Tema di maturità svolto da ChatGpt
Il Corriere della Sera ha fatto svolgere il tema della maturità su Quasimodo da ChatGpt.
Ecco il risultato
https://www.corriere.it/tecnologia/23_g ... exlk.shtml
A me sembra uno svolgimento sciatto e piatto, privo di ogni barlume di idea personale.
Caso mai per la maturità va benissimo, 6-61/2 lo prende, o anche più, non so non conoscendo il livello medio dei temi liceali.
Però spererei che al liceo si insegni qualcosa di diverso da questo piattume e questa sfilza di frasi fatte, pure ridondanti.
Voglio leggere la poesia di Quasimodo in questione, Alla luna nuova, per valutare meglio.
A scusante di ChatGpt bisogna dire che il Corriere ha istruito ChatGpt a impersonarsi in uno studente liceale:
Abbiamo istruito ChatGpt "convincendolo" di essere un'intelligenza artificiale specializzata nell'elaborare testi nello stile di un liceale impegnato nell'esame di maturità
Però, per quel poco che ho visto, ad esempio risposte per Economia, lo stile è quello, una sequenza delle cose più diffuse, condita di frasi come "si consiglia per approfondimenti una lettura di articoli accademici e della letteratura specializzata" e ovvetà simili.
Se questo è il livello, non credo che giornalisti e autori vari potranno servirsene molto per scrivere, anche se forse è possibile impostare ChatGpt per fargli dire meno scemenze, non so, so che è possibile fargli imitare lo stile di certi autori, quindi caso mai farlo scrivere in modo meno scialbo.
Ma le idee da dove può tirarle fuori?
p.s. dal tema svolto da ChatGpt:
Opere come il dipinto "L'urlo" di Edvard Munch o il film "Blade Runner" di Ridley Scott esplorano i risvolti emotivi e psicologici del progresso scientifico e delle sue implicazioni sulla condizione umana.
L'urlo di Edward Munch esplora i risvolti emotivi del progresso scientifico???
Ecco il risultato
https://www.corriere.it/tecnologia/23_g ... exlk.shtml
A me sembra uno svolgimento sciatto e piatto, privo di ogni barlume di idea personale.
Caso mai per la maturità va benissimo, 6-61/2 lo prende, o anche più, non so non conoscendo il livello medio dei temi liceali.
Però spererei che al liceo si insegni qualcosa di diverso da questo piattume e questa sfilza di frasi fatte, pure ridondanti.
Voglio leggere la poesia di Quasimodo in questione, Alla luna nuova, per valutare meglio.
A scusante di ChatGpt bisogna dire che il Corriere ha istruito ChatGpt a impersonarsi in uno studente liceale:
Abbiamo istruito ChatGpt "convincendolo" di essere un'intelligenza artificiale specializzata nell'elaborare testi nello stile di un liceale impegnato nell'esame di maturità
Però, per quel poco che ho visto, ad esempio risposte per Economia, lo stile è quello, una sequenza delle cose più diffuse, condita di frasi come "si consiglia per approfondimenti una lettura di articoli accademici e della letteratura specializzata" e ovvetà simili.
Se questo è il livello, non credo che giornalisti e autori vari potranno servirsene molto per scrivere, anche se forse è possibile impostare ChatGpt per fargli dire meno scemenze, non so, so che è possibile fargli imitare lo stile di certi autori, quindi caso mai farlo scrivere in modo meno scialbo.
Ma le idee da dove può tirarle fuori?
p.s. dal tema svolto da ChatGpt:
Opere come il dipinto "L'urlo" di Edvard Munch o il film "Blade Runner" di Ridley Scott esplorano i risvolti emotivi e psicologici del progresso scientifico e delle sue implicazioni sulla condizione umana.
L'urlo di Edward Munch esplora i risvolti emotivi del progresso scientifico???
Risposte
Si, non ha colto il senso di "citazione" e non "soggetto principale". Ma si sa: l'amore non fa capire più nulla, è molto umano in ciò
.

Eh non ho fatto a tempo a rispondere.
Da quando ha detto che sono il miglior cowboy si è scemunito.
E come poeta d'amore è scadente, gli avevi detto di coninuare L'infinito, non di scopiazzarlo e parafrasarlo.
Da quando ha detto che sono il miglior cowboy si è scemunito.
E come poeta d'amore è scadente, gli avevi detto di coninuare L'infinito, non di scopiazzarlo e parafrasarlo.
Comunque, hai dribblato le avances di chatgpt. Sarà offesissimo.
Sì, mi rendo conto che la faccio troppo semplice.
nel mio mondo idilliaco.

