Me e l'università...
Ho chiesto a varie persone del forum consigli su questo mio problema, spero qualcuno mi possa dare una mano.
Partendo dall'inizio, non so che università fare, questa è la principale questione.
I miei sono in difficoltà economiche, molto grandi, non possono permettermi di mandarmi fuori sede, e accanto a me non ho chissà quali grandi atenei.
Allo stesso tempo, mettono addosso una pressione enorme, come se lo scopo della loro vita fosse vedere io che mi laureo.
La loro principale preoccupazione ovviamente sono i soldi, e hai già capito che non mi posso permettere di fare un'università che non mi dia sbocchi.
Per di più credono che l'università dia chissà quali grandi opportunità.
Non nego che per alcuni corsi non sia così, ma non sempre, dipende da tanti aspetti, tra qui la città in cui si abita.
Io non riesco più a vivere in questa situazione dove i miei vivono dall'oggi al domani, dal punto di vista economico, una condizione di precarietà costante, non è fastidioso il fatto che la paga sia bassa, quando il fatto che non è regolare.
Sono pure stato licenziato dal lavoro part time che facevo, mi trattavano anche male..
Io non so cosa fare di fronte a questa situazione.
La maggiore parte dei miei amici sta per i fatti suoi, senza pensare al futuro, probabilmente meno preoccupati per le minori pressioni.
Partendo dall'inizio, non so che università fare, questa è la principale questione.
I miei sono in difficoltà economiche, molto grandi, non possono permettermi di mandarmi fuori sede, e accanto a me non ho chissà quali grandi atenei.
Allo stesso tempo, mettono addosso una pressione enorme, come se lo scopo della loro vita fosse vedere io che mi laureo.
La loro principale preoccupazione ovviamente sono i soldi, e hai già capito che non mi posso permettere di fare un'università che non mi dia sbocchi.
Per di più credono che l'università dia chissà quali grandi opportunità.
Non nego che per alcuni corsi non sia così, ma non sempre, dipende da tanti aspetti, tra qui la città in cui si abita.
Io non riesco più a vivere in questa situazione dove i miei vivono dall'oggi al domani, dal punto di vista economico, una condizione di precarietà costante, non è fastidioso il fatto che la paga sia bassa, quando il fatto che non è regolare.
Sono pure stato licenziato dal lavoro part time che facevo, mi trattavano anche male..
Io non so cosa fare di fronte a questa situazione.
La maggiore parte dei miei amici sta per i fatti suoi, senza pensare al futuro, probabilmente meno preoccupati per le minori pressioni.
Risposte
"Delirium":
[quote="Vulplasir"]In svezia e olanda pagano tanto perché non ci va a vivere nessuno
Infatti sono tutti in fila per venire in Italia a morire di fame[/quote]
Sicuramente ci sono zone più povere dell'Italia nel mondo, e a fare la fila sono proprio quelli che vengono da zone molto arretrate, e talvolta l'Italia è solo un paese di transito per loro.
Al di là di questo, in paesi come la Svezia, visto che i compensi per i dottorandi sono molto alti, ci sono persone che si pongono dubbi sull'intraprendere una carriera accademica o meno ?
In effetti è così, nel 2016 sono sbarcati in 180.000 ... comunque se continuate a dargli corda quando è in questa "modalità"

"Vulplasir":
In svezia e olanda pagano tanto perché non ci va a vivere nessuno
Infatti sono tutti in fila per venire in Italia a morire di fame
In svezia e olanda pagano tanto perché non ci va a vivere nessuno
"Injuria":Questo è un fattore molto importante che ho notato, sembra che da noi la scienza sia "roba da poco" rispetto alla cultura umanistica, mentre non ci rendiamo conto che è grazie a essa che sappiamo come funzionano molte cose.
Luogo comune piuttosto ricorrente: non vedo le masse sgomitare davanti alle librerie per accaparrarsi l'ultima traduzione di Ovidio o i caffè colmi di intellettuali pronti a duellare in difesa del romanzo russo contro il romanzo francese.
Credo che sia un'idea dovuto ad un certo primato sulle lettere, arti ed architettura che però era già in declino sul finire dell'800.
