11 settembre... è 'convincente' la 'verità ufficiale'?...

Sk_Anonymous
cari amici

diversi di voi si sono accinti a proporre, con risultati un poco alternanti a seconda dei casi, argomenti di discussione che, da un punto di vista strettamente ‘accademico’, con la Matematica avrebbero poco o nulla a che fare. Secondo il mio modestissimo parere tale distinzione è profondamente erronea dal momento che la Matematica è in primo luogo un aspetto del pensiero per cui il ‘Matematico’ ricorre alla ‘Matematica’ in maniera ‘istintiva’ quale che sia la sua attività del momento. La semplice lettura di un articolo di giornale per esempio è assai diversa se fatta da un ‘Matematico’ oppure da uno che ‘Matematico’ non è. Mentre quest’ultimo solitamente è attento alla ‘materialità’ della notizia riportata dalla carta stampata, il primo sottopone la notizia ad una attenta valutazione critica per valutarne la ‘affidabilità’, ovvero se costituisce un insieme di elementi logicamente coerenti. Per dimostrare la veridicità di queste mie affermazioni voglio proporre a tutti una specie di ‘esercizio’ su un argomento assai ‘scottante’, vale a dire la ‘tragedia’ dell’11 settembre 2001, per valutare insieme se quanto oggi si pretende sia ‘verità ufficiale’ può essere accettato come tale anche dopo un attento esame critico. Mi rendo conto che è difficile per ognuno di noi essere immune da condizionamenti su un tema così delicato. D’altra parte è proprio la parola ‘difficile’ che solitamente sprona il matematico ad andare avanti e pertanto sono sotto questo punto di vista assai ‘fiducioso’. Dal momento che ogni costruzione scientifica deve basarsi su degli ‘assiomi’, la presente discussione assumerà come ‘assioma’ che la ‘mente organizzatrice’ dell’11 settembre sia stata un certa ‘Organizzazione Y’ la quale aveva come fine una ‘svolta decisiva’ negli equilibri politici mondiali, ‘svolta’ i cui effetti [non certo positivi per la gran parte dell’umanità…] durano tuttora e dureranno per chissà quanti anni a venire. Senza avere alcuna pretesa di stabilire quale sia l’identità ed i membri di questa ‘Organizzazione Y’, questo ‘esercizio’ si propone assai più modestamente di fornire risposta al seguente interrogativo: quanto è ‘credibile’ la ‘verità sull’11 settembre’ così come accreditata nel report finale [d’ora in poi designato come ‘Commission report’…] della 9/11 Independent Commission del Congresso degli Stati Uniti?…

Ovviamente il materiale esistente in rete su tale argomento è a dir poco ‘sterminato’ e questo fa sì che una cernita preliminare della materia prima sulla quale lavorare già è lavoro alquanto problematico. Un sito contenente una ragguardevole pole di informazioni e riferimenti sull’11 settembre mi pare sia il seguente http://s3.amazonaws.com/911timeline/index.html . Da esso trarremo il materiale di base sul quale lavorare, anche se ulteriori riferimenti e indirizzi saranno ovviamente bene accetti. La mia speranza è che, almeno in questa sede, si possa cercare di impostare l’analisi di quanto avvenuto l’11 settembre in maniera scientifica… o quasi per lo meno… Augurandomi entusiastica e fattiva collaborazione da parte vostra proverò ad impostare il ‘capitolo primo’ nel prossimo postato…




cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

Risposte
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"lupo grigio":
E’ evidente che le due immagini possono condurre a conclusioni ‘divergenti’ tra loro. Naturalmente in un forum matematico ci si aspetta che il giudizio non sia influenzato dalle ‘conclusioni’, bensì da ‘criteri scientifici’ Il ‘test’ che intendo porre a voi ragazzi è allora il seguente: quale di queste ‘alternative’ è ‘giusta’?…

a) reperto A e reperto B entrambi ‘autentici’
b) reperto A ‘autentico’, reperto B ‘fasullo’
c) reperto A ‘fasullo’, reperto B ‘autentico’
d) reperto A e reperto B entrambi ‘fasulli’

Davvero, un enigma da... quinta elementare. Vediamo se le mie osservazioni, scelte fra le altre possibili, sono all'altezza.

Mi baserò soltanto sulle affermazioni riportate. I "legalisti" affermano che i danni all' wtc7 siano derivati "specialmente" dal crollo della Torre nord. Tuttavia la foto dei "complottisti", che secondo lupo grigio non mostrerebbe danni al wtc7, si dice soltanto essere successiva al crollo della Torre sud, crollata prima della Torre nord. Basandosi dunque soltanto sugli elementi riportati da lupo grigio, ancora una volta, non c'è materia significativa su cui discutere.

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Finché lupo grigio non procede con la sua "analisi" e rimane sugli stessi punti, rimarrò anch'io.
"lupo grigio":
per ‘rilassarci’ un poco e per dare il tempo ai nostri amici di ‘dimostrare’ la ‘falsità’ dei reperti fotografici da me pubblicati, concediamoci una ‘pausa di riflessione’.


Per quanto mi riguarda, ti ringrazio del tempo che mi concedi, ma io non sono interessato. Caro lupo grigio, non credi che forse dovresti essere tu a dimostrare la validità dei tuoi reperti, se vuoi legittimare le tue conclusioni? :| Non sei forse tu che argomenti basandoti su di essi? Noi critichiamo il tuo metodo, e tu, invece che affrettarti ad emendarlo, scarichi su di noi l'onere di sbrigare il tuo lavoro. Io non ho nessuna "originale" tesi da dimostrare, ho solo evidenziato le lacune del tuo metodo. E' possibile che perfino il livello di rigore del telefilm CSI, sia molto più elevato del tuo?

Naturalmente poi affermi, con onestà intellettuale, ne prendo atto: "In altre parole ancora oggi è praticamente impossibile dimostrare la ‘autenticità’ di una immagine in modo ‘rigoroso’".

Immagino dunque che tu rinunci a dimostrare la validità della foto. Purtroppo però su internet circolano decine di spassose falsificazioni della foto "End of Serenity", alcune fatte davvero molto bene, che lasciano un dubbio significativo sul fidarsi ad occhi chiusi di un reperto fotografico che guarda caso è l'unico che documenti ciò che successe 6 anni fa.

"lupo grigio":
A pensarci bene che domanda la dimostrazione del fatto che una immagine è ‘vera’ obbedisce alla stessa logica di chi impone ad un imputato, partendo dall’assioma secondo in quale egli ‘non poteva non sapere’, di ‘dimostrare’ che egli effettivamente ‘non sapeva’.


Incredibile, meno male che tale affermazione è il risultato di un "pensarci bene". In un mondo in cui, a detta del saggio maestro, "di norma se una immagine è ritoccata ‘senza errori’, ben difficilmente siamo in grado di accorgercene", non dovremmo chiedere la dimostrazione della validità di un foto a dir poco molto controversa! :shock:

Che la logica di una tale richiesta corrisponda a quella della richiesta fatta al povero imputato, è un collegamento incredibilmente... inconcepibile. Naturalmente una tale richiesta, ma non imposizione, è legittima. Tuttavia, se il nostro povero imputato non riuscirà nella dimostrazione, nessuno lo dichiarerà colpevole, perché il fatto che l'imputato non riesca a dimostrare la propria innocenza non vuol dire che è colpevole, proprio come non vuol dire che è innocente.

Sicché, la richiesta a lupo grigio, terminatasi con una incapacità di quest'ultimo di giustificare le proprie prove, non finisce a sua volta concludendo che lupo grigio ha torto, bensì dichiarando non valida l'argomentazione dello stesso e dunque il metodo da lui seguito.

Tutto ciò tralasciando la penosa mancanza di un modello rigoroso dell'esplosione che dimostri perché la nuvola di fumo nella foto non possa essere derivante dallo schianto del Flight 93. Ancora una volta, scommetto che nel telefilm CSI sarebbero stati più rigorosi di lupo grigio.

Invece è molto interessante il discorso che fa sui possibili algoritmi che si potrebbero progettare per dimostrare l'autenticità di un immagine. Questo sì che è uno spunto matematico interessante.

Sk_Anonymous
Ragazzi
per ‘rilassarci’ un poco e per dare il tempo ai nostri amici di ‘dimostrare’ la ‘falsità’ dei reperti fotografici da me pubblicati, concediamoci una ‘pausa di riflessione’. Per non essere poi da meno del nostro amico la ‘pausa’ in questione sarà aperta con una ‘barzelletta’ che però ha il pregio di essere ‘verità’… e questo la renderà ancora più divertente...

In precedenza ho ricordato i begli anni di studente di ingegneria passati a Pavia, ove ho avuto la fortuna di essere alunno del Collegio Ghislieri [un imponente edificio del ‘500 fatto erigere da Papa Pio V Ghislieri in ‘ringraziamento’ per la vittoriosa Battaglia di Lepanto…]. Ebbene uno dei ricordi più cari è legato a una ‘alunna’ del sudetto collegio che era del mio stesso anno. Dire che era ‘bella’ sarebbe fortemente riduttivo… diciamo che uin una mia del tuuto personale ‘scala’ di valori della femminilità essa occupava il posto più elevato [il settimo :smt023 …] in compagnia di pochissime altre ‘femmine’ nel mondo intero. Oltre che ‘bella’ però era anche [per me almeno…] ‘assolutamente irrangiungibile’ per un singolare motivo che forse stenterete a credere. Diciamo che lei ed io militavamo dalla stessa parte politica, anche se lei era su posizioni assai più ‘irriducibili’ delle mie. Questo comunque faceva sì, paradossalmente, che mai e poi mai avrei potuto sperare qualcosa… a meno che… a ameno che non fossi diventato democristiano oppure comunista [!!!…]… Eh sì perché lei soleva dire : ‘… ragazzi con voi niente da fare!… sapete com’è, se vado con uno di voi resto incinta di sicuro… con democristiani e comunisti è diverso… i democristiani te le mettono in c**o… i comunisti dicono che vengono, vengono e non vengono mai!… :smt082

Augurandomi quindi che gli aspitanti ‘demolitori’ delle foto da me postati non facciano la figura dei ‘comunisti’ di allora, parliamo un poco di ‘cose serie’… La parentesi che intendo aprire riguarda il problema della ‘autenticazione’ di un reperto fotografico. In altre parole quali sono i criteri per poter affermare che un fotografia reperita [per esempio…] in Internet o su un qualsiasi giornale è ‘autentica’ oppure è stata in qualche modo ‘contraffatta’. Teniamo ben presente una cosa, vale a dire che oggi sono disponibili strumenti computerizzati per la ‘elaborazione di immagini’ assai potenti e impensabili solo una decina di anni fa. Non è un mistero per nessuno il fatto che oggi la possibilità di ‘ritoccare’ con il computer la totalità dei dettagli in una immagine in modo assolutamente ‘professionale’ fa sì che le ‘modelle’ non siano più costrette come un tempo a sottoporsi a costose e tediose terapie anticellulitiche ;-) … . In attesa pertanto che vengano messi a punto [ammesso che già non esistano…] algoritmi appropriati per ‘autenticare’ una immagine ripresa da una fotocamera digitale [ecco un bell’argomento di discussione in un forum dedicato alla crittografia… nell’ipotesi che prima o poi venga alla luce su questo sito…] di norma se una immagine è ritoccata ‘senza errori’, ben difficilmente siamo in grado di accorgercene. In altre parole ancora oggi è praticamente impossibile dimostrare la ‘autenticità’ di una immagine in modo ‘rigoroso’. A pensarci bene che domanda la dimostrazione del fatto che una immagine è ‘vera’ obbedisce alla stessa logica di chi impone ad un imputato, partendo dall’assioma secondo in quale egli ‘non poteva non sapere’, di ‘dimostrare’ che egli effettivamente ‘non sapeva’. Quello che è ‘umanamente possibile’ fare in realtà è dimostrare che una immagine è stata ‘contraffatta’ a condizione che il ‘taroccatore’ abbia commesso qualche errore…

Tanto per non parlare ‘a vanvera’ illustrerò ora un esempio, sempre in tema ‘11 settembre’ , e proporrò un altro ‘test’ per tutti voi… sperando di non incorrere di nuovo nelle ‘ire’ di chi sappiamo. Abbiamo già parlato del mistero del ‘crollo’ del Building seven. Intorno a questo ‘mistero’ si è accesa una vera e propria ‘zuffa’ tra ‘complottisti’ e ‘legalisti’. Secondo i primi l’edificio non era stato colpito da alcun aereo né aveva ricevuto seri danni dal crollo delle Towers per cui non vi sono motivi che giustifichino il ‘crollo’ avvenuto diverse ore dopo. Per i secondi invece l’edificio aveva ricevuto seri danni dal crollo delle Towers [specialmente dal crollo della ‘Torre nord’, la più vicina il linea d’aria…] e tali danni, insieme con gli incendi inescati dal ‘materiale incandescente’ espulso dalle ‘Torri’, avrebbero 'indebolito' le strutture dell’edificio fino a causarne il completo collasso. A conferma delle rispettive ‘tesi’ le due parti portano i rispettivi ‘reperti fotografici’. Uno di questi [reperto A…], un reperto 'complottista', è illustrato qui…



L’immagine mostra l’area del World Trade Center in una non ben specificata ora della mattina, sicuramente però successiva al crollo della ‘Torre sud’. In primo piano si vedono [fortemente danneggiati…] il Wtc-4 e il Wtc-5. Dietro il Wtc-4 è ben visibile la densa nube di fumo si leva da ground zero mentre il Wtc-7 è visibile a destra sullo sfonto. Non vi sono tracce né di danni né di incendi. Il secondo reperto [reperto B…] è invece un reperto 'legalista' ed è illustrato qui…



Il Wtc-7 è l’edificio in primo piano sulla sinistra. L’edificio sullo sfondo è con ogni probabilità il Federal Post Office, un edificio governativo distante circa trecento metri. Anche qui è ben visibile la colonna di fumo che si sprigiona da ground zero e si può notare che essa è alquanto più 'densa' di quella che si vede nel 'reperto A'. Non vi sono tracce di incendio ma sono ben visibili, sia sul Wtc-7 sia sul ‘Post Office, i danni causati dai ‘detriti’…

E’ evidente che le due immagini possono condurre a conclusioni ‘divergenti’ tra loro. Naturalmente in un forum matematico ci si aspetta che il giudizio non sia influenzato dalle ‘conclusioni’, bensì da ‘criteri scientifici’ :roll: ... Il ‘test’ che intendo porre a voi ragazzi è allora il seguente: quale di queste ‘alternative’ è ‘giusta’?…

a) reperto A e reperto B entrambi ‘autentici’
b) reperto A ‘autentico’, reperto B ‘fasullo’
c) reperto A ‘fasullo’, reperto B ‘autentico’
d) reperto A e reperto B entrambi ‘fasulli’

Forza ragazzi, vediamo chi è più ‘bravo’!…

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

ottusangolo
Precisazioni che mi auguro condivise dalla maggioranza dei “forumisti”,e a consolazione di chi temesse,per questo, di avere lo schema mentale dei ‘matematici’ qui sotto rappresentati :smt082 :smt082




aggiungo che nulla si può desumere sulla illogicità di quanto scritto dai due. Cercando di imitare (male) lo stile di Lupo grigio raccontiamo la seguente storiella:
La foto in questione ritrae effettivamente due noti matematici ed è stato accertato che, ignari di venir fotografati, i due erano impegnati seriamente in un complesso calcolo. Siccome sono in ballo segreti militari la foto è immediatamente sequestrata dalla CIA ed è avviata una rigorosa indagine. Ovviamente si attendono clamorosi sviluppi, visto che un errore tanto grossolano non è ammissibile da parte di due illustri matematici.
Presto vengono formulate le seguenti ipotesi:

a) hanno volutamente sbagliato e quindi devono essere considerati sabotatori ed arrestati;
b) erano sotto l'effetto di droghe o forse ubriachi, si sono comunque dimostrati pericolosi irresponsabili e devono essere licenziati in tronco;
c) sono due sosia perfettamente identici ma totalmente digiuni di matematica. Devono quindi essere interrogati, se necessario anche sotto tortura. C'è infatti la possibilità che i due veri matematici siano stati rapiti da una potenza straniera e costretti a rivelare importanti segreti.

