11 settembre... è 'convincente' la 'verità ufficiale'?...
cari amici
diversi di voi si sono accinti a proporre, con risultati un poco alternanti a seconda dei casi, argomenti di discussione che, da un punto di vista strettamente ‘accademico’, con la Matematica avrebbero poco o nulla a che fare. Secondo il mio modestissimo parere tale distinzione è profondamente erronea dal momento che la Matematica è in primo luogo un aspetto del pensiero per cui il ‘Matematico’ ricorre alla ‘Matematica’ in maniera ‘istintiva’ quale che sia la sua attività del momento. La semplice lettura di un articolo di giornale per esempio è assai diversa se fatta da un ‘Matematico’ oppure da uno che ‘Matematico’ non è. Mentre quest’ultimo solitamente è attento alla ‘materialità’ della notizia riportata dalla carta stampata, il primo sottopone la notizia ad una attenta valutazione critica per valutarne la ‘affidabilità’, ovvero se costituisce un insieme di elementi logicamente coerenti. Per dimostrare la veridicità di queste mie affermazioni voglio proporre a tutti una specie di ‘esercizio’ su un argomento assai ‘scottante’, vale a dire la ‘tragedia’ dell’11 settembre 2001, per valutare insieme se quanto oggi si pretende sia ‘verità ufficiale’ può essere accettato come tale anche dopo un attento esame critico. Mi rendo conto che è difficile per ognuno di noi essere immune da condizionamenti su un tema così delicato. D’altra parte è proprio la parola ‘difficile’ che solitamente sprona il matematico ad andare avanti e pertanto sono sotto questo punto di vista assai ‘fiducioso’. Dal momento che ogni costruzione scientifica deve basarsi su degli ‘assiomi’, la presente discussione assumerà come ‘assioma’ che la ‘mente organizzatrice’ dell’11 settembre sia stata un certa ‘Organizzazione Y’ la quale aveva come fine una ‘svolta decisiva’ negli equilibri politici mondiali, ‘svolta’ i cui effetti [non certo positivi per la gran parte dell’umanità…] durano tuttora e dureranno per chissà quanti anni a venire. Senza avere alcuna pretesa di stabilire quale sia l’identità ed i membri di questa ‘Organizzazione Y’, questo ‘esercizio’ si propone assai più modestamente di fornire risposta al seguente interrogativo: quanto è ‘credibile’ la ‘verità sull’11 settembre’ così come accreditata nel report finale [d’ora in poi designato come ‘Commission report’…] della 9/11 Independent Commission del Congresso degli Stati Uniti?…
Ovviamente il materiale esistente in rete su tale argomento è a dir poco ‘sterminato’ e questo fa sì che una cernita preliminare della materia prima sulla quale lavorare già è lavoro alquanto problematico. Un sito contenente una ragguardevole pole di informazioni e riferimenti sull’11 settembre mi pare sia il seguente http://s3.amazonaws.com/911timeline/index.html . Da esso trarremo il materiale di base sul quale lavorare, anche se ulteriori riferimenti e indirizzi saranno ovviamente bene accetti. La mia speranza è che, almeno in questa sede, si possa cercare di impostare l’analisi di quanto avvenuto l’11 settembre in maniera scientifica… o quasi per lo meno… Augurandomi entusiastica e fattiva collaborazione da parte vostra proverò ad impostare il ‘capitolo primo’ nel prossimo postato…

cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
diversi di voi si sono accinti a proporre, con risultati un poco alternanti a seconda dei casi, argomenti di discussione che, da un punto di vista strettamente ‘accademico’, con la Matematica avrebbero poco o nulla a che fare. Secondo il mio modestissimo parere tale distinzione è profondamente erronea dal momento che la Matematica è in primo luogo un aspetto del pensiero per cui il ‘Matematico’ ricorre alla ‘Matematica’ in maniera ‘istintiva’ quale che sia la sua attività del momento. La semplice lettura di un articolo di giornale per esempio è assai diversa se fatta da un ‘Matematico’ oppure da uno che ‘Matematico’ non è. Mentre quest’ultimo solitamente è attento alla ‘materialità’ della notizia riportata dalla carta stampata, il primo sottopone la notizia ad una attenta valutazione critica per valutarne la ‘affidabilità’, ovvero se costituisce un insieme di elementi logicamente coerenti. Per dimostrare la veridicità di queste mie affermazioni voglio proporre a tutti una specie di ‘esercizio’ su un argomento assai ‘scottante’, vale a dire la ‘tragedia’ dell’11 settembre 2001, per valutare insieme se quanto oggi si pretende sia ‘verità ufficiale’ può essere accettato come tale anche dopo un attento esame critico. Mi rendo conto che è difficile per ognuno di noi essere immune da condizionamenti su un tema così delicato. D’altra parte è proprio la parola ‘difficile’ che solitamente sprona il matematico ad andare avanti e pertanto sono sotto questo punto di vista assai ‘fiducioso’. Dal momento che ogni costruzione scientifica deve basarsi su degli ‘assiomi’, la presente discussione assumerà come ‘assioma’ che la ‘mente organizzatrice’ dell’11 settembre sia stata un certa ‘Organizzazione Y’ la quale aveva come fine una ‘svolta decisiva’ negli equilibri politici mondiali, ‘svolta’ i cui effetti [non certo positivi per la gran parte dell’umanità…] durano tuttora e dureranno per chissà quanti anni a venire. Senza avere alcuna pretesa di stabilire quale sia l’identità ed i membri di questa ‘Organizzazione Y’, questo ‘esercizio’ si propone assai più modestamente di fornire risposta al seguente interrogativo: quanto è ‘credibile’ la ‘verità sull’11 settembre’ così come accreditata nel report finale [d’ora in poi designato come ‘Commission report’…] della 9/11 Independent Commission del Congresso degli Stati Uniti?…
