Help (3397)
ragazzi scusatemi ma dovrei tradurre la prima versione mi potreste aiutare?
http://img169.imageshack.us/img169/1527/gfhnt1.jpg
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Risposte
Grazie!
Allora posto qua (così lo leggete entrambi) tutto ciò che c'è da sapere sul cum + congiuntivo
Il costrutto latino cum + congiuntivo è usato nelle narrazioni storiche, per esprimere una frase subordinata. Nel testo latino si trova il cum come elemento iniziale della subordinata e il verbo, ovviamente al tempo congiuntivo, come ultimo elemento; pertanto, il soggetto e tutti i vari complementi sono parole comprese tra il cum e il verbo. Infatti:
Fuit quoddam tempus cum homines vagabantur
Fuit quoddam tempus (principale) --- cum (elemento introduttivo) homines (soggetto della subordinata) vagabantur (elemento finale)
Quindi, nella maggior parte dei casi, si ha: cum + parole della frase + verbo
Traduzione di cum + congiuntivo
Una volta individuato il costrutto cum + congiuntivo all'interno di un periodo, si passa alla sua traduzione. Vi sono due modi principalmente:
1) Forma implicita: scegliendo questo modo, il cum + congiuntivo va sciolto utilizzando un verbo al tempo gerundio.
2) Forma esplicita: scegliendo questa via, invece, si rende il costrutto come una subordinata temporale oppure causale, o ancora come concessiva, avversativa o narrativa (queste ultime tre sono molto rare).
Io opto sempre per una traduzione in forma esplicita, poichè, secondo me, la traduzione di una versione dev'essere molto lineare e scorrevole da leggere, e l'utilizzo di avverbi nelle subordinate facilita la lettura e comprensione della frase.
Ma, come detto, ci sono varie possibilità di traduzione del cum + congiuntivo in forma esplicita ed è molto difficile a prima vista capire se la subordinata è una causale o temporale o altro.
Per evitare errori, allora, io faccio così:
- Primo passo: individuo la subordinata con il cum + congiuntivo, il soggetto, il verbo e i complementi.
- Secondo passo: traduco la frase, sciogliendo il cum + congiuntivo con un gerundio (in forma implicita)
- Terzo passo: collego la frase subordinata tradotta, alla traduzione della principale e della altre subordinate.
- Quarto passo: leggendo tutto il periodo assieme, capisco il tipo di subordinata (causale, temporale...) e trasformo la frase dalla forma implicita alla esplicita (ecco perchè prima ti ho detto che in un certo senso si doveva tradurre con il gerundio).
Il tempo della subordinata e il rapporto con la principale
C'è un rapporto bene definito in latino tra la principale e la subordinata, che viene chiamato consecutio temporum. Bisogna fare attenzione dunque al tempo del verbo latino, e a tradurlo correttamente in italiano. Segui questo schema:
CUM + CONGIUNTIVO PRESENTE o IMPERFETTO ---> si traduce con il GERUNDIO SEMPLICE
Gerundio semplice ---> mangiando, dormendo, uscendo, guardando, scrivendo...
CUM + CONGIUNTIVO PERFETTO o PIUCCHEPERFETTO ---> con il GERUNDIO COMPOSTO
Gerundio composto ---> avendo mangiato, avendo dormito, essendo usciti, avendo guardato, avendo scritto...
Qui di seguito ti metto il rapporto tra la principale e la subordinata che si trova sempre in latino:
Se il tempo della principale è presente o futuro, il rapporto con la subordinata è:
- di anteriorità, cioè la subordinata accade prima (si esprime con il congiuntivo perfetto);
- di contemporaneità (si esprime con il congiuntivo presente);
Se il tempo della principale è storico, ovvero passato, il rapporto è:
- di anteriorità (si esprime con il congiuntivo piuccheperfetto)
- di contemporaneità (si esprime con il congiuntivo imperfetto)
Le funzioni di cum associato al congiuntivo
La congiunzione cum può essere associata sia all'indicativo che al congiuntivo. Analizziamo quest'ultima situazione. Ecco alcuni esempi di differenti traduzioni:
1) Temporale: si traduce con quando, allorquando, in cui, tale che;
Fuit quoddam tempus cum homines vagabantur = vi fu un tempo in cui (=quando) gli uomini andavano errando
2) Causale: si esprime con poichè, dato che oppure con il gerundio semplice o composto;
potestne tibi huius caeli spiritus esse iucundus, cum scias... = quale attrattiva può avere per te l'aria di questo cielo, da che tu sai...
