Help (3397)
ragazzi scusatemi ma dovrei tradurre la prima versione mi potreste aiutare?
http://img169.imageshack.us/img169/1527/gfhnt1.jpg
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Risposte
X dirti nn riesco a trovare un significato per la prima frase:
Sempre i primi,che aiutarono le condizioni dei cittadini,devono curare affinche la prossima civilta (suo--->[ suo,is,sui,sutum,ere = cucire,unire insieme] anche se nn penso che si quello il significato) e invece cosa devo cercare per obsint?
in seguito continua così: Infatti tra il buono e il male del cittadino c'è questa differenza che il direttore(?????,nn ci stò capendo una mazza XD,help)
XD si inizia bn.....:p
Sempre i primi,che aiutarono le condizioni dei cittadini,devono curare affinche la prossima civilta (suo--->[ suo,is,sui,sutum,ere = cucire,unire insieme] anche se nn penso che si quello il significato) e invece cosa devo cercare per obsint?
in seguito continua così: Infatti tra il buono e il male del cittadino c'è questa differenza che il direttore(?????,nn ci stò capendo una mazza XD,help)
XD si inizia bn.....:p
Ok, non c'è fretta...
ok grazie mille per tutto:
questa è la prossima versione spero di riuscirla a fare oggi:satisfied
Semper primores, qui civitatibus praesunt, debent curare ut prosint civibus sui nec cuiquam in civitate sua obsint. Nam inter bonum et malum civitatis rectorem hoc interest quod alter commoda civium procurat,alter sibi ipsi prodesse studet. Boni cives autem,etiam cum a patria absunt,ei prodesse student et inter externas gentes bonam famam suae civitatis servare omni ratione curant. Cum autem in patria sun,numquam suis officiis desunt,semper illis,qui legitimis magistratibus praesunt,obtemperant. Etiam imperatores efficere debent ut patriae et civibus suis prosint neque umquam officio,quod militibus praestare debent,desint. Caesar semper in acie cum militibus aderat:nunc peditibus cohortatione et exemplo proderat,nunc inter equites pedes certabat,semper rebus dubiis et periculis intererat ne ulli sua praesentia deesset sed in omnium animis fiducia ducis inesset.
questa è la prossima versione spero di riuscirla a fare oggi:satisfied
Semper primores, qui civitatibus praesunt, debent curare ut prosint civibus sui nec cuiquam in civitate sua obsint. Nam inter bonum et malum civitatis rectorem hoc interest quod alter commoda civium procurat,alter sibi ipsi prodesse studet. Boni cives autem,etiam cum a patria absunt,ei prodesse student et inter externas gentes bonam famam suae civitatis servare omni ratione curant. Cum autem in patria sun,numquam suis officiis desunt,semper illis,qui legitimis magistratibus praesunt,obtemperant. Etiam imperatores efficere debent ut patriae et civibus suis prosint neque umquam officio,quod militibus praestare debent,desint. Caesar semper in acie cum militibus aderat:nunc peditibus cohortatione et exemplo proderat,nunc inter equites pedes certabat,semper rebus dubiis et periculis intererat ne ulli sua praesentia deesset sed in omnium animis fiducia ducis inesset.
Eccomi, scusa il ritardo, ho tradotto la versione. Controlla i tuoi errori e se non capisci il perchè di qualche diversità chiedimi pure (sono qui apposta).
Il Po è di gran lunga il più vasto e il più ampio dei fiumi italiani. Nasce dalle Alpi, nelle quali vi sono nevi perenni e candidissime, sfocia attraverso una dolce pianura nel mare Adriatico. Il suo percorso è lunghissimo, molto più lungo del Tevere e dell’Arno. Le correnti sono rapidissime nella parte montana, da dove scorrono con un corso più dolce e più calmo fino al mare. Moltissime e grandissime città si trovano nelle sponde del Po, sul quale si narra anche una famosissima favola. Quando Fetonte, figlio del (dio) Sole, si fu avvicinato da solo alla terra con il carro del padre, il dio Sole abbatté il carro, affinché Fetonte non bruciasse le splendide coltivazioni con il violentissimo e terribilissimo calore. Il carro cadde nella fertilissima pianura, presso la foce del Po, e le freddissime acque spensero l’incendio. Allora le sorelle dello sfortunatissimo Fetonte, quand’ebbero visto il fratello morto, con volto moderatissimo (hai ragione: moestissimo non esiste, la parola dovrebbe essere modestissimo) lo compiansero con moltissime lacrime finché furono trasformate in biancheggianti pioppi. E certamente, anche nel nostro tempo, molti popoli abbelliscono le rive del fiume, allestiscono per i viaggiatori stanchi dolcissimi luoghi ombrosi e tramandano dello sfortunatissimo giovane e delle devotissime sorelle.
