Terremoto in Abruzzo
L'AQUILA - Un terremoto di 5,8 gradi della scala Richter è avvenuto alle 3,32 con epicentro in Abruzzo, a circa 1o km dall'Aquila. La scossa è stata nettamente avvertita in tutto il centro Italia dalla Romagna a Napoli. Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, ha dichiarato che un sisma di 5,8 gradi è considerato «moderato, con un'intensità 30 volte inferiore a quella che nel 1980 devastò l'Irpinia». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato lo stato d'emergenza nazionale (mobilitando anche Esercito e Aeronautica) affidando la gestione a Guido Bertolaso e ha deciso di recarsi subito all'Aquila per accertarsi di persona della situazione, così come il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il capo della Protezione Civile, che è giunto all'Aquila, ha parlato di una «situazione drammatica, la peggiore tragedia di questo inizio millenio».
[...]
BILANCIO - Drammatico il bilancio, peraltro provvisorio e certamente destinato ad aumentare: 27 morti accertati, centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Tra le vittime ci sono almeno cinque bambini. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici lesionati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta: in piedi rimangono soltanto le quattro colonne dell'ingresso. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono intensamente danneggiati.
Fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_apri ... aabc.shtml
Povero Abruzzo
[...]
BILANCIO - Drammatico il bilancio, peraltro provvisorio e certamente destinato ad aumentare: 27 morti accertati, centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Tra le vittime ci sono almeno cinque bambini. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici lesionati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta: in piedi rimangono soltanto le quattro colonne dell'ingresso. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono intensamente danneggiati.
Fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_apri ... aabc.shtml
Povero Abruzzo
Risposte
Io la penso cosi;
Che abbiano dato una sistemazione decente a buona parte della popolazione mi sembra evidente, ma il costo delle C.A.S.E. anche se fatte in una situazione d’emergenza rimane sempre eccessivo, e comunque come tanti critico i provvedimenti adottati, perché anche a mio avviso il denaro utilizzato si poteva utilizzare meglio, e si poteva evitare di ( come vogliamo dire?) “delocalizzare e a tempo indeterminato” gli Aquilani.
Penso anche che, di provvedimenti e decreti d’urgenza ce ne sono stati tanti, per quanto riguarda il problema delle macerie non avrebbero potuto fare altrettanto? Dopotutto, penso che bastava allestire un sito di stoccaggio provvisorio, dal quale poi, recuperare il materiale riciclabile, che sicuramente sarà tanto, a cominciare da quello che può essere riutilizzato frantumandolo, e ci sono anche impianti di frantumazione trasportabili.
Se avessero optato per i MAP ad esempio, che non hanno nulla da invidiare alle C.A.S.E. ( per me sono molto più belli, e probabilmente anche più efficienti) avrebbero potuto risparmiare 2/3 del denaro, e con il denaro risparmiato avrebbero potuto cominciare a risanare le abitazioni, o i quartieri con danni più lievi.
Non ci sono stato, non ho visto, ma credo che le abitazioni che possono essere messe in sicurezza con 20-30.000 euri, e in poco tempo, saranno molte, ma per le abitazioni che hanno subito danni più lievi, ipotizziamo una spesa media di 50.000 euri, 500milioni di euri diviso 50.000, fanno 10.000 abitazioni circa, che potevano essere rese agibili in poco tempo, ovviamente con un maggiore impiego di persone, non mi sembra poco.
Dando contemporaneamente una sistemazione decente e provvisoria allo stesso numero di persone che sono oggi nelle C.A.S.E., con casette in legno che in futuro andrebbero benissimo anche per gli studenti, e potrebbero benissimo sostituire le C.A.S.E. anche in questo progetto.
In questo modo avrebbero anche evitato di arricchire pochi, ed avrebbero potuto cominciare a dar lavoro anche agli stessi Aquilani, piccole imprese, artigiani, operai, ecc… di molti settori produttivi, aiutandoli a ricominciare.
( è successo anche in irpinia, e io c’ero, ed ho contribuito a risanare molte vecchie e antiche abitazioni, rischiando la vita, (perché a riparare le vecchie abitazioni si rischia anche la vita) solo che ad arricchirsi sono stati altri).
Anzi su questo argomento vi segnalo un articolo; che dice poco per la verità, ma qualcosa fa capire.
di Roberto Saviano
“Progettisti, geometri, ingegneri e architetti stanno per invadere l’Abruzzo attraverso uno strumento che sembra innocuo ma è proprio da lì che parte l’invasione di cemento: le schede di rilevazione dei danni patiti dalle case. In questi giorni saranno distribuite agli uffici tecnici comunali di tutti i capoluoghi d’Abruzzo. Centinaia di schede per migliaia di ispezioni. Chi avrà in mano quel foglio avrà la certezza di avere incarichi remunerati benissimo e alimentati da un sistema incredibile.
"Più il danno si fa grave in pratica, più guadagni", mi dice Antonello Caporale. Arrivo in Abruzzo con lui, è un giornalista che ha vissuto il terremoto dell’Irpinia, e la rabbia da terremotato non te la togli facilmente.
Per comprendere ciò che rischia l’Abruzzo si deve partire proprio da lì, dal sisma di 29 anni fa, da un paese vicino Eboli. "Ad Auletta - dice il vicesindaco Carmine Cocozza - stiamo ancora liquidando le parcelle del terremoto. Ogni centomila euro di contributo statale l’onorario tecnico globale è di venticinquemila". Ad Auletta quest’anno il governo ha ripartito ancora somme per il completamento delle opere post sisma: 80 milioni di euro in tutto. "Il mio comune ne ha ricevuti due milioni e mezzo. Serviranno a realizzare le ultime case, a finanziare quel che è rimasto da fare".