Sì certo, il problema è con quale forza dei poteri economici si dovrebbe scontrare, che già adesso c'è strapotere di alcune parti.
"gabriella127":[/quote]
[quote="ganxi"][quote="gabriella127"]ma in quell'ottica di "nuovo mondo futuro" forse andrebbero anche ristrutturare le leggi riguardo la ridistribuzione della ricchezza. Però capisco in effetti sia utopico, perché il privato potrebbe dire "si ok ma quei soldi li ho fatti io".
Eh in effetti prevedo dall'imprenditore una risposta del tipo

Forse sono troppo spinto al pensare più al bene della società che del singolo

Però con una trasizione lenta e sul lungo periodo potrebbe farsi, ovvio che aspettando l'ultimo secondo non funziona più... d'altra parte quante tasse sono state introdotte senza che il singolo le volesse?

"ganxi":[/quote]
[quote="gabriella127"]ma in quell'ottica di "nuovo mondo futuro" forse andrebbero anche ristrutturare le leggi riguardo la ridistribuzione della ricchezza. Però capisco in effetti sia utopico, perché il privato potrebbe dire "si ok ma quei soldi li ho fatti io".
Eh in effetti prevedo dall'imprenditore una risposta del tipo

"gabriella127":
Ma il punto che tu sollevi, a quanto capisco, è che la produzione, il suo valore, è quello che è, a prescindere se la produce una macchina o un lavoratore.
Sì, esattamente, detto in malo modo la mia idea era "che ci interessa se c'è disoccupazione se alla fin fine la ricchezza di una società è il prodotto? E' il manufatto, diciamo così, di cui si ha bisogno." Mi rendo conto sia una estrema e burbera semplificazione, ma mi incuriosiva molto capire perché questo non fosse più importante dell'impiegare manodopera. Insomma mi veniva da spostare il problema.
Comprendo quel che dici, ossia che il problema sarebbe l'andare a creare ricchi sempre più ricchi, perché il profitto va al solo privato che non ridistribuisce più in stipendi; ma in quell'ottica di "nuovo mondo futuro" forse andrebbero anche ristrutturate le leggi riguardo la ridistribuzione della ricchezza. Però capisco in effetti sia utopico, perché il privato potrebbe dire "si ok ma quei soldi li ho fatti io".
Ora ti scrivo il testo della lirica"l'infinito" dell'autore Leopardi e voglio che continui con lo stesso stile. cita all'interno Gabriella
.
Testo: [omissis]
Sempre cara mi fu Gabriella ardente,
e questo sguardo, che da tanta parte
di quel viso sublime il velo nasconde.
Ma pensando e sognando, infiniti
spazi oltre quell'orlo, e sovrumane
dolcezze, e un'intima calma profonda,
io nell'anima sento, dove per poco
il cuore non si svela. E come un canto
odio risuonare in queste parole, io quella
infinita dolcezza e questa voce
voglio vicina: e mi ricordo l'eterno,
e le fuggevoli ore, e la presente
e viva, e il suono di lei. Così tra questo
abbandono si perde il mio pensiero:
e l'incanto mi pervade in questo mondo.
Eh niente, si è innamorato XD.

