L’ Università in crisi
Vogliamo parlare della nostra formazione?
Siete contenti dell’ Università che frequentate? (o del Liceo?)
Pensiamoci bene: quanto vale la nostra Università?
Siete a conoscenza del tipo di ricerca condotta dai vostri professori?
Perché non esiste un sistema di valutazione nazionale delle scuole come in tanti altri paesi?
Secondo voi l’ attuale classe dirigente (che naviga nella mediocrità assoluta) è il risultato di questa crisi?
Siete contenti dell’ Università che frequentate? (o del Liceo?)
Pensiamoci bene: quanto vale la nostra Università?
Siete a conoscenza del tipo di ricerca condotta dai vostri professori?
Perché non esiste un sistema di valutazione nazionale delle scuole come in tanti altri paesi?
Secondo voi l’ attuale classe dirigente (che naviga nella mediocrità assoluta) è il risultato di questa crisi?
Risposte
caro luca in prima liceo avevo 4 simpaticissimi amici con la seguente situazione: 1 di loro ha perso 1 anno, gli altri 3 avevano dai 3 ai 4 debiti ma ce l'hanno fatta per fortuna.
allora hanno intelligentemente constatato che il liceo non faceva per loro e sono serenamente andati all'itis... l'hanno successivo la loro media si avvicinava all' 8! e loro stessi mi dicevano che non c'era paragone.
non so quanti anni fa l'hai fatto tu l'itis ma prima di parlare dovresti fare più attenzione alla realtà e a non attaccare chi è immerso in questa realtà!
io non mi invento le cose e ho detto quello che penso in base a dei fatti concreti e a esperienze personali, che ti assicuro che non si limitano a quei 4 amici.
invece di minacciarmi dimmi qualcosa per smentire quello che ho detto...
cmq non ritiro una parola di quello che ho detto semplicemente perchè corrisponde alla realtà! magari posso ammettere il ragionevole dubbio che tutte le persone e gli itis che conosco siano un'eccezione... tuttavia lo reputo statisticamente improbabile...
allora hanno intelligentemente constatato che il liceo non faceva per loro e sono serenamente andati all'itis... l'hanno successivo la loro media si avvicinava all' 8! e loro stessi mi dicevano che non c'era paragone.
non so quanti anni fa l'hai fatto tu l'itis ma prima di parlare dovresti fare più attenzione alla realtà e a non attaccare chi è immerso in questa realtà!
io non mi invento le cose e ho detto quello che penso in base a dei fatti concreti e a esperienze personali, che ti assicuro che non si limitano a quei 4 amici.
invece di minacciarmi dimmi qualcosa per smentire quello che ho detto...
cmq non ritiro una parola di quello che ho detto semplicemente perchè corrisponde alla realtà! magari posso ammettere il ragionevole dubbio che tutte le persone e gli itis che conosco siano un'eccezione... tuttavia lo reputo statisticamente improbabile...
La preparazione del liceo non è superiore a nulla; per conto mio nessuna scuola dà una preparazione assoluta per l'Università o per il lavoro. Ritengo inoltre che l'Istituto tecnico industriale sia un'ottima scuola.
Il tutto dipende solo dallo studente e dai professori. La mia esperienza ne è la prova; io non ho frequentato un liceo, bensì un Istituto tecnico agrario, ma ho comunque frequentato discretamente il corso di laurea in Matematica.
Il tutto dipende solo dallo studente e dai professori. La mia esperienza ne è la prova; io non ho frequentato un liceo, bensì un Istituto tecnico agrario, ma ho comunque frequentato discretamente il corso di laurea in Matematica.
giacor è proprio inutile che ti imbestialisci! è lampante che l'equazione bravoascuola=liceo è vera! tu mi dici di andare all'itis... ma per cortesia! l'itis se lo vuoi sapere accoglie tutti quelli che mollano il liceo perchè troppo difficile, e magari quelle stesse persone all'itis hanno 8 di media!
non c'è proprio nessun dubbio che la preparazione di un liceo è nettamente superiore a quella di altre scuole. guarda per l'abitudine all'impegno e l'apertura mentale io credo che siano più adatti ad andare all'università di ingegneria degli studenti di liceo classico che quelli dell'itis!