Ti do un altro consiglio: qualche volta ho notato che cerchi le parole così come sono scritte sul testo nel vocabolario. Beh, al 97-98% non la troverai così, o, semmai la dovessi trovare, potrebbe non essere quella e ti potrebbe portare sulla strada sbagliata. Quando ti trovi di fronte ad una versione, leggi attentamente le parole che contiene la frase e cerca di capire in quale caso sono scritte e di quale declinazione possono essere. Risali così al nominativo singolare e cerca quella forma nel vocabolario: così trovi la traduzione del nominativo; ora non ti rimane che renderla nel caso giusto. Sono molto rare le volte in cui trovi nel vocabolario la parola proprio così come sta scritta, di solito queste sono avverbi. In tutte le situazioni, comunque, cerca di capire se una parola è oppure no un avverbio, prima di buttarti a capofitto sul vocabolario.
Il Po è di gran lunga il più vasto e il più ampio dei fiumi italiani. Nasce dalle Alpi, nelle quali vi sono nevi perenni e candidissime, sfocia attraverso una dolce pianura nel mare Adriatico. Il suo percorso è lunghissimo, molto più lungo del Tevere e dell’Arno. Le correnti sono rapidissime nella parte montana, da dove scorrono con un corso più dolce e più calmo fino al mare. Moltissime e grandissime città si trovano nelle sponde del Po, sul quale si narra anche una famosissima favola. Quando Fetonte, figlio del (dio) Sole, si fu avvicinato da solo alla terra con il carro del padre, il dio Sole abbatté il carro, affinché Fetonte non bruciasse le splendide coltivazioni con il violentissimo e terribilissimo calore. Il carro cadde nella fertilissima pianura, presso la foce del Po, e le freddissime acque spensero l’incendio. Allora le sorelle dello sfortunatissimo Fetonte, quand’ebbero visto il fratello morto, con volto moderatissimo (hai ragione: moestissimo non esiste, la parola dovrebbe essere modestissimo) lo compiansero con moltissime lacrime finché furono trasformate in biancheggianti pioppi. E certamente, anche nel nostro tempo, molti popoli abbelliscono le rive del fiume, allestiscono per i viaggiatori stanchi dolcissimi luoghi ombrosi e tramandano dello sfortunatissimo giovane e delle devotissime sorelle.
Ti do un altro consiglio: qualche volta ho notato che cerchi le parole così come sono scritte sul testo nel vocabolario. Beh, al 97-98% non la troverai così, o, semmai la dovessi trovare, potrebbe non essere quella e ti potrebbe portare sulla strada sbagliata. Quando ti trovi di fronte ad una versione, leggi attentamente le parole che contiene la frase e cerca di capire in quale caso sono scritte e di quale declinazione possono essere. Risali così al nominativo singolare e cerca quella forma nel vocabolario: così trovi la traduzione del nominativo; ora non ti rimane che renderla nel caso giusto. Sono molto rare le volte in cui trovi nel vocabolario la parola proprio così come sta scritta, di solito queste sono avverbi. In tutte le situazioni, comunque, cerca di capire se una parola è oppure no un avverbio, prima di buttarti a capofitto sul vocabolario.
okay,cmq adesso la continuo
se nn muoio per il caldo
cmq nn riesco a tradurre da ne phaeton a aestu
se nn muoio per il caldo
cmq nn riesco a tradurre da ne phaeton a aestu
A quanto pare (dal sole che c'è qua fuori e dal caldo che fa) la versione dovrà aspetta stasera...:lol
va bhè niente,cmq adesso ho appena iniziato a fare questa versione:
http://m00hq.m0.ohost.de/.eih135/viewer.php?id=opt1185187836p.jpg
L'eridano è in lunghezza un fiume vastissimo e amplisssimo d'Italia. Dalle Alpi,nelle quali ci sono continue e candidissime nevi,nasce,in gradevoli pianure e sfocia nel mare Adriatico.
Il suo cammino è lunghissimo,molto più lungo quanto il Tevere e l'Arno.
Ci sono delle onde rapidissime nella parte montana,dove la dolcezza e la tranquillità del corso sgorgano nel mare.
Molte e grandi città sono in riva all'Eridano da questi spesso narrano nobilissime (famose) favole.
