L'errore/orrore si propaga, cresce, si radica in rete
Ogni tanto mi capita di incrociare pagine web che dicono cose più o meno abominevoli di TdG.
Mi pareva carino (ache se un po' rischioso...) segnalare le "sviste".
Anzi, meglio, volevo proporre di trasformare questo thread in un covo di delatori. Segnalate!
L'estate sarà calda.
Mi pareva carino (ache se un po' rischioso...) segnalare le "sviste".
Anzi, meglio, volevo proporre di trasformare questo thread in un covo di delatori. Segnalate!
L'estate sarà calda.

Risposte
Da qui:
http://www.wikio.it/article/61669289
parlando di Nash:
lo porteranno all'elaborazione della Teoria dei Giochi, che manderà in soffitta le vecchie concezioni economiche di Adam Smith
Come è ben noto, la teoria dei giochi non è stata elaborata da Nash, ma casomani da von Neumann e Morgenstern (1944, sei anni prima che compaiano i due principali contributi, rilevanti, di Nash alla teoria dei giochi). Fatto che è universalmente riconosciuto da chi conosce la teoria dei giochi, ma evidentemente non universalmene noto.
Non è l'unico sito in cui viene accreditata a Nash l'invenzione della teoria dei giochi. Potenza dei film e della "cultura" diffusa.
Potrebbe valere la spesa di cercare con Google: teoria dei "giochi di nash".
Tra l'altro, si trova una pagina che (forse?) uno non si aspetterebbe:
http://lescienze.espresso.repubblica.it ... hi/1285640
Vi si legge:
descrivono le basi neurologiche delle teorie di John Nash, l’economista premio Nobel (reso celebre dal film “A Beautiful Mind”) che ha formulato la “teoria dei giochi”.
http://www.wikio.it/article/61669289
parlando di Nash:
lo porteranno all'elaborazione della Teoria dei Giochi, che manderà in soffitta le vecchie concezioni economiche di Adam Smith
Come è ben noto, la teoria dei giochi non è stata elaborata da Nash, ma casomani da von Neumann e Morgenstern (1944, sei anni prima che compaiano i due principali contributi, rilevanti, di Nash alla teoria dei giochi). Fatto che è universalmente riconosciuto da chi conosce la teoria dei giochi, ma evidentemente non universalmene noto.
Non è l'unico sito in cui viene accreditata a Nash l'invenzione della teoria dei giochi. Potenza dei film e della "cultura" diffusa.
Potrebbe valere la spesa di cercare con Google: teoria dei "giochi di nash".
Tra l'altro, si trova una pagina che (forse?) uno non si aspetterebbe:
http://lescienze.espresso.repubblica.it ... hi/1285640
Vi si legge:
descrivono le basi neurologiche delle teorie di John Nash, l’economista premio Nobel (reso celebre dal film “A Beautiful Mind”) che ha formulato la “teoria dei giochi”.
Questa è una gemma preziosa:
http://www.12manage.com/methods_game_theory_it.html
non perdetevela!
Comincia dicendo che la teoria dei giochi è una branchia speciale della matematica. Mi domando come siano i polmoni della matematica. Se ne sapete qualcosa, fatemelo sapere
Vabbé, un errore di stumpa scappa a tutti.
E' che sembra (e probabilmente lo è) tradotta con uno di quei programmi (scadenti) di traduzione automatica.
Lasco a voi il divertimento. Mi limito a due citazioni:
il primo magazine accademico
E meno male che non hanno usato il termine "fanzine". Ovviamente si riferiscono alla rivista (in inglese journal, non magazine...) International Journal of Game Theory, fondato da Morgenstern. Dicono 1972, anche se il primo numero porta la data di dicembre 1971:
http://www.springerlink.com/content/qmp ... fdc&pi=139
Ma su questo siamo ampiamente entro i limiti del tollerabile. Magari è anche davvero stato disponibile solo nel 1972.
molti teorici del gioco certamente godono nell'esercitarsi sui giochi
Ora so perché mi appassiona così tanto la TdG
Un po' preoccupante è il fatto che si trovino al posto n. 20, cercando teoria dei giochi con Google.
Ancor più preoccupante è il fatto che mi sembra che cerchino di farsi pagare per queste straordinarie performances didattiche. Ma forse è roba per manager. E questi, si sa, sono di bocca buona.
http://www.12manage.com/methods_game_theory_it.html
non perdetevela!
Comincia dicendo che la teoria dei giochi è una branchia speciale della matematica. Mi domando come siano i polmoni della matematica. Se ne sapete qualcosa, fatemelo sapere

Vabbé, un errore di stumpa scappa a tutti.
E' che sembra (e probabilmente lo è) tradotta con uno di quei programmi (scadenti) di traduzione automatica.
Lasco a voi il divertimento. Mi limito a due citazioni:
il primo magazine accademico
E meno male che non hanno usato il termine "fanzine". Ovviamente si riferiscono alla rivista (in inglese journal, non magazine...) International Journal of Game Theory, fondato da Morgenstern. Dicono 1972, anche se il primo numero porta la data di dicembre 1971:
http://www.springerlink.com/content/qmp ... fdc&pi=139
Ma su questo siamo ampiamente entro i limiti del tollerabile. Magari è anche davvero stato disponibile solo nel 1972.
molti teorici del gioco certamente godono nell'esercitarsi sui giochi
Ora so perché mi appassiona così tanto la TdG

Un po' preoccupante è il fatto che si trovino al posto n. 20, cercando teoria dei giochi con Google.
Ancor più preoccupante è il fatto che mi sembra che cerchino di farsi pagare per queste straordinarie performances didattiche. Ma forse è roba per manager. E questi, si sa, sono di bocca buona.
Stavolta ha abboccato un pesce grosso. Mica il blogger di passaggio.
Nientepopodimenoché il serio e paludato "Sole 24ORE"!
[size=134]Addio a Leonid Hurwicz, l'economista che inventò la teoria dei giochi[/size]
Qui l'articoletto (con titolo annesso):
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... ype=Libero
Con tutto il rispetto per i contributi assolutamente pregevoli di Hurwicz, qui si sta esagerando alla grande.
Già dire di Nash che abbia inventato la TdG è molto "sopra le righe", ma dirlo di Hurwicz è semplicemente ridicolo.
