Le posizioni della chiesa
(A.S. L'argomento è fortemente soggetto al flame, quindi si pregano di evitare toni troppo alti da ambo le parti e di portare solo interventi costruttivi...)
Quello che mi chiedo leggendo certe cose è: i cristiani si sentono davvero rappresentati da un'istituzione del genere?
http://www.newnotizie.it/2010/04/11/vescovo-di-grosseto-hitler-non-era-pazzo-e-gli-omosessuali-sono-peggio-degli-animali/
http://www.newnotizie.it/2010/04/04/la-pedofilia-si-perdona-laborto-no-parola-della-chiesa/
Io, fossi credente, mi allontanerei fortemente dalla chiesa cattolica del giorno d'oggi... perchè credente è ben diverso da stupido.
Quello che mi chiedo leggendo certe cose è: i cristiani si sentono davvero rappresentati da un'istituzione del genere?
http://www.newnotizie.it/2010/04/11/vescovo-di-grosseto-hitler-non-era-pazzo-e-gli-omosessuali-sono-peggio-degli-animali/
http://www.newnotizie.it/2010/04/04/la-pedofilia-si-perdona-laborto-no-parola-della-chiesa/
Io, fossi credente, mi allontanerei fortemente dalla chiesa cattolica del giorno d'oggi... perchè credente è ben diverso da stupido.
Risposte
Domanda retorico/provocatoria:
Perchè nessuno di voi si scaglia contro gli animalisti, che con le loro proposte di legge vietano a me, che per mia coscienza, non credo nel valore e nella dignità della vita degli animali che non siano l'uomo, di poterli liberamente maltrattare e seviziare? non dovrebbe essere una scelta personale il rispettare la dignità degli animali?
Perchè nessuno di voi si scaglia contro gli animalisti, che con le loro proposte di legge vietano a me, che per mia coscienza, non credo nel valore e nella dignità della vita degli animali che non siano l'uomo, di poterli liberamente maltrattare e seviziare? non dovrebbe essere una scelta personale il rispettare la dignità degli animali?
"Lorenzo Pantieri":
E non un prete che ti obbligherebbe a partorire indipendentemente da quello che pensi e senti "perché quella è la volontà di dio".
Scusa questa me la spieghi per favore? Quale proposta di legge cattolica darebbe ai preti il potere di obbligare la gente a fare robe?
Si sta un po' divagando ed ho perso il filo...
Io, mi sto sentendo in questo thread, un cristiano cattolico un po' atipico a quanto pare.
Rispondendo ad Rggb velocemente; sì, anche io mi sento profondamente indignato quando ascolto certe cose dagli alti ranghi del clero, e non solo non mi sento rappresentato da loro, ma credo che screditino un messaggio (che per quante interpretazioni possibili possa avere) ha, a mio avviso, nell'amore fraterno uno dei punti cardine.
Mi sento atipico anche perché accetterei di buon grado l'unione civile delle coppie omosessuali, perché sono felice che esista la possibilità di aborto (ed in questo sono completamente d'accordo con quanto dice Lorenzo, ci deve essere la possibilità di usufruirne, il che non obbliga ovviamente a farlo), perché non credo che i sacerdoti siano infallibili etc, etc...
Io credo che però il messaggio del cattolicesimo, quello in cui credo, sia davvero quello della fratellanza di tutti gli uomini. Ed è proprio per questo che non ho vergogna ad ammettere che la chiesa ha sbagliato e sbaglia quando giudica gli omosessuali dei diversi (anzi dei malati), quando uccide nel nome di Dio (chi Dio, sia esso Mussulmano, buddista, induista etc. sarebbe d'accordo all'uccisione di altre persone nel suo nome), che ha bruciato streghe, eretici, rei di averla pensata in modo diverso da sè, sbaglia quando impone (e non propone) la propria dottrina. Ha sbagliato e sbaglia!
Sbaglia, perché se il Cristo dei Vangeli è esistito (ognuno è giusto che abbia la propria idea in merito), non ha mai chiesto alle persone in cosa credessero, non ha mai fatto distinzione sulla loro estrazione sociale, nè tanto meno sessuale... ha "semplicemente" chiesto, che tutti si sentano fratelli; è questo il comandamento nuovo summa di tutto il suo operato sulla terra.
Ed è per questo che io credo, non per altro!
La chiesa già da allora aveva i suoi dissidi interni (vedi le celebri contrapposizioni tra Pietro e Paolo) e già allora aveva mostrato nei suoi pastori (gli apostoli) errori che Dio stesso ha redarguito, segno che in quanto uomini, possano sbagliare, ora come allora.