l'italia ha molti problemi e questi problemi sono spesso dovuti a comportamenti tutti italiani come ad'esempio trovare la scorciatoia per saltare le regole in qualsiasi campo, anche universitario.
tuttavia l'università italiana non credo sia da buttare... consoliamoci che in alcune città della russia gli esami si comprano con qualche bottiglia di vodka oppure offrendo al professore una bella ubriacata...
questo non vuol dire che le persone in gamba mancano... solo che al loro stesso livello (come riconoscimenti) se ne trovano di imbecilli!
non c'è proprio nessun dubbio che la preparazione di un liceo è nettamente superiore a quella di altre scuole. guarda per l'abitudine all'impegno e l'apertura mentale io credo che siano più adatti ad andare all'università di ingegneria degli studenti di liceo classico che quelli dell'itis!
l'italia ha molti problemi e questi problemi sono spesso dovuti a comportamenti tutti italiani come ad'esempio trovare la scorciatoia per saltare le regole in qualsiasi campo, anche universitario.
tuttavia l'università italiana non credo sia da buttare... consoliamoci che in alcune città della russia gli esami si comprano con qualche bottiglia di vodka oppure offrendo al professore una bella ubriacata...
questo non vuol dire che le persone in gamba mancano... solo che al loro stesso livello (come riconoscimenti) se ne trovano di imbecilli!
A Mirco.
Il tuo ragionamento logico è questo: la struttura sociale italiana ha delle patologie peciò di queste ne viene contagiata l' università.
Sono daccordo sul fatto che la formazione non inizia e si conclude a scuola, ma tu mi stai rigirando la frittata.
L' università fa parte del contesto socio-culturale di un paese e ne dovrebbe essere il fulcro. Il tuo ragionamento mi fa capire che tu abbia accettato l' idea che l' università sia un elemento marginale della società (ad esempio rispetto ai media).
Ma dimmi: da dove arrivano i ministri, gli autori televisivi, gli imprenditori ecc ecc?
La tua è una considerazione veramente amara. Forse giusta.
Ciao
Il tuo ragionamento logico è questo: la struttura sociale italiana ha delle patologie peciò di queste ne viene contagiata l' università.
Sono daccordo sul fatto che la formazione non inizia e si conclude a scuola, ma tu mi stai rigirando la frittata.
L' università fa parte del contesto socio-culturale di un paese e ne dovrebbe essere il fulcro. Il tuo ragionamento mi fa capire che tu abbia accettato l' idea che l' università sia un elemento marginale della società (ad esempio rispetto ai media).
Ma dimmi: da dove arrivano i ministri, gli autori televisivi, gli imprenditori ecc ecc?
La tua è una considerazione veramente amara. Forse giusta.
Ciao
Sento la necessità di dare il mio contributo alla interessante discussione.
Secondo me i problemi occupazionali dei laureati non sono prevalentemente dovuti al tipo di preparazione ma alla struttura socio-culturale della nostra società (italiana).
Ho la netta sensazione che qui da noi le persone che pensano non siano molto considerate. Un'economia che ha un orizzonte temporale di pochi mesi al più (piccole e medie realtà) considera la ricerca e sviluppo, l'innovazione e la progettazione solo dei costi da minimizzare. D'altra parte basta quardare quali sono i modelli che i media propongono alle nuove generazioni, soprattutto negli ultimi anni.
Tutto questo ha una ripercussione immediata sull'educazione e anche sull'università con i risultati che si vedono.
Personalmente sono convinto che non sono le riforme di facciata che producono modifiche effettive sulla preparazione dei nostri laureati (anche se contribuiscono). Che stimolo c'è a studiare (e a insegnare) se si sospetta che poi a nessuno interesseranno le capacità e le competenze acquisite?
I vari rating di cui sono pieni giornali e siti sono molto parziali. Se i laureati fossero veramente impiegati per quello che sanno, tutti saprebbero quali sono le migliori facoltà in Italia.
Per quanto riguarda i test di ingresso, la mia opinione è semplice: sono fondamentali ma devono prevedere la possibilità di recuperare. Fa impressione il risultato dei test di ingresso di ingegneria e architettura (ormai da qualche anno estesi al territorio nazionale): mentre non c'è correlazione significativa tra i risultati del test e il voto di maturità, esiste una correlazione stretta tra test di ingresso e voto e tempo di laurea.
