Credi in Dio?
In occasione del Natale mi è venuto in mente di aprire un topic per sapere quante persone credono o meno in Dio.
Risposte
"GundamRX91":
@susannap
.. vedo che nonostante tutto tendi ancora a giudicare gli altri al di fuori della tua fede.
.. le credenze religiose, proprio perchè sono delle credenze personali e
soggettive, danno adito a troppi problemi di interpretazione. A me non basta sapere della tua cieca fede per dire che esiste un dio creatore dell'universo. Non è sufficiente.
Se giudicassi al di fuori della mia fede , non mi saresti simpatico ;
e come te neanche Patrone , Sergio e retrocomputer (di cui ho ammesso la mia simpatia in tempi non sospetti) ;
Non credi ?
Nessuno vuole costringerti a Credere in Gesù ;
Neanchè Dio stesso lo Vuole : altrimenti non ci avrebbe concesso il libero arbitrio ;
avrebbe potuto costringerlo ad Amarlo per imposizione : tanto Lui è Dio , a chi deve render conto ?
Ma appunto perchè Gesù è Amore , ci lascia la possibilità di Amarlo o meno , di credere o meno ..
Se tu puntassi una pistola contro una ragazza costringendola ad amarti , sarebbe vero amore il tuo ?
e sarebbe vero amore quello che nutrirebbe quella ragazza per te ?
Nessuno può costringerci a fare qualsiasi cosa senza il nostro consenso , per cui nessuno vuole costringere nessuno : libero arbitrio .
"Fioravante Patrone":
[quote="Susannap"][quote="GreenWind"]Io credo nell'esistenza di un Creatore, ma sulla sua identità per me permane il mistero.
Nessuna creatura può definire l'Essenza del suo Creatore

Notare l'assunzione a priori che chi parla è una "creatura".
Dal che un bel pezzo dell'affermazione sulla "Essenza del suo Creatore" viene via facile (con annesso fastidio mio per questa maiuscolite).
PS: Susannap, su questo forum si usa l'italiano. E le associate regole di interpunzione. Ti faccio notare che:
- NON si inserisce uno spazio tra la parola e il successivo segno di interpunzione (è sbagliato scrivere, ad esempio: io gioco , tu no)
- NON si usano i "due punti" di sospennsione, ma solo i TRE punti (che, naturalmente, NON vanno staccati dalla parola precedente)[/quote]
E’ giusto quello che dici , ma non si sta discutendo sul mio “saper scrivere in italiano” ,
la discussione verte su altro .
Cosa preferisci :
1)un regalo confezionato alla “buona” ma di grande valore
2)oppure un regalo confezionato meravigliosamente ma di valore inversamente proporzionale alla meraviglia della sua confezione ?
Sarebbe auspicabile avere un regalo di grande valore in una bella confezione : ma dovendo scegliere io preferisco il primo ;
Il contenuto prima della forma : qualora non si possono avere entrambi .
Il fatto che ti dia fastidio il modo in cui esprimo la mia opinione non mi stupisce :
si tende a dare dell’intollerante prendendo come metro di paragone se stessi .
Io non ti ho detto nulla circa il tuo modo di esprimerti ;
anch’io potrei trovarlo di cattivo gusto , la forma ed il modo in cui esprimi il contenuto
del tuo pensiero ;
"Fioravante Patrone":
E' morto.
Ricordo:
La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa
Ti è andata bene perché discuti con una cattolica , se l’avessi fatto anche con il più moderato dei musulmani ti troveresti ad usare la testa come separa orecchi .


se lo fossi , visto che la tua opinione diverge dalla mia ti avrei definito stolto ;
invece ti ho definito colto , intelligente e preparato , rafforzando il concetto di stima e rispetto aggiungendo al punto tale da “assiomatizzare” tutto ciò che dici : anche che $2+2=10$ ;
sono pronta a dimostrarlo se l’affermi tu .
D’altra parte avevo premesso , alla fine dell’intervento precedente :
"Susannap":
..
Potresti trovare argomentazioni valide (essendo intelligente) per venir fuori da questa situazione :
dar meraviglie agli occhi di tutti gli utenti del forum , incantare come un cammello che entra
nella cruna di un ago .. ma non può raggirare la tua coscienza (nessuno di noi può farlo) .. ed a me tanto basta .
C.V.D.
"Martino":
Prima che una teoria venga dimostrata non posso crederci. E il mio non crederci naturalmente aiuta a stimolare la ricerca di una realizzazione/dimostrazione di tale teoria - quindi non credere a una teoria, darle addosso, è utile alla teoria stessa, perché velocizza le conclusioni sulla sua verità, falsità o decidibilità.
Diciamo che intanto a qualcuno deve venire l'idea della teoria... Poi lo stesso che ha avuto l'idea o qualcun altro tenta la dimostrazione... In tutte le fasi suddette il ruolo dello scettico è indubbiamente utile, prima per evitare di imbarcarsi in teorie del tutto irragionevoli e poi per fornire una buona dose di spirito critico che consente di non essere condizionati dalle proprie aspirazioni e desideri nella ricerca della dimostrazione.
Ma attenti a non fare come la chiesa cattolica ai tempi di Galileo!