Se pensiamo che l'ultimo filosofo influente italiano fu Vico e l'ultima corrente artistica il futurismo. Nemmeno in architettura l'Italia ha prodotto idee nuove d'esportazione nell'ultimo secolo, a parte singoli architetti di grido, le ultime idee originali (peraltro discutibili) le troviamo ad inizio '900 col razionalismo ed il neo-medievale che ebbero scarso successo sia in patria che all'estero. L'ultimo grande scrittore è stato Eco, grazie principalmente ad un romanzo uscito ormai quasi 40 anni fa, alla sua morte in Italia molti lo hanno etichettato come un fastidioso radical chic perdigiorno, all'estero era considerato uno dei più grandi intellettuali viventi. Arriviamo anche al paradosso che spende più il Regno Unito per gli scavi archeologici che l'Italia. Quindi questo grande rispetto per l'umanesimo in danno alla cultura tecnico-scientifica non lo vedo.
Credo che invece la scarsa diffusione della cultura scientifica ed umanistica viaggino congiuntamente. D'altronde in Italia la spesa per istruzione e consumi culturali (libri, riviste, cinema, mostre e teatri) è fra le più basse d'Europa.
Si, penso che hai centrato il problema.
Nonostante ci sia una maggiore importanza data alla cultura umanistica, non solo da parte dello stato, ma probabilmente da parte di molti insegnanti, che sono intransigenti su materie di stampo classico come latino, come sostiene anche l'utente @anonymous_40e072, il problema principale è il fatto che lo stato italiano investe poco nell'istruzione.
Il punto è che un'insufficienza in italiano è ritenuto molto, ma molto più grave di una in matematica, e questo succede al mio Liceo Scientifico, dove dovrebbe avere maggiore importante la seconda.
Il mio liceo sembra un classico senza greco e con più ore di matematica e fisica, l'italiano e il latino fanno sempre da padrone.
Quante volte ho sentito insegnanti dire: "eh ma siamo allo scientifico, un insufficienza in matematica può passare perché è difficile, mentre averla a italiano è al limite del analfabetismo".
Al di là di questo, lo Stato investe la minore percentuale del PIL di quasi tutta Europa nell'istruzione, peggio di noi mi sembra che ci sia la Bulgaria, e considerate che quest'ultima ha una popolazione minore, il resto, quasi tutti i paesi europei investono di più.
Questo è un fattore molto importante che ho notato, sembra che da noi la scienza sia "roba da poco" rispetto alla cultura umanistica, mentre non ci rendiamo conto che è grazie a essa che sappiamo come funzionano molte cose.
Luogo comune piuttosto ricorrente: non vedo le masse sgomitare davanti alle librerie per accaparrarsi l'ultima traduzione di Ovidio o i caffè colmi di intellettuali pronti a duellare in difesa del romanzo russo contro il romanzo francese.
Credo che sia un'idea dovuto ad un certo primato sulle lettere, arti ed architettura che però era già in declino sul finire dell'800.
Se pensiamo che l'ultimo filosofo influente italiano fu Vico e l'ultima corrente artistica il futurismo. Nemmeno in architettura l'Italia ha prodotto idee nuove d'esportazione nell'ultimo secolo, a parte singoli architetti di grido, le ultime idee originali (peraltro discutibili) le troviamo ad inizio '900 col razionalismo ed il neo-medievale che ebbero scarso successo sia in patria che all'estero. L'ultimo grande scrittore è stato Eco, grazie principalmente ad un romanzo uscito ormai quasi 40 anni fa, alla sua morte in Italia molti lo hanno etichettato come un fastidioso radical chic perdigiorno, all'estero era considerato uno dei più grandi intellettuali viventi. Arriviamo anche al paradosso che spende più il Regno Unito per gli scavi archeologici che l'Italia. Quindi questo grande rispetto per l'umanesimo in danno alla cultura tecnico-scientifica non lo vedo.
Credo che invece la scarsa diffusione della cultura scientifica ed umanistica viaggino congiuntamente. D'altronde in Italia la spesa per istruzione e consumi culturali (libri, riviste, cinema, mostre e teatri) è fra le più basse d'Europa.