Con questo, lungi da me, non intendo scagionare chi compie azioni terribili (anzi, se proprio vogliamo i testimoni di Dio sulla terra che distruggono bambini, i prediletti secondo i Vangeli di Gesù, peccano cento volte più di un civile, e sbaglia ancora la chiesa se tende a nascondersi), solamente portare alla luce il fatto che è evidente, tutti gli uomini possono sbagliare, anche se indossano l'abito bianco o una mitria.
Quanto alle questioni socio-economiche in senso stretto, non mi sento di dare una risposta, perchè non sono componente e non saprei come prendere posizione, dico solamente che il fatto storico che sia stato per anni il potere temporale più longevo ed imponente dell'Italia avrà, immagino, il suo peso (storico). Ma non mi sento di spingermi oltre.
My 2 cents
Io, mi sto sentendo in questo thread, un cristiano cattolico un po' atipico a quanto pare.
Rispondendo ad Rggb velocemente; sì, anche io mi sento profondamente indignato quando ascolto certe cose dagli alti ranghi del clero, e non solo non mi sento rappresentato da loro, ma credo che screditino un messaggio (che per quante interpretazioni possibili possa avere) ha, a mio avviso, nell'amore fraterno uno dei punti cardine.
Mi sento atipico anche perché accetterei di buon grado l'unione civile delle coppie omosessuali, perché sono felice che esista la possibilità di aborto (ed in questo sono completamente d'accordo con quanto dice Lorenzo, ci deve essere la possibilità di usufruirne, il che non obbliga ovviamente a farlo), perché non credo che i sacerdoti siano infallibili etc, etc...
Io credo che però il messaggio del cattolicesimo, quello in cui credo, sia davvero quello della fratellanza di tutti gli uomini. Ed è proprio per questo che non ho vergogna ad ammettere che la chiesa ha sbagliato e sbaglia quando giudica gli omosessuali dei diversi (anzi dei malati), quando uccide nel nome di Dio (chi Dio, sia esso Mussulmano, buddista, induista etc. sarebbe d'accordo all'uccisione di altre persone nel suo nome), che ha bruciato streghe, eretici, rei di averla pensata in modo diverso da sè, sbaglia quando impone (e non propone) la propria dottrina. Ha sbagliato e sbaglia!
Sbaglia, perché se il Cristo dei Vangeli è esistito (ognuno è giusto che abbia la propria idea in merito), non ha mai chiesto alle persone in cosa credessero, non ha mai fatto distinzione sulla loro estrazione sociale, nè tanto meno sessuale... ha "semplicemente" chiesto, che tutti si sentano fratelli; è questo il comandamento nuovo summa di tutto il suo operato sulla terra.
Ed è per questo che io credo, non per altro!
La chiesa già da allora aveva i suoi dissidi interni (vedi le celebri contrapposizioni tra Pietro e Paolo) e già allora aveva mostrato nei suoi pastori (gli apostoli) errori che Dio stesso ha redarguito, segno che in quanto uomini, possano sbagliare, ora come allora.
Con questo, lungi da me, non intendo scagionare chi compie azioni terribili (anzi, se proprio vogliamo i testimoni di Dio sulla terra che distruggono bambini, i prediletti secondo i Vangeli di Gesù, peccano cento volte più di un civile, e sbaglia ancora la chiesa se tende a nascondersi), solamente portare alla luce il fatto che è evidente, tutti gli uomini possono sbagliare, anche se indossano l'abito bianco o una mitria.
Quanto alle questioni socio-economiche in senso stretto, non mi sento di dare una risposta, perchè non sono componente e non saprei come prendere posizione, dico solamente che il fatto storico che sia stato per anni il potere temporale più longevo ed imponente dell'Italia avrà, immagino, il suo peso (storico). Ma non mi sento di spingermi oltre.
My 2 cents
L'aborto per me è omicidio. I gli "esempi" estremi che avete portato non sono da prendere alla leggera. Ma nel mezzo c'è sempre una povera creatura che pur essendo un miscuglio di cellule è pur sempre vita e uomo in potenza. Come un uomo non può ucciderne un altro perché la vita degli altri non è mia e come tale va rispettata, non ritengo giusto uccidere una creatura che non può nemmeno difendersi, qualunque sia il motivo.
"Sergio":
Be', se mi fai discorsi così "estremi" devo farti una domanda che mi viene dalla mia esperienza personale (caso reale): manderesti in galera una donna a cui è statp diagnosticato un tumore al seno all'inizio della gravidanza, a cui hanno detto testualmente "o abortisci o muori" e che ha scelto di abortire?