La posizione "agnostica" mi sembra più che altro una paura di venire smentiti. La trovo ingiustificata: venire smentiti è bello, fa imparare cose. Secondo me è molto utile credere a quello che si riesce a dedurre, e niente di più. Chiaro che non si può conoscere tutto solo col proprio cervello, ma siccome stiamo parlando di comprensione del mondo (un agnostico non si pone certo problemi di spiritualità: all'agnostico interessa solo la verità) prendere una posizione è molto produttivo, permette di fare errori. E fare errori è necessario per la comprensione!
La posizione agnostica, almeno come la intendo io, è l'aspirazione a cercare di osservare la questione dall'esterno: io non ho la più pallida idea se esista Dio o no, quindi, anche volendo, su cosa potrei essere smentito?

L'agnostico può essere non interessato alla spiritualità (e quindi non partecipa a questo thread

Per quanto riguarda il prendere posizione, sono perfettamente d'accordo sulla sua utilità, solo che io chiamo la cosa "partire da un certo punto di vista e vedere cosa succede": un approccio forse più debole.
"retrocomputer":
[quote="Martino"]
D'altra parte essere un ateo negativo mi sembra ragionevole: se uno mi presenta una teoria in prima analisi non dimostrabile né refutabile, in attesa che venga dimostrata/refutata io non la condivido. Altrimenti, come ho già detto, dovrei credere a tutte le teorie fantascientifiche concepibili che mi vengono proposte.
Mi permetto solo di osservare che non poche teorie fantascientifiche sono diventate realtà. Voglio dire che l'atteggiamento "negativo" è sì importante per evitare di "bersi tutto", ma non deve cancellare l'intuizione e la fantasia che sono (e sono state) essenziali per giungere a grandi scoperte e grandi invenzioni.[/quote]Sono assolutamente d'accordo. Quello che dici tu si accorda perfettamente con quello che dico io: una volta che una teoria viene dimostrata o realizzata io ci credo, senza riserve. Ma prima no. Prima che una teoria venga dimostrata non posso crederci. E il mio non crederci naturalmente aiuta a stimolare la ricerca di una realizzazione/dimostrazione di tale teoria - quindi non credere a una teoria, darle addosso, è utile alla teoria stessa, perché velocizza le conclusioni sulla sua verità, falsità o decidibilità. Se mi dicono che si può viaggiare nel tempo io non ci credo. Mi sembra assurdo, inconcepibile. So che potrei essere smentito in futuro, ok, ma intanto non ci credo. Non ho nessun problema a cambiare idea.
La posizione "agnostica" mi sembra più che altro una paura di venire smentiti. La trovo ingiustificata: venire smentiti è bello, fa imparare cose. Secondo me è molto utile credere a quello che si riesce a dedurre, e niente di più. Chiaro che non si può conoscere tutto solo col proprio cervello, ma siccome stiamo parlando di comprensione del mondo (un agnostico non si pone certo problemi di spiritualità: all'agnostico interessa solo la verità) prendere una posizione è molto produttivo, permette di fare errori. E fare errori è necessario per la comprensione!
In effetti alcune teorie fantascientifiche si sono avverate (basti pensare al romanzo di Giulio Verne, con il suo Dalla Terra alla Luna), ma c'e' da dire che la fantascienza, come branca della narrativa, si basa sulla scienza e molte storie datate "riflettevano" le scoperte/ipotesi del momento