Sì decide quindi di arrestarli ed interrogarli ma.. i due... informati da qualcuno ..si sono volatilizzati. Il governo decide, per salvare la faccia, di accreditare l'ipotesi b) ed il conseguente licenziamento in tronco ma ovviamente con scarsa credibilità; la stampa propende alternativamente (a seconda delle copie vendute) per l’ipotesi a) o c) ma su un fatto finisce per concordare che i tizi della foto sono stati eliminati dalla CIA. Molti anni dopo, uno sconosciuto sceriffo ferma per eccesso di velocità due anziani signori in compagnia di due ragazze fin troppo belle e giovani; insospettito procede all’identificazione dell’allegra brigata e, avrete ormai indovinato, i due sono proprio i famigerati matematici. L’evento è sensazionale, la notizia in breve diviene di dominio pubblico e la nazione è in attesa di ascoltare in diretta l’interrogatorio della solita commissione d’inchiesta . La prima domanda è d’obbligo : signori riconoscete quanto si vede nella presente foto : 2+2=7 ,3+3=9 ? Certo vostro onore. E come giustificate due errori così elementari ?
Non sono errori , ammettiamo però che è stato uno stupido e inutile eccesso di prudenza, se avessero scattato qualche secondo dopo un’altra foto avrebbe visto sulla lavagna 2+2=7, 3+3=9, 2x2=7, 3x3=6.
PERDONATE la stupidità della storiella; più seriamente ancora oggi non pochi attribuiscono come prova favorevole al presunto miracolo di Civitavecchia il fatto che le lacrime ritrovate sulla famosa madonnina siano di sangue umano; ma dubito, che quelle stesse persone , trovando al mattino l’auto parcheggiata fuori sporca di sangue gridino al miracolo ! Eppure che un’automobile pianga sangue è cosa altrettanto miracolosa che a piangere sangue sia una statuetta.
IN CONCLUSIONE: se in un evento complesso come gli attentati dell’11 settembre, tutte le testimonianze concordassero, tutto fosse perfettamente spiegabile, tutto concordasse con modelli fisico-matematici elementari se non addirittura banali, ed ogni altra ipotesi potesse essere esclusa con certezza allora sì che rimarrei stupefatto.
Se poi Lupo grigio continua a mettere carne sul fuoco diventa troppo laborioso entrare nello specifico.O magari potrei farlo a puntate. Magari proprio iniziando dall’ultimo argomento: la famosa foto End of serenità.

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Soltanto ancora un paio di precisazioni.

"lupo grigio":

sono da tempo convinto che il modo migliore per rispondere a certe ‘argomentazioni’ sia quello di porre di fronte gli interlocutori alle loro stesse ontraddizioni.



Finalmente parole che condivido.

"lupo grigio":

In base ad un certo ‘ragionamento’ è stato dichiarato che la foto seguente è un falso…


Naturalmente io non ho affermato che la foto è falsa. :shock: So che la terribile complessità di un enunciato condizionale "Se A, allora B" (nel nostro caso B="la foto è falsa") può "atterrire", e indurre a facili errori, però da un rigoroso pensatore mi aspetterei di più.


"lupo grigio":

Per chi non fosse sufficientemente informato allora dirò che la foto che vedete sopra è stata accolta come ‘elemento di prova’ in un ‘processo’ tenutosi dinnanzi ad un corte di giustizia americana.



Finalmente un tentativo, decisamente giunto in ritardo, di giustificare la veridicità della foto. Certo, io francamente sarei più interessato all'argomentazione diretta, piuttosto che un ricorso ad un "Ipse dixit", in questo caso riferito alla somma autorità giuridica americana. Purtroppo non dovrei però essere io a esortare il nostro rigoroso pensatore a colmare le lacune presenti nei suoi ragionamenti, dato il suo ben noto proclama che ci assicurava che il proprio autore avrebbe trattato il tema dell' 11 settembre "quasi alla stregua di un teorema matematico".

Comunque, dimenticando quella che era soltanto una delle tante lacune sparse nei post di lupo grigio, inviterei a riflettere su un altro argomento approssimativo. Il nostro rigoroso pensatore arriva in qualche modo a concludere che la nube di fumo nella foto non avrebbe potuto originarsi dallo schianto del Flight 93. Naturalmente, proprio quando avrebbe potuto utilizzare gli strumenti della matematica e della fisica per dimostrare la sua tesi e costruire un modello rigoroso dell'esplosione, si limita a proporre foto sparse: inutile dire che da uno scienziato ci si aspetta un po' di più, e che certamente non siamo "quasi alla stregua di un teorema matematico".

Putroppo però, in una faccenda così delicata, il nostro rigoroso pensatore è già e rapidamente passato :smt006 ad argomentare con la solita leggerezza altre affermazioni. Purtroppo per lui, continuando a costruire e ancora costruire su fondamenta instabili, rischia alla fine un crollo, altrettanto rovinoso di quello delle Torri gemelle.

Chiusa questa parentesi, lascerò campo libero, tanto ormai si è capito quanto è falso che le argomentazioni finora presentate siano "quasi alla stregua di un teorema matematico".

Sk_Anonymous
Ragazzi
sono da tempo convinto che il modo migliore per rispondere a certe ‘argomentazioni’ sia quello di porre di fronte gli interlocutori alle loro stesse ontraddizioni. In base ad un certo ‘ragionamento’ è stato dichiarato che la foto seguente è un falso



Per chi non fosse sufficientemente informato allora dirò che la foto che vedete sopra è stata accolta come ‘elemento di prova’ in un ‘processo’ tenutosi dinnanzi ad un corte di giustizia americana. Tra i ‘reperti probatori’ dello stesso processo figura anche la foto seguente…



Essa è una veduta aerea del luogo d’impatto e mostra un ‘dettaglio’ assai ‘singolare’. Intorno al cratere causato dalla ‘caduta’ del Flight 93 non vi è traccia di fuoco, mentre è assai visibile la vasta zona di boscaglia a sud della strada dove è divampato l’incendio. I ‘dettagli’ della cosa sono evidenziati in rosso in quest’altra immagine…



Pertanto gli elementi rivelati dall’analisi attenta di due foto assunte come ‘materiale di prova’ da un corte di giustizia americana concordano nella coclusione: il luogo di impatto e il luogo in cui si è sviluppato l’incendio non coincidono… e questo per il momento è tutto…

cordiali saluti

lupo grigio



an old wolf may lose his teeth, but never his nature

Stephen1
Ma fields cosa ti aspettavi il "teorema dell'11 settembre"??? è ovvio che non si può dare nulla per certo ma se hai letto con attenzione i post di lupo grigio (non credo se li sia inventati) qualche dubbio dovrebbe venirti... poi se hai le tue convinzioni sull'11 settembre nessuno ti obbliga a leggere e potresti anche risparmiarci i tuoi post sul rigore matematico di sto c***o!

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"lupo grigio":
[quote="fields"]...Se la nuvola di fumo nella foto non corrisponde a quella che avrebbe dovuto originarsi in realtà, allora la foto è falsa.

Oh!… davanti ad una affermazione così ‘matematicamente rigorosa’ non resta che inchinarci in adorazione!… è evidente che non siamo davanti al dilemma ‘zuppa o pan bagnato’ bensì ‘zuppa abbiamo: quindi o mangi la minestra…’ [/quote]
Io ho espresso una verita' logica: "Se la nuvola di fumo nella foto non corrisponde a quella che avrebbe dovuto originarsi in realtà, allora la foto è falsa." Una persona dotata di logica avrebbe immediatamente capito il senso del mio hint: l'insinuazione del dubbio sulla veridicità della foto. Dal punto di vista della "verità ufficiale", la tua "outstanding revelation", non costituisce affatto una contraddizione: semplicemente, la "verità ufficiale" implicherebbe che la foto è falsa, cosa del resto molto probabile.

Prendendo l'equivalente forma del mio hint, abbiamo: "Se la foto è vera, allora la nuvola nella foto corrisponde a quella che avrebbe dovuto originarsi in realtà". Ovvero, la tua bizzarra conclusione, lupo grigio, dipende dall'ipotesi "La foto è vera", ipotesi che hai scelto di non argomentare, benché fosse in realtà la più critica. Sicché il lettore da te esortato a trarre conclusioni, usando il mio hint, avrebbe semplicemente dedotto che... nulla si poteva dedurre dalle tue "originali" argomentazioni.

Tuttavia, invece che rispondere argomentando seriamente, ti sei "inzuppato" in una replica fatta di minestre e pan bagnato a dir poco... incomprensibile e che poco spazio lascia al rigore. Questo basti per mostrare quanto lacunosi sono i tuoi interventi.

Abbandono questa discussione, interessante dal punto di vista dello svago letterario e immaginativo, ma non da quello scientifico, con un proclama-citazione:

"lupo grigio":
E' stato da me scritto a chiare lettere nel postato inziale del thread che il tema sarebbe stato affrontato [almeno da parte dello scrivente...] in maniera assolutamente rigorosa, quasi alla stregua di un teorema matematico.


:shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

Sk_Anonymous
"fields":
... se la nuvola di fumo nella foto non corrisponde a quella che avrebbe dovuto originarsi in realtà, allora la foto è falsa...


Oh!… davanti ad una affermazione così ‘matematicamente rigorosa’ non resta che inchinarci in adorazione!… :prayer: tanto più che dimostra anche una agilità mentale davvero ‘straordinaria’!… =D> è evidente che non siamo davanti al dilemma ‘zuppa o pan bagnato’ bensì ‘zuppa abbiamo: quindi o mangi la minestra…’

Il lettore mi vorrà perdonare se, nel mio piccolo mondo dove non valgono le regole del ‘rigore matematico’, c’è posto oltre che per zuppa e pan bagnato anche… ai fagioli arrosto… Eh sì perché sembra che in un campo di fagioli della Pensylvania quel fatale 11 settembre qualcuno ha mollato un ordigno incendiario mancando però il bersaglio di un centinaio di metri così che il risultato è stato un bel po’ di fagioli arrosto…

Andiamo però con ordine. Un altro valido contributo dato dalla signora Valencia McClatchey [una tipa davvero ‘tosta’…] alla 'ricerca della verità’ a cui ho solo accennato nella scorsa puntata è aver citato un ‘piccolo aereo’ passato sopra la sua casa pochi secondi prima del crash del Flight 93 e da lei appena intravisto prima di sparire dietro il granaio. Allora, per cercare di capire meglio le cose serviamoci della seguente piantina topografica della zona…



Dunque, dunque… La freccia rossa indica la direzione [diciamo nord-nord-ovest…] dalla quale proveniva l’aereo che doveva essere il Flight 93 e che si è ‘schiantato’. La freccia gialla indica la direzione lungo la quale si sono diretti ‘piccoli rottami di varia natura’ [in gran parte di tipo ‘cartaceo’, quindi trasportabile dal vento…] rinvenuti poi fino all’incredibile distanza di otto miglia dal punto di impatto. La freccia bianca indica la direzione del vento alle ore 10.06 a.m. , il momento del crash… il fatto che la direzione del vento e la direzione dei ‘rottami’ non coincidano tanto bene [anzi sono tra loro perpendicolari…] evidentemente deve essere considerato un ‘dettaglio secondario’… vabbeh!… andiamo avanti… La freccia rosa a destra indica la direzione di volo del ‘piccolo aereo’ osservato di sfuggita da ‘Val’ alcuni secondi prima dello schianto. Infine la freccia viola indica la casa di Val. Molto bene!… La ‘testimonianza’ di Val riguardo al ‘piccolo aereo’ presente sul luogo già prima dello schianto concorda con altre testimonianze già citate che qui riportiamo nuovamente…

-Lee Purbaugh : ‘Non l’ho osservato attentamente, ma posso dire che era bianco e che ha sorvolato in cerchio l’area almeno due volte prima di sparire all’orizzonte…’
- Dennis Decker: ‘Come ho guardato in alto [dopo aver sentito lo schianto del Flight 93…] ho scorto un jet di medie dimensioni che volava basso e veloce. Mi è sembrato descrivesse un cerchio. Poi ha virato ed è scomparso. Doveva volare assai vicino quando il 757 è andato giù. Se fosse stato dell’FBI avrei saputo chi guidava questo aereo…’
- Jim Brandt scorge anch’egli un piccolo aereo senza insegne volare in cerchio uno e due minuti sul luogo e poi andarsene
- Tom Spinelli : ‘Ho visto un aereo bianco. Volava in cerchio sulla zona come se volesse trovare qualcosa. L’ho visto prima e dopo l’impatto…’

La testimonianza di gran lunga più ‘convincente’ al riguardo è però quella rilasciata da Susan McElwain [altra ‘tipa tosta’…], la quale mentre viaggiava sul suo caravan da quelle parti un minuto prima dello schianto ha visto un piccolo jet di colore bianco e senza insegne passarle sopra la testa e sparire dietro una collina….

… non potevo immaginare che questo aereo potesse volare così basso, quasi sul tetto del mio caravan… era di colore bianco e senza insegne, certamente militare a giudicare dall’aspetto… aveva due motori in coda, una specie di spoiler in coda e le ali piegate all’insù… non sono riuscita a trovarne uno identico in internet… l’FBI è arrivata e mi ha detto che non vi era alcun aereo nei dintorni… io però l’ho visto era lì da prima che quello precipitasse e volava non più di 40 piedi sopra la mia testa… non credono alla mia storia… nessuno qui vuol crederci…

Il lettore converrà che tutte queste testimonianze sono fortemente ‘concordi’ e non possono ragionevolmente essere liquidate in fretta come ‘irrilevanti’. Dunque che ci faceva lì questo ‘piccolo aereo di colore bianco’?… Proviamo a leggere che cosa dice al riguardo Popular mechanics, la quotata ‘rivista scientifica’ che, per sfatare le ‘bufale’ messe in giro a proposito dell’11 settembre, ha assunto qualcosa come 300 ‘scienziati’ coordinati da un senior researcher addirittura ‘prestigioso’ , nientemeno che Benjamin Chertoff, venticinquenne nipote di quel Michael Chertoff, messo da Bush alla guida del Dipartimento Homeland Security. Si tratta quindi di una fonte ‘assolutamente imparziale’ [ :twisted: ], tanto 'imparziale' che anche Enrico Deaglio da noi ha pensato bene di prendere la pubblicazione di Popular mechanic's ‘Debunking 9/11 lies’ come una specie di ‘Vangelo’. Riporto da http://www.popularmechanics.com/tech...42.html?page=7

The White Jet

Claim: at least six eyewitnesses say they saw a small white jet flying low over the crash area almost immediately after Flight 93 went down. BlogD.com theorizes that the aircraft was downed by ‘either a missile fired from an Air Force jet, or via an electronic assault made by a U.S. Customs airplane reported to have been seen near the site minutes after Flight 93 crashed’. WorldNetDaily.com weighs in: ‘Witnesses to this low-flying jet ... told their story to journalists. Shortly thereafter, the FBI began to attack the witnesses with perhaps the most inane disinformation ever-alleging the witnesses actually observed a private jet at 34,000 ft. The FBI says the jet was asked to come down to 5000 ft. and try to find the crash site. This would require about 20 minutes to descend…’