Difficile immaginare che dopo 29 anni ancora arrivino soldi per la ristrutturazione ma è ciò che spetta ai tecnici: il 25 per cento del contributo. Ci si arriva calcolando le tabelle professionali, naturalmente tutto è fatto a norma di legge. Costi di progettazione, di direzione lavori, oneri per la sicurezza, per il collaudatore. Si sale e si sale. Le visite sono innumerevoli. Il tecnico dichiara e timbra. Il comune provvede solo a saldare
Perché io so. Ed è una perversione. E così quando mi trovo tra i migliori e vincenti imprenditori non mi sento bene. Anche se questi signori sono eleganti, parlano con toni pacati, e votano a sinistra. Io sento l’odore della calce e del cemento, che esce dai calzini, dai gemelli di Bulgari, dalle loro librerie. Io so. Io so chi ha costruito il mio paese e chi lo costruisce anche adesso. So che stanotte parte un treno da Reggio Calabria che si fermerà a Napoli a mezzanotte e un quarto e sarà diretto a Milano. Sarà colmo. E alla stazione i furgoncini e le Punto polverose preleveranno i ragazzi per nuovi cantieri. Un’emigrazione senza residenza che nessuno studierà e valuterà poiché rimarrà nelle orme della polvere di calce e solo lì. Io so qual è la vera Costituzione del mio tempo, qual è la ricchezza delle imprese. Io so in che misura ogni pilastro è il sangue degli altri. Io so e ho le prove. Non faccio prigionieri.
da Gomorra di Roberto Saviano, pp. 234-240
tratto da qui, http://www.lavocedifiore.org/SPIP/artic ... ticle=4074
Che abbiano dato una sistemazione decente a buona parte della popolazione mi sembra evidente, ma il costo delle C.A.S.E. anche se fatte in una situazione d’emergenza rimane sempre eccessivo, e comunque come tanti critico i provvedimenti adottati, perché anche a mio avviso il denaro utilizzato si poteva utilizzare meglio, e si poteva evitare di ( come vogliamo dire?) “delocalizzare e a tempo indeterminato” gli Aquilani.
Penso anche che, di provvedimenti e decreti d’urgenza ce ne sono stati tanti, per quanto riguarda il problema delle macerie non avrebbero potuto fare altrettanto? Dopotutto, penso che bastava allestire un sito di stoccaggio provvisorio, dal quale poi, recuperare il materiale riciclabile, che sicuramente sarà tanto, a cominciare da quello che può essere riutilizzato frantumandolo, e ci sono anche impianti di frantumazione trasportabili.
Se avessero optato per i MAP ad esempio, che non hanno nulla da invidiare alle C.A.S.E. ( per me sono molto più belli, e probabilmente anche più efficienti) avrebbero potuto risparmiare 2/3 del denaro, e con il denaro risparmiato avrebbero potuto cominciare a risanare le abitazioni, o i quartieri con danni più lievi.
Non ci sono stato, non ho visto, ma credo che le abitazioni che possono essere messe in sicurezza con 20-30.000 euri, e in poco tempo, saranno molte, ma per le abitazioni che hanno subito danni più lievi, ipotizziamo una spesa media di 50.000 euri, 500milioni di euri diviso 50.000, fanno 10.000 abitazioni circa, che potevano essere rese agibili in poco tempo, ovviamente con un maggiore impiego di persone, non mi sembra poco.
Dando contemporaneamente una sistemazione decente e provvisoria allo stesso numero di persone che sono oggi nelle C.A.S.E., con casette in legno che in futuro andrebbero benissimo anche per gli studenti, e potrebbero benissimo sostituire le C.A.S.E. anche in questo progetto.
In questo modo avrebbero anche evitato di arricchire pochi, ed avrebbero potuto cominciare a dar lavoro anche agli stessi Aquilani, piccole imprese, artigiani, operai, ecc… di molti settori produttivi, aiutandoli a ricominciare.
( è successo anche in irpinia, e io c’ero, ed ho contribuito a risanare molte vecchie e antiche abitazioni, rischiando la vita, (perché a riparare le vecchie abitazioni si rischia anche la vita) solo che ad arricchirsi sono stati altri).
Anzi su questo argomento vi segnalo un articolo; che dice poco per la verità, ma qualcosa fa capire.
di Roberto Saviano
“Progettisti, geometri, ingegneri e architetti stanno per invadere l’Abruzzo attraverso uno strumento che sembra innocuo ma è proprio da lì che parte l’invasione di cemento: le schede di rilevazione dei danni patiti dalle case. In questi giorni saranno distribuite agli uffici tecnici comunali di tutti i capoluoghi d’Abruzzo. Centinaia di schede per migliaia di ispezioni. Chi avrà in mano quel foglio avrà la certezza di avere incarichi remunerati benissimo e alimentati da un sistema incredibile.
"Più il danno si fa grave in pratica, più guadagni", mi dice Antonello Caporale. Arrivo in Abruzzo con lui, è un giornalista che ha vissuto il terremoto dell’Irpinia, e la rabbia da terremotato non te la togli facilmente.
Per comprendere ciò che rischia l’Abruzzo si deve partire proprio da lì, dal sisma di 29 anni fa, da un paese vicino Eboli. "Ad Auletta - dice il vicesindaco Carmine Cocozza - stiamo ancora liquidando le parcelle del terremoto. Ogni centomila euro di contributo statale l’onorario tecnico globale è di venticinquemila". Ad Auletta quest’anno il governo ha ripartito ancora somme per il completamento delle opere post sisma: 80 milioni di euro in tutto. "Il mio comune ne ha ricevuti due milioni e mezzo. Serviranno a realizzare le ultime case, a finanziare quel che è rimasto da fare".
