Le posizioni della chiesa

Gatto891
(A.S. L'argomento è fortemente soggetto al flame, quindi si pregano di evitare toni troppo alti da ambo le parti e di portare solo interventi costruttivi...)


Quello che mi chiedo leggendo certe cose è: i cristiani si sentono davvero rappresentati da un'istituzione del genere?

http://www.newnotizie.it/2010/04/11/vescovo-di-grosseto-hitler-non-era-pazzo-e-gli-omosessuali-sono-peggio-degli-animali/

http://www.newnotizie.it/2010/04/04/la-pedofilia-si-perdona-laborto-no-parola-della-chiesa/

Io, fossi credente, mi allontanerei fortemente dalla chiesa cattolica del giorno d'oggi... perchè credente è ben diverso da stupido.

Risposte
Lorenzo Pantieri
Scusate per l'osservazione, ma a me pare che il regalo in occasione della comunione sia una piccolezza, paragonata ad altre cose della chiesa cattolica. Per esempio,
1. lo status degli insegnanti di religione, nominati da un vescovo sulla base di motivi confessionali (in barba al principio costituzionale di non discriminazione per motivi religiosi), pagati dallo Stato con i soldi di tutti noi
2. il meccanismo truffaldino dell'ottopermille.
3. l'esenzione dall'ICI degli immobili della chiesa;
4. la pedofilia. Nella Crimen Sollecitationis Ratzninger puniva con la scomunica non i preti pedofili, ma chi li denunciava.

Mi sembrano cose ben più gravi, queste.

Ciao,
L.

Cmax1
ora, se 10 ragazzi "festeggiano" la prima comunione, è logico che i regali vadano "solo" a loro.

Si e no. Io feci la prima comunione a 12 anni, in prima media, perchè "mi ero dimenticato" di farla all'età canonica di otto o nove anni, e quando toccò a mia sorella, che invece voleva essere in pari con i sacramenti, mi aggregai. I professori di scuola ne vennero a conoscenza perchè, partecipando al rituale ritiro, rimasi assente uno o due giorni e dovetti presentare la giustificazione firmata dai genitori, e mi fecero un regalo (un libro, Vita con gli orsi, di Beth Day).
Ora:
i) questo regalo fu fatto da loro personalmente, e non modificando attività istituzionali
ii) me lo consegnarono dopo la fine delle lezioni, in sala professori, e non certo alla presenza di altri studenti.

Se una simile accortezza venne usata da professori di scuola media, a maggior ragione dovrebbe essere impiegata nella scuola elementare. Infatti ciò che mi lascia perplesso non è tanto l'episodio in sé, ma le modalità con cui la cosa è stata gestita e soprattutto la risposta data dagli insegnanti, così strampalata ed insensata da farmi nascere qualche dubbio sull'esattezza del resoconto, perchè se l'esenzione è stata concessa per (e non dopo) il fine settimana in cui i bambini praticano la comunione (che fra pranzi e parenti per alcuni può essere impegnativo, magari anche per i genitori che li aiutano) la cosa non è priva di senso (anche io fui esentato dalle interrogazioni il giorno dopo essere rientrato dai tre giorni della visita di leva), ma allora perchè non dare una risposta chiara?

giacor86
"Sergio":

Solo per "cultura": quanto dici è falso.


Solo per "coerenza logica": Con il mio "si può" intendo proprio materialmente "poter fare, essere in grado di eseguire l'azione".

http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Papa_Benedetto_XVI
http://www.youtube.com/watch?v=zp1DNTnpXFw
http://www.youtube.com/watch?v=DpKCDlHf ... re=related
http://www.youtube.com/watch?v=q3mzj-bY ... re=related

Dal momento che le cose si fanno (e senza provvedimenti legali, per fortuna) direi che quanto dico è vero.

Lorenzo Pantieri
Torno su alcuni punti.

1. Quando comincia (e finisce) la vita? Non credo che la scienza dia a queste domande delle risposte univoche. Fra l'altro, non le dà neppure la chiesa cattolica. Per esempio, secondo Tommaso d'Aquino, Dio introduce l’anima razionale solo quando il feto è un corpo già formato; dal che consegue che dopo il Giudizio Universale, quando i corpi dei morti (per lui) risorgeranno, «a quella resurrezione gli embrioni non partecipano: in loro non era stata ancora infusa l’anima razionale e pertanto non sono essere umani». Tommaso d'Aquino è vecchio, dite? Se è vecchio lui, sono ancora più vecchi Agostino e Paolo (per non parlare di Gesù e Mosè).