Fact: There was such a jet in the vicinity, a Dassault Falcon 20 business jet owned by the VF Corp. of Greensboro, N.C., an apparel company that markets Wrangler jeans and other brands. The VF plane was flying into Johnstown-Cambria airport, 20 miles north of Shanksville. According to David Newell, VF's director of aviation and travel, the FAA's Cleveland Center contacted copilot Yates Gladwell when the Falcon was at an altitude ‘in the neighborhood of 3000 to 4000 ft.’ , not 34,000 ft. ‘They were in a descent already going into Johnstown…’, Newell adds. ‘The FAA asked them to investigate and they did. They got down within 1500 ft. of the ground when they circled. They saw a hole in the ground with smoke coming out of it. They pinpointed the location and then continued on…’ Reached by PM, Gladwell confirmed this account but, concerned about ongoing harassment by conspiracy theorists, asked not to be quoted directly…


Traduzione…

Il jet bianco

Asserzioni: non meno di sei testimoni affermano di aver visto una piccolo jet di colore bianco che volava basso sull’area dell’impatto quasi immediatamente dopo lo schianto del Flight 93. BlogD.com ipotizza che l’aereo [il Boeing 757…] sia stato abbattuto ‘o da un missile lanciato da un jet dell’Air Force o da un ‘attacco elettronico’ condotto da un aereo U.S. Custom che è stato visto in zona alcuni minuti dopo lo schianto del Flight 93’. WorldNetDaily.com aggiunge: ‘Chi ha visto questo jet che volava basso… ha raccontato la propria versione ai giornalisti. Subito dopo l’FBI ha cominciato a fa pressione sui testimoni insinuando loro il dubbio di aver visto in realtà un aereo commerciale che volava alla quota di 34.000 piedi [circa 10000 metri… n.d.t.]. L’FBI ha poi aggiunto che all’aero è stato chiesto di scendere alla quota di 5.000 piedi [circa 1800 metri… n.d.t.] per cercare di individuare il luogo dell’impatto. La discesa avrebbe però richiesto 20 minuti…’

Fatti reali: nelle vicinanze era effettivamente presente un jet di piccole dimensioni, un aereo commerciale Dassault Falcon 20 di proprietà della VF Corp di Greensboro [North Carolina], una compagnia che commercializza jeans di marca Wrangler ed altri capi di vestiario. Secondo David Newell, vice-direttore del dipartimento trasporti, il Centro FAA di Cleveland ha contattato il pilota in seconda Yates Gladwell quando il Falcon era a quota ‘di circa 3-4.000 piedi per, non 34.000’. Newell aggiunge che si trovava in quel momento ‘in fase di discesa verso Johnstown’. ‘La FAA ha chieso a Newell di investigare e lui lo ha fatto. L’aereo è sceso quindi alla quota di 1500 piedi e ha perlustrato l’area girando in tondo. Hanno così rinvenuto un cratere dal quale fuoriusciva del fumo. Dopo averpreso nota della posizione hanno ripreso la rotta verso l’aeroporto…’. Intervistato da Popular mechanic’s Gladwell ha confermato la cosa ma ha chiesto, per evitare l’imbarazzo di doversi confrontare con le domande dei ‘cospirazionisti’, di essere lasciato fuori dalla faccenda…


Certamente è valsa la pena di riportare le ‘argomentazioni’ di Popular mechanic’s , soprattutto perché se ne può valutare il grado di ‘capacità di convincimento’ esercitato verso il lettore. Basti solo rilevare come, con estrema disinvoltura, le deposizioni dei testimoni oculari sono state completamente stravolte. Mentre la totalità dei testimoni ha asserito in maniera chiara e inequivocabile di aver visto il jet di colore bianco aggirarsi nella zona prima dello schianto del Flight 93, nella ‘versione’ fornita da Popular mechanic’s gli stessi testimoni lo avrebbero visto dopo. Non mi pare sia il caso di aggiungere altro, non è vero?… Dal momento però che lo scopo per cui lo scrivente ha aperto questa discussione non è quello di ‘sputtanare’ Popular mechanic’s [impresa di facilità assolutamente irrisoria che lascio volentieri ad altri…], occorre a questo punto dare una risposta ‘convincente’ [se possibile…] alle domande seguenti…

- che razza di aereo era questo ‘jet di colore bianco’?…
- che cosa era andato a fare lì?…

Secondo le ‘autorità investigative’ l’areo in questione sarebbe stato un Dassault Falcon 20, un aereo di medie dimensioni della categoria usualmente chiamata businnes jet che potete vedere nella foto in basso…



Può essere questo l’aereo descritto, ad esempio, da Susan?… Susan lo ha descritto come ‘… certamente militare… due motori in coda… una specie di spoiler in coda… ali piegate all’insù…’. Bah!... per i motori in coda magari ci siamo… per le altre tre cose certamente no… E allora?… Senza deprimerci proviamo a dare un’occhaita agli ad reperti [pochi per la verità…] di cui disponiamo. Ad esempio osserviamo la ormai famosa ‘elaborazione animata’ della foto di Valencia McClatchey…



Uno dei particolari messi in evidenza è la grande esensione della ‘nube a forma di fungo’ [circa 800 metri di diametro…], nettamente maggiore di una ipotetica nube di fumo causata dall’incendio del carburante di un jet [la ‘simulazione’ è stata fatta utilizzando la fotografia del fumo prodotto dallo schianto a terra di un bombardiere B52…]. E’ come se una vasta sezione di bosco [800 metri di lunghezza…] abbia preso fuoco più o meno in modo ‘istantaneo’. Chi si intende un poco di cose militari non ha difficoltà a capire che un simile effetto è prodotto tipicamente da un ordigno bellico noto col nome di ‘cluster bomb’. Ampiamente usata da Israele in Libano anche contro la popolazione civile [cosa espressamente vietata dalla Convenzione di Ginevra…] la cluster bomb consiste in un involucro che contiene tante piccole bombe [il ‘submunizionamento’…] ciascuna delle quali dotata di paracadute. Una volta sganciato dall’aereo, l’involucro esterno si apre e il submunzionamento viene da prima disperso e poi lasciato cadere lentamente [così l’aereo ha il tempo di allontanarsi…] su di una vasta aerea. L’effetto complessivo è la totale simultanea distruzione di un’area di migliaia di metri quadri. La foto sotto mostra l’effetto di una cluster bomb di tipo incendiario: una vera e propria ‘muraglia di fuoco’ lunga anche centinaia di metri che sembra scaturire dal terreno…



Supponiamo di aver fatto un passo nella giusta direzione e che il misterioso jet bianco fosse un aereo militare che ha sganciato una cluster bomb… senza per altro mirare molto bene dal momento che l’incendio si è sviluppato un centinaio di metri lontano dal punto programmato… Se l’ipotesi è vera, il fragore dell’esplosione e la nube di fumo prodotta da questa hanno certamente convinto tutti i ‘testimoni oculari’ che l’aereo di linea ‘dall’andatura incerta’ visto pochi istanti prima è precipitato e si è incendiato, anche se di fatto nessuno di loro ha visto realmente questo. Ok, ragazzi!… Ora bisogna fare il passo sucessivo e dare corpo a questa ipotesi. Per arrivare dove siamo arrivati abbiamo avuto bisogno dell’aiuto di due tipe toste [Val e Susan…]. Ora però ci vuole l’aiuto di qualcun altro. Personalmente sono sempre stato dell’idea che in certe circostanze l’aiuto può arrivare, oltre che da ‘tipi tosti’, anche da… come vogliamo chimarli… ‘tipi di intelligenza così così’… anzi l’aiuto fornito da questi ultimi in genere è assai più ‘prezioso’… A questo scopo riporto quanto dichirato in un primo tempo dall’FBI [‘corretto’ successivamente da Popular mechanic’s…] a proposito del jet in questione…

… l’FBI più tardi affermerà che si trattava di un businnes jet Fairchild Falcon 20 che volava tra i 5.000 piedi e i 37.000 piedi inviato sul posto per stabilire le coordinate esatte del punto di caduta da segnalare poi alle squadre si soccorso [Pittsburgh Post-Gazzette, 28 ottobre 2001]…

Come abbiamo già detto il businnes jet Falcon 20 è prodotto dalla francese Dassault e non dall’americana Fairchild Industries [oggi in realtà è tedesco-americana e si chiama Faichild Dornier…]. Beh!… si tratta di un errore come talvolta capita, che cosa c’è di strano?… oh!… niente di strano!… solo c’è il lieve sospetto che qualcuno dell’FBI abbia letto male qualche rapporto più o meno ‘riservato’ nel quale erano scritti sia ‘Falcon 20’ sia ‘Fairchild’ e, magari perché ‘inesperto’, magari perché ‘intelligente così così’, ha finito per mischiare le cose. La cosa che desta altri ‘sospetti’ poi è il fatto che la Fairchild è nota soprattutto perché produce un solo tipo di velivolo militare, il velivolo assai ‘speciale’ che vedete qui sotto…



Si tratta del velivolo A10 Thunderbolt II , vero e proprio killer divenuto famoso per il vasto impiego che ne è stato fatto nella Guerra del Golfo, in Kossovo e in Iraq [dove putroppo è stato ‘grande dispensatore’ anche di ‘uranio impoverito’, regalo certo gradito alle popolazioni di quei luoghi…]. Vediamo un poco che questo 'concorda' con la descrizione fatta da Susan: ‘… certamente militare… due motori in coda… una specie di spoiler in coda… ali piegate all’insù…’ … Beh!… certo più del Falcon 20 non trovate?… Ora per curiosità andiamo un poco a vedere che tipo di armamento è in grado di portare. Da http://en.wikipedia.org/wiki/A-10_Thunderbolt_II ...

Armament
· Guns: 1× 30 mm [1.18 in] GAU-8/A Avenger gatling gun with 1,350 rounds
· Hardpoints: 8× underwing and 3× under-fuselage pylon stations holding up to 16,000 lb [7,200 kg] and accommodating:

o Mark 82, Mark 83, and Mark 84 general-purpose bombs or
o Mk 77 incendiary bombs or
o BLU-1, BLU-27/B Rockeye II, BL755 and CBU-52/58/71/87/89/97 cluster bombs or
o GBU-10 Paveway II, GBU-12 Paveway II, GBU-16 Paveway II and GBU-24 Paveway III laser-guided bombs or
o AGM-65 Maverick and AIM-9 Sidewinder air-to-air missiles or
o LAU-68 Hydra 70 mm [2.76 in] and 127 mm [5.0 in] rocket pods or
o Illumination flares, ECM and chaff pods or
o ALQ-131 ECM pod


Come si può ben vedere, tra le altre cose, il nostro ‘amico’ può portare, oltre la bomba incendiaria ‘tradizionale’ Mk 77 [del peso di 340 kg e con 415 litri di gelatina infiammabile…], anche l’intera varietà di tipi di cluster bomboh yes!…

Morale della favola: i piloti Usa non sono più quelli di un tempo… neanche buoni a ‘centrare’ un campo di calcio :roll:

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

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"lupo grigio":
Beh!... direi proprio che il lettore a questo punto è in grado di giungere alle opportune conclusioni senza bisogno di ‘suggerimenti’… e senza bisogno di ‘rigore matematico’…


Hint: se la nuvola di fumo nella foto non corrisponde a quella che avrebbe dovuto originarsi in realtà, allora la foto è falsa.

Sk_Anonymous
Bene ragazzi
finita la ‘ricreazione’ e per affrontare un argomento ‘leggero’ [è venerdì…] parliamo un poco… di donne... Diciamo che è sempre stata mia profonda convinzione che le donne in molte cose ci ‘bagnano il naso’ e da loro noi ‘ometti’ abbiamo sempre da imparare. Per convincervi di ciò oggi racconteremo di una donna che, probabilmente in modo del tutto involontario, ha contribuito a far luce in modo decisivo a fare luce su alcuni ‘misteri’ dell’11 settembre. Lei abita a Shanksville, la cittadina della Pennsylvania presso la quale, secondo la ‘verità ufficiale circa i fatti dell’11 settembre’, si è schiantato il Flight 93. Protagonista d’eccezione di quella giornata [non l'unica però, come vedremo...] è la [non certo brutta…] signora che vedete qui…



Valencia [Val] McClatchey abita circa ad un miglio e mezzo dal luogo dove si vuole sia precipitato il Boeing 757 della United Airlines ed è lei la persona che ha scattato la famosa foto della ‘nube a forma di fungo’ che si leva dal ‘punto di impatto’. Questa celebre foto, che ‘Val’ stessa ha chiamato per comprensibili ragioni End of serenity, è nuovamente riproposta…



Le circostanze in cui la foto è stata scattata hanno dell’incredibile e meritano di essere raccontate anche se di sfuggita. Maggiori dettagli si possono trovare in http://flight93photo.blogspot.com . Val stava parlando col marito al telefono e questi le stava dicendo dell’attacco al Pentagono. In quel momento ella ha udito il frastuono dei motori di un aereo che sorvolava l’Indian Lake e istintivamente ha girato lo sguardo in direzione della finestra, appena in tempo per scorgere un piccolo aereo che volava a bassa quota sparire dietro il granaio i direzione ovest. Dal momento che la casa di Val è ad est del punto di impatto del Flight 93 e questi proveniva da ovest, è evidente che il ‘piccolo aereo’ visto da Val si stava dirigendo all’incirca verso il punto di impatto provenendo da direzione opposta. Pochi istanti dopo Val ha udito una violenta esplosione che ha scosso la casa e strappato i fili della corrente e del telefono. Uscita sulla veranda ha scorto la ‘nube’ ed ha avuto la prontezza di spirito di scattare una foto con la sua nuova macchina digitale. Secondo il suo racconto la foto è stata scattata ‘circa cinque secondi’ dopo l’esplosione. Questa foto costituisce l’unico reperto disponibile raccolto sullo ‘scenario’ della caduta del Flight 93. Brava Val!… Purtroppo però da questo momento per lei è stata una autentica croce!… Subito dopo aver scattato la foto Val è corsa al suo camioncino e col cellulare ha tentato di chiamare il 911 senza però riuscirci. Val dirà poi che nella zona di Indian Lake i cellulari ‘non prendono bene il segnale’… strano perché i passeggeri del Flight 93 pare abbiano fatto decine e decine di telefonate col cellulare senza soverchi problemi!… Val si è dunque recata col camioncino nell’azienda del marito, dove corrente elettrica e telefoni ancora funzionavano, e lì ha appreso che l’aereo precipitato era un jet commerciale. Val non ha subito realizzato che la sua era l’unica foto esistente che documentava la caduta del Flight 93 e così questa è rimasta nella memoria della macchina fotografica alcuni giorni, fino a che la polizia e l’FBI non hanno diffuso l’ordinanza che imponeva a chiunque avesse dei reperti dell’incidente [rottami, foto o altro….] di consegnarli alle autorità. Val allora si è accinta a fare il download della foto con il suo nuovo computer ma si è accorta che il suo bimbo di sette mesi aveva rotto con i denti il cavo che connette la macchina fotografica al computer… un baby-terrorista di Al Qaeda evidentemente!… :smt077 Così Val ha dovuto prima procurarsi un nuovo cavo, poi leggersi le istruzioni per il download e solo dopo è stata in grado di ottenere l’immagine. Val ha quindi stampato la foto e l’ha consegnata alla polizia. Neppure un’ora dopo tre agenti dell’FBI hanno fatto irruzione in casa sua per vedere la foto ‘originale’. Val ha mostrato loro la foto al computer, dopo di che quelli hanno sequestrato sia la macchina fotografica sia l’hard disk. Val dirà poi di ricordare bene di aver visto dei ‘rottami’ fuoriuscire dalla ‘nuvola a forma di fungo’ e che un’attenta indagine sull’originale della foto avrebbe permesso di scoprire di che si trattava...

