Perchè la matematica non va alle superiori?
Domanda gia postata su altri forum* per pluralità di informazione ma...
Secondo me è spiegata male... è troppo esercizietti per verifica e non viene spiegato il perchè... è sterile....voi cosa ne pensate??
Tnks
*
http://www.hwupgrade.it/forum/showthrea ... st18361164
http://forum.html.it/forum/showthread.p ... st10867853
Secondo me è spiegata male... è troppo esercizietti per verifica e non viene spiegato il perchè... è sterile....voi cosa ne pensate??
Tnks
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Risposte
Beh, sta più attento a non rigirare.
In realtà non volevo "rigirare" nulla, ho solo espresso un commento dopo aver visto il video proposto da Cheguevilla.
No, no, vuol dire che è inutile che la rigiri.
"Maxos":
Insomma V, inutile che la rigiri, abbiamo capito che tu ritieni che insegnamento e apprendimento siano corei nella cattiva qualità del prodotto delle scuole.
Mentre quasi tutti gli altri pensano che il contributo negativo degli studenti sia nettamente dominante sul risultato finale.
questo è il punto
Grazie per l'aiuto, ma so leggere anche io. Non capisco sinceramente cosa hai voluto affermare con questo intervento: cosa vuol dire, che se la maggioranza la pensa al contrario di me, io ho torto?
Insomma V, inutile che la rigiri, abbiamo capito che tu ritieni che insegnamento e apprendimento siano corei nella cattiva qualità del prodotto delle scuole.
Mentre quasi tutti gli altri pensano che il contributo negativo degli studenti sia nettamente dominante sul risultato finale.
questo è il punto
Mentre quasi tutti gli altri pensano che il contributo negativo degli studenti sia nettamente dominante sul risultato finale.
questo è il punto
"Cheguevilla":
Prima di assaltare il sistema di istruzione italiano, diamo un'occhiata a quello che succede altrove.
Invito tutti ad informarsi a livello generale.
Troverete che la scuola superiore in Italia è ad un livello ben più alta rispetto ad altri paesi ben più blasonati...
Meno male, ma "il mal comune mezzo gaudio" non so perchè non mi rincuora.
Se posso cerco di migliorare il mio sistema di istruzione, senza guardare a quelli che sono peggio di noi.
Pensi che in Italia tutti sappiano riconoscere uno Stato su di una mappa?
Anzi per ritornare alla matematica molti pseudo-insegnanti non sanno manco cosa vuol dire la parola "matematica", l'indice di un'equazione e via dicendo...
Vero.
Guardare per credere.
Non voglio metterci la mano sul fuoco, ma credo che in Italia la situazione non sia ancora così grave.
A qualcosa sarà dovuto...
Guardare per credere.
Non voglio metterci la mano sul fuoco, ma credo che in Italia la situazione non sia ancora così grave.
A qualcosa sarà dovuto...
"Cheguevilla":
Prima di assaltare il sistema di istruzione italiano, diamo un'occhiata a quello che succede altrove.
Invito tutti ad informarsi a livello generale.
Troverete che la scuola superiore in Italia è ad un livello ben più alta rispetto ad altri paesi ben più blasonati...
Già non per molto se continuiamo a ispirarci al modello USA-UK: la peggiori scuole del mondo forse. (Almeno quelle pubbliche.)
Prima di assaltare il sistema di istruzione italiano, diamo un'occhiata a quello che succede altrove.
Invito tutti ad informarsi a livello generale.
Troverete che la scuola superiore in Italia è ad un livello ben più alta rispetto ad altri paesi ben più blasonati...
Invito tutti ad informarsi a livello generale.
Troverete che la scuola superiore in Italia è ad un livello ben più alta rispetto ad altri paesi ben più blasonati...
"V":
@ Cozza TaddeoPer la mia esperienza (naturalmente molto limitata) il livello di insegnamento è mediamente buono
Esperienza di insegnante, di studente o entrambi? Rispondimi se ne hai voglia, non voglio farmi assolutamente gli affari tuoi. Te lo chiedo perchè l'espressione "mediamente buono" l'ho già letto.
Solo studente.
Sono 25 anni che sono studente (con una pausa di un paio d'anni dopo la laurea in ingegneria) e la cosa di cui vado più orgoglioso è il mio diploma di liceo scientifico. Aver frequentato quella scuola è stata una delle esperienze più formative di tutta la mia vita.