Ehi Sergio, che fa? Mi rubi gli esempi?

"Alina8":
Non so se l'omosessualità sia una malattia (non sono un medico) anche se sono contraria alle unioni gay, ma non per questo manderei al rogo gli omosessuali oppure li ritengo peggio della pedofilia. Poi ognuno è libero di far ciò che vuole.
No, l'omosessualità non è una malattia. non lo dico io, lo dice (Google aiuta in caso di dubbio) l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
"Alina8":
Ritengo l'aborto un omicidio un reato.
Hai (come al solito) le idee molto confuse. A stabilire che cosa è un "reato" non sei tu (né sono io, ovviamente), ma è la legge: e la legge dice che l'aborto non è un omicidio. Poi, tu sei libera di giudicare questa legge ingiusta, e di volerla cambiare. Ma finché la legge sarà questa, le cose stanno così.
"Alina8":
La dignità umana è tale anche dopo il concepimento e io madre non mi sentirei di uccidere mio figlio qualunque sia il motivo.
Sei libera di pensarla così. Ti dirò -e scusami per la crudezza dell'esempio, ma è solo per farti capire- che se tu dovessi essere stuprata da un maniaco e restare incinta, considererei il tuo non voler abortire una bella prova di coerenza (sempre ammesso che tu non cambiassi idea, e di sicuro questo ora non puoi saperlo con sicurezza totale).
In ogni caso, mi piace l'idea (e credo che non dovrebbe dispiacere neppure a te, Alina) che ad avere l'ultima parola, in una vicenda così drammatica, saresti tu. E non un prete che ti obbligherebbe a partorire indipendentemente da quello che pensi e senti "perché quella è la volontà di dio".
E ammesso (e non concesso) che tu, in nome dei tuoi principi, decida di partorire comunque (e avere il figlio dal tuo stupratore), davvero pensi che una cosa del genere possa essere imposta per legge a tutte le donne, anche a quelle che non se la sentono?
"Alina8":
Anche se mi dicessero "o vivi tu o il bambino" sceglierei il bambino.
E se -ti chiedo ancora scusa per la crudezza dell'esempio- tu fossi incinta, spostata e madre di altri bambini, e ti diagnosticassero un cancro da cui potresti guarire solo con delle terapie nocive per il feto? Che cosa faresti? Abortiresti per poterti curare, oppure terresti il bambino e moriresti (lasciando soli i tuoi figli, tuo marito, i tuoi cari)?
Tu (magari, ma manca la "prova dei fatti") terresti il bambino, ma davvero pensi che una cosa del genere possa essere imposta per legge anche a chi sceglierebbe diversamente?
"Alina8":
Anche se fossi senza mezzi non lo ucciderei. Anche se mi dicessero "è malato" no e poi no, perché come l'esperienza ci dimostra la vita è imprevedibile e ciò che non è curabile oggi può esserlo domani...
Anche qui, massimo rispetto per la tua "decisione" (ma adesso è facile, così a parole: la realtà sarebbe un'altra cosa, cara Alina).
E tuttavia, davvero credi che si possa imporre per legge di allevare un figlio gravemente malato? Quanto alle cure, è vero, la medicina fa grandi passi, ma scommetto che esistono molte malattie terribili per cui una cura a breve termine non è ipotizzabile.
Ci sono malattie gravissime, incurabili: malattie che non danno scampo, che danno al massimo qualche mese o anno di vita, tra atroci sofferenze. Io, se avessi la sicurezza che mio figlio ha una malattia di questo genere, preferirei risparmiargli quelle sofferenze. Almeno, questa è la mia idea (anche se, come per te, bisogna vedere che farei veramente, in una situazione così angosciante anche al solo pensarla...). Davvero pensi che questa sia una scelta "mostruosa"? Davvero mi considereresti un "omicida"?
Esistono leggi di tre tipi: leggi che vietano, leggi che impongono, leggi che permettono. Credo che in argomenti delicatissimi di questo tipo sia più opportuno avere leggi che permettono (lasciando ciascuno libero di scegliere, secondo la propria coscienza) che leggi che impongono o che vietano (obbligando ciascuno a fare ciò che altri hanno deciso essere "bene" o "male").
Ciao,
L.
