L’ Università in crisi

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Vogliamo parlare della nostra formazione?
Siete contenti dell’ Università che frequentate? (o del Liceo?)

Pensiamoci bene: quanto vale la nostra Università?
Siete a conoscenza del tipo di ricerca condotta dai vostri professori?
Perché non esiste un sistema di valutazione nazionale delle scuole come in tanti altri paesi?
Secondo voi l’ attuale classe dirigente (che naviga nella mediocrità assoluta) è il risultato di questa crisi?

Risposte
BV1
Invece io concordo sul test di cultura generale. Un bravo scienziato non è colui che sa tutto del suo settore e nulla di altro.

Non bastano le competenze scientifiche per entrare in una facoltà scientifica.

JvloIvk
"BV":
E' doveroso inoltre puntualizzare che per una formazione completa della persona è necessaria una buona cultura e umanistica e scientifica, indipendentemente dalla successiva scelta del corso di laurea.

Nessuno mette in dubbio che per una completa formazione della persona è necessaria una buona cultura umanistica. Il discorso è che nel test d'ammissione alla facoltà scientifica non ha senso fare domande di cultura generale. L'importante è dimostrare le competenze nel campo scientifico...

BV1
La maturità non va affatto abolita, ma bensì rinforzata. Oggi si arriva all'Università con una preperazione scadente in tutte le discipline, umanistiche e scientifiche. E' doveroso inoltre puntualizzare che per una formazione completa della persona è necessaria una buona cultura e umanistica e scientifica, indipendentemente dalla successiva scelta del corso di laurea.

Dunque la scuola va ridimensionata se vogliamo successivamente migliorare l'Università: cominciamo col mandare studenti forti e preparati negli atenei.

_luca.barletta
"JvloIvk":
La maturità ormai è diventata una farsa, la dovrebbero abolire...


No, dai, non mi sembra giusto arrivare a questa conclusione. Personalmente la mia maturità me la sono dovuta sudare, lungo tutti e 3 gli anni. Come hai detto tu dipende dalla scuola e, aggiungo, dai prof. Quindi il problema resta sempre nel migliorare la qualità dell'insegnamento e non nell'esame di stato. Speriamo che la nuova riforma porti qualcosa di buono.

Per quanto riguarda l'università: è difficile per gli studenti dare un giudizio d'insieme, perchè ognuno vive nella sua realtà accademica. Ad esempio, io mi trovo bene nel mio corso, nonostante ciò i prof si stanno dando da fare per migliorare ulteriormente il livello di preparazione degli studenti. Quindi anche la percezione è del tutto soggettiva. Si potrebbe aprire un sondaggio per dare un voto al proprio corso di studi...

JvloIvk
"Marco83":

Inoltre ritengo fondamentale l'istituzione di test d'ingresso selettivi (N.B. non sono favorevole al numero chiuso!) basati al 30% sul voto di maturità e al 70% sul risultato di una prova scritta (non un quiz) in cui viene data una sufficiente abbondanza di tempo (in modo da evitare le critiche di coloro che dicono che non riescono a rendere al massimo in breve tempo). Questo è un modo per mantenere le migliori università (quindi quelle con più appeal) ad alto livello e avere una composizione più omogenea nei corsi di laurea.

Scusa Marco, ma non ritengo giusto neanche prendere in consideazione il voto di maturità. Se entri in una facoltà scientifica non devi dimostrare la tua preparazione nelle materie umanistiche. Inoltre il voto di maturità è qualcosa di molto soggettivo,perchè uno stesso alunno può prendere un diverso voto a secondo del livello della classe( e anche della scuola) in cui si trova. Io sono stato in Spagna per un anno e avevo la media del 8,1 poi sono ritornato con una media del 7 risicata...
Inoltre, non voglio offendere nessuno, ma secondo me il diploma di maturità è carta straccia. Certo fa piacre che uno dopo essersi impegnato sodo per 3 anni abbia il riconoscimento del suo studio, ma la preparazione di qualcuno è qualcosa che esula da un semplice voto di maturità. La maturità ormai è diventata una farsa, la dovrebbero abolire...