Ovviamente il materiale esistente in rete su tale argomento è a dir poco ‘sterminato’ e questo fa sì che una cernita preliminare della materia prima sulla quale lavorare già è lavoro alquanto problematico. Un sito contenente una ragguardevole pole di informazioni e riferimenti sull’11 settembre mi pare sia il seguente http://s3.amazonaws.com/911timeline/index.html . Da esso trarremo il materiale di base sul quale lavorare, anche se ulteriori riferimenti e indirizzi saranno ovviamente bene accetti. La mia speranza è che, almeno in questa sede, si possa cercare di impostare l’analisi di quanto avvenuto l’11 settembre in maniera scientifica… o quasi per lo meno… Augurandomi entusiastica e fattiva collaborazione da parte vostra proverò ad impostare il ‘capitolo primo’ nel prossimo postato…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Risposte
focus non è che sia così autorevole come rivista scientifica...
Neanche come rivista scandalistica. Forse un po' come rotocalco di quarta categoria, che è precisamente quello che è.
"wedge":
a me la cosa che è sempre stata più sospetta è: come diavolo fanno dei cadetti di un'accademia di volo a beccare a vista due grattacieli, e ancor peggio, il Pentagono con una manovra che è quasi un atterraggio?
Credimi, non è difficile.
Forse il discorso è che basta che si scaldino a sufficienza solo alcuni dei travi portanti della struttura, per provocare il collasso.
Vedrò di rifare il conto che avevo fatto al tempo. Mi semrava abbastanza semplice ed immediato. Probabilmente mi sbaglio, ma mi piacerebbe capire dove.
"nato_pigro":
[quote="Marco83"]Io tempo fa, in una discussione tra ingegneri, avevo fatto un banale conto per vedere se era possibile che le Twin towers fossero collassate a causa dell'innalzamento di temperatura causato dalle fiamme e ne era uscito che era sostanzialmente palesemente impossibile...
Avevo preso la quantità di carburante trasportata nei serbatoi, moltiplicata per il calore specifico del combustibile e, assumendo che tutto il calore venisse trasferito alla struttura portante (d'acciaio) dell'edificio, avevo calcolato quante tonnellate d'acciaio potevano vedere un'innalzamento di temperatura di 600K. Il risultato era chiaramente troppo piccolo per poter spiegare un collasso del genere. Se poi si aggiunge che di perdite di energia ce ne erano a bizzeffe, la questione assume contorni abbastanza fumosi.
nel numero di 1-2 mesi fa di focus c'era un articolo che smentiva molte delle ipotesi complottiste... in cui dicevano (autorevoli ingenieri, senza togliere a a Marco

focus-mondadori-...... ci siamo intesi! e cmq focus non è che sia così autorevole come rivista scientifica...
"Marco83":
Io tempo fa, in una discussione tra ingegneri, avevo fatto un banale conto per vedere se era possibile che le Twin towers fossero collassate a causa dell'innalzamento di temperatura causato dalle fiamme e ne era uscito che era sostanzialmente palesemente impossibile...
Avevo preso la quantità di carburante trasportata nei serbatoi, moltiplicata per il calore specifico del combustibile e, assumendo che tutto il calore venisse trasferito alla struttura portante (d'acciaio) dell'edificio, avevo calcolato quante tonnellate d'acciaio potevano vedere un'innalzamento di temperatura di 600K. Il risultato era chiaramente troppo piccolo per poter spiegare un collasso del genere. Se poi si aggiunge che di perdite di energia ce ne erano a bizzeffe, la questione assume contorni abbastanza fumosi.
nel numero di 1-2 mesi fa di focus c'era un articolo che smentiva molte delle ipotesi complottiste... in cui dicevano (autorevoli ingenieri, senza togliere a a Marco

forse sono io che sono uno che pensa a troppe teorie cospirative, ma qui sotto c'è qualcosa di ben più grande che Bush vuole nascondere..
a me la cosa che è sempre stata più sospetta è: come diavolo fanno dei cadetti di un'accademia di volo a beccare a vista due grattacieli, e ancor peggio, il Pentagono con una manovra che è quasi un atterraggio?
Io tempo fa, in una discussione tra ingegneri, avevo fatto un banale conto per vedere se era possibile che le Twin towers fossero collassate a causa dell'innalzamento di temperatura causato dalle fiamme e ne era uscito che era sostanzialmente palesemente impossibile...