Forse è la prima volta che uno studente si trova di fronte a una prova che, con tutti i suoi limiti, ha caratteristiche di oggettività e uniformità.
E' bene che lo studente ne conosca prima possibile l'esito per regolarsi.
ciao a tutti
Secondo me i problemi occupazionali dei laureati non sono prevalentemente dovuti al tipo di preparazione ma alla struttura socio-culturale della nostra società (italiana).
Ho la netta sensazione che qui da noi le persone che pensano non siano molto considerate. Un'economia che ha un orizzonte temporale di pochi mesi al più (piccole e medie realtà) considera la ricerca e sviluppo, l'innovazione e la progettazione solo dei costi da minimizzare. D'altra parte basta quardare quali sono i modelli che i media propongono alle nuove generazioni, soprattutto negli ultimi anni.
Tutto questo ha una ripercussione immediata sull'educazione e anche sull'università con i risultati che si vedono.
Personalmente sono convinto che non sono le riforme di facciata che producono modifiche effettive sulla preparazione dei nostri laureati (anche se contribuiscono). Che stimolo c'è a studiare (e a insegnare) se si sospetta che poi a nessuno interesseranno le capacità e le competenze acquisite?
I vari rating di cui sono pieni giornali e siti sono molto parziali. Se i laureati fossero veramente impiegati per quello che sanno, tutti saprebbero quali sono le migliori facoltà in Italia.
Per quanto riguarda i test di ingresso, la mia opinione è semplice: sono fondamentali ma devono prevedere la possibilità di recuperare. Fa impressione il risultato dei test di ingresso di ingegneria e architettura (ormai da qualche anno estesi al territorio nazionale): mentre non c'è correlazione significativa tra i risultati del test e il voto di maturità, esiste una correlazione stretta tra test di ingresso e voto e tempo di laurea.
Forse è la prima volta che uno studente si trova di fronte a una prova che, con tutti i suoi limiti, ha caratteristiche di oggettività e uniformità.
E' bene che lo studente ne conosca prima possibile l'esito per regolarsi.
ciao a tutti
ah ok detta così è ok. ma io per rigore morale avevo capito proprio altro anche perchè io reputo il rigore morale un alra cosa o cmq una cosa più ampia che va oltre al semplice "copio-non copio". per me rigore morale vuol dire ben altro e assolutamente non va giudicato da un'università sennò si rischia di tornare al 1800.
L' ultimo post di Marco è proprio quello che intendevo sia auspicabile anche nella scuola italiana. Gli USA non sono un' eccezione, forse lo siamo noi, col nostro strano concetto di uguaglianza.
Rispondo a Giacor: come giudicare il rigore morale di una persona? Come giudichi una persona che ricorre a trucchi per superare gli esami? Vogliamo che siano queste le persone che prendono posti imporatanti nella nostra società? No, grazie!
Proprio per salvaguardare il diritto allo studio sostengo queste tesi.
Prova a dare un' occhiata al sito dell' università di Enna o di Macerata e informati su come regalano i crediti: c' è pure la tabellina con le tariffe!
...vogliamo ancora parlare di diritti?
Sul latino: non è così differente dalla matematica. Non è per caso anche la lingua un codice con delle sue regole e leggi? Non è per caso la matematica un linguaggio comune che serve ad interpretare la realtà proprio come lo è una lingua?
Che sia frustrante studiare il latino è un conto, ma questo non vuol dire che sia inutile.
Proprio per salvaguardare il diritto allo studio sostengo queste tesi.
Prova a dare un' occhiata al sito dell' università di Enna o di Macerata e informati su come regalano i crediti: c' è pure la tabellina con le tariffe!
...vogliamo ancora parlare di diritti?
Sul latino: non è così differente dalla matematica. Non è per caso anche la lingua un codice con delle sue regole e leggi? Non è per caso la matematica un linguaggio comune che serve ad interpretare la realtà proprio come lo è una lingua?
Che sia frustrante studiare il latino è un conto, ma questo non vuol dire che sia inutile.