2. Questa lunga discussione è ricchissima di spunti. Mi domando, però, fino a che punto abbia senso discutere con chi, come i cattolici, crede in una religione rivelata direttamente da dio. Non è una provocazione. Per esempio, supponiamo che io dicessi:
Io, Lorenzo Pantieri, ho avuto una rivelazione speciale direttamente da Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra. Dio mi ha comunicato delle Verità, che valgono per tutti, e che io ora (in modo infallibile) comunico a voi. Chi dice cose diverse da quelle che dico io, è in errore.

Allora, tutti noi dobbiamo fare questo e quest'altro...

Avrebbe senso, per voi, discutere con me, se dicessi cose del genere? Ne dubito. Di fronte a una posizione di quel tipo, avreste essenzialmente due opzioni: credermi (e seguirmi, obbedirmi), oppure non credermi (magari ritenendo che sono pazzo).
Chi non è con me, è contro di me.

Le opinioni si possono mediare, e cambiare: ci può essere una sintesi, tra opinioni diverse.

Alla Verità, invece, si può solo aderire.

Ecco perché è così pericolosa, un'etica che si basa sulla Verità. Essenzialmente, non si può discutere. E se si discute, il "dialogo" rischia di essere una coppia di monologhi fra sordi. Perché il dialogo abbia senso, infatti, bisogna essere disposti a cambiare idea: il campione del dialogo era Socrate che, addirittura, arrivava a gioire quando perdeva un confronto dialettico (chi si libera da un "errore", cresce, migliora).

Ciao,
L.

Lorenzo Pantieri
"Leonardo89":
Secondo me il problema è a monte. Per una scuola laica, la prima comunione non può avere alcun significato. Dovrebbe rimanere indifferente. Perché dovrebbe esserci un regalo, un premio? Sarebbe sottinteso il messaggio "hai fatto una cosa giusta, buona, ossia è giusto essere cattolici e fare la prima comunione". La scuola pubblica non può dare un simile messaggio perché dovrebbe essere laica, aconfessionale. Ciò dovrebbe essere chiaro per tutti, anche per i cattolici.

Parole sante. Purtroppo l'Italia non è uno Stato (completamente) laico. La religione cattolica, anche se non è più la religione di stato, è una religione "più uguale delle altre", per dirla con Orwell.

"Leonardo89":
Aggiungo che, secondo me, è assurdo far fare la comunione a bambini delle elementari: non sono in grado, a quell'età di scegliere consapevolmente e senza condizionamenti esterni su questioni così complesse.

Anche il battesimo ai bambini appena nati la trovo una prassi assurda: un bimbo appena nato non può fare alcuna scelta consapevole, per lui decidono i suoi genitori. Io sono battezzato; e quindi, secondo le statistiche, sono cattolico. Dall'età della ragione, però, ho elaborato una visione del mondo che di cattolico non ho proprio nulla. Conta di più quello che dico e penso ora, o quello che (non) dicevo e (non) pensavo quando avevo meno di un anno? :-D

Ciao,
L.

Leonardo891
"adaBTTLS":
ora, se 10 ragazzi "festeggiano" la prima comunione, è logico che i regali vadano "solo" a loro

Secondo me il problema è a monte. Per una scuola laica, la prima comunione non può avere alcun significato. Dovrebbe rimanere indifferente. Perché dovrebbe esserci un regalo, un premio? Sarebbe sottinteso il messaggio "hai fatto una cosa giusta, buona, ossia è giusto essere cattolici e fare la prima comunione". La scuola pubblica non può dare un simile messaggio perché dovrebbe essere laica, aconfessionale. Ciò dovrebbe essere chiaro per tutti, anche per i cattolici.
Aggiungo che, secondo me, è assurdo far fare la comunione a bambini delle elementari: non sono in grado, a quell'età di scegliere consapevolmente e senza condizionamenti esterni su questioni così complesse.

Riguardo l'esonero dai compiti, bè se proprio non hanno avuto tempo, va bene, ma anche questo non può passare come un premio, assolutamente.

adaBTTLS1
@ Gi8
sempre continuando a prendere le informazioni trapelate con beneficio d'inventario, qui si tratta solo di dire se ci sono normalmente, staccati dalla religione, episodi di "festeggiamenti" o di "esoneri" in un clima sereno e in occasioni varie, anche indipendenti dalla scuola.
se l'occasione della prima comunione è più unica che rara, allora sono perfettamente d'accordo con te, ma ne dubito fortemente, per questo sono più dell'idea che la cosa sia stata montata da alcuni genitori.
voglio dire: sul regalo penso di aver detto già a sufficienza; sull'esonero dai compiti (neanche lo ricordavo più):
se un ragazzo ha una gara importante, oppure ha un lutto in famiglia, oppure ha una cosa meno grave però comunque viene comunicato dai genitori agli insegnanti, allora in questo caso viene chiuso un occhio oppure no? a seconda della risposta, cambia naturalmente l'atteggiamento nei confronti dell'esonero dai compiti ...