Rispondo a Sergio:
Come ho già detto non mi sento rappresentata dai discorsi riportati sopra. Non so se l'omosessualità sia una malattia (non sono un medico) anche se sono contraria alle unioni gay, ma non per questo manderei al rogo gli omosessuali oppure li ritengo peggio della pedofilia. Poi ognuno è libero di far ciò che vuole.
Ritengo l'aborto un omicidio e per questo un reato. So bene che è stato praticato clandestinamente fin dall'antichità anzi ti dirò c'è chi lo praticava clandestinamente anche nel mio paese (tralaltro si dice che questa signora sia anche morta a causa di un aborto). La dignità umana è tale anche dopo il concepimento e io madre non mi sentirei di uccidere mio figlio qualunque sia il motivo. Anche se mi dicessero "o vivi tu o il bambino" sceglierei il bambino. Anche se fossi senza mezzi non lo ucciderei. Anche se mi dicessero "è malato" no e poi no, perché come l'esperienza ci dimostra la vita è imprevedibile e ciò che non è curabile oggi può esserlo domani...
Come ho già detto non mi sento rappresentata dai discorsi riportati sopra. Non so se l'omosessualità sia una malattia (non sono un medico) anche se sono contraria alle unioni gay, ma non per questo manderei al rogo gli omosessuali oppure li ritengo peggio della pedofilia. Poi ognuno è libero di far ciò che vuole.
Ritengo l'aborto un omicidio e per questo un reato. So bene che è stato praticato clandestinamente fin dall'antichità anzi ti dirò c'è chi lo praticava clandestinamente anche nel mio paese (tralaltro si dice che questa signora sia anche morta a causa di un aborto). La dignità umana è tale anche dopo il concepimento e io madre non mi sentirei di uccidere mio figlio qualunque sia il motivo. Anche se mi dicessero "o vivi tu o il bambino" sceglierei il bambino. Anche se fossi senza mezzi non lo ucciderei. Anche se mi dicessero "è malato" no e poi no, perché come l'esperienza ci dimostra la vita è imprevedibile e ciò che non è curabile oggi può esserlo domani...
"Faussone":
Per essere sicuro che i miei soldi NON vadano alla chiesa cattolica come devo fare? Destinandoli allo stato non mi assicura che sia così.... Firmare per i valdesi, o altre confessioni?
Purtroppo, Faussone, il meccanismo è strutturato in modo tale che una parte dei tuoi soldi finisce alla CEI comunque (almeno finché ci sarà anche una sola preferenza esplicita per la chiesa cattolica). Anche se firmi per i valdesi. Di certo, se vuoi minimizzare la quantità dei tuoi soldi che finisce in mano alla CEI, meglio firmare per un'altra confessione che non firmare.
"Faussone":
Torniamo però in topic, perché sono molto curioso di vedere risposte di cattolici in merito alle domande poste da Sergio, se vorranno darne. Posso dire che, per esempio, mia madre (cattolica) è assai inc(*) rispetto a certe esternazioni delle alte gerarchie.
In realtà, a giudicare da quello che scrive, direi che Alina è una studentessa delle superiori: non le assegnerei il compito di "portavoce" dei cattolici, sarebbe ingiusto per i cattolici e anche per lei!
Per il resto, anche se sono dell'avviso che una convivenza pacifica tra le religioni "rivelate" e (che si autocertificano) "vere" sia "strutturalmente" difficile, mi fa piacere che alcuni cattolici non condividano le esternazioni delle gerarchie...
Ciao,
L.
OT (#2)
Non basta fare come negli esempi che hai messo. Per essere sicuro - ma veramente sicuro - che i soldi, i tuoi in particolare, NON vadano alla CEI, non devi versare l'otto per mille: ti tieni la differenza e la dai ad altri
EOT
Torniamo però in topic, perché sono molto curioso di vedere risposte di cattolici in merito alle domande poste da Sergio, se vorranno darne. Posso dire che, per esempio, mia madre (cattolica) è assai inc(*) rispetto a certe esternazioni delle alte gerarchie.
Non basta fare come negli esempi che hai messo. Per essere sicuro - ma veramente sicuro - che i soldi, i tuoi in particolare, NON vadano alla CEI, non devi versare l'otto per mille: ti tieni la differenza e la dai ad altri

EOT
Torniamo però in topic, perché sono molto curioso di vedere risposte di cattolici in merito alle domande poste da Sergio, se vorranno darne. Posso dire che, per esempio, mia madre (cattolica) è assai inc(*) rispetto a certe esternazioni delle alte gerarchie.
OT
Per essere sicuro che i miei soldi NON vadano alla chiesa cattolica come devo fare? Destinandoli allo stato non mi assicura che sia così....
