Qualcuno si ricorda dell'Iraq?
Vi ricordate il 2003? La guerra in Iraq?
Propongo qualche spunto di riflessione.
Origine. La guerra è stata iniziata sulla base delle “armi di distruzione di massa” che Saddam avrebbe posseduto. Armi che non sono state trovate e della cui inesistenza USA e Regno Unito erano al corrente. Quindi, guerra di invasione, di uno stato sovrano, iniziata con un pretesto fasullo.
Vittime. Riporto da https://it.wikipedia.org/wiki/Invasione ... q_del_2003
Il 22 ottobre 2010, il sito web di WikiLeaks rese pubblici i documenti "Iraq War Logs" (Registri della guerra in Iraq), 391 832 documenti del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti sulla guerra in Iraq e la sua occupazione tra il 1º gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009, che rivelano, tra le altre cose, l'uso sistematico della tortura, il numero di 109 032 morti in Iraq - di cui 66 081 civili, il 63%; 23 984 "nemici etichettati come insorti"; 15 196 del "paese ospitante" (le forze del governo iracheno) e 3.771 furono morti "amiche" (delle forze della coalizione) -. Ogni giorno, in media, morivano 31 civili, per un periodo di sei anni.
Reazioni
• Sanzioni nei confronti dei paesi attaccanti (USA; UK e altri). Zero
• Confische dei beni dei loro cittadini. Zero
• Richieste di dissociazione dai rispettivi governi rivolte a cittadini USA, UK ecc (tipo il licenziamento di Gergiev dalla Scala, ai giorni nostri) Zero
• Invio di armi al paese attaccato. Zero
• Creazione di “corridoi umanitari” per i profughi iracheni. Zero
Le sole proteste provenivano dalla società civile e dalle ONG. Tutto strettamente non ufficiale. Tutto trattato dai governi con benevola indulgenza, manifestazioni di anime belle, ignare di real Politik
Propongo qualche spunto di riflessione.
Origine. La guerra è stata iniziata sulla base delle “armi di distruzione di massa” che Saddam avrebbe posseduto. Armi che non sono state trovate e della cui inesistenza USA e Regno Unito erano al corrente. Quindi, guerra di invasione, di uno stato sovrano, iniziata con un pretesto fasullo.
Vittime. Riporto da https://it.wikipedia.org/wiki/Invasione ... q_del_2003
Il 22 ottobre 2010, il sito web di WikiLeaks rese pubblici i documenti "Iraq War Logs" (Registri della guerra in Iraq), 391 832 documenti del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti sulla guerra in Iraq e la sua occupazione tra il 1º gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009, che rivelano, tra le altre cose, l'uso sistematico della tortura, il numero di 109 032 morti in Iraq - di cui 66 081 civili, il 63%; 23 984 "nemici etichettati come insorti"; 15 196 del "paese ospitante" (le forze del governo iracheno) e 3.771 furono morti "amiche" (delle forze della coalizione) -. Ogni giorno, in media, morivano 31 civili, per un periodo di sei anni.
Reazioni
• Sanzioni nei confronti dei paesi attaccanti (USA; UK e altri). Zero
• Confische dei beni dei loro cittadini. Zero
• Richieste di dissociazione dai rispettivi governi rivolte a cittadini USA, UK ecc (tipo il licenziamento di Gergiev dalla Scala, ai giorni nostri) Zero
• Invio di armi al paese attaccato. Zero
• Creazione di “corridoi umanitari” per i profughi iracheni. Zero
Le sole proteste provenivano dalla società civile e dalle ONG. Tutto strettamente non ufficiale. Tutto trattato dai governi con benevola indulgenza, manifestazioni di anime belle, ignare di real Politik
Risposte
Essere condizionati nel mentre si è convinti di essere pensatori liberi.
Ho capito la tua idea. Bisogna essere però un po’ … sciocchi, per farsi condizionare mentre si è convinti di pensare con la propria testa.