Gi81
@adaBTTLS: Non sono molto d'accordo sul tuo discorso.... La prima comunione è una cosa che con la scuola non c'entra (o meglio, non dovrebbe c'entrare) nulla. Viviamo in uno stato laico, e la scuola in questione è statale... Dunque non bisognerebbe fare preferenze nei confronti di alcuni tipi di persone...
"Costituzione - Articolo 3":
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

In questo episodio è accaduto che alcuni bambini, proprio per la loro condizione personale e per la loro credenza religiosa, stanno traendo vantaggio a danno degli altri: stiamo parlando di esonero dei compiti per il fine settimana.
Sicuramente è un episodio da prendere con le molle (stiamo parlando di bambini, dopotutto), ma non vorrei che costituisse un pericoloso precedente per il futuro.....
In ogni caso su una cosa sono pienamente d'accordo con te: bisognerebbe sapere bene come stanno le cose. Quando ci sono in mezzo dei genitori che vogliono difendere i loro bambini, la realtà viene sempre stravolta

adaBTTLS1
bah, quando ho sentito la notizia, ho pensato che comunque si andasse a cercare lo scontro: bisognerebbe sapere bene come stanno le cose.
quando un ragazzo festeggia il compleanno, i regali vanno solo a lui o a tutta la classe? immagino solo a lui, e non è una discriminazione, a patto che quando è il turno degli altri si faccia lo stesso.
ora, se 10 ragazzi "festeggiano" la prima comunione, è logico che i regali vadano "solo" a loro. perché non sia una discriminazione, basta che quando gli altri festeggeranno altre cose riceveranno la loro parte. non mi sembra corretto né che i cattolici debbano rinunciare al regalo, né che le famiglie degli altri debbano montare una simile battaglia, sempre a giudicare da quel poco che si è detto.
certo, una "festa" per tutti, cioè il dare un regalo anche agli altri, non farebbe altro che accentuare ancora di più l'importanza dell'evento, almeno così mi pare.

Cmax1
Notiziadi oggi, e la Chiesa qui c'entra poco. È quindi un po' OT, ma ha una certa attinenza alla discussione. Ciò che lascia interdetti è la risposta degli insegnanti e del dirigente, ammesso sia stata riportata esattamente. Certo, avessi saputo ai tempi di scuola che accogliere Gesù nel proprio cuore portava ad un'esenzione dai compiti ... Ma se lo faccio da adulto, posso ottenere un'esenzione fiscale?

Un braccialetto di filo colorato e l'esonero dei compiti per il fine settimana: è il premio agli alunni della scuola elementare statale 'Giovan Battista Vico' per la loro prima comunione. Per gli altri, per quelli che non frequentano l'ora di religione, niente.

L'episodio è stato denunciato dalla madre di una bambina di 10 anni che frequenta la quarta elementare dell'istituto statale di piazzale degli Eroi. "Nei giorni scorsi mia figlia piangendo mi ha raccontato che i bambini che non avevano fatto la prima comunione erano stati esclusi dal regalo - ha raccontato Sabrina Callea, la mamma della piccola - Da questa iniziativa presa dall'amministrazione scolastica, casualmente sono rimasti esclusi i bambini che non frequentano l'ora di religione e i figli degli immigrati. Eppure credevo che la scuola italiana fosse laica".

Callea ha chiesto spiegazioni insieme alle altre madri agli insegnanti e ai dirigenti scolastici. "Ci hanno risposto che a queste cose i bambini si devono abituare e che hanno ricevuto il premio perché hanno accolto Gesù nel loro cuore - ha proseguito la mamma - Non si sono posti alcun problema di discriminazione. Tutto questo è stato un fulmine a ciel sereno perché nella scuola Vico ci sono diversi bambini stranieri per i quali non è mai mancata la giusta attenzione da parte dei dirigenti scolastici. Questo atteggiamento perciò mi sorprende e continueremo a chiedere spiegazioni"

Lorenzo Pantieri
"Sergio":
Ti pregherei comunque di riconoscere che non è facile confrontarsi con chi, pur mostrando un'apertura mentale come la tua, "aderisce" (spero che le virgolette mi aiutino) a un'istituzione che pretende di possedere l'unica vera verità per sé e per gli altri.