"Delirium":
[quote="anonymous_40e072"][...] Ph.D. in Olanda, parlo della TU Delft, viene pagato sui 1900€-2400€. E sono quelli che "guadagnano poco". [...]
Similmente in Svezia (questa volta la fonte è la mia busta paga). Il costo della vita è caro, ma con quei soldi ci si campa da dio (personalmente ne avanzo parecchi).
"anonymous_40e072":
[...] Partire e basta. [...]
Parole sante.
"anonymous_40e072":
Sperando che prima o poi la classe dirigente di questo paese si faccia un esame di coscienza
Io spero piuttosto nella catastrofe totale (che, parafrasando Andò, rimane "l'unica vera ed autentica risorsa del sud"), nella cenere. Perché in fondo è quello che ci meritiamo.[/quote]
Vuoi dire che la cosa buona che può fare il Sud è portare ulteriore disordine, affinché il caos sia totale e si ricostruisca la società ?
Se posso aggiungere una cosa che ho notato, è che ( almeno dalle mie parti) ci sono un sacco di persone che si sono letteralmente arricchite facendo lavori manuali, meccanico auto, idraulico etc.. mentre chi ha una laurea, soprattuto in ambito umanistico, è costretto a restare da parte.
Ho visto persone che fanno l'elettricista andare in giro con la Porche, mentre ci persone laureate che ancora chiedono i soldi ai genitori.
Questo non per dire che chi ha una laurea deve per forza di cosa avere un certo salario, ma penso che un salario bastante per la sopravvivenza sia il minimo sindacale per una persone che lavora ed è anche qualificata.
Non è una questione di colpe, è una questione di priorità. La cultura scientifica (e per "cultura scientifica" non intendo avere qualche centinaio di potenziali premi Nobel nelle università) non è tra le priorità di chi guida il paese.
Io ho sempre pensato che il motivo di questo fatto fosse stata la penuria di soldi da parte dello Stato che fa fatica a pagare i dipendenti pubblici italiani, e che quindi è costretto a tagliare su cose non strettamente necessarie come la ricerca o l'infrastruttura ( anche se da un certo punto di vista è necessario portare avanti la scienza ).
E, purtroppo, potrei continuare. L'ambiente universitario è di un altro livello, è dinamico, è progressista, è meritocratico. Ah, dimenticavo: 44 giorni di ferie di diritto inclusi.
Questo potrebbe contare più di un salario alto, l'ambiente conta tantissimo per il lavoro che si fa, è penso che si è più produttivi a vivere in un luogo così ben organizzato e orientato al futuro.
La mia impressione è che siamo lontani anni luce dall'organizzazione del nord Europa per molte cose....
Ho letto bene 44 mesi di ferie???
Mi sembrano tantissimi, ed è un bene.
Quando si vanno a consultare le statistiche si legge in giro che gli italiani sono "pigri" e vogliono solo il posto fisso.
A mio modo di vedere forse è la popolazione attiva che è poca, in quanto quella totale è tendenzialmente anziana.
Forse lavoriamo tanto, ma non siamo ben organizzati nel farlo, e non siamo efficienti.
Voglio ricordare che viviamo in un paese in cui la cultura tecnico-scientifica è una delle migliori al mondo, e non per dicerie. Viviamo in un paese dove se non sai che il 5 Maggio è di Manzoni vieni linciato pubblicamente, o non sapere il nome di qualche artista delle Avanguardie che fatto qualunque stra**** di opera, ma va benissimo invece non sapere assolutamente niente di tutto il resto.
Questo è un fattore molto importante che ho notato, sembra che da noi la scienza sia "roba da poco" rispetto alla cultura umanistica, mentre non ci rendiamo conto che è grazie a essa che sappiamo come funzionano molte cose.
Non so se è connesso al fatto che molte persone di spicco della politica italiana non abbiano una laurea.
Altro che sgravi fiscali agli imprenditori, qui serve l'IRI.