3) Concessivo: si esprime con benchè, sebbene;
milites cum imbribus tardarentur, tamen omnia haec superaverunt = i soldati, sebbeno fossero ritardati dalle pioggie, tuttavia superarono tutte queste difficoltà
4) Avversativo: con il mentre;
nostrotum equitum erat quinque milium numerus, cum hostes non amplius octigentos equites haberent = il numero dei nostri cavalieri era di cinquemila, mentre i nemici non ne avevano più di ottocento
5) Narrativo: si utilizza gerundio semplice o composto o con mentre, allorchè poichè;
cum haec agerem, repente ad me venit Heraclius = mentre attendevo a questa inchiesta, ecco presentarmisi Eraclio
Il costrutto latino cum + congiuntivo è usato nelle narrazioni storiche, per esprimere una frase subordinata. Nel testo latino si trova il cum come elemento iniziale della subordinata e il verbo, ovviamente al tempo congiuntivo, come ultimo elemento; pertanto, il soggetto e tutti i vari complementi sono parole comprese tra il cum e il verbo. Infatti:
Fuit quoddam tempus cum homines vagabantur
Fuit quoddam tempus (principale) --- cum (elemento introduttivo) homines (soggetto della subordinata) vagabantur (elemento finale)
Quindi, nella maggior parte dei casi, si ha: cum + parole della frase + verbo
Traduzione di cum + congiuntivo
Una volta individuato il costrutto cum + congiuntivo all'interno di un periodo, si passa alla sua traduzione. Vi sono due modi principalmente:
1) Forma implicita: scegliendo questo modo, il cum + congiuntivo va sciolto utilizzando un verbo al tempo gerundio.
2) Forma esplicita: scegliendo questa via, invece, si rende il costrutto come una subordinata temporale oppure causale, o ancora come concessiva, avversativa o narrativa (queste ultime tre sono molto rare).
Io opto sempre per una traduzione in forma esplicita, poichè, secondo me, la traduzione di una versione dev'essere molto lineare e scorrevole da leggere, e l'utilizzo di avverbi nelle subordinate facilita la lettura e comprensione della frase.
Ma, come detto, ci sono varie possibilità di traduzione del cum + congiuntivo in forma esplicita ed è molto difficile a prima vista capire se la subordinata è una causale o temporale o altro.
Per evitare errori, allora, io faccio così:
- Primo passo: individuo la subordinata con il cum + congiuntivo, il soggetto, il verbo e i complementi.
- Secondo passo: traduco la frase, sciogliendo il cum + congiuntivo con un gerundio (in forma implicita)
- Terzo passo: collego la frase subordinata tradotta, alla traduzione della principale e della altre subordinate.
- Quarto passo: leggendo tutto il periodo assieme, capisco il tipo di subordinata (causale, temporale...) e trasformo la frase dalla forma implicita alla esplicita (ecco perchè prima ti ho detto che in un certo senso si doveva tradurre con il gerundio).
Il tempo della subordinata e il rapporto con la principale
C'è un rapporto bene definito in latino tra la principale e la subordinata, che viene chiamato consecutio temporum. Bisogna fare attenzione dunque al tempo del verbo latino, e a tradurlo correttamente in italiano. Segui questo schema:
CUM + CONGIUNTIVO PRESENTE o IMPERFETTO ---> si traduce con il GERUNDIO SEMPLICE
Gerundio semplice ---> mangiando, dormendo, uscendo, guardando, scrivendo...
CUM + CONGIUNTIVO PERFETTO o PIUCCHEPERFETTO ---> con il GERUNDIO COMPOSTO
Gerundio composto ---> avendo mangiato, avendo dormito, essendo usciti, avendo guardato, avendo scritto...