Il racconto di Val, almeno nella parte ‘sostanziosa’, termina a questo punto, ma le incognite che restano sono più di una. Diversi ‘ricercatori’ interessati alla ‘verità’ riguardo all’11 settembre fin da subito hanno avanzato forti sospetti sulla reale natura del fumo che si vede nella foto, il quale per forma e colore assomiglia molto di più a quello prodotto dall’esplosione di una carica esplosiva o incendiaria piuttosto che dall’incendio del carburante di un jet. Se il problema si riduce a questo, non è difficile reperire materiale che possa confermare o smentire questa ‘tesi’. La raccolta di foto che segue mostra i risultati di alcuni ‘atterraggi fuori pista’ di grossi jet



L’incendio di migliaia di litri di cherosene produce in tutte le foto un denso fumo di colore nero intenso, destinato a durare fino all’esaurimento della combustione, vale a dire anche parecchie decine di minuti. A questo proposito non è superfluo ricordare l’incendio prodotto dall’impatto di due Boeing 767 contro le Twin Towers, incendio che è durato rispettivamente un ora e 44 minuti [Torre nord] e 56 minuti [Torre sud] e in entrambi i casi ha prodotto una nube di fumo nero densa, compatta e ampia al punto di oscurare il cielo sopra Manhattan. Vediamo ora altre foto. Le quali mostrano i risultati dello scoppio di ‘ordigni bellici’. Le foto in questione sono abbastanza recenti, dal momento che si riferiscono al bombardamento dell’aeroporto di Beyruth eseguito la scorsa estate dai velivoli di Israele…



Beh!... direi proprio che il lettore a questo punto è in grado di giungere alle opportune conclusioni senza bisogno di ‘suggerimenti’… e senza bisogno di ‘rigore matematico’… :roll:

Aggiungiamo piuttosto che la ‘foto miracolosa’ scattata da Val è tale anche perché ha fornito un altro potente strumento per ‘smascherare’ qualche 'punto oscuro' dell’11 settembre. Per capire in che consiste questo osserviamo ancora una volta la foto aerea del ‘punto di impatto’…



Sono ben visibili la strada di campagna che delimita una zona di boscaglia, il cratere prodotto dall’impatto del Boeing 757 e la zona boscosa dove si è sviluppato l’incendio. Tutto andrebbe bene se non fosse per un picollo dettaglio: il ‘cratere’ e la zona dell’incendio si trovano ai lati opposti della strada. Illusione ottica!… falsa prospettiva!… certo tutto può essere!… Il fatto è che il già citato sito http://flight93photo.blogspot.com ha utilizzato la foto di Val per un ‘test’ abbastanza carino. In base ai dati cartografici della zona dell’impatto e dell’abitazione di Val è stata ricostruita la ‘nube di fumo’ quale sarebbe stata se essa si fosse originata in corrispondenza del ‘cratere’ e confrontata con la ‘nube di fumo’ della fotografia. I risultati del ‘test’ sono visualizzati nell’immagine animata seguente…



Beh!… sembra che non ci siano dubbi, non è vero?… Piaccia o no… ‘rigore’ o non ‘rigore’… gli ‘elementi reali disponibili’ a questo punto consentono di stabilire senza ombra di dubbio una cosa: la nube di fumo si è originata non dal ‘cratere’ bensì dalla boscaglia situata ad un centinaio di metri di distanza. Tutto questo senza la prontezza di spirito di una donna non si sarebbe forse mai saputo. Grazie ancora Val!… :smt023

Con questo termina per oggi la ‘telecommedia’ . Nella prossima puntata esamineremo la decisiva testimonianza di un’altra donna… ehehehe!!!… quindi… non mancate!… :smt033

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

Sk_Anonymous
Cari amici
confesso che non è stato difficile dar parte mia formulare la seguente ‘profezia’: ad un certo tipo di interventi una mia ‘replica rigorosa’ sarebbe stata impossibile. Come potete constatare la ‘profezia’ si è avverata. Se però qualcuno mi avesse ‘profetizzato’ che un giorno un tale potesse attribuire rigore matematico alla ‘verità ufficiale’ contentuta dell’11/9 Commission report, avrei accolto sicuramente la cosa con profondo ‘scetticismo’… salvo che tale supposto ‘rigore’ non facesse parte dello schema mentale dei ‘matematici’ qui sotto rappresentati :smt082 :smt082




cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

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"lupo grigio":
augurando all’amico di riuscire a ‘trovare il tempo di esplicitare le numerose incogruenze che gli sembra di rilevare’… purchè mi auguro non siano delle stesso ‘tenore’ dell’intervento del forumista da lui citato nel qual caso una replica ‘rigorosa’ da parte mia sarebbe del tutto impossibile

Visto che sono stato chiamato in causa, ne approfitto per esporre la mia opinione. Una tua replica rigorosa sembra in ogni caso impossibile, lupo grigio. La tua "teoria", come ha osservato ottusangolo, molto avvincente dal punto di vista letterario, ottimamente costruita dal punto di vista narrativo e con un pregevole capacità di mantenere la curiosità e la tensione vive, purtroppo non si fonda sulla minima prova scientifica. :( Come spesso avviene in questi casi, il rigore matematico della "verità ufficiale", prima posto sul banco degli inputati, viene poi sostituito con un rigore a stento "metafisico": lo abbiamo già più volte osservato accadere su questo forum. Il fatto che una ricostruzione sia "possibile", non significa sia vera, e per di più la mancanza assoluta di prove a suo sostegno la colloca nella filosofia, e non certo fra le teorie "rigorose".

In ogni caso, dopo aver apprezzato il tuo talento, che ti qualifica come "letterato", i miei complimenti: ti potrei definire il più rigoroso fra i letterati e il miglior letterato fra gli scienziati. Parafrasando Gauss. :wink:

Sk_Anonymous
Cari amici
prima di valutare la ‘consistenza’ del rapporto stilato della ‘commissione indipendente’ [‘indipendente’ nel senso che non doveva dipendere da altri che non fosse l’amministrazione Bush… ovviamente…] a proposito del Flight 93, non sarà fuori luogo esaminare che cosa si è trovato sul luogo dove sono avvenuti negli ultimi dieci anni disastri aerei in qualche modo simili a quello del [presunto] Flight 93. Tra i tanti lo scrivente ne ha scelti tre che più di altri sono riconducibili al nostro caso. Nel seguito del post, per ragioni di editabilità, lo scrivente ha raggruppato il materiale fotografico disponibile senza pregiudicare il dettaglio delle immagini. Cominciamo dal primo gruppo di foto…



Le immagini si riferiscono all’incidente accorso il 6 agosto 1997 al Boeing 747 KA 801 della Korean Airlines all’aeroporto di Agana, nell’isola di Guam. Durante la fase di atterraggio, a causa del malfunzionamento del glide slope, il grosso Jumbo ha semplicemente toccato terra prima della pista con i risultati che si possono vedere. Sono chiaramente visibili sia gli effetti dell’incendio del carburante [in particolare il fumo che si libera ancora dai resti dell’aereo…], sia la presenza di rottami di varia dimensione intorno al punto di impatto [notare le ruote…]. La coda dell’aereo appare ‘relativamente integra’ e ciò non sorprende dal momento che praticamente nella totalità dei casi un aereo impatta ‘con il muso’ e non con la coda. Passiamo ora al secondo gruppo di foto…



Queste si riferiscono all’incidente accorso il 19aprile 2000 al Boeing 737 AP 541 dell’Air Philippines all’aeroporto di Davao. Non si sono mai accertate le cause esatte dell’incidente, avvenuto a 7 miglia di distanza dalla pista di atterraggio dell’aeroporto. Anche qui come nel caso precedente, fumo grigio chiaro che fuoriesce dai resti, rottami tutto intorno al punto di impatto, coda relativamente ‘in buono stato’. E per finire veniamo al terzo gruppo di foto…



L’incidente è avvenuto il 15 aprile 2002 presso l’aeroporto di Pusan, Corea del Sud. L’aereo Boeing 767 AC 129 dell’Air China è precipitato per cause mai accertate nel corso dell’avvicinamento finale alla pista di atterraggio. Le immagini non sono granchè differenti da quelle esaminate in precedenza. Si notano rottami di tutte le dimensioni [anche in questo caso notare le ruote…], abbondante fumo grigio chiaro che copre la zona e infine grosse parti della coda…

Ora sulla base del ‘buon senso’ [il quale non ha nulla a che fare col ‘rigore matematico’, è vero, ma statisticamente ‘sbaglia’ assai di rado :-D …] sarebbe da aspettarsi più o meno lo stesso ‘scenario’ anche nel caso del Flight 93… o no?… Ebbene il materiale fotografico [suddiviso in due gruppi…] che mostrerò ora è tutto quanto ‘di ufficiale’ le autorità americane hanno messo a nostra disposizione. Il primo gruppo ritrae i vigili del fuoco di Shanksville al lavoro intorno al ‘punto di impatto’, costituito da un cratere della profondità di 10 piedi [poco più di tre metri…] che l’aereo avrebbe prodotto con la sua caduta…



Il secondo gruppo è preso dalle ‘prove’ che il governo degli Stati Uniti ha prodotto al recente processo contro Zacarias Moussaoui , il [presunto] ‘ventesimo dirottatore’…





Le prime foto mostrano in punto di impatto, il ‘cratere’ di cui si è parlato in precedenza. Dentro e tutto intorno non vi è la minima traccia di ‘rottami’, grandi o piccoli che siano. Anche la coda dell’aereo, che doveva trovarsi ‘ben distante ‘ dal muso al momento dell’impatto, sembra letteralmente scomparsa. In nessuna delle foto di nota del fumo… tranne che in una certo… la quale però non assomiglia molto alle altre, almeno a giudicar dalle uniformi indossate dai ‘vigili del fuoco’… Secondo la relazione della ‘commissione indipendente’ altri ‘rottami’ dell’aereo sono stati trovati dagli investigatori presso Indian Lake [a tre miglia dal ‘cratere’ …] e presso New Baltimore [a otto miglia dal ‘cratere’… ] e sarebbero stati portati lì ‘dal vento’… nessun ‘reperto’ però che ci mostri questi ‘rottami’… Uno dei motori poi è stato rinvenuto secondo una fonte a 600 piedi [200 metri circa…], secondo un’altra fonte a un miglio [1600 metri circa…] dal ‘cratere’. Anche in questo caso nessun reperto fotografico che ci mostra questo ‘motore’… non è dato sapere se anche questo oggetto [pesante più di una tonnellata…] è stato portato lì ‘dal vento’… dell’altro motore poi nessuna traccia… Come il gentile lettore può vedere in compenso sono state rinvenute entrambe le ‘scatole nere’, dal contenuto delle quali si è potuto ‘ricostruire’ l’intero ‘dirottamento’ dall’inizio alla fine. Il fatto che dei quattro aerei dirottati quel giorno questo è il solo del quale si siano recuperate le ‘scatole nere’ potrebbe far pensare ad un ‘miracolo’. Il lettore sappia però che un giudizio del genere sarebbe assai avventato, in quanto un ritrovamento assai più miracoloso si è verificato nel luogo sopra indicato. Si tratta di uno dei ‘reperti’ portati come prova nel processo contro Zacarias Moussaoui, quello mostrato nella foto seguente…



Sì… il lettore non pensi di avere le traveggole!… si tratta di una delle bandane indossate dai ‘terroristi islamici’ sul Flight 93 recuperata intatta!… si tratta di un ‘miracolo’ che fa coppia con un altro ritrovamento miracoloso, il passaporto del dirottatore islamico Satam Al Suqami trovato a pochi isolati di distanza dal World Trade Center quello stesso giorno…

Per finire diciamo che, arrivati a questo punto, lascio sia il gentile lettore a trarre le conclusioni che ritiene più opportune… ovviamente... e ovvimente con la speranza che la mia 'esposizione' non lo abbia 'deluso' per la mancanza di ‘rigore’...

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

Sk_Anonymous
Ringrazio commosso dei complimenti [del tutto immeritati ovviamente giacchè se avessi la stoffa del ‘giornalista’ non farei il mestiere che faccio :? …] e rimango in ansiosa attesa augurando all’amico di riuscire a ‘trovare il tempo di esplicitare le numerose incogruenze che gli sembra di rilevare’… purchè mi auguro non siano delle stesso ‘tenore’ dell’intervento del forumista da lui citato nel qual caso una replica ‘rigorosa’ da parte mia sarebbe del tutto impossibile :roll:

Nell’attesa spero che non dispicccia se faccio qualche considerazione a porposito del Flight 93, valendomi come sempre della mappa che ben conosciamo…



Diciamo subito che la ‘vicenda’ del Flight 93 è al tempo stesso la più singolare e [in apparenza] la più ‘inspiegabile’ tra quelle accadute l’11 settembre. Questo però ci permetterà meglio di capire di quali risorse tecnologiche e organizzative si sia valsa la ‘Organizzazione Y’ per portare a termine il suo ‘piano’. Riassumiamo in breve gli eventi…

In seguito ad un ritardo alla partenza di ben 41 minuti [di cui nessuno ha mai spiegato i motivi.,..] il volo Newark-San Francisco della United Airlines decolla alle ore 8.42 a.m., vale a dire ad ‘emergenza’ già in corso da parecchi minuti, mezz’ora dopo il ‘dirottamento’ del Flight 11 e nel preciso istante del ‘dirottamento’ del Flight 175. Almeno in questo caso i ‘terroristi islamici’ dovrebbero far conto che qualche intercettore potrebbe essere stato mandato in volo per far fronte alla ‘emergenza’ in atto e che in tal caso potrebbero veramente avere i ‘minuti contati’. Invece niente di tutto questo. Passano oltre 40 minuti nel corso della quali entrambe le Twin Towers sono colpite e il Flight 77 è ‘dirottato’, prima che i terroristi ‘si decidano’ ad entrare in azione. Sono infatti le ore 9.27 a.m. allorché Tom Burnett chiama con il proprio telefono cellulare la moglie e annuncia il ‘dirottamento’ del Flight 93. Come nei precedenti casi, anche in questo i ‘terroristi islamici’ non sembrano avere una gran fretta e dopo il ‘dirottamento’ l’aereo, come se nulla fosse, continua tranquillamente la sua rotta verso ovest allontanandosi dal presunto obiettivo [Washington…]. Solo alle ore 9.36 a.m., allorché il Boeing 757 si trova nei pressi di Cleveland [Ohio], avviene la virata di 180 gradi in direzione di Washington, la quale però a questo punto dista oltre mezz’ora di volo. Lo spegnimento del transponder avviene alle ore 9.41 a.m., ma questo non impedisce al controllo di volo di seguire la rotta del Flight 93 fino allo ‘schianto finale’ non lontano da Nashville. Ad accrescere il ‘mistero’, nei minuti successivi tuttavia si verifica un altro scenario da ‘film giallo’. Alle ore 9.47 a.m. il controllo aereo di Cleveland segnala un ‘aereo non identificato’ che si sta dirigendo verso Pittsburgh. Due minuti dopo la FAA ordina l’evacuazione della torre di controllo di Pittsburgh. I motivi di questo ‘singolare ordine’ non sono mai stati resi noti. Sembra si possa ragionevolmente escludere che qualcuno abbia ipotizzato che la torre di controllo di Pittsburgh fosse l’obiettivo dei ‘terroristi suicidi’ e l’ordine intendesse salvaguardare la vita del personale che operava in quella torre. Quello che è certo è che nei minuti successivi è mancato qualsiasi controllo ‘visivo’ su quanto è accaduto nello spazio aereo di Pittsburgh. A questo ‘mistero’ poi se ne aggiunge un altro. Tra le ore 10.10 a.m. e le 10.45 a.m. di quel giorno all’aeroporto di Cleveland si è verificato un fatto ‘strano’. Pare che, mentre, in ottemperanza agli ordini della FAA, era in corso l’atteraggio del volo Delta 1989 un altro aereo sia atterrato 'abusivamente’ senza che di questo vi sia traccia nel registro aeroportuale. E’ ovvio che qui c’è parecchio materiale per il tenente Colombo!…

