Credi in Dio?
In occasione del Natale mi è venuto in mente di aprire un topic per sapere quante persone credono o meno in Dio.
Risposte
Hai ragione, quella campagna pubblicitaria l'ho vista anche nella mia città, ma per poco tempo.
Comunque per quanto mi riguarda non mi pongo il problema dell'esistenza o meno di un dio ultraterreno, rispetto chi ci pensa ma non mi dispiacerebbe avere lo stesso rispetto quando dico che non credo a Dio. Questa è solo una discussione e non credo che nessuno qui voglia imporre niente... spero
Comunque per quanto mi riguarda non mi pongo il problema dell'esistenza o meno di un dio ultraterreno, rispetto chi ci pensa ma non mi dispiacerebbe avere lo stesso rispetto quando dico che non credo a Dio. Questa è solo una discussione e non credo che nessuno qui voglia imporre niente... spero

"GundamRX91":
Ma è così difficile ammettere che ci sono delle persone che la pensano diversamente e rispettarle? Perchè chi crede si deve sentire in "obbligo" di convertire un non credente? Io che non credo non vado nei vari uffici dove lavoro a smontare le tesi religiose dei miei colleghi....
Da quello che so, i cristiani (e non solo loro) hanno il dovere di predicare la parola di Dio. Naturalmente non hanno l'obbligo di convertire: ognuno è libero di ascoltare o di non ascoltare, di condividere o di dissentire, anche perché i cristiani credono anche nel libero arbitrio e quindi i veri cristiani non impongono il loro credo.
Anche i non credenti, comunque, fanno campagne in favore dell'ateismo... Ti ricordi quei cartelloni sugli autobus di qualche tempo addietro? Se un gruppo religioso fa qualcosa di simile mi metto a ridere, e infatti ho riso molto

http://www.uaar.it/images/2009_campagna_bus.jpg
"Susannap":
No no, io accetto ben volentieri che mi vengano fatti notare gli errori cosi da poterli correggere , purtroppo è difficile vedere i propri errori (è questo vale per me come per te , cosi come per tutti), per cui , anche in futuro te ne sarò grata se me li sottolinei ;
sinceramente però non mi trovo intollerante perchè a me sta bene che tu la pensi diversamente da me :
ci mancherebbe altro !
Per me la libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta ..
qindi potete pensare quello che vi pare , ma citandoti se a Roma si dice "Se mio nonno ne avesse 3 .. sarebbe un flipper" ..
io ti dico attento che se lo muovi troppo "il flipper va in tilt"
in sintesi : la pensi diversamente da me , ok .. fai quello che ti pare
ma non sta bene che mi si dica : tu hai torto perchè il tuo Dio non esiste !
allora io ti dico : dimostratemelo !
per il resto credo di non fare nulla di male , se pregando , prego anche per la conversione di chi non crede ..
se "amo il prossimo mio come me stesso" , lo devo fare , altrimenti la mia non sarebbe una vera fede , non trovi ?!
p.s. : io non ammonisco nessuno , perchè non detengo la verità assoluta , cosi come non la detiene nessun'altro essere terreno .
Perchè devi, mica sei obbligata? O la tua fede è subordinata dal salvare/amare il prossimo? E' questo che dice/vuole la tua religione?
Non ho letto tutta la discussione, ma devo dare atto a Sergio quando dice che i credenti "vedono" i non credenti come quelli che non sanno la verità, quelli che non sono illuminati, quelli che non capiscono.... Ma è così difficile ammettere che ci sono delle persone che la pensano diversamente e rispettarle? Perchè chi crede si deve sentire in "obbligo" di convertire un non credente? Io che non credo non vado nei vari uffici dove lavoro a smontare le tesi religiose dei miei colleghi....

No no
, io accetto ben volentieri che mi vengano fatti notare gli errori cosi da poterli correggere , purtroppo è difficile vedere i propri errori (è questo vale per me come per te , cosi come per tutti), per cui , anche in futuro te ne sarò grata se me li sottolinei ;
sinceramente però non mi trovo intollerante perchè a me sta bene che tu la pensi diversamente da me :
ci mancherebbe altro !