Io non trovo del tutto insensato il punto 3 di davide11 mentre non sono daccordo su altri aspetti (ma adesso non ho il tempo di entarre nel dettaglio).
L'onestà degli studenti è un punto fondamentale. Magari l'espulsione è eccessiva perchè non da possibilità di redenzione, ma una stretta sulla moralità nello studio secondo me va data. Io studio negli USA e qui all'inizio di ogni corso viene distribuito un syllabus contenetne anche un codice di condotta per la classe. Questo codice di condotta serve a garantire che ogniuno venga valutato per quello che effettivamente sa e ha fatto. Se quando si consegna un compito a casa (si, qui danno i compiti all'università..) salta fuori che lo svolgimento e le conclusioni sono identiche a quelle di qualcun'altro, vengono presi provvedimenti disciplinari (ovviamente proporzionati, tipo si va ad incidere sul voto finale). Se uno viene beccato a copiare in un esame viene segato al volo. Se uno continua a mantenere questo tipo di atteggiamento viene espulso dall'università. Questi provvedimenti sono applicati seriamente e questo fa si che debbano essere applicati di rado, in quantogli studenti sanno che o rigano dritti o vanno incontro a guai seri. Non sono mai riuscito a capire perchè in italia si tollera spesso che durante un esame si copi un po! Qui spesso durante gli esami i professori possono anche uscire dall'aula e nessuno, e dico nessuno, osa mettersi a parlare. Sarebbe ora di vedere gli stessi comportamenti anche in italia...
L'onestà degli studenti è un punto fondamentale. Magari l'espulsione è eccessiva perchè non da possibilità di redenzione, ma una stretta sulla moralità nello studio secondo me va data. Io studio negli USA e qui all'inizio di ogni corso viene distribuito un syllabus contenetne anche un codice di condotta per la classe. Questo codice di condotta serve a garantire che ogniuno venga valutato per quello che effettivamente sa e ha fatto. Se quando si consegna un compito a casa (si, qui danno i compiti all'università..) salta fuori che lo svolgimento e le conclusioni sono identiche a quelle di qualcun'altro, vengono presi provvedimenti disciplinari (ovviamente proporzionati, tipo si va ad incidere sul voto finale). Se uno viene beccato a copiare in un esame viene segato al volo. Se uno continua a mantenere questo tipo di atteggiamento viene espulso dall'università. Questi provvedimenti sono applicati seriamente e questo fa si che debbano essere applicati di rado, in quantogli studenti sanno che o rigano dritti o vanno incontro a guai seri. Non sono mai riuscito a capire perchè in italia si tollera spesso che durante un esame si copi un po! Qui spesso durante gli esami i professori possono anche uscire dall'aula e nessuno, e dico nessuno, osa mettersi a parlare. Sarebbe ora di vedere gli stessi comportamenti anche in italia...
"Davide11":
la sua onestà e rigore morale.
3- Espulsione degli studenti disonesti o demotivati: lo stato spende parecchi quattrini per l' istruzione, inoltre la laurea ha valore legale, perchè mantenere degli studenti non adatti a discapito di chi merita?
chi è qualcuno per poter giudicare il rigore morale di una persona? che cosa intendi per onestà? chi deve decidere chi è adatto e chi no? ricordati che il diritto allo studio è una delle conquiste della nostra civiltà... potresti spiegarti meglio?
"Wayout":
giacor era una battuta quella sul terzo mondo... cmq non ho capito cosa volevi dire... per te è un vanto che in italia si insegni il latino? come vedi i soldi si fanno anche senza e se prorio mi dici che di soldi non te ne importa niente ti doco che anche per una questione di principio io ritengo inutile studiare una lingua usata... 2000 anni fa!
ma io quando sento te cose mi imbestialisco. il perchè parte dalla concezione cretina che "bravo a scuola" = DEVO fare il liceo. se repelli così tanto le materie umanistice, sei un genio di matematica e non vuoi studiare una lingua di 2000 anni fa (la lingua ufficiale del vaticano è tutt'ora il latino) NON FAI IL LICEO! FAI l'ITIS! o lo scientifico tecnologico! tutte materie scientifiche e tecniche e sei a posto. cosa hai da reclamare? chi ti obbliga a fare il liceo? il latino? chi?? come vedi uno non è obbligato da nessuno a studiare il latino. se lo sceglie, per favore non rompa le palle. e non diamo colpe alla fuga di cervelli dall'italia a chi colpe non ne ha (latino)
Per me la selezione meritocratica non deve basarsi solamente su un test di ingresso (al quale aggiungerei un colloquio motivazionale), ma anche e sopratutto sull' andamento dei risultati dello studente, la sua partecipazione alla vita universitaria, la sua onestà e rigore morale.
