Esperimento mentale riguardo alla relatività ristretta
Salve a tutti coloro che leggeranno. Sono un utente nuovissimo del forum, ho già postato il mio primo argomento nella sezione "Presentazioni". Siccome non è ancora visibile mi presento brevemente anche qui: mi chiamo Domenico, ho 46 anni dalla Calabria e non sono laureato. Per restare in tema, suppongo che tutti sappiate cos'è in linea generale un esperimento mentale. Io ne ho immaginato uno sul secondo postulato della relatività ristretta. Eccone la descrizione. Caio e Sempronio sono situati su due asteroidi distanti l'uno dall'altro 1.800.000 di km. Caio rege in mano una fonte di luce abbastanza intensa da giungere a Sempronio. Inoltre vi è un osservatore O per cui passa una retta che è perperdicolare alla linea immaginaria che collega Caio a Sempronio. La posizione di O lungo tale retta perpendicolare alla linea che collega Caio e Sempronio, è tale che O sia equidistante sia da Caio che da Sempronio. In altre parole O è posto lateralmente alle linea immaginaria che collega Caio e Sempronio ma è sufficientemente lontano da poter inquadrare con un modesto telescopio sia Caio che Sempronio. Inoltre O (cioè l'osservatore) è munito di cronometro per i motivi che esporrò tra poco. A un certo punto Caio accende la fonte di luce. Quanto impiegherà la luce per essere percepita da Sempronio? Beh la risposta è facile: essendo la distanza tra Caio e Sempronio di 1.800.000 km e considerata la velocita della luce i conti sono presto fatti, ovvero: 1.800.000 km : 300.000km/s = 6s
Ora immaginiamo che Caio e Sempronio e anche l'osservatore O cominciamo a muoversi nello stesso verso mantenendo inalterate le loro posizioni fino a raggiungere la velocità di 100.000 km/s (moto rettilineo uniforme). Caio accende ora la fonte di luce mentre si trova sul suo asteroide. La domanda è: quanto impiega la luce per raggiungere Sempronio, considerando che quest'ultimo, Caio, e l'osservatore O si stanno muovendo a 100.000 km/s e la luce emessa da Caio si propaga nello stesso verso di moto dei tre soggetti? Verrebbe da dire che pur essendo in moto, la distanza tra Caio e Sempronio rimane invariata, perciò la luce di Caio impiega sempre 6s per raggiungere Sempronio sull'altro asteroide. A me la cosa non pare così scontata. Il problema è che durante i primi 6s, Sempronio si è allontanato di 600.000 km, cioè non si trova più a 1.800.000 km ma a 1.800.000 km + 600.000 km = 2.400.000 km. Alla luce emessa da Caio occorrono ancora 2 secondi per coprire 2.400.000 km, ma durante questi due secondi Sempronio si è allontanato di altri 200.000 km . Si arriva facilmente a capire che al terzo secondo (dopo i primi 6s!), Sempronio si è allontanato di per un totale di 900.000 km cui va sommata la distanza iniziale tra Caio e Sempronio: 900.000 km + 1.800.000 = 2.700.000 km; considerata la vecolità della luce e considerato che sono trascorsi 9s da quando Caio ha dato il via alla luce, si realizza che: 300.000 km/s * 9s = 2.700.000 km. La luce di Caio illumina Sempronio dopo 9 secondi, e non dopo 6s. Se questo ragionamento è esatto, come vede l'osservatore O il propagarsi della luce? In base al secondo postulato della relatività ristretta la luce viaggia sempre a 300.000 km/s indipendemente dal moto della sorgente o dal moto dell'osservatore (O). Se è così quando Caio fa partire il fascio di luce l'osservatore O aziona il cronometro finchè la luce non raggiunge Sempronio sull'alltro asteroide, quando l'osservatore O blocca il cronometro. In base al secondo postulato della relatività ristretta l'osservatore O osserva nel suo telescopio la luce propagarsi a 300.000 km/s e quindi vede questa coprire la distanza tra Caio e Sempronio in 6s (1.800.000 : 300.000 = 6s).
Ma appena sopra ho calcolato che in realtà la luce impiega 9s per raggiungere Sempronio, e mi pare pure senza ombra di dubbio. Quindi come vede O il propagarsi della luce da Caio a Sempronio? L'osservatore O fa partire il cronometro quando Caio dà il via alla luce; O vede che la luce impiega 9s per andare da Caio a Sempronio e blocca il cronometro proprio sui 9s. Egli dovrebbe affermare: "Ho visto la luce avanzare a 200.000 km/s perché ci ha messo 9s per andare da Caio a Sempronio è la distanza tra Caio e Sempronio è di 1.800.000 km". 1.800.000 km diviso 9s fa per l'appunto 200.000 km/s. Ma questo è in aperta contraddizione col secondo postulato della relatività ristretta: la velocità della luce non varia indipendentemente dal moto della sorgente o dal moto dell'osservatore. Può darsi che la velocità della luce pur essendo sempre di 300.000 km/s appaia a O rallentata di 100.000 km/s ? Help
N.B Ho tralasciato il fatto che alla velocità di 100.000 km/s si dovrebbe avere una contrazione della distanza tra Caio e Sempronio, ma non credo questo cambi le cose...
Ora immaginiamo che Caio e Sempronio e anche l'osservatore O cominciamo a muoversi nello stesso verso mantenendo inalterate le loro posizioni fino a raggiungere la velocità di 100.000 km/s (moto rettilineo uniforme). Caio accende ora la fonte di luce mentre si trova sul suo asteroide. La domanda è: quanto impiega la luce per raggiungere Sempronio, considerando che quest'ultimo, Caio, e l'osservatore O si stanno muovendo a 100.000 km/s e la luce emessa da Caio si propaga nello stesso verso di moto dei tre soggetti? Verrebbe da dire che pur essendo in moto, la distanza tra Caio e Sempronio rimane invariata, perciò la luce di Caio impiega sempre 6s per raggiungere Sempronio sull'altro asteroide. A me la cosa non pare così scontata. Il problema è che durante i primi 6s, Sempronio si è allontanato di 600.000 km, cioè non si trova più a 1.800.000 km ma a 1.800.000 km + 600.000 km = 2.400.000 km. Alla luce emessa da Caio occorrono ancora 2 secondi per coprire 2.400.000 km, ma durante questi due secondi Sempronio si è allontanato di altri 200.000 km . Si arriva facilmente a capire che al terzo secondo (dopo i primi 6s!), Sempronio si è allontanato di per un totale di 900.000 km cui va sommata la distanza iniziale tra Caio e Sempronio: 900.000 km + 1.800.000 = 2.700.000 km; considerata la vecolità della luce e considerato che sono trascorsi 9s da quando Caio ha dato il via alla luce, si realizza che: 300.000 km/s * 9s = 2.700.000 km. La luce di Caio illumina Sempronio dopo 9 secondi, e non dopo 6s. Se questo ragionamento è esatto, come vede l'osservatore O il propagarsi della luce? In base al secondo postulato della relatività ristretta la luce viaggia sempre a 300.000 km/s indipendemente dal moto della sorgente o dal moto dell'osservatore (O). Se è così quando Caio fa partire il fascio di luce l'osservatore O aziona il cronometro finchè la luce non raggiunge Sempronio sull'alltro asteroide, quando l'osservatore O blocca il cronometro. In base al secondo postulato della relatività ristretta l'osservatore O osserva nel suo telescopio la luce propagarsi a 300.000 km/s e quindi vede questa coprire la distanza tra Caio e Sempronio in 6s (1.800.000 : 300.000 = 6s).