Per me la libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta ..
qindi potete pensare quello che vi pare , ma citandoti se a Roma si dice "Se mio nonno ne avesse 3 .. sarebbe un flipper" ..
io ti dico attento che se lo muovi troppo "il flipper va in tilt"
in sintesi : la pensi diversamente da me , ok .. fai quello che ti pare
ma non sta bene che mi si dica : tu hai torto perchè il tuo Dio non esiste !
allora io ti dico : dimostratemelo !
per il resto credo di non fare nulla di male , se pregando , prego anche per la conversione di chi non crede ..
se "amo il prossimo mio come me stesso" , lo devo fare , altrimenti la mia non sarebbe una vera fede , non trovi ?!
p.s. : io non ammonisco nessuno , perchè non detengo la verità assoluta , cosi come non la detiene nessun'altro essere terreno .

sinceramente però non mi trovo intollerante perchè a me sta bene che tu la pensi diversamente da me :
ci mancherebbe altro !
Per me la libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta ..
qindi potete pensare quello che vi pare , ma citandoti se a Roma si dice "Se mio nonno ne avesse 3 .. sarebbe un flipper" ..
io ti dico attento che se lo muovi troppo "il flipper va in tilt"
in sintesi : la pensi diversamente da me , ok .. fai quello che ti pare
ma non sta bene che mi si dica : tu hai torto perchè il tuo Dio non esiste !
allora io ti dico : dimostratemelo !
per il resto credo di non fare nulla di male , se pregando , prego anche per la conversione di chi non crede ..
se "amo il prossimo mio come me stesso" , lo devo fare , altrimenti la mia non sarebbe una vera fede , non trovi ?!

p.s. : io non ammonisco nessuno , perchè non detengo la verità assoluta , cosi come non la detiene nessun'altro essere terreno .
Le discussioni nell’ambito delle religiosità sono come il gioco del tris (quelle con 9 caselle in cui inserire le $x$ e lo $0$) : l’unica mossa vincente è quella di non giocare , non iniziare la partita perché come detto nel mio primo post in merito :
Per chi crede nessuna spiegazione è necessaria, per chi non crede nessuna spiegazione è possibile..
Non si può ne dimostrare l’esistenza di Dio
Non si può dimostrare l’inesistenza di Dio
Ovviamente , però , non intendo alcun passo indietro riguardo le mie posizioni ..
E non adducetemi cose mai dette , riguardo soprattutto la tolleranza ed in voler imporre con arbitrio il mio parere , perché sono solo considerazioni che nascono da vostre deduzioni .., senza valutare se le vostre deduzioni siano corrette o meno .
nato_pigro, compagno di pigrizia di Sergio : la richiesta di Sergio non è un pretesto per evidenziare la fragilità dell'impostazione del mio ragionamento (come se ci fosse differenza tra perdere 10-0 , oppure 1-0 , nel cercare di dimostrare o non dimostrare un qualcosa in relazione alla bontà dell’ impostazione dimostrativa : tanto si perde uguale !) ;
la richiesta di Sergio è piena, non è un pretesto.
Vuole soltanto racchiudere Dio in una definizione ,
Ha chiesto solo il significato di una parola, com’è normale in un qualsiasi dialogo ,
sola una parola il cui significato non cambi secondo la latitudine/longitudine ..
come se parlare di Dio fosse uguale alle discussioni circa i Barbapapà ..
Che vogliamo fare ?,
gliela diamo questa definizione univoca ?!
..e diamogliela dai .. siamo buoni , magari poi ci darà il significato univoco
del Nulla .
Dio è esattamente l’opposto della definizione univoca che tu , Sergio , dai al Nulla .