Ma come fare a valutare uno studente?
1- Abolire gli esami orali o non basare la valutazione solo su quelli
2- Il voto non deve basarsi sulla prestazione ad un esame, ma deve essere il risultato di un impegno continuo "spalmato" su tutta la durata del corso (progetti, relazioni, frequenza, prove in itinere, tesi, collaborazioni con aziende ecc)
3- Espulsione degli studenti disonesti o demotivati: lo stato spende parecchi quattrini per l' istruzione, inoltre la laurea ha valore legale, perchè mantenere degli studenti non adatti a discapito di chi merita?
Inoltre vorrei sapere perchè la tanto decantata flessibilità non debba toccare le carriere dei professori: i docenti assenteisti o che conducono una ricerca mediocre devono essere mandati via. Sono troppo duro? Non credo dato che loro non si fanno scrupoli a ricevere stipendi che vanno molto oltre al loro merito ed a far perder tempo ai giovani.
Penso, poi, che sia normale il ricambio dei professori o lo scambio fra un università ad un' altra, magari straniera (Perchè l' erasmus deve funzionare solo per gli studenti?).
L' università deve creare eccellenza e non mediocrità, è per questo che penso siano necessarie delle regole restrittive.
Infine abolire i finanziamenti alle scuole private: chi frequenta un' università statale non solo paga le tasse di iscrizione, ma come contribuente deve anche finanziare la scuola privata la quale non funziona con meccanismi meritocratici, ma con criteri di reddito. A tutto ciò si aggiunge il senso di frustrazione di chi frequenta una statale nei confronti di chi frequenta una privata dato che le ultime sono considerate più prestigiose.
Sul primato delle scuole anglosassoni: in questi paesi in media il livello di istruzione è più basso a quello europeo, in compenso esistono dei centri di eccellenza favoriti anche dall' ambiente produttivo e sociale.
L' eccellenza non esiste solo in campo tecnico-scientifico, ma anche umanistico.
Questi paesi ci superano non solo in ricerca tecnica, ma anche ad esmpio in campo giuridico, economico, giornalistico, storico, archeologico ecc...
Ma come fare a valutare uno studente?
1- Abolire gli esami orali o non basare la valutazione solo su quelli
2- Il voto non deve basarsi sulla prestazione ad un esame, ma deve essere il risultato di un impegno continuo "spalmato" su tutta la durata del corso (progetti, relazioni, frequenza, prove in itinere, tesi, collaborazioni con aziende ecc)
3- Espulsione degli studenti disonesti o demotivati: lo stato spende parecchi quattrini per l' istruzione, inoltre la laurea ha valore legale, perchè mantenere degli studenti non adatti a discapito di chi merita?
Inoltre vorrei sapere perchè la tanto decantata flessibilità non debba toccare le carriere dei professori: i docenti assenteisti o che conducono una ricerca mediocre devono essere mandati via. Sono troppo duro? Non credo dato che loro non si fanno scrupoli a ricevere stipendi che vanno molto oltre al loro merito ed a far perder tempo ai giovani.
Penso, poi, che sia normale il ricambio dei professori o lo scambio fra un università ad un' altra, magari straniera (Perchè l' erasmus deve funzionare solo per gli studenti?).
L' università deve creare eccellenza e non mediocrità, è per questo che penso siano necessarie delle regole restrittive.
Infine abolire i finanziamenti alle scuole private: chi frequenta un' università statale non solo paga le tasse di iscrizione, ma come contribuente deve anche finanziare la scuola privata la quale non funziona con meccanismi meritocratici, ma con criteri di reddito. A tutto ciò si aggiunge il senso di frustrazione di chi frequenta una statale nei confronti di chi frequenta una privata dato che le ultime sono considerate più prestigiose.