Avevo preso la quantità di carburante trasportata nei serbatoi, moltiplicata per il calore specifico del combustibile e, assumendo che tutto il calore venisse trasferito alla struttura portante (d'acciaio) dell'edificio, avevo calcolato quante tonnellate d'acciaio potevano vedere un'innalzamento di temperatura di 600K. Il risultato era chiaramente troppo piccolo per poter spiegare un collasso del genere. Se poi si aggiunge che di perdite di energia ce ne erano a bizzeffe, la questione assume contorni abbastanza fumosi.
Avevo preso la quantità di carburante trasportata nei serbatoi, moltiplicata per il calore specifico del combustibile e, assumendo che tutto il calore venisse trasferito alla struttura portante (d'acciaio) dell'edificio, avevo calcolato quante tonnellate d'acciaio potevano vedere un'innalzamento di temperatura di 600K. Il risultato era chiaramente troppo piccolo per poter spiegare un collasso del genere. Se poi si aggiunge che di perdite di energia ce ne erano a bizzeffe, la questione assume contorni abbastanza fumosi.
non lo leggeranno in molti
Il ‘capitolo I’ è dedicato all’analisi della time table dei due ‘tragici voli’ Flight 11 e Flight 175 dal decollo dall’aeroporto Logan di Boston fino all’impatto sugli edifici del Wolrd Trade Center… poi andremo oltre… Le rotte di tutti gli aerei protagonisti della tragica giornata dell’11 settembre, così come compaiono nel ‘Commission report' sono riprodotte nella figura seguente, che sintetizza assai bene il quadro generale della giornata e che richiameremo assai spesso. Si prega il lettore di osservarla bene, perché in essa è celata gra parte della ‘verità’…

Flight 11
Ore 7.59 a.m. – Il Flight 11 della American Airlines, con a bordo 81 passeggeri, nove assistenti di volo e due piloti, decolla dal Logan Airport di Boston con 14 minuti di ritardo rispetto alla tabella programmata. Difficile dire quanto questo ritardo abbia poi influito sugli eventi successivi, anche tenendo conto che il Flight 175, che decollerà dallo stesso aeroporto pochi minuti dopo, subirà a sua volta un ritardo di 17 minuti…
Ore 8.13 a.m. – Ultima comunicazione di routine tra il Flight 11 e il controllo di volo. All’ordine di virare a destra il pilota risponde in maniera affermativa. In quel momento il Flight 11 si trova sopra la cittadina di Gardner [Massachusetts], poco meno di 50 miglia ad ovest di Boston. Il controllore di volo ordina quindi al Flight 11 di salire a 35.000 piedi di quota. Non riceve alcuna risposta e contemporaneamente il transponder del Flight 11 cessa la trasmissione. Il transponder è un dispositivo elettronico che comunica in modo automatico al controllo a terra i dati di volo [coordinate, altitudine e velocità…] e se necessario, per esempio in caso di dirottamento, invia uno speciale codice di emergenza. Il direttore del traffico aereo Gleen Michael dirà più tardi: ‘Supponiamo che il dirottamento [del Flight 11…] sia avvenuto in questo preciso momento…’. Il Boston Globe scriverà: ‘Sembra che i dirottatori abbiano colto i piloti completamente di sorpresa, al punto che essi non hanno avuto il tempo di inviare il prescritto segnale di emergenza, cosa che si poteva fare semplicemente premendo un pulsante posto sul quadro comandi e facilmente accessibile ad entrambi i piloti…’ . Il NORAD ha ‘ufficialmente’ dichiarato di essere venuto a conoscenza del dirottamento del Flight 11 non prima delle 8.40 a.m., ossia 27 minuti dopo. Un impiegato del NORAD [di cui non è stato divulgato il nome…] ha però fornito alla commissione un’ora differente, le 8.31 a.m., vale a dire 18 minuti dopo. Questa testimonianza è stata avvalorata, sia pure in modo indiretto, dal colonnello Robert Marr, responsabile del settore nord-est del NORAD, il quale ha dichiarato che il transponder del Flight 11 ha cessato la trasmissione ‘poco dopo le 8.30 a.m.’. Secondo la ricostruzione contenuta nel Commission report invece il Flight 11 ha proseguito la rotta in direzione nord-ovest [allontanandosi quindi dall’obiettivo…] fino alle ore 8.20 a.m., quando ha compiuto una improvvisa virata in direzione sud…