"Martino":
D'altra parte essere un ateo negativo mi sembra ragionevole: se uno mi presenta una teoria in prima analisi non dimostrabile né refutabile, in attesa che venga dimostrata/refutata io non la condivido. Altrimenti, come ho già detto, dovrei credere a tutte le teorie fantascientifiche concepibili che mi vengono proposte.
Mi permetto solo di osservare che non poche teorie fantascientifiche sono diventate realtà. Voglio dire che l'atteggiamento "negativo" è sì importante per evitare di "bersi tutto", ma non deve cancellare l'intuizione e la fantasia che sono (e sono state) essenziali per giungere a grandi scoperte e grandi invenzioni.
Alla fine si, trovo inutile disquisire sull'esistenza di Dio e "affido" al caso la nostra esistenza come quella di eventuali altri esseri viventi sparsi nell'universo.
"GundamRX91":
non ha senso interrogarsi sull'esistenza o meno di Dio proprio perchè non ne ha la possibilità materiale di verificarlo, e, ripeto, per me la sola fede dei credenti non basta;
Nemmeno a me basta, perché non sono credente. Ma se lo fossi penso che mi basterebbe

Comunque sei il primo agnostico che risponde alla mia domanda su cosa ci sia di utile per un agnostico nel partecipare a una discussione "credo/non credo": se non ho capito male, la tua risposta è "niente", giusto?

Ho bisogno di un po' di chiarezza.
D'altra parte essere un ateo negativo mi sembra ragionevole: se uno mi presenta una teoria in prima analisi non dimostrabile né refutabile, in attesa che venga dimostrata/refutata io non la condivido. Altrimenti, come ho già detto, dovrei credere a tutte le teorie fantascientifiche concepibili che mi vengono proposte.
"Vocabolario Treccani":
agnosticismo s. m. [dall’ingl. agnosticism (Th. H. Huxley, 1869), der. di agnostic: v. agnostico]. In filosofia, ogni teoria che limita la capacità conoscitiva del pensiero umano alla sfera ristretta dei fenomeni, pur non negando in modo assoluto la possibilità di conoscere il vero.
"Vocabolario Treccani":
ateismo s. m. [dal fr. athéisme, der. di athée «ateo»]. – Genericam., il non credere nell’esistenza di Dio o di ogni altra divinità, per agnosticismo, scetticismo o indifferenza religiosa; il termine, spec. in passato, fu riferito all’atteggiamento di pensiero e di vita di chi non aderiva alle credenze religiose o alla filosofia ufficiale della propria comunità, e fu spesso confuso con il materialismo, il panteismo, l’epicureismo. Più in partic., soprattutto in epoca moderna, la dottrina che nega l’esistenza di Dio, considerato come principio unitario, personale e trascendente dell’universo, detta anche a. teoretico, distinto dall’a. pratico, che è quello di chi assume nei riguardi dell’esistenza di Dio un atteggiamento di scettica indifferenza.
"Wikipedia":
In via generica il termine agnostico (dal greco a-gnoskein let. non sapere) indica un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha (o non se ne può avere) sufficiente conoscenza. In senso stretto è l'astensione sul problema della realtà del divino.
"Wikipedia":Da questo cerco di dedurre la mia posizione. Non sono agnostico perché il problema me lo pongo e non me ne disinteresso. Non è vero che "credo che dio non esista" perché non ho elementi per dimostrare l'inesistenza di qualcosa di inventato. Semplicemente, se vogliamo usare l'ultima citazione qui sopra, non credo che dio esista, nel senso che in assenza totale di dimostrazioni e/o manifestazioni, scelgo di ritenere falsa una teoria finché non verrò smentito (come sono abituato a fare nei miei ragionamenti). Deduco che sono un "ateo debole", o "ateo negativo" (viste le definizioni in giro).
Nell'accezione generica l'ateo è chi non crede esista, o crede non esista, Dio o qualsivoglia divinità.
D'altra parte essere un ateo negativo mi sembra ragionevole: se uno mi presenta una teoria in prima analisi non dimostrabile né refutabile, in attesa che venga dimostrata/refutata io non la condivido. Altrimenti, come ho già detto, dovrei credere a tutte le teorie fantascientifiche concepibili che mi vengono proposte.
"Sergio":
[quote="retrocomputer"]Così ha senso: partiamo dall'ipotesi che Dio esista e vediamo cosa succederebbe
Ha senso? Ne avrebbe solo se esistesse una definizione univoca di "Dio". Ma non esiste (la definizione univoca), nemmeno nel senso apparentemente generico e generale di "creatore".
E questo è un semplice, incontestabile, dato di fatto: cultura che vai, nello spazio come nel tempo, definizioni che trovi.[/quote]
Sì, ha senso, essendo una ipotesi come un'altra. Poi una ipotesi la puoi smontare in tre secondi o non ci riesci in una vita... Resta il fatto che di ipotesi si tratta.
E non credo che affermare l'esistenza di tante ipotesi diverse sia argomento valido per smontarne una