Sul primato delle scuole anglosassoni: in questi paesi in media il livello di istruzione è più basso a quello europeo, in compenso esistono dei centri di eccellenza favoriti anche dall' ambiente produttivo e sociale.
L' eccellenza non esiste solo in campo tecnico-scientifico, ma anche umanistico.
Questi paesi ci superano non solo in ricerca tecnica, ma anche ad esmpio in campo giuridico, economico, giornalistico, storico, archeologico ecc...
giacor era una battuta quella sul terzo mondo... cmq non ho capito cosa volevi dire... per te è un vanto che in italia si insegni il latino? come vedi i soldi si fanno anche senza e se prorio mi dici che di soldi non te ne importa niente ti doco che anche per una questione di principio io ritengo inutile studiare una lingua usata... 2000 anni fa!
cat le contraddizioni americane sono quelle di un paese di centinaia di milioni di abitanti e culture di tutto il mondo... e guarda che non in tutti gli stati si fa quello che hai detto!
cmq giuseppe se ci sono tanti italiani che emigrano per ottenere carriere soddisfacenti ci sarà un motivo... e se anche vuoi mattermi sullo stesso piano la preparazione specifica di italiani e quella di americani (prendo gli americani per fare un esempio) mi spieghi come mai il rapporto di premi nobel sarà di 100 a 1?
per curiosità quali orrori avresti visto?
cat le contraddizioni americane sono quelle di un paese di centinaia di milioni di abitanti e culture di tutto il mondo... e guarda che non in tutti gli stati si fa quello che hai detto!
cmq giuseppe se ci sono tanti italiani che emigrano per ottenere carriere soddisfacenti ci sarà un motivo... e se anche vuoi mattermi sullo stesso piano la preparazione specifica di italiani e quella di americani (prendo gli americani per fare un esempio) mi spieghi come mai il rapporto di premi nobel sarà di 100 a 1?
per curiosità quali orrori avresti visto?
wayout l'america avrà anche molti professionisti specializzati...ma anche tanti ghetti dove i ragazzi fanno parte di clan,comprano armi al supermercato e poi le usano contro i loro coetani...non è una società del terzo mondo ma è piena di contraddizioni...studiare il pensiero di menti eccelse anche in maniera non approfondita aiuta di certo non solo il professionista ma anche l'uomo,l'individuo che deve confrontarsi con la realtà prima che con la matematica
spero di non aver fatto errori:)
cat
spero di non aver fatto errori:)
cat
bhe'... in America ci sono tanti insegnanti stranieri, soprattutto all'Universita' e tanti ricercatori stranieri... e in gran parte sono italiani... qualcosa significhera'... o no?
poi se uno vuole pensare che conoscere la letteratura, il latino o la storia sia superfluo e' libero di pensarlo. Personalmente ho molte difficolta' a pensare ad una "cultura" a compartimenti stagni, anche se (lo ammetto!) non l'ho sempre pensata cosi'... anzi.
errori di gioventu' (almeno per quanto mi riguarda)
PS
per non alimentare inutili polemiche sto resistendo all'irresistibile impulso di correggere errori (o dovrei dire "orrori"?) di grammatica che non hanno nulla a che vedere con errori di battitura che possono capitare a chiunque.... non si puo' proprio cercare di stare un po' piu' attenti?
poi se uno vuole pensare che conoscere la letteratura, il latino o la storia sia superfluo e' libero di pensarlo. Personalmente ho molte difficolta' a pensare ad una "cultura" a compartimenti stagni, anche se (lo ammetto!) non l'ho sempre pensata cosi'... anzi.
errori di gioventu' (almeno per quanto mi riguarda)
PS
per non alimentare inutili polemiche sto resistendo all'irresistibile impulso di correggere errori (o dovrei dire "orrori"?) di grammatica che non hanno nulla a che vedere con errori di battitura che possono capitare a chiunque.... non si puo' proprio cercare di stare un po' piu' attenti?
non sono del terzo mondo perchè hanno i soldi non perchè non fanno studiare il latino
la cultura umanistica è indispensabile per essere buoni scienziati, fisici o matematici???