Ma sì, colpa dei titolisti...
In effetti, nell'articolo si legge qualcosa di più serio: "un pioniere dell'utilizzo della teoria dei giochi in economia"
Nientepopodimenoché il serio e paludato "Sole 24ORE"!
[size=134]Addio a Leonid Hurwicz, l'economista che inventò la teoria dei giochi[/size]
Qui l'articoletto (con titolo annesso):
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... ype=Libero
Con tutto il rispetto per i contributi assolutamente pregevoli di Hurwicz, qui si sta esagerando alla grande.
Già dire di Nash che abbia inventato la TdG è molto "sopra le righe", ma dirlo di Hurwicz è semplicemente ridicolo.
Ma sì, colpa dei titolisti...
In effetti, nell'articolo si legge qualcosa di più serio: "un pioniere dell'utilizzo della teoria dei giochi in economia"
Ecco il blogger che avanza:
http://www.blogonomy.it/2008/07/23/il-d ... n-idiozia/
Nell’oceano d’ipocrisie di questi giorni, ho pescato anche la tesi interessante di un certo Michael Shermer, che tratta l’ineluttabilità del doping come conseguenza della teoria dei giochi (o «dilemma del prigioniero» di John Nash)
1. confondere la TdG col dilemma del prigioniero è un pochino svilire la TdG
2. la TdG non è di Nash, già lo sappiamo
3. il dilemma del prigioniero è dovuto a Flood e Dresher e la storiellina così nota è di Tucker
Poi, che il doping sia ineluttabile come conseguenza della TdG, beh, nemmeno io in pieno delirio d'onnipotenza per la disciplina di cui mi occupo oserei azzardare tanto
http://www.blogonomy.it/2008/07/23/il-d ... n-idiozia/
Nell’oceano d’ipocrisie di questi giorni, ho pescato anche la tesi interessante di un certo Michael Shermer, che tratta l’ineluttabilità del doping come conseguenza della teoria dei giochi (o «dilemma del prigioniero» di John Nash)
1. confondere la TdG col dilemma del prigioniero è un pochino svilire la TdG
2. la TdG non è di Nash, già lo sappiamo
3. il dilemma del prigioniero è dovuto a Flood e Dresher e la storiellina così nota è di Tucker
Poi, che il doping sia ineluttabile come conseguenza della TdG, beh, nemmeno io in pieno delirio d'onnipotenza per la disciplina di cui mi occupo oserei azzardare tanto

Oggi miriamo un po' più in alto.
La storia comincia sulla wiki inglese, sulla quale la voce "Game theory" è tra i miei "osservati speciali".
Il 19 maggio di quest'anno, l'utente Ranger2006 aggiunge un link esterno:
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =213435855
Il giorno dopo faccio un rollback:
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =213536120
La motivazione che metto è la seguente: "removed ext link, not a good source for GT"
E dò una giustificazione un po' più dettagliata nella pagina di discussione:
http://en.wikipedia.org/wiki/Talk:Game_ ... nk_removed
Ora, tenete presente che il link puntava a degli appunti brevi di TdG per studenti di economia di Oxford ("devised for Oxford University economics students"). Sul fontespizio portano la seguente dicitura:
Fabian Tassano
formerly Lecturer in Economics
Pembroke College, Oxford
Non penserete mica che se la sia presa a male, no? Beh, diciamo che ho ricevuto un paio di mail e che è intervenuto nella pagina di discussione della voce. Gli ho risposto con un tono un po' pepatino, e non ha più replicato.
Insomma, gli orrori si trovano anche laddove proprio non dovrebbero esserci!
Ah, gli orrori, dimenticavo. Ecco gli errori, da pivellino, che avevo trovato:
"... Nash equilibrium condition and 'subgame perfection'. Before we can define either of these criteria, we need to define the concept of ‘dominant strategy’"
e
"If there is only one rationalisable strategy, it is the dominant strategy".
E, tanto per concludere e per chiarire meglio. Un errore può capitare a tutti. Ma non penserete mica che in questi tre mesi l'autore abbia trovato modo di correggere il testo, no? Sempre lì, a fare "bella" figura di sé. Forse sta ancora studiando...
La storia comincia sulla wiki inglese, sulla quale la voce "Game theory" è tra i miei "osservati speciali".
Il 19 maggio di quest'anno, l'utente Ranger2006 aggiunge un link esterno:
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =213435855
Il giorno dopo faccio un rollback:
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =213536120
La motivazione che metto è la seguente: "removed ext link, not a good source for GT"
E dò una giustificazione un po' più dettagliata nella pagina di discussione:
http://en.wikipedia.org/wiki/Talk:Game_ ... nk_removed
Ora, tenete presente che il link puntava a degli appunti brevi di TdG per studenti di economia di Oxford ("devised for Oxford University economics students"). Sul fontespizio portano la seguente dicitura:
Fabian Tassano
formerly Lecturer in Economics
Pembroke College, Oxford
Non penserete mica che se la sia presa a male, no? Beh, diciamo che ho ricevuto un paio di mail e che è intervenuto nella pagina di discussione della voce. Gli ho risposto con un tono un po' pepatino, e non ha più replicato.
Insomma, gli orrori si trovano anche laddove proprio non dovrebbero esserci!
Ah, gli orrori, dimenticavo. Ecco gli errori, da pivellino, che avevo trovato:
"... Nash equilibrium condition and 'subgame perfection'. Before we can define either of these criteria, we need to define the concept of ‘dominant strategy’"
e
"If there is only one rationalisable strategy, it is the dominant strategy".
E, tanto per concludere e per chiarire meglio. Un errore può capitare a tutti. Ma non penserete mica che in questi tre mesi l'autore abbia trovato modo di correggere il testo, no? Sempre lì, a fare "bella" figura di sé. Forse sta ancora studiando...
Let me start noticing that in the English wikipedia there was a mistake about the axiomatic characterization of the Shapley value, that I corrected some time ago (29th of april, 2008):
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =208900515
As I said, the mistake was already pointed at in the discussion page 17 months earlier...
Today I was looking, via Google, for the shapley value:
http://www.google.it/search?hl=it&q=sha ... ogle&meta=
I was curious to see whether some recent scientific contributions (by Moretti, myself, and others) were "in a good position": yes!