Nel caso del Flight 93 diciamo subito che il discorso si fà 'maledettamente complicato’. E’ probabile che in questo caso di ‘imprevisti’ ce ne debbono essere stati più d’uno. Il primo di essi è con ogni probabilità legato al misterioso ‘comunicato’ della FAA delle ore 9.16 a.m. nel quale si annunciava l’avvenuto ‘dirottamento’ del Flight 93… con venti minuti di anticipo rispetto a quando lo sarà veramente. Che cosa non abbia funzionato in quella circostanza non sappiamo. Certo che con migliaia di aerei in volo sopra gli Stati Uniti, per ‘indovinare’ in anticipo quale sarebbe stato dirottato è necessaria una notevole dose di… virtù profetica… Il dirottamento ‘vero’ ha inizio però in pratica alle ore 9.36 a.m., allorché nei pressi di Cleveland il Flight 93 compie una improvvisa virata in direzione sud-est. Lo spegnimento nel transponder avviene quattro minuti dopo [sempre questi ‘quattro minuti’…] e otto minuti dopo [anche qui la ‘coincidenza temporale’ con quanto successo sugli altri voli è praticamente perfetta…] l’aereo muta nuovamente rotta e si dirige verso Washington. Notiamo due cose a questo punto…

a) la sequenza temporale [cambiamento di rotta -> spegnimento del transponder dopo quattro minuti -> nuovo cambiamento di rotta dopo altri quattro minuti …] coincide perfettamente con quanto avveduto ad altri voli
b) dal momento che la stessa precisa sequenza operazioni eseguita in tutti e quattro i casi non può essere considerata un ‘evento casuale’, invocando il tanto conclamato ‘rigore matematico’ [ :lol: ] si deve concludere che in tutti e quattro i casi è stata attuata una ben precisa manovra studiata in precedenza per operare lo scambio degli aerei in volo

A rendere ancora più certa tale ‘ricostruzione’ poi contribuiscono alcuni altri elementi. Se osservamo ancora sulla mappa la rotta del Flight 93 prima delle ore 9.36 a.m. si vede che essa passa nelle vicinanze di una base aerea… è probabile che essa sia l’aeroporto X dal quale è decollato il ghost plane… Il cambiamento di rotta avviene alle ore 9.36 a.m. e quattro minuti dopo il transponder è spento… la ‘fase 3’ della famosa ‘manovra’… A questo punto però ‘decifrare’ lo scenario che si è venuto a creare dopo che il transponder è stato spento è un poco arduo, soprattutto per quanto riguarda l’identificazione dell’aeroporto Y. Alle ore 9.40 a.m. il ghost plane ha probabilmente effettuato la fase 6 della famosa ‘manovra’ [lo ‘sgancio’…] e presumibilmente si è diretto verso Nashville dove, volando a bassa quota in modo ‘irregolare’ , prenderà parte alla ‘sceneggiata’ abilmente creata dalla ‘Organizzazione Y’ per dare intendere della ‘caduta finale’ del Flight 93 [sui dettagli di questa ‘sceneggiata’ torneremo più avanti…]. Se questa ‘ipotesi’ è vera allora si spiega l’ordine ‘misterioso’ di evacuazione della torre di controllo di Pittsburgh. Dovendo infatti il ghost plane passare necessariamente non lontano di lì era ‘opportuno’ allontanare il personale ‘esperto’ che avrebbe potuto notare ‘qualcosa di strano nelle fattezze dell’aereo’. Fin qui lo ‘scenario’ che si riesce a ricostruire pare tutto sommato ‘convincente’. Per quanto riguarda invece l’identificazione dell’aeroporto Y [sul quale è atterrato il ‘vero’ Flight 93…] vi è qualche oggettiva difficoltà. Come si vede dalla mappa infatti sono almeno cinque le basi aeree ‘candidate’ a diventare l’aeroporto Y. A queste si aggiunge l’aeroporto civile di Cleveland, ricordando il ‘mistero’ dell’atteraggio ‘clandestino’ di un aereo ‘sconosciuto’ ivi avvenuto in un non ben precisato momento tra le ore 10.10 a.m. e le ore 10.45 a.m. Diciamo che il caso del Flight 93 devono essersi verificati degli ‘imprevisti’ [ricordiamoci che anche la ‘Organizzazione Y’ è pur sempre formata da esseri umani…] che hanno costretto a qualche ‘provvedimento di emergenza’ e che hanno un poco inciso negativamente sulla ‘totale riuscita’ del piano…

Salutando tutti solita raccomandazione: non perdete le prossime puntate!… :smt077

cordiali saluti

lupo grgio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

ottusangolo
Caro Lupo grigio,
tutto molto avvincente ma sbaglio o avevi parlato di rigore matematico? Come già ti ha fatto notare Fields (che di queste cose se ne intende eccome!) non mi sembra questo un modo di procedere scientifico. Spero che tirate le conclusioni ci sorprenderai rivelandoci il vero scopo:
dimostrare come usando un linguaggio scientifico e tecnico ma in modo sottilmente non rigoroso si possa convincere anche menti allenate alla logica ad accetare come vere le tesi più illogiche.Attendo fiducioso ,ma nella sciagurata ipotesi che tu stia facendo sul serio guarderò di trovare il tempo di esplicitare le numerose incogruenze che mi sembra di rilevare.
Complimenti comunque per il gran lavoro fatto e per le qualità letterarie-giornalistiche. :)

Sk_Anonymous
Ragazzi
il resoconto della tragedia dell’11 settembre e del ruolo cruciale svolto in quella occasione dalla ‘Organizzazione Y’ non sarebbe completo se non si parlasse anche della ‘tragedia nella tragedia’, vale a dire dell’incredibile vicenda del Flight 93, il quarto volo dirottato quel giorno. Il lettore stia pur certo che affronto questo argomento non senza angoscia, soprattutto al pensiero dei passeggeri e del personale di volo del Boeing 757 della United Airlines protagonista del dramma…





ore 8.01 a.m. - Il decollo del volo di linea Flight 93 della United Airlines dall’aeroporto di Newark alla volta di San Francisco è ritardato da una dozzina di altri velivoli presenti davanti a lui sulla pista di rullaggio. Il velivolo si staccherà da terra solo alle 8.42, vale a dire con oltre 40 minuti di ritardo. Secondo il Boston Globe questo ritardo sarà la causa principale del fatto che, dei quattro voli dirottati, il solo Flight 93 non porterà a termine la ‘missione’

ore 8.13 a.m. – Il volo Flight 11 della American Airlines è dirottato all’incirca a quest’ora. Secondo il controllo di volo il fatto si è verificato sopra la cittadina di Gardner, Massachusetts, circa 50 miglia ad ovest di Boston

ore 8.20 a.m. – Il volo di linea Flight 77 della American Airlines diretto a Los Angeles decolla dal Dulles International Airport di Washington con dieci minuti di ritardo

ore 8.25 a.m. - Il controllo aereo di Boston notifica agli altri centri di controllo che il Flight 11 è stato dirottato ma non informa il NORAD se no0n dopo parecchi minuti. La questione è controversa. Per alcuni il NORAD è stato allertato alle 8.31 a.m., per altri alle 8.40 a.m. Perché il non sia stato allertato il NORAD contemporaneamente ai centri di controllo di volo rimane ancora oggi non chiarito. In ogni caso i controllori di volo incaricati di seguire il Flight 77 e il Flight 93 già alle ore 8.25 erano a conoscenza della situazione di emergenza creatasi

ore 8.31 a.m. – Il tenente colonnello Dawnw Deskins, in forza al NORAD, riferirà che il controllo aereo di Boston ha notificato l’avvenuto dirottamento del Flight 77 in questo momento, correggendo una sua precedente affermazione secondo la quale ciò è avvenuto alle ore 8.40 a.m.

ore 8.42 a.m. – L’aereo di linea Boeing 757 Flight 93 della United Airlines diretto a San Francisco decolla dal Newark International Airport. A bordo vi sono il comandate Lason Dahl, 43 anni, di Littleton [Colorado], il primo ufficiale LeRoy Homer, 36 anni, di Marlton [New Jersey], 37 passeggeri e altri 5 membri di equipaggio. Al momento della partenza prevista [ore 8.01 a.m.] l’aereo si trovava regolarmente pronto al via al Gate 17, allorché è stata data la priorità a 12 altri voli, cosicché il decollo è avvenuto solo alle ore
8.42 a.m. La United Airlines non ha mai fornito spiegazioni al riguardo

ore 8.43 a.m. – Al NORAD perviene la segnalazione che anche il Flight 175 è stato dirottato. Ciò significa che da questo momento i controllori che seguono i voli Flight 77 e Flight 93 sono informati di quanto è accaduto sui voli Flight 11 e Flight 175

ore 8.46 a.m. – Un velivolo identificato poi come il Boeing 767 Flight 11 della American Airlines si schianta contro la ‘Torre nord’ del World Trade Center. Poco dopo che la ‘Torre nord’ è stata colpita la FAA attiva una linea telefonica diretta con i Servizi Segreti tenendoli informati degli eventi successivi. Successivamente Cheney dichiarerà in una conferenza stampa : ‘I Servizi Segreti, in base ad un precedente accordo con la FAA, hanno aperto un collegamento telefonico subito dopo che il World Trade Center è stato…’ , fermandosi all’improvviso prima di terminare la frase. Che cosa prevedeva lo strano ‘accordo’ tra i Servizi segreti e la FAA, messo in atto pochi secondi dopo l’incidente avvenuto al Wolrd Trade Center, sicuramente prima che qualunque notizia al riguardo potesse essere diffusa?… Secondo quanto dichiarato dal capitano Michael Jellinek del NORAD, subito dopo che il World Thread Center è stato colpito, è stato attivato un collegamento telefonico con il National Military Command Center [NMCC], situato all’interno del Pentagono lontano dal lato contro il quale si schianterà più tardi il [presunto] Flight 77

ore 8.48 a.m. – Vengono trasmessi in Tv e alla radio i primi notiziari che riportano che un aereo ha colpito il World Trade Center [13]. Altri comunicati seguono pochi minuti più tardi

Intorno alle ore 9.00 a.m. – La United Airlines allerta tutti i propri aerei del pericolo di intrusione in cabina di pilotaggio e prescrive si prendano precauzioni per barricare le porte di accesso alle cabine. I piloti del Flight 93 accusano ricevuta del messaggio. Tuttavia nessuno ha provveduto ad avvisarli di quanto era accaduto al World Trade Center e del fatto che altri aerei risultavano mancanti all’appello

ore 9.03 a.m. – Un aereo di linea identificato come il Flight 175 impatta contro la ‘Torre sud’ del World Trade Center. Milioni di telespettatori assistono all’evento in diretta. Due F-15 decollati su allarme dalla base aerea di Otis si trovano ancora a 71 miglia di distanza, otto minuti di volo

ore 9.15 a.m. – La American Airlines sospende il decollo dei propri aerei su tutto il territorio degli Stati Uniti. La United Airlines adotta la stessa misura cinque minuti dopo

ore 9.16 a.m. – La FAA informa il NORAD che il Flight 93 ‘potrebbe’ essere stato dirottato [CNN, 17 settembre 2001 http://edition.cnn.com/2001/US/09/16...ijack.warning/]. Nessun caccia è fatto decollare in conseguenza di questa informazione, né ora né più tardi. Non è chiaro quanti dei caccia mandati ad intercettare il Flight 77 siano stati ‘dirottati’ poi sul Flight 93. La FAA non ha rivelato come fosse venuta a sapere del dirottamento del Flight 93. In realtà in quel momento sul Flight 93 tutto procede normalmente, tanto che dieci minuti dopo al check i piloti risponderanno ‘tutto ok’. Altro mistero dunque. A proposito di questo la Fox News [Fox News, 24 settembre 2001 http://s3.amazonaws.com/911timeline/...ews092401.html] riporterà alcuni giorni dopo : ‘… gli investigatori ritengono che in almeno uno dei voli, uno dei dirottatori si trovava in cabina di pilotaggio già prima del decollo…’ e che ‘… il voice recorder rivela che i piloti avevano riconosciuto il loro ‘ospite’ come ‘collega’ e che è consuetudine in questi casi che questi viaggi su uno dei sedili extra della cabina di pilotaggio…’. Tutto il personale di volo e tutti i passeggeri dell’aereo di fatto nei minuti seguenti riferiranno della presenza di tre dirottatori, non di quattro. Il quarto dirottatore dunque si trovava in cabina fin dal momento della partenza?… se sì quando ha agito?… forse prima delle ore 9.00 a.m., allorché il Flight 93 è stato allertato del pericolo di intrusione nella cabina di pilotaggio ed ha confermato di aver ricevuto il messaggio?… Tutte domande cui si deve ancora fornire risposta…

ore 9.25 a.m. – I piloti del Flight 93 rispondono al check del controllo di volo di Cleveland augurando ‘buon giorno’

ore 9.26 a.m. – Jane Garvey, direttore della FAA: ‘… quasi subito dopo aver ottenuto l’ok dalla Casa Bianca, ho dato ordine del blocco a terra di tutti gli aerei sull’intero territorio nazionale, il che comportava la cancellazione di tutti i decolli e il rientro a terra di tutti gli aerei in volo nel minor tempo possibile. Un ordine del genere, mai emanato in precedenza dal tempo del primo volo di un aereo [1903], si applica ‘virtualmente’ ad ogni tipo di aeromobile, civile o militare o di soccorso…’ . Per i velivoli militari e ‘di soccorso’ l’ordine sarà annullato alle ore 10.31 a.m. Tuttavia ad un numero limitato di velivoli militari [la FAA non ha specificato quanti e quali…] è stato autorizzato il decollo nel corso di questo periodo di tempo. Il segretario ai trasporti Norman Mineta dichiarerà più tardi: ‘Non appena mi sono reso conto dell’entità dell’attacco, ho contattato la Casa Bianca richiedendo l’emanazione di un ordine per la messa a terra di tutti gli aerei, immediatamente e senza eccezioni…’ . In questo momento gli aerei in volo sul territorio degli Stati Uniti sono 4.456. Nei successivi 20 minuti atterrano circa 500 aerei. Un nuovo ordine di atterraggio urgente è messo alle ore 9.45 a.m. A questo punto una domanda talmente ovvia da sfiorare la banalità: come si può pretendere che l’aviazione militare possa ‘rispondere’ in modo adeguato all’emergenza tenendo i propri aerei a terra?…
All’incirca in questo momento sul Flight 93 tre ‘dirottatori’ si alzano e si cingono bandane rosse intorno alla testa. Due di essi si introducono in cabina di pilotaggio. Il terzo impugna un microfono e, in apparenza senza curarsi del fatto di essere udito dal controllo di volo, annuncia che vi è una bomba a bordo e che faranno ritorno in aeroporto. Il preciso istante in cui questo avviene è controverso: ‘… circa 40 muniti dopo il decollo…’ [Boston Globe, 23 novembre 2001 http://www.boston.com/news/packages/...nstruction.htm] , ‘… circa alle ore 9.28 a.m…’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 208]

