Perchè la matematica non va alle superiori?

Luc@s
Domanda gia postata su altri forum* per pluralità di informazione ma...
Secondo me è spiegata male... è troppo esercizietti per verifica e non viene spiegato il perchè... è sterile....voi cosa ne pensate??



Tnks

*
http://www.hwupgrade.it/forum/showthrea ... st18361164

http://forum.html.it/forum/showthread.p ... st10867853

Risposte
V1
"Lorenzo Pantieri":
Peano a un certo punto era notoriamente fuori di testa


Ma questo è tutto da dimostrare :D . In realtà la sua contrarietà ad esami e voti, non era del tutto errata.

Certamente è vero che il processo di insegnamento e apprendimento ha due protagonisti che sono l'insegnante e lo studente. Tuttavia la responsabilità maggiore di un possibile insuccesso (ovviamente secondo me), ce l'ha colui che insegna. E' lui che deve cercare di motivare lo studente ad apprendere.

Quella frase di Peano non ha niente che non va.

Secondo me, ci vorrebbero dei corsi che insegnano agli insegnanti (o presunti tali) ad insegnare.

Uno bravo diceva: Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.

Può essere sicuramente un buon test per verificare se si è adatti all'insegnamento :D

Maxos2
Lorenzo Pantieri ha perfettamente ragione.

Aggiungo e ripeto che se uno non crede nella bellezza di ciò che fa non va da nessuna parte, dunque lo studente che ha come obiettivo sociale massimo quello sfortunato di Materazzi non può sentire la bellezza della Matematica e della Fisica, come del Latino, del Diritto, di Petrarca e di Mozart, e tutto quello che farà sarà di distruggere, perché gli ignoranti sanno solo distruggere.

Si ritorna a quanto dissi mesi fa contro la tesi di mirco59 che sosteneva che la molla motivazionale dovesse essere l'utilità della scienza, ripeto che sono balle, se il mondo sarà salvato, sarà salvato dalla bellezza, come disse un tale...

Lorenzo Pantieri
"Giuseppe Peano (1858-1932)":
Se gli allievi non capiscono, il torto è dell'insegnante che non sa spiegare.

Peano a un certo punto era notoriamente fuori di testa. Faceva lezione in un "latino" di sua invenzione. Affermava che il voto era irrilevante. Affermava che i contenuti dellle lezioni erano irrilevanti. Cose cosi'. Nel dipartimento dove insegnava non sapevano dove metterlo. Venne dirottato dal corso di Analisi ad uno creato ad hoc, perche' i suoi studenti non imparavano l'analisi. Eccetera.

Quella frase di Peano riassume perfettamente un modo di vedere la scuola che e' semplicemente desolante.

Ripeto, in nessuna attivita' professionale si ragiona con quella "logica".

Il processo di insegnamento/apprendimento ha due protagonisti. Le cose funzionano quando l'insegnante e' bravo E quando l'alunno e' bravo. Se l'alunno non si impegna, non e' capace, non ha voglia, ... nessun insegnante, per quanto bravo, puo' far si' che impari. Insegnare/apprendere e' come giocare una partita di tennis: viene fuori un bell'incontro quando entrambi i giocatori sono bravi. Se un giocatore si rifiuta di mandare di la' la palla, l'altro puo' essere anche John McEnroe, ma la partira non si fa.

wedge
"Lorenzo Pantieri":
[quote="wedge"]i professori spesso non spiegano con passione (talvolta non sanno nemmeno far rispettare l'ordine pubblico in classe);

Hai mai insegnato in una classe? Che strumenti pensi che abbia un insegnante oggi per far rispettare l'ordine pubblico? Un brutto voto? Una nota? Sono strumenti che in moltissimi casi non servono a nulla. Un vigile urbano, se non rispetti il codice della strada, ti fa una multa salata, e questo e' uno strumento che nella stragrande maggioranza dei casi e' efficacissimo. Un brutto voto o una nota sono spessissimo inefficaci nei confronti di un ragazzino che magari e' capace di mandare a quel paese i suoi genitori in pubblico. Le "armi" di un insegnante sono sostanzialmente armi spuntate. Prova a partecipare a un conisglio di classe e a cercare di far bocciare uno studente che lo merita. Quasi impossibile. Hai contro il preside, i genitori, gli studenti...
[/quote]

so benissimo Lorenzo che le armi di un professore sono purtroppo spuntate, e il tuo discorso è perfettamente giusto: le responsabilità ricadono spesso su presidi e genitori. quello che ho notato, in 5 anni di superiori, è che esistevano professori capaci di farsi rispettare (magari non con la minaccia di una nota, ma mostrando la propria autorità e autorevolezza dal primo giorno) e altri assolutamente no.