Ma in situazioni cosí complesse, non si tratta tanto di pensare liberamente, quanto di osservare per farsi una propria idea. Per ora c’è da fare solo questo, ritengo, e questo non è condizionamento. É cercare di comprendere, anche se è difficile, o piuttosto conoscere gli eventi, come diceva Levi. È ovvio che alla fine una sola idea prevarrà nella testa di ognuno, non si può credere in una idea ma anche nella sua opposta contemporaneamente. Non è libero di pensare chi è obbligato ad accettare le idee che vengono imposte dall’alto.
Tornando a Bucha, in questo articolo c'è una disamina delle varie versioni e dei vari dubbi del governo russo. Solo per dire che oltre ai rilievi di Capuozzo c'è anche tanto altro.
"xXStephXx":
[quote="gabriella127"]
Come è bizzarro l'attacco di oggi, ancora una volta da parte del direttore di RAI3 a Orsini, che ha detto che " Parlo dal punto di vista umanitario, meglio un bambino sotto una dittatura che un bambino morto sotto una bomba".
Apriti cielo. Il direttore di Rai3, a cui si è unito Il presidente dell'Emila Bonaccini, ha detto che è una affermazione inaccettabile. Boh?
Le loro capacità di comprensione

Mi hai fatto tornare in mente questo siparietto https://youtu.be/XrOoym3DYGs?t=97

Parafrasando un famoso detto: questi "fanno gli scemi per andare in guerra"!
"gabriella127":
Come è bizzarro l'attacco di oggi, ancora una volta da parte del direttore di RAI3 a Orsini, che ha detto che " Parlo dal punto di vista umanitario, meglio un bambino sotto una dittatura che un bambino morto sotto una bomba".
Apriti cielo. Il direttore di Rai3, a cui si è unito Il presidente dell'Emila Bonaccini, ha detto che è una affermazione inaccettabile. Boh?
Le loro capacità di comprensione

@gabriella127
Che ti devo dire, capisco cosa dici, ma mi lascia comunque perplesso. E viceversa per te sicuro.
Va bene così.
(Riguardo ai giornali e ai gruppi proprietari ok, pensavo volessi dire che quella era pure causa del cosiddetto "pensiero omologato" su questa guerra.)
Non avevo sentito questa cosa di Orsini, mah... per me uno che dice: "Parlo dal punto di vista umanitario, meglio un bambino sotto una dittatura che un bambino morto sotto una bomba", non sta dicendo nulla, è una frase priva di contenuto per me, che mira a colpire l'emozionale e tramite ciò provocare. Chi si scandalizza di una frase del genere ci cade con tutte le scarpe. Siamo alle solite insomma, parlando di Orsini.
Che ti devo dire, capisco cosa dici, ma mi lascia comunque perplesso. E viceversa per te sicuro.
Va bene così.
(Riguardo ai giornali e ai gruppi proprietari ok, pensavo volessi dire che quella era pure causa del cosiddetto "pensiero omologato" su questa guerra.)
Non avevo sentito questa cosa di Orsini, mah... per me uno che dice: "Parlo dal punto di vista umanitario, meglio un bambino sotto una dittatura che un bambino morto sotto una bomba", non sta dicendo nulla, è una frase priva di contenuto per me, che mira a colpire l'emozionale e tramite ciò provocare. Chi si scandalizza di una frase del genere ci cade con tutte le scarpe. Siamo alle solite insomma, parlando di Orsini.
"Faussone":
Questo lo posso capire in linea di massima, ma non capisco cosa c'entra con le posizioni su questa guerra, cioè tutti "i proprietari" sono su posizioni ferocemente anti russe e quindi condizionano i loro giornalisti? Questo sarebbe il motivo di questo "pensiero omologato" di cui molti opinionisti parlano? (Che già fa riflettere quanto sia monolitico questo pensiero omologato).