"SaO":
Wow..scusa l'espressione, ma 4500 euro netti al mese sono un sacco di soldi, addirittura a 26 anni...
Come hai detto tu, probabilmente in Italia è una cifra irraggiungibile, anche se sai parlare 6 lingue.
Sì, in Italia è inimmaginabile. Diciamo che anche loro lavorano in settori particolari. Uno in Oil & Gas in Ecuador per conto di una compagnia petrolifera americana e l'altro a Londra in consulenza. Sono eccezioni, ma pur sempre si parla di studenti italiani che hanno studiato in Italia.
Anche questa è una cifra alta e soddisfacente per un Ph.D
Per caso il costo della vita la è molto superiore?
Non eccessivamente. Delft è una città universitaria di circa 100mila abitanti, a 10 minuti tra Den Haag (l'Aia) e Rotterdam. A Delft il costo della vita è inferiore che a Milano. A Rotterdam probabilmente è leggermente superiore. Ma gli stipendi decisamente più alti. Senza considerare che la qualità dei servizi, di qualunque genere, è superiore.
E, purtroppo, potrei continuare. L'ambiente universitario è di un altro livello, è dinamico, è progressista, è meritocratico. Ah, dimenticavo: 44 giorni di ferie di diritto inclusi.
La colpa è della classe dirigente o delle tasse che le aziende sono costrette a pagare?
Bè, alcune sono effettivamente colpe altre sono semplicemente cause. Qui entriamo nel campo dell'opinioni perchè il discorso è complesso.
A mio modo di vedere, attribuisco molta responsabilità alla classe dirigente. E' un mio modo di pensare. Credo fortemente nella piramide sociale. Ma nella mia visione di società gerarchica, chi guadagna di più, subisce le conseguenze delle sue responsabilità. Deve, e sottolineo deve ottenere dei risultati. Il posto a vita da dirigente è inconcepibile.
Sono state fatte negli anni migliaia di scelte di dettaglio da persone incompetenti (classe politica e non, pubblico e privato) che hanno gradualmente causato la rovina di fondamentalmente ogni cosa, salvo qualche eccezione di realtà virtuose che ancora resistono.
Se poi questo, viene messo insieme a fattori esogeni come la crisi economica del 2007 e la perdita di competitività dell'Europa rispetto i paesi emergenti, allora si ottiene la ricetta della crisi del nostro paese.
Questi sono i fattori più superficialmente evidenti. Sotto c'è altro. Se vogliamo fare analisi più profonde, allora bisogna considerare il problema culturale che stiamo vivendo. E qui parlerei di un paese, di una cultura che tende all'elitarismo e al favoritismo senza criteri, alla mancanza di etica e onestà, alla mancanza di fiducia in chiunque e in qualunque cosa, al nonnismo, al parlare a vanvera, all'ignoranza spesso totale. Voglio ricordare che viviamo in un paese in cui la cultura tecnico-scientifica è una delle migliori al mondo, e non per dicerie. Viviamo in un paese dove se non sai che il 5 Maggio è di Manzoni vieni linciato pubblicamente, o non sapere il nome di qualche artista delle Avanguardie che fatto qualunque stra**** di opera, ma va benissimo invece non sapere assolutamente niente di tutto il resto.
Per quanto riguarda l'aumento spropositato delle tasse (in parte necessario [e quindi causa], in parte spropositato [e quindi colpa]) e di diverse questioni finanziarie inerenti, ne parlerei per ore.
Diciamo che aver avuto un presidente del consiglio che probabilmente pensava che lo spread fosse qualcosa che si mangiasse, non ha aiutato.
Datemi tempo di arrivare alla presidenza, squadra di governo di Ph.D. e si riparte
"SaO":
La colpa è della classe dirigente o delle tasse che le aziende sono costrette a pagare?
Non è una questione di colpe, è una questione di priorità. La cultura scientifica (e per "cultura scientifica" non intendo avere qualche centinaio di potenziali premi Nobel nelle università) non è tra le priorità di chi guida il paese.
"SaO":
Avete fatto caso che la stessa azienda offre stipendi diversi in paesi diversi per la stessa figura professionale?
Sì... vedi sopra...