Qui di seguito ti metto il rapporto tra la principale e la subordinata che si trova sempre in latino:
Se il tempo della principale è presente o futuro, il rapporto con la subordinata è:
- di anteriorità, cioè la subordinata accade prima (si esprime con il congiuntivo perfetto);
- di contemporaneità (si esprime con il congiuntivo presente);
Se il tempo della principale è storico, ovvero passato, il rapporto è:
- di anteriorità (si esprime con il congiuntivo piuccheperfetto)
- di contemporaneità (si esprime con il congiuntivo imperfetto)
Le funzioni di cum associato al congiuntivo
La congiunzione cum può essere associata sia all'indicativo che al congiuntivo. Analizziamo quest'ultima situazione. Ecco alcuni esempi di differenti traduzioni:
1) Temporale: si traduce con quando, allorquando, in cui, tale che;
Fuit quoddam tempus cum homines vagabantur = vi fu un tempo in cui (=quando) gli uomini andavano errando
2) Causale: si esprime con poichè, dato che oppure con il gerundio semplice o composto;
potestne tibi huius caeli spiritus esse iucundus, cum scias... = quale attrattiva può avere per te l'aria di questo cielo, da che tu sai...
3) Concessivo: si esprime con benchè, sebbene;
milites cum imbribus tardarentur, tamen omnia haec superaverunt = i soldati, sebbeno fossero ritardati dalle pioggie, tuttavia superarono tutte queste difficoltà
4) Avversativo: con il mentre;
nostrotum equitum erat quinque milium numerus, cum hostes non amplius octigentos equites haberent = il numero dei nostri cavalieri era di cinquemila, mentre i nemici non ne avevano più di ottocento
5) Narrativo: si utilizza gerundio semplice o composto o con mentre, allorchè poichè;
cum haec agerem, repente ad me venit Heraclius = mentre attendevo a questa inchiesta, ecco presentarmisi Eraclio
Xd perchè esiste il latino sarebbe tutto + semplice senza ed in + nn serve ad una mazza nella vita(nn rispondermi che serve per comprendere meglio l'italiano) e poi è anche una lingua morta...........:blush
Stefano dato che scrivi...mi invii questo appunto anche a me?
Grazie;)!
Grazie;)!
Eldest92 :
okay grazie mille gaara sei un mito seguirò i tuoi consigli per le versioni,dmn faccio quella su verre e poi la posto
Ok, perfetto. Conviene che le fai tu le versioni, perchè così mi faciliti il lavoro e tu ti eserciti nel tradurre!
Eldest92 :
cmq cum + congiuntivo nn si può tradurre con il gerundio?
Certo che si può, anzi diciamo che in un certo senso si deve! Adesso mi spiego meglio, dammi solo il tempo di scriverti qualcosina a riguardo...;)
okay grazie mille gaara sei un mito seguirò i tuoi consigli per le versioni,dmn faccio quella su verre e poi la posto cmq cum + congiuntivo nn si può tradurre con il gerundio?
Haec cum in convivium inter electas virgines processisset, omnium convivarum oculos in se convertit ac maxime regis Alexandri. Is statim amore virginia exarsit et, cum putaret utilia ac concordiam et amicitiam inter victores et victos coniugia persarum et Macedonum, statuit illam in matrimonium ducere. Cum laetus Oxyartes verba eius accepisset,sine mora rex patrio more panem poposcit et,cum eum gladio divisisset, partem virginia patri praebuit, ut sanctissimmum matrimonii pignus esset.
Questa, benché fosse entrata al banchetto in mezzo a bellissime fanciulle, attirò su di sé gli occhi di tutti i commensali ma soprattutto del re Alessandro. Egli subito bruciò di amore virgineo e, poiché reputava utili sia l'alleanza che l'amicizia tra i vincitori e i vinti e i matrimoni tra persiani e dei Macedoni, stabilì di sposarla. Quando il felice Oxiarte ebbe accettato le sue parole, senza indugio il re chiese del pane secondo l’usanza della patria e, dopo averlo diviso con la spada, ne offrì un pezzo al padre della vergine (secondo me è sbagliato virginia), affinché fosse stata la prova inviolabile del matrimonio.
Hai il debito in latino non è vero?? Secondo me devi fare più attenzione a come traduci. Le regole le conosci anche, ma sei un po' pasticcione. Quando ti trovi di fronte ad un testo latino prova a seguire questo schema per tradurre:
1) Prima di tutto leggi la frase che ti appresti a tradurre, in modo da saper già come è articolata.
2) Individua sempre il verbo della frase principale, poi delle subordinate (sottolinealo se vuoi), e cercane il significato (per avere una panoramica su quello che è il contenuto della frase). Analizza questi verbi, capendone la forma e il tempo.