E be', il sospetto c'è, che i giornali non vogliano scontentare i gruppi proprietari, il loro atteggiamento pro governativo o pro USA, o quello che è, che c'è di strano che un giornale sia condizionato dalla proprietà? Mica è una novità.
Non dico che questo è il motivo del 'pensiero omologato', di cui non sto parlando affatto, ma che i giornali riflettano i loro editori non è una novità
Perché trovo che sia un attacco personale che travisa quello che ha detto Santoro in modo grossolano.
Non sono gli attacchi in sé, presi singolarmente, ma un insieme di interventi che trovo anche bizzarri, come se chi scrive non capisse quello che legge, non so se per pregiudizio o altro, perché stento a pensare che chi scrive sul Corriere sia un analfabeta funzionale.
Come è bizzarro l'attacco di oggi, ancora una volta da parte del direttore di RAI3 a Orsini, che ha detto che " Parlo dal punto di vista umanitario, meglio un bambino sotto una dittatura che un bambino morto sotto una bomba".
Apriti cielo. Il direttore di Rai3, a cui si è unito Il presidente dell'Emila Bonaccini, ha detto che è una affermazione inaccettabile. Boh?
O l'associazione di Ischia che vuole togliere il premio di giornalismo non so che a Capuozzo per le cose dette su Bucha.
Ogni opinione è leggittima in sé, per quanto aspra, ma quando leggo e sento cose simili, e ce ne sono tante (ho citato Gramellini solo perché mi è venuto in mente perché letto ieri), non posso non pensare 'ma che stanno a dì?
Quando sono tanti e concordanti questi episodi, non si può fare a meno di pensare che ci sia un clima di intolleranza verso certe posizioni, che non c'entra niente con la dittatura (al massimo possono ricordare il maccartismo), nessuna censura del dissenso, nessuno viene imprigionato, ma non mi pare neanche con una normale dialettica tra posizioni diverse, per quanto aspra. Nessuno viene arrestato o avvelenato, che debba soffrire stigma e livore sì.
Posso sbagliarmi per carità, e spero di sbagliarmi.
Aggiungo che è qualcosa su cui non ho le idee chiare, ne so spiegarmi granché, mi limito a sentire che c'è qualcosa di bizzarro, che una volta non sentivo e ora sì.
Diciamo che sono molto preoccupata un po' per tutto, a cominciare dalla guerra, ovviamente.
Non sono gli attacchi in sé, presi singolarmente, ma un insieme di interventi che trovo anche bizzarri, come se chi scrive non capisse quello che legge, non so se per pregiudizio o altro, perché stento a pensare che chi scrive sul Corriere sia un analfabeta funzionale.
Come è bizzarro l'attacco di oggi, ancora una volta da parte del direttore di RAI3 a Orsini, che ha detto che " Parlo dal punto di vista umanitario, meglio un bambino sotto una dittatura che un bambino morto sotto una bomba".
Apriti cielo. Il direttore di Rai3, a cui si è unito Il presidente dell'Emila Bonaccini, ha detto che è una affermazione inaccettabile. Boh?
O l'associazione di Ischia che vuole togliere il premio di giornalismo non so che a Capuozzo per le cose dette su Bucha.
Ogni opinione è leggittima in sé, per quanto aspra, ma quando leggo e sento cose simili, e ce ne sono tante (ho citato Gramellini solo perché mi è venuto in mente perché letto ieri), non posso non pensare 'ma che stanno a dì?
Quando sono tanti e concordanti questi episodi, non si può fare a meno di pensare che ci sia un clima di intolleranza verso certe posizioni, che non c'entra niente con la dittatura (al massimo possono ricordare il maccartismo), nessuna censura del dissenso, nessuno viene imprigionato, ma non mi pare neanche con una normale dialettica tra posizioni diverse, per quanto aspra. Nessuno viene arrestato o avvelenato, che debba soffrire stigma e livore sì.
Posso sbagliarmi per carità, e spero di sbagliarmi.