Ore 8.14 a.m. – L’attenzione dei controllori di volo è tutta incentrata sul Flight 11, dove accadono ‘cose strane’. Secondo quanto scritto dal Christian Science Monitor il 13 settembre 2001 [ confermato anche dall’MSNBC del 15 settembre 2001 …] ‘…un minuto dopo che l’aereo era stato dirottato John Ogonowski [il comandante del Flight 11…] attivava il talk back button [pulsante che dispone la radio di bordo in modalità ‘tramissione’…] , permettendo così al controllo di volo di Boston di udire quello che si dice in cabina di pilotaggio…’. Un controllore di volo riferirà poi: ‘… il bottone è stato premuto ad intermittenza per la maggior parte del tempo fino all’arrivo a New York…’. L’articolista dell’MNSBC fa notare a questo proposito che ‘… il fatto che abbia potuto fare questo stà indicare che egli [Ogonowski] è rimasto seduto al posto di pilotaggio in pratica fino all’impatto dell’aereo con il Wolrd Trade Center…’. La trasmissione in effetti sembra sia continuata fino alle 8.38 a.m. Un minuto dopo il controllo di volo a Boston cerca di contattare il Flight 11 utilizzando una frequenza di emergenza. Non ottiene risposta …
Ore 8.20 a.m. – Il Flight 11 interrompe la trasmissione del segnale IFF [Identification Friend or Foe, ossia ‘identificazione amico-nemico’…] e contemporaneamente vira bruscamente a sud. Il segnale IFF, a differenza del transponder, è di esclusivo impiego militare. Il controllo del traffico di Boston ‘decide’ che il Flight 11 è stato ‘probabilmente dirottato’ ma attende altri cinque minuti prima di comunicare la cosa agli altri centri di controllo e dieci-venti minuti prima di allertare il NORAD. La ABC News scriverà in seguito: ‘Non sembra abbiano avuto eccessiva fretta a far suonare i campanelli di allarme. Vi è stato un gap sul quale è necessario investigare…’. Sempre intorno alle ore 8.20 a.m. l’assistente di volo Betty Ong utilizza il telefono di servizio per chiamare Vanessa Minter, impiegata della American Airlines della North Carolina addetta alle prenotazioni dei voli. Questa cerca in un primo tempo di passare la telefonata, senza riuscirci, a Craig Marquis, dirigente del centro operativo della American Airlines di Fort Worth [Texas]. Nydia Gonzales, un altro funzionario della American Airlines riesce ad inserirsi nella comunicazione alle ore 8.27 a.m. La Ong parla al telefono per 25 minuti, fino ad un attimo prima dello schianto finale. L’FBI ha riferito che solo i primi quattro muniti di conversazione sono stati registrati e non ha voluto rilasciare la registrazione. La Ong riferisce che i dirottatori hanno diffuso una sostanza spray nella prima classe per tenere i passeggeri lontani dai vani anteriori dell’aereo. Le lacrimano gli occhi e respira con affanno. Riferisce inoltre che un passeggero è stato ucciso [dovrebbe trattarsi di Daniel Lewin…] e un membro dell’equipaggio è in fin di vita. Un’altra assistente di volo del Flight 11, Amy Sweeney, chiama al telefono il dirigente della American Airlines Michael Woodward e parlerà con lui per ben 25 minuti. Il Boston Globe pubblica il 23 novembre 2001 quella che asserisce essere la trascrizione della conversazione tra la Sweeney e Woodward. Essa inizia con queste parole: ‘… ascolta con molta attenzione. Sono sul Flight 11. L’aereo è stato dirottato…’. La Sweeney identifica quattro dirottatori [sui cinque che dovevano trovarsi sull’aereo…] e fornisce i numeri di poltrona di ciascuno. Prima ancora del disastro finale quindi lo staff della American Airlines [sempre secondo il Boston Globe…] è stato in grado di risalire ai nomi, numeri di telefono, indirizzi e numeri di carta di credito dei quattro, incluso Mohamed Atta e Abdulaziz Alomari. L’ assistente di volo fornisce poi altri dettagli. I quattro ‘terroristi’ avrebbero ‘un aspetto mediorientale’. Quando sono circa le 8.21 a.m. riferisce: ‘… sono riusciti ad entrare in cabina di pilotaggio. Hanno con loro una bomba con attaccati dei fili di colore giallo…’
Ore 8.24 a.m. – Grazie alla radio di bordo provvidenzialmente tenuta in modalità ‘trasmissione’ dal comandante Ogonowski, i controllori di volo di Boston possono udire in ‘viva voce’ quello che i ‘terroristi’ dicono ai passeggeri del Flight 11. Si odono frasi come questa : ‘… abbiamo diversi aerei [nelle nostre mani]… state calmi e tutto finirà ok… se tentate qualche gesto sbagliato fate solo del male a voi stessi… restate quindi calmi…’. Solo a questo punto il controllo del traffico aereo di Boston decide di avvertire gli altri centri di controllo che il Flight 11 è stato dirottato. Prima che il NORAD sia anch’esso informato dovranno passare però altri sei o dieci minuti …
Ore 8.28 a.m. – Il controllo aereo di Boston rileva sul radar una improvvisa virata di 100 gradi a sinistra compiuta dal Flight 11, il quale procederà da questo momento in poi con rotta a sud. I controllori di volo di Boston testimonieranno poi unanimemente di non aver mai perduto la traccia dell’aereo sul radar, anche se a partire da quando il transponder era stato spento non sono più stati in grado di stabilire la quota dell’aereo. Al quartier generale della American Airlines l’attenzione di tutti ormai polarizzata sul Flight 11: ‘Tutti abbiamo visto con i nostri occhi l’aereo virare all’improvviso in direzione sud…’