L'argomento di questo thread pone di fronte alla questione dell'esistenza di Dio, quindi del Creatore, non della validità di altre filosofie non fondate sull'esistenza di un creatore, le quali hanno la stessa dignità della filosofia della creazione, diffusa principalmente in occidente e nel medio oriente.
Dio, quello con la D maiuscola, è da intendersi il dio, mi permettano la bestemmia i credenti, "inventato" da Abramo, quello in cui credono, nei modi più disparati, cristiani, ebrei e mussulmani. Secondo loro, Dio è il creatore di ogni cosa. Tutte le altre forme di spiritualità che non prevedono un creatore non si riferiscono a Dio.
Ecco, ripeto: partiamo dall'ipotesi che Dio esista e vediamo cosa succederebbe.
Oppure cambiamo argomento

Ma infatti la questione è proprio quella che poni, come del resto Sergio dice da tempo: non ha senso interrogarsi sull'esistenza o meno di Dio proprio perchè non ne ha la possibilità materiale di verificarlo, e, ripeto, per me la sola fede dei credenti non basta; poi come detto e ridetto io rispetto le opinioni di chiunque a patto che si rispetti le mie o di chi non crede o crede al contrario di tutto o di niente

"GundamRX91":
Non si tratta di giocare una
partita su chi ha ragione o torto, perchè le credenze religiose, proprio perchè sono delle credenze personali e
soggettive, danno adito a troppi problemi di interpretazione. A me non basta sapere della tua cieca fede per
dire che esiste un dio creatore dell'universo. Non è sufficiente.
Infatti, e non lo è nemmeno per dire che non esiste. Intendevo proprio questo quando parlavo della scelta di un punto di vista. Stiamo parlando di una materia che non credo sia conoscibile sperimentalmente (ma questo non la rende necessariamente falsa o priva di senso) e quindi non è possibile andare avanti a forza di evidenze scientifiche, o meglio, è anche possibile, ma nel frattempo ho in mano solo i due punti di vista (ipotesi) "dio esiste fino a prova contraria" e "dio non esiste fino a prova contraria"... Non so se mi sono spiegato... E allora, in attesa di (secondo me improbabili) evidenze scientifiche, si sceglie un punto di vista e ci si ragiona su. Ragionare un punto di vista contro l'altro ha senso solo in presenza di evidenze scientifiche (o almeno qualche straccio di indizio), altrimenti non ne vedo il senso.
@retrocomputer
Non vedo perchè tu non possa esprimere la tua opinione in merito.
Non ho detto che non posso. Ho detto che lo trovo scarsamente utile. E anzi, mi piacerebbe sapere dagli altri agnostici cosa invece ci trovano loro di utile nell'entrare in una discussione "credo/non credo"

Riguardo le ipotesi che poni sarebbe interessante però fare delle argomentazioni a carattere scientifico, almeno si
avrebbe un metodo standard di riferimento che, come sappiamo, permette di avere dei risultati ripetibili e
verificabili sempre
Hai ragione. Ma la materia in questione, penso che siamo tutti d'accordo, atei, credenti, eccetera, non è esclusivamente scientifica, probabilmente non lo è affatto. Del resto nemmeno la filosofia è una materia scientifica... E forse, ma spero di non offendere nessuno, nemmeno la matematica lo è completamente