A me basta che non manderesti una donna che abortisce in galera (come ricordava Gisy, e come mi dice l'esperienza, il trauma che subisce una donna che abortisce è già un bel prezzo da pagare). A me basta che tu faccia liberamente le tue scelte, che accetto, e che accetti quelle altrui anche se non le condividi. Solo così si può vivere in pace.

Ma perché si condanna senza esitazione la pericolosità insita nella sharia, che pretende da sempre di fare delle regole religiose anche leggi della convivenza civile, e non ci si accorge della pericolosità altrettanto grave dell'analoga pretesa che viene dalla Chiesa cattolica? E' solo islamico il fondamentalismo?

Consiglio "Contro l'etica della verità", di Gustavo Zagrebelsky. Un capolavoro.

Per il resto, Sergio, siamo in piena sintonia.

Che cos'è il fondamentalismo? Io direi, in poche parole: è la volontà di imporre agli altri il proprio punto di vista, ritenuto "assolutamente vero", mentre quello degli altri sarebbe "errato".

Un Stato che partisse dal presupposto che dio non esiste e che perciò volesse impedire a tutti di praticare ogni religione, sarebbe uno stato fondamentalista (ateo). (Sì, esiste anche il fondamentalismo ateo.)

Uno Stato che parte da presupposto che l'Islam è la religione "vera" e che quindi tutte le altre religioni devono essere vietate per legge, e che rende reato tutto ciò che è peccato (per l'Islam), è uno Stato fondamentalista (islamico).

Uno Stato fondamentalista che si basa su una (qualche) religione è una "teocrazia".

Il contrario di "fondamentalista" è "laico": uno stato laico distingue tra peccato e reato, ognuno è libero di praticare la propria religione (e anche di non praticare nessuna), le leggi sono frutto di un libero confronto di idee dove si assume che nessuno detenga il monopolio della verità, ma dove tutti hanno il diritto di portare il proprio contributo. In uno stato laico, idee e valori non sono assoluti, ma relativi, nel senso che nessuno può imporre agli altri il proprio punto di vista.

La domanda da un milione di dollari è, a questo punto: può esiste un cristianesimo non fondamentalista? Io qualche dubbio ce l'ho: il fondatore di quella religione ha detto di sé "io sono la Verità", "chi non è con me è contro di me". Mi pare che siano pretese, quella non solo di conoscere la Verità, ma addirittura di incarnarla, che portino intrinsecamente con sé il rischio di cadere nel fondamentalismo.

Ciao,
L.

Rggb1
"giacor86":
Hahahahahaha se è questo l'essere fondamentalista religioso, allora sono fondamentalisti religiosi un sacco di utenti di questo forum che (senza fare nomi e cognomi) si proclamano atei convinti.

Scusa ma dove è che ho scritto che questa è la definizione di fondamentalista? Io ho parlato di "caratteristica che li accomuna" - che va da se non è l'unica né tantomeno è parte della definizione, semmai è una conseguenza del fatto (di essere fondamentalista).

Se ci trovi tanto da ridere, ti ricordo che quella che ho esemplificato è una forma mentis particolare, che spesso porta a brutali conseguenze quali stragi, terrorismo, atti di guerra.

Estendendo il concetto del topic originale (e per non andare OT), stiamo parlando in particolare del fondamentalismo cattolico e/o di alcuni cattolici. Se poi pensiamo che siano troppi argomenti collegati - e correlati fra loro - ma diversi, magari apriamo un altro post.

giacor86
"Rggb":

La caratteristica più significativa che li accomuna è l'essere CONVINTO intimamente di essere nel giusto e di avere ragione;


Hahahahahaha se è questo l'essere fondamentalista religioso, allora sono fondamentalisti religiosi un sacco di utenti di questo forum che (senza fare nomi e cognomi) si proclamano atei convinti. Del resto io l'ho sempre sostenuto che l'ateismo è una religione cm un'altra.

Rggb1
@giacor86
Non mi sono "appellato" a nessuna definizione; si chiama <>. Tu hai fatto un paragone che ritengo fuorviante, poiché dalla tua replica a Sergio sembra che confonda fondamentalismo con regime - abbinati spesso, ma cose differenti.

Ed io ho fatto il paragone ironico fra regimi totalitari basati su presupposti religiosi. Il regime (del papato) è storia passata - forse ;) - mentre il regime in Iran dura ancora.
- Entrambi regimi totalitari.
- Entrambi basati sulla religione.
- Entrambi limitativi di libertà personali e/o diritti civili.
Nessuna differenza significativa.