3) Abbina al verbo trovato il soggetto corrispondente, individuandolo tra le varie parole della frase (fai attenzione che il soggetto è di solito al nominativo).
4) Incomincia a costruire la frase in italiano.
5) Cerca gli altri complementi, partendo da quelli diretti del verbo (ovvero quei complementi che sono indispensabili per dare un senso alla frase. Es: La mamma lava i panni di Luigi ---> i panni è complemento oggetto, ed è un complemento diretto di lava, poichè ne specifica il significato; di Luigi specifica solo di chi sono i panni, ma non è necessario affinchè la frase abbia senso, quindi è un complemento indiretto del verbo). Fai bene attenzione alle declinazioni delle parole, individuandone chiaramente i casi. Se una parola è scritta al genitivo, non dovrà essere confusa e tradotto come un ablativo.
6) Completa la traduzione della frase con lo schema soggetto-verbo-complementi diretti-complementi indiretti. Attento che una versione latina va sempre resa in un italiano corrente, non in arabo!
Questa, benché fosse entrata al banchetto in mezzo a bellissime fanciulle, attirò su di sé gli occhi di tutti i commensali ma soprattutto del re Alessandro. Egli subito bruciò di amore virgineo e, poiché reputava utili sia l'alleanza che l'amicizia tra i vincitori e i vinti e i matrimoni tra persiani e dei Macedoni, stabilì di sposarla. Quando il felice Oxiarte ebbe accettato le sue parole, senza indugio il re chiese del pane secondo l’usanza della patria e, dopo averlo diviso con la spada, ne offrì un pezzo al padre della vergine (secondo me è sbagliato virginia), affinché fosse stata la prova inviolabile del matrimonio.
Hai il debito in latino non è vero?? Secondo me devi fare più attenzione a come traduci. Le regole le conosci anche, ma sei un po' pasticcione. Quando ti trovi di fronte ad un testo latino prova a seguire questo schema per tradurre:
1) Prima di tutto leggi la frase che ti appresti a tradurre, in modo da saper già come è articolata.
2) Individua sempre il verbo della frase principale, poi delle subordinate (sottolinealo se vuoi), e cercane il significato (per avere una panoramica su quello che è il contenuto della frase). Analizza questi verbi, capendone la forma e il tempo.
3) Abbina al verbo trovato il soggetto corrispondente, individuandolo tra le varie parole della frase (fai attenzione che il soggetto è di solito al nominativo).
4) Incomincia a costruire la frase in italiano.
5) Cerca gli altri complementi, partendo da quelli diretti del verbo (ovvero quei complementi che sono indispensabili per dare un senso alla frase. Es: La mamma lava i panni di Luigi ---> i panni è complemento oggetto, ed è un complemento diretto di lava, poichè ne specifica il significato; di Luigi specifica solo di chi sono i panni, ma non è necessario affinchè la frase abbia senso, quindi è un complemento indiretto del verbo). Fai bene attenzione alle declinazioni delle parole, individuandone chiaramente i casi. Se una parola è scritta al genitivo, non dovrà essere confusa e tradotto come un ablativo.
6) Completa la traduzione della frase con lo schema soggetto-verbo-complementi diretti-complementi indiretti. Attento che una versione latina va sempre resa in un italiano corrente, non in arabo!
okay cmq io la continuo ma intanto posto altre versioni magari qualcuno le riesce a trovare
Clodius Milonem oderat,Milo Clodium,cum diversas partes(partiti) in re publica sequerentur.Nam illis temporibus coeperant in urbe factiones et partes esse,quae semper ad perniciem res publicas
florentissimas perducere solent.Quis enim illa tristissima et perniciosissima bella civilia,quae inter Caesarem et Pompeium, inter Octavianum et Antonium secuta sunt, non meminit? Sed ad ea, quae narrare coepimus, redeamus. Cum ergo Milonem Clodius odisset, eum in itinere agressus est, sed a servis eius interfectus est. Tunc dominus in iudicium vocatus est, in quo iudicio patronus erat Marcus Tullius Cicero. Splendidam et luculentam orationem paraverat Cicero, quam in tribunali recitaturus erat,sed,cum forum armatis plenum vidisset, tanto terrore adfectus est, ut, cum dicere coepisset,subito tacuerit et tumultum oppressus sit. Sic Milo exsilio damnatus est. Postea tamen Cicero ea, quae dicturus fuerat,neminit, e tea scripsit in oratione, quam : “ Pro Milone” appellare consuevimus.