@susannap
Susanna (è il tuo vero nome?), vedo che nonostante tutto tendi ancora a giudicare gli altri al di fuori della tua fede.
In ambito scientifico puoi fare delle definizioni basate sull'osservazione e sul fatto che quell'osservazione la puoi
ripetere un numero indefinito di volte, ma in ambito "religioso" cosa mi puoi dire? Non si tratta di giocare una
partita su chi ha ragione o torto, perchè le credenze religiose, proprio perchè sono delle credenze personali e
soggettive, danno adito a troppi problemi di interpretazione. A me non basta sapere della tua cieca fede per
dire che esiste un dio creatore dell'universo. Non è sufficiente.
@retrocomputer
Non vedo perchè tu non possa esprimere la tua opinione in merito.
Riguardo le ipotesi che poni sarebbe interessante però fare delle argomentazioni a carattere scientifico, almeno si
avrebbe un metodo standard di riferimento che, come sappiamo, permette di avere dei risultati ripetibili e
verificabili sempre
Susanna (è il tuo vero nome?), vedo che nonostante tutto tendi ancora a giudicare gli altri al di fuori della tua fede.
In ambito scientifico puoi fare delle definizioni basate sull'osservazione e sul fatto che quell'osservazione la puoi
ripetere un numero indefinito di volte, ma in ambito "religioso" cosa mi puoi dire? Non si tratta di giocare una
partita su chi ha ragione o torto, perchè le credenze religiose, proprio perchè sono delle credenze personali e
soggettive, danno adito a troppi problemi di interpretazione. A me non basta sapere della tua cieca fede per
dire che esiste un dio creatore dell'universo. Non è sufficiente.
@retrocomputer
Non vedo perchè tu non possa esprimere la tua opinione in merito.
Riguardo le ipotesi che poni sarebbe interessante però fare delle argomentazioni a carattere scientifico, almeno si
avrebbe un metodo standard di riferimento che, come sappiamo, permette di avere dei risultati ripetibili e
verificabili sempre

"Susannap":
Una partita che , ahimè, non puoi assolutamente giocare ;
Per i motivi che hai, secondo me giustamente, citato, io tendo a partecipare a questa discussione in modo marginale, anche se mi interessa l'argomento. In effetti il mio punto di vista, diciamo così, agnostico (anche se dovrei ritenermi più che altro un indeciso), mi mette in una posizione difficile nel dare una risposta alla domanda dell'argomento, e cioè "Credi in Dio?".
Inoltre penso che l'agnostico non abbia molto da dire sulla questione e forse non è nemmeno utile: che senso ha, per un agnostico, inserirsi in una discussione tra chi sostiene il bianco e chi sostiene il nero?
Non voglio insegnare a nessuno come si discute in modo costruttivo, ma ho notato che è spesso utile affrontare una discussione partendo da un certo punto di vista, non necessariamente il proprio. Così ha senso: partiamo dall'ipotesi che Dio esista e vediamo cosa succederebbe; partiamo dall'ipotesi che non esista nessun dio e vediamo cosa succederebbe.
Altrimenti ci si riduce a un battibecco tra tifoserie opposte.
"Susannap":
[quote="GreenWind"]Io credo nell'esistenza di un Creatore, ma sulla sua identità per me permane il mistero.
Nessuna creatura può definire l'Essenza del suo Creatore

Notare l'assunzione a priori che chi parla è una "creatura".
Dal che un bel pezzo dell'affermazione sulla "Essenza del suo Creatore" viene via facile (con annesso fastidio mio per questa maiuscolite).
PS: Susannap, su questo forum si usa l'italiano. E le associate regole di interpunzione. Ti faccio notare che:
- NON si inserisce uno spazio tra la parola e il successivo segno di interpunzione (è sbagliato scrivere, ad esempio: io gioco , tu no)
- NON si usano i "due punti" di sospensione, ma solo i TRE punti (che, naturalmente, NON vanno staccati dalla parola precedente)
"GreenWind":
Io credo nell'esistenza di un Creatore, ma sulla sua identità per me permane il mistero.
Nessuna creatura può definire l'Essenza del suo Creatore