V1
Quando si parla di come insegnare matematica mi piace sempre tirare fuori questo:

"Giuseppe Peano (1858-1932)":
La differenza fra noi e gli allievi affidati alle nostre cure sta solo in ciò, che noi abbiamo percorso un più lungo tratto della parabola della vita. Se gli allievi non capiscono, il torto è dell'insegnante che non sa spiegare. Né vale addossare la responsabilità alle scuole inferiori. Dobbiamo prendere gli allievi come sono, e richiamare ciò che essi hanno dimenticato, o studiato sotto altra nomenclatura. Se l'insegnante tormenta i suoi alunni, e invece di cattivarsi il loro amore, eccita odio contro sé e la scienza che insegna, non solo il suo insegnamento sarà negativo, ma il dover convivere con tanti piccoli nemici sarà per lui un continuo tormento.


Ovviamente ha ragione Lorenzo Pantieri, se uno studente non studia e non sa è colpa sua! L'importante però è che l'insegnante dia il meglio di sé.

Giova411
Raga secondo me bisogna avere fortuna anche con gli insegnanti!
Se alle superiori non piace, vuol dire che alle medie non è stata insegnata bene.... Se alle medie non piace, vuol dire che alle elementari non è stata insegnata bene. Se alle elementari non piace, vuol dire che è stata fatta male all'asilo. Se all'asilo non piace, vuol dire che è stata insegnata male all'asilo nido... ECC ECC :-D

PS: Fermo restando che sono d'accordissimo con Lorenzo... Bisogna studiare pure!

Lorenzo Pantieri
"wedge":
i professori spesso non spiegano con passione (talvolta non sanno nemmeno far rispettare l'ordine pubblico in classe);

Hai mai insegnato in una classe? Che strumenti pensi che abbia un insegnante oggi per far rispettare l'ordine pubblico? Un brutto voto? Una nota? Sono strumenti che in moltissimi casi non servono a nulla. Un vigile urbano, se non rispetti il codice della strada, ti fa una multa salata, e questo e' uno strumento che nella stragrande maggioranza dei casi e' efficacissimo. Un brutto voto o una nota sono spessissimo inefficaci nei confronti di un ragazzino che magari e' capace di mandare a quel paese i suoi genitori in pubblico. Le "armi" di un insegnante sono sostanzialmente armi spuntate. Prova a partecipare a un conisglio di classe e a cercare di far bocciare uno studente che lo merita. Quasi impossibile. Hai contro il preside, i genitori, gli studenti...

Insomma, e' giusto che ciascuno si assuma le proprie responsabilita'. Se uno studente non studia e non sa, puo' anche essere colpa sua. In fin dei conti, scaricare su un altro le proprie lacune e' una prassi che capita solo a scuola. Nel lavoro e' difficile che uno possa giustificarsi dicendo "se non ho fatto bene il mio compito, la colpa e' di xyz".

david_e1
Ecco a me questa cosa che la matematica non va al liceo perchè gli insegnanti la spiegano male non mi và giù.

Voglio dire. Si un insegnante molto bravo stimola gli studenti e gli studenti di un insegnante bravo mediamente si impegnano di più, sono più bravi etc etc... ma non mi pare che gli insegnanti di oggi siano peggiori di quelli di 20-30-40 anni fa o di più. Forse che ai tempi del fascismo o nel dopoguerra, quando mio nonno andava a scuola, agli insegnanti importava qualcosa lo "stimolare gli studenti"? Non credo che esistesse nemmeno il concetto.

La situazione era: o studi o sono c**** tuoi che qui nn la passi liscia. E, indovinate un po', funzionava. La gente studiava e molti si sono appassionati alla matematica e abbiamo avuto Ennio De Giorgi e molti altri. E il livello medio al liceo farebbe impallidire quello attuale.

Non è che dico che bisogna ritornare alle punizioni corporali a scuola o cose del genere. Dico soltanto che è troppo facile dire "è colpa dell'insegnante qui e li", la verità è che la passione viene studiando. Come un chef può stimolarvi fin che volete a mangiare una pietanza, ma non potrete appassionarvici finché non la assaggiate così la matematica non potete apprezzarla senza studiarla, senza faticarci sopra.

[quote]
Se ci pensi è lo stesso motivo per cui pochi usano Linux: la gente vuole la pappa pronta e colla matematica non si va molto lontani senza faticare. Come col Linux!


La gente usa Finestre semplicemente per un motivo: soddisfa i bisogni comuni meglio di linux.
Per i bisogni "avanzati", ci si sforza e si impara ad usare linux.[/quote]
Già come sostenevano gli Abacisti ai tempi di Leonardo da Pisa detto Fibonacci. Perchè faticare per imparare le cifre arabe quando l'abaco soddisfa appieno i nostri bisogni di calcolo? :-D

Cheguevilla
Siete sicuri?
Io ne suggerirei un'altra.
Non so come definire questo tipo di persona, se le chiamassi troione d'avanspettacolo, correrei il rischio di non rendere l'idea.
Naturalmente è una mia opinione, ma se qualcuno fosse interessato, suggerirei un articolo scritto sul mio blog qualche giorno fa sulla "povera" signorina Zenobi.