Da circa una decina d'anni faccio anche ripetizioni di matematica e fisica, quindi sono a contatto con un discreto numero di giovani studenti per cui ho un minimo di conoscenza del loro modo di ragionare.
@ Cozza Taddeo
Si ma bisogna pur vedere se questi corsi di formazione professionale sono all'altezza del loro compito. Dovrebbero offrire più sbocchi didattici. Tornando alla Finlandia:
Giustamente uno può sostenere l'esame da privatista. Spero però che questa pratica sia sempre meno adoperata, perchè costituirebbe un autentico fallimento della scuola pubblica. E poi diciamocelo farlo da privatista l'Esame di Stato non ha i suoi vantaggi.
Esperienza di insegnante, di studente o entrambi? Rispondimi se ne hai voglia, non voglio farmi assolutamente gli affari tuoi. Te lo chiedo perchè l'espressione "mediamente buono" l'ho già letto.
Siamo d'accordo. Per prendere quel treno, anche se sporco e perennemente in ritardo, c'è bisogno di alzarsi presto, lavarsi, e correre. Su questo però non ho mai avuto dubbi.
Si ma bisogna pur vedere se questi corsi di formazione professionale sono all'altezza del loro compito. Dovrebbero offrire più sbocchi didattici. Tornando alla Finlandia:
Gli istituti professionali sono frammentati in una grande quantità di indirizzi didattici diversi. Gli studenti scelgono anzitutto una linea fondamentale fra le 25 disponibili, secondo le varie mansioni del mondo del lavoro. Ogni linea fondamentale è divisa in due fasi: quella generale e quella di specializzazione.
La fase generale dura un anno ed ha un contenuto comune a tutti gli studenti. Nella fase di specializzazione si apprende un vero e proprio inquadramento professionale. Le fasi di specializzazione hanno durata variabile da 1 a 4 anni, a seconda della difficoltà e anche del prestigio delle mansioni. Per esempio, nel settore dell'automobile si può studiare per diventare montatori (durata breve), progettisti (durata media) o ingegneri (durata lunga). Esistono 240 linee diverse e di vario grado; vi sono anche circa altre 20 linee di studio che non rientrano fra quelle principali.
Gli studenti che hanno superato la fase di specializzazione più lunga possono proseguire gli studi all'università o presso istituzioni analoghe di livello superiore.
Circa la metà degli istituti professionali è comunale, un terzo è statale e il resto sono privati. Le scuole professionali ricevono sovvenzioni dallo Stato.
Giustamente uno può sostenere l'esame da privatista. Spero però che questa pratica sia sempre meno adoperata, perchè costituirebbe un autentico fallimento della scuola pubblica. E poi diciamocelo farlo da privatista l'Esame di Stato non ha i suoi vantaggi.
Per la mia esperienza (naturalmente molto limitata) il livello di insegnamento è mediamente buono
Esperienza di insegnante, di studente o entrambi? Rispondimi se ne hai voglia, non voglio farmi assolutamente gli affari tuoi. Te lo chiedo perchè l'espressione "mediamente buono" l'ho già letto.
In ogni caso, ripeto, tutto ciò non giustifica per nulla chi non studia.
Siamo d'accordo. Per prendere quel treno, anche se sporco e perennemente in ritardo, c'è bisogno di alzarsi presto, lavarsi, e correre. Su questo però non ho mai avuto dubbi.
"V":
[quote="Cozza Taddeo"]Liberissimo di non frequentarla.
Ci sono dei ma...
1. Vi è l'obbligo scolastico fino ai 18 anni (vero è che se non si vuole proprio seguire ci si può inserire in un percorso di formazione professionale).[/quote]
Appunto...
"V":
2. Per avere un lavoro servono certificazioni e titoli, che solo la scuola pubblica rilascia.
Puoi studiare per conto tuo e dare gli esami da privatista, non è necessario che frequenti.
"V":
Ovviamente lo Stato fa benissimo a imporre un obbligo verso la scuola
Su questo sono d'accordo solo fino ad un certo punto. Comunque non è questo il cuore del discorso.
"V":
L'affermazione "Liberissimo di non frequentarla" è un rifugio strano. Se io metto in piedi un qualcosa per gli altri, attingendo fondi anche da loro e faccio un lavoro pessimo, non posso dire: "Non sei contento? Libero di non entrarci" o no?
Su questo ti do ragione. Se io pago per avere un servizio ho ragione di protestare se il servizio non è adeguato.