Ma appena sopra ho calcolato che in realtà la luce impiega 9s per raggiungere Sempronio, e mi pare pure senza ombra di dubbio. Quindi come vede O il propagarsi della luce da Caio a Sempronio? L'osservatore O fa partire il cronometro quando Caio dà il via alla luce; O vede che la luce impiega 9s per andare da Caio a Sempronio e blocca il cronometro proprio sui 9s. Egli dovrebbe affermare: "Ho visto la luce avanzare a 200.000 km/s perché ci ha messo 9s per andare da Caio a Sempronio è la distanza tra Caio e Sempronio è di 1.800.000 km". 1.800.000 km diviso 9s fa per l'appunto 200.000 km/s. Ma questo è in aperta contraddizione col secondo postulato della relatività ristretta: la velocità della luce non varia indipendentemente dal moto della sorgente o dal moto dell'osservatore. Può darsi che la velocità della luce pur essendo sempre di 300.000 km/s appaia a O rallentata di 100.000 km/s ? Help
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N.B Ho tralasciato il fatto che alla velocità di 100.000 km/s si dovrebbe avere una contrazione della distanza tra Caio e Sempronio, ma non credo questo cambi le cose...
Risposte
Ciao Thinker, benvenuto nel forum.
Prima di rispondere, vorrei porti alcune domande. Che conoscenze hai della RR, almeno a livello divulgativo? Per esempio, hai mai letto questo libro scritto dallo stesso Einstein?
oppure altri, ma di buon livello? C’è anche della robaccia in giro!
Altra domanda: hai mai preso il treno, ad esempio il Frecciarossa? Ebbene, io dico che quando sei seduto in treno la tua velocità è esattamente nulla : $v=0$ .
Prima di rispondere, vorrei porti alcune domande. Che conoscenze hai della RR, almeno a livello divulgativo? Per esempio, hai mai letto questo libro scritto dallo stesso Einstein?
oppure altri, ma di buon livello? C’è anche della robaccia in giro!
Altra domanda: hai mai preso il treno, ad esempio il Frecciarossa? Ebbene, io dico che quando sei seduto in treno la tua velocità è esattamente nulla : $v=0$ .
Ciao Domenico e grazie per questo tuo contributo al forum.
Non sentirti in dovere di giustificarti se sei o meno laureato perche' non e' questo che interessa.
Io sono da tanto tempo sul forum e neanche io quando mi sono iscritto ero laureato.
E' scontato pero' che chi ad es. si occupa di equazioni differenziali e magari fa una domanda, molto probabilmente si sta laureando o insegna, o fa ricerca, ecc...
Parto dalla tua considerazione finale:
Invece questo e' un aspetto fondamentale della teoria della relativita', senza il quale il concetto della velocita' della luce come costante universale non avrebbe senso.
Anzi, credo di aver letto che Einstein costrui' la geometria dello spazio-tempo proprio a partire dall'invarianza della velocita' della luce, invarianza che era stata osservata in alcuni esperimenti sull'elettromagnetismo, come quello di Michelson-Morley. Su wikipedia trovi tutto riguardo a questo esperimento.
In pratica Einstein, preso atto che la velocita' della luce e' la stessa per tutti gli osservatori inerziali, fu, come dire, costretto ad elaborare una geometria dello spazio tempo che era nello stesso tempo non euclidea, variabile, e relativa all'osservatore.
Adesso veniamo al tuo esperimento, che in sostanza, e' equivalente all'esperimento di Michelson-Morley sull'etere. Le contraddizioni che noti tu nel tuo esperimento furono quelle che noto' Einstein (e altri). Il genio di Einstein e' stato nel capire e credere fortemente che l'unico modo di spiegare l'invarianza della velocita' della luce fosse quello di ammettere che spazio e tempo non sono assoluti
Non sentirti in dovere di giustificarti se sei o meno laureato perche' non e' questo che interessa.
Io sono da tanto tempo sul forum e neanche io quando mi sono iscritto ero laureato.
E' scontato pero' che chi ad es. si occupa di equazioni differenziali e magari fa una domanda, molto probabilmente si sta laureando o insegna, o fa ricerca, ecc...
Parto dalla tua considerazione finale:
N.B Ho tralasciato il fatto che alla velocità di 100.000 km/s si dovrebbe avere una contrazione della distanza tra Caio e Sempronio, ma non credo questo cambi le cose...
Invece questo e' un aspetto fondamentale della teoria della relativita', senza il quale il concetto della velocita' della luce come costante universale non avrebbe senso.
Anzi, credo di aver letto che Einstein costrui' la geometria dello spazio-tempo proprio a partire dall'invarianza della velocita' della luce, invarianza che era stata osservata in alcuni esperimenti sull'elettromagnetismo, come quello di Michelson-Morley. Su wikipedia trovi tutto riguardo a questo esperimento.
In pratica Einstein, preso atto che la velocita' della luce e' la stessa per tutti gli osservatori inerziali, fu, come dire, costretto ad elaborare una geometria dello spazio tempo che era nello stesso tempo non euclidea, variabile, e relativa all'osservatore.
Adesso veniamo al tuo esperimento, che in sostanza, e' equivalente all'esperimento di Michelson-Morley sull'etere. Le contraddizioni che noti tu nel tuo esperimento furono quelle che noto' Einstein (e altri). Il genio di Einstein e' stato nel capire e credere fortemente che l'unico modo di spiegare l'invarianza della velocita' della luce fosse quello di ammettere che spazio e tempo non sono assoluti
@Thinker
anche sul web si trovano buone pubblicazioni sulla RR . Per esempio, a livello abbastanza accessibile, c'è il corso di Calvetti , ma non occorre andare tanto in avanti , ad un certo punto diventa difficile.
Segnalo ancora il corso di Boschetto , che forse è anche più semplice del precedente.
Quinzio, la contrazione delle lunghezze è una conseguenza della teoria, non un aspetto fondamentale. La "contrazione delle lunghezze", cioè in questo caso della distanza tra Caio e Sempronio, non possono misurarla nessuno dei due, e neanche $O$ , come chiarito in seguito.
L'esperimento pensato da Thinker non è equivalente a quello di MM , e ha vari difetti, di cui uno bello grosso.