Verres,cum praetor in Siciliam a senatu missus esset, Syracusis hibernis mensibus domi inclusus vivebat nec facile non modo extra tectum sed ne extra lectum quidam inveniri poterai. Cum autem ver esse inceperat-nam ver non a Favonio vento notabat,sed, cum rosam unam in horto viderat,tunc initium veris arbitrabatur- laboribus atque itineribus se dabat et, cum tam pigrum atque delicatum se praeberet,numquam in equo sedens visus est. Nam letica sempre vehebatur, ubi pulvinus erat perlucidus,rosis fartus. Verres autem coronas florum habebat, unam in capite, alteram in collo,et reticulum ad nares continenter admovebat plenum rosis, ut odoribus suavibus delectaretur. Cum autem in oppidum pervenerat, letica usque in cubiculum,ubi dormire statuerat,vehebatur. In cubiculum veniebant Siciliane magistratus et contoversiae civium deferebantur.
ho continuato la vrsione ma c'erano delle cose ke nn capisco
Questa essendo avanzata nel banchetto tra le fanciulle con eleganza,ogni occhio dei convivati si voltò e soprattutto il re Alessandro.
Egli subito bruciò di amore per l fanciulla e,pensando vantaggiosa l'alleanza e l'amicizia tra i vincitori e i vinti (coniugia?)(l'unione) dei persiani e dei Macedoni,stabilì di condurre quella in matrimonio. Avendo accettato gioiosamente le sue parole,Oxiarte, senza indugio chiese al re della patria stoltamente del pane e,avendolo diviso con il suo gladio(con la sua spada), ne offrì parte alla fanciulla(patri?),affinche fosse stato prova del santissimo matrimonio.
Clodius Milonem oderat,Milo Clodium,cum diversas partes(partiti) in re publica sequerentur.Nam illis temporibus coeperant in urbe factiones et partes esse,quae semper ad perniciem res publicas
florentissimas perducere solent.Quis enim illa tristissima et perniciosissima bella civilia,quae inter Caesarem et Pompeium, inter Octavianum et Antonium secuta sunt, non meminit? Sed ad ea, quae narrare coepimus, redeamus. Cum ergo Milonem Clodius odisset, eum in itinere agressus est, sed a servis eius interfectus est. Tunc dominus in iudicium vocatus est, in quo iudicio patronus erat Marcus Tullius Cicero. Splendidam et luculentam orationem paraverat Cicero, quam in tribunali recitaturus erat,sed,cum forum armatis plenum vidisset, tanto terrore adfectus est, ut, cum dicere coepisset,subito tacuerit et tumultum oppressus sit. Sic Milo exsilio damnatus est. Postea tamen Cicero ea, quae dicturus fuerat,neminit, e tea scripsit in oratione, quam : “ Pro Milone” appellare consuevimus.
Verres,cum praetor in Siciliam a senatu missus esset, Syracusis hibernis mensibus domi inclusus vivebat nec facile non modo extra tectum sed ne extra lectum quidam inveniri poterai. Cum autem ver esse inceperat-nam ver non a Favonio vento notabat,sed, cum rosam unam in horto viderat,tunc initium veris arbitrabatur- laboribus atque itineribus se dabat et, cum tam pigrum atque delicatum se praeberet,numquam in equo sedens visus est. Nam letica sempre vehebatur, ubi pulvinus erat perlucidus,rosis fartus. Verres autem coronas florum habebat, unam in capite, alteram in collo,et reticulum ad nares continenter admovebat plenum rosis, ut odoribus suavibus delectaretur. Cum autem in oppidum pervenerat, letica usque in cubiculum,ubi dormire statuerat,vehebatur. In cubiculum veniebant Siciliane magistratus et contoversiae civium deferebantur.
ho continuato la vrsione ma c'erano delle cose ke nn capisco
Questa essendo avanzata nel banchetto tra le fanciulle con eleganza,ogni occhio dei convivati si voltò e soprattutto il re Alessandro.