Aggiungo che è qualcosa su cui non ho le idee chiare, ne so spiegarmi granché, mi limito a sentire che c'è qualcosa di bizzarro, che una volta non sentivo e ora sì.
Diciamo che sono molto preoccupata un po' per tutto, a cominciare dalla guerra, ovviamente.
"gabriella127":
[quote="Faussone"][quote="gabriella127"]
... (per non parlare dl problema degli assetti proprietari dell'informazione italiana, è quello il problema più serio.)
Sì certo, ma non capisco cosa c'entrino gli assetti proprietari con questo tema.[/quote]
C'entrano moltissimo, perché quanto più un giornale si allontana dall'idea di editore puro, cioè che risponde solo ai lettori e porta avanti le sue opinini senza rendere conto a nessuno, cioè a gruppi di potere esterni, siano essi economici o politici, più c'è il rischio che la linea del giornale sia legata a quello che vogliono i proprietari, e che i giornalisti si adeguino a esigenze altre rispetto al giornalismo.
Nel caso italiano ci sono pochi giornali indipendenti in questo senso, l'unico molto letto è il Fatto Quotidiano online, che annaspa per cercare di non mettere paywall.[/quote]
Questo lo posso capire in linea di massima, ma non capisco cosa c'entra con le posizioni su questa guerra, cioè tutti "i proprietari" sono su posizioni ferocemente anti russe e quindi condizionano i loro giornalisti? Questo sarebbe il motivo di questo "pensiero omologato" di cui molti opinionisti parlano? (Che già fa riflettere quanto sia monolitico questo pensiero omologato).
"xXStephXx":
No, intendevo proprio che non è difficile essere condizionati inconsapevolmente in una democrazia. Essere condizionati nel mentre si è convinti di essere pensatori liberi.
Il condizionamento di cui parli si chiama semplicemente e genericamente opinione pubblica, nelle democrazie può essere una maggioranza schiacciante su certi temi, su altri magari meno, ma è mutevole nel tempo, non ha una posizione cristallizzata. Nelle democrazie si intende, dove ognuno può ascoltare chi vuole e pensarla come vuole e professare quel suo pensiero senza problemi.
A me comunque certi argomenti fanno cadere le braccia. Lo sai quale era il consenso al fascismo da noi durante il ventennio?
I miei nonni erano contentissimi e nessuno li ha ma minacciati, non erano mica condizionati, mi dicevano, e molti la pensavano come loro.
Un consenso come quello dell'epoca fascista non lo ha avuto e non lo avrà mai nessun governo democraticamente eletto. Quindi cosa ne deduciamo?
Ti do un indizio: se un governo ha un gradimento molto alto per un lungo tempo allora stai sicuro si tratta di un regime non democratico.
La democrazia è la peggiore forma di governo ...tolte tutte le altre forme di governo. Lo diceva Churchill.
"gabriella127":
Quanto agli opinionisti non contesto che ci sia una polarizzazione o possano dire quello che vogliono, contesto i contenuti di alcuni. Ad esempio la già citata lista di putiniani di Riotta, che putiniani non erano affatto, (che per dare importanza diceva anche che era tratta da un articolo estero, con falsificazione, poiché molti di quei nomi non comparivano affatto in questo articolo estero).
O ad esempio l'attacco di Gramellini dell'altro ieri a Santoro sul Corriere, reo di avere detto che il nemico era la guerra e non Putin (è ovvio che volesse dire, avevo sentito la sua intervista, che la guerra è il male e bisogna fermarla), e accusato di essere la fonte di tutti i populismi nel nostro paese.
E così anche in altri casi, spesso travisando ciò che dice la persona attaccata.
Attacchi anche leciti, per carità, c'è libertà, ma che trovo sguaiati e fuorvianti.
Si può dire quello che si vuole, c'è libertà di parola, io osservo solo che sono cose non degne di un giornalismo di livello alto.