Ora , illuminaci su cosa sia Dio , visto che credendo nel Nulla , avrei sicuramente una definizione univoca del Nulla
Uhm , se ne potrebbe tranquillamente dedurre che , visto che ( per tua stessa affermazione )
chi crede in qualcosa è "costretto" a credere che chi crede in qualcos'altro sbaglia ,
tu che non credi , non essendo “costretto” dunque a credere che chi la pensa diversamente da te sbagli ,
perché dici che chi crede si sbaglia ?! .. mah
p.s. : su altre tematiche avrei lasciato perdere , ma sul mio credo non rinnego per compiacere ..
è troppo importante , anzi è Tutto !
preferisco risultare antipatica , che è sempre meglio dell'ipocrisia = preludio della castrazione intellettuale .
Per chi crede nessuna spiegazione è necessaria, per chi non crede nessuna spiegazione è possibile..
Non si può ne dimostrare l’esistenza di Dio
Non si può dimostrare l’inesistenza di Dio
Ovviamente , però , non intendo alcun passo indietro riguardo le mie posizioni ..
E non adducetemi cose mai dette , riguardo soprattutto la tolleranza ed in voler imporre con arbitrio il mio parere , perché sono solo considerazioni che nascono da vostre deduzioni .., senza valutare se le vostre deduzioni siano corrette o meno .
nato_pigro, compagno di pigrizia di Sergio : la richiesta di Sergio non è un pretesto per evidenziare la fragilità dell'impostazione del mio ragionamento (come se ci fosse differenza tra perdere 10-0 , oppure 1-0 , nel cercare di dimostrare o non dimostrare un qualcosa in relazione alla bontà dell’ impostazione dimostrativa : tanto si perde uguale !) ;
la richiesta di Sergio è piena, non è un pretesto.
Vuole soltanto racchiudere Dio in una definizione ,
Ha chiesto solo il significato di una parola, com’è normale in un qualsiasi dialogo ,
sola una parola il cui significato non cambi secondo la latitudine/longitudine ..
come se parlare di Dio fosse uguale alle discussioni circa i Barbapapà ..
Che vogliamo fare ?,
gliela diamo questa definizione univoca ?!
..e diamogliela dai .. siamo buoni , magari poi ci darà il significato univoco
del Nulla .
Dio è esattamente l’opposto della definizione univoca che tu , Sergio , dai al Nulla .
Ora , illuminaci su cosa sia Dio , visto che credendo nel Nulla , avrei sicuramente una definizione univoca del Nulla
"Sergio":
Il vantaggio per me è che posso tranquillamente accettare che chiunque creda in quello che gli pare; chi invece crede in qualcosa è "costretto" a credere che chi crede in qualcos'altro sbaglia. Le conseguenze si sono viste e si vedono.
Uhm , se ne potrebbe tranquillamente dedurre che , visto che ( per tua stessa affermazione )
chi crede in qualcosa è "costretto" a credere che chi crede in qualcos'altro sbaglia ,
tu che non credi , non essendo “costretto” dunque a credere che chi la pensa diversamente da te sbagli ,
perché dici che chi crede si sbaglia ?! .. mah
p.s. : su altre tematiche avrei lasciato perdere , ma sul mio credo non rinnego per compiacere ..
è troppo importante , anzi è Tutto !
preferisco risultare antipatica , che è sempre meglio dell'ipocrisia = preludio della castrazione intellettuale .
@Martino :
Beh , Martino non intendo convertire per il gusto di imporre le mie idee su quelle degli altri ,
che rispetto , forse anche troppo ;
Se invito qualcuno a convertirsi lo faccio perché credo che Gesù
Sia la Via , la Salvezza e la Vita .
Detto questo , non faccio alro che aggiungere nelle mie preghiere una preghiere per coloro che non credono .. tutti qui .
Hai Parlato di utilitarismo : bene !
Se Dio non esiste e dopo la morto c’è il niente , dopo morto cosa hai perso : niente !