Difficile immaginare che dopo 29 anni ancora arrivino soldi per la ristrutturazione ma è ciò che spetta ai tecnici: il 25 per cento del contributo. Ci si arriva calcolando le tabelle professionali, naturalmente tutto è fatto a norma di legge. Costi di progettazione, di direzione lavori, oneri per la sicurezza, per il collaudatore. Si sale e si sale. Le visite sono innumerevoli. Il tecnico dichiara e timbra. Il comune provvede solo a saldare
Perché io so. Ed è una perversione. E così quando mi trovo tra i migliori e vincenti imprenditori non mi sento bene. Anche se questi signori sono eleganti, parlano con toni pacati, e votano a sinistra. Io sento l’odore della calce e del cemento, che esce dai calzini, dai gemelli di Bulgari, dalle loro librerie. Io so. Io so chi ha costruito il mio paese e chi lo costruisce anche adesso. So che stanotte parte un treno da Reggio Calabria che si fermerà a Napoli a mezzanotte e un quarto e sarà diretto a Milano. Sarà colmo. E alla stazione i furgoncini e le Punto polverose preleveranno i ragazzi per nuovi cantieri. Un’emigrazione senza residenza che nessuno studierà e valuterà poiché rimarrà nelle orme della polvere di calce e solo lì. Io so qual è la vera Costituzione del mio tempo, qual è la ricchezza delle imprese. Io so in che misura ogni pilastro è il sangue degli altri. Io so e ho le prove. Non faccio prigionieri.
da Gomorra di Roberto Saviano, pp. 234-240
tratto da qui, http://www.lavocedifiore.org/SPIP/artic ... ticle=4074
"GIBI":
La maggior parte degli interventi è stata fatta da persone che non sa cosa sia un terremoto.
...
Certo che se invece delle sceneggiate del popolo delle carriole si cominciasse a lavorare davvero come fu fatto in Friuli (terremoto ben maggiore), ove la popolazione zitta zitta, ma olio di gomito, in quattro e quattr'otto ha ricostruito tutto, sarebbe meglio.
E tu che cosa ne sai invece? Ma come ti permetti?
Secondo te noi pensiamo solo a lamentarci? Spiegaci un po' con quali soldi dovremmo ricostruire, allora....
Non hai letto ciò che ho detto sui gravissimi problemi occupazionali di L'Aquila?
In che senso poi il terremoto del Friuli è stato maggiore? Non mi sembra che abbia distrutto un intero capoluogo di regione!
Se anche tu ne sei venuto a conoscenze inoltre, il popolo delle carriole ha ottenuto un ottimo risultato: far capire al resto d'Italia la penosa situazione in cui stiamo! GIBI a L'Aquila servono soldi, e tanti, non le tue prediche.
La maggior parte degli interventi è stata fatta da persone che non sa cosa sia un terremoto.
La gestione dell'emergenza è stata gestita al meglio realizzando per la prima volta ricoveri decenti. Ovviamente il costo delle abitazione è stato superiore, ma questo è banale: realizzare una casa in 3-4 mesi invece di 2 anni, con turni di 24 ore su 24, comporta oneri molto maggiori.
Il problema è la gestione del dopo emergenza che deve essere gestita dalla gente del luogo, ma è in grado di farla?
Un esempio banale: c'è da scegliere un luogo dove buttare tutte le macerie, ne verrà fuori una nuova collina, a tutt'ora (dopo un anno) tra veti e controveti non si è ancora trovato. Poi c'è la ricostruzione dell'abitato che richiede moltissima manodopera (muratori) che attualmente in Italia non c'è, o meglio ci sarebbe, ma è tutta a scaldare i banchi delle Università.
Certo che se invece delle sceneggiate del popolo delle carriole si cominciasse a lavorare davvero come fu fatto in Friuli (terremoto ben maggiore), ove la popolazione zitta zitta, ma olio di gomito, in quattro e quattr'otto ha ricostruito tutto, sarebbe meglio.
La gestione dell'emergenza è stata gestita al meglio realizzando per la prima volta ricoveri decenti. Ovviamente il costo delle abitazione è stato superiore, ma questo è banale: realizzare una casa in 3-4 mesi invece di 2 anni, con turni di 24 ore su 24, comporta oneri molto maggiori.
Il problema è la gestione del dopo emergenza che deve essere gestita dalla gente del luogo, ma è in grado di farla?
Un esempio banale: c'è da scegliere un luogo dove buttare tutte le macerie, ne verrà fuori una nuova collina, a tutt'ora (dopo un anno) tra veti e controveti non si è ancora trovato. Poi c'è la ricostruzione dell'abitato che richiede moltissima manodopera (muratori) che attualmente in Italia non c'è, o meglio ci sarebbe, ma è tutta a scaldare i banchi delle Università.
Certo che se invece delle sceneggiate del popolo delle carriole si cominciasse a lavorare davvero come fu fatto in Friuli (terremoto ben maggiore), ove la popolazione zitta zitta, ma olio di gomito, in quattro e quattr'otto ha ricostruito tutto, sarebbe meglio.
Il problema dei fondi per la ricostruzione qui a L'Aquila se lo pongono tutti.
Per il momento la ricostruzione leggera (case senza danni strutturali sta partendo) ma quella pesante (case con danni strutturali non necessariamente da abbattere) è ancora in alto mare. E come potrebbe essere altrimenti? Anche per colpa delle amministrazioni locali, ancora non si riesce a trovare un sito per stoccare le macerie: non mi riferisco solo a quelle del centro storico ma anche a quelle che deriveranno dalla ricostruzione pesante della periferia, abbattimenti compresi.