Quando Fetonte,figlio del Sole,vicino alla terra avesse avvicninato il carro del padre,il Sole.........
http://m00hq.m0.ohost.de/.eih135/viewer.php?id=opt1185187836p.jpg
L'eridano è in lunghezza un fiume vastissimo e amplisssimo d'Italia. Dalle Alpi,nelle quali ci sono continue e candidissime nevi,nasce,in gradevoli pianure e sfocia nel mare Adriatico.
Il suo cammino è lunghissimo,molto più lungo quanto il Tevere e l'Arno.
Ci sono delle onde rapidissime nella parte montana,dove la dolcezza e la tranquillità del corso sgorgano nel mare.
Molte e grandi città sono in riva all'Eridano da questi spesso narrano nobilissime (famose) favole.
Quando Fetonte,figlio del Sole,vicino alla terra avesse avvicninato il carro del padre,il Sole.........
In che senso? A quale frasi ti riferisci?
okay,cmq nn è sbagliato usare il congiuntivo vero?E' un fatto di scelta,no?
Sì Eldest dopo aver fatto pesi e addominali mi sono dedicato alla tua versione...:satisfied
Ci sono parecchi errori. Prima ti faccio un'analisi frase per frase e ti mostro i tuoi errori (sottolineo gli errori e metto tra parentesi la correzione), poi ti posto l'intera traduzione della versione.
Verres, cum praetor in Siciliam a senatu missus esset, Syracusis hibernis mensibus domi inclusus vivebat nec facile non modo extra tectum sed ne extra lectum quidam inveniri poterat
Verre, è mandato (è una subordinata con il cum + congiuntivo che ho spiegato sopra, non avresti dovuto sbagliarla...cmq è: quando fu mandato) come pretore in Sicilia dal Senato, viveva nel mese d'inverno (l'inverno non dura solo un mese, quindi è ovvio che non puoi dire così! Bastava che mettessi solo d'inverno. E poi manca Syracusis, ovvera a Siracusa) chiuso a casa e non solo a casa ma facilmente neanche fuori dal letto dove certamente si era potuto trovare (questa frase è tutta sbagliata. Innanzitutto il verbo è poterat inveniri, quindi poteva essere trovato; ad introdurre la coordinata c'è nec = e non; poi c'è facile = facilmente; quindi diventa e non poteva essere trovato facilmente; non modo extra tectum = non solo fuori di casa; sed ne extra lectum quidam = ma nemmeno fuori dal letto [infatti ---> ne...quidam = nemmeno].
Cum autem ver esse inceperat
Quando però la primanvera...(esse inceperat = incominciava ad esserci).
- nam ver non a Favonio vento notabat, sed, cum rosam unam in horto viderat, tunc initium veris arbitrabatur -
- infatti la primavera non veniva abitualmente notata da Favonio (tu hai guardato nel vocabolario la parola vento e poi hai rigirato la frase perchè non ti veniva. Infatti vento è l'ablativo di ventus = vento. Favonio è il nome di un particolare vento. Il soggetto di questa frase è sempre Verre, non la primavera), ma, quando aveva visto una rosa (c'è anche unam = unica con rosam) in un orto allora l'inizio della primavera è arbitrato (il verbo è deponente, quindi, anche se la sua forma è passiva, il suo significato è attivo. Il soggetto, anche qui, è sempre Verre, non l'inizio della primavera) -
laboribus atque itineribus se dabat et, cum tam pigrum atque delicatum se praeberet, numquam in equo sedens visus est
dava senza itinerari ai lavoratori (dov'è senza?? se è accusativo ed è un pronome riflessivo. E poi perchè lavoratori se è lavori?) e offrendo a se pigrizia e delizia (si vede che non l'hai capita...il significato del verbo è diverso in questo caso, non è offrire ma dimostrare. Essendoci se, diventa riflessivo, ovvero dimostrarsi. Pigrum e delicatum sono due aggettivi riferiti al soggetto Verre) ,non è mai stao visto seduto su un cavallo.
Nam lectica sempre vehebatur, ubi pulvinus erat perlucidus, rosis fartus
Infatti è trasportato (il verbo è all'imperfetto passivo, quindi era trasportato) sempre su un letto (lectica = lettiga, non propriamente un letto) dove c'era un guanciale diafanto (non si usa dire così in italiano, potevi scegliere splendido cuscino), pieno di rose.