Quello che contesto è che il servizio sia pessimo. Per la mia esperienza (naturalmente molto limitata) il livello di insegnamento è mediamente buono. Ciò che in questi ultimi anni ha contribuito al degrado del livello di istruzione, secondo me, è stata l'introduzione del sistema dei crediti con la conseguente promozione di gente che per una o più materie non ha mai neppure aperto il libro. Il servizio offerto dallo Stato è degradato perché è diventato troppo lassivo e quindi si è svalutato, non perché il livello di insegnamento è improvvisamente crollato.
In ogni caso, ripeto, tutto ciò non giustifica per nulla chi non studia.
Che gli studenti protestino pure per un miglioramento del servizio scolastico, ne hanno tutto il diritto, ma che parimenti si impegnino a studiare.
"Cozza Taddeo":
Liberissimo di non frequentarla.
Ci sono dei ma...
1. Vi è l'obbligo scolastico fino ai 18 anni (vero è che se non si vuole proprio seguire ci si può inserire in un percorso di formazione professionale).
2. Per avere un lavoro servono certificazioni e titoli, che solo la scuola pubblica rilascia.
Ovviamente lo Stato fa benissimo a imporre un obbligo verso la scuola; tuttavia se da un lato fa bene dall'altro fa male, non migliorando il servizio che offre.
L'affermazione "Liberissimo di non frequentarla" è un rifugio strano. Se io metto in piedi un qualcosa per gli altri, attingendo fondi anche da loro e faccio un lavoro pessimo, non posso dire: "Non sei contento? Libero di non entrarci" o no?
"V":
visto le condizioni in cui grava la scuola, preferirei avere altri privilegi.
Liberissimo di non frequentarla.
"Cozza Taddeo":
Se il servizio è erogato non perfettamente ha il pieno diritto di protestare perché il servizio migliori ma la colpa del fatto che non studia è comunque sua. Se tu prendi il treno e questo è sporco o arriva in ritardo tu hai il pieno diritto di protestare vibratamente ma ciò non ti esime in ogni caso dal pagare comunque il biglietto.
Si però se arrivo tardi e tutto sporco, nessuno dica che è colpa mia.
Inoltre è un mio diritto avere un cospicuo rimborso per il danno causatomi, ma visto che non lo fanno le Ferrovie dello Stato figuriamoci la scuola

"Cozza Taddeo":
Tuttavia la scuola come istituzione è solo un ausilio, importantissimo peraltro, all'apprendimento, non una vera necessità. Anzi, come abbiamo appena visto, è un privilegio.
Vero, ma visto le condizioni in cui grava la scuola, preferirei avere altri privilegi.
Nothing, of course, it's a pleasure for me!
"Cheguevilla":Direi che se lo studente non studia perché sa di ottenere comunque la promozione, la responsabilità di aver ottenuto un diploma rimanendo ignorante è in ogni caso sua perché nessuno gli impedisce di studiare anche se ciò non è necessario per ottenere il diploma.L'istituzione non fornisce il feedback corretto.
Il sistema dovrebbe valutare "sufficiente" ciò che davvero è sufficiente.
Altrimenti, si dà per acquisita una cosa che non è acquisita.
Sono perfettamente d'accordo con te.
Il sistema tuttavia non impedisce allo studente di andare oltre la "sufficienza" e studiare di piú per conto proprio in modo da raggiungere livelli piú elevati di preparazione. Se la mia funzione di utilità è la quantità di conoscenza io tenderò ad accrescerla e a migliorarla in qualità in ogni caso indipendentemente dal fatto che il sistema mi dia come feedback "sufficiente" o "ottimo". Quello che intendo mettere in evidenza è che il valore del feedback non intralcia in alcun modo il mio percorso di crescita culturale, se solo lo voglio.
Certo, favorisce la "non crescita" delle persone che hanno altre funzioni di utilità e ciò è molto grave, però non ostacola la mia formazione.
"Cheguevilla":
I sistemi ad economia mista sono quelli in cui i costi per determinati servizi (ad esempio istruzione, sanità, trasporto pubblico urbano) sono ripartiti in parte a carico di chi usufruisce del servizio (parte appropriabile) e in parte a carico della collettività (parte pubblica).
Grazie per l'informazione...hai contribuito al mio processo di crescita culturale


Direi che se lo studente non studia perché sa di ottenere comunque la promozione, la responsabilità di aver ottenuto un diploma rimanendo ignorante è in ogni caso sua perché nessuno gli impedisce di studiare anche se ciò non è necessario per ottenere il diploma.L'istituzione non fornisce il feedback corretto.