Firmare per i valdesi, o altre confessioni?
Per essere sicuro che i miei soldi NON vadano alla chiesa cattolica come devo fare? Destinandoli allo stato non mi assicura che sia così....
Firmare per i valdesi, o altre confessioni?
"Rggb":
Guarda, come la CEI usa l'ottopermille è cosa risaputa... O forse no? No, decisamente, hai fatto bene a ricordarlo.
In realtà, non credo che tutti siano al corrente di questo mecanismo truffaldino con cui lo Stato italiano finanziala chiesa cattolica.
Riassumo per quei pochi che non lo sapessero. In breve, circa il 60% delle persone non esprime alcuna preferenza circa la destinazione dell'8 per mille della dichiarazione dei redditi (cifra che è possibile destinare solo a istituzioni religiose, ma non scientifiche o umanitarie). Del 40% che esprime la preferenza, l'85% circa la esprime per la chiesa cattolica. Le preferenze esplicite alla chiesa cattolica sono quindi espresse dal 35% dei contribuenti. Però l'intero gettito (1 miliardo di euro, mica spiccioli) viene ripartito in proporzione alle preferenze espresse: quindi la chiesa cattolica si pappa l'85% della torta, e non il 35%.
Per di più, di tutti questi soldi che la chesa riceve in dono dallo Stato, la maggior parte (più dell'80%) va a finanziare la struttura interna della chiesa (stipendi dei preti, ristrutturazione di edifici ecclestiastici, ...) e non va in opere umanitarie, come invece lascerebbero intendere gli spot pubblicitari che vengono propinati ogni anno, in occasione della compilazione dell'8 per mille.
http://it.wikipedia.org/wiki/Otto_per_mille
A tutto questo, si può aggiungere che sull'immenso patrimonio immobiliare che la chiesa ha in Italia (del valore di molte decine di milardi di euro), la chiesa non paga neppure l'ICI: basta che in un albergo, un centro commerciale, una scuola, ... di proprietà della chiesa ci sia una cappella.
Come si dice, le vie del Signore sono infinite...

Ciao,
L.
Guarda, come la CEI usa l'ottopermille è cosa risaputa... O forse no? No, decisamente, hai fatto bene a ricordarlo.

"Sergio":
Scusatemi, non ho avuto il tempo di leggere con cura tutto (esonero imminente...), ma mi pare che l'argomento proposto da Gatto89 dovrebbe, o potrebbe, essere inteso in un modo forse un po' diverso:
Voi cattolici, vi sentite rappresentati da chi, pur predicando bene e razzolando male (su questo mi pare si sia tutti abbastanza d'accordo) vorrebbe diffondere un certo credo non solo tra chi (fatti suoi) condivide in qualche modo i loro principi, ma anche tra chi non lo condivide affatto?
Voi cattolici, non trascurando il fatto che chi predica poi non pratica, condividete tesi secondo cui gli omosessuali dovrebbero essere tenuti al bando (dimenticando, tra l'altro, che contrariamente a quanto dice il vescovo di Grosseto vi è omosessualità anche tra gl animali), oppure che l'aborto legalizzato venga considerato un crimine peggiore della pedofilia?
Voi cattolici (astraendo dal fatto che, per ammissione dello stesso Bertone, l'omosessualità è molto diffusa nel clero) siete d'accordo sul considerare malato un omosessuale nonostante che, per semplice buon senso, una persona è malata se si sente tale?
Voi cattolici (ovviamente liberissimi di non abortire, se l'aborto è contrario alle vostre convinzioni), pensate davvero che si debba tornare a fare dell'aborto un reato? Non riuscite a pensare che l'aborto è praticato da millenni, che era ad esempio praticato regolarmente nella Grecia e nella Roma antica, e che il divieto per legge dell'aborto non fa altro che aumentare gli aborti clandestini? Non considerate positivo il fatto che, pur essendo l'aborto legale, il numero di aborti chirurgici è quasi costantemente diminuito negli ultimi trent'anni? Pensate davvero che, nel nome della difesa della "vita" (una vita non ancora iniziata), si debba mettere a repentaglio la salute e la stessa vita (in senso pieno) di donne ridotte nuovamente a ricorrere all'aborto clandestino?
Insomma: ferma la piena libertà di ognuno di credere, per sé, in quello che vuole, condividete il tentativo di fare delle vostre personali regole leggi dello Stato, cioè anche regole per coloro che non condividono le vostre convinzioni? Non credete che il fondamentalismo insito nelle parole del vescovo di Grosseto, di Monsignor Girotti e di altri sia pericoloso, tanto più in una situazione in cui la vostra Chiesa fa sempre meno proseliti (calo delle vocazioni) e perde sempre più di credibilità?