Sergio, secondo me, su alcune cose sei troppo pessimista ma su altre lo sei troppo poco. Mi spiego.
L'Aquila non sta come un anno fa. Il progetto Case, criticabile che sia, ha dato una casa decente a più di 15000 persone. Non mi sembra poco. Forse poteva essere realizzato con spese minori, forse alcune procedure non sono state chiare, non saprei dirlo sinceramente, però mi sembra una buona soluzione "abbastanza tempestiva" (ultime case consegnate a febbraio). Uno dei problemi del progetto Case è che anche considerando le altre casette nei paesi non è bastato per tutti: ci sono ancora parecchie persone (mi sembra 5000 ma non ne sono sicuro) negli alberghi, molti sulla costa. Non sarà il meglio, forse le abitazioni del progetto saranno isolate e senza servizi però non vedo alternative altrettanto efficienti e veloci alle new town del piano Case: bisognava ridare una case a molte persone in tempi brevi. E' vero che potrebbero esserci stati pochi controlli però il tempo era veramente poco e ci hanno messo pure troppo: i controlli costano tempo. Come si fa? Sinceramente non lo so, mi auguro (con poche speranze) che non ci abbia guadagnato chi non doveva guadagnarci.
L'università, anche se zoppicante (ha perso 8000 alunni circa e molti sono costretti a fare i pendolari) è ripartita. Alcuni lati positivi quindi ci sono, aspetti per i quali L'Aquila sta meglio di un anno fa.
Veniamo ai lati negativi, lati che potrebbero benissimo peggiorare. L'economia. Moltissime persone hanno perso il lavoro con il terremoto. L'Aquila aveva gravi problemi occupazionali anche prima, molte aziende ricorrevano alla cassa integrazione e ai licenziamenti, figuratevi ora. Inoltre, delle 900 attività commerciali (circa) del centro storico pochissime hanno riaperto in periferia, molte hanno chiuso e basta. Chi ci lavorava che fine farà?
Piuttosto, riguardo il link, la parte dei bagni chimici potrebbe essere vera: nella mia tendopoli (almeno all'inizio, poi li hanno fatti portare via) c'erano bagni chimici in sovrabbondanza, quasi mai usati.
Scusate lo sproloquio, se avete voglia di leggerlo, più o meno questa è la situazione in cui ci ritroviamo....
Per il momento la ricostruzione leggera (case senza danni strutturali sta partendo) ma quella pesante (case con danni strutturali non necessariamente da abbattere) è ancora in alto mare. E come potrebbe essere altrimenti? Anche per colpa delle amministrazioni locali, ancora non si riesce a trovare un sito per stoccare le macerie: non mi riferisco solo a quelle del centro storico ma anche a quelle che deriveranno dalla ricostruzione pesante della periferia, abbattimenti compresi.
Sergio, secondo me, su alcune cose sei troppo pessimista ma su altre lo sei troppo poco. Mi spiego.
L'Aquila non sta come un anno fa. Il progetto Case, criticabile che sia, ha dato una casa decente a più di 15000 persone. Non mi sembra poco. Forse poteva essere realizzato con spese minori, forse alcune procedure non sono state chiare, non saprei dirlo sinceramente, però mi sembra una buona soluzione "abbastanza tempestiva" (ultime case consegnate a febbraio). Uno dei problemi del progetto Case è che anche considerando le altre casette nei paesi non è bastato per tutti: ci sono ancora parecchie persone (mi sembra 5000 ma non ne sono sicuro) negli alberghi, molti sulla costa. Non sarà il meglio, forse le abitazioni del progetto saranno isolate e senza servizi però non vedo alternative altrettanto efficienti e veloci alle new town del piano Case: bisognava ridare una case a molte persone in tempi brevi. E' vero che potrebbero esserci stati pochi controlli però il tempo era veramente poco e ci hanno messo pure troppo: i controlli costano tempo. Come si fa? Sinceramente non lo so, mi auguro (con poche speranze) che non ci abbia guadagnato chi non doveva guadagnarci.
L'università, anche se zoppicante (ha perso 8000 alunni circa e molti sono costretti a fare i pendolari) è ripartita. Alcuni lati positivi quindi ci sono, aspetti per i quali L'Aquila sta meglio di un anno fa.
Veniamo ai lati negativi, lati che potrebbero benissimo peggiorare. L'economia. Moltissime persone hanno perso il lavoro con il terremoto. L'Aquila aveva gravi problemi occupazionali anche prima, molte aziende ricorrevano alla cassa integrazione e ai licenziamenti, figuratevi ora. Inoltre, delle 900 attività commerciali (circa) del centro storico pochissime hanno riaperto in periferia, molte hanno chiuso e basta. Chi ci lavorava che fine farà?
Piuttosto, riguardo il link, la parte dei bagni chimici potrebbe essere vera: nella mia tendopoli (almeno all'inizio, poi li hanno fatti portare via) c'erano bagni chimici in sovrabbondanza, quasi mai usati.
Scusate lo sproloquio, se avete voglia di leggerlo, più o meno questa è la situazione in cui ci ritroviamo....
Leonardo89 ha scritto:
Dannazione, ma che impressioni avete da fuori L'Aquila, che fili tutto liscio? Questo lo chiedo proprio per avere un'idea di come traspare la situazione all'esterno.
A me (oggi) appare come un grande busines, per sole grandi imprese, amici, e amici degli amici, che intascano una montagna di soldi mettendoci solo il nome, e poi come è solito fare, il lavoro lo fanno fare in subappalto, (non capirò mai come è possibile accettare questi passaggi), e diverse imprese sono collegate a cosche mafiose. (è forse questo un motivo?)