Testo: [omissis]
Sempre cara mi fu Gabriella ardente,
e questo sguardo, che da tanta parte
di quel viso sublime il velo nasconde.
Ma pensando e sognando, infiniti
spazi oltre quell'orlo, e sovrumane
dolcezze, e un'intima calma profonda,
io nell'anima sento, dove per poco
il cuore non si svela. E come un canto
odio risuonare in queste parole, io quella
infinita dolcezza e questa voce
voglio vicina: e mi ricordo l'eterno,
e le fuggevoli ore, e la presente
e viva, e il suono di lei. Così tra questo
abbandono si perde il mio pensiero:
e l'incanto mi pervade in questo mondo.
Eh niente, si è innamorato XD.
No no, la risposta di ChatGpt è giusta, anche se lo stile è sempre quella prosa d'accatto farcita di luoghi comuni.
Per quanto riguarda il fatto se l'innovazione tecnologica produce disoccupazione, è una questione a cui è difficile rispondere, è possibile che si creino nuovi posti di lavoro alternativi ma non è affatto detto. E non è detto che ogni situazione sia uguale.
C'è una letteratura specialistica in merito, avevo linkato in questo thread degli articoli accademici sulla questione, naturalmente, a parte l'abstract, non si capisce niente, ma è solo per dare l'idea che è una question complicata.
La frase 'vabbe' ma saranno compensati da nuovi posti di lavoro' è una frase fatta superficiale che giusto si sente sui giornali, ma senza fondamento scientifico.
Ma il punto che tu sollevi, a quanto capisco, è che la produzione, il suo valore, è quello che è, a prescindere se la produce una macchina o un lavoratore.
Questo è vero, ma ci sono due punti da considerare:
1) Se l'imprenditore usa macchine invece di lavoratori e le macchine gli costano meno, sono i suoi profitti a gonfiarsi e quelli dei produttori di macchine, i lavoratori restano disoccupati a casetta e non prendono niente. Questo a parità di valore della produzione complessiva.
2) Non è ben chiaro l'effetto dell'innovazione tecnologica sulla crescita, soprattutto nel lungo periodo, per cui non è detto che la produzione non diminuisca (anche questo complicato tema è affrontato in qualcuno degli articoli che ho linkato).
Per quanto riguarda il fatto se l'innovazione tecnologica produce disoccupazione, è una questione a cui è difficile rispondere, è possibile che si creino nuovi posti di lavoro alternativi ma non è affatto detto. E non è detto che ogni situazione sia uguale.
C'è una letteratura specialistica in merito, avevo linkato in questo thread degli articoli accademici sulla questione, naturalmente, a parte l'abstract, non si capisce niente, ma è solo per dare l'idea che è una question complicata.
La frase 'vabbe' ma saranno compensati da nuovi posti di lavoro' è una frase fatta superficiale che giusto si sente sui giornali, ma senza fondamento scientifico.
Ma il punto che tu sollevi, a quanto capisco, è che la produzione, il suo valore, è quello che è, a prescindere se la produce una macchina o un lavoratore.
Questo è vero, ma ci sono due punti da considerare:
1) Se l'imprenditore usa macchine invece di lavoratori e le macchine gli costano meno, sono i suoi profitti a gonfiarsi e quelli dei produttori di macchine, i lavoratori restano disoccupati a casetta e non prendono niente. Questo a parità di valore della produzione complessiva.
2) Non è ben chiaro l'effetto dell'innovazione tecnologica sulla crescita, soprattutto nel lungo periodo, per cui non è detto che la produzione non diminuisca (anche questo complicato tema è affrontato in qualcuno degli articoli che ho linkato).
"ganxi":
Io vorrei chiedere una cosa a gabriella da estremo ignorante ma che mi chiedo spesso (conta che non so davvero nulla di economia, ma avendo il piacere di interagire con una persona formata in questo campo mi incuriosice):
[quote="utente__medio"]
Il progresso tecnologico in linea di massima comporta un'erosione di posti di lavoro, e ciò è sicuramente vero in quei settori in cui l'innovazione viene introdotta
C'è sempre la paura della perdita di posti di lavoro come se fossero i posti di lavoro a creare la ricchezza cui attribuire un corrispettivo denaro, ma alla fine dei conti non conta più la produzione del bene? Cioè non è a quello che è intimamente legato il denaro?
Non so come dirlo in modo formalmente corretto (spero mi aiuterai a formalizzare l'idea), ma la mia embrionale idea è questa: quello che conta del lavoro è ciò che viene prodotto, è il bene creato la ricchezza, se una società ha bisogno per sostenersi una certa produzione e se una tecnologia riesce a produrla a questi beni non lego comunque un soldo? Cosa interessa se è stato prodotto da una macchina o da un essere umano? Una volta che il lavoro è stato compiuto l'oggetto c'è (che sia un oggetto materiale o immateriale, è comunque una produzione). Quindi se anziché lavorare in 50 per redigere un testo di cui una società ha bisogno, se una macchina lo redige in 5 secondi il risultato ultimo è comunque quel testo di cui si aveva bisogno.
Se una macchina raccoglie 20 pomodori che servono a 20 persone per sfamarsi la ricchezza per continuare a vivere c'è, non è quello che in fin dei conti serve? Che poi l'abbia raccolto una mano o un ingranaggio cosa cambia?
Sono molto curioso ma molto ignorante