ore 9.27 a.m. – Tom Burnett chiama la moglie Deena: ‘… sono sullo United Flight 93 da Newark a San Francisco. L’aereo è stato dirottato… siamo in volo [’we are in the air’…]… uno è già stato accoltellato… c’è una bomba a bordo… chiama l’FBI…’. Deena contatta subito il numero di emergenza 911. Il momento esatto della chiamata di Tom è anch’esso controverso: ‘… Deena ha preso nota di quanto le ha riferito Tom e dell’ora della chiamata: 9.27 a.m. [Jere Longman, Among the Heroes, p. 107], ‘… lei ricorda intorno alle 9.20 a.m…’ , ‘… ore 9.20 a.m. East Coast. Deena ritiene che il marito abbia chiamato prima che la porta della cabina fosse forzata, dal momento che la sua voce è parsa ‘tranquilla’. Risulta inoltre che Tom disponesse di una attrezzatura del tipo di quelli usati dagli operatori telefonici, così che la sua chiamata può essere passata inosservata. La versione originale della conversazione di Tom sembra sia stata in parte ‘censurata’ . Longman riporta : ‘… siamo in volo… l’aereo è stato dirottato…. uno è già stato accoltellato… uno di loro ha una pistola…. dicono che vi è una bomba a bordo… per favore chiama le autorità…’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 107]. La differenza più significativa tra le due versioni riguarda ovviamente l’arma da fuoco. Sta di fatto che la chiamata di Deena al 911 è stata registrata e queste sono le sue parole : ‘… hanno appena accoltellato un passeggero e vi sono armi a bordo dell’aereo… [Jere Longman, Among the Heroes, p. 108]. Questa è la prima delle oltre 30 chiamate telefoniche provenienti dal Flight 93 quel giorno

ore 9.28 a.m. – Sul Flight 93 ‘si registrano i primi segnali di problemi’. I controllori di volo odono chiaramente ‘urla e tafferugli’ attraverso un microfono lasciato aperto. Si sentono anche persone che comunicano fra loro in lingua araba. Sempre trasmesso dal microfono lasciato aperto si sente distintamente get out of here!…, accompagnato da rumori di rissa sullo sfondo. La cosa prosegue per quattro minuti durante i quali si odono più volte, insieme a frasi non in lingua inglese, espressioni come ‘bomba a bordo’, ‘state calmi’, ‘nostre richieste’ . Anche Newsweek [Newsweek, 22 settembre 2001 http://msnbc.msn.com/id/3067652/] riferisce così, ma sostiene che ciò è avvenuto alle ore 9.58 a.m. : ‘… le ultime parole registrate nella cabina di pilotaggio sono di un tizio, probabilmente uno dei dirottatori, che urla ‘fuori di qui!…’. Quindi rumori di colluttazione. Quindi silenzio…’

ore 9.30 a.m. – La United Airlines comunica a tutti i suoi aerei in volo l’ordine di atterrare. La American Airlines fa lo stesso cinque minuti dopo. A questo punto i controllori di volo sospettano [erroneamente] che il Delta Flight 1989, anch’esso in volo sulla Pennsylvania poche miglia ad ovest del Flight 93, sia stato dirottato in quanto non sono sicuri da quale dei due voli provengono i rumori. La lista dei ‘voli sospetti’ prende così ad allargarsi e questo aumenta la confusione al quartier generale della FAA. Ulteriori false comunicazioni fanno sì che l’incertezza su che cosa stia avvenendo a bordo del Flight 1989 permane anche dopo che si è accertato che i rumori uditi provenivano dalla cabina di guida del Flight 93. Il Flight 1989 atterrerà all’aeroporto di Cleveland alle ore 10.10 a.m. In totale altri 11 voli saranno ritenuti ‘sospetti’ oltre a quelli effettivamente dirottati

ore 9.31 a.m. – Il voice recorder del Flight 93 registra la voce di un dirottatore che ordina ad una donna di restare seduta. La donna, presumibilmente una assistente di volo, implora ‘no!… no!… non voglio morire!…’. Quando a Patrick Welsh, marito dell’assistente di volo Debbie Welsh, riferiranno che la donna che implorava era probabilmente sua moglie, assistente di volo in prima classe, Patrick dichiarerà : ‘…conosco Debby e so bene che lei non avrebbe ceduto mai…’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 207]

ore 9.34 a.m. – Tom Burnett chiama per la seconda volta la moglie Deena e dice ‘… [i dirottatori] sono in cabina di pilotaggio…’. Ha ascoltato il polso dell’uomo che è stato accoltellato [poi identificato come Mark Rothemberg, il quale occupava il sedile 5B, accanto al suo…] e ha stabilito che è morto. Deena gli accenna a quanto è successo al World Trade Center e lui esclama ‘… mio Dio, è una missione suicida!…’. Ad un certo momento, mentre stanno parlando, lui dice che l’aereo sta cambiando rotta. Deena è in costante contatto con l’FBI e un poliziotto siede accanto a lei. Anche stavolta Deena prende nota dell’ora [Jere Longman, Among the Heroes, p. 110]

ore 9.35 a.m. – Il Flight 93 sale di quota senza autorizzazione

ore 9.36 a.m. – Nei pressi di Cleveland il Flight 93 compie una virata di 180 gradi, rilevata dai radar del controllo di volo, al termine della quale si dirige in direzione di Washington. Ora stimata di arrivo sulla capitale: 10.28 a.m. [Jere Longman, Among the Heroes, p.78]

ore 9.37 a.m. – Jeremy Glick chiama dal Flight 93 la moglie Lyz. Jeremy descrive i dirottatori come ‘mediorientali, probabilmente iraniani’. Portano bandane rosse e tre di loro si trovano in cabina di pilotaggio. Jeremy è seduto in fondo all’aereo, spinto là insieme alla maggior parte dei passeggeri. I dirottatori hanno detto di avere una bomba con loro, una scatola con una specie di nastro rosso attorno. Dice che l’aereo sta tornando indietro. I familiari di Jeremy chiamano immediatamente il 911 su di un’altra linea. La polizia dello stato di New York si inserisce nella chiamata. Jeremy apprende delle Twin Towers. Lo stesso è per altre persone all’incirca nello stesso momento. Il telefono di Jeremy rimarrà connesso fin quasi alla fine. Secondo alcuni la telefonata di Jeremy è partita alle 9.37 a.m. [Jere Longman, Among the Heroes, p.143]. Secondo altri ‘appena prima delle 9.30 a.m.’

ore 9.38 a.m. – Un velivolo, identificato come il Flight 77 della American Airlines, si disintegra contro il Pentagono. Circa 125 persone rimangono uccise o disperse

ore 9.39 a.m. – Uno dei dirottatori del Flight 93 pronuncia un comunicato ai passeggeri che, probabilmente senza che questi lo sappia, è trasmesso per radio : ‘Salve a tutti, parla il comandante. Vi preghiamo di restare seduti. C’è una bomba a bordo. Stiamo tornando in aeroporto. Ora che lo sapete vi preghiamo di stare tranquilli…’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 209]

ore 9.41 a.m. – Dal Flight 93 Marion Bitton chiama un amico. Dice che due persone sono già state assassinate e aggiunge che l’aereo ha virato e sta tornando indietro.
Il transponder del Flight 93 cessa la trasmissione. Da questo momento in poi il controllo di traffico aereo continuerà a registrare la traccia radar ma mancherà l’informazione dell’identità e della quota dell’aereo

ore 9.42 a.m. – Dal Flight 93 Mark Bingham chiama la madre Alice. Vi sono due versioni differenti sul contenuto della telefonata. Il Boston Globe riporta le prime parole di Mark…

Mom, this is Mark Bingham. I want to let you know that I love you. I'm calling from the plane. We've been taken over. There are three men that say they have a bomb… [‘Mamma, sono Mark Bingham.Voglio che tu sappia che ti voglio bene. Chiamo dall’aereo. Siamo stati presi in ostaggio. Ci sono tre uomini che dicono di avere una bomba…’]

Il Pittsburg Post-Gazette [Pittsburgh Post-Gazzette, 28 ottobre 2001 http://www.post-gazette.com/headline...ainstoryp7.asp] riporta invece anche altre parti della conversazione tra Mark e Alice…

Mark: Mom?… This is Mark Bingham… I want to let you know that I love you. I'm on a flight from Newark to San Francisco and there are three guys who have taken over the plane and they say they have a bomb… [‘Mamma?… sono Mark Bingham... voglio che tu sappia che ti voglio bene… Sono sul volo da Newark a San Francisco e ci sono tre uomini che dicono di avere una bomba…’]

Alice: Who are these guys?… [‘Chi sono questi tre uomini?…]

There was a pause. Hoglan heard murmurs of conversation in English. Mark's voice came back… [Vi è una pausa. Alice ode mormorii di sottofondo in inglese. Poi Mark torna a farsi sentire…’]

Mark: You believe me, don't you?…[‘Tu mi credi, non è vero?…’]

Alice: Yes, Mark. I believe you. But who are these guys?… [Sì Mark, ti credo. Ma chi sono questi uomini?…]

There was a pause. Alice heard background noise. The line went dead…[‘Altra pausa. Alice sente rumore in sottofondo. Poi cade la linea…’]

In entrambe le versioni della telefonata, Mark si rivolge alla mamma Alice qualificandosi come ‘Mark Bingham’… vale a dire con nome e cognome. La cosa non sarebbe poi così singolare se non conoscessimo la telefonata che Mark ha fatto due ore prima all’amico che lo ha accompagnato correndo in aeroporto dopo che si era svegliato tardi quella mattina ed aveva rischiato di perdere l’aereo. La telefonata è stata fatta da Mark, seduto sul posto 4-D del Boeing 757 UA-93, all’amico Matthew Hall con il cellulare alle ore 7.40 …

Hey, it's me!… thanks for driving so crazy to get me here!… i'm in first class, drinking a glass of orange juice!… [‘Hey, sono io!… grazie per essere stato così pazzo da portarmi qui!… sono in prima classe e sto bevendo un bicchiere di succo d’arancia!…]

Può essere certo che Mark fosse un tipo impressionabile e quanto accaduto lo abbia sconvolto al punto di cambiare drasticamente non solo il modo di esprimersi, ma anche il carattere. Sta di fatto però che se ‘il Mark’ che ha chiamato dal Flight 93 fosse stato veramente ‘lui’, la mamma se ne sarebbe accorta di certo e non si sarebbe insospettita…

ore 9.44 a.m. – Secondo quanto riferito dal pilota di F-16 nome in codice Honey, qualche istante dopo che il suo caccia si è schierato in difesa del perimetro di Washington, il comandante di squadriglia ha ricevuto un messaggio riguardante il Flight 93 non pervenuto agli altri due piloti. A quanto pare il messaggio specificava che la difesa della Casa Bianca era per loro ‘assolutamente prioritaria’. Honey afferma che il contenuto del messaggio ‘…era all’incirca questo: tenete presente dove sta [il Flight 93] e che può diventare un bersaglio’. L’altro pilota [nome in codice Lou…] afferma che il capo squadriglia [non nominato] gli ha rivelato : ‘… penso siano stati i Servizi Segreti a passarmi questa informazione…’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 222]. Sia Lou sia Honey negano di aver ricevuto quel giorno l’autorizzazione a sparare contro un qualsivoglia aereo. Anche tenendo in conto l’ordine ricevuti di ‘proteggere ad ogni costo la Casa Bianca’, resta il fatto evidente che neppure uno dei tre F-16 è stato mandato a ‘dare un’occhiata’ al Flight 93 anche dopo che si è stabilito con certezza che era stato dirottato…

ore 9.45 a.m. – Tom Burnett chiama per la terza volta la moglie Deena. Lei lo informa dell’incidente del Pentagono. Tom accenna alla ‘bomba’ e dice : ‘… non penso che hanno veramente una bomba…. ci hanno solo detto di averla…’. Dice poi che i dirottatori stanno discutendo tra loro se far schiantare o no l’aereo a terra. Aggiunge poi che lui e altri [a group of us…’] ‘hanno un piano’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 111]. Anche in questo caso la conversazione è seguita dagli uomini dell’FBI.
Ben Sliney, National Operation Manager della FAA, ordina la ‘messa a terra’ dell’intero parco aereo nazionale. Tutti i voli in tutti gli aeroporti degli Stati Uniti sono cancellati. In questo momento 3949 aerei si trovano ancora in volo. Sliney prende questa decisione senza consultare il capo della FAA Jane Garvey, il segretario ai trasporti Norman Mineta o altri ma tutti successivamente approvano. Il Washington Post riporta che in realtà è stato il segretario ai trasporti Mineta a contattare Monte Belger alla FAA dicendo: ‘Monte, porta giù tutti gli aerei…’, ma aggiungendo anche ‘… a discrezione dei piloti…’

ore 9.46 a.m. – Stando alla registrazione del voice recorder del Flight 93 in questo momento uno dei dirottatori dice ad un altro: ‘… riportami quei tipi…’. Sembra l’ordine di riportare in cabina il pilota, anche se non è chiaro se si tratta del pilota vero e proprio oppure del pilota dirottatore. Gli investigatori non sono certi se in questo momento il pilota della United Airlines sia morto o ancora vivo [Jere Longman, Among the Heroes, p. 208]. Comunque sia la presenza di due dirottatori in cabina di pilotaggio conferma che i dirottatori sono stati quattro e non tre e che uno di essi era in cabina già prima. I passeggeri infatti parlano di tre uomini, due dei quali sono rimasti a guardia degli stessi

ore 9.47 a.m. – Sul Flight 93 Jeremy Glick è sempre al telefono con la moglie Lyz. Dice che i passeggeri stanno mettendo ai voti l’alternativa se cercare o no di impadronirsi dell’aereo. Lyz gli risponde :’… caro, devi farlo!…’. Glick dice alla moglie che i dirottatori non dispongono di armi da fuoco ma solo di coltelli e aggiunge in tono scherzoso :’… anch’io ho con me il coltellino da campeggio…’. Questo sembra contraddire dunque le dichiarazioni precedenti che parlavano di un pistola a bordo. Il voice recorder né ore né dopo registrerà alcuno sparo. Lyz ha l’impressione che il dirottatore che tiene con sé la bomba potrebbe essere facilmente neutralizzato [Jere Longman, Among the Heroes, p. 153-154]

ore 9.48 a.m. – A Washington comincia l’evacuazione del Campidoglio, 24 muniti dopo che la FAA ha comunicato che un aereo dirottato è diretto verso la capitale. Il senatore Tom Dashe, leader della maggioranza al Senato, dichiarerà più tardi: ‘… alcuni poliziotti hanno fatto irruzione in aula e hanno urlato che eravamo sotto attacco. Non abbiamo potuto far altro che incamminarci di buone lena verso l’uscita…’. Nell’ipotesi che l’obiettivo assegnato al Flight 93 fosse proprio il Campidoglio, se non vi fosse stato il ritardo di 40 minuti alla partenza del volo vi è da ritenere che molti senatori sarebbero stati uccisi

ore 9.49 a.m. – La FAA ordina l’evacuazione della torre di controllo di Pittsburgh. Pochi minuti prima il controllo aereo di Cleveland ha chiamato i colleghi di Pittsburgh dicendo loro che un aereo non identificato si stava dirigendo verso Pittsburgh e non rispondeva alle chiamate [Pittsburgh Post-Gazzette, 23 settembre 2001 http://www.post-gazette.com/neigh_ci...city0923p5.asp]. Non risulta che la FAA abbia dato spiegazione sui motivi dell’ordine di ‘evacuazione’ dato ai controllori di Pittsburgh. Ad accrescere le ‘perplessità’ per questo ‘ordine’ decisamente singolare contribuisce certamente l’allerta trasmesso due minuti prima dal controllo di Cleveland che segnalava un ‘aereo non identificato’ diretto proprio verso Pittsburgh. Che detto aereo non fosse il Flight 93 è certo poichè a quest’ora il transponder di quest’ultimo era ancora acceso. Un bel mistero in più!…