Verres autem coronas florum habebat, unam in capite, alteram in collo, et reticulum ad nares continenter admovebat plenum rosis, ut odoribus suavibus delectaretur
Verre inoltre aveva una corona (è plurale, quindi delle corone) di fiori, una sulla testa, un'altra (alteram è l'altra tra due cose, quindi è meglio tradurre specificando di più con l'altra) sul collo, e accostava continuamente una reticella piena di rose alle narici, affinche è attratto dall'odore soave (ma non ti suona male a te in italiano?? Il fatto è che qui ut + congiuntivo è usato non come finale, ma come causale. Quindi è poichè. Il verbo, inoltre, è sempre all'imperfetto!)
Cum autem in oppidum pervenerat, letica usque in cubiculum, ubi dormire statuerat, vehebatur
Quando invece veniva nella città (non è specificato quale città, quindi usa in città), il letto è trasportato (il tempo del verbo è anche qui imperfetto) sino alla stanza dove stabiliva (aveva stabilito) di dormire.
In cubiculum veniebant Siciliae magistratus et contoversiae civium deferebantur
Nella stanza venivano i magistrati della Sicilia e (gli) erano riferite le controversie del popolo (visto che c'è la parola adatta, meglio mettere dei cittadini).
Ora ti metto la traduzione della versione che avrei fatto io:
Verres, cum praetor in Siciliam a senatu missus esset, Syracusis hibernis mensibus domi inclusus vivebat nec facile non modo extra tectum sed ne extra lectum quidam inveniri poterai. Cum autem ver esse inceperat - nam ver non a Favonio vento notabat, sed, cum rosam unam in horto viderat, tunc initium veris arbitrabatur - laboribus atque itineribus se dabat et, cum tam pigrum atque delicatum se praeberet, numquam in equo sedens visus est. Nam letica sempre vehebatur, ubi pulvinus erat perlucidus, rosis fartus. Verres autem coronas florum habebat, unam in capite, alteram in collo, et reticulum ad nares continenter admovebat plenum rosis, ut odoribus suavibus delectaretur. Cum autem in oppidum pervenerat, letica usque in cubiculum, ubi dormire statuerat, vehebatur. In cubiculum veniebant Siciliane magistratus et contoversiae civium deferebantur.
Verre, quando fu mandato come pretore in Sicilia dal Senato, a Siracusa d’inverno viveva chiuso in casa e non lo si poteva trovare facilmente non solo fuori di casa ma neanche fuori del letto. Quando però incominciava ad esserci la primavera - infatti lui non notava la primavera a causa del vento Favonio, ma, dopo aver visto un’unica rosa nell’orto, allora pensò all'inizio della primavera – si dava ai lavori e ai viaggi e, poiché si dimostrava così pigro e delicato, non fu mai visto seduto a cavallo. Infatti era sempre trasportato su di una lettiga, dove c'era uno splendido cuscino, pieno di rose. Verre aveva inoltre delle corone di fiori, una sulla testa, l'altra sul collo, e avvicinava continuamente alle narici una reticella piena di rose, poiché gli piacevano gli odori soavi. Quando poi arrivava in città, la lettiga era trasportata sino alla stanza, dove aveva stabilito di dormire. Nella stanza giungevano i magistrati della Sicilia e gli erano riferite le contestazioni dei cittadini.
Ci sono parecchi errori. Prima ti faccio un'analisi frase per frase e ti mostro i tuoi errori (sottolineo gli errori e metto tra parentesi la correzione), poi ti posto l'intera traduzione della versione.
Verres, cum praetor in Siciliam a senatu missus esset, Syracusis hibernis mensibus domi inclusus vivebat nec facile non modo extra tectum sed ne extra lectum quidam inveniri poterat
Verre, è mandato (è una subordinata con il cum + congiuntivo che ho spiegato sopra, non avresti dovuto sbagliarla...cmq è: quando fu mandato) come pretore in Sicilia dal Senato, viveva nel mese d'inverno (l'inverno non dura solo un mese, quindi è ovvio che non puoi dire così! Bastava che mettessi solo d'inverno. E poi manca Syracusis, ovvera a Siracusa) chiuso a casa e non solo a casa ma facilmente neanche fuori dal letto dove certamente si era potuto trovare (questa frase è tutta sbagliata. Innanzitutto il verbo è poterat inveniri, quindi poteva essere trovato; ad introdurre la coordinata c'è nec = e non; poi c'è facile = facilmente; quindi diventa e non poteva essere trovato facilmente; non modo extra tectum = non solo fuori di casa; sed ne extra lectum quidam = ma nemmeno fuori dal letto [infatti ---> ne...quidam = nemmeno].