- No. 4: http://www.biomedcentral.com/1471-2105/9/361
- No. 9: http://www.diptem.unige.it/patrone/Tran ... rences.pdf
And wikipedia? Of course, in position 1.
Well, there was, in position 3, the following:
http://rufasto.tripod.com/a01shapley.html
This is not a straight copy of the page in en:wiki about the Shapley value. It is inspired by that, but it seems to me that there are some personal re-elaborations (I did not check all of the "history" of the page about Shapley value in en:wiki).
But...
the mistake that was in en:wiki for a long time is "of course" there! Quoting the essential from there:
Appendix: Shapley’s desired properties for a coalition
The following are the desired properties for a coalition (it has been stated that Shapley value is the unique criteria set that has properties 2, 3 and 5):
P2: Efficient allocation
P3: Anonymity
P5: Additivity
Here, as it was in en:wiki, is missing the "dummy player property" (or the quite close "null player property").
So, not surprisingly, e&o continue to circulate after (and if...) they are removed from Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/w/index.php?tit ... =208900515
As I said, the mistake was already pointed at in the discussion page 17 months earlier...
Today I was looking, via Google, for the shapley value:
http://www.google.it/search?hl=it&q=sha ... ogle&meta=
I was curious to see whether some recent scientific contributions (by Moretti, myself, and others) were "in a good position": yes!
- No. 4: http://www.biomedcentral.com/1471-2105/9/361
- No. 9: http://www.diptem.unige.it/patrone/Tran ... rences.pdf
And wikipedia? Of course, in position 1.
Well, there was, in position 3, the following:
http://rufasto.tripod.com/a01shapley.html
This is not a straight copy of the page in en:wiki about the Shapley value. It is inspired by that, but it seems to me that there are some personal re-elaborations (I did not check all of the "history" of the page about Shapley value in en:wiki).
But...
the mistake that was in en:wiki for a long time is "of course" there! Quoting the essential from there:
Appendix: Shapley’s desired properties for a coalition
The following are the desired properties for a coalition (it has been stated that Shapley value is the unique criteria set that has properties 2, 3 and 5):
P2: Efficient allocation
P3: Anonymity
P5: Additivity
Here, as it was in en:wiki, is missing the "dummy player property" (or the quite close "null player property").
So, not surprisingly, e&o continue to circulate after (and if...) they are removed from Wikipedia.
In attesa di fare delle doverose verifiche relative ad un bella preda, mi limito a celebrare le 30.001 visite a un post che merita un posto d'onore qui:
https://www.matematicamente.it/forum/un- ... tml#213119
Anche per festeggiare il fatto che Zichichi è a Genova per il convegno della SIF. Anzi, a lui è stata affidata la prima delle relazioni generali, nella giornata inaugurale del convegno, l'altro ieri.
https://www.matematicamente.it/forum/un- ... tml#213119
Anche per festeggiare il fatto che Zichichi è a Genova per il convegno della SIF. Anzi, a lui è stata affidata la prima delle relazioni generali, nella giornata inaugurale del convegno, l'altro ieri.
E' uscito in italiano un libro di TdG di Binmore.
E spuntano fuori recensioni, tra cui questa:
http://www.galileonet.it/recensioni/105 ... e-bluffare
Dove scopro cose interessanti, ma la più carina di tutte è:
"Non è quindi un caso che l'autore di questo libro, ... sia stato un professore di Economia;" (fatto vero!)
"Il fatto che il libro sia scritto da un economista ha un indubbio vantaggio: l'esposizione è più chiara per chi non è matematico di professione, visto che le formule sono ridotte al minimo indispensabile e i lettori non si spaventano troppo."
Beh, a me risultava che Ken Binmore fosse uno dei tanti matematici "convertiti" all'economia. E, infatti, basta leggere il suo CV:
http://www.econ.ucl.ac.uk/downloads/binmore/cv.pdf
Dove si trova che:
- Education:
$\ \ \ \ $ Imperial College, University of London:
$\ \ \ \ $ B.Sc. (Mathematics), June, 1962 (First Class Honours: Governors’ Prize)
$\ \ \ \ $ Ph.D. (Mathematical Analysis)
- Employment
$\ \ \ \ $ Lecturer, Reader and Professor of Mathematics at L.S.E., 1969–1988
Chi vuole, potrà apprezzare i suoi contributi matematici indicati fa le sue pubblicazioni. Per non parlare del fatto che ha scritto (c'è persino sulla wiki inglese!):
Foundations of Analysis: Logic, Sets and Numbers, Cambridge University Press, London
(1980).
Poi, c'è dell'altro, come:
"Mentre la teoria per un gioco giocato una sola volta è ormai stata sviscerata, non si hanno ancora risultati certi su cosa succede quando lo stesso gioco viene giocato più volte consecutivamente, e quindi occorre studiare delle strategie con l'ulteriore variabile temporale."
Opinabile, molto opinabile, visto la gran mole di risultati sui giochi ripetuti e dinamici. Diciamo che dipende da cosa si intende per avere "risultati certi".
[size=75]PS: non è questa la bella preda cui mi riferivo nel post precedente, Questa è arrivata fresca fresca stamattina.[/size]
E spuntano fuori recensioni, tra cui questa:
http://www.galileonet.it/recensioni/105 ... e-bluffare
Dove scopro cose interessanti, ma la più carina di tutte è:
"Non è quindi un caso che l'autore di questo libro, ... sia stato un professore di Economia;" (fatto vero!)
"Il fatto che il libro sia scritto da un economista ha un indubbio vantaggio: l'esposizione è più chiara per chi non è matematico di professione, visto che le formule sono ridotte al minimo indispensabile e i lettori non si spaventano troppo."
Beh, a me risultava che Ken Binmore fosse uno dei tanti matematici "convertiti" all'economia. E, infatti, basta leggere il suo CV:
http://www.econ.ucl.ac.uk/downloads/binmore/cv.pdf
Dove si trova che:
- Education:
$\ \ \ \ $ Imperial College, University of London:
$\ \ \ \ $ B.Sc. (Mathematics), June, 1962 (First Class Honours: Governors’ Prize)
$\ \ \ \ $ Ph.D. (Mathematical Analysis)
- Employment
$\ \ \ \ $ Lecturer, Reader and Professor of Mathematics at L.S.E., 1969–1988
Chi vuole, potrà apprezzare i suoi contributi matematici indicati fa le sue pubblicazioni. Per non parlare del fatto che ha scritto (c'è persino sulla wiki inglese!):
Foundations of Analysis: Logic, Sets and Numbers, Cambridge University Press, London
(1980).