ore 9.50 a.m. – L’assistente di volo Sandra Bradshaw chiama il marito dal Flight 93. Parole di Sandra: ‘… hai sentito che cosa sta succedendo?… il mio volo è stato dirottato… sull’aereo ci sono tre individui armati di coltelli… in fondo all’aereo stanno riempiendo brocche d’acqua bollente… tutti stanno correndo verso la prima classe e devo andare… addio!…’.
Poco dopo l’arrivo dei caccia da Langley, altre tre F-16 provenienti da Andrews sono sul cielo di Washington. Uno è pilotato dal maggiore Billy Hutchinson. Un altro F-16 pilotato dal tenente colonnello Marc H. Sasseville [nome in codice Lucky…] si aggrega poco dopo. Questo è il solo velivolo F-16 armato. Inoltre altri tre F-16 decolatti da Langley stanno per giungere su Washington. Per motivi del tutto sconosciuti, di tutti questi F-16 non uno è inviato incontro al Flight 93

ore 9.53 a.m. – La NSA intercetta una telefonata di un luogotenente di bin Laden operante in Afghanistan diretta della Repubblica di Georgia. Il chiamante afferma di avere ‘importanti buone notizie’ e che un altro obiettivo sta per essere colpito. Il capo della CIA Tenet riferisce a Rumsfeld due ore dopo. La telefonata si riferiva al Flight 93?… se sì, come poteva il tipo in Afghanistan sapere che il Flight 93 aveva ritardato la partenza di 40 minuti, era ancora in aria e in mano ai suoi?… c’era un canale aperto tra i dirottatori e l’organizzazione all’esterno?…
In cabina di pilotaggio del Flight 93 i dirottatori si rendono conto del tentativo di rivolta dei passeggeri. Uno di essi impugna un’ascia per l’apertura delle porte in caso di incendio con l’intenzione di usarla contro i passeggeri [Jere Longman, Among the Heroes, p. 209-210]

ore 9.54 a.m. – Tom Burnett chiama la moglie Deena per la quarta e ultima volta. In un prima versione di questa chiamata egli dice: ‘… so che andiamo a morire… tre di noi stanno cercando di fare qualcosa…’. In una successiva e più completa versione si aggiungono le parole seguenti : ‘… tocca a noi… penso dobbiamo farlo… non preoccuparti, faremo qualche cosa… ‘. Anche in questo caso Deena ha annotato l’ora: 9.54 a.m. [Jere Longman, Among the Heroes, p. 118]

ore 9.56 a.m. – A bordo dell’Air Force One George W. Bush parla al telefono con il suo vice Cheney. Questo raccomanda al presidente che autorizzi l’abbattimento dell’aereo in mano ai dirottatori. ‘… ti dico che questo devi fare…’. Successivamente Bush dichiarerà : ‘… abbiamo discusso brevemente ma nulla di più…’. Il Flight 93 da questo momento è ‘autorizzato’ ad essere abbattuto. Se prendere questa decisione è stato così semplice perché non è stata presa prima?… soprattutto perché non è stata presa già con il Flight 77 prima che si schiantasse sul Pentagono?…
In questo stesso momento un non meglio identificato ‘qualcuno’ dei Servizi Segreti comunica per radio ai piloti degli F-16: ‘Dovete difendere ad ogni costo la Casa Bianca…’.
Nel bunker sotterraneo della Casa Bianca un militare chiede al vice presidente Cheney: ‘C’è un aereo a 80 miglia di distanza. Un caccia è in quella zona. Deve intervenire?…’. Cheney risponde prontamente ‘Yes!…’. Un F-16 posto a difesa di Washington è inviato incontro al Flight 93. Un differente versione [ABC News, 11 settembre 2002 http://s3.amazonaws.com/911timeline/...ews091102.html] recita invece così: ‘I caccia più vicini [al Flight 93] sono due di quelli impegnati in precedenza nell’esercitazione presso la Selfridge Air National Guard Base di Detroit. ‘E’ stato loro ordinato di dirigersi verso il Flight 93 senza alcun tipo di armamento a bordo. Evidentemente hanno ipotizzato che, nel caso non fossero riusciti a convincere il Flight 93 ad atterrare, lo avrebbero speronato…’. Dal momento che in questo momento sopra Washington volavano non meno di una dozzina di caccia, perché sono stati mandati proprio questi?… in ogni caso Cheney alla domanda se era necessario l’ingaggio dell’aereo dirottato aveva in due occasioni risposto chiaramente ‘sì’ . Montague Winfield, in forza al centro di comando del Pentagono, dirà poi : ‘Ad un certo punto il momento di contatto [tra i caccia e il Flight 93] è arrivato ma nulla è accaduto. Potete immaginare a questo punto il livello di tensione che vi era all’NMCC…’ . I piloti in quel momento sopra Washington che successivamente hanno rilasciato dichiarazioni, affermano unanimemente di non aver sentito del Flight 93 o di altri aerei precipitati in Pennsylvania fino al loro ritorno alla base [Jere Longman, Among the Heroes, p. 222]. Eppure vi sono chiari elementi che indicano che dei caccia sono stati inviati incontro al Flight 93, e tra questi le dichiarazioni del vice presidente. Forse i caccia provenivano da qualche altra base?…

ore 9.57 a.m. – Uno dei dirottatori in cabina di pilotaggio chiede se ‘è tutto ok’, riferendosi alla situazione fuori della cabina. ‘E’ battaglia…’, risponde un altro dirottatore [Jere Longman, Among the Heroes, p.210]. L’analisi del flight recorder porta a concludere che la ‘rivolta’ dei passeggeri ha avuto inizio nella parte anteriore dell’aereo [dove stavano seduti Bingham e Burnett…] un minuto prima rispetto alla parte posteriore [dove stava seduto Beamer…]. La ‘versione ufficiale’ ipotizza che i passeggeri del Flight 93 abbiano forzato l’ingresso in cabina di pilotaggio facendosi scudo con vassoi portavivande e la prova è data dall’analisi digitale della registrazione del voice recorder, nella quale si odono rumori di piatti e stoviglie alle ore 9.57 a.m.

ore 9.58 a.m. – Todd Beamer termina la sua lunga conversazione telefonica comunicando l’intenzione di ‘assalire’ il dirottatore che ha con sé la bomba. Nel sottofondo l’operatore telefonico [Beamer ha comunicato per tutto il tempo usando il proprio telefono cellulare…] ode distintamente urla femminili come ‘Dio mio!…’ e ‘Che il Cielo ci aiuti!…’. Beamer lascia cadere il cellulare ma la connessione resta in piedi. Si ode la sua ultima celebre frase: ‘… siete pronti ragazzi?… andiamo!…’ [Jere Longman, Among the Heroes, p. 204]
L’assistente di volo CeeCee Lyles riesce all’ultimo minuto a parlare al telefono con il marito: ‘… l’aereo va giù!…’. ‘… che cosa?…’, risponde lui. ‘… stanno attuando il loro proposito e forzano la porta della cabina…’. Un momento dopo : ‘… sì ce la fanno, ce la fanno!…’. Il marito di CeeCee sente un gran fragore di sottofondo e subito dopo ‘un fruscio come di un forte vento…’. Un momento dopo la comunicazione si interrompe.
Sandy Bradshaw ha ancora il tempo di dire al marito : ‘… tutti stanno correndo in prima classe… devo andare anch’io…. addio…’.
Un uomo chiama con il cellulare il 911 dalla toilette dell’aereo gridando: ‘… siamo stati dirottati, siamo stati dirottati!…’. Quindi si è udita una sorta di esplosione e lui non ha più parlato. Un minuto dopo la linea è definitivamente caduta. Gli investigatori ritengono si tratti di Edward Felt, il solo passeggero al quale non è stata addebitata la conversazione telefonica. Felt sedeva in prima classe, così probabilmente ha chiamato dalla toilette anteriore dell’aereo [Jere Longman, Among the Heroes, p.193-194-196]. La persona con la quale Felt ha parlato non ha avuto il permesso di parlare con i media. La menzione dell’esplosione è stata successivamente rimossa dalla sua testimonianza. Se tutto questo è vero, perché è così importante aver negato l’esplosione a bordo del Flight 93 dopo che per mesi è stata riportata sui giornali di tutto il mondo?…

ore 9.59 a.m. – La ‘Torre sud’ del World Trade Center collassa

ore 10.00 a.m. – Una stazione televisiva annuncia che si osserva del fuoco nell’edificio del Dipartimento di Stato. La notizia è ripetuta alle ore 10.20 a.m. e poi alle ore 10.33 a.m., aggiungendo che l’incendio è stato causato da un’autobomba. Il vice segretario di stato Richard Armitage vede questo alla televisione, corre fuori dall’edificio, non vede nulla e chiama i colleghi informandoli che la notizia è falsa.
Elisabeth Wainio comunica al telefono con la nonna : ‘… nonna, abbiamo sfondato la porta della cabina… devo andare… addio…’. La comunicazione si interrompe subito dopo. La nonna di Elisabeth affermerà poi che la chiamata è durata circa dieci minuti, durante i quali Elisabeth le è sembrata come in trance, quasi rassegnata alla morte, con un respiro anormale. Ad un certo punto ha detto anche che ‘sentiva di lasciare il proprio corpo’
Bill Wright sta volando su di un piccolo aereo [un Piper monorotore…] allorché i controllori di volo gli chiedono di guardarsi intorno. Bill scorge il Flight 93 tre miglia lontano ed è abbastanza vicino per distinguere i colori della United Airlines. Il controllo di volo gli chiede la quota a cui vola l’aereo, quindi gli ordina di allontanarsi al più presto. Bill osserva l’aereo andare su è giù tre o quattro volte prima di allontanarsi dall’area. Ha poi ipotizzato che ciò era dovuto alla violenta colluttazione in corso in quel momento tra i dirottatori e i passeggeri. Certo che di tutti i ‘misteri’ dell’11 settembre, la comparsa sulla scena di Bill e del suo ‘piccolo aereo’ è un ‘mistero tra i misteri’. Cosa ci faceva Bill in aria dopo l’ordine generale ‘aerei a terra’ emanato dalla FAA?... da quando in qua il controllo di traffico aereo si serve di ‘piloti della domenica’ per il controllo del cielo?… e poi perché invece al posto di Bill non si è mandato un F-16?…
Circa 10 minuti dopo che il primo F-16 proveniente dalla Andrews Air Force Base ha raggiunto Washington, ne arrivano altri due, i primi provenienti di quella base armati di missili. Alle ore 10.00 a.m. sono dunque almeno cinque gli F-16 dotati di missili in volo sopra Washington. Ciò non ostante alle 10.32 Cheney comunicherà a Bush che l’Air Force One non può atterrare a Washington per ragioni di sicurezza e ci vorrà ancora un’ora e mezza prima di trovare dei caccia per scortare l’aereo del presidente. In definitiva quindi Gorge W. Bush potrà rientrare nuovamente in possesso dei suoi effettivi poteri solo dopo mezzogiorno, vale a dire dopo che tutto si è concluso.

ore 10.00-10.06 a.m. – In questo decisivo lasso di tempo non si registrano più chiamate telefoniche dal Flight 93. La cosa è confermata dai tabulati di traffico cellulare nella zona, che registrano una drastica riduzione di chiamate proprio a partire dalle ore 10.00. Anche dal telefono di Todd Breamer, che pure era rimasto connesso dopo il suo ‘alla carica!…’ [‘… siete pronti ragazzi?… andiamo!…’] solo silenzio. Evidentemente in coda all’aereo tutto di colpo è tornato tranquillo [Jere Longman, Among the Heroes, p.218]. Unica eccezione è Richard Makely, in ascolto tramite il telefono di Jeremy Glick lasciato aperto quando questi si è unito ai passeggeri lanciati all’attacco dei dirottatori. Un giornalista riporta sommariamente quanto Makely ha ‘sentito’ : ‘Ultimi due minuti. Silenzio totale interrotto da un urlo. Poi lungo silenzio totale interrotto da alcune urla. Alla fine un suono metallico. Poi più nulla…’ . La seconda pausa di silenzio dura dai 60 ai 90 secondi [Jere Longman, Among the Heroes, p.219]. Dalle ore 10.00 a.m. in poi il voice recorder registra solo sibilo di vento [Jere Longman, Among the Herpes, p. 270-271]. ‘Il solo rumore registrato in cabina dal voice recorder è stato il rumore del vento, il che suggerisce che nella fusoliera dell’aereo si era aperta una falla…’ [Mirror, 13 settembre 2002 http://www.mirror.co.uk/news/allnews...siteid=5014 3]. Si è creata una falla che ha depressurizzato la cabina di pilotaggio?… Nell’ipotesi che i passeggeri fossero siano riusciti ad impadronirsi dell’aereo vi è da dire che almeno un passeggero, Don Greene, era un pilota professionale e un altro, Andrew Garcia, un ex-controllore di volo. Qualcosa dunque si sarebbe potuto fare. In ogni caso sull’assoluto silenzio, interrotto solo dal sibilo del vento, è difficile fare una ipotesi che non sia l’improvvisa ‘scomparsa’ di tutte le persone che erano a bordo del Flight 93, passeggeri, personale di volo e dirottatori. In altre parole: che diavolo è successo sul Flight 93 dalle ore 10.00 a.m. in poi?…

ore 10.01 a.m. – La FAA ordina il decollo su allarme degli F-16 della base aerea di Toledo [Ohio]. In questa base di norma non vi sono caccia pronti al decollo su allarme e ciò non ostante 16 muniti dopo gli F-16 sono in aria con l’armamento al completo. Un response time veramente eccezionale… peccato che a quell’ora il Flight 93 si è schiantato già da 10 minuti… Il NORAD ha successivamente chiarito di non aver ordinato il decollo dei caccia dalla base più vicina all’aereo dirottato perché ‘è uso’ da parte sua far ricorso alle basi che appartengono alla NPRAD Defensive Network [sette in tutto il territorio degli Stati Uniti…]. Tenuto però conto che l’ordine di decollo poteva gia essere dato un’ora prima, c’è da presumere che se si fosse fatto ciò gli F-16 di Toledo avrebbero avuto tutto il tempo di intercettare il Flight 93

ore 10.03 a.m. – Secondo il governo degli Stati Uniti il Flight 93 si è schiantato alle ore 10.03 a.m.Il voice recorder opera di norma registrazioni della durata di 30 minuti, il che significa che al termine di una registrazione si cambia il nastro e ne inizia una ‘nuova’. La registrazione che il governo ha permesso di divulgare inizia alle ore 9.31 a.m. e dura 31 minuti [Jere Longman, Among the Heroes, p. 206-207]. Essa pertanto termina un minuto prima del crash time ‘ufficiale’. Uno specifico studio condotto dalla US Army ha tuttavia accertato che l’impatto è avvenuto alle ore 10.06:05 . La discrepanza non trascurabile, al punto che la Philadelphia Daily News [Philadelphia Daily News, 16 settembre 2002 http://www.philly.com/mld/dailynews/4084323.htm] ha scritto su questo punto un articolo intitolato Three Minute Discrepancy in Tape, nel quale si afferma che se l’ora dell’impatto indicata dalla US Army [10:06:05…] è vera, allora significa che il governo non vuole fornire spiegazioni su quanto è accaduto nei tre minuti successivi alle ore 10.03 a.m. Ai dubbi sollevati dal Philadelphia Daily News possiamo tranquillamente aggiungere la domanda seguente: se la conclusione dello ‘studio’ della US Army è corretta, che fine hanno fatto gli ultimi quattro minuti di registrazione del voice recorder?…