@Thinker
Prima di tutto, devi capire che non puoi parlare di velocità se non precisi "rispetto a quale riferimento". Ho cercato di fartelo capire con la domanda sul treno Frecciarossa, non so se è chiaro.
Tu dici che che tutti e tre i soggetti prima sono "fermi" , ma rispetto a chi ? Poi dici che si mettono in moto nello stesso verso, suppongo accelerando alla stessa maniera (ma il problema qui non è l'accelerazione, lasciamola stare perchè con le accelerazioni in RR si possono avere delle sorprese; pensiamo solo al moto rettilineo uniforme), fino a raggiungere la velocità di 100.000 km/s, tutti e tre. La domanda è sempre la stessa : rispetto a chi i tre soggetti hanno quella velocità, ora ? Cerca di rispondere a questa domanda, innanzitutto.
Tu dici che :
SE tutti e tre , Caio, Sempronio ed O , raggiungono insieme quella velocità (rispetto a un imprecisato riferimento che chiamo $S_0$ ...che potrebbe essere, ad esempio, il riferimento delle stelle fisse...) mantenendo inalterate le proprie posizioni , quindi le proprie distanze, significa che sono passati attraverso una serie di riferimenti inerziali, (ma sempre lo stesso riferimento per tutti e tre, anche se mutevole con continuità nel "tempo coordinato" di $S_0$ ; spero sia chiaro), fino ad arrivare in un riferimento inerziale $S_f$ ( f= finale) che rispetto a $S_0$ ha la velocità di 100000 km/s; in questo riferimento i tre soggetti sono in quiete, come te nel Frecciarossa; la distanza tra Caio e Sempronio è, nel loro comune riferimento, sempre la stessa, non sono certamente loro due a misurare la "contrazione" ; l'osservatore $O$ si trova sempre sull'asse di questo segmento, e il tempo impiegato dalla luce per andare da Caio a Sempronio è sempre $6s$ : questo tempo è naturalmente misurato con gli orologi del comune riferimento $S_f$, cosi come le distanze sono misurate col metro del comune riferimento $S_f$ . Fine del discorso .
No, amico mio. Non è corretto quello che dici, poiché per ipotesi, ripeto, i tre soggetti sono sempre nello stesso riferimento inerziale . Questo non è altro che il "treno di Einstein" , di cui puoi trovare tracce anche in questo forum, con la funzione "cerca..." . Ad esempio :
https://www.matematicamente.it/forum/vi ... in#p945507
SE , invece, c'è un osservatore esterno al sistema , egli vedrà le cose diversamente, ma è tutto un altro discorso. E a costo di essere ripetitivo, la contrazione delle lunghezze , nel tuo esempio, non c'entra niente.
Ripeto fino alla noia : I tre soggetti si trovano nello stesso r.i., misurano le stesse distanze e misurano gli stessi tempi di quando erano fermi rispetto a $S_0$. LA velocità della luce, nel loro riferimento $S_f$ , vale sempre $c$. La RR nasce, con i suoi aspetti singolari ma non assurdi, quando si confrontano misure di tempi e di spazi fatti da osservatori diversi "in moto relativo" tra loro . Qui i tre amici non sono in moto relativo tra loro.
Diverso sarebbe il caso, se $O$ fosse fermo nel riferimento coordinato iniziale $S_0$ , e i due asteroidi viaggiassero a 100000 km/s rispetto ad $O$ .
anche sul web si trovano buone pubblicazioni sulla RR . Per esempio, a livello abbastanza accessibile, c'è il corso di Calvetti , ma non occorre andare tanto in avanti , ad un certo punto diventa difficile.
Segnalo ancora il corso di Boschetto , che forse è anche più semplice del precedente.
"Quinzio":
Parto dalla tua considerazione finale:
N.B Ho tralasciato il fatto che alla velocità di 100.000 km/s si dovrebbe avere una contrazione della distanza tra Caio e Sempronio, ma non credo questo cambi le cose...
Invece questo e' un aspetto fondamentale della teoria della relativita', senza il quale il concetto della velocita' della luce come costante universale non avrebbe senso.
Quinzio, la contrazione delle lunghezze è una conseguenza della teoria, non un aspetto fondamentale. La "contrazione delle lunghezze", cioè in questo caso della distanza tra Caio e Sempronio, non possono misurarla nessuno dei due, e neanche $O$ , come chiarito in seguito.
Adesso veniamo al tuo esperimento, che in sostanza, e' equivalente all'esperimento di Michelson-Morley sull'etere. Le contraddizioni che noti tu nel tuo esperimento furono quelle che noto' Einstein (e altri). Il genio di Einstein e' stato nel capire e credere fortemente che l'unico modo di spiegare l'invarianza della velocita' della luce fosse quello di ammettere che spazio e tempo non sono assoluti
L'esperimento pensato da Thinker non è equivalente a quello di MM , e ha vari difetti, di cui uno bello grosso.
@Thinker
Prima di tutto, devi capire che non puoi parlare di velocità se non precisi "rispetto a quale riferimento". Ho cercato di fartelo capire con la domanda sul treno Frecciarossa, non so se è chiaro.
Tu dici che che tutti e tre i soggetti prima sono "fermi" , ma rispetto a chi ? Poi dici che si mettono in moto nello stesso verso, suppongo accelerando alla stessa maniera (ma il problema qui non è l'accelerazione, lasciamola stare perchè con le accelerazioni in RR si possono avere delle sorprese; pensiamo solo al moto rettilineo uniforme), fino a raggiungere la velocità di 100.000 km/s, tutti e tre. La domanda è sempre la stessa : rispetto a chi i tre soggetti hanno quella velocità, ora ? Cerca di rispondere a questa domanda, innanzitutto.
Tu dici che :
Ora immaginiamo che Caio e Sempronio e anche l'osservatore O cominciamo a muoversi nello stesso verso mantenendo inalterate le loro posizioni fino a raggiungere la velocità di 100.000 km/s (moto rettilineo uniforme). Caio accende ora la fonte di luce mentre si trova sul suo asteroide. La domanda è: quanto impiega la luce per raggiungere Sempronio, considerando che quest'ultimo, Caio, e l'osservatore O si stanno muovendo a 100.000 km/s e la luce emessa da Caio si propaga nello stesso verso di moto dei tre soggetti? Verrebbe da dire che pur essendo in moto, la distanza tra Caio e Sempronio rimane invariata, perciò la luce di Caio impiega sempre 6s per raggiungere Sempronio sull'altro asteroide.