Faccio mie tutte queste domande di Sergio.
Quando si parla di religioni, il "pericolo" non sta (naturalmente) nel fatto che un "fedele" faccia, per sé, quello che la sua religione prescrive. Sono fatti suoi, appunto. Il pericolo sta quando i "fedeli" (di una certa religione) vogliono imporre i propri princìpi anche a chi (legittimamente, si spera) in quella religione non crede. In una parola, il pericolo sta nel fondamentalismo.
La posizione di Sergio (che condivido) presuppone una serie di condizioni:
1. libertà di pensiero (ciascuno può esprimere le sue opinioni, senza che vi sia un "pensiero unico" imposto dall'alto);
2. libertà religiosa (si accetta che esistono legittimamente persone di fedi diverse);
3. democrazia (la maggioranza decide quello che è legale o no).
Ancora nell'Ottocento, tutte queste conquiste erano bollate dalla chiesa cattolica come "opere del demonio", "follie", "piaghe". Da allora, il linguaggio della gerarchia ecclesiastica è cambiato, ma la sostanza è rimasta sostanzialmente la stessa. La crociata di questo papa contro il "relativismo", definito "male del secolo", si inserisce in questa tradizione fondamentalista. Anche i continui appelli dei vescovi durante le elezioni ("i cittadini e soprattutto i parlamentari cattolici sono tenuti a votare per...") si inseriscono in questo quadro: si cerca di imporre la propria visione del mondo anche a chi in quella visione non crede.
Per il resto, non mi sembra che qui qualcuno ce l'abbia con Alina, che appartiene alla "galassia cattolica". Solo, alcune sue uscite sembrano un po' ingenue. Quando Alina dice che "la chiesa cattolica non impone né ha mai imposto nulla a nessuno, ma si limita a proporre a chi lo desidera il suo messaggio di amore" esprime (mi auguro!) un suo desiderio: ma la realtà storica e la cronaca sono tutt'altra cosa. Se fosse davvero come dice Alina, nessuno avrebbe nulla da ridire, e questo topic neanche esisterebbe!
Vi lascio con questo link:
http://metilparaben.blogspot.com/2010/0 ... ati-i.html
Questi preti ne sanno proprio una più del diavolo...

Ciao,
L.
Secondo me state attaccando la povera Alina inutilmente. Sta cercando da un po' di pagine di dire una cosa semplicissima, e voi inutilmente tornate con domande e questioni a cui lei ha già risposto mille volte. La sua posizione mi sembra chiara, ossia crede nell'esistenza del Dio cristiano, ed accetta i misteri della fede cattolica. Tutte le nefandezze che voi riportate le ripudia tanto quanto voi. E per questo cosa dovrebbe fare? Fondare una sua chiesa? No, semplicemente per seguire il suo credo si appoggia alla comunità più "comoda" radicata nel nostro territorio, condividendone i riti. Stop. Mi sembra semplice. A parte che poi non capisco una cosa. Io, l'ho detto più volte, sono credente, ma non cattolico. Non vado a Messa e tt quelle cose li. Però di preti cattolici nella mia vita ne ho incontrati un po', ed alcuni sono persone veramente toste. Quindi vorrei comunque sfatare il mito che persona della chiesa cattolica = persona di merda. Questo non è vero.
Le domande che ponete, mi sembra più doveroso che le facciate ad un papa boy/girl, o quelle robe così, o comunque a qualcuno che esplicitamente dice di amare la chiesa cattolica in se.
Inoltre non ritengo che la confusione dei termini di Alina cristianesimo/cattolicesimo sia frutto di ignoranza, ma di una voluta leggerezza linguistica che sottolinea il non attaccamento radicale alla comunità cattolica in quanto tale specifica, bensì per le radici cristiane che la caratterizza.
Le domande che ponete, mi sembra più doveroso che le facciate ad un papa boy/girl, o quelle robe così, o comunque a qualcuno che esplicitamente dice di amare la chiesa cattolica in se.
Inoltre non ritengo che la confusione dei termini di Alina cristianesimo/cattolicesimo sia frutto di ignoranza, ma di una voluta leggerezza linguistica che sottolinea il non attaccamento radicale alla comunità cattolica in quanto tale specifica, bensì per le radici cristiane che la caratterizza.