Ore 8.33 a.m. – Il controllori di volo di Boston odono distintamente le parole rivolte dai dirottatori ai passeggeri del Flight 11 : ‘… nessuno deve muoversi!… stiamo tornando in aeroporto!… non fate mosse azzardate!…’
Ore 8.41 a.m. – I piloti del Flight 175 comunicano al controllo di volo di Boston qualcosa a proposito del Flight 11. Vi sono due diverse versioni circa il contenuto del messaggio. Versione del Guardian : ‘Riceviamo una trasmissione sospetta da quando abbiamo lasciato Boston. Qualcuno attiva ogni tanto il microfono e dice: ciascuno stia al proprio posto. La trasmissione è cessata…’. Versione del Boston Globe: ‘Riceviamo una trasmissione sospetta dalla nostra partenza da B-O-S [nome in codice che indica l’aeroporto di Boston… -n.d.r….]. Qualcuno attiva il microfono e dice: ognuno stia al suo posto…’. L’ultimo messaggio trasmesso dal Flight 175, concernente questi strani segnali ricevuti, arriva pochi secondi prima delle 8.42 a.m. Secondo la ricostruzione ufficiale, il Flight 175 sarà dirottato nel successivo minuto…
Ore 8.46 a.m. – Un aereo identificato come il Boeing 767 American Airlines Flight 11 si schianta contro la ‘Torre nord’ del Wolrd Trade Center di New York. Le indagini appureranno che il velivolo viaggiava a 470 miglia orarie ed aveva a bordo 10.000 galloni di cherosene…
Flight 175
Ore 8.14 a.m. – Lo United Airlines Flight 175, diretto a Los Angeles con a bordo 56 passeggeri, sette assistenti di volo e due piloti, decolla dal Logan Airport di Boston con un ritardo di 17 minuti rispetto alla tabella programmata…
Ore 8.37 a.m. – I controllori di volo di Boston chiedono ai piloti del Flight 175 se riescono a ‘vedere’ il Flight 11 della American Airlines che dovrebbe trovarsi 10 miglia a sud della loro posizione. Il piloti del Flight 175 rispondono affermativamente, cioè che ‘lo vedono’, dopo di che essi ricevono l’ordine di tenersi lontano…
Ore 8.42 a.m. - Il Flight 175 devia dalla rotta prescritta. In quel momento il velivolo si trova sopra il confine tra New Jersey e Pensylvania. In un primo tempo la CNN dirà che questa deviazione è avvenuta alle ore 8.50 a.m., ma probabilmente si è riferita alla successiva inversione di rotta in direzione nord-est [vedi figura 1…]. Successivamente un controllore di volo riferirà al New York Times [edizione del 16 ottobre 2001]: ‘… dall’istante della deviazione di rotta verso sud, il transponder del Flight 175 ha cessato la trasmissione e non è stato più possibile alcun contatto…’. Il numero di Newsday del 10 settembre 2002 riporta invece un versione totalmente diversa. : il transponder del Flight 175 sarebbe rimasto spento per solo una trentina di secondi, dopo di che avrebbe ripreso a trasmettere con un codice diverso e non assegnato quel giorno ad alcun aereo. Ironicamente ciò ‘ha permesso ai controllori di volo di seguire meglio la rotta del velivolo…’. Di fatto nei 18 minuti successivi all’impatto del Flight 11 tanti occhi potranno osservare sugli schermi radar la rotta del Flight 175 in direzione sud ovest fino alle ore 8.50 a.m., allorché compirà una brusca virata di 180 gradi [vedi figura …] per dirigersi in direzione di New York… In un non ben precisato istante di tempo l’uomo d’affari Peter Burton, imbarcato sul Flight 175 chiama al telefono il padre e dice: oh mio Dio!… hanno immobilizzato una hostess!… penso proprio che stanno dirottando l’aereo!…’. La telefonata di Burton si interrompe e si ripristina per altre due volte. La prima volta riesce a descrivere la scena che si svolge davanti a lui: alcuni uomini armati di coltello mettono fuori combattimento gli assistenti di volo, altri tentano di accedere alla cabina di pilotaggio. La seconda volta avrà il tempo di dire addio prima dell’impatto finale dell’aereo. Secondo la ‘ricostruzione ufficiale’ dal Flight 175 vi sarebbero state altre due chiamate telefoniche, quella del passeggero Bryan Sweeney e quella di un assistente di volo il cui nome non è mai stato reso noto…
Ore 8.43 a.m. – Al NORAD è notificato che anche il Flight 175 è stato dirottato…
Ore 8.44 a.m. – I piloti dell’US Airlines Flight 583 riferiscono al controllo di volo Di aver udito sulla frequenza 121.5 per un tempo assai breve il segnale ELT [Emergency Locator Transmistter…], poi non più ripetuto. Il controllo di volo risponde : ‘… ok… date conferma se lo udite di nuovo…’. Se si è trattato del segnale di emergenza del Flight 175, questo è il solo caso in cui il pilota ha avuto il tempo di azionarlo quel giorno…