Sì ok ma non capisco perché se Santoro dice che vede un piattume nell'informazione e nel dibattito italiano, allora non c'è niente di strano mentre se Gramellini per esempio sostiene che Santoro per lui sbaglia è un attacco ingiustificabile alle idee di Santoro. Per me sino due opinioni diverse con cui si può essere più o meno d'accordo.
No, intendevo proprio che non è difficile essere condizionati inconsapevolmente in una democrazia. Essere condizionati nel mentre si è convinti di essere pensatori liberi.
In una democrazia bisogna fare i conti con tante persone libere di pensare...
Appunto, la democrazia dovrebbe dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio libero pensiero; non è la stessa cosa della dittatura, mi sembra.
ma ciò non è tanto difficile perché hanno i loro bias sin dalla nascita e non arriveranno mai a mettere in discussione certe cose.
Forse volevi dire “facile” , oppure non ho capito.
Certo che persone abituate a pensare “come il capo” fin dalla nascita [nota]Esiste ancora il “decalogo del capo” ? Penso di si.[/nota] , e a non disobbedire al capo, penseranno sempre come il capo, anche per paura. Se poi fanno i dissidenti, come Anna Politkovskaja , può darsi anche che facciano la stessa fine.
La democrazia è un po' più libera ma non c'è la pluralità che si dice. Di fatto per noi l'Ucraina è il protagonista e la Russia è l'antagonista e vedremo solo scene dove gli ucraini sono vittime. Mi dispiace.
In una democrazia bisogna fare i conti con tante persone libere di pensare, ma ciò non è tanto difficile perché hanno i loro bias sin dalla nascita e non arriveranno mai a mettere in discussione certe cose.
Da noi si racconta la favoletta che i cinesi sono contenti così perché vengono cresciuti con le fonti del loro governo, ma nella realtà quelli che conoscono entrambe le parti restano quasi sempre fedeli alla loro tradizione e, anzi, fanno notare che i nostri governi ci mostrano solo una faccia.
In una democrazia bisogna fare i conti con tante persone libere di pensare, ma ciò non è tanto difficile perché hanno i loro bias sin dalla nascita e non arriveranno mai a mettere in discussione certe cose.
Da noi si racconta la favoletta che i cinesi sono contenti così perché vengono cresciuti con le fonti del loro governo, ma nella realtà quelli che conoscono entrambe le parti restano quasi sempre fedeli alla loro tradizione e, anzi, fanno notare che i nostri governi ci mostrano solo una faccia.
Insomma, quindi Italia, Cina, Russia, tutto uguale. Sulla carta differenti libertà di pensiero, nei fatti tutto uno schifo. Un grande teatrino messo in moto dai Potenti per controllare l'umanità.
Dall'anno 845 dalla costruzione delle Mura è tutto.
Dall'anno 845 dalla costruzione delle Mura è tutto.
E comunque la propaganda europea (ed italiana) c'è eccome. Se i soldati ucraini dovessero commettere qualche piccolo crimine mica noi lo vedremmo in tv.
Ho confrontato tante volte le notizie con alcuni che vengono da Paesi non tanto amici con l'Europa e direi che noi siamo di parte più o meno quanto loro. Vivere in una democrazia non implica assolutamente che ci sia una pluralità d'opinione o che ognuno pensi cose diverse, perché è possibile condizionare l'intera società.
Ho confrontato tante volte le notizie con alcuni che vengono da Paesi non tanto amici con l'Europa e direi che noi siamo di parte più o meno quanto loro. Vivere in una democrazia non implica assolutamente che ci sia una pluralità d'opinione o che ognuno pensi cose diverse, perché è possibile condizionare l'intera società.
Quanto agli opinionisti non contesto che ci sia una polarizzazione o possano dire quello che vogliono, contesto i contenuti di alcuni. Ad esempio la già citata lista di putiniani di Riotta, che putiniani non erano affatto, (che per dare importanza diceva anche che era tratta da un articolo estero, con falsificazione, poiché molti di quei nomi non comparivano affatto in questo articolo estero).