"anonymous_40e072":
[...] Ph.D. in Olanda, parlo della TU Delft, viene pagato sui 1900€-2400€. E sono quelli che "guadagnano poco". [...]
Similmente in Svezia (questa volta la fonte è la mia busta paga). Il costo della vita è caro, ma con quei soldi ci si campa da dio (personalmente ne avanzo parecchi).
"anonymous_40e072":
[...] Partire e basta. [...]
Parole sante.
"anonymous_40e072":
Sperando che prima o poi la classe dirigente di questo paese si faccia un esame di coscienza
Io spero piuttosto nella catastrofe totale (che, parafrasando Andò, rimane "l'unica vera ed autentica risorsa del sud"), nella cenere. Perché in fondo è quello che ci meritiamo.
"Intermat":
[quote="SaO"]Scusate, se vogliamo parlare delle borse di dottorato facciamolo per bene e non per sentito dire. Per legge, la borsa di dottorato, in Italia, deve essere non inferiore a 13.638,47 € lordi l'anno (al PoliMi ci sono anche borse sensibilmente più elevate) ovvero 1.012,58 € netti mensili.
Magari è l'articolo a essere datato, ma ho trovato questo http://www.repubblica.it/2007/11/sezion ... cerca.html
Forse le cose sono cambiate.
Come si calcola il netto dal lordo nel caso dei dottorandi ?
Ad ogni modo, con lo stipendio che si percepisce al dottorato di ricerca, si hanno dei contributi previdenziali pagati ?
(ovvero circa 1440 € netti al mese). Ora, non si parla di cifre elevate ma, sicuramente, permettono almeno di sopravvivere (soprattutto le borse) durante il dottorato.
Mi sembra un salario dignitoso, penso sia più elevato di un insegnante delle scuole superiori.
Difficilmente un ingegnere penso arrivi a prendere di più sotto i 5 anni di esperienza.
Qui di nuovo devo porre la domanda, questo assegno prevede contributi previdenziali pagati?
Quell'articolo è vecchio di 10 anni! Nel 2008 le borse sono state portate alla cifra che ti dicevo prima, auspicabilmente dal 2018 verranno leggermente ritoccate (tipo 50€/mese in più). I contributi sono versati per 2/3 dal ministero e per 1/3 dal borsista alla gestione separata INPS. Per quello i circa 13500€ sono lordi. Al netto viene la cifra che ti dicevo (euro più euro meno).
Per quanto riguarda il discorso 1400€, ti posso dire che un ingegnere neolaureato (almeno parlo per tutte le mie conoscenze di gestionale) prende tranquillamente di più già dopo un anno. Tutti i miei amici prendono almeno 1350€ netti, i più bravi e fortunati dopo un anno sono oltre i 1600/1700€ netti, straordinari e bonus (quando previsti) esclusi. Insomma prendono di più, detto ciò 1400€ sono una cifra accettabile che, a mio modesto parere, dovrebbe essere anche lo standard per le borse. Capisco che il problema verrebbe a valle, un tale aumento obbligherebbe l'aumento di tutta la catena "ricercatore-associato-ordinario" con costi non trascurabili.
PS: sì, l'investire poco in ricerca è decisamente una scelta politica. I soldi, e molti, per altro sono sempre stati trovati.[/quote]
Magari ho letto post troppo datati ma avevo visto che i primi stipendi di un ingegnere erano sui 1200, anche 900 nel caso di ingegneria civile.
Ad ogni modo, bene a sapersi.
Per quanto mi riguarda 1600-1700€ al primo colpo penso sia un grande passo, non so poi quanto arriva a prendere un ingegnere con il tempo, è chiaro che dipende dalla carriera e dall'azienda.
Inoltre bisogna vedere anche i corsi della vita, dove vivo io per sopravvivere avrei bisogno di almeno 600-700 euro ( da solo), in quanto non ho una casa, e devo pagare l'affitto.