Ore 8.58 a.m. – Il passeggero Brian Sweeney, imbarcato sul Flight 175, tenta di chiamare la moglie al telefono. Lascia il seguente messaggio: siamo stati dirottati e non sembra si stia mettendo bene!… Chiama poi la madre e le dice che cosa sta accadendo a bordo …
Ore 9.01 a.m. – Il Flight 175 è costantemente seguito sugli schermi radar dai controllori di volo di New York. Uno di essi esclama inorridito: ‘… non ha intenzione di atterrare!… ci sta venendo addosso!…’. Un altro: ‘… mio Dio!… è sopra Manhattan!…’
Ore 9.03 a.m. – Un aereo di linea, identificato poi come il Boeing 767 United Airlines Flight 175 si schianta contro la ‘Torre sud’ del World Trade Center…
Terminata la pura e semplice esposizione dei ‘fatti’ in ordine cronologico una domanda d’obbligo: è tutto ‘convincente’ oppure c’è qualche ‘punto oscuro’?…
cordiali saluti
lupo grigio

an old wolf may lose his teeth, but neevr his nature

Flight 11
Ore 7.59 a.m. – Il Flight 11 della American Airlines, con a bordo 81 passeggeri, nove assistenti di volo e due piloti, decolla dal Logan Airport di Boston con 14 minuti di ritardo rispetto alla tabella programmata. Difficile dire quanto questo ritardo abbia poi influito sugli eventi successivi, anche tenendo conto che il Flight 175, che decollerà dallo stesso aeroporto pochi minuti dopo, subirà a sua volta un ritardo di 17 minuti…
Ore 8.13 a.m. – Ultima comunicazione di routine tra il Flight 11 e il controllo di volo. All’ordine di virare a destra il pilota risponde in maniera affermativa. In quel momento il Flight 11 si trova sopra la cittadina di Gardner [Massachusetts], poco meno di 50 miglia ad ovest di Boston. Il controllore di volo ordina quindi al Flight 11 di salire a 35.000 piedi di quota. Non riceve alcuna risposta e contemporaneamente il transponder del Flight 11 cessa la trasmissione. Il transponder è un dispositivo elettronico che comunica in modo automatico al controllo a terra i dati di volo [coordinate, altitudine e velocità…] e se necessario, per esempio in caso di dirottamento, invia uno speciale codice di emergenza. Il direttore del traffico aereo Gleen Michael dirà più tardi: ‘Supponiamo che il dirottamento [del Flight 11…] sia avvenuto in questo preciso momento…’. Il Boston Globe scriverà: ‘Sembra che i dirottatori abbiano colto i piloti completamente di sorpresa, al punto che essi non hanno avuto il tempo di inviare il prescritto segnale di emergenza, cosa che si poteva fare semplicemente premendo un pulsante posto sul quadro comandi e facilmente accessibile ad entrambi i piloti…’ . Il NORAD ha ‘ufficialmente’ dichiarato di essere venuto a conoscenza del dirottamento del Flight 11 non prima delle 8.40 a.m., ossia 27 minuti dopo. Un impiegato del NORAD [di cui non è stato divulgato il nome…] ha però fornito alla commissione un’ora differente, le 8.31 a.m., vale a dire 18 minuti dopo. Questa testimonianza è stata avvalorata, sia pure in modo indiretto, dal colonnello Robert Marr, responsabile del settore nord-est del NORAD, il quale ha dichiarato che il transponder del Flight 11 ha cessato la trasmissione ‘poco dopo le 8.30 a.m.’. Secondo la ricostruzione contenuta nel Commission report invece il Flight 11 ha proseguito la rotta in direzione nord-ovest [allontanandosi quindi dall’obiettivo…] fino alle ore 8.20 a.m., quando ha compiuto una improvvisa virata in direzione sud…
Ore 8.14 a.m. – L’attenzione dei controllori di volo è tutta incentrata sul Flight 11, dove accadono ‘cose strane’. Secondo quanto scritto dal Christian Science Monitor il 13 settembre 2001 [ confermato anche dall’MSNBC del 15 settembre 2001 …] ‘…un minuto dopo che l’aereo era stato dirottato John Ogonowski [il comandante del Flight 11…] attivava il talk back button [pulsante che dispone la radio di bordo in modalità ‘tramissione’…] , permettendo così al controllo di volo di Boston di udire quello che si dice in cabina di pilotaggio…’. Un controllore di volo riferirà poi: ‘… il bottone è stato premuto ad intermittenza per la maggior parte del tempo fino all’arrivo a New York…’. L’articolista dell’MNSBC fa notare a questo proposito che ‘… il fatto che abbia potuto fare questo stà indicare che egli [Ogonowski] è rimasto seduto al posto di pilotaggio in pratica fino all’impatto dell’aereo con il Wolrd Trade Center…’. La trasmissione in effetti sembra sia continuata fino alle 8.38 a.m. Un minuto dopo il controllo di volo a Boston cerca di contattare il Flight 11 utilizzando una frequenza di emergenza. Non ottiene risposta …