Egli subito bruciò di amore per l fanciulla e,pensando vantaggiosa l'alleanza e l'amicizia tra i vincitori e i vinti (coniugia?)(l'unione) dei persiani e dei Macedoni,stabilì di condurre quella in matrimonio. Avendo accettato gioiosamente le sue parole,Oxiarte, senza indugio chiese al re della patria stoltamente del pane e,avendolo diviso con il suo gladio(con la sua spada), ne offrì parte alla fanciulla(patri?),affinche fosse stato prova del santissimo matrimonio.
Cum Alexander pervenisset cum suo exercitu in provinciam apud Parapamisum montem sitam, Oxyartes, eius regionis satrapes, se et suos regis potestati fideique commisit et magnificum convivium victoribus instruxit. Cum hoc convivium celebraretur, triginta nobiles virgines processerunt, inter quas filia Oxyartis erat, Roxane nomine, eximia corporis specie et maximo habitus decore.
Quando Alessandro giunse con il suo esercito nella provincia posta presso il monte Parapamisso, Oxiarte, satrapo della sua regione, affidò se e i suoi all'autorità e all'aiuto del re e allestì un magnifico banchetto ai vincitori. Mentre si celebrava questo banchetto, uscirono fuori trenta nobili fanciulle, tra le quali c’era la figlia di Oxiarte, chiamata Roxana, di straordinaria bellezza del corpo e massima grazia del portamento.
Devi stare attento alle declinazioni delle parole, e non tradurre a senso...
Quando Alessandro giunse con il suo esercito nella provincia posta presso il monte Parapamisso, Oxiarte, satrapo della sua regione, affidò se e i suoi all'autorità e all'aiuto del re e allestì un magnifico banchetto ai vincitori. Mentre si celebrava questo banchetto, uscirono fuori trenta nobili fanciulle, tra le quali c’era la figlia di Oxiarte, chiamata Roxana, di straordinaria bellezza del corpo e massima grazia del portamento.
Devi stare attento alle declinazioni delle parole, e non tradurre a senso...
per adesso va bn?
Essendo arrivato Alessandro con il suo esercito nella provincia posta presso il monte Parapamisso , Oxiarte,il satrapo della sua regione,mise insieme ai suoi re fidati e potenti e allestì un banchetto vittorioso. Celebrando questo banchetto,uscirono fuori trenta nobili fanciulle, tra le quali c’era la figlia di Oxiarte, chiamata Roxana,esimia corporis specie et maximo habitus decore(
Essendo arrivato Alessandro con il suo esercito nella provincia posta presso il monte Parapamisso , Oxiarte,il satrapo della sua regione,mise insieme ai suoi re fidati e potenti e allestì un banchetto vittorioso. Celebrando questo banchetto,uscirono fuori trenta nobili fanciulle, tra le quali c’era la figlia di Oxiarte, chiamata Roxana,esimia corporis specie et maximo habitus decore(
satrapes = satrapo (ovvero un governatore persiano)
eius regionis = della sua (di lui) regione
eius regionis = della sua (di lui) regione
hum... cmq come si traduce eius regionis satrapes
Una al giorno toglie il debito di torno...:lol
A parte gli scherzi, potresti tradurle tu e poi io te le sistemo, così almeno capisci i tuoi eventuali errori!
A parte gli scherzi, potresti tradurle tu e poi io te le sistemo, così almeno capisci i tuoi eventuali errori!