"Alina8":
A me sembra che ciò che voglio dire non è stato ben compreso. Il tema del topic era "Voi cristiani vi sentite rappresentati da persone che dicono ... (vedi ciò che ha riportato Gatto89)?". Come ho ribadito 1000 volte no! ma non per questo cambio religione o divento atea!
@Lorenza Pantieri: Nessuno ha mai detto che devi diventare per forza cattolico. Intendevo (e penso sia ben esplicito perdonami se non è così) che la motivazione "non sono cattolico perché tizio fa così" non la ritengo valida.
Continui a fare la solita confusione tra "cristiano" e "cattolico": come ti abbiamo detto più volte, non sono sinonimi.
Per il resto, la tua presa di posizione ("non mi sento rappresentato dai vertici della chiesa cattolica, ma continuo a essere cattolica lo stesso"), peraltro molto comune fra i "credenti", è un male, dal mio punto di vista. Se io facessi parte di un'associazione (qualsiasi) dai cui vertici non mi sento in alcun modo rappresentato ("1000 volte no", dici), cambierei associazione. Tu, insieme a tanti altri fedeli, no. E questo è un pericolo: si può continuare a essere cattolici (e islamici; e di religione ebraica; ...) "nonostante tutto". Ecco, io credo che credere in qualcosa "nonostante tutto" sia l'essenza del fanatismo, che tanti disastri ha fatto nel corso della storia.
Fra l'altro, la radice di "fanatismo" è "fanum", "tempio". La connessione tra "fanatismo" e "religione" (non solo etimologicamente!) è molto stretta. Chi crede in una religione è, in un certo senso, immune da critiche razionali. Se, per assurdo, fosse provato ad di là di ogni dubbio che il papa è un serial killer, che tutti i cardinali sono cannibali e tutti i sacrestani pedofili, probabilmente per te non cambierebbe nulla: "la chiesa è fatta di uomini, e gli uomini sbagliano", "quello che conta è il messaggio d'amore di gesù", "non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua chiesa", eccetera. È proprio questo il pericolo!
Ciao,
L.
"Faussone":
Non ci vuole niente a dire: sono cattolica per abitudine, o perché sono stata educata dalle suore, o perché i miei genitori sono cattolici, o per tradizione, o perché non mi sono posto/a questi problemi, o per pigrizia ecc ecc.. Sarebbero risposte molto più chiare e comprensibili.
Non è affatto vero che non ci vuole niente: ciò che tu chiedi richiederebbe un lavoro interiore e un'autocritica enorme, oltre alla volontà di porsi il problema, ovviamente. Anche se poi uno arrivasse a certe inevitabili conclusioni, a mettere in discussione ciò in cui ha creduto per anni, potrebbe far fatica ad ammetterlo perfino a se stesso, almeno all'inizio, figuriamoci agli altri.
A me sembra che ciò che voglio dire non è stato ben compreso. Il tema del topic era "Voi cristiani vi sentite rappresentati da persone che dicono ... (vedi ciò che ha riportato Gatto89)?". Come ho ribadito 1000 volte no! ma non per questo cambio religione o divento atea!
@Lorenza Pantieri: Nessuno ha mai detto che devi diventare per forza cattolico. Intendevo (e penso sia ben esplicito perdonami se non è così) che la motivazione "non sono cattolico perché tizio fa così" non la ritengo valida.
@Lorenza Pantieri: Nessuno ha mai detto che devi diventare per forza cattolico. Intendevo (e penso sia ben esplicito perdonami se non è così) che la motivazione "non sono cattolico perché tizio fa così" non la ritengo valida.
"Faussone":
Credo che la maggioranza dei cattolici siano cattolici a modo loro, cioé (per fortuna) semplicemente non seguono molte regole della chiesa.... "peccano" solo di incoerenza.
Certo, è il famoso "scisma sommerso".
Io, per esempio, conosco tante persone che (come la stragrande maggioranza di chi vive in Europa oggi) hanno tranquillamente rapporti sessuali con la propria fidanzata, convivono, praticano la contraccezione, vanno a messa un paio di volte l'anno... Insomma, vivono fregandosene bellamente di (quasi) tutti i diktat della chiesa cattolica (molti dei quali non li conosco neppure!): non gli passa neppure per la testa che tutte queste cose siano "peccato mortale". Eppure, ciononostante, si definiscono tranquillamente "cattolici", magari solo perché, vagamente, ammirano la figura di Gesù e il suo "messaggio d'amore".