O ad esempio l'attacco di Gramellini dell'altro ieri a Santoro sul Corriere, reo di avere detto che il nemico era la guerra e non Putin (è ovvio che volesse dire, avevo sentito la sua intervista, che la guerra è il male e bisogna fermarla), e accusato di essere la fonte di tutti i populismi nel nostro paese.
E così anche in altri casi, spesso travisando ciò che dice la persona attaccata.
Attacchi anche leciti, per carità, c'è libertà, ma che trovo sguaiati e fuorvianti.
Si può dire quello che si vuole, c'è libertà di parola, io osservo solo che sono cose non degne di un giornalismo di livello alto.
O ad esempio l'attacco di Gramellini dell'altro ieri a Santoro sul Corriere, reo di avere detto che il nemico era la guerra e non Putin (è ovvio che volesse dire, avevo sentito la sua intervista, che la guerra è il male e bisogna fermarla), e accusato di essere la fonte di tutti i populismi nel nostro paese.
E così anche in altri casi, spesso travisando ciò che dice la persona attaccata.
Attacchi anche leciti, per carità, c'è libertà, ma che trovo sguaiati e fuorvianti.
Si può dire quello che si vuole, c'è libertà di parola, io osservo solo che sono cose non degne di un giornalismo di livello alto.
"Faussone":
[quote="gabriella127"]
... (per non parlare dl problema degli assetti proprietari dell'informazione italiana, è quello il problema più serio.)
Sì certo, ma non capisco cosa c'entrino gli assetti proprietari con questo tema.[/quote]
C'entrano moltissimo, perché quanto più un giornale si allontana dall'idea di editore puro, cioè che risponde solo ai lettori e porta avanti le sue opinini senza rendere conto a nessuno, cioè a gruppi di potere esterni, siano essi economici o politici, più c'è il rischio che la linea del giornale sia legata a quello che vogliono i proprietari, e che i giornalisti si adeguino a esigenze altre rispetto al giornalismo.
Nel caso italiano ci sono pochi giornali indipendenti in questo senso, l'unico molto letto è il Fatto Quotidiano online, che annaspa per cercare di non mettere paywall.
"gabriella127":
... (per non parlare dl problema degli assetti proprietari dell'informazione italiana, è quello il problema più serio.)
Sì certo, ma non capisco cosa c'entrino gli assetti proprietari con questo tema.
"gabriella127":
E mi dispiace vedere un giornale storico, che ho letto quasi da quando esiste, Repubblica, alle volte abdicare al mestiere di giornalista, che dovrebbe esporre i fatti quanto possibile e non mischiare fatti e opinioni, alle volte travisarli, o titolare in modo fuorviante, o ospitare vere e proprie liste di proscrizione come la famosa lista dei putiniani di Riotta, (che oltretutto deformava o proprio si inventava cose dette da un lavoro non mi ricordo di quale testata inglese).
I giornali hanno sempre avuto una linea, questo è ovvio, ma i fatti separati dalle opinioni dovrebbe sempre valere.
Ma quali sono questi fatti separati dalle opinioni che sono così colpevolmente taciuti?
(La Republica non lo guardo più tanto perché non mi piace da tempo l'impronta che ha preso, sto parlando in generale).
Non ti sto provocando vorrei capire cosa intendi perché proprio non lo capisco.
"gabriella127":
O trasfigurare come 'brave persone' comandanti del battaglione Azov, su uno dei quali c'era un articolo/intervista, che lo decriveva come 'kantiano', non nazista, ma 'con il cielo stellato sopra di lui e la legge morale dentro di lui', e che legge ai commilitoni la Critica della ragion pura. Voglio vedere se qualcuno lo avesse fatto con un russo.
O La Stampa che fa sparire un suo articolo di qualche anno fa sul battaglione Azov e il nazismo (altro episodio noto).
Ah ecco, intendevi questo?