Ma se Dio esiste (ed Esiste !) ma tu non credi in Lui , dopo morto cosa hai perso : il Tutto !
Trai da solo le conclusioni .
Dici : in Dio troverei tutte le mie risposte e dissipa tutte le mie paure , il che
limita molto la possibilità di porsi domande ..
Io penso , invece , che libero dall’angoscia la mente possa esprimersi al meglio delle sue capacità ;
riguardo al fatto di non sapere che domande porsi ?!
Dio ho tutte le risposte , ma mica te le dice ;
in pratica pensa alla risoluzione di un equazione , Dio ha la soluzione ,
ma mica di mostra i passaggi che Effettua per giungere alla soluzione ..
puoi sempre riflettere su ciò e su altre cose similari .
Le soluzioni ,poi , sollevano sempre altri interrogativi ..
Anche riguardo al dissipamento delle paure , chi di dice che se credi vai in Paradiso ?!
Il credere è la condizione necessaria ma non sufficiente per andare in Paradiso ..
devi comportati bene e seguire le leggi di Dio ; non è una cosa semplice .
La paura dell’inferno è molto peggio di quella del Nulla .
Beh , Martino non intendo convertire per il gusto di imporre le mie idee su quelle degli altri ,
che rispetto , forse anche troppo ;
Se invito qualcuno a convertirsi lo faccio perché credo che Gesù
Sia la Via , la Salvezza e la Vita .
Detto questo , non faccio alro che aggiungere nelle mie preghiere una preghiere per coloro che non credono .. tutti qui .
Hai Parlato di utilitarismo : bene !
Se Dio non esiste e dopo la morto c’è il niente , dopo morto cosa hai perso : niente !
Ma se Dio esiste (ed Esiste !) ma tu non credi in Lui , dopo morto cosa hai perso : il Tutto !
Trai da solo le conclusioni .
Dici : in Dio troverei tutte le mie risposte e dissipa tutte le mie paure , il che
limita molto la possibilità di porsi domande ..
Io penso , invece , che libero dall’angoscia la mente possa esprimersi al meglio delle sue capacità ;
riguardo al fatto di non sapere che domande porsi ?!
Dio ho tutte le risposte , ma mica te le dice ;
in pratica pensa alla risoluzione di un equazione , Dio ha la soluzione ,
ma mica di mostra i passaggi che Effettua per giungere alla soluzione ..
puoi sempre riflettere su ciò e su altre cose similari .
Le soluzioni ,poi , sollevano sempre altri interrogativi ..
Anche riguardo al dissipamento delle paure , chi di dice che se credi vai in Paradiso ?!
Il credere è la condizione necessaria ma non sufficiente per andare in Paradiso ..
devi comportati bene e seguire le leggi di Dio ; non è una cosa semplice .
La paura dell’inferno è molto peggio di quella del Nulla .
"Sergio":
Il vantaggio per me è che posso tranquillamente accettare che chiunque creda in quello che gli pare; chi invece crede in qualcosa è "costretto" a credere che chi crede in qualcos'altro sbaglia. Le conseguenze si sono viste e si vedono.
Fin qui sembra un vantaggio, ma sarebbe interessante conoscere la tua risposta a questa domanda: se, per ipotesi, le leggi fisiche del mondo fossero tali che ogni individuo avesse una vita eterna ordinata in un tempo infinito disposto in un buon ordinamento, e l'individuo accrescesse la sua intelligenza in modo proporzionale a questo tempo, non pensi che prima o poi la tua mente sarebbe così iperintelligente e intuitiva da interessarsi alla domanda sulla causa prima del mondo, cioè alla ricerca di una causa sufficiente che si poggi su sè stessa? Finchè siamo in questa vita in condizioni di limitazione e di impossibilità di indagare a fondo la realtà può essere ragionevole il punto di vista agnostico e indifferente, ma in una condizione di iperintelligenza esponenziale penso che difficilmente una mente si accontenterebbe di una posizione di indifferenza.
