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Eldest92
ragazzi scusatemi ma dovrei tradurre la prima versione mi potreste aiutare?
http://img169.imageshack.us/img169/1527/gfhnt1.jpg

Risposte
Miley92
anche io ho due o tre delle prime versioni che hai chiesto...io ho fatto la versione su Muzio Scevola...quella che inizia con "Cum Porsena, Tuscorum rex, contra Romanos bellum gereret et Romanum obsideret, C. Mucius,..."
se per caso la devi fare ti aiuto io..io quella l' ho già fatta...
invece a me serviva aiuto per quella su Alessandro sposa Rossane che hai tu, La vendetta di Medea e su una che si chiama Le prime guerre dei romani.
Quest' ultima inizia con
é
"Adsidui vero et anniversarii Romanorum hostes ab Etruria fuere Veientas, tamen extraordinariam manum adversus eos promisit privatumque gessit bellum gens una Fabiorum".
Voi avete trovato la traduzione???

Un' ultima cosa: so che scrivo troppo..le dita corrono e io non me ne accorgo!!!LOL
Mi servirebbe la traduzione di questa frase.

Nex ab eo litterae spernebantur: cum multas et disertas orationes scripsisset, etiam historas de ortu Romae, de rebus gestis populi Romani, de originibus omnium Italiae civitatum et gentium composuit

Se mi potreste aiutare prima con questa frase qui...perché mi sono bloccata proprio alla fine della versione.Grazie!!!

SuperGaara
Beh nella prima frase hai fatto confusione tra i casi.

Clodius Milonem oderat, Milo Clodium...

Hai tradotto così:

Clodio Milone aveva odiato, Milo Clodio

In realtà il verbo è oderat, alla terza persona singolare, piuccheperfetto (il verbo odi, assieme a memini, è un verbo perfettivo: le sue forme sono solo quelle del tema del perfetto, ma il suo significato è quello del tema del presente. In pratica se è scritto al perfetto si traduce con il presente, se è al piuccheperfetto con l'imperfetto, se è al futuro anteriore con il futuro semplice). Il soggetto è Clodius, poichè nominativo, mentre l'oggetto diretto di odiare è Milonem poichè all'accusativo. Dopo la virgola, Milo diventa il soggetto e Clodium l'oggetto, mentre il verbo è sottointeso.

Diventa:

Clodio odiava Milone, Milone (odiava) Clodio

Andando avanti con la versione, nella prima parte c'è un introduzione alla situazione dell'epoca e poi si continua a parlare della vicenda tra Clodio e Milone. Bastava che facessi attenzione ai casi e alla concordanza con il verbo.

Eldest92
grazie mille gaara ,riguardo alla versione l'ho trovato difficile xkè nn sapevo mai a chi si riferiva XD

cmq x armatis si è scritto così

SuperGaara
Caro Eldest, ci sono molti errori...ti posto la traduzione della versione, controlla dove hai sbagliato e per piacere domanda là dove hai dubbi.

Clodius Milonem oderat,Milo Clodium, cum diversas partes (partiti) in re publica sequerentur. Nam illis temporibus coeperant in urbe factiones et partes esse, quae semper ad perniciem res publicas florentissimas perducere solent. Quis enim illa tristissima et perniciosissima bella civilia, quae inter Caesarem et Pompeium, inter Octavianum et Antonium secuta sunt, non meminit? Sed ad ea, quae narrare coepimus, redeamus. Cum ergo Milonem Clodius odisset, eum in itinere agressus est, sed a servis eius interfectus est. Tunc dominus in iudicium vocatus est, in quo iudicio patronus erat Marcus Tullius Cicero. Splendidam et luculentam orationem paraverat Cicero, quam in tribunali recitaturus erat, sed, cum forum armatis plenum vidisset, tanto terrore adfectus est, ut, cum dicere coepisset, subito tacuerit et tumultum oppressus sit. Sic Milo exsilio damnatus est. Postea tamen Cicero ea, quae dicturus fuerat, neminit, et ea scripsit in oratione, quam “Pro Milone” appellare consuevimus.

Clodio odiava Milone, Milone (odiava) Clodio, poiché avevano seguito partiti opposti nello Stato. Infatti a quei tempi avevano cominciato ad esserci in città le fazioni e i partiti, che sono soliti condurre sempre in rovina gli Stati. Chi infatti non ricorda quelle tristissime e dannosissime guerre civili, che si susseguirono tra Cesare e Pompeo, (e) tra Ottaviano e Antonio? Ma torniamo a ciò di cui abbiamo incominciato a parlare. Dunque dal momento che Clodio odiava Milone, lo assalì durante il viaggio, ma fu ucciso da un suo (di Milone) servo. Allora il padrone fu citato a giudizio, nel cui processo il difensore era Marco Tullio Cicerone. Cicerone aveva preparato uno splendido e magnifico discorso, che aveva intenzione di recitare in tribunale, ma dopo aver visto la piazza piena di armatis (sei sicuro che sia scritto così in latino?), fu afflitto da così tanto terrore che, dopo aver incominciato a parlare, tacque subito e fu sopraffatto dallo spavento. Così Milone fu condannato all’esilio. Tuttavia in seguito Cicerone ricordò ciò che aveva intenzione di dire e lo scrisse in un’orazione che siamo soliti chiamare “Pro Milone” (il titolo lo puoi lasciare anche in latino; cmq la traduzione è: A favore di Milone).