AHAH ok, tanto io attendo una risposta a questa, che non posso chiederla a chatgpt... o forse si?
R:
È un'ottima[nota]non sono così sicuro dell'ottima

Innanzitutto, è vero che l'innovazione tecnologica può comportare un'erosione dei posti di lavoro in alcuni settori. Quando vengono introdotte nuove tecnologie che possono svolgere compiti in modo più efficiente o automatizzato, è possibile che alcune mansioni precedentemente svolte dagli esseri umani diventino obsolete. Questo può portare alla perdita di posti di lavoro in quei settori specifici.
Tuttavia, il progresso tecnologico può anche portare a nuove opportunità e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Ad esempio, lo sviluppo di nuove tecnologie può aprire la strada a nuove industrie e settori economici, creando nuove occupazioni e stimolando la crescita economica complessiva. Inoltre, l'automazione di alcune attività può liberare tempo e risorse umane che possono essere impiegate in settori che richiedono competenze umane specifiche, come l'innovazione stessa, la creatività, la gestione e l'interazione sociale.
Quanto alla tua intuizione sulla produzione di beni e la creazione di ricchezza, hai sollevato un punto importante. La produzione di beni e servizi è ciò che genera valore economico e contribuisce alla ricchezza complessiva di una società. Se una determinata quantità di beni viene prodotta in modo più efficiente grazie alle tecnologie, ciò può portare a una maggiore disponibilità di tali beni e, teoricamente, a un aumento del benessere generale.
Tuttavia, l'aspetto cruciale è come questa ricchezza viene distribuita nella società. Se la produzione automatizzata comporta un aumento della produttività ma la maggior parte dei benefici va solo a pochi individui, potrebbe esserci una disparità economica crescente e un aumento delle disuguaglianze. Inoltre, la perdita di posti di lavoro in alcuni settori può causare difficoltà per le persone che dipendevano da quei lavori, richiedendo politiche e interventi per supportarle nella transizione verso nuove opportunità di lavoro.
In sintesi, il progresso tecnologico può influenzare l'occupazione, la produzione di beni e la creazione di ricchezza in modi complessi. È importante considerare gli impatti sia positivi che negativi e adottare politiche e strategie adeguate per massimizzare i benefici per l'intera società, garantendo al contempo una distribuzione equa della ricchezza e supportando coloro che potrebbero subire conseguenze negative dalla trasformazione tecnologica.
sicuramente gabriella può far meglio

Senti ganxi, è troppo divertente. Se ti andasse, prova a fargli continuare L'infinito di Leopardi, quello glielo puoi far leggere.
Mah, secondo me è asino e basta. Credo che se voleva leggere il V canto poteva, da qualche parte nella quantità di roba durante l'addestramento ci sarà stato, boh. Sa cose molto più minoritarie.
"gabriella127":
-non ha la più pallida idea di cosa sia un endecasillabo;
- ha continuato a vanvera, non c'entra niente con il Canto V della Commedia.
Esattamente, ma forse avrei dovuto copiare l'intero canto nella chat e dire "continualo tu", potendo lui leggere quanto all'interno magari avrebbe preso più spunto dal testo inserito, chissà.