Cum autem ver esse inceperat
Quando però la primanvera...(esse inceperat = incominciava ad esserci).
- nam ver non a Favonio vento notabat, sed, cum rosam unam in horto viderat, tunc initium veris arbitrabatur -
- infatti la primavera non veniva abitualmente notata da Favonio (tu hai guardato nel vocabolario la parola vento e poi hai rigirato la frase perchè non ti veniva. Infatti vento è l'ablativo di ventus = vento. Favonio è il nome di un particolare vento. Il soggetto di questa frase è sempre Verre, non la primavera), ma, quando aveva visto una rosa (c'è anche unam = unica con rosam) in un orto allora l'inizio della primavera è arbitrato (il verbo è deponente, quindi, anche se la sua forma è passiva, il suo significato è attivo. Il soggetto, anche qui, è sempre Verre, non l'inizio della primavera) -
laboribus atque itineribus se dabat et, cum tam pigrum atque delicatum se praeberet, numquam in equo sedens visus est
dava senza itinerari ai lavoratori (dov'è senza?? se è accusativo ed è un pronome riflessivo. E poi perchè lavoratori se è lavori?) e offrendo a se pigrizia e delizia (si vede che non l'hai capita...il significato del verbo è diverso in questo caso, non è offrire ma dimostrare. Essendoci se, diventa riflessivo, ovvero dimostrarsi. Pigrum e delicatum sono due aggettivi riferiti al soggetto Verre) ,non è mai stao visto seduto su un cavallo.
Nam lectica sempre vehebatur, ubi pulvinus erat perlucidus, rosis fartus
Infatti è trasportato (il verbo è all'imperfetto passivo, quindi era trasportato) sempre su un letto (lectica = lettiga, non propriamente un letto) dove c'era un guanciale diafanto (non si usa dire così in italiano, potevi scegliere splendido cuscino), pieno di rose.
Verres autem coronas florum habebat, unam in capite, alteram in collo, et reticulum ad nares continenter admovebat plenum rosis, ut odoribus suavibus delectaretur
Verre inoltre aveva una corona (è plurale, quindi delle corone) di fiori, una sulla testa, un'altra (alteram è l'altra tra due cose, quindi è meglio tradurre specificando di più con l'altra) sul collo, e accostava continuamente una reticella piena di rose alle narici, affinche è attratto dall'odore soave (ma non ti suona male a te in italiano?? Il fatto è che qui ut + congiuntivo è usato non come finale, ma come causale. Quindi è poichè. Il verbo, inoltre, è sempre all'imperfetto!)
Cum autem in oppidum pervenerat, letica usque in cubiculum, ubi dormire statuerat, vehebatur
Quando invece veniva nella città (non è specificato quale città, quindi usa in città), il letto è trasportato (il tempo del verbo è anche qui imperfetto) sino alla stanza dove stabiliva (aveva stabilito) di dormire.
In cubiculum veniebant Siciliae magistratus et contoversiae civium deferebantur
Nella stanza venivano i magistrati della Sicilia e (gli) erano riferite le controversie del popolo (visto che c'è la parola adatta, meglio mettere dei cittadini).
Ora ti metto la traduzione della versione che avrei fatto io:
Verres, cum praetor in Siciliam a senatu missus esset, Syracusis hibernis mensibus domi inclusus vivebat nec facile non modo extra tectum sed ne extra lectum quidam inveniri poterai. Cum autem ver esse inceperat - nam ver non a Favonio vento notabat, sed, cum rosam unam in horto viderat, tunc initium veris arbitrabatur - laboribus atque itineribus se dabat et, cum tam pigrum atque delicatum se praeberet, numquam in equo sedens visus est. Nam letica sempre vehebatur, ubi pulvinus erat perlucidus, rosis fartus. Verres autem coronas florum habebat, unam in capite, alteram in collo, et reticulum ad nares continenter admovebat plenum rosis, ut odoribus suavibus delectaretur. Cum autem in oppidum pervenerat, letica usque in cubiculum, ubi dormire statuerat, vehebatur. In cubiculum veniebant Siciliane magistratus et contoversiae civium deferebantur.