Qualcosa qui;http://www.site.it/il-terremoto-e-la-b2-laquila-il-far-west-dei-subappalti/12/2009/
Per le imprese che non hanno "agganci", fino ad oggi sembra che sia stato impossibile entrarci, e a 1600-1700 euri al mq, al posto dei 2500, ci avrebbero messo anche gli idromassaggi.
Come al solito i detti non sbagliano. "Mors tua vita mea!"
"Leonardo89":
Che cosa ti aspettavi? Il centro di L'Aquila è morto e sepolto, e non se mai un giorno potrà risorgere...
Dannazione, ma che impressioni avete da fuori L'Aquila, che fili tutto liscio? Questo lo chiedo proprio per avere un'idea di come traspare la situazione all'esterno.
No, decisamente non ho mai avuto l'impressione che filasse tutto liscio, benché l'attenzione verso la questione, a quasi un anno del fatto, si sia abbassata.
Il significato di quanto scritto era un semplice "recensione": non è da intendere che mi aspettavo il paese dei balocchi, e sono rimasto sorpreso dal vedere una città, se non fantasma, quasi.
Ciao.
"Leonardo89":
Ciao Steven
Sono di L'Aquila, quindi conosco la situazione da te descritta.
Che cosa ti aspettavi? Il centro di L'Aquila è morto e sepolto, e non se mai un giorno potrà risorgere...
Dannazione, ma che impressioni avete da fuori L'Aquila, che fili tutto liscio? Questo lo chiedo proprio per avere un'idea di come traspare la situazione all'esterno.
Voglio abbassare i toni della discussione, però voglio dire la mia su questa tua domanda.
Premetto che ho sentito anche io il terremoto (dalla costa sud Marche) e mi ha fatto prendere un bello spavento: per questo non oso neanche immaginare cosa possa essere accaduto laggiù anche se i tg hanno ampiamente "drammaticizzato" (a mo' di spettacolo) l'evento.
La situazione semplicemente non traspare: nei tg sono più importanti le storie di cani che allietano le persone o della fiera del vattelapesca. La situazione traspariva all'inizio, quando i giornalisti in cerca di scoop facevano a ****tti per starsene al centro de L'Aquila. Ne ho sentite tante di storie, ma non dalla tv dove passavano sempre quelle 2-3 fritte e strafritte, ma da persone che nel cuore della notte si sono precipitate fuori mentre la loro casa cadeva come un castello di carte.
Non c'è da meravigliarsi se la situazione è quella che ha visto Steven: tutti sicuramente hanno dimenticato che tra Marche e Umbria (faccio questo esempio perché lo conosco; sicuramente altra gente può dire Irpinia, Friuli, Messina etc...) ci sono relitti di paesi rasi al suolo dal terremoto del '97 completamente abbandonati.
Dall'esterno, se non ci fossero voci di persone del luogo che ormai stanno cercando di lasciarsi questa esperienza alle spalle (per lo meno nell'università dove sto io), la situazione "traspare" tranquillissima, semplicemente perché ormai non fa più notizia!
[OT] Ma sì, ma che ci importa? Pane et circensem. Rimpinziamoci di reality e varietà che tanto va bene così...

Ciao Steven
Sono di L'Aquila, quindi conosco la situazione da te descritta.
Che cosa ti aspettavi? Il centro di L'Aquila è morto e sepolto, e non se mai un giorno potrà risorgere...
Dannazione, ma che impressioni avete da fuori L'Aquila, che fili tutto liscio? Questo lo chiedo proprio per avere un'idea di come traspare la situazione all'esterno.
Sono di L'Aquila, quindi conosco la situazione da te descritta.
Che cosa ti aspettavi? Il centro di L'Aquila è morto e sepolto, e non se mai un giorno potrà risorgere...
Dannazione, ma che impressioni avete da fuori L'Aquila, che fili tutto liscio? Questo lo chiedo proprio per avere un'idea di come traspare la situazione all'esterno.
Riesumo per raccontare brevemente una cosa, che magari non fregherà ad alcuno.
Ma poiché apprezzo sempre le testimonianze di chi valuta una qual cosa dall'esterno, perché magari vive in ambienti diversi socialmente e non solo, immagino che anche altri possano avere lo stesso vizio e quindi scrivo (essendo io l'esterno in questione
)
Il weekend scorso sono stato in Abruzzo, e il Lunedì sono stato in giro per L'Aquila 5 orette (tutta la mattina, insomma).
Non saprei da dove iniziare, in ordine temporale sono arrivato al terminal dei bus e mi sono incamminato verso il centro, direzione Forte Spagnolo. Sembrava tutto normale, ma già arrivato al Forte (15 minuti di cammino) percepisco la pesantezza della situazione.
Il mio scopo era quello di aggirarmi le principali attrazioni del centro storico, ben sapendo che fossero non agibili, accontendandomi del di fuori insomma, tanto per dare un senso e un criterio al giro.
Ecco, la cosa che mi ha colpito nella prima ora di camminata è stato che superata la Fontana Luminosa, c'erano tratti di strada in cui non ho incontrato nessuno in intervalli di un quarto d'ora - venti minuti.
Una sensazione davvero strana, trovarsi nel centro di una città, di lunedì mattina.
La cosa diventava abbastanza inquietante appena imboccata una via (Via Roma mi pare, sicuramente una delle vie più sventrate tra quello che ho visto), con le porte di tutte le palazzine buttate giù, le finestre dei piani terra rotte, e dentro si intravedeva, nel buio, quello che (non) resta della casa.
Ecco, il silenzio è l'immagine più rappresentativa, volendo trascurare il rumore dei passi propri e il vento (freddo, mortacci).