Ore 8.20 a.m. – Il Flight 11 interrompe la trasmissione del segnale IFF [Identification Friend or Foe, ossia ‘identificazione amico-nemico’…] e contemporaneamente vira bruscamente a sud. Il segnale IFF, a differenza del transponder, è di esclusivo impiego militare. Il controllo del traffico di Boston ‘decide’ che il Flight 11 è stato ‘probabilmente dirottato’ ma attende altri cinque minuti prima di comunicare la cosa agli altri centri di controllo e dieci-venti minuti prima di allertare il NORAD. La ABC News scriverà in seguito: ‘Non sembra abbiano avuto eccessiva fretta a far suonare i campanelli di allarme. Vi è stato un gap sul quale è necessario investigare…’. Sempre intorno alle ore 8.20 a.m. l’assistente di volo Betty Ong utilizza il telefono di servizio per chiamare Vanessa Minter, impiegata della American Airlines della North Carolina addetta alle prenotazioni dei voli. Questa cerca in un primo tempo di passare la telefonata, senza riuscirci, a Craig Marquis, dirigente del centro operativo della American Airlines di Fort Worth [Texas]. Nydia Gonzales, un altro funzionario della American Airlines riesce ad inserirsi nella comunicazione alle ore 8.27 a.m. La Ong parla al telefono per 25 minuti, fino ad un attimo prima dello schianto finale. L’FBI ha riferito che solo i primi quattro muniti di conversazione sono stati registrati e non ha voluto rilasciare la registrazione. La Ong riferisce che i dirottatori hanno diffuso una sostanza spray nella prima classe per tenere i passeggeri lontani dai vani anteriori dell’aereo. Le lacrimano gli occhi e respira con affanno. Riferisce inoltre che un passeggero è stato ucciso [dovrebbe trattarsi di Daniel Lewin…] e un membro dell’equipaggio è in fin di vita. Un’altra assistente di volo del Flight 11, Amy Sweeney, chiama al telefono il dirigente della American Airlines Michael Woodward e parlerà con lui per ben 25 minuti. Il Boston Globe pubblica il 23 novembre 2001 quella che asserisce essere la trascrizione della conversazione tra la Sweeney e Woodward. Essa inizia con queste parole: ‘… ascolta con molta attenzione. Sono sul Flight 11. L’aereo è stato dirottato…’. La Sweeney identifica quattro dirottatori [sui cinque che dovevano trovarsi sull’aereo…] e fornisce i numeri di poltrona di ciascuno. Prima ancora del disastro finale quindi lo staff della American Airlines [sempre secondo il Boston Globe…] è stato in grado di risalire ai nomi, numeri di telefono, indirizzi e numeri di carta di credito dei quattro, incluso Mohamed Atta e Abdulaziz Alomari. L’ assistente di volo fornisce poi altri dettagli. I quattro ‘terroristi’ avrebbero ‘un aspetto mediorientale’. Quando sono circa le 8.21 a.m. riferisce: ‘… sono riusciti ad entrare in cabina di pilotaggio. Hanno con loro una bomba con attaccati dei fili di colore giallo…’
Ore 8.24 a.m. – Grazie alla radio di bordo provvidenzialmente tenuta in modalità ‘trasmissione’ dal comandante Ogonowski, i controllori di volo di Boston possono udire in ‘viva voce’ quello che i ‘terroristi’ dicono ai passeggeri del Flight 11. Si odono frasi come questa : ‘… abbiamo diversi aerei [nelle nostre mani]… state calmi e tutto finirà ok… se tentate qualche gesto sbagliato fate solo del male a voi stessi… restate quindi calmi…’. Solo a questo punto il controllo del traffico aereo di Boston decide di avvertire gli altri centri di controllo che il Flight 11 è stato dirottato. Prima che il NORAD sia anch’esso informato dovranno passare però altri sei o dieci minuti …
Ore 8.28 a.m. – Il controllo aereo di Boston rileva sul radar una improvvisa virata di 100 gradi a sinistra compiuta dal Flight 11, il quale procederà da questo momento in poi con rotta a sud. I controllori di volo di Boston testimonieranno poi unanimemente di non aver mai perduto la traccia dell’aereo sul radar, anche se a partire da quando il transponder era stato spento non sono più stati in grado di stabilire la quota dell’aereo. Al quartier generale della American Airlines l’attenzione di tutti ormai polarizzata sul Flight 11: ‘Tutti abbiamo visto con i nostri occhi l’aereo virare all’improvviso in direzione sud…’
Ore 8.33 a.m. – Il controllori di volo di Boston odono distintamente le parole rivolte dai dirottatori ai passeggeri del Flight 11 : ‘… nessuno deve muoversi!… stiamo tornando in aeroporto!… non fate mosse azzardate!…’
Ore 8.41 a.m. – I piloti del Flight 175 comunicano al controllo di volo di Boston qualcosa a proposito del Flight 11. Vi sono due diverse versioni circa il contenuto del messaggio. Versione del Guardian : ‘Riceviamo una trasmissione sospetta da quando abbiamo lasciato Boston. Qualcuno attiva ogni tanto il microfono e dice: ciascuno stia al proprio posto. La trasmissione è cessata…’. Versione del Boston Globe: ‘Riceviamo una trasmissione sospetta dalla nostra partenza da B-O-S [nome in codice che indica l’aeroporto di Boston… -n.d.r….]. Qualcuno attiva il microfono e dice: ognuno stia al suo posto…’. L’ultimo messaggio trasmesso dal Flight 175, concernente questi strani segnali ricevuti, arriva pochi secondi prima delle 8.42 a.m. Secondo la ricostruzione ufficiale, il Flight 175 sarà dirottato nel successivo minuto…