Verre, quando fu mandato come pretore in Sicilia dal Senato, a Siracusa d’inverno viveva chiuso in casa e non lo si poteva trovare facilmente non solo fuori di casa ma neanche fuori del letto. Quando però incominciava ad esserci la primavera - infatti lui non notava la primavera a causa del vento Favonio, ma, dopo aver visto un’unica rosa nell’orto, allora pensò all'inizio della primavera – si dava ai lavori e ai viaggi e, poiché si dimostrava così pigro e delicato, non fu mai visto seduto a cavallo. Infatti era sempre trasportato su di una lettiga, dove c'era uno splendido cuscino, pieno di rose. Verre aveva inoltre delle corone di fiori, una sulla testa, l'altra sul collo, e avvicinava continuamente alle narici una reticella piena di rose, poiché gli piacevano gli odori soavi. Quando poi arrivava in città, la lettiga era trasportata sino alla stanza, dove aveva stabilito di dormire. Nella stanza giungevano i magistrati della Sicilia e gli erano riferite le contestazioni dei cittadini.
dipende anke ke libro aveva perchè se aveva un libro del tipo bianca neve e i sette nani nn è che ci vuole molto!!(Xd io nn riuscirei neanche a farlo:lol)
ti ricordi gaara qll mio compa ke voleva diventare medico legale-patologo.....ha fatto l'estate scorsa cn sua cugina ke insegna latino 1 corso di 3 mesi e ha detto ke ha fatto ttt le versioni di 5 anni di studio al classico in soli 3 mesi....(ammazza ke fortuna)!!!!!!!!!
hai finito gli esercizi(quelli da palestra)?XD:lol:D
mitraglietta :
ammazza oh se è complicato sto latino.......giuro ke se me trasferisco a Chioggia..(ke poi penso ci sia anke sottomarina di Chioggia...giusto???) vengo a cercarti e mi fai lezioni personalizzate gratisi di latino e in cambio io ti offrirò qlkn da mettere in sacrificio.......e magari diventerò il tuo cuoco personale!!!!
Beh...non sarebbe male come idea...:D
Ma torniamo al latino che è meglio. Ora che ho terminato tutto, mi metto a controllarti la versione ;)
ammazza oh se è complicato sto latino.......giuro ke se me trasferisco a Chioggia..(ke poi penso ci sia anke sottomarina di Chioggia...giusto???) vengo a cercarti e mi fai lezioni personalizzate gratisi di latino e in cambio io ti offrirò qlkn da mettere in sacrificio.......e magari diventerò il tuo cuoco personale!!!!
In spiaggia non ci sono andato oggi perchè c'è un po' troppo vento...ma mi sono messo a fare un po' di esercizi (quelli da palestra) qua a casa...:lol...ti correggo la versione quando finisco!
he he ;)
Mamma mia ragazzi...qua mi date da lavorare...:lol
Vedo se riesco a risponderti in serata oppure domani ;)
(...perchè oggi pomeriggio vado in spiaggia...:D)
Vedo se riesco a risponderti in serata oppure domani ;)
(...perchè oggi pomeriggio vado in spiaggia...:D)
okay,cmq ho fatto l'altra versione e ho avuto un pò di difficoltà allora:
Verre,è mandato come pretore in Sicilia dal Senato,viveva nel mese d'inverno chiuso a casa e non solo a casa ma facilmente neanche fuori dal letto dove certamente si era potuto trovare.
Quando però la primanvera (ver esse?) - infatti la primavera non veniva abitualmente notata da Favonio,ma, quando aveva visto una rosa in un orto allora l'inizio della primavera è arbitrato - dava senza itinerari ai lavoratori e offrendo a se pigrizia e delizia (
Verre,è mandato come pretore in Sicilia dal Senato,viveva nel mese d'inverno chiuso a casa e non solo a casa ma facilmente neanche fuori dal letto dove certamente si era potuto trovare.
Quando però la primanvera (ver esse?) - infatti la primavera non veniva abitualmente notata da Favonio,ma, quando aveva visto una rosa in un orto allora l'inizio della primavera è arbitrato - dava senza itinerari ai lavoratori e offrendo a se pigrizia e delizia (
marios46 :
Grazie!
Figurati ;)
Eldest92 :
Xd perchè esiste il latino sarebbe tutto + semplice senza ed in + nn serve ad una mazza nella vita(nn rispondermi che serve per comprendere meglio l'italiano) e poi è anche una lingua morta...........:blush
Il latino non serve per capire meglio la lingua italiana, semmai è l'esatto contrario: a noi italiani, serve conoscere la nostra lingua per poter capire il latino!
Comunque il latino, come la matematica e la fisica sono delle materie che invitano alla riflessione e al ragionamento. Se uno ha difficoltà è ovvio che la disprezza, in quanto la considera come perdita di tempo.
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