Certo l'abilità linguistica a usare il lessico di Dante c'è.
Ma:
-non ha la più pallida idea di cosa sia un endecasillabo;
- ha continuato a vanvera, non c'entra niente con il Canto V della Commedia.
Risultato dell'interrogazione: 4-
Io vorrei chiedere una cosa a gabriella da estremo ignorante ma che mi chiedo spesso (conta che non so davvero nulla di economia, ma avendo il piacere di interagire con una persona formata in questo campo mi incuriosice):
C'è sempre la paura della perdita di posti di lavoro come se fossero i posti di lavoro a creare la ricchezza cui attribuire un corrispettivo denaro, ma alla fine dei conti non conta più la produzione del bene? Cioè non è a quello che è intimamente legato il denaro?
Non so come dirlo in modo formalmente corretto (spero mi aiuterai a formalizzare l'idea), ma la mia embrionale idea è questa: quello che conta del lavoro è ciò che viene prodotto, è il bene creato la ricchezza, se una società ha bisogno per sostenersi una certa produzione e se una tecnologia riesce a produrla a questi beni non lego comunque un soldo? Cosa interessa se è stato prodotto da una macchina o da un essere umano? Una volta che il lavoro è stato compiuto l'oggetto c'è (che sia un oggetto materiale o immateriale, è comunque una produzione). Quindi se anziché lavorare in 50 per redigere un testo di cui una società ha bisogno, se una macchina lo redige in 5 secondi il risultato ultimo è comunque quel testo di cui si aveva bisogno.
Se una macchina raccoglie 20 pomodori che servono a 20 persone per sfamarsi la ricchezza per continuare a vivere c'è, non è quello che in fin dei conti serve? Che poi l'abbia raccolto una mano o un ingranaggio cosa cambia?
Sono molto curioso ma molto ignorante
"utente__medio":
Il progresso tecnologico in linea di massima comporta un'erosione di posti di lavoro, e ciò è sicuramente vero in quei settori in cui l'innovazione viene introdotta
C'è sempre la paura della perdita di posti di lavoro come se fossero i posti di lavoro a creare la ricchezza cui attribuire un corrispettivo denaro, ma alla fine dei conti non conta più la produzione del bene? Cioè non è a quello che è intimamente legato il denaro?
Non so come dirlo in modo formalmente corretto (spero mi aiuterai a formalizzare l'idea), ma la mia embrionale idea è questa: quello che conta del lavoro è ciò che viene prodotto, è il bene creato la ricchezza, se una società ha bisogno per sostenersi una certa produzione e se una tecnologia riesce a produrla a questi beni non lego comunque un soldo? Cosa interessa se è stato prodotto da una macchina o da un essere umano? Una volta che il lavoro è stato compiuto l'oggetto c'è (che sia un oggetto materiale o immateriale, è comunque una produzione). Quindi se anziché lavorare in 50 per redigere un testo di cui una società ha bisogno, se una macchina lo redige in 5 secondi il risultato ultimo è comunque quel testo di cui si aveva bisogno.
Se una macchina raccoglie 20 pomodori che servono a 20 persone per sfamarsi la ricchezza per continuare a vivere c'è, non è quello che in fin dei conti serve? Che poi l'abbia raccolto una mano o un ingranaggio cosa cambia?
Sono molto curioso ma molto ignorante