Avvicinandosi a p.zza Duomo si incontra qualche cristiano, ma soprattutto molti soldati, vigili del fuoco, operai, mezzi militari.
Attività commerciali là vicino veramente ridotte all'osso: per comprare un pezzo di pizza ho dovuto aspettare di tornare vicino al terminal dei bus, l'unico punto con un minimo di vita.
Le attrazioni artistiche, come è noto, hanno ricevuto danni molto ingenti, e ci si accontenta al massimo di vedere qualche facciata da fuori (o quel che è rimasto).
Il morale delle persone con cui ho scambiato due parole (per chiedere informazioni o cose simili, un campione insignificante comunque) era purtroppo decisamente basso, come prevedibile.
Insomma: pur con i danni e l'atmosfera ovattata, non si fatica a vedere che L'Aquila doveva essere, come spesso ho sentito, una città veramente gradevole e meritevole di una visita, anche breve. Il paesaggio appenninico poi ha il suo fascino proprio, per fortuna non scalfito. Che spero possa tornare anche alla città, per poterla rivedere, possibilmente con qualche anima in più nei dintorni.

Ma poiché apprezzo sempre le testimonianze di chi valuta una qual cosa dall'esterno, perché magari vive in ambienti diversi socialmente e non solo, immagino che anche altri possano avere lo stesso vizio e quindi scrivo (essendo io l'esterno in questione

Il weekend scorso sono stato in Abruzzo, e il Lunedì sono stato in giro per L'Aquila 5 orette (tutta la mattina, insomma).
Non saprei da dove iniziare, in ordine temporale sono arrivato al terminal dei bus e mi sono incamminato verso il centro, direzione Forte Spagnolo. Sembrava tutto normale, ma già arrivato al Forte (15 minuti di cammino) percepisco la pesantezza della situazione.
Il mio scopo era quello di aggirarmi le principali attrazioni del centro storico, ben sapendo che fossero non agibili, accontendandomi del di fuori insomma, tanto per dare un senso e un criterio al giro.
Ecco, la cosa che mi ha colpito nella prima ora di camminata è stato che superata la Fontana Luminosa, c'erano tratti di strada in cui non ho incontrato nessuno in intervalli di un quarto d'ora - venti minuti.
Una sensazione davvero strana, trovarsi nel centro di una città, di lunedì mattina.
La cosa diventava abbastanza inquietante appena imboccata una via (Via Roma mi pare, sicuramente una delle vie più sventrate tra quello che ho visto), con le porte di tutte le palazzine buttate giù, le finestre dei piani terra rotte, e dentro si intravedeva, nel buio, quello che (non) resta della casa.
Ecco, il silenzio è l'immagine più rappresentativa, volendo trascurare il rumore dei passi propri e il vento (freddo, mortacci).
Avvicinandosi a p.zza Duomo si incontra qualche cristiano, ma soprattutto molti soldati, vigili del fuoco, operai, mezzi militari.
Attività commerciali là vicino veramente ridotte all'osso: per comprare un pezzo di pizza ho dovuto aspettare di tornare vicino al terminal dei bus, l'unico punto con un minimo di vita.
Le attrazioni artistiche, come è noto, hanno ricevuto danni molto ingenti, e ci si accontenta al massimo di vedere qualche facciata da fuori (o quel che è rimasto).
Il morale delle persone con cui ho scambiato due parole (per chiedere informazioni o cose simili, un campione insignificante comunque) era purtroppo decisamente basso, come prevedibile.
Insomma: pur con i danni e l'atmosfera ovattata, non si fatica a vedere che L'Aquila doveva essere, come spesso ho sentito, una città veramente gradevole e meritevole di una visita, anche breve. Il paesaggio appenninico poi ha il suo fascino proprio, per fortuna non scalfito. Che spero possa tornare anche alla città, per poterla rivedere, possibilmente con qualche anima in più nei dintorni.

"GIBI":Leggo, come al solito, cose senza senso.
... non siamo neanche all'abc, ma ancora alle aste.
Il web e l'informazione in generale sono zeppe di spazzatura, quindi per ottenere qualche cosa di attendibile occorre controllare più fonti, e per ogni fonte sapere: chi scrive, chi lo sovvenziona, l'indirizzo politico. Fatto questo è sufficiente fare 2+2, non dico che esca sempre 4, ma almeno ci si avvicina.
Mi sta bene che tu ritenga una certa fonte non affidabile.
Sta a te quindi dimostrare perchè questa fonte non sia attendibile, quale sia la verità e dimostrare attraverso i fatti (a posteriori) che la tua fonte (che finora nessuno ha visto) è più affidabile dell'altra.
Le motivazioni che hai portato (esclusivamente a priori) si chiamano pregiudizio; condizione necessaria per il pregiudizio è l'ignoranza.
Finora non sei stato in grado di smentire quanto riportato da fu^2, pertanto figuri anche tu nella lista dei citrulli.
Insomma, facendo 2+2 finisce che anche tu riesci quasi ad arrivare a 4...
... non siamo neanche all'abc, ma ancora alle aste.
Il web e l'informazione in generale sono zeppe di spazzatura, quindi per ottenere qualche cosa di attendibile occorre controllare più fonti, e per ogni fonte sapere: chi scrive, chi lo sovvenziona, l'indirizzo politico. Fatto questo è sufficiente fare 2+2, non dico che esca sempre 4, ma almeno ci si avvicina.
Il web e l'informazione in generale sono zeppe di spazzatura, quindi per ottenere qualche cosa di attendibile occorre controllare più fonti, e per ogni fonte sapere: chi scrive, chi lo sovvenziona, l'indirizzo politico. Fatto questo è sufficiente fare 2+2, non dico che esca sempre 4, ma almeno ci si avvicina.