Il sistema dovrebbe valutare "sufficiente" ciò che davvero è sufficiente.
Altrimenti, si dà per acquisita una cosa che non è acquisita.
I sistemi ad economia mista sono quelli in cui i costi per determinati servizi (ad esempio istruzione, sanità, trasporto pubblico urbano) sono ripartiti in parte a carico di chi usufruisce del servizio (parte appropriabile) e in parte a carico della collettività (parte pubblica).
"V":
[quote="fu^2"]a gente che "Per esempio consideravano il gioco e le vacanze un diritto, la scuola un sacrificio. Non avevano mai sentito dire che a scuola si va per imparare e che andarci è un privilegio.
Il maestro per loro era dall'altra parte della barricata e conveniva ingannarlo. Cercavano perfino di copiare."
In realtà io penso che in quello stralcio si voglia mettere in evidenza come le scuole del paese fossero pessime, tanto da sfornare ragazzi che vedevano il proprio maestro come un nemico da sfidare.[/quote]
Premetto che non ho letto il libro (cosa che voglio fare quanto prima) e quindi non so da quale contesto sia stata estrapolata la frase.
Vista cosí mi sembra traduca benissimo il pensiero e l'atteggiamento della quasi totalità degli studenti di oggi: il prof è un nemico da fregare in ogni caso, non un punto di riferimento per la propria formazione.
Commovente nel suo semplice candore la prima frase, in particolare la seconda parte "Non avevano mai sentito dire che a scuola si va per imparare e che andarci è un privilegio".
È proprio cosí, gli studenti di oggi non hanno mai sentito dire che andare a scuola è un privilegio...
"V":
[quote="Lorenzo Pantieri"]Faccio solo notare che la tua "logica" ("se non faccio il mio dovere, la colpa è di qualcun altro") non ha analogo in nessuna attività professionale. Te l'immagini un lavoratore di quasiasi tipo che dice al capo "eh, non ho fatto il mio lavoro perché nessuno mi ha persuaso a fare il contrario"?
Sono due contesti diversi. Un lavoratore ha verso il proprio capo o chi per lui, degli obblighi precisi in quanto è stipendiato per quello. Lo studente, invece, è colui che paga perchè gli venga fornito un servizio. Se il servizio è erogato perfettamente, ma lui non ne trae vantaggio la colpa è indiscutibilmente sua, viceversa no.[/quote]
Falso.
Lo studente non copre personalmente tutte le spese per la sua istruzione. Le copre solo in parte (irrisoria per quel che riguarda le superiori). Il resto lo copre la comunità. Quindi lo studente ha degli obblighi precisi verso tutta la comunità.
Se il servizio è erogato non perfettamente ha il pieno diritto di protestare perché il servizio migliori ma la colpa del fatto che non studia è comunque sua. Se tu prendi il treno e questo è sporco o arriva in ritardo tu hai il pieno diritto di protestare vibratamente ma ciò non ti esime in ogni caso dal pagare comunque il biglietto.
Se fosse davvero come tu dici allora sarebbe impossibile lo studio senza le scuole. Invece con un po' di buona volontà, dei testi adeguati e un minimo di guida si può benissimo studiare senza dover frequentare la scuola. Certo è molto piú divertente stare in una classe con altre persone della tua età e molto meno faticoso farsi spiegare la lezione in aula da un professore piuttosto che sbatterci fin da subito la testa contro da soli sulle pagine di un libro. Tuttavia la scuola come istituzione è solo un ausilio, importantissimo peraltro, all'apprendimento, non una vera necessità. Anzi, come abbiamo appena visto, è un privilegio.
"Cozza Taddeo":
Uno studente che non studia va rimosso dalla sua condizione di studente.
Caro Taddeo, lo sai che se entri in una scuola e dici questa verità (che dovrebbe essere assolutamente "naturale") ci sarà qualcuno che ti guardarà come se tu fossi un nazista che parla di eugetetica e di selezione della razza?
"Ma come? Bisogna evitare a tutti i costi la dispersione scolastica! Dare sempre un'altra opportunità! Valutare il contesto, le attenuanti, le situazioni. Valutare se il ragazzo, pur non sapendo nulla, ha magari socializzato con i compagni. Pefino le direttive ministeriali parlano chiaro!"
Mah!
Per il resto (come sempre) condivido completamente quello che dici!