@Sergio : sei una persona colta e preparata , al punto tale da “assiomatizzare”
tutto quello che dici (al di fuori dell’ambito religioso) ;
se qualcuno dicesse : “Sergio ha detto che $2+2=4$ , tu ci credi ? ”
Gli direi si , e troverei un modo per dimostrarglielo .
Ma in ambito religioso Uhm ..
Non sei “bianco” né “nero” , né “credente” né “ateo” ;
vuoi che ti si definisca Dio per intavolare una discussione , per iniziare una partita ?!
Una partita che , ahimè, non puoi assolutamente giocare ;
in che squadra giochi in quella dei credenti oppure in quella dei non credenti ?
in nessuna delle tue ! .. hai deciso di non giocare ..
se non giochi non puoi partecipare alla discussione ,
perché io non posso giudicarti non essendo tu in nessuna delle due squadre .
Non puoi neanche giudicare il nero ed il bianco : perché se giudichi l'uno o l'altro devi avere in tasca la verità assoluta , cosa che non hai !
Non può neanche simpatizzare per l'una o per l'altra , perche se simpatizza in qualche modo ci si schiera in favore dell'uno e dell'altro e contraddici la tua posizione di non essere ne bianco ne nero .
Sei uno spettatore che obbiettando gli si da scacco matto !
Potresti trovare argomentazioni valide (essendo intelligente) per venir fuori da questa situazione :
dar meraviglie agli occhi di tutti gli utenti del forum , incantare come un cammello che entra
nella cruna di un ago .. ma non può raggirare la tua coscienza (nessuno di noi può farlo) .. ed a me tanto basta .
p.s. :
E su quale conoscenza delle religioni orientali basi questa affermazione?
In quasi tutte le religioni orientali domina il concetto di ciclo, non ha quindi senso chiedersi quando e come qualcosa abbia iniziato ad esistere. In particolare, l'universo non può essere stato creato da qualcosa che esisteva prima.Se a te risulta diversamente, illuminaci. [/quote]
ZetaFunction potrebbe replicare : Chi ha dato l’input al ciclo ?
Si ha una ruota che gira perennemente : si ok ! ma chi ha dato l’input affinché .. gira la ruota ..
tutto quello che dici (al di fuori dell’ambito religioso) ;
se qualcuno dicesse : “Sergio ha detto che $2+2=4$ , tu ci credi ? ”
Gli direi si , e troverei un modo per dimostrarglielo .
Ma in ambito religioso Uhm ..
Non sei “bianco” né “nero” , né “credente” né “ateo” ;
vuoi che ti si definisca Dio per intavolare una discussione , per iniziare una partita ?!
Una partita che , ahimè, non puoi assolutamente giocare ;
in che squadra giochi in quella dei credenti oppure in quella dei non credenti ?
in nessuna delle tue ! .. hai deciso di non giocare ..
se non giochi non puoi partecipare alla discussione ,
perché io non posso giudicarti non essendo tu in nessuna delle due squadre .
Non puoi neanche giudicare il nero ed il bianco : perché se giudichi l'uno o l'altro devi avere in tasca la verità assoluta , cosa che non hai !
Non può neanche simpatizzare per l'una o per l'altra , perche se simpatizza in qualche modo ci si schiera in favore dell'uno e dell'altro e contraddici la tua posizione di non essere ne bianco ne nero .
Sei uno spettatore che obbiettando gli si da scacco matto !
Potresti trovare argomentazioni valide (essendo intelligente) per venir fuori da questa situazione :
dar meraviglie agli occhi di tutti gli utenti del forum , incantare come un cammello che entra
nella cruna di un ago .. ma non può raggirare la tua coscienza (nessuno di noi può farlo) .. ed a me tanto basta .
p.s. :
"Sergio":
[quote="ZetaFunction"]non mi pare del tutto esatto dire che le religioni orientali non si interroghino su una "causa prima"... in fondo sono tutte - correggetemi se sbaglio - dei tentativi di ricerca di essa
E su quale conoscenza delle religioni orientali basi questa affermazione?
In quasi tutte le religioni orientali domina il concetto di ciclo, non ha quindi senso chiedersi quando e come qualcosa abbia iniziato ad esistere. In particolare, l'universo non può essere stato creato da qualcosa che esisteva prima.Se a te risulta diversamente, illuminaci. [/quote]
ZetaFunction potrebbe replicare : Chi ha dato l’input al ciclo ?
Si ha una ruota che gira perennemente : si ok ! ma chi ha dato l’input affinché .. gira la ruota ..
Io credo nell'esistenza di un Creatore, ma sulla sua identità per me permane il mistero.

A me sembra aggressivo chi si ritiene in grado di attribuire patenti di correttezza su materie simili.
Personalmente riconosco uguale dignità a chi cerca "cause prime", a chi cerca immanenze in un ciclo che si ripete, a chi non ritiene utili per sé simili ricerche.
Mi sembra ugualmente aggressivo chi ritiene che il proprio modo di vedere sia talmente valido da non poter essere anche il modo di vedere di chi... in realtà la vede in modo diverso.
Non voglio assolutamente aggredire né convertire forzatamente nessuno, ci mancherebbe. Intanto però vorrei farti io una domanda: posto che nessuno ha il diritto di guardare un altro dall'alto verso il basso per le sue convinzioni... dato che queste visioni del mondo si contraddicono, come fanno a ritenersi ugualmente valide?