Quindi secondo me nel riflettere su queste questioni non dovresti giungere a conclusioni valide in un paradigma che prevede solo il limitato intervallo di tempo dell'esperienza di questa vita terrena, ma valutare quale posizione si sente più ragionevole anche nella prospettiva ipotetica di un mondo in cui l'individuo ha una vita perpetua disposta in un buon ordinamento temporale che, attraverso la ritenzione della memoria e il potenziamento progressivo dell'intelligenza e della percezione, renda la sua mente infinitamente potente e capace di acquisire informazioni sempre più complete.
@ Martino
ma pensa! Pensando all'assioma che mi hai citato mi sono accorto che già lo conoscevo, mi ero confuso perchè non avevo tenuto conto della corrispondenza tra "proprietà x" e "insieme degli elementi che godono della proprietà x". Io conoscevo l'assioma nella prima forma, tu mi hai parlato dello stesso in linguaggio insiemistico. Quello che sapevo io è che se una proprietà A è positiva e implica la proprietà B, allora anche la proprietà B è positiva (e questo è intuitivo: da un bene non deve poter discendere un male, altrimenti le proprietà positive non avrebbero più la loro caratteristica notevole), tu mi hai parlato invece di questo: "se una proprietà positiva è contenuta in una proprietà, allora quest'ultima è positiva", intendendo in realtà con "proprietà" il significato "insieme di elementi che hanno quella proprietà", e io non avevo tenuto conto che nella corrispondenza proprietà-insieme il predicato "essere contenuto in" equivale a "implicare", ma allora non c'è niente di antiintuitivo: se dall'avere x la proprietà positiva A segue che x ha la proprietà positiva B, allora anche B deve essere una proprietà positiva. Del resto è perfettamente in linea con l'idea di positività: una qualità positiva, cioè divina, non può emanare una qualità negativa: sarebbe come se un seme perfetto desse un frutto imperfetto.
ma pensa! Pensando all'assioma che mi hai citato mi sono accorto che già lo conoscevo, mi ero confuso perchè non avevo tenuto conto della corrispondenza tra "proprietà x" e "insieme degli elementi che godono della proprietà x". Io conoscevo l'assioma nella prima forma, tu mi hai parlato dello stesso in linguaggio insiemistico. Quello che sapevo io è che se una proprietà A è positiva e implica la proprietà B, allora anche la proprietà B è positiva (e questo è intuitivo: da un bene non deve poter discendere un male, altrimenti le proprietà positive non avrebbero più la loro caratteristica notevole), tu mi hai parlato invece di questo: "se una proprietà positiva è contenuta in una proprietà, allora quest'ultima è positiva", intendendo in realtà con "proprietà" il significato "insieme di elementi che hanno quella proprietà", e io non avevo tenuto conto che nella corrispondenza proprietà-insieme il predicato "essere contenuto in" equivale a "implicare", ma allora non c'è niente di antiintuitivo: se dall'avere x la proprietà positiva A segue che x ha la proprietà positiva B, allora anche B deve essere una proprietà positiva. Del resto è perfettamente in linea con l'idea di positività: una qualità positiva, cioè divina, non può emanare una qualità negativa: sarebbe come se un seme perfetto desse un frutto imperfetto.
"speculor":
Anche se la macchina non è abbastanza intelligente, e per non dover rincorrere bandiere senza vessilli per il resto della tua post-vita, avresti potuto votare entrambe le opzioni. Come dire, un colpo al cerchio, uno alla botte.
Può essere un'idea

Ma ripensandoci, chi me lo fa fare a seguire le suddette bandiere in questa vita quando posso farlo nella prossima?

"Sergio":
Capisco, ma c'è un problema: per un cristiano ebrei e musulmani sono monoteisti, per un musulmano invece i cristiani sono politeisti, quindi "non credono in Dio" (sono sì "gente del libro", ma rimangono "infedeli").