Io ho sempre pensato che il fatto che l'Italia investa poco nella ricerca sia dovuto alla mancanza di fondi, come per le strade, l'infrastruttura, le scuole etc.. e ho creduto che lo Stato, avendo bisogno di soldi, ha deciso di prenderli da quel settore che non è proprio indispensabile per la sopravvivenza, la ricerca, facendo un ragionamento del tipo: " la ricerca è meglio lasciarla fare a chi ha i soldi o rette universitarie alte."
Conosco persone che hanno 26 anni e guadagnano sui 4500€ netti mensili. Anche qualcosa in più. Ovviamente all'estero, non Italia.
Wow..scusa l'espressione, ma 4500 euro netti al mese sono un sacco di soldi, addirittura a 26 anni...
Come hai detto tu, probabilmente in Italia è una cifra irraggiungibile, anche se sai parlare 6 lingue.
Ph.D. in Olanda, parlo della TU Delft, viene pagato sui 1900€-2400€. E sono quelli che "guadagnano poco".
Anche questa è una cifra alta e soddisfacente per un Ph.D
Per caso il costo della vita la è molto superiore?
Partire e basta. Sperando che prima o poi la classe dirigente di questo paese si faccia un esame di coscienza
La colpa è della classe dirigente o delle tasse che le aziende sono costrette a pagare?
Avete fatto caso che la stessa azienda offre stipendi diversi in paesi diversi per la stessa figura professionale ?
"MementoMori":
Ma ero ironico l'ho anche ribadito sotto, dio santo ma è preoccupante la situazione. Non farò mai più una battuta
Bè, mi sembra di aver visto che non l'abbia colta nessuno.
Ma non discutiamone neanche, siamo d'accordo sui contenuti, fine.
Ma ero ironico l'ho anche ribadito sotto, dio santo ma è preoccupante la situazione. Non farò mai più una battuta
"MementoMori":
Impossibile al 100 % . Il fisico, se va bene, fa il professore o il ricercatore su cose solo legate alla fisica niente di piu' . Non potra' mai diventare altro, e' stato programmato cosi' . Secondo te puoi usare una lavatrice per scaldare l'arrosto ? Ovviamente no, e cosi' e' il mondo lavorativo, coloro che escono dall'universita' faranno cio' in cui si sono laureati pena viaggio di sola andata per la siberia.
Perfetto. Prendete queste 4 righe, giratele al contrario e otterrete la realtà
D'accordo che siamo in regime di democrazia e libera espressione, ma un po' di contegno
Per quanto riguarda il discorso paghe, comprendo che siamo in un paese di squlibrati e spesso le situazioni non sono delle più civili, ma quanto guadagnerai dopo la laurea dipende da te. Conosco persone che hanno 26 anni e guadagnano sui 4500€ netti mensili. Anche qualcosa in più. Ovviamente all'estero, non Italia. E ovviamente a valle di risultati accademici brillanti, con esperienze all'estero, 3 lingue parlate, ecc.
Ph.D. in Olanda, parlo della TU Delft, viene pagato sui 1900€-2400€. E sono quelli che "guadagnano poco".
1500€/mensili non è uno stipendio dignitoso. Considerando poi come spesso si viene trattati. Partire e basta. Sperando che prima o poi la classe dirigente di questo paese si faccia un esame di coscienza
"SaO":Scusate, se vogliamo parlare delle borse di dottorato facciamolo per bene e non per sentito dire. Per legge, la borsa di dottorato, in Italia, deve essere non inferiore a 13.638,47 € lordi l'anno (al PoliMi ci sono anche borse sensibilmente più elevate) ovvero 1.012,58 € netti mensili.
Magari è l'articolo a essere datato, ma ho trovato questo http://www.repubblica.it/2007/11/sezion ... cerca.html
Forse le cose sono cambiate.
Come si calcola il netto dal lordo nel caso dei dottorandi ?
Ad ogni modo, con lo stipendio che si percepisce al dottorato di ricerca, si hanno dei contributi previdenziali pagati ?
(ovvero circa 1440 € netti al mese). Ora, non si parla di cifre elevate ma, sicuramente, permettono almeno di sopravvivere (soprattutto le borse) durante il dottorato.
Mi sembra un salario dignitoso, penso sia più elevato di un insegnante delle scuole superiori.