SE tutti e tre , Caio, Sempronio ed O , raggiungono insieme quella velocità (rispetto a un imprecisato riferimento che chiamo $S_0$ ...che potrebbe essere, ad esempio, il riferimento delle stelle fisse...) mantenendo inalterate le proprie posizioni , quindi le proprie distanze, significa che sono passati attraverso una serie di riferimenti inerziali, (ma sempre lo stesso riferimento per tutti e tre, anche se mutevole con continuità nel "tempo coordinato" di $S_0$ ; spero sia chiaro), fino ad arrivare in un riferimento inerziale $S_f$ ( f= finale) che rispetto a $S_0$ ha la velocità di 100000 km/s; in questo riferimento i tre soggetti sono in quiete, come te nel Frecciarossa; la distanza tra Caio e Sempronio è, nel loro comune riferimento, sempre la stessa, non sono certamente loro due a misurare la "contrazione" ; l'osservatore $O$ si trova sempre sull'asse di questo segmento, e il tempo impiegato dalla luce per andare da Caio a Sempronio è sempre $6s$ : questo tempo è naturalmente misurato con gli orologi del comune riferimento $S_f$, cosi come le distanze sono misurate col metro del comune riferimento $S_f$ . Fine del discorso .
Ma appena sopra ho calcolato che in realtà la luce impiega 9s per raggiungere Sempronio, e mi pare pure senza ombra di dubbio
No, amico mio. Non è corretto quello che dici, poiché per ipotesi, ripeto, i tre soggetti sono sempre nello stesso riferimento inerziale . Questo non è altro che il "treno di Einstein" , di cui puoi trovare tracce anche in questo forum, con la funzione "cerca..." . Ad esempio :
https://www.matematicamente.it/forum/vi ... in#p945507
SE , invece, c'è un osservatore esterno al sistema , egli vedrà le cose diversamente, ma è tutto un altro discorso. E a costo di essere ripetitivo, la contrazione delle lunghezze , nel tuo esempio, non c'entra niente.
Ripeto fino alla noia : I tre soggetti si trovano nello stesso r.i., misurano le stesse distanze e misurano gli stessi tempi di quando erano fermi rispetto a $S_0$. LA velocità della luce, nel loro riferimento $S_f$ , vale sempre $c$. La RR nasce, con i suoi aspetti singolari ma non assurdi, quando si confrontano misure di tempi e di spazi fatti da osservatori diversi "in moto relativo" tra loro . Qui i tre amici non sono in moto relativo tra loro.
Diverso sarebbe il caso, se $O$ fosse fermo nel riferimento coordinato iniziale $S_0$ , e i due asteroidi viaggiassero a 100000 km/s rispetto ad $O$ .
Salve, anzitutto voglio ringraziare Quinzio e Shackle per i loro intereventi, in particolare Shackle per la sua spiegazione esauriente. Infatti credo di aver capito la questione, anche senza andare a vedere nel particolare i link proposti da Shackle. In altre parole poiché tutti e tre i soggetti viaggiano alla stessa velocità in pratica è come se fossero fermi tra loro, non sono cioè in moto relativo . Per cui la luce impiegherà 6 secondi per andare da Caio a Sempronio, cosa che si ricava dalla semplice operazione: 1.800.000/300.000 (velocità della luce) = 6s.
Infatti immaginiamo due camioncini con cassone che viaggiano entrambi a 180 km all'ora. Sul cassone del primo camioncino A c'è Sempronio e sul cassone del secondo camioncino B, che segue subito A, c'è Caio. Caio lancia con vigore una palla verso Sempronio con una velocità di 30km all'ora e la velocità della palla si mantiene tale finché Sempronio non la afferra. Caio e Sempronio si vedono fermi e vedono la palla andare a 30km/h dall'uno all'altro, anche se rispetto alla strada la palla viaggia a 180 + 30 = 210 km/h quando la palla è in aria. Ora immagianiamo un altro camioncino C che affianca i dua camioncini A e B e viaggia pure esso a 180km/h. Sul cassone del camioncino C c'è l'osservatore O il quale vede la palla andare da Caio a Sempronio sempre a 30 km/h. Ed è quel che accade tra Caio, Sempronio e l'osservatore O per la velocità della luce: l'osservatore O vede la luce andare a 300.000 km/s così come vede la palla andare a 30km/h. Solo che nel caso della luce non si possono sommare le velocità: la luce di Caio non va a: 300.000 km/s + 100.000 km/s = 400.000 km/s; la luce di Caio è indipendente dalla velocità della sorgente. Spero di aver imparato bene se no mi tocca leggere molto!!!!!!!!
Infatti immaginiamo due camioncini con cassone che viaggiano entrambi a 180 km all'ora. Sul cassone del primo camioncino A c'è Sempronio e sul cassone del secondo camioncino B, che segue subito A, c'è Caio. Caio lancia con vigore una palla verso Sempronio con una velocità di 30km all'ora e la velocità della palla si mantiene tale finché Sempronio non la afferra. Caio e Sempronio si vedono fermi e vedono la palla andare a 30km/h dall'uno all'altro, anche se rispetto alla strada la palla viaggia a 180 + 30 = 210 km/h quando la palla è in aria. Ora immagianiamo un altro camioncino C che affianca i dua camioncini A e B e viaggia pure esso a 180km/h. Sul cassone del camioncino C c'è l'osservatore O il quale vede la palla andare da Caio a Sempronio sempre a 30 km/h. Ed è quel che accade tra Caio, Sempronio e l'osservatore O per la velocità della luce: l'osservatore O vede la luce andare a 300.000 km/s così come vede la palla andare a 30km/h. Solo che nel caso della luce non si possono sommare le velocità: la luce di Caio non va a: 300.000 km/s + 100.000 km/s = 400.000 km/s; la luce di Caio è indipendente dalla velocità della sorgente. Spero di aver imparato bene se no mi tocca leggere molto!!!!!!!!
Va tutto bene, Thinker, faccio solo due osservazioni :
i tre soggetti sono fermi tra loro, NON in pratica è come se fossero fermi tra loro. Insomma, della frase che ho citato va bene l'ultima parte: non sono in moto relativo tra loro.
Poi verso la fine dici : ” Solo che non si può sommare c con c/3...”. Questa sarebbe una composizione galileiana di velocità, fatta però da un quarto osservatore “esterno “ al sistema, rispetto al quale il sistema dei tre compari si muoverebbe a c/3. I tre compari non devono fare alcuna composizione di velocità!
Comunque si, il quarto osservatore sbaglierebbe a fare la composizione galileiana delle velocità, perchè componendo relativisticamente c con c/3 si ottiene sempre c :
$ (c+c/3)/(1+1/3 c^2/c^2) = c $
Ti esorto a leggere e studiare, se la materia ti piace.
poiché tutti e tre i soggetti viaggiano alla stessa velocità in pratica è come se fossero fermi tra loro, non sono cioè in moto relativo
i tre soggetti sono fermi tra loro, NON in pratica è come se fossero fermi tra loro. Insomma, della frase che ho citato va bene l'ultima parte: non sono in moto relativo tra loro.
Poi verso la fine dici : ” Solo che non si può sommare c con c/3...”. Questa sarebbe una composizione galileiana di velocità, fatta però da un quarto osservatore “esterno “ al sistema, rispetto al quale il sistema dei tre compari si muoverebbe a c/3. I tre compari non devono fare alcuna composizione di velocità!