Se vogliamo, anche parlare di "mussulmani" è troppo generico, visto che anche tra i mussulmani esistono divisioni e differenze non trascurabili (per esempio tra sciiti e sunniti).
L'accusa di politeismo verso i cristiani è precedente all'arrivo di Maometto, già gli ebrei la sostenevano. A parte il fatto che non tutti i cristiani (anche se lo sono la stragrande maggioranza) sono triunitari, comunque non sentirai mai da un cristiano dire che crede in tre dei (chi lo dice non può essere cristiano), ma ti dirà senza esitazione che crede in un solo Dio, definito (da tutte le religioni monoteiste) come il creatore di tutto. Il problema delle "persone" di Dio è relativo alle caratteristiche "somatiche" di Dio e non riguarda dunque la suddetta definizione. Cioè, si discute (tra i monoteisti) su come è fatto, ma non su cosa ha fatto, e tale discussione influenza poco, per non dire niente, a mio avviso, la questione dell'esistenza.
E perché mai io, che non sono né cristiano né musulmano, dovrei adottare un punto di vista che non solo non mi appartiene, ma che è solo uno dei tanti?
Infatti non è obbligatorio farlo. Però se uno vuole chiedersi se Dio esiste, può essere indubbiamente utile adottare diversi punti di vista. In passato mi è successo di discutere "da ateo" con dei credenti e non ho mai concluso nulla, non ho mai capito il loro punto di vista e loro non hanno capito il mio. Poi ho iniziato a spaziare tra i vari punti di vista, cosa che non cancella le mie opinioni, anzi, le arricchisce e spesso le rafforza.
Preferisco lasciare che ognuno creda in quello che gli pare, purché non pretenda di imporre le proprie "verità" ad altri. Soprattutto senza pretendere di imporre le proprie regole di vita ad altri.
Condivido pienamente il tuo modo di agire. Forse condivido meno che sia possibile evitare di imporre le proprie regole agli altri... Nel senso che sarebbe giusto, ma alla fine io vado a votare, scelgo un partito diverso da quello che hai scelto tu e questo partito vince: ecco che io ti ho imposto le mie regole di vita perché il partito che ho scelto e che ha vinto cambierà le regole.
"Martino":Non sono d'accordo sul viceversa: secondo l'assioma 4 perché una proprietà sia positiva basta che contenga una proprietà positiva. Questo non si adatta molto bene al concetto di "positività" che ho in mente. Per esempio, la proprietà "essere bello o letale" contiene la proprietà "essere bello" (nel senso che se qualcosa è bello allora è bello oppure letale) ma non la chiamerei positiva.[/quote]
Scusa, evidentemente non mi sono spiegato bene: Goedel assume che le proprietà positive formino un ultrafiltro sul mondo. Il che significa che:
1) Ogni proprietà positiva è non vuota.
2) L'intersezione di due proprietà positive è una proprietà positiva.
3) Data una qualsiasi proprietà, o lei è positiva o il suo complementare è una proprietà positiva.
4) Una proprietà che ne contiene una positiva è positiva.
5) Il mondo (l'universo?) è finito.
Da qui deduce l'esistenza di dio come intersezione dell'ultrafiltro delle proprietà positive sul mondo (o meglio, definisce dio come tale), che è finito per l'assioma 5: tale intersezione (in quanto finita) risulta essere essa stessa una proprietà positiva per l'assioma 2. E' un ragionamento interessante.
Venendo a noi, sono d'accordo sul fatto che [quote="Sessio"]una proprietà positiva può contenere solo proprietà positiva
Ho cancellato la risposta perchè avevo fatto un errore concettuale. Ho riflettuto, in effetti mi era sfuggito quell'assioma. Ci ho pensato un po', ma in realtà quell'assioma mi sembra coerente con l'idea di positività: se Dio ha la proprietà di essere bello, allora Dio ha la proprietà di essere "bello o letale". Il problema ci sarebbe se invece di quell'"o" ci fosse un'"e", cioè se fosse una congiunzione, ma essendo una disgiunzione non c'è problema, perchè Dio può soddisfare la proprietà "bello o letale" senza soddisfare "letale", dato che in una disgiunzione basta soddisfarne solo una delle due. A proposito, nella dimostrazione Godel ha esteso l'ultrafiltro a un mondo infinito, introducendo l'assioma "se A è positivo e A include B, allora B è positivo".