Ancora non hai capito cosa E' il fondamentalismo? Ti metto sulla strada: io conosco un bel po' di fondamentalisti; pochissimi di loro sono musulmani, la maggior parte di loro è cristiana, di cui buona parte cattolici.

La caratteristica più significativa che li accomuna è l'essere CONVINTO intimamente di essere nel giusto e di avere ragione; evidentemente questa "forma mentis" Sergio la rivede nel paragone che ha proposto. Io per esempio non sono così, spesso sono in dubbio e spesso (non tanto :-D) sbaglio ed ammetto di essermi sbagliato.

PS. "L'essere nel giusto" e/o "l'avere ragione" non è ovviamente riferito a concetti da conversazione da bar sport, oppure del lavoro o altri temi <>, ma ovviamente a questioni più importanti, moralmente e filosoficamente parlando.

Cmax1
"adaBTTLS":
infatti, che cosa dice la SCIENZA? da quale momento si può dire che c'è una vita umana?

La SCIENZA non so.
La RELIGIONE, d'altra parte, (nel caso specifico quella cattolica, a quanto so ebraismo ed islamismo ammettono tempi più lunghi), tramite i suoi officianti, afferma di aver avuto, in via più o meno confidenziale, la conferma da una qualche divinità che spermatozoi ed ovociti non sono vita umana (altrimenti l'attività sessuale corrisponderebbe ad una strage continua), mentre quando due di questi organismi si incontrano (sempre per limitarsi alla cattolica, di casa in Italia, il Catechismo, 3278 usa il termine concepimento), c'è qualcuno che provvede ad insufflare un'anima nelle cellule risultanti e da quel momento esiste una vita umana, e di conseguenza azioni di interruzione sono considerati omicidi. Non so se si è preoccupata di definire il momento con maggiore precisione, visto che il processo di fecondazione è abbastanza complesso.

giacor86
Trovo abbastanza fuori luogo l'appellarsi al "qualche secolo fa". Il post di Serio giudica la chiesa oggigiorno, non qualche secolo fa.
E' come se dicessi che i tedeschi sono razzisti perchè qualche decennio fa, se eri nero ti scannavano.

Se non ho ben chiaro cos'è il fondamentalismo religioso, spiegamelo tu.

Rggb1
OT #3
"adaBTTLS":
infatti, che cosa dice la SCIENZA? da quale momento si può dire che c'è una vita umana?

Io, io prof! "Dal momento che c'è attività cerebrale!" Giusto? :)
No... un momento... ma allora Borghezio è vivo oppure no?
EOT

Scusate, non ho resistito :-D :-D
E poi, in una discussione così seria, un po' di sane scemenze ogni tanto non faranno male.

Gatto891
"adaBTTLS":
[quote="Lorenzo Pantieri"]Quindi per te una donna che sceglie di abortire è (letteralmente) una "assassina a piede libero".

Però.

ELEMENTARE!
e la cosa più interessante è che la CHIESA, in questa affermazione, non c'entra nulla!
infatti, che cosa dice la SCIENZA? da quale momento si può dire che c'è una vita umana?[/quote]
Non ho capito se il commento fosse ironico o meno... rispondo nel secondo caso:

"Wikipedia":
La nascita è il momento dell’entrata in vita di un essere. Generalmente è considerata nascita il momento in cui un essere vivente viene espulso dal corpo della madre; dal ventre nel caso dei mammiferi o dal guscio come nel caso degli ovipari, vivipari e ovovivipari.

Ovviamente questa è solo una definizione possibile... ma personalmente non penso che quella data sulla fecondazione (ovvero alla creazione di uno zigote di 0,1 mm di diametro) sia molto rappresentativa di "vita umana".

Rggb1
"giacor86":
Si, con la differenza che in Italia si può prendere per il culo il papa pubblicamente (tv, piazza etc) senza problemi e delle encicliche papali ci si può fare un sacco di usi poco nobili. Prova a fare la stessa cosa in Iran. Poi me lo spieghi dove c'è fondamentalismo.

Azzeccatissimo esempio, che rilancio:
"prova a dire male del papa o a fare uso igienico delle encicliche", ed ora immagina di essere vissuto qualche secolo fa... :-D

Forse non hai ben chiaro il concetto di fondamentalismo religioso.

giacor86
"Sergio":
Le analogje tra l'islam e certe encicliche papali è impressionante.... Andrebbe letto.

Si, con la differenza che in Italia si può prendere per il culo il papa pubblicamente (tv, piazza etc) senza problemi e delle encicliche papali ci si può fare un sacco di usi poco nobili. Prova a fare la stessa cosa in Iran. Poi me lo spieghi dove c'è fondamentalismo.

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