Poi, c'è dell'altro, come:
"Mentre la teoria per un gioco giocato una sola volta è ormai stata sviscerata, non si hanno ancora risultati certi su cosa succede quando lo stesso gioco viene giocato più volte consecutivamente, e quindi occorre studiare delle strategie con l'ulteriore variabile temporale."
Opinabile, molto opinabile, visto la gran mole di risultati sui giochi ripetuti e dinamici. Diciamo che dipende da cosa si intende per avere "risultati certi".
[size=75]PS: non è questa la bella preda cui mi riferivo nel post precedente, Questa è arrivata fresca fresca stamattina.[/size]
Non poteva mancare il win-win
Da:
http://www.key4biz.it/News/2008/10/07/e ... uturo.html
La comunicazione crea situazioni, per usare la terminologia della teoria dei Giochi, di tipo “win-win”: alleanze strategiche, la scoperta di nicchie di mercato da sfruttare tramite reti, una relazione stabile e continua con gli azionisti.
Non mi risulta che i manuali migliori di TdG amino questa terminologia biznezziana.

Da:
http://www.key4biz.it/News/2008/10/07/e ... uturo.html
La comunicazione crea situazioni, per usare la terminologia della teoria dei Giochi, di tipo “win-win”: alleanze strategiche, la scoperta di nicchie di mercato da sfruttare tramite reti, una relazione stabile e continua con gli azionisti.
Non mi risulta che i manuali migliori di TdG amino questa terminologia biznezziana.
"Fioravante Patrone":
Dove sta l'[e/o]rrore?
http://www.linkontro.info/index.php?opt ... &Itemid=78
la parte dell'articolo riguardante il dilemma del prigioniero e' copiata pari pari da wikipedia
( http://it.wikipedia.org/wiki/Dilemma_del_prigioniero ) (stesso esempio e stessa matrice dei payoff)... e mi sembra corretta...
....mmmmm.......
forse l'errore e' questo:
"articolo":
...Il dilemma dimostra,inoltre, una difficoltà a mantenere un comportamento cooperativo anche quando cooperare è il comportamento socialmente ottimale...
Il dilemma e' un tipo di gioco non cooperativo, e dunque non puo' dimostrare una difficolta' a mantenere comportamenti cooperativi...
...giusto ?

"maximus":
[quote="Fioravante Patrone"]Dove sta l'[e/o]rrore?
http://www.linkontro.info/index.php?opt ... &Itemid=78
la parte dell'articolo riguardante il dilemma del prigioniero e' copiata pari pari da wikipedia
( http://it.wikipedia.org/wiki/Dilemma_del_prigioniero ) (stesso esempio e stessa matrice dei payoff)... e mi sembra corretta...
....mmmmm.......
forse l'errore e' questo:
"articolo":
...Il dilemma dimostra,inoltre, una difficoltà a mantenere un comportamento cooperativo anche quando cooperare è il comportamento socialmente ottimale...
Il dilemma e' un tipo di gioco non cooperativo, e dunque non puo' dimostrare una difficolta' a mantenere comportamenti cooperativi...
...giusto ?

Per me la cosa era molto più semplice: uno dei due, o entrambi, "sbagliano"

Quanto al merito, poche osservazioni:
- effettivamente occorre cautela nel descrivere fenomeni sociali con una piccola matrice. E, se un "giocatore" sta a rappresentare una collettività, non può essere ignorato il problema dell'aggregazione delle preferenze.
- sul cooperativo/non cooperativo la confusione è gentilmente arricchita dalla consuetudine abbastanza diffusa di chiamare le due strategie nel dilemma del prigioniero "cooperare/non cooperare". Cosa che non permette a chi si occupa di teoria dei giochi di "godere nell'esercitarsi sui giochi", creando loro difficoltà aggiuntive derivanti da questi fatti linguistici.
Nota finale: siamo ancora lontani dal poter dire "l'ha detto Wikipedia"...

Hanno sbagliato la riga?
Da:
http://notizie.alice.it/notizie/esteri/ ... 28757.html
Nel 2005 a Thomas Schelling e all'israelo-americano Robert Aumann per aver gettato le basi della teoria dei giochi (mechanism design).
Forse volevano riferirsi a quello del 2007, andato a Hurwicz, Maskin e Myerson. Quelli sì che si sono occupati di mechanism design.
Che, poi Schelling e Aumann abbiano gettato le basi della teoria dei giochi...
NB: io ho solo citato un sito fra i tanti che hanno riportato la notizia, che è di APCOM.
Basta fare un giro in rete, per verificarlo
Da:
http://notizie.alice.it/notizie/esteri/ ... 28757.html
Nel 2005 a Thomas Schelling e all'israelo-americano Robert Aumann per aver gettato le basi della teoria dei giochi (mechanism design).
Forse volevano riferirsi a quello del 2007, andato a Hurwicz, Maskin e Myerson. Quelli sì che si sono occupati di mechanism design.
Che, poi Schelling e Aumann abbiano gettato le basi della teoria dei giochi...
NB: io ho solo citato un sito fra i tanti che hanno riportato la notizia, che è di APCOM.
Basta fare un giro in rete, per verificarlo
...quando parla del pericolo di arroganza degli scienziati!?
Qui:
http://agora.torinovalley.com/blog/2008 ... -edizione/
trovo questa citazione:
10. COS’E’ LA TEORIA DEI GIOCHI? Un articolo pubblicato su Complexlab, in cui Nicola Antonucci ci indica come La Teoria dei Giochi dimostri matematicamente che tutto ciò che esiste ha una logica in natura, e quanto sia funzionale rispetto ad altre possibilità.
Mi dico: mannò, si sono sbagliati a citare, o sono stati troppo stringati.
Beh, andiamo a vedere.