"Sergio":
Capisco, ma c'è un problema: per un cristiano ebrei e musulmani sono monoteisti, per un musulmano invece i cristiani sono politeisti, quindi "non credono in Dio" (sono sì "gente del libro", ma rimangono "infedeli").
Come vedi, anche il tuo semplice criterio dipende dal "Dio" (o "Dei"?) in cui credi. Non è espressione di un punto di vista universalmente condiviso, né privo di ambiguità.
Ci sono anche posizioni più sincretiste della tua, e comunque mi sembri un po' troppo radicale su delle questioni inessenziali. Perchè credi che la spiritualità sia un argomento senza significato? Non credo che tu rifletta solo su questioni che ammettono risposte univoche, io non credo di dedicare neanche l'1% della mia esistenza a questo tipo di domande. E poi, visto che mi critichi la definizione di Dio, io ti chiedo cos'è il "ben definito". A voler essere testardi il regresso all'infinito è dietro l'angolo...
Mah... dobbiamo definire cos'è la cioccolata per dire se ci piace o meno? Tutti sappiamo cos'è e sappiamo esporci quando ci viene fatta questa domanda. Certo c'è quella extrafondente e quella bianca, a me ad esempio quella bianca non piace, però non direi mai -neanche sotto tortura- che la cioccolata non mi piace.
Non credo di peccare di presunzione se parlando di Dio intendo il Dio a cui si riferiscono le grandi religioni monoteiste (non necessariamente quello descritto da una delle tre), e mi aspetto che un interlocutore interessato a capirmi intenda altrettando.
Non credo di peccare di presunzione se parlando di Dio intendo il Dio a cui si riferiscono le grandi religioni monoteiste (non necessariamente quello descritto da una delle tre), e mi aspetto che un interlocutore interessato a capirmi intenda altrettando.
"Susannap":
Prima di continuare ad argomentare , dovresti perlomeno dirmi se convieni o no che la fede in Dio (anche qualora , per assurdo , Dio non esistesse) rappresenta (citando “strada facendo” di Baglioni) un gancio in mezzo al Cielo su cui aggrapparsi per vincere la disperazione .. ?????
Io la penso come Lui su questo.
Ti invito anche a guardare questo breve video.
@susannap: non è questione di essere o non essere all'altezza. Per elevarsi un minimo è sufficiente esprimersi con l'intento di farsi capire e non di impressionare e magari non porsi con l'atteggiamento di chi ha già la verità in tasca.
Io non credo che ci sia bisogno di definire Dio per poterne parlare. Credo però che la richiesta di Sergio sia un pretesto per evidenziare la fragilità dell'impostazione del tuo ragionamento.
Io non credo che ci sia bisogno di definire Dio per poterne parlare. Credo però che la richiesta di Sergio sia un pretesto per evidenziare la fragilità dell'impostazione del tuo ragionamento.
"retrocomputer":
Io invece non ho potuto perché noi ignavi siamo stati discriminati, altrimenti avremmo sicuramente vinto
Anche se la macchina non è abbastanza intelligente, e per non dover rincorrere bandiere senza vessilli per il resto della tua post-vita, avresti potuto votare entrambe le opzioni. Come dire, un colpo al cerchio, uno alla botte.

"Sergio":
[quote="Susannap"]Sergio hai eluso volontariamente la mia domanda
Io? Davvero?
1)Ti ho chiesto di definirmi "Dio" e non l'hai fatto. Quindi non si sa nemmeno di cosa vorresti discutere.
Non male per chi avoca a sé "logicità" e "scientificità"...