Prima delle ore 10.06 a.m. – La CBS riporta che due F-16 sono in coda al Flight 93. Pochi giorni dopo un controllore di volo del New Hampshire, ignorando l’ordine di silenzio stampa, riferirà che ‘un F-16 ha raggiunto il Flight 93, ha compiuto una virata e gli si è messo in cosa…’ e ha aggiunto ‘… il pilota dell’F-16 deve aver visto tutto…’
Nella piccola cittadina di Boswell, situata circa 10 miglia a nord e leggermente a ovest del punto di impatto del Flight 93, Rodney Peterson e Brandon Leventry notano un jet passeggeri che vola a 2.000 piedi di altezza. La presenza di un aereo di quelle dimensioni che vola a quota così bassa in quell’area è del tutto alquanto insolito. L’aereo prosegue in direzione sud in lenta discesa. Cinque muniti dopo i due apprendono dal notiziario che l’aereo si è schiantato. Altri testimoni descriveranno poi l’aereo in volo su rotta est-sud-est, lento e traballante [Jere Longman, Among the Heroes, p.205-206]. Notare il fatto che Peterson e Brandon, affermando che l’aereo è precipitato ‘cinque minuti dopo’, di fatto supportano la tesi che l’impatto è avvenuto in realtà alle ore 10.06 a.m. L’ondeggiamento delle ali potrebbe significare che i dirottatori erano impegnati a respingere l’assalto dei passeggeri o che questi fossero alla guida dell’aereo. In ogni caso il dettaglio essenziale è che Peterson, Brandon e altri abitanti di Bosweel hanno affermato concordemente che l’aereo procedeva ‘in lenta discesa’ , e questo è poco compatibile con altri elementi che esaminiamo più tardi.
Numerosi altri testimoni osservano il Flight 93 prima dell’impatto…

- Terry Butler, Stoystown, vede un aereo uscire dalle nubi e scendere lentamente verso terra. ‘Si muoveva in una maniera che non potete crederci. Ad un certo punto ha fatto una specie di ‘giro della morte’ verso destra, dopo di che è scomparso oltre un torrente. Pochi secondi dopo ho udito lo schianto…’
- Ernie Stuhl, scheriffo di Shanksville : ‘Conosco due persone, non voglio fare nomi, che hanno visto un missile. Tutti e due abitano qui vicino, circa duecento yard. Uno ha prestato servizio in Vietnam ed ha già visto cose del genere. Secondo quello che ho sentito l’F-16 era vicino, molto vicino…’
- Laura Temyer, Hooversville : ‘Non ho visto l’aereo ma ho sentito I motori. Quindi ho sentito un grosso boato seguito dagli echi prodotti dalle colline circostanti. Ho udito poi distintamente ancora rumore di motori di aereo, poi altri due boati e dopo più nulla…’. La Temeyr ha poi insistentemente dichiarato che alcuni agenti della polizia di stato le hanno detto in privato che l’aereo è stato abbattuto e che la violenta decompressione spiega il fatto che i rottami sono stati proiettati a grande distanza
- Charles Sturz, abitante a mezzo miglio dal luogo dell’impatto, ha visto l’aereo allontanarsi in direzione sud-est con i motori accesi. Non ha visto fumo. ‘Faceva un baccano tremendo e sembrava volesse girare sotto sopra…’
- Michael Merringer, abitante a due miglia dal luogo dell’impatto: ‘Ho udito due volte fragore di motori, quindi un grande boato…’
- Tim Lensbouer, in quel momento a 300 yard la luogo dell’impatto : ‘L’ho sentito per 10 o 15 secondi e faceva rumore come se dovesse sputare l’anima…’
- Rob Kimmel, diverse miglia lontano dal luogo dell’impatto, ha visto l’aereo che volava in modo irregolare, sbandando fortemente a destra. Era a circa a 200 piedi dal suolo quando ha oltrepassato la cresta di una collina a sud-est. ‘Ho visto solo la parte sopra dell’aereo, non la parte sotto…’ [Jere Longman, Among the Heroes p. 210-211]
- Eric Peterson, Lambertsville, ha visto un aereo che procedeva a quota insolitamente bassa. Sembrava andare su e giù e quindi è scomparso dietro una fila di alberi
- Bob Blair, Stoystown, ha visto l’aereo scendere a spirale prima dello schianto e quindi sparire dietro una fila di alberi
- Un testimone anonimo afferma di aver udito due forti boati prima che l’aereo virasse a 90 gradi verso il basso
- Un altro testimone anonimo ha visto l’aereo sopra la sua testa. Faceva un rumore acuto, assordante. Quindi ha compiuto una brusca virata in basso a novanta gradi ed è precipitato
- Tom Fritz, circa un quarto di miglio lontano dal luogo dell’impatto, ha sentito un suono ‘che sembrava riempire il cielo’. ‘E’ precipitato come una pietra e non ho potuto vedere i colori…’
- Terry Butler, poche miglia a nord di Lambertsville: ‘E’ sceso giù dalle nubi… ha poi cercato di risalire ma è sbandato a destra ed è precipitato…’
- Lee Purbaugh, lontano 300 yard: ‘C’era un frastuono assordante e quello era proprio sopra la mia testa… circa 50 piedi… l’ho visto scendere verso terra con un fragore assordante… poi una grande esplosione… nessuno può essere sopravvissuto… ‘
- Linda Shepley ha udito un forte boato e visto l’aereo tutto piegato sulla destra. L’aereo andava a destra e a sinistra e volava a bassa quota [circa 2500 piedi…] allorché all’improvviso ha virato in basso e a destra ed è precipitato. Linda afferma di aver seguito l’aereo a vista senza ostacoli durante i due ultimi minuti
- Kelly Leverknight, frazione Stony Creel Township di Shanksville, : ‘… c’era del fumo e all’improvviso è andato giù. Ho potuto vedere la pancia dell’aereo mentre volava verso est facendo gran rumore…’
- Tim Thornsberg, al lavoro in una miniera dei dintorni, : ‘Volava basso e traballante sopra gli alberi. A un certo momento è sbandato e ha puntato il muso verso il basso ed è scomparso dietro gli alberi…’

Quali elementi si possono trarre dall’insieme di queste testimonianze?… Qualcuno afferma che l’aereo volava ad un paio di migliaia di piedi, altri talmente vicino alla loro testa che quasi hanno dovuto abbassarsi. Poi virate, imbardate, strani rumori, colpi di qui e di là… La sola cosa che tutte questi racconti hanno in comune è il forte rumore prodotto dall’aereo, il botto finale e il fatto che nessuno ha visto effettivamente l’aereo schiantarsi al suolo. Una serie di testimonianze insomma molto ‘acustiche’ e assai poco ‘visive’….

Successivamente sono stati rinvenuti rottami del Flight 93 nel raggio di alcune miglia dal punto di presunto impatto. Una parte di motore del peso di mezza tonnellata è stata trovata più di un miglio lontano. Rottami più piccoli si sono trovati a due, tre, quattro… e persino otto miglia lontano. Gli abitanti dei dintorni di Shanksville hanno rinvenuto ‘abiti, libri, giornali, e anche ‘qualcosa ‘ che aveva l’apparenza di membra umane….’. Alcuni hanno riempito intere valige di reperti che poi hanno consegnato alle autorità investigative. Altri hanno recuperato rottami che galleggiavano sull’ Indian Lake, distante sei miglia dal luogo di impatto. Una casalinga di Indian Lake Marina ha descritto una pioggia di detriti simili a confetti che cadeva nel lago nei minuti successivi all’esplosione…’


ore 10.06 a.m. - Il Flight 93 impatta contro il terreno poco a nord del Somerset County Airport, circa 80 miglia a sud-est di Pittsburgh, 124 miglia ad ovest di Washington DC





In alto la veduta aerea del luogo dove è precipitato il Flight 93. In basso la nube di fumo prodotta dall’impatto fotografata a due miglia di distanza. Nella foto in alto si nota la strada di campagna che delimita una zona di boscaglia. E’ immediato osservare che il cratere prodotto dall’impatto del Boeing 757 si trova a nord della strada, mentre la zona dell’incendio si trova a sud della strada…

Prima e dopo le ore 10.06 a.m. – ‘Almeno una dozzina di persone affermano di aver visto un secondo aereo che volava rasente agli alberi negli stessi minuti in cui l’aereo della United Airlines è precipitato. Essi lo descrivono come un piccolo aereo con i motori in coda e privo di insegne visibili…’

-Lee Purbaugh : ‘Non l’ho osservato attentamente, ma posso dire che era bianco e che ha sorvolato in cerchio l’area almeno due volte prima di sparire all’orizzonte…’
- Susan McElwain sta viaggiando nei dintorni e meno di un minuto prima dello schianto del Flight 93 vede un piccolo jet con i motori in coda e senza insegne sorvolare il suo veicolo nei pressi di un incrocio e sparire subito dopo dietro una collina dopo aver sfiorato il filare di alberi che costeggia un ruscello. Susan racconterà più tardi : ‘Non potevo immaginare che questo aereo potesse volare così basso, quasi sul tetto del mio caravan. Era di colore bianco e senza insegne, certamente militare a giudicare dall’aspetto. Aveva due motori in coda, una specie di spoiler in coda e due pieghe all’insù all’estremità delle ali. Non sono riuscita a trovarne uno identico in internet. L’FBI è arrivata e mi ha detto che non vi era alcun aereo nei dintorni… io però l’ho visto, era lì da prima che quello precipitasse e volava non più di 40 piedi sopra la mia testa. Non credono alla mia storia… nessuno qui vuol crederci…’ [Mirror, 13 settembre 2002 http://www.mirror.co.uk/news/allnews...siteid=5014 3]
- Dennis Decker: ‘Come ho guardato in alto [dopo aver sentito lo schianto del Flight 93…] ho scorto un jet di medie dimensioni che volava basso e veloce. Mi è sembrato descrivesse un cerchio. Poi ha virato ed è scomparso. Doveva volare assai vicino quando il 757 è andato giù. Se fosse stato dell’FBI avrei saputo chi guidava questo aereo…’
- Jim Brandt scorge anch’egli un piccolo aereo senza insegne volare in cerchio uno e due minuti sul luogo e poi andarsene
- Tom Spinelli : ‘Ho visto un aereo bianco. Volava in cerchio sulla zona come se volesse trovare qualcosa. L’ho visto prima e dopo l’impatto…’ [Mirror, 13 settembre 2002]

La presenza di questo ‘piccolo aereo’ in quel luogo in coincidenza dello schianto del Flight 93 è da ritenersi accertata dal momento che troppi testimoni lo hanno visto e le loro versioni concordano. Che cosa ci faceva anche questo aereo in aria dopo l’ordine tassativo ‘tutti a terra’ emanato dalla FAA alle ore 9.26?… L’FBI più tardi affermerà che si trattava di un businnes jet Fairchild Falcon 20 che volava tra i 5.000 piedi e i 37.000 piedi inviato sul posto per stabilire le coordinate esatte del punto di caduta da segnalare poi alle squadre si soccorso. Che questa ‘spiegazione’ sia nulla più che un maldestro espediente da parte dell’FBI per nascondere la verità presumo sia chiaro a chiunque. Prendere alla lettera questa ‘spiegazione’ significherebbe che l’aereo è stato inviato quando il Flight 93 era ancora in aria per rilevarne il punto esatto di caduta, vale a dire si sapeva già da prima che sarebbe caduto in quella zona. Ci sono poi altri ‘particolari che stonano’, come si può leggere nei commenti all’immagine di sotto…



Falcon 20 della Coast Guard. Si tratta di un velivolo multiimpiego in dotazione oltre che alla guardia costiera anche alla protezione civile. Se davvero l’aereo ‘bianco’ avvistato da Susan McElwain e da altri testimoni fosse stato uno simile a questo avrebbe dovuto portare insegne ben visibili. Poi vi è un altro dettaglio ‘che non quadra’ in quanto detto dall’Fbi: il Falcon 20 non è costruito dalla Fairchild, bensì dalla Dassault

Sempre l’FBI comunicherà che un C-130 militare da trasporto volava nel momento dell’incidente a 24.000 piedi di quota e alla distanza di 17 miglia. Se la cosa può interessare si tratta del Golfer 06, lo stesso aereo comparso misteriosamente e inaspettatamente sulla scena nell’ultimo atto dell’attacco al Pentagono. Quando si dice la coincidenza, non è vero?… Chiaramente non è possibile fare a meno di concludere a questo punto è che dopo l’ordine o ‘tutti gli aerei a terra’ della FAA, lungo la rotta finale del Flight 93 si sia svolta una vera e propria ‘sarabanda aerea’ con esibizione dei tipi più svariati di aeromobili… Solo gli F-16 della difesa aerea degli Stati Uniti non si sono fatti vedere!…

ore 10.08 a.m. – Bush è informato dello schianto del Flight 93. Ricordando l’ordine dato a Cheney in precedenza domanda: ‘E’ precipitato o è stato abbattuto?…’. Solo alcune ore dopo gli faranno sapere che è precipitato
Agenti armati si dispongono tutto intorno alla Casa Bianca

ore 10.13 a.m. – A Wasghington inizia l’evacuazione degli edifici federali. L’edificio delle Nazioni Unite è evacuato per primo, poi gli altri

ore 10.28 a.m.. La ‘Torre nord’ del World Trade Center collassa

ore 10.31 a.m. – La FAA sospende il divieto di volo per aerei militari e di soccorso

ore 1.27 p.m – A Washington è dichiarato lo stato di emergenza

ore 2:00 p.m. – L’F-15 pilotato dal maggiore Daniel Nash fà ritorno alla base dopo l’infruttuoso inseguimento del Flight 175 e il pattugliamento del cielo di New York. Non appena fuori dall’aereo Nash dice : ‘… mi è stato comunicato che un F-16 ha abbattuto il quarto aereo di linea sul cielo della Pennsylvania. Si tratta di una informazione non corretta…’ E come fa Nash a sapere questo?…

Questi i fatti nudi e crudi del ‘quarto atto’ della tragedia consumatasi l’11 settembre. Naturalmente anche stavolta faremo tante tante considerazioni per cui… non perdetevi le prossime puntate!… :smt077

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

Sk_Anonymous
L’osservazione è esatta… Per quanto riguarda l’ora occorre ricordare che tutte le forze armate americane operanti nel mondo [quindi anche al Pentagono…] utilizzano l’ora ‘Zulu’, che altro non è che l’ora di Greenwitch… e i motivi di ciò si possono facilmente ‘indovinare’…

Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la ‘data’ e per il momento registrerò la cosa riservandomi di fornire più avanti una risposta ‘adeguata’… :-k

Vi sono altre ‘domande’ ?…

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

Stephen1
Nelle istantanee sia le date che gli orari in basso a sinistra sono sballati...

Sk_Anonymous
La prima domanda di Stephen ci porta direttamente al 'nocciolo del problema' e per la delicatezza dell'argomento [qui si parla di esseri umani e non di 'ghost plane'...] preferirei tentare di dare una 'risposta' in un secondo momento, dopo magari aver 'esaminato' anche la vocenda del Flight 93, il quarto dei voli 'dirottati' il giorno 11 settembre 2001. Tornando per un attimo ai tre voli esaminati finora, essi hanno qualcosa che li 'accumuna' in modo assai significativo. Una domanda che in fondo mi aspettavo da uno di voi era la seguente: ma l'esame delle 'scatole nere' non dovrebbe risolvere drasticamente il problema della 'identità' degli aerei?... La domanda in sè è ineccepibile, come pure la risposta: nè a Ground zero nè al Pentagono sono state ritrovate le 'scatole nere' del Flight 11, del Flight 175 e del Flight 77. Tutti noi siamo convinti da sempre che la 'scatola nera' sia costruita in modo da 'sopravvivere' a qualsiasi 'disastro aereo' ipotizzabile, in quanto in essa sono contenuti i dati di volo che possono far luce sulle cause del disastro stesso in modo da acquisire esperienza utile ad evitare che lo stesso possa ripetersi in futuro. Ebbene i tre casi ora citati sono i soli casi in tutta storia dell'aviazione in cui non sono state ritrovate le 'scatole nere' e questi casi a dir poco 'unici' si sono verificati tutti e tre nello stesso giorno... un evento davvero 'eccezionale' dal punto di vista 'statistico' :roll:

La seconda domanda di Stephen è invece assai più 'trattabile' e sono ansioso di sapere in che consiste il 'particolare strano' delle due istantanee...

cordiali saluti

lupo grigio



An old wolf may lose his teeth, but never his nature

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