Qui:
http://www.complexlab.com/Members/nicol ... dei-giochi
viene detto:
La Teoria dei Giochi dimostra matematicamente che tutto ciò che esiste ha una logica in natura, e quanto sia funzionale rispetto ad altre possibilità.
Ma allora ha ragione il Papa!
O forse...
Qui:
http://agora.torinovalley.com/blog/2008 ... -edizione/
trovo questa citazione:
10. COS’E’ LA TEORIA DEI GIOCHI? Un articolo pubblicato su Complexlab, in cui Nicola Antonucci ci indica come La Teoria dei Giochi dimostri matematicamente che tutto ciò che esiste ha una logica in natura, e quanto sia funzionale rispetto ad altre possibilità.
Mi dico: mannò, si sono sbagliati a citare, o sono stati troppo stringati.
Beh, andiamo a vedere.
Qui:
http://www.complexlab.com/Members/nicol ... dei-giochi
viene detto:
La Teoria dei Giochi dimostra matematicamente che tutto ciò che esiste ha una logica in natura, e quanto sia funzionale rispetto ad altre possibilità.
Ma allora ha ragione il Papa!
O forse...
Prologo
Probabilmente non mi sarei mai accorto di un breve articoletto, del quale parlerò in seguito, se non fosse stato per Wikipedia.
Nel senso che la voce "Teoria dei giochi" è tra i miei "osservati speciali" e quindi, quando faccio il login, vedo se ci sono state delle modifiche recenti.
Così mi sono imbattuto in:
http://www.lucapoma.info/archive/Teoria ... Giochi.pdf
Questo link esterno era stato inserito da "un IP", come si usa dire tra wikipedisti, ovvero da un utente non registrato, che aveva cercato di fare un po' di pubblicità a varie cose legate a Luca Poma e alla organizzazione "Giù le Mani dai Bambini"® (notare il marchio registrato): vedasi
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussion ... 156.52.126
Cosa ho fatto? Un rollback, naturalmente. E con questo finisce il prologo, legato a Wikipedia.
Però quel link mi ha incuriosito, anche perché giracchiando in rete trovo (nel sito della campagna (?) "Giù le Mani dai Bambini"®):
http://www.giulemanidaibambini.org/doc/CV_LucaPoma.pdf
in cui viene detto:
"E autore dell’innovativo saggio "La Teoria dei Giochi: dalla strategia militare alle Relazioni
Pubbliche", pubblicato sul settimanale FERPI Notizie."
E allora me lo sono scaricato, questo innovativo saggio e me lo sono letto. Scoprendo alcune cose interessanti. Tante, direi, per un saggio di tre pagine scarse(*).
1.
"John Nash, noto al grande pubblico per il film biografico "A Beautiful Mind", nel quale ritira l’Oscar praticamente in preda alla schizofrenia"
??? mi sa che voleva dire che ritira il "Nobel". Vabbé, un errore di stumpa capita a tutti.
2.
"in estrema sintesi [...] Nash elaborò un sistema di regole tale da permettere - tramite l’attenta disamina delle forze in campo in un dato scenario di conflitto puro - una determinazione preventiva degli esiti di un confronto, in tutte le sue diverse varianti.
" (1)
Il primo commento che mi viene da fare è che forse Nash arrossirebbe di fronte a una simile descrizione del suo contributo, dallo stile improntato a "le magnifiche forze e progressive". Volendo volare bassi, quanto meno la molteplicità degli equilibri di Nash, che è un fatto tipico, è ben nota a chi si occupa di teoria dei giochi: già solo per questo motivo a me l'uso del termine "determinazione" mette soggezione. Non lo userei mai, per questo e per altri motivi (tra cui i risultati della teoria dei giochi sperimentale).
Il secondo commento è di natura più tecnica, ma fondamentale. Fondamentale per la comprensione del valore effettivo del contributo di Nash. "Scenario di conflitto puro"? Beh, il passo molto importante fatto da Nash consiste nell'estendere il risultato di von Neumann del 1928, che valeva per i giochi a somma zero (quindi in condizione di "conflitto puro") al caso in cui questa ipotesi viene abbandonata. Sarebbe un po' come dire che Copernico combatté l'ipotesi eliocentrica, per capirci.
3.
"Collega di corso di Nash era Robert Aumann"
??? A me risulta che Nash abbia studiato a Carnegie Tech (B.Sc. e M.Sc.) e a Princeton (Ph.D), e che Aumann invece abbia studiato al City College di NY (B.Sc.) e al MIT (M.Sc. e Ph.D.).
4.
"Tra i molti contributi interessanti di Aumann e Shelling spicca certamente [...] quella dell’"equilibrio correlato""
A parte il fatto che è Schelling (ovviamente errore di stampa, visto che poi è riportato correttamente), che c'entra Schelling?
L'equilibrio correlato è un contributo di Aumann:
Aumann, Robert J. [1974]: Subjectivity and correlation in randomized strategies, Journal of Mathematical Economics, 1, 67-96.
5.
"Thomas Schelling - che collaborò proficuamente con Aumann per implementare ulteriormente la Teoria dei
Giochi -"
E ridaie. Per quel che ne so, Aumann e Schelling non hanno MAI collaborato tra loro per sviluppare la teoria dei giochi ("sviluppare" è certo termine più adeguato di "implementare"). E' un fatto curioso, se si vuole, visto che hanno ricevuto assieme il "Nobel" per l'economia, ma a me non risulta, né sono riuscito a trovare taccia di questa collaborazione. Non hanno lavori scientifici in comune, né una loro collaborazione è menzionata in occasione del conferimento del "Nobel", né (ad esempio) in interviste che Aumann concesse a Eric van Damme e a Sergiu Hart.
6.
Basta così.
Però una cosa la voglio ancora dire. E riguarda due passaggi:
Nella citazione (1), la parte tagliata ([...]) in quanto irrilevante lì, dice:
" - cercando di rendere l’idea con un linguaggio divulgativo, e non me ne vogliano fisici e matematici -"
Non vedo cosa c'entrino i fisici. Ma, comunque, al di là di questa marginale notazione, noto che i tentativi di "rendere un'idea" accessibile ai non specialisti sono da considerare apprezzabilissimi (per questo motivo, nel mio piccolo, anch'io ci provo). Però sarebbe meglio cercare di "rendere" l'idea giusta e non quella sbagliata. Forse per renderla bene sarebbe meglio conoscerla prima, l'idea.