Marco831
Io ho ottenuto la laurea in Ingegenria Meccanica al Poli di Milano sede Bovisa e ritengo che ci siano pochi altri posto così ben attrezzati e con gente di così alto livello. Mi sono (quasi) sempre trovato davanti a professori estremamente competenti nelle loro materie e il più delle volte molto disponibili, specie se si dimostrava di avere buona volontà. Ho spesso sentito da altri miei amici di corsi universitari inaccettabili con professori incompetenti, aule sovraffollate e un sistema che pone la valutazione prima dell'apprendimento. Non posso certo affermare che questo sia falso o meno in quanto non ho requentato altri atenei italiani, ma visto quanto l'opinione è diffusa credo che vi sia un fondo di verità.
Ritengo che alcuni atenei siano in grado di fare la differenza per la fama che li contraddistingue e per l'orgoglio di chi ci studia e lavora. Se vogliamo effettivamente alzare il livello delle nostre università trovo giusto introdurre dei metodi di valutazione oggettivi; ne propongo alcuni che potrebbero essere validi per le facoltà ingegneristiche (non del tutto applicabili ad altre...):
1) Livello delle pubblicazioni (dare un rating ai vari giornali e vedere dove vanno le pubblicazioni della facoltà, vedere quante volte un articolo viene citato, etc) e dei brevetti.
2) Capacità di attrarre fondi dal mondo delle imprese (questo certificherebe la tanto ricercata integrazione tra università e imprese)
3) Collaborazioni nazionali e internazionali su progetti ad ampio respiro e di interesse pubblico (questo garantirebbe che le università si impegnino non solo su progetti con ritorno a breve)
4) Posizioni occupate dopo 5-10-15 anni dalla laurea dai laureanti di un ateneo (chiarificherebbe quali atenei preparano meglio per affrontare una carriera di successo)

Inoltre ritengo fondamentale l'istituzione di test d'ingresso selettivi (N.B. non sono favorevole al numero chiuso!) basati al 30% sul voto di maturità e al 70% sul risultato di una prova scritta (non un quiz) in cui viene data una sufficiente abbondanza di tempo (in modo da evitare le critiche di coloro che dicono che non riescono a rendere al massimo in breve tempo). Questo è un modo per mantenere le migliori università (quindi quelle con più appeal) ad alto livello e avere una composizione più omogenea nei corsi di laurea.


In risposta all'ultima domanda: no, non credo che l'attuale classe dirigente sia il frutto della situazione attuale del'università, in quanto i dirigenti di oggi arrivano dall'università di "ieri". Prima della tanto discussa riforma l'università italiana ha sempre occupato un posto privilegiato tra le università europee, quindi non credo che il (presunto) degrado dell'università abbia avuto un effetto sulla classe dirigente. Ritengo invece che gran parte dei problemi siano dovuti al clientelarismo, fenomeno tutto italiano in cui al fine di occupare i "piani alti" contano più le amicizie che le effettive capacità.

Sk_Anonymous
tutto sommato sono soddisfatto del mio liceo... di soldi ne ha e l'insegnamento è di alto livello... certo la perfezione non esiste! cmq credo sia ormai un caso isolato in italia a sentire le opinioni di alcuni amici del sud o anche solo altre scuole del nord...

BV1
L'Università italiana è ancora competitiva, anche se ha sicuramente perso parecchio con le varie riforme.

Il punto è che lo studente bravo di una volta rimane bravo anche oggi; il problema invece è che nel mondo del lavoro, in Italia, il merito viene poco valorizzato, a favore di raccomandazione o ceto sociale di appartenenza o altro ancora di analogo.

La conclusione sembrerebbe essere: studiate in Italia e poi andate a lavorare all'estero? In effetti è quello che oggi succede, in quanto sembra essere l'equilibrio.

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