Di solito, gli atei li trovi proprio tra coloro che vanno più a fondo, che hanno riflettuto sulla storia delle religioni e che conoscono la "dottrina" cattolica meglio di molti cattolici...

"Ama il prossimo tuo come te stesso". Da questa formula non si discostano né la Chiesa protestante né quella ortodossa. Ed è in sintesi ciò che Gesù ci ha raccomandato.
In ogni caso, questa frase di Alina8 è veramente una perla (di ingenutià). Un po' come dire: "massì, nonostante le piccole differenze dottrinali, in fin dei conti tutte le chiese cristiane sono d'accordo nell'essenziale". Buona questa. Basta pensare che, in Europa, per secoli le "guerre di religione" sono state guerre fra cristiani di chiese diverse. basta pensare a che cosa accade tuttora in Irlanda del Nord, dove cattolici e protestanti si fanno (evangelicamente) saltare per aria.
Giusto per far intuire dove può portare il concetto "evangelico" di "amore per il prossimo" comandato da gesù, ecco un paio di link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_di_ ... e_francesi
http://www.uaar.it/ateismo/controinform ... cristiana/
Ciao,
L.
"Alina8":
"Ama il prossimo tuo come te stesso". Da questa formula non si discostano né la Chiesa protestante né quella ortodossa. Ed è in sintesi ciò che Gesù ci ha raccomandato. Se qualcuno lo ha interpretato a modo suo bandendo crociate o bruciando eretici nessuno dice che ha fatto una cosa giusta (e infatti non l'ha fatta!). Ma a mio parere cadi nell'errore di vedere solamente chi parla a sproposito e credendo che tutti i cattolici sono così. Generalizzando cadi nell'errore e non essere cattolico solo per il comportamento di alcuni non lo riesco a concepire.
Bo... continui a non capire il punto.

Qui non è in discussione il messaggio di Gesù. Qui è in discussione l'interpretazione di quel messaggio da parte della chiesa cattolica e tutti i precetti e vincoli che il cattolicesimo ha aggiunto a quel messaggio e che non trovano alcuna corrispondenza nei vangeli (vedi le osservazioni chiare di Lorenzo).
Tu come molti cattolici non rispondi su questo.
Non ci vuole niente a dire: sono cattolica per abitudine, o perché sono stata educata dalle suore, o perché i miei genitori sono cattolici, o per tradizione, o perché non mi sono posto/a questi problemi, o per pigrizia ecc ecc.. Sarebbero risposte molto più chiare e comprensibili.
Credo che la maggioranza dei cattolici siano cattolici a modo loro, cioé (per fortuna) semplicemente non seguono molte regole della chiesa.... "peccano" solo di incoerenza.
"Alina8":
"Ama il prossimo tuo come te stesso". Da questa formula non si discostano né la Chiesa protestante né quella ortodossa. Ed è in sintesi ciò che Gesù ci ha raccomandato.
A me queste "sintesi" (un po' da "figli dei fiori", lasciamelo dire) hanno sempre fatto un po' sorridere...
Per esempio, la chiesa cattolica prevede l'inferno (con la pena ignis, del fuoco perenne che strazia le carni del dannato) per chi muore avendo commesso un "peccato mortale" (non perdonato con la confessione). Tra i peccati ti cito questi:
1. agnosticismo
2. mancanza alla S. Messa la domenica e feste di precetto
3. Rapporti sessuali al di fuori del matrimonio
4. convivenza
5. matrimonio solo civile
6. divorziato risposato
7. contraccezione
8. ricerca del piacere sessuale fine a se stesso
http://www.phos-luce.it/schede/S.Confessione.htm
Insomma, come dice Agostino, "ama e fa ciò che vuoi".

"Alina8":
Ma a mio parere cadi nell'errore di vedere solamente chi parla a sproposito e credendo che tutti i cattolici sono così.
So che bene che voi cattolici siete una galassia...
"Alina8":
Generalizzando cadi nell'errore e non essere cattolico solo per il comportamento di alcuni non lo riesco a concepire.
Anche questo è un argomento assai balzano. Secondo te, io sbaglio a non essere cattolico perché guardo il comportamento di "alcuni". Tanto per cominciare, quegli "alcuni" che ti ho citato sono vescovi, papi e anche santi, che (si suppone) dovrebbero dare il buon esempio!
E poi, se anche (per assurdo) tutti i cattolici del mondo fossero brave persone, per questo dovrei diventare cattolico anch'io? Tutti gli induisti (pochi, per la verità) che ho conosciuto erano ottime persone. E allora? Dovrei per questo diventare induista? Mah!