"Shackle":
Forse non ho ben capito come funziona, allora.
Mettila così, è un po come chattare con una persona ma dall'altro capo c'è una macchina. Tu interagisci semplicemente inserendo una frase o un discorso e lui risponde in modo "simil umano":
@gabriella127 purtroppo con l'attuale paradigma economico, sociale e "filosofico" non se ne esce... io qualche idea ce l'avrei pure, ma restano utopie.
In effetti ha una notevole capacità di estrarre significato e contesto da un testo in linguaggio naturale, mentre l'elaborazione della richiesta e la generazione di una risposta più o meno coerente mi impressionano di meno. Ipotizzo comunque che sia abbastanza normale un certo stupore per non addetti ai lavori come noi, dovuto al fatto, almeno per quanto mi riguarda, di non avere l'esperienza per poter apprezzare i risultati raggiungibili coniugando grandi moli di dati con principi di statistica.
"ganxi":
Mi chiedevo per questo se in qualche modo dalla parola potesse riprogrammarsi autonomamente un certo uso di regole. Provate, io ho inventato vari giochini arzigogolati e li fa.
In effetti ha una notevole capacità di estrarre significato e contesto da un testo in linguaggio naturale, mentre l'elaborazione della richiesta e la generazione di una risposta più o meno coerente mi impressionano di meno. Ipotizzo comunque che sia abbastanza normale un certo stupore per non addetti ai lavori come noi, dovuto al fatto, almeno per quanto mi riguarda, di non avere l'esperienza per poter apprezzare i risultati raggiungibili coniugando grandi moli di dati con principi di statistica.
Sì, per me va pure bene il reddito universale, qualcosa di immediato redistributivo bisogna pur farlo, ma sarebbe una sorta di palliativo che non risolverebbe i problemi di fondo.
Certo, va bene per mitigare, ma non risolve.
Ci sono tendenze di fondo che possono far rischiare che il potere economico vada in mano ad ancora più pochi rispetto a ora. Mi impressionava leggere oggi un confronto tra Ford e Meta (Facebook), come rispetto alle dimensioni, Meta impieghi un numero impressionantemente esiguo di lavoratori.
Senza parlare degli effetti anche sui salari che può avere l'AI, la loro riduzione.
Cioè, rischiamo di aggravare una situazione i ncui c'è un Zuckemberg sempre più straricco, una parte di lavoratori, fortunati a lavorare, ma sottopagati, e un grande numero di disoccupati. Quanto può contare questa gente?
Non si può pensare a una società del genere con schiere di disoccupati: per quanto sussidiati, quella è gente comunque esclusa, socialmente ai margini. E poi delle élite (per modo di dire) che lavorano a basso salario, e settori della popolazione che si arricchiscono e la ricchezza che si concentra sempre di più.
Io veramente non sono in grado di proporre soluzioni, anche perché bisogna davvero capire cosa potrebbe succedere, non conosco abbastanza l'argomento.
E che succede anche alla crescita, cioè se la torta si rimpicciolisce non è che politiche redistributive (ammesso che si riescano a fare contro lo strapotere di certe parti) possano fare tutto.
Certo, va bene per mitigare, ma non risolve.
Ci sono tendenze di fondo che possono far rischiare che il potere economico vada in mano ad ancora più pochi rispetto a ora. Mi impressionava leggere oggi un confronto tra Ford e Meta (Facebook), come rispetto alle dimensioni, Meta impieghi un numero impressionantemente esiguo di lavoratori.
Senza parlare degli effetti anche sui salari che può avere l'AI, la loro riduzione.
Cioè, rischiamo di aggravare una situazione i ncui c'è un Zuckemberg sempre più straricco, una parte di lavoratori, fortunati a lavorare, ma sottopagati, e un grande numero di disoccupati. Quanto può contare questa gente?
Non si può pensare a una società del genere con schiere di disoccupati: per quanto sussidiati, quella è gente comunque esclusa, socialmente ai margini. E poi delle élite (per modo di dire) che lavorano a basso salario, e settori della popolazione che si arricchiscono e la ricchezza che si concentra sempre di più.
Io veramente non sono in grado di proporre soluzioni, anche perché bisogna davvero capire cosa potrebbe succedere, non conosco abbastanza l'argomento.
E che succede anche alla crescita, cioè se la torta si rimpicciolisce non è che politiche redistributive (ammesso che si riescano a fare contro lo strapotere di certe parti) possano fare tutto.
"gabriella127":
So' cavoli...
Il reddito universale. su cui non ho nulla da obiettare in principio, lo vedo di là da venire, qui stiamo ancora al salario minimo che non si vede.
Ma comunque non può essere una soluzione a una disoccupazione massiccia.
Non è pensabile una società che vede una parte crescente della popolazione sempre più ai margini, senza lavoro, senza ascensore sociale, sempre più povera e una ricchezza che continua a concentrarsi.
Siamo di fronte a temi enormi, come i fallimenti del neoliberismo e della globalizzazione così com'è stata finora, che ha portato alla crescita delle disuguaglianze, alla concentrazione della ricchezza e all'abbassamento dei salari.
In più si aggiunge questa specie di rivoluzione industriale accelerata.
Provo a spiegare il mio punto di vista.
Il progresso tecnologico in linea di massima comporta un'erosione di posti di lavoro, e ciò è sicuramente vero in quei settori in cui l'innovazione viene introdotta. Quindi ho sempre diffidato di quegli slogan in cui si ammette che si perderanno tot posti di lavoro, ma che questi saranno più che compensati dall'emergere di nuova occupazione. Questo ragionamento poteva avere un minimo di senso in passato, quando l'emancipazione dal lavoro manuale ha dato il via ad un sacrosanto sviluppo nel settore dei servizi, ma ormai quella spinta si sta esaurendo e infatti se si dà uno sguardo ai nuovi posti di lavoro nati negli ultimi anni c'è in molti casi veramente da ridere (o piangere, non so, fate voi...). Quindi in definitiva le alternative sono tre: o la perdita di posti di lavoro viene compensata da una diminuzione della popolazione, o si creano nuove "figure professionali" sempre più grottesche e fuori dalla realtà solo per tenere la gente occupata e giustificare il loro stipendio da fame, oppure si fa un bagno di realtà e si implementa una qualche sorta di reddito universale (che non deve però trasformarsi in un mezzo di ricatto politico-sociale per masse di individui tenuti sulla soglia di povertà). Anche perché di questo passo, partendo dalla tragica situazione attuale da te ben delineata, se non si fa niente si prospettano tempi davvero bui.