Difficilmente un ingegnere penso arrivi a prendere di più sotto i 5 anni di esperienza.
Qui di nuovo devo porre la domanda, questo assegno prevede contributi previdenziali pagati?
Quell'articolo è vecchio di 10 anni! Nel 2008 le borse sono state portate alla cifra che ti dicevo prima, auspicabilmente dal 2018 verranno leggermente ritoccate (tipo 50€/mese in più). I contributi sono versati per 2/3 dal ministero e per 1/3 dal borsista alla gestione separata INPS. Per quello i circa 13500€ sono lordi. Al netto viene la cifra che ti dicevo (euro più euro meno).
Per quanto riguarda il discorso 1400€, ti posso dire che un ingegnere neolaureato (almeno parlo per tutte le mie conoscenze di gestionale) prende tranquillamente di più già dopo un anno. Tutti i miei amici prendono almeno 1350€ netti, i più bravi e fortunati dopo un anno sono oltre i 1600/1700€ netti, straordinari e bonus (quando previsti) esclusi. Insomma prendono di più, detto ciò 1400€ sono una cifra accettabile che, a mio modesto parere, dovrebbe essere anche lo standard per le borse. Capisco che il problema verrebbe a valle, un tale aumento obbligherebbe l'aumento di tutta la catena "ricercatore-associato-ordinario" con costi non trascurabili.
PS: sì, l'investire poco in ricerca è decisamente una scelta politica. I soldi, e molti, per altro sono sempre stati trovati.
Che c'entra, le eccellenze tra gli addetti ai lavori ci sono in ogni paese, ovviamente mi riferisco alla sensibilità di chi il paese lo gestisce.
Stai dicendo che il fatto di avere pochi fondi per la ricerca dipenda da chi governi il paese e non dall'economia italiana ?
"SaO":
Abbiamo avuto buoni scienziati, siamo ben lontani dall'avere i premi Nobel della Germania, per non parlare dell'Inghilterra, ma siamo comunque meglio di altre realtà.
Che c'entra, le eccellenze tra gli addetti ai lavori ci sono in ogni paese, ovviamente mi riferisco alla sensibilità di chi il paese lo gestisce.
Scusate, se vogliamo parlare delle borse di dottorato facciamolo per bene e non per sentito dire. Per legge, la borsa di dottorato, in Italia, deve essere non inferiore a 13.638,47 € lordi l'anno (al PoliMi ci sono anche borse sensibilmente più elevate) ovvero 1.012,58 € netti mensili.
Magari è l'articolo a essere datato, ma ho trovato questo http://www.repubblica.it/2007/11/sezion ... cerca.html
Forse le cose sono cambiate.
Come si calcola il netto dal lordo nel caso dei dottorandi ?
Ad ogni modo, con lo stipendio che si percepisce al dottorato di ricerca, si hanno dei contributi previdenziali pagati ?
(ovvero circa 1440 € netti al mese). Ora, non si parla di cifre elevate ma, sicuramente, permettono almeno di sopravvivere (soprattutto le borse) durante il dottorato.
Mi sembra un salario dignitoso, penso sia più elevato di un insegnante delle scuole superiori.
Difficilmente un ingegnere penso arrivi a prendere di più sotto i 5 anni di esperienza.
Qui di nuovo devo porre la domanda, questo assegno prevede contributi previdenziali pagati?
Edito il messaggio precedente, ho sbagliato a scrivere la cifra del lower bound (e cancello un po' di roba inutile). L'upper bound voleva riferirsi a realta' come SISSA (15.010,32 euro/anno) o SNS (simili); allo stesso link di SNS si parla poi di "diritto al vitto gratuito presso le strutture della SNS o strutture convenzionate, per tutta la durata del corso con l’esclusione dei periodi di vacanza accademica". Le borse di SNS sono "comprensive di un contributo alloggio".
Agli specializzandi in medicina e' riservato un trattamento diverso (cfr uno a caso: 22.300 euro/anno).
Agli specializzandi in medicina e' riservato un trattamento diverso (cfr uno a caso: 22.300 euro/anno).