Ore 8.46 a.m. – Un aereo identificato come il Boeing 767 American Airlines Flight 11 si schianta contro la ‘Torre nord’ del Wolrd Trade Center di New York. Le indagini appureranno che il velivolo viaggiava a 470 miglia orarie ed aveva a bordo 10.000 galloni di cherosene…
Flight 175
Ore 8.14 a.m. – Lo United Airlines Flight 175, diretto a Los Angeles con a bordo 56 passeggeri, sette assistenti di volo e due piloti, decolla dal Logan Airport di Boston con un ritardo di 17 minuti rispetto alla tabella programmata…
Ore 8.37 a.m. – I controllori di volo di Boston chiedono ai piloti del Flight 175 se riescono a ‘vedere’ il Flight 11 della American Airlines che dovrebbe trovarsi 10 miglia a sud della loro posizione. Il piloti del Flight 175 rispondono affermativamente, cioè che ‘lo vedono’, dopo di che essi ricevono l’ordine di tenersi lontano…
Ore 8.42 a.m. - Il Flight 175 devia dalla rotta prescritta. In quel momento il velivolo si trova sopra il confine tra New Jersey e Pensylvania. In un primo tempo la CNN dirà che questa deviazione è avvenuta alle ore 8.50 a.m., ma probabilmente si è riferita alla successiva inversione di rotta in direzione nord-est [vedi figura 1…]. Successivamente un controllore di volo riferirà al New York Times [edizione del 16 ottobre 2001]: ‘… dall’istante della deviazione di rotta verso sud, il transponder del Flight 175 ha cessato la trasmissione e non è stato più possibile alcun contatto…’. Il numero di Newsday del 10 settembre 2002 riporta invece un versione totalmente diversa. : il transponder del Flight 175 sarebbe rimasto spento per solo una trentina di secondi, dopo di che avrebbe ripreso a trasmettere con un codice diverso e non assegnato quel giorno ad alcun aereo. Ironicamente ciò ‘ha permesso ai controllori di volo di seguire meglio la rotta del velivolo…’. Di fatto nei 18 minuti successivi all’impatto del Flight 11 tanti occhi potranno osservare sugli schermi radar la rotta del Flight 175 in direzione sud ovest fino alle ore 8.50 a.m., allorché compirà una brusca virata di 180 gradi [vedi figura …] per dirigersi in direzione di New York… In un non ben precisato istante di tempo l’uomo d’affari Peter Burton, imbarcato sul Flight 175 chiama al telefono il padre e dice: oh mio Dio!… hanno immobilizzato una hostess!… penso proprio che stanno dirottando l’aereo!…’. La telefonata di Burton si interrompe e si ripristina per altre due volte. La prima volta riesce a descrivere la scena che si svolge davanti a lui: alcuni uomini armati di coltello mettono fuori combattimento gli assistenti di volo, altri tentano di accedere alla cabina di pilotaggio. La seconda volta avrà il tempo di dire addio prima dell’impatto finale dell’aereo. Secondo la ‘ricostruzione ufficiale’ dal Flight 175 vi sarebbero state altre due chiamate telefoniche, quella del passeggero Bryan Sweeney e quella di un assistente di volo il cui nome non è mai stato reso noto…
Ore 8.43 a.m. – Al NORAD è notificato che anche il Flight 175 è stato dirottato…
Ore 8.44 a.m. – I piloti dell’US Airlines Flight 583 riferiscono al controllo di volo Di aver udito sulla frequenza 121.5 per un tempo assai breve il segnale ELT [Emergency Locator Transmistter…], poi non più ripetuto. Il controllo di volo risponde : ‘… ok… date conferma se lo udite di nuovo…’. Se si è trattato del segnale di emergenza del Flight 175, questo è il solo caso in cui il pilota ha avuto il tempo di azionarlo quel giorno…
Ore 8.58 a.m. – Il passeggero Brian Sweeney, imbarcato sul Flight 175, tenta di chiamare la moglie al telefono. Lascia il seguente messaggio: siamo stati dirottati e non sembra si stia mettendo bene!… Chiama poi la madre e le dice che cosa sta accadendo a bordo …
Ore 9.01 a.m. – Il Flight 175 è costantemente seguito sugli schermi radar dai controllori di volo di New York. Uno di essi esclama inorridito: ‘… non ha intenzione di atterrare!… ci sta venendo addosso!…’. Un altro: ‘… mio Dio!… è sopra Manhattan!…’
Ore 9.03 a.m. – Un aereo di linea, identificato poi come il Boeing 767 United Airlines Flight 175 si schianta contro la ‘Torre sud’ del World Trade Center…
Terminata la pura e semplice esposizione dei ‘fatti’ in ordine cronologico una domanda d’obbligo: è tutto ‘convincente’ oppure c’è qualche ‘punto oscuro’?…
cordiali saluti
lupo grigio

an old wolf may lose his teeth, but neevr his nature