Eldest92
va bn

SuperGaara
La controllo appena possibile

Eldest92
cmq ho iniziato a fare quella dell'avvocato


Clodio Milone aveva odiato,Milo Clodio,essendo stato seguito nei diversi partiti nella repubblica(della repubblica).
Infatti in quei tempi nella città erano incominciati le frazioni e le parti (esse

SuperGaara
Quando ti senti pronto posta testo in latino e traduzione, così continuamo! Se sei incerto p non hai capito qualche argomento di grammatica puoi sempre chiederlo e ti spiegherò la parte teorica ;)

Eldest92
certo grazie mille

SuperGaara
La versione comunque era più facile di quanto tu ed io avessimo potuto immaginare...:yes

Ecco tutta la traduzione:

Semper primores, qui civitatibus praesunt, debent curare ut prosint civibus sui nec cuiquam in civitate sua obsint. Nam inter bonum et malum civitatis rectorem hoc interest quod alter commoda civium procurat, alter sibi ipsi prodesse studet. Boni cives autem, etiam cum a patria absunt, ei prodesse student et inter externas gentes bonam famam suae civitatis servare omni ratione curant. Cum autem in patria sunt, numquam suis officiis desunt, semper illis, qui legitimis magistratibus praesunt, obtemperant. Etiam imperatores efficere debent ut patriae et civibus suis prosint neque umquam officio,quod militibus praestare debent,desint. Caesar semper in acie cum militibus aderat: nunc peditibus cohortatione et exemplo proderat, nunc inter equites pedes certabat, semper rebus dubiis et periculis intererat ne ulli sua praesentia deesset sed in omnium animis fiducia ducis inesset

Sempre i (cittadini) più importanti, che sono a capo delle città, devono occuparsi di essere utili ai loro cittadini e di non arrecar danno a nessuno nella loro città. Infatti c’è differenza tra un buono e un cattivo governatore della città poiché uno amministra gli interessi dei cittadini, l’altro si dedica ad essere utile a se stesso. Al contrario i buoni cittadini, anche quando sono lontani dalla patria, cercano di essergli utile e si occupano di salvaguardare in ogni modo la buona reputazione della sua città tra le popolazioni straniere. Quando invece sono in città, non mancano mai ai propri doveri, obbediscono sempre a quelli che sono a capo delle magistrature conformi alla legge. Anche gli imperatori devono fare in modo di essere utili alla loro patria e ai loro cittadini e di non mancare mai alla fedeltà che devono garantire ai soldati. Cesare era sempre presente in battaglia con i soldati: ora era utile ai fanti con l’esortazione e l’esempio, ora combatteva come fante in mezzo ai cavalieri, era sempre presente nelle situazioni difficili e nei pericoli affinché a nessuno mancasse la sua presenza e la fiducia del comandante fosse presente negli animi di tutti.

La prossima falla tu, mi raccomando ;)

Eldest92
gaara ti posso kiedere un favore enorme? potresti farla tu questa versione perchè io devo rimettermi....please:blush:cry

SuperGaara
Devi stare attento ai verbi: sono tutti composti di sum. Li puoi riconoscere perche sono formati da un prefisso che non varia (prae, inter, ob...) + le forme del verbo essere (coniugate nei vari tempi). Quindi se ti trovi di fronte a praesunt, devi capire che in realtà è prae-sunt e cercare nel vocabolario praesum (che è la prima persona di quel verbo).
Il vocabolario poi ti dice in quale caso è espresso il suo oggetto diretto.

Eldest92
xò è molto difficile XD:con

SuperGaara
Va bene

Eldest92
la faccio oggi okay,poi agari vedo se riesco a postarla oggi o dmn :)

SuperGaara
Ok, nessun problema ;)

Eldest92
Grazie cmq la continuo stasera anche perchè stò male :cry

SuperGaara
Non ci riesci proprio eh?? Questa versione, infatti, è più difficile rispetto alle altre che bene o male eri riuscito a tradurre!

Seconda frase:

Nam inter bonum et malum civitatis rectorem hoc interest quod alter commoda civium procurat, alter sibi ipsi prodesse studet

Infatti c’è una differenza tra un buono e un cattivo governatore della città poiché uno amministra gli interessi dei cittadini, l’altro si dedica ad essere utile a se stesso.

Eldest92
che aveva procurato egregiamente il cibo,se non l'altro cercò lo stesso di essere utile





(XD ripeto nn ci capisco una mazza di questa versione :no:con:blush:cry)

SuperGaara
Eccoti la prima frase:

Semper primores, qui civitatibus praesunt, debent curare ut prosint civibus sui nec cuiquam in civitate sua obsint.

Sempre i (cittadini) più importanti, che sono a capo delle città, devono occuparsi di essere utili ai loro cittadini e di non arrecar danno a nessuno nella loro città.

Alcuni suggerimenti:

Primores è il comparativo di primus. E' soggetto della principale.
Il verbo della principale è debent curare; la cosa di cui si deve aver cura può essere espressa con una subordinata con ut + congiuntivo, come in questo caso.
Nella subordinata relativa riferita a primores, il verbo praesunt (composto di sum, la prima persona è praesum) vuole il suo oggetto diretto espresso con il dativo.
Anche prosint è un composto di sum (cerca prosum sul vocabolario).
Sui è una declinazione di suos, valevole per la terza persona sia singolare che plurale (in questo caso è plurale).

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