Comunque si, il quarto osservatore sbaglierebbe a fare la composizione galileiana delle velocità, perchè componendo relativisticamente c con c/3 si ottiene sempre c :
$ (c+c/3)/(1+1/3 c^2/c^2) = c $
Ti esorto a leggere e studiare, se la materia ti piace.

Grazie mille Shackle per la tue spiegazioni precise ed esaustive. Andrò a leggermi i siti web contrassegnati dai tuoi link per non cadere più in confusione

Shackle ha scritto:
Diverso sarebbe il caso, se O fosse fermo nel riferimento coordinato iniziale S0 , e i due asteroidi viaggiassero a 100000 km/s rispetto ad O .Come sarebbero state diverse le cose se O fosse esterno, cioè fermo rispetto a Caio e Sempronio? Se qualcuno ha un minimo di pazienza...ne sarei lieto

Come ti hanno fatto giustamente notare, i tre osservatori vivono nello stesso riferimento inerziale,dunque non vi è moto relativo.
Quello che ti confonde è il comportamento "magico" che assume la luce nella relatività ristretta.
Questo è un aspetto cruciale da capire,perché è fortemente controintuitivo ed è quasi,anzi è totalmente un assioma religioso.
Infatti quando Michelson e Morley effettuarono il celebre esperimento i risultati lasciavano aperte varie interpretazioni tra le quali:
1)la terra non si sta muovendo rispetto al sistema delle stelle fisse quindi è normale che non vi sia vento d'etere.
2)la terra siamo sicuri (per motivi religiosi e che nessuno ha mai dimostrato)che si muova.Dunque per spiegare l'assenza di vento d'etere la luce deve assumere proprietà esoteriche.
Ora la prima possibilità è stata completamente cestinata, eppure sarebbe la più ovvia.Se pensi che Aristotele Tolomeo e lo stesso Brahe erano certi che la Terra fosse ferma secondo te tra le due ipotesi quale avrebbero scelto?
Quello che cerco di dirti è che la fisica fornisce modelli della realtà, e spesso tali modelli sono talmente controintuitivi che cose che ti sembrano ovvie come nel tuo caso purtroppo non lo sono più.
Perché in virtù dei nuovi assiomi se caio è fermo alla stazione e tizio si trova sul frecciarossa che viaggia a 298.000km/s ,entrambi vedranno un raggio di luce sfrecciare vicino a 300.000 km/s.
Ora comprati un superalcolico bello forte.
Quello che ti confonde è il comportamento "magico" che assume la luce nella relatività ristretta.
Questo è un aspetto cruciale da capire,perché è fortemente controintuitivo ed è quasi,anzi è totalmente un assioma religioso.
Infatti quando Michelson e Morley effettuarono il celebre esperimento i risultati lasciavano aperte varie interpretazioni tra le quali:
1)la terra non si sta muovendo rispetto al sistema delle stelle fisse quindi è normale che non vi sia vento d'etere.
2)la terra siamo sicuri (per motivi religiosi e che nessuno ha mai dimostrato)che si muova.Dunque per spiegare l'assenza di vento d'etere la luce deve assumere proprietà esoteriche.
Ora la prima possibilità è stata completamente cestinata, eppure sarebbe la più ovvia.Se pensi che Aristotele Tolomeo e lo stesso Brahe erano certi che la Terra fosse ferma secondo te tra le due ipotesi quale avrebbero scelto?
Quello che cerco di dirti è che la fisica fornisce modelli della realtà, e spesso tali modelli sono talmente controintuitivi che cose che ti sembrano ovvie come nel tuo caso purtroppo non lo sono più.
Perché in virtù dei nuovi assiomi se caio è fermo alla stazione e tizio si trova sul frecciarossa che viaggia a 298.000km/s ,entrambi vedranno un raggio di luce sfrecciare vicino a 300.000 km/s.
Ora comprati un superalcolico bello forte.
2)la terra siamo sicuri (per motivi religiosi e che nessuno ha mai dimostrato)che si muova.Dunque per spiegare l'assenza di vento d'etere la luce deve assumere proprietà esoteriche.
Eh?? I motivi religiosi non hanno a che fare con la fisica. La terra si muove, rispetto al Sole, essendo soggetta a forza centrale, e descrive la sua orbita ellittica (quasi, lasciamo stare il problema dei due corpi e le perturbazioni di altri corpi ), si conserva il momento angolare e l’energia (almeno nel breve termine, breve astronomico...).
La luce non ha proprietà esoteriche, è onda elettromagnetica.
Ma brufus voleva scherzare....

Thinker, ti risponderò. Mi sembri veramente interessato.
Io sono serio.Non vi è alcun esperimento fisico che possa provare il moto di traslazione.
Oppure pensi che Brahe,il quale ha dedicato la vita intera all'astronomia ed ha persino elaborato un proprio sistema geocentrico fosse un idiota completo?
IL fatto che noi crediamo alla teoria eliocentrica, per giustificare la retrogradazione planetaria, non significa che essa sia la realtà.
Per carità magari pure Aristotele era un imbecille non si sa mai.
Magari mi sfugge il celebre esperimento di qualche tizio che dimostra il moto della terra nello spazio.aiutami a ricordarlo.
Oppure pensi che Brahe,il quale ha dedicato la vita intera all'astronomia ed ha persino elaborato un proprio sistema geocentrico fosse un idiota completo?
IL fatto che noi crediamo alla teoria eliocentrica, per giustificare la retrogradazione planetaria, non significa che essa sia la realtà.
Per carità magari pure Aristotele era un imbecille non si sa mai.
Magari mi sfugge il celebre esperimento di qualche tizio che dimostra il moto della terra nello spazio.aiutami a ricordarlo.
Ti voglio aiutare.L'unico esperimento che forse può avere un valore fu quello di Bessel che misuro' la parallasse di alcune stelle.Ma pure questo è un esperimento indiretto.
@Thinker
Attento: Brufus sostiene che lo sbarco sulla Luna sia un falso. Le scempiaggini che scrive qui sono congruenti con quello.
(Spero questo sia sufficiente a un suo ban definitivo, altrimenti dovremo rassegnarci a vederlo insozzare altre discussioni...)
Attento: Brufus sostiene che lo sbarco sulla Luna sia un falso. Le scempiaggini che scrive qui sono congruenti con quello.
(Spero questo sia sufficiente a un suo ban definitivo, altrimenti dovremo rassegnarci a vederlo insozzare altre discussioni...)