Qui la citazione ha da essere un po' lunga.
"Proviamo a chiarire, anche a costo di banalizzare. Aumann ad esempio sostiene che i vantaggi immediati di certe azioni "opportunistiche" - od aggressive - vanno confrontati con i possibili svantaggi futuri dovuti all’ impatto sul comportamento della controparte. Ecco che quindi le variabili aumentano considerevolmente, in quanto ogni nostra azione non risolutiva modifica significativamente lo scenario e complica non poco il "gioco", aumentando il grado di complessità della nostra previsione a medio-lungo termine: a mio avviso, è un chiaro invito all’addetto alle RP a "vedere ben oltre ciò che si percepisce in un dato momento" del confronto con gli stakeholders, una vera e propria evoluzione dallo step-by-step all’analisi strategico-matematica di lungo periodo."
"Chiarire"? Si sta parlando dell'equilibrio correlato (come ognuno può verificare, leggendo il documento di cui mi sto occupando qui). Ma queste considerazioni riguardano un'altra cosa: i giochi ripetuti. O, più in generale, la ripetizione della interazione. Di nuovo, per divulgare le cose bisognerebbe averle prima comprese.
Per questo motivo, trovo estremamente irritante l'inciso "anche a costo di banalizzare". Da che pulpito...
PS: Marco Lo Calzi si chiama Li Calzi, nonostante le tre volte in cui è menzionato compaia sempre il "Lo"
(*)
[size=75]Che, già, un saggio di queste dimensioni lascia un po' perplessi: io, povero vecchietto, credevo che un "saggio" fosse qualcosa di diverso da un breve articoletto divulgativo. Tre pagine sono lo standard dei miei interventi nella rubrica che tengo su "Lettera Matematica PRISTEM" e non mi sono mai sognato di chiamarli "saggi".[/size]
Probabilmente non mi sarei mai accorto di un breve articoletto, del quale parlerò in seguito, se non fosse stato per Wikipedia.
Nel senso che la voce "Teoria dei giochi" è tra i miei "osservati speciali" e quindi, quando faccio il login, vedo se ci sono state delle modifiche recenti.
Così mi sono imbattuto in:
http://www.lucapoma.info/archive/Teoria ... Giochi.pdf
Questo link esterno era stato inserito da "un IP", come si usa dire tra wikipedisti, ovvero da un utente non registrato, che aveva cercato di fare un po' di pubblicità a varie cose legate a Luca Poma e alla organizzazione "Giù le Mani dai Bambini"® (notare il marchio registrato): vedasi
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussion ... 156.52.126
Cosa ho fatto? Un rollback, naturalmente. E con questo finisce il prologo, legato a Wikipedia.
Però quel link mi ha incuriosito, anche perché giracchiando in rete trovo (nel sito della campagna (?) "Giù le Mani dai Bambini"®):
http://www.giulemanidaibambini.org/doc/CV_LucaPoma.pdf
in cui viene detto:
"E autore dell’innovativo saggio "La Teoria dei Giochi: dalla strategia militare alle Relazioni
Pubbliche", pubblicato sul settimanale FERPI Notizie."
E allora me lo sono scaricato, questo innovativo saggio e me lo sono letto. Scoprendo alcune cose interessanti. Tante, direi, per un saggio di tre pagine scarse(*).
1.
"John Nash, noto al grande pubblico per il film biografico "A Beautiful Mind", nel quale ritira l’Oscar praticamente in preda alla schizofrenia"
??? mi sa che voleva dire che ritira il "Nobel". Vabbé, un errore di stumpa capita a tutti.
2.
"in estrema sintesi [...] Nash elaborò un sistema di regole tale da permettere - tramite l’attenta disamina delle forze in campo in un dato scenario di conflitto puro - una determinazione preventiva degli esiti di un confronto, in tutte le sue diverse varianti.
" (1)
Il primo commento che mi viene da fare è che forse Nash arrossirebbe di fronte a una simile descrizione del suo contributo, dallo stile improntato a "le magnifiche forze e progressive". Volendo volare bassi, quanto meno la molteplicità degli equilibri di Nash, che è un fatto tipico, è ben nota a chi si occupa di teoria dei giochi: già solo per questo motivo a me l'uso del termine "determinazione" mette soggezione. Non lo userei mai, per questo e per altri motivi (tra cui i risultati della teoria dei giochi sperimentale).
Il secondo commento è di natura più tecnica, ma fondamentale. Fondamentale per la comprensione del valore effettivo del contributo di Nash. "Scenario di conflitto puro"? Beh, il passo molto importante fatto da Nash consiste nell'estendere il risultato di von Neumann del 1928, che valeva per i giochi a somma zero (quindi in condizione di "conflitto puro") al caso in cui questa ipotesi viene abbandonata. Sarebbe un po' come dire che Copernico combatté l'ipotesi eliocentrica, per capirci.
3.
"Collega di corso di Nash era Robert Aumann"
??? A me risulta che Nash abbia studiato a Carnegie Tech (B.Sc. e M.Sc.) e a Princeton (Ph.D), e che Aumann invece abbia studiato al City College di NY (B.Sc.) e al MIT (M.Sc. e Ph.D.).
4.
"Tra i molti contributi interessanti di Aumann e Shelling spicca certamente [...] quella dell’"equilibrio correlato""
A parte il fatto che è Schelling (ovviamente errore di stampa, visto che poi è riportato correttamente), che c'entra Schelling?
L'equilibrio correlato è un contributo di Aumann:
Aumann, Robert J. [1974]: Subjectivity and correlation in randomized strategies, Journal of Mathematical Economics, 1, 67-96.
5.
"Thomas Schelling - che collaborò proficuamente con Aumann per implementare ulteriormente la Teoria dei
Giochi -"
E ridaie. Per quel che ne so, Aumann e Schelling non hanno MAI collaborato tra loro per sviluppare la teoria dei giochi ("sviluppare" è certo termine più adeguato di "implementare"). E' un fatto curioso, se si vuole, visto che hanno ricevuto assieme il "Nobel" per l'economia, ma a me non risulta, né sono riuscito a trovare taccia di questa collaborazione. Non hanno lavori scientifici in comune, né una loro collaborazione è menzionata in occasione del conferimento del "Nobel", né (ad esempio) in interviste che Aumann concesse a Eric van Damme e a Sergiu Hart.