guardiamo solo un pò al di fuori del nostro paese: in america ad esempio le scuole superiori sono a un livello nettamente inferiore del nostro, ma poi all'università ognuno si specializza in ciò che vuole anche senza sapere nulla di altre materie...
vi sembra che gli stati uniti siano un paese cosi sottosviluppato? o è l'italia ad avere qualche problemino ultimamente?
parlo degli stati uniti ma come esempio posso citare anche molti altri paesi anglosassoni di cui conosco l'insegnamento come inghilterra e australia... sono del terzo mondo?
nonostante ritenga preferibile il nostro sistema al loro (giudizio personale poichè io magari sono interessato ad una cultura più ampia ma altre persone forse no) non si può dire che il loro sistema non dia buoni risultati.
poi in ambito scientifico mi permetto di dire che sono su un'altro pianeta... e di fronte a queste sfide internazionali a pochi interesserà il vostro latinorum o citazioni dantesche...
guardiamo solo un pò al di fuori del nostro paese: in america ad esempio le scuole superiori sono a un livello nettamente inferiore del nostro, ma poi all'università ognuno si specializza in ciò che vuole anche senza sapere nulla di altre materie...
vi sembra che gli stati uniti siano un paese cosi sottosviluppato? o è l'italia ad avere qualche problemino ultimamente?
parlo degli stati uniti ma come esempio posso citare anche molti altri paesi anglosassoni di cui conosco l'insegnamento come inghilterra e australia... sono del terzo mondo?
nonostante ritenga preferibile il nostro sistema al loro (giudizio personale poichè io magari sono interessato ad una cultura più ampia ma altre persone forse no) non si può dire che il loro sistema non dia buoni risultati.
poi in ambito scientifico mi permetto di dire che sono su un'altro pianeta... e di fronte a queste sfide internazionali a pochi interesserà il vostro latinorum o citazioni dantesche...
concordo con bv al 100%
E' importante conoscere il nostro patrimonio culturale...
che un Italiano iscritto all'universita' possa non conoscere quantomeno il pensiero e le opere principali dei pilastri della letteratura italiana o la storia del nostro Paese o addirittura la grammatica della lingua italiana mi sembrerebbe scandaloso.
uno studente universitario dovrebbe avere una certa cultura.
ricordo che un professore universitario (facolta' di Matematica a Roma), parlando con un gruppo di laureandi che gli avevano chiesto la tesi, aveva posto come condizione necessaria (anche se non sufficiente), la capacita' di scrivere bene in Italiano... io rimasi sconcertato... il fatto stesso che avesse sentito il bisogno di porre una tale condizione mi fece rabbrividire...
E' importante conoscere il nostro patrimonio culturale...
che un Italiano iscritto all'universita' possa non conoscere quantomeno il pensiero e le opere principali dei pilastri della letteratura italiana o la storia del nostro Paese o addirittura la grammatica della lingua italiana mi sembrerebbe scandaloso.
uno studente universitario dovrebbe avere una certa cultura.
ricordo che un professore universitario (facolta' di Matematica a Roma), parlando con un gruppo di laureandi che gli avevano chiesto la tesi, aveva posto come condizione necessaria (anche se non sufficiente), la capacita' di scrivere bene in Italiano... io rimasi sconcertato... il fatto stesso che avesse sentito il bisogno di porre una tale condizione mi fece rabbrividire...
Servono per avere cultura generale, lo so anche io che non servono per calcolare un integrale.
Quando mi capita di fare citazioni ai miei studenti sul Manzoni o su Dante, vedo certe facce, e mi domando da che scuola superiore vengano. Dove va a finire la nostra cultura?
Quando mi capita di fare citazioni ai miei studenti sul Manzoni o su Dante, vedo certe facce, e mi domando da che scuola superiore vengano. Dove va a finire la nostra cultura?
"BV":
Invece io concordo sul test di cultura generale. Un bravo scienziato non è colui che sa tutto del suo settore e nulla di altro.
Non bastano le competenze scientifiche per entrare in una facoltà scientifica.
Qui non sono molto d'accordo. A che serve conoscere il latino o le opere di Ungaretti se uno si deve iscrivere a matematica?