Ringrazio Shackle , Brufus e Faussone per i loro contributi. Sì lo so che il secondo postulato della relatività ristretta afferma l'invarianza della velocità della luce, persino di come essa appare a un osservatore dotato di grande velocità. Cioè sia che l'osservatore sia fermo sia che viaggi a 298.000 km/s egli vedrà la luce andare sempre a 300.000 km/s (nel secondo caso secondo per la relatività di Galileo dovrebbe vedere la luce sorpassarlo di 2000 km/s). Ed è davvero dura da comprendere! Io non sono un fisico ma so che la teoria della relatività ristretta nacque dal fatto che non si potevano spiegare i fenomeni dell'elettromagnetismo: così nel 1905 Einstein formulò i due postulati della relatività speciale, che sappiamo cosa dicono. Che prove diede Einstein per spiegare l'invarianza della velocità della luce? Cioè noi non possiamo neanche lontanamente pensare di andare a quelle velocità (per es. 100.000 km/s o anche molto meno!) Dunque che prove sperimentali sono state fornite? (in parole povere per carità se no non ce la faccio a capire). Un'ultima cosa: non capisco cosa c'entri l'esoterismo di Brufus in questa discussione...Comunque credo che berrò un alcolico forte

@thinker
Le prime prove risalgono a Michelson e Morley , col loro celebre esperimento. Poi sono state ripetute molte volte, e sono state acquisite altre prove. Einstein nel 1905 scrisse una memoria "Sull'elettrodinamica dei corpi in moto" , in cui mise in luce delle differenze sul modo di trattare l'interazione tra un magnete e un conduttore, da parte di due diversi osservatori , uno solidale al magnete e l'altro al conduttore, in moto relativo tra loro. Egli assunse l'invarianza di $c$ rispetto a differenti osservatori inerziali come postulato ; ci aggiunse il postulato della relativita del moto...e fece la teoria della relatività ristretta
!
Lo so, è detta troppo in fretta cosí . Ma è la base di tutta la teoria. Ti ripeto l'invito " leggi le dispense che to ho segnalato" ! C'é scritto anche questo lí dentro. L'esoterismo non c'entra.
Ho promesso che risponderò al tuo quesito circa Caio e Sempronio, e lo farò .
Che prove diede Einstein per spiegare l'invarianza della velocità della luce? Cioè noi non possiamo neanche lontanamente pensare di andare a quelle velocità (per es. 100.000 km/s o anche molto meno!) Dunque che prove sperimentali sono state fornite? (in parole povere per carità se no non ce la faccio a capire). Un'ultima cosa: non capisco cosa c'entri l'esoterismo di Brufus in questa discussione...Comunque credo che berrò un alcolico forte
Le prime prove risalgono a Michelson e Morley , col loro celebre esperimento. Poi sono state ripetute molte volte, e sono state acquisite altre prove. Einstein nel 1905 scrisse una memoria "Sull'elettrodinamica dei corpi in moto" , in cui mise in luce delle differenze sul modo di trattare l'interazione tra un magnete e un conduttore, da parte di due diversi osservatori , uno solidale al magnete e l'altro al conduttore, in moto relativo tra loro. Egli assunse l'invarianza di $c$ rispetto a differenti osservatori inerziali come postulato ; ci aggiunse il postulato della relativita del moto...e fece la teoria della relatività ristretta

Lo so, è detta troppo in fretta cosí . Ma è la base di tutta la teoria. Ti ripeto l'invito " leggi le dispense che to ho segnalato" ! C'é scritto anche questo lí dentro. L'esoterismo non c'entra.
Ho promesso che risponderò al tuo quesito circa Caio e Sempronio, e lo farò .
Ed è davvero dura da comprendere! Io non sono un fisico ma so che la teoria della relatività ristretta nacque dal fatto che non si potevano spiegare i fenomeni dell'elettromagnetismo
Questo è falso.Tutta la teoria dell'elettromagnetismo è basata e concepita sull'esistenza dell'etere cosmico.Lo stesso Maxwell dichiara l'esistenza dell'etere.
La costante c è vista come la velocità della luce rispetto al sistema stelle fisse.
Non ci sono problemi.L'esperienza di michelson come ho già scritto apre la via a varie interpretazioni (mentre qualcuno vorrebbe far credere che quell'esperienza è la dimostrazione di qualche teorema).
Volendo cestinare l'ipotesi che la terra sia ferma nel sistema stelle fisse si è giunti all'assioma dell'invarianza di c nei vari riferimenti ierziali.Postulato che eleva la luce ad oggetto privilegiato e miracoloso,infatti le trasformazioni di lorentz sono concepite proprio affinché nella composizione relativistica delle velocità tutti gli osservatori misurino c.
La teoria della relatività ristretta e le relative trasformazioni di coordinate sono come un abito cucito su misura per garantire l'invarianza di c.
Infatti i corollari di tale scelta sono dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze.
Altri corollari sensazionali (per non dire esoterici che a quanto pare crea turbamento ) sono l'esistenza ontologica dei campi elettrico e magnetico che fino a quel momento erano una pura finzione matematica.
Ebbene se prima l'energia di un condensatore era immagazzinata nell'etere cosmico ora avendo rinunciato all'esistenza di tale ente si è dovuti ricorrere all'idea che tale energia sia immagazzinata nel campo elettrico stesso,che non è solo una formula che ci dona la matematica per eseguire dei calcoli,ma diventa un oggetto materico che puoi accarezzare con le mani.
A quanto ricordo, Maxwell non dichiara, ma postula l’esistenza dell’etere. Infatti, l’equazione delle onde elettromagnetiche è insita nelle equazioni di Maxwell (se non ricordo male, si ricava in pochi passaggi) e questo, unito al fatto che ogni altro fenomeno ondulatorio allora conosciuto avesse bisogno di un mezzo fisico di propagazione, porta Maxwell ad ipotizzare l’esistenza di un mezzo meccanico in cui le onde e-m si propagassero.
Tuttavia, l’esistenza di tale mezzo meccanico pone diversi problemi: ad esempio, quello delle sue proprietà meccaniche, che dovrebbero essere abbastanza peculiari (e.g., densità molto elevata, vista la velocità di propagazione delle onde), oppure il fatto che esso dovrebbe essere un sistema di riferimento inerziale privilegiato in cui descrivere fenomeni fisici.
In questo contesto si inquadra, tra le altre cose, l’esperimento di Michelson & Morley, i quali, con tecniche interferometriche oltremodo fini e precise, non riuscirono a rilevare la presenza dell’etere postulato da Maxwell.
Di qui il passo è breve ed è un esempio di rasoio di Occam: visto che l’etere ha proprietà troppo peculiari e che, nonostante ciò, non viene rilevata sperimentalmente la sua presenza, è consigliabile provare a farne a meno nella descrizione fisica.
Per quel che riguarda la costanza della velocità $c = sqrt(epsilon_0 mu_0)$, l’ipotesi che la Terra sia ferma rispetto alla stelle fisse non c’entra un fico secco.
Il problema è che la velocità $c$ viene gratis è nell’equazione delle onde derivata dalle equazioni di Maxwell. Visto che si è deciso di fare a meno dell’etere, sistema di riferimento privilegiato rispetto al quale scrivere le equazioni di Maxwell, e visto che $epsilon_0$ e $mu_0$ non dipendono dal particolare sistema di riferimento scelto per scrivere le equazioni, è chiaro che $c$ non deve dipendere dal sistema di riferimento.
Di qui Lorenz e compagnia cantante.