Sì ma il battaglione Azov non è quello che era nel 2014 , fermo restando che è un reparto speciale fatto da gente che non va tanto per il sottile ovviamente. Ovvio che se ci fossero notizie di crimini gravi tacerle sarebbe comunque una grave colpa giornalistica, ma non mi pare si stia parlando di questo.
Poi certo le esagerazioni (mi riferisco all'articolo che hai citato) sono da biasimare, da qualunque parte, e ce ne sono anche dall'altra parte...
"gabriella127":
E credimi, che è una idea che mi sono fatta nel corso del tempo, avendo sempre letto giornali senza questa impressione, essendo abbonata a ben cinque quotidiani mainstrem, da tempo, e senza avere nessun pregiudizio sulle fonti mainstream, e usando pochissimo fonti 'alternative'.
Ti credo, ma quello che vedo io è diverso, punti di vista anche questi.
A me pare normale che questa situazione polarizzi anche gli opinionisti e ovvio che la maggioranza penda più da una parte, non mi pare sia un qualcosa di tanto eccezionale, siamo ampiamente nei limiti del comprensibile e dell'ammissibile, per me ovvio.
"Faussone":
[quote="gabriella127"]
[...]
Voglio però sottolineare che un problema dell'informazione esiste,[...].
Sarà, ma io guardando i giornali online questo problema non lo vedo proprio, basta andare su "Il Fatto" o su "Il Giornale", per non parlare di altre testate online più sensibili alle "verità alternative" diciamo così.
Sulla carta stampata non so, sicuramente hai ragione, in ogni caso ormai la carta stampata costituisce un contributo sicuramente abbastanza marginale all'informazione. [/quote]
Parlavo dei giornali online, quelli sulla carta sono alla fine uguali.
Io il problema lo vedo, non sto dicendo che non ci sono giornali più di opposizione, come il Fatto, o che sia proibita la libertà di espressione o non c'è democrazia, o roba del genere.
Ma vedo la maggior parte dell'informazione, le principali testate e non solo, allineate in un atteggiamento che spesso sconfina con propaganda e un eccesso di bellicosità, ora che c'è la guerra (per non parlare dl problema degli assetti proprietari dell'informazione italiana, è quello il problema più serio).
E mi dispiace vedere un giornale storico, che ho letto quasi da quando esiste, Repubblica, alle volte abdicare al mestiere di giornalista, che dovrebbe esporre i fatti quanto possibile e non mischiare fatti e opinioni, alle volte travisarli, o titolare in modo fuorviante, o ospitare vere e proprie liste di proscrizione come la famosa lista dei putiniani di Riotta, (che oltretutto deformava o proprio si inventava cose dette da un lavoro non mi ricordo di quale testata inglese).
I giornali hanno sempre avuto una linea, questo è ovvio, ma i fatti separati dalle opinioni dovrebbe sempre valere.
O trasfigurare come 'brave persone' comandanti del battaglione Azov, su uno dei quali c'era un articolo/intervista, che lo decriveva come 'kantiano', non nazista, ma 'con il cielo stellato sopra di lui e la legge morale dentro di lui', e che legge ai commilitoni la Critica della ragion pura. Voglio vedere se qualcuno lo avesse fatto con un russo.
O La Stampa che fa sparire un suo articolo di qualche anno fa sul battaglione Azov e il nazismo (altro episodio noto).
E credimi, che è una idea che mi sono fatta nel corso del tempo, avendo sempre letto giornali senza questa impressione, essendo abbonata a ben cinque quotidiani mainstrem, da tempo, e senza avere nessun pregiudizio sulle fonti mainstream, e usando pochissimo fonti 'alternative'.
E non sono tutti uguali, ad esempio Sole24ore non è così.
"mgrau":
E viceversa mi pare che esagerate un po' le difficoltà, e l'inverosimiglianza, di organizzare una montatura.
A me pare di no.
Visto come (non) argomenti quella tua affermazione questa risposta mi pare appropriata.