Non capisco perchè uno che prova a chiedere conferme o smentite su un fatto che potrebbe (o è) essere gravissimo (essendo che sarebbe la prova che gran parte di quello che è avvenuto fino ad ora era solo propagada) viene deliberatamente insultato... ho chiesto certezze perchè non posso ovviamente credere ciecamente alla prima notizia che leggo su fonti non certissime, ma non posso neanche pensare che sia falsa per partito preso. Un pò di spirito critico sulle cose ci vuole e il primo passo è chiedere, rispetto alle fonti che uno apprende per poter avere un quadro - seppur sempre limitato - il più completo possibile.
Anche se sembra una frase ovvia, non penso sia una cosa radicata in tutti... a quanto leggo...
Tornando alla domanda: qualcuno sa smentire/confermare questa notizia?...
Di certo a parte il numero sulle case ecc... è molto interessante il confronto con il terremoto del 1997.
Anche se sembra una frase ovvia, non penso sia una cosa radicata in tutti... a quanto leggo...
Tornando alla domanda: qualcuno sa smentire/confermare questa notizia?...
Di certo a parte il numero sulle case ecc... è molto interessante il confronto con il terremoto del 1997.
"GIBI":GIBI ti stimo.
"... sarà veramente così?"
... per i citrulli sì.
Se non sei in grado di smentirla, sei ufficialmente iscritto nella lista dei citrulli.
"... sarà veramente così?"
... per i citrulli sì.
... per i citrulli sì.
Non è solo colpa del governo berlusconi e dei suoi media se alcune notizie non vengono date in modo opportuno e visibile tanto da far pensare a dicerie sospese nell’aria della leggenda. Come quella per cui la maggior parte dei senza tetto aquilani non torneranno mai più nelle loro case né nelle casette sostitutive. Come quella che - primo caso della storia delle popolazioni che hanno subito il sisma - gli aquilani pagheranno tutte le tasse dal prossimo gennaio e con poche rate, mentre in Umbria e nelle Marche non andò così...
E l’opposizione? Non vota neanche i propri emendamenti...
Altro che miracolo di berlusconi per i terremotati: gli aquilani sono stai fino ad ora trattati peggio di tutti gli altri senza tetto nella storia del terremoto in Italia.
Vi do un paio di notizie che sfuggono come sempre alla stampa di regime delle sei sorelle dei media più una, la settima, quella bulimica e mastodontica che oscura anche le altre fameliche sorellastre, Silviona insomma.
Prima notizia
Nessuno ha ancora smentito l’assessore Cordeschi del comune de L’Aquila che ha detto esplicitamente la scomoda verità: due terzi dei senza tetto aquilani non rientreranno mai più nelle loro case, né in casette di alcun tipo, ma dovranno cercarsi altrove una abitazione sperando nei parenti o andandosene per sempre dall’Abruzzo.
Tremonti lo accusò di “fomentare rivolte” ma si é guardato bene dallo smentire o spiegare quella dichiarazione.
La notizia é sconvolgente, taglia la testa a tutti i tentativi di propaganda: basterebbe insistere nel diffonderla e commentarla, anzi direi solo diffonderla. Ma ci sono evidentemente dei motivi di interesse reciproco tra i due schieramenti che la rendono una notizia sospesa nell’aria.
Ipnosi del berlusconismo sulle povere menti della sinistra di regime o complicità ed interessi trasversali?
Proviamo a svegliare gli ipnotizzati, per i collusi ci penserà la storia , spero, o in mancanza la magistratura.
Seconda notizia
Quando nel 1997 Umbria e Marche vennerò colpite al cuore dal sisma, il governo di allora (Prodi I) deliberò la sospensione del pagamento dei tributi per un anno e mezzo e impose la restituzione de3l 40% degli arretrati non pagati a partire dal 2009 in 120 rate.
Per L’Aquila il decreto anti-crisi blocca la sospensione dei pagamenti al 1° gennaio (dopo soli otto mesi), stessa data in cui si dovrà provvedere al pagamento del 100% degli arretrati (8 mesi contro i 144 dell’Umbria), attraverso 24 rate e non 120.
E questo il miracolo di Berlusconi? E Vespa L’Aquilano che ha fatto tanta retorica sulla sua terra sventrata dal sisma non é in possesso di queste informazioni? Non é in grado di replicare al premier nelle sue scodinzolanti trasmissioni a rete unificate?
Ecco un altro avvoltoio che fa coppia con lo sciacallo e si ciba di auditel ( gli é andata anche male , peraltro, su questo fronte visto le infime percentuali raccolte…) sulla pelle dei suoi compaesani che credevano in lui ed alle sue accorate prese di posizione all’indomani del 6 aprile.
Comunque a suo tempo le proteste di cittadini ed enti locali non sono mancate e, dopo un lungo tentativo di ignorare le contestazioni, il 27 luglio il Ministro Tremonti dichiarava con spirito magnanimo alla stampa tutta l’annullamento del provvedimento. E rivelava l’intenzione di lasciare l’onore (e l’onere) al capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, che avrebbe deliberato la cosa tramite regolare ordinanza.
Ora anche un principiante é in grado di dirvi che con un ordinanza della protezione civile non é possibile emanare norme contrarie a quanto fissato con legge. Si chiama principio della gerarchia delle fonti normative ed anche gli iscritti a giurisprudenza del 1° anno lo conoscono bene.
Se il governo voleva spostare il termine dei pagamenti doveva farlo con legge: e difatti si cono accorti dell’errore da principianti e quell’ordinanza non è mai arrivata.