Non si capisce proprio di cosa vorresti discutere. Sembra l'output di un generatore casuale di frasi inutilmente pompose. ..
2)Rimpiango le discussioni con adaBTTLS di un paio d'anni fa. Non eravamo d'accordo quasi su nulla, ma almeno era ben chiaro di cosa si stesse parlando.
[/quote]
1) Veramente ti ho risposto dicendo che una creatura non può definire l’Essenza del suo Creatore
ma solo argomentare sulla Sua Esistenza ;
semmai tu non mi hai definito cosa sia il nulla ..
Dici : ".. Non male per chi avoca a sé "logicità" e "scientificità" ?"
Non l’ho mai fatto ! Ho espresso solo la mia opinione .
L'eleganza del comportamento e delle tua risposta ,evoca a te , invece , la detenzione della logica perfetta , conseguenza di un serena consapevolezza di manifesta superiorità intellettiva .
2) mi dispiace non essere all’altezza di adaBTTLS , mi inchino al migliore e mi accontento di essere quella che sono
e della consapevolezza di poter migliorare ..
"Sergio":
Rimpiango le discussioni con adaBTTLS di un paio d'anni fa. Non eravamo d'accordo quasi su nulla, ma almeno era ben chiaro di cosa si stesse parlando. Una gran bella chiacchierata.
Incuriosito dal tuo commento, mi sono andato a spulciare qualche vecchio thread sull'argomento:
ma-e-bello-pensare-che-esiste-un-dio-t43121-100.html
E insomma... Mi pare che nemmeno allora fosse tutto così chiaro

Sicuramente Susannap e adaBTTLS sono persone molto diverse tra loro, ma hanno in comune di mostrare una grande passione e coinvolgimento quando parlano di cose di fede. Mi è particolarmente piaciuta questa frase
"adaBTTLS":
per vizio di "lavoro", più che a dogmatizzare, tendo ad assiomatizzare ciò che la scienza non riesce a spiegare e che io sento come vero, non per assumerlo definitivamente come vero, bensì per studiare che cosa può discendere da ciò, e se le conseguenze possono essere verosimili oppure no. non dico che gli altri si debbano porre gli stessi problemi, ma per me è importante.
"Susannap":Beh, questa posizione è molto più "soffice" di quella in cui eri prima, quando sostenevi che tentare di convertire fosse "ovvio".
Ma io non sono induista , sono Cattolica e seguo , per fede , i suoi insegnamenti ..

"Susannap":Beh, il "non fare" qualcosa non richiede spiegazioni, semmai è il "fare" quella cosa che ne richiede. Parliamo di utilitarismo. Sono d'accordo sul fatto che la religione dissipa le paure (a chi ci crede), ma a mio modo di vedere priva (almeno il cristianesimo) di tutto un mondo di domande senza risposta (cioè domande "vive": le risposte hanno il brutto vizio di uccidere le domande) che arricchiscono un sacco. Cioè, se sono cattolico non ho molto spazio per chiedermi da dove vengo, perché il cattolicesimo me lo spiega, dicendomi che le ragioni (i motivi) vengono "dall'alto". Giusto per non parlare solo di cattolicesimo, mi potrei per esempio domandare perché non credo in generale, e sempre dall'unico punto di vista sensato, quello utilitaristico (obiettivo: avere meno paure e più certezze). Ci ho provato tempo fa, quando avevo 17 anni. Ho fatto un po' di buddismo e globalmente non mi è piaciuto. Le filosofie imposte non mi piacciono, mi limitano. Mi diverto molto di più a seguire la mia personale filosofia, essere smentito e cambiare filosofia. Non vedo perché dovrei fare altrimenti. L'unico inconveniente è che paure e incertezze rimangono: beh, conviverci è solo questione di abitudine. E mi sono accorto che le paure e le incertezze sono estremamente ricche e ispiranti. Non me ne priverei mai consapevolmente.
quali sono "le tue riflessioni" che ti portono a cuncludere : io non credo ?!