Torniamo in topic:
i professori spesso non spiegano con passione
È vero wedge. Anche molti dei miei colleghi lavorano a culo. E il risultato si vede. Oggi, ad esempio, mancavano all'appello 3,7 milioni di dollari. Sostanzialmente, il responsabile del settore in questione non ha la minima idea di dove siano finiti, mentre io e una collega, in un paio d'ore di lavoro abbiamo capito dove stava l'errore (anche piuttosto grave) dovuto alla leggerezza.
Con questo voglio dire che in ogni categoria è così: c'è chi ama il proprio lavoro (non è il mio caso), c'è chi è responsabile e ha senso del dovere (o più banalmente, è coerente), ma ci sono anche tante persone che se ne fregano...
Io ho avuto insegnanti che mi hanno fatto odiare la loro materia, altri che invece mi hanno fatto ricredere ed apprezzare la stessa materia.

nei miei sogni a posteriori un'ora alla settimana dovrebbe essere dedicata a qualche excursus storico o parentesi su problemi di interesse matematico (tipo il teorema dei quattro colori) anche a livello divulgativo, per attrarre gli studenti.
A Genova, il corso di laurea in matematica per l'insegnamento prevede l'esame di storia della matematica. Inoltre, lo stesso professore, era anche nella commissione della SSIS.
Fioravante lo ricorderà bene: infatti, fu il suo professore di meccanica razionale (anche della mia prof di mate del liceo).
Quest'uomo è un esempio lampante per questo topic: a me ha lasciato un'impressione bellissima e ho apprezzato moltissimo le sue lezioni. Altre persone la vedono in maniera opposta a me.

Se ci pensi è lo stesso motivo per cui pochi usano Linux: la gente vuole la pappa pronta e colla matematica non si va molto lontani senza faticare. Come col Linux!
La gente usa Finestre semplicemente per un motivo: soddisfa i bisogni comuni meglio di linux.
Per i bisogni "avanzati", ci si sforza e si impara ad usare linux.
D'altra parte, chi vuol fare l'ingegnere si sforza e impara la matematica...

Luc@s
"david_e":


*** EDIT ***
Se ci pensi è lo stesso motivo per cui pochi usano Linux: la gente vuole la pappa pronta e colla matematica non si va molto lontani senza faticare. Come col Linux! :-D


good point :wink:

Sk_Anonymous
"Maxos":
Semplicemente perché la nostra è la società in cui la figuara sociale più prestigiosa è il calciatore.


...e non dimentichiamo le veline :? :-D

david_e1
"Maxos":
Semplicemente perché la nostra è la società in cui la figuara sociale più prestigiosa è il calciatore.

Quoto e retifico: la figura più prestigiosa è il tronista.

Almeno il calciatore doveva faticare, allenarsi, far qualcosa per raggiungere un risultato...

Ora neanche questo. Morale della favola: se la matematica non ti piace è colpa della prof. Vietato far fatica.

Maxos2
Semplicemente perché la nostra è la società in cui la figuara sociale più prestigiosa è il calciatore.

Sk_Anonymous
Secondo me, la matematica viene per certi versi "demonizzata" dalla stragrande maggioranza degli studenti, nel senso che è vista come qualcosa di incomprensibile. Certamente non aiutano molto i programmi scolastici, troppo spesso improntati alla semplice applicazione di regole diligentemente studiate a memoria.

EDIT: un esempio. Quando si studia in classe il calcolo integrale, sarebbe interessante - e probabilmente per molti studenti accattivante - fare alcuni esempi legati alla dinamica, alla cinematica etc.

david_e1
Perchè faticare è peccato nel mondo contemporaneo! :-D

Sono gli insegnanti che devono appassionare gli studenti alla materia... certo, ma senza un minimo di sforzo da parte degli studenti non si và da nessuna parte. Come puoi appassionarti a qualche cosa che non conosci? (non parlo a nessuno in particolare ovviamente!)

*** EDIT ***
Se ci pensi è lo stesso motivo per cui pochi usano Linux: la gente vuole la pappa pronta e colla matematica non si va molto lontani senza faticare. Come col Linux! :-D

wedge
i professori spesso non spiegano con passione (talvolta non sanno nemmeno far rispettare l'ordine pubblico in classe);
gli studenti mediamente non amano studiare una materia impegnativa dove non si può pappagallare a memoria;
i programmi sono come dici incentrati sull'esercizietto e non fanno appassionare alla materia. nei miei sogni a posteriori un'ora alla settimana dovrebbe essere dedicata a qualche excursus storico o parentesi su problemi di interesse matematico (tipo il teorema dei quattro colori) anche a livello divulgativo, per attrarre gli studenti.

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