6.
Basta così.
Però una cosa la voglio ancora dire. E riguarda due passaggi:
Nella citazione (1), la parte tagliata ([...]) in quanto irrilevante lì, dice:
" - cercando di rendere l’idea con un linguaggio divulgativo, e non me ne vogliano fisici e matematici -"
Non vedo cosa c'entrino i fisici. Ma, comunque, al di là di questa marginale notazione, noto che i tentativi di "rendere un'idea" accessibile ai non specialisti sono da considerare apprezzabilissimi (per questo motivo, nel mio piccolo, anch'io ci provo). Però sarebbe meglio cercare di "rendere" l'idea giusta e non quella sbagliata. Forse per renderla bene sarebbe meglio conoscerla prima, l'idea.
Qui la citazione ha da essere un po' lunga.
"Proviamo a chiarire, anche a costo di banalizzare. Aumann ad esempio sostiene che i vantaggi immediati di certe azioni "opportunistiche" - od aggressive - vanno confrontati con i possibili svantaggi futuri dovuti all’ impatto sul comportamento della controparte. Ecco che quindi le variabili aumentano considerevolmente, in quanto ogni nostra azione non risolutiva modifica significativamente lo scenario e complica non poco il "gioco", aumentando il grado di complessità della nostra previsione a medio-lungo termine: a mio avviso, è un chiaro invito all’addetto alle RP a "vedere ben oltre ciò che si percepisce in un dato momento" del confronto con gli stakeholders, una vera e propria evoluzione dallo step-by-step all’analisi strategico-matematica di lungo periodo."
"Chiarire"? Si sta parlando dell'equilibrio correlato (come ognuno può verificare, leggendo il documento di cui mi sto occupando qui). Ma queste considerazioni riguardano un'altra cosa: i giochi ripetuti. O, più in generale, la ripetizione della interazione. Di nuovo, per divulgare le cose bisognerebbe averle prima comprese.
Per questo motivo, trovo estremamente irritante l'inciso "anche a costo di banalizzare". Da che pulpito...
PS: Marco Lo Calzi si chiama Li Calzi, nonostante le tre volte in cui è menzionato compaia sempre il "Lo"
(*)
[size=75]Che, già, un saggio di queste dimensioni lascia un po' perplessi: io, povero vecchietto, credevo che un "saggio" fosse qualcosa di diverso da un breve articoletto divulgativo. Tre pagine sono lo standard dei miei interventi nella rubrica che tengo su "Lettera Matematica PRISTEM" e non mi sono mai sognato di chiamarli "saggi".[/size]
E, naturalmente, c'è di mezzo Nash. Che, come già detto da qualcuno qui su questo forum, è famoso per via del film.
Pochi minuti fa, su La 7, c'era un "riempitivo" chiamato "Omnibus rewind". Piccole citazioni di frasi dette da personaggi celebri.
Tra cui quella detta da Einstein a Nash, dopo che Nash aveva provato ad esporgli alcune sue teorie: la citazione si chiudeva col suggerimento di Einstein a Nash di continuare a studiare ancora un po'.
E la beve citazione era accompagnata dal "titolo" (in coda) che citava Nash come premio Nobel. Come a dire: hai toppato, caro Albert.
Peccato che la citazione omettesse un dettaglio importante. Einstein non suggerì a Nash di studiare, ma di studiare fisica(*). C'è una bella differenza.
(*)[size=75]http://www.torinoscienza.it/personaggi/apri?obj_id=155
Mi pare provenga dal libro di Sylvia Nasar, ma non sono riuscito a ritrovarlo. Pecca dei libri stampati.[/size]
Pochi minuti fa, su La 7, c'era un "riempitivo" chiamato "Omnibus rewind". Piccole citazioni di frasi dette da personaggi celebri.
Tra cui quella detta da Einstein a Nash, dopo che Nash aveva provato ad esporgli alcune sue teorie: la citazione si chiudeva col suggerimento di Einstein a Nash di continuare a studiare ancora un po'.
E la beve citazione era accompagnata dal "titolo" (in coda) che citava Nash come premio Nobel. Come a dire: hai toppato, caro Albert.
Peccato che la citazione omettesse un dettaglio importante. Einstein non suggerì a Nash di studiare, ma di studiare fisica(*). C'è una bella differenza.
(*)[size=75]http://www.torinoscienza.it/personaggi/apri?obj_id=155
Mi pare provenga dal libro di Sylvia Nasar, ma non sono riuscito a ritrovarlo. Pecca dei libri stampati.[/size]
Ecco un possibile effetto di una traduzione dall'inglese che sembra fatta da un traduttore automatico (o forse lo è):
[size=117]Equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi[/size]
In teoria dei giochi, uno equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi (anche subgame perfect equilibrium o spe) è una raffinatezza di un equilibrio di Nash utilizzato nella dinamica dei giochi. Una profilo di strategia è un perfetto equilibrio nei sottogiochi se questa rappresenta un equilibrio di Nash in ogni sottogioco del gioco originale.
Più informalmente, ciò significa che se:
1. i giocatori giocano un più piccolo gioco che consiste in una sola parte di un gioco più vasto e
2. il loro comportamento rappresenta un equilibrio di Nash in quel piccolo gioco
il loro comportamento è un equilibrio di Nash perfetto nei sottocgiochi rispetto ad un più grande gioco.
Un metodo comune per la determinazione dello spe è l'induzione a ritroso.
Il gioco dell'ultimatum gioco intuitivo fornisce un esempio di un gioco con il minor numero di spe.
Le fonti sono:
http://it.wikipedia.org/wiki/Equilibrio ... ottogiochi
Più precisamente, la seguente versione:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... d=20404051
La pagina da cui è stata tradotta è (la parte iniziale di):
http://en.wikipedia.org/wiki/Subgame_pe ... quilibrium
Tra l'altro, siamo di fonte ad una violazione della GFDL, in quanto il traduttore non ha citato la fonte, come sarebbe richiesto.
Lascio a chi ne abbia voglia individuare gli errori. Sia di italiano che di teoria dei giochi.