Il 15 settembre prendendo la via corretta delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato é iniziata la discussione di una norma correttiva. L’opposizione ha presentato due nuovi emendamenti sull’ex articolo 25.
Entrambi chiedevano un ripristino dei pagamenti del tutto analogo a quello predisposto 12 anni fa per l’Umbria. Esattamente ciò che desiderava realizzare il governo, stando alle dichiarazioni del ministro Tremonti di due mesi prima (dichiarazioni, queste sì, riportate da tutta la stampa, compresa quella “di opposizione”).
Il 23 mattina, nell’aula del Senato, la sorpresa della bocciatura degli emendamenti migliorativi.
E ciò grazie anche all’assenza massiccia delle opposizioni: 25 favorevoli su 159 votanti per il primo, 28 favorevoli per il secondo.
Ecco i dati disponili dai lavori parlamentari : 13 su 14 i presenti dell’IDV, 6 su 10 quelli dell’UDC, 8 su 118 quelli del PD.
Fabrizio Di Stefano, Andrea Pastore e Paolo Tancredi i nomi dei tre senatori abruzzesi anti-abruzzesi del Popolo della Libertà.
Anna Finocchiaro, Luigi Lusi, Giovanni Legnini, Franco Marini e Claudio Micheloni i nomi dei 5 senatori PD autori dei due emendamenti, impegnati in questa lotta spietata contro i mulini a vento.
E contro l’indifferenza sospetta dei loro colleghi di opposizione che mancavano all’appello quasi tutti…
Berlusconi cadrà a breve ma per demeriti suoi e per trame interne alla destra, la sinistra non ne avrà alcun merito ed anzi resterà un’altra volta alla finestra a guardare gli altri agire , ogni tanto abbassando lo sguardo per guardare se l’ombelico é sempre lì al suo posto.
http://www.agoravox.it/Le-notizie-che-non-leggerete
è una notizia che colpisce, sarà veramente così?... o esagera l'articolo con i numeri?[/spoiler]
"remo":
il punto è che c'è stata una dispersione inutile di denaro da far paura!
si poteva far meglio con meno soldi...la cosa ancor più inquietante è che non c'è un vero e proprio "piano" di lavoro!
Scusa potresti dire anche perché oltre a lanciare accuse non motivandole?
E, soprattutto, come si poteva fare meglio (tralasciando il fatto che il meglio è opinabile) con meno soldi?
il punto è che c'è stata una dispersione inutile di denaro da far paura!
si poteva far meglio con meno soldi...la cosa ancor più inquietante è che non c'è un vero e proprio "piano" di lavoro!
da buoni italiani...si vive alla giornata!
si poteva far meglio con meno soldi...la cosa ancor più inquietante è che non c'è un vero e proprio "piano" di lavoro!
da buoni italiani...si vive alla giornata!

"WiZaRd":
Perdonate la mia intromissione, ma volevo chiedere una cosa.
Ai tempi del terremoto il governo promise che entro settembre tutti sarebbero passati dalle tende alle abitazioni.
Non intendo fare polemica, ma chiedo a solo scopo informativo.
Sapete se c'è ancora qualcuno nelle tende?
Intendo però adesso, 29 settembre; non mi riferisco ai disagi segnalati fino a una settimana fa. Oggi, alle porte del mese di ottobre, c'è ancora qualcuno costretto a stare nelle tende o sono stati tutti alloggiati nelle case di emergenza che avevano promesso di costruire?
Grazie
Ma quale intromissione!

Comunque nemmeno Berlusconi aveva promesso di sistemare tutti nelle case in costruzione entro fine settembre.
Le promesse erano queste: prime case consegnate a metà settembre, ultime a novembre, tendopoli chiuse a fine settembre spostando gli sfollati negli alberghi (anche in altre province).
Ciò che sta succedendo: primissime case consegnate a fine settembre, ultime case a metà dicembre, le tendopoli ancora in attività perché molte persone preferiscono vivere in una tenda a L'Aquila piuttosto che in un albergo sulla costa (presumo per motivi lavorativi).
Nel complesso si sta andando avanti anche se troppo lentamente, secondo me.

Specialmente la ricostruzione leggera, cioè quella delle case con danni non strutturali, sta procedendo molto molto molto lentamente, anche per colpa delle amministrazioni locali.

Perdonate la mia intromissione, ma volevo chiedere una cosa.
Ai tempi del terremoto il governo promise che entro settembre tutti sarebbero passati dalle tende alle abitazioni.
Non intendo fare polemica, ma chiedo a solo scopo informativo.
Sapete se c'è ancora qualcuno nelle tende?
Intendo però adesso, 29 settembre; non mi riferisco ai disagi segnalati fino a una settimana fa. Oggi, alle porte del mese di ottobre, c'è ancora qualcuno costretto a stare nelle tende o sono stati tutti alloggiati nelle case di emergenza che avevano promesso di costruire?
Grazie
Ai tempi del terremoto il governo promise che entro settembre tutti sarebbero passati dalle tende alle abitazioni.
Non intendo fare polemica, ma chiedo a solo scopo informativo.
Sapete se c'è ancora qualcuno nelle tende?
Intendo però adesso, 29 settembre; non mi riferisco ai disagi segnalati fino a una settimana fa. Oggi, alle porte del mese di ottobre, c'è ancora qualcuno costretto a stare nelle tende o sono stati tutti alloggiati nelle case di emergenza che avevano promesso di costruire?
Grazie
"Exxxes":Servisse a farti fare interventi un minimo più ragionevoli, lo scriveremmo anche con 150 x, ma son più che certo che non bastino i caratteri consentiti dal software del forum per migliorare le cose almeno di un minimo sensibile...
Per Remo:
exxxes si scrive esattamente cosi: con tre(3) x.