Ma sono piuttosto arrugginito in storia della Fisica… Probabile che qualche buontempone reazionario voglia rileggere tutto al grido di “si stava meglio quando si stava peggio!”, cosa che vedo sempre più spesso.
Tuttavia, l’esistenza di tale mezzo meccanico pone diversi problemi: ad esempio, quello delle sue proprietà meccaniche, che dovrebbero essere abbastanza peculiari (e.g., densità molto elevata, vista la velocità di propagazione delle onde), oppure il fatto che esso dovrebbe essere un sistema di riferimento inerziale privilegiato in cui descrivere fenomeni fisici.
In questo contesto si inquadra, tra le altre cose, l’esperimento di Michelson & Morley, i quali, con tecniche interferometriche oltremodo fini e precise, non riuscirono a rilevare la presenza dell’etere postulato da Maxwell.
Di qui il passo è breve ed è un esempio di rasoio di Occam: visto che l’etere ha proprietà troppo peculiari e che, nonostante ciò, non viene rilevata sperimentalmente la sua presenza, è consigliabile provare a farne a meno nella descrizione fisica.
Per quel che riguarda la costanza della velocità $c = sqrt(epsilon_0 mu_0)$, l’ipotesi che la Terra sia ferma rispetto alla stelle fisse non c’entra un fico secco.
Il problema è che la velocità $c$ viene gratis è nell’equazione delle onde derivata dalle equazioni di Maxwell. Visto che si è deciso di fare a meno dell’etere, sistema di riferimento privilegiato rispetto al quale scrivere le equazioni di Maxwell, e visto che $epsilon_0$ e $mu_0$ non dipendono dal particolare sistema di riferimento scelto per scrivere le equazioni, è chiaro che $c$ non deve dipendere dal sistema di riferimento.
Di qui Lorenz e compagnia cantante.
Ma sono piuttosto arrugginito in storia della Fisica… Probabile che qualche buontempone reazionario voglia rileggere tutto al grido di “si stava meglio quando si stava peggio!”, cosa che vedo sempre più spesso.
tra le altre cose, l’esperimento di Michelson & Morley, i quali, con tecniche interferometriche oltremodo fini e precise, non riuscirono a rilevare la presenza dell’etere postulato da Maxwell.
Perdonami ma cio' che scrivi secondo me è inesatto.Michelson ha fatto un esperimento punto e basta.
Ora interpretare il risultato di un esperimento è tutta un'altra questione.È chiaro che se uno parte con l'assioma indimostrato che la terra si sta muovendo rispetto stelle fisse allora l'esperimento prova che l'etere non esiste.Se uno parte come Aristotele o Brahe che la terra è ferma in stelle fisse allora l'esperimento conferma che la terra è ferma e l'etere esiste.
Bisogna smetterla di commettere questi gravi errori logici e attribuire delle verità incontrovertibili a dei fatti che in realtà sono suscettibili di interpretazione arbitraria.
@Brufus , tu hai scritto questo:
Ora, come puoi pensare che io possa parlare di relatività con te, visto che neghi anche il sistema eliocentrico? Non hai presente che Galileo osservò i satelliti di Giove che gli ruotavano attorno? Non hai presente che Newton si faceva cadere le mele sulla testa, per arrivare a capire la gravitazione universale? Non hai presente che la Luna gira attorno alla Terra , con una velocità di circa $1 (km)/s$, e contemporaneamente cade verso terra di circa $1.3 mm$ in quello stesso secondo?
Tu sei tolemaico, non copernicano. Chiedi un esperimento "diretto" il quale dimostri che la terra gira attorno al Sole. Che vuol dire per te "diretto" ? Se stai coi piedi sulla Terra, non puoi rilevare il moto (traslatorio) della Terra, se non guardando fuori della Terra! alla stessa maniera in cui, se sei seduto nel Frecciarossa, non puoi determinarne la velocità rispetto alla terra se non guardi fuori, e fai degli esperimenti che sfruttino il cambiamento di posizione del treno rispetto all'ambiente esterno!
Ma io capisco anche il tuo essere tolemaico. Tutti i moti sono relativi, se stai coi piedi sulla terra partecipi del moto della terra , anzi , sei proprio in quiete rispetto alla terra , cazzarola ! E quindi, è il Sole a girare attorno alla Terra , non è cosi?
No , io non penso che Brahe fosse un idiota completo, nè che Aristotele fosse un imbecille. Però scusami, tu stai dando dell'imbecille e idiota a Galileo, a Newton, a Keplero, a Copernico, a Halley ...etc etc . Stai dando ragione a coloro che condannarono Galileo per le sue teorie...
Ma che posizione è mai questa? Einstein non si è mai sognato di negare la teoria eliocentrica, Copernico, Galileo, Newton...ecc ecc Einstein, a partire da risultati dell'elettromagnetismo di dubbia interpretazione, ha scritto il suo famoso articolo :
https://it.wikipedia.org/wiki/Sull'elet ... _movimento
che si trova anche in rete, ma è alquanto ostico. Però dovresti sapere anche che certi ragionamenti di tipo relativistico erano già in essere , dovuti soprattutto a Poincaré , Lorentz...Le onde elettromagnetiche "nel vuoto" (e non rispetto alle stelle fisse, che poverine non c'entrano niente, e fisse non sono affatto...) sono una delle soluzioni delle equazioni di Maxwell nello spazio privo di cariche elettriche, e anche se Maxwell pensò inizialmente all'etere come supporto alla propagazione di tali onde oggi sappiamo che ne possiamo fare a meno:
io non sono esperto di storia della scienza, per cui non posso essere preciso al riguardo. Perciò taglio corto. Ora ho visto che anche GUGO82 ha risposto, quindi posso fermarmi qui...
Ma sono fermamente convinto che la relatività non sia una fandonia. Uno sguardo ai risultati sperimentali in materia dovrebbe bastare :
http://math.ucr.edu/home/baez/physics/R ... tml#Miller
ma so, per esperienza personale, che i detrattori della relatività non si arrendono di fronte a nessuna evidenza sperimentale, negano e basta. Ignorano forse che, nei laboratori di fisica delle particelle, si fa largo uso della dinamica relativistica, per poter capire come si comportano le particelle in moto ad alta velocità . Perciò , lascio perdere ogni tentativo di convincerti ; d'altronde, di fronte ad affermazioni come queste :
che cosa si può ribattere ? Dici che il campo elettromagnetico è sostanzialmente una finzione, un corollario della teoria della RR ...: vallo un po' a dire a quelli che di campi e.m. si occupano ogni giorno, io non ho queste carte in mano.
@Thinker
scusami, la discussione ha preso un'altra piega. Ma prima che finisca (e la vedo lunga e dura...) ti darò risposta.
Non vi è alcun esperimento fisico che possa provare il moto di traslazione.
Oppure pensi che Brahe,il quale ha dedicato la vita intera all'astronomia ed ha persino elaborato un proprio sistema geocentrico fosse un idiota completo?