Poi magari vedremo di aggiornare questa povera voce su wiki.
PS (5 marzo 2009).
Dopo questo mio intervento in wikipedia:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... d=22489211
la voce è stata cancellata da un amministratore:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... d=22489932
[size=117]Equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi[/size]
In teoria dei giochi, uno equilibrio di Nash perfetto nei sottogiochi (anche subgame perfect equilibrium o spe) è una raffinatezza di un equilibrio di Nash utilizzato nella dinamica dei giochi. Una profilo di strategia è un perfetto equilibrio nei sottogiochi se questa rappresenta un equilibrio di Nash in ogni sottogioco del gioco originale.
Più informalmente, ciò significa che se:
1. i giocatori giocano un più piccolo gioco che consiste in una sola parte di un gioco più vasto e
2. il loro comportamento rappresenta un equilibrio di Nash in quel piccolo gioco
il loro comportamento è un equilibrio di Nash perfetto nei sottocgiochi rispetto ad un più grande gioco.
Un metodo comune per la determinazione dello spe è l'induzione a ritroso.
Il gioco dell'ultimatum gioco intuitivo fornisce un esempio di un gioco con il minor numero di spe.
Le fonti sono:
http://it.wikipedia.org/wiki/Equilibrio ... ottogiochi
Più precisamente, la seguente versione:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... d=20404051
La pagina da cui è stata tradotta è (la parte iniziale di):
http://en.wikipedia.org/wiki/Subgame_pe ... quilibrium
Tra l'altro, siamo di fonte ad una violazione della GFDL, in quanto il traduttore non ha citato la fonte, come sarebbe richiesto.
Lascio a chi ne abbia voglia individuare gli errori. Sia di italiano che di teoria dei giochi.
Poi magari vedremo di aggiornare questa povera voce su wiki.
PS (5 marzo 2009).
Dopo questo mio intervento in wikipedia:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... d=22489211
la voce è stata cancellata da un amministratore:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?tit ... d=22489932
C'è un sito ben noto, ricco di info sulla TdG:
There is a well-known web page, with a lot of info about Game Theory:
http://www.gametheory.net/
Cercando informazioni sulla backward induction (induzione a ritroso), ho trovato questo:
Looking for information about backward induction, I found this:
http://www.gametheory.net/dictionary/Ba ... ction.html
Backward Induction
Backward induction is an iterative process for solving finite extensive form or sequential games. First, one determines the optimal strategy of the player who makes the last move of the game. Then, the optimal action of the next-to-last moving player is determined taking the last player's action as given. The process continues in this way backwards in time until all players' actions have been determined. Effectively, one determines the Nash equilibrium of each subgame of the original game.
Cosa c'è che non va?
What's wrong with it?
There is a well-known web page, with a lot of info about Game Theory:
http://www.gametheory.net/
Cercando informazioni sulla backward induction (induzione a ritroso), ho trovato questo:
Looking for information about backward induction, I found this:
http://www.gametheory.net/dictionary/Ba ... ction.html
Backward Induction
Backward induction is an iterative process for solving finite extensive form or sequential games. First, one determines the optimal strategy of the player who makes the last move of the game. Then, the optimal action of the next-to-last moving player is determined taking the last player's action as given. The process continues in this way backwards in time until all players' actions have been determined. Effectively, one determines the Nash equilibrium of each subgame of the original game.
Cosa c'è che non va?
What's wrong with it?
Da qui:
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=18856
leggo:
L’importanza delle aspettative nella teoria economica è argomento noto- Keynes parla di «ondate d'ottimismo o pessimismo» che influiscono sull’attività economica. Le aspettative razionali in macro-economia ipotizzano che gli agenti economici non commettano errori sistematici nel prevedere il futuro. La Teoria dei Giochi definisce ulteriormente le aspettative: ognuno massimizzerà la propria utilità. In giochi a somma zero come il Dilemma del Prigioniero, ciò equivale a ipotizzare che l’altro cercherà di minimizzare il mio: siccome mi aspetto (temo) che l’altro agirà contro di me, agisco io prima contro di lui e finiamo entrambi in prigione. Allo stesso modo, temo che Lehman andrà in bancarotta, quindi vendo le azioni; l’economia va male, temo di perdere il lavoro, quindi risparmio; temo che l’azienda andrà male quindi taglio l’investimento, etc.
L'articolo è firmato da Anna Alemanni e porta la data odierna (4 maggio 2009).
Naturalmente il "bold" nella citazione sopra è mio.
Mi astengo dal commentare. Vale il titolo del mio post precedente.
PS: Non l'ho evidenziata, perché meno appariscente, ma anche la frase "La Teoria dei Giochi definisce ulteriormente le aspettative: ognuno massimizzerà la propria utilità" fa anch'essa la sua bella figura in questo thread.
http://www.ilsussidiario.net/articolo.a ... colo=18856
leggo:
L’importanza delle aspettative nella teoria economica è argomento noto- Keynes parla di «ondate d'ottimismo o pessimismo» che influiscono sull’attività economica. Le aspettative razionali in macro-economia ipotizzano che gli agenti economici non commettano errori sistematici nel prevedere il futuro. La Teoria dei Giochi definisce ulteriormente le aspettative: ognuno massimizzerà la propria utilità. In giochi a somma zero come il Dilemma del Prigioniero, ciò equivale a ipotizzare che l’altro cercherà di minimizzare il mio: siccome mi aspetto (temo) che l’altro agirà contro di me, agisco io prima contro di lui e finiamo entrambi in prigione. Allo stesso modo, temo che Lehman andrà in bancarotta, quindi vendo le azioni; l’economia va male, temo di perdere il lavoro, quindi risparmio; temo che l’azienda andrà male quindi taglio l’investimento, etc.
L'articolo è firmato da Anna Alemanni e porta la data odierna (4 maggio 2009).
Naturalmente il "bold" nella citazione sopra è mio.
Mi astengo dal commentare. Vale il titolo del mio post precedente.
PS: Non l'ho evidenziata, perché meno appariscente, ma anche la frase "La Teoria dei Giochi definisce ulteriormente le aspettative: ognuno massimizzerà la propria utilità" fa anch'essa la sua bella figura in questo thread.