IL fatto che noi crediamo alla teoria eliocentrica, per giustificare la retrogradazione planetaria, non significa che essa sia la realtà. Per carità magari pure Aristotele era un imbecille non si sa mai.
Magari mi sfugge il celebre esperimento di qualche tizio che dimostra il moto della terra nello spazio.aiutami a ricordarlo.
Ti voglio aiutare.L'unico esperimento che forse può avere un valore fu quello di Bessel che misuro' la parallasse di alcune stelle.Ma pure questo è un esperimento indiretto.
Ora, come puoi pensare che io possa parlare di relatività con te, visto che neghi anche il sistema eliocentrico? Non hai presente che Galileo osservò i satelliti di Giove che gli ruotavano attorno? Non hai presente che Newton si faceva cadere le mele sulla testa, per arrivare a capire la gravitazione universale? Non hai presente che la Luna gira attorno alla Terra , con una velocità di circa $1 (km)/s$, e contemporaneamente cade verso terra di circa $1.3 mm$ in quello stesso secondo?
Tu sei tolemaico, non copernicano. Chiedi un esperimento "diretto" il quale dimostri che la terra gira attorno al Sole. Che vuol dire per te "diretto" ? Se stai coi piedi sulla Terra, non puoi rilevare il moto (traslatorio) della Terra, se non guardando fuori della Terra! alla stessa maniera in cui, se sei seduto nel Frecciarossa, non puoi determinarne la velocità rispetto alla terra se non guardi fuori, e fai degli esperimenti che sfruttino il cambiamento di posizione del treno rispetto all'ambiente esterno!
Ma io capisco anche il tuo essere tolemaico. Tutti i moti sono relativi, se stai coi piedi sulla terra partecipi del moto della terra , anzi , sei proprio in quiete rispetto alla terra , cazzarola ! E quindi, è il Sole a girare attorno alla Terra , non è cosi?

No , io non penso che Brahe fosse un idiota completo, nè che Aristotele fosse un imbecille. Però scusami, tu stai dando dell'imbecille e idiota a Galileo, a Newton, a Keplero, a Copernico, a Halley ...etc etc . Stai dando ragione a coloro che condannarono Galileo per le sue teorie...

Ma che posizione è mai questa? Einstein non si è mai sognato di negare la teoria eliocentrica, Copernico, Galileo, Newton...ecc ecc Einstein, a partire da risultati dell'elettromagnetismo di dubbia interpretazione, ha scritto il suo famoso articolo :
https://it.wikipedia.org/wiki/Sull'elet ... _movimento
che si trova anche in rete, ma è alquanto ostico. Però dovresti sapere anche che certi ragionamenti di tipo relativistico erano già in essere , dovuti soprattutto a Poincaré , Lorentz...Le onde elettromagnetiche "nel vuoto" (e non rispetto alle stelle fisse, che poverine non c'entrano niente, e fisse non sono affatto...) sono una delle soluzioni delle equazioni di Maxwell nello spazio privo di cariche elettriche, e anche se Maxwell pensò inizialmente all'etere come supporto alla propagazione di tali onde oggi sappiamo che ne possiamo fare a meno:
io non sono esperto di storia della scienza, per cui non posso essere preciso al riguardo. Perciò taglio corto. Ora ho visto che anche GUGO82 ha risposto, quindi posso fermarmi qui...
Ma sono fermamente convinto che la relatività non sia una fandonia. Uno sguardo ai risultati sperimentali in materia dovrebbe bastare :
http://math.ucr.edu/home/baez/physics/R ... tml#Miller
ma so, per esperienza personale, che i detrattori della relatività non si arrendono di fronte a nessuna evidenza sperimentale, negano e basta. Ignorano forse che, nei laboratori di fisica delle particelle, si fa largo uso della dinamica relativistica, per poter capire come si comportano le particelle in moto ad alta velocità . Perciò , lascio perdere ogni tentativo di convincerti ; d'altronde, di fronte ad affermazioni come queste :
La teoria della relatività ristretta e le relative trasformazioni di coordinate sono come un abito cucito su misura per garantire l'invarianza di c.
Infatti i corollari di tale scelta sono dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze.
Altri corollari sensazionali (per non dire esoterici che a quanto pare crea turbamento ) sono l'esistenza ontologica dei campi elettrico e magnetico che fino a quel momento erano una pura finzione matematica.
che cosa si può ribattere ? Dici che il campo elettromagnetico è sostanzialmente una finzione, un corollario della teoria della RR ...: vallo un po' a dire a quelli che di campi e.m. si occupano ogni giorno, io non ho queste carte in mano.
@Thinker
scusami, la discussione ha preso un'altra piega. Ma prima che finisca (e la vedo lunga e dura...) ti darò risposta.

Per quel che riguarda la costanza della velocità c=ε0μ0−−−−√, l’ipotesi che la Terra sia ferma rispetto alla stelle fisse non c’entra un fico secco.
Ma qui non credo che conti la costanza di c(assioma di einstein).Se uno crede che il nostro mondo è immobile in stelle fisse allora $epsilon_0$ è un valore che ha senso nel nostro mondo.E c è il valore della velocità rispetto a stelle fisse.
Sbaglio?
Ora, come puoi pensare che io possa parlare di relatività con te, visto che neghi anche il sistema eliocentrico? Non hai presente che Galileo osservò i satelliti di Giove che gli ruotavano attorno? Non hai presente che Newton si faceva cadere le mele sulla testa, per arrivare a capire la gravitazione universale?
Ma io non nego il sistema eliocentrico!mi hai preso per un pazzo completo?Dico solo che bisogna sempre scrivere le cose per filo e per segno e non fare il tifo per qualche teoria.
Il modello eliocentrico è stato introdotto come modello matematico per giustificare le retrogradazioni planetarie.Non perché un giorno qualcuno ha scoperto sul serio che la terra gira attorno al sole.
Molte persone credono a favolette inventate come la tua mela di Newton ma questo alimenta false credenze.Newton ad esempio era convinto che la terra fosse al centro dell'universo e che questo fosse una palla con incastonate sulla superficie le stelle fisse.SORPRENDENTE vero?
Il motivo per cui credeva a questa idiozia era che lo credevano tutti al suo tempo e quindi si è semplicemente allineato.
Ora io me ne frego se la terra è ferma in stelle fisse o se la terra ruota attorno al centro della galassia.La bellezza e la meraviglia della fisica consiste nel fatto che essa elabora modelli che cercano di aderire alle osservazioni.Ma la verità in tasca non ce l'ha nessuno e a volte modelli che erano stati accantonati tornano in voga per sorprendenti nuove scoperte.
Le persone non vivono la fisica come un qualcosa di dinamico in continua evoluzione, ma pensano che ciò che diciamo oggi è più vero di quello che si sosteneva in passato.
Tutte le teorie sono sempre attuali fino a quando non si dimostra incontrovertibilmente che alcune ipotesi erano sbagliate.