Xd ho ancora 28 versioni da tradurre(forse morirò):(
Questa è la prima versione:
Nilus,nobilissimus amnium, ita a natura dispositus est ut inundet Aegyptum eo tempore, quo terra maximis aestatis ardoribus uritur, et tantam aquae copiam in siccas arenas trahat, quanta succitati annuae sufficit. Nam in ea parte Africae, quae ad Aethiopiam vergit,adeo rari sunt imbres ut siccitas agros omni tempore anni adurat. Aegyptus in Nilo unam(l’unica) spem habet. Nemo aratorum respicit caelum pluvias exspectans,sed pinguium frugum. Mira est natura fluminis, quia, cum ceteri amnes abluunt terras set eviscerant, Nilus contra ex humo nihil exedit nec abradit, sed vires adicit terris: nam limo harenas saturat. Aegypti facies pulcherrima est cum se Nilus in agros ingessit: latent campi et ita opertae sunt valles ut oppida exstent insularum more neque nullum incolsi commercium nisi per navigia sit
Il Nilo, famosissimo fiume, fu disposto dalla natura in modo che inondasse l’Egitto in quel periodo nel quale la terra è inaridita dai massimi ardori dell’estate, e in modo che convogliasse tanta abbondanza di acqua nelle secche arene, quanta ne è sufficiente annualmente per sopportare la siccità. Infatti in quella parte dell’Africa, che è rivolta verso l’Etiopia, gli acquazzoni sono rari a tal punto che la siccità brucia i campi per tutto il periodo dell’anno. L’Egitto ripone l’unica speranza nel Nilo. Nessun contadino leva gli occhi al cielo aspettando le pioggie, ma dei ricchi raccolti. Particolare è la natura del fiume, poiché, mentre gli altri fiumi lavano via le terre e le svuotano, il Nilo invece non corrode né toglie via nulla dalla terra, ma aggiunge vigore alle terre: infatti le nutre (le terre) con il limo. L’aspetto dell’Egitto è bellissimo quando il Nilo straripa nei campi: le campagne sono nascoste e le valli sono così coperte che le città emergono come delle isole e non c’è nessun rapporto tra gli abitanti se non per mezzo di navi.
La terza la lascio a te, visto che te ne ho già tradotte due. Un po' di esercizio non fa mai male, soprattutto in questo periodo dell'anno! A maggior ragione se non vai tanto d'accordo con questa materia...
Per qualsiasi dubbio puoi comunque scrivere ;)!
Nilus,nobilissimus amnium, ita a natura dispositus est ut inundet Aegyptum eo tempore, quo terra maximis aestatis ardoribus uritur, et tantam aquae copiam in siccas arenas trahat, quanta succitati annuae sufficit. Nam in ea parte Africae, quae ad Aethiopiam vergit,adeo rari sunt imbres ut siccitas agros omni tempore anni adurat. Aegyptus in Nilo unam(l’unica) spem habet. Nemo aratorum respicit caelum pluvias exspectans,sed pinguium frugum. Mira est natura fluminis, quia, cum ceteri amnes abluunt terras set eviscerant, Nilus contra ex humo nihil exedit nec abradit, sed vires adicit terris: nam limo harenas saturat. Aegypti facies pulcherrima est cum se Nilus in agros ingessit: latent campi et ita opertae sunt valles ut oppida exstent insularum more neque nullum incolsi commercium nisi per navigia sit
Il Nilo, famosissimo fiume, fu disposto dalla natura in modo che inondasse l’Egitto in quel periodo nel quale la terra è inaridita dai massimi ardori dell’estate, e in modo che convogliasse tanta abbondanza di acqua nelle secche arene, quanta ne è sufficiente annualmente per sopportare la siccità. Infatti in quella parte dell’Africa, che è rivolta verso l’Etiopia, gli acquazzoni sono rari a tal punto che la siccità brucia i campi per tutto il periodo dell’anno. L’Egitto ripone l’unica speranza nel Nilo. Nessun contadino leva gli occhi al cielo aspettando le pioggie, ma dei ricchi raccolti. Particolare è la natura del fiume, poiché, mentre gli altri fiumi lavano via le terre e le svuotano, il Nilo invece non corrode né toglie via nulla dalla terra, ma aggiunge vigore alle terre: infatti le nutre (le terre) con il limo. L’aspetto dell’Egitto è bellissimo quando il Nilo straripa nei campi: le campagne sono nascoste e le valli sono così coperte che le città emergono come delle isole e non c’è nessun rapporto tra gli abitanti se non per mezzo di navi.
La terza la lascio a te, visto che te ne ho già tradotte due. Un po' di esercizio non fa mai male, soprattutto in questo periodo dell'anno! A maggior ragione se non vai tanto d'accordo con questa materia...
Per qualsiasi dubbio puoi comunque scrivere ;)!
grazie mille
Ribellione di città italiche contro Roma
Anno trecentesimo et quinto decimo post urbem conditam,cum Fidenates contra Ramanos rebellavissent, legatos ad veientes miserunt ut auxilium peterent. Veientium erat rex Tolumnius, qui benigne eos accepit. Cum legati mandata sua exposuissent, rex statuit ut ambae civitates se coniugerent Volscis, quae civitas non longe ab Urbe est. Tunc senatus populusque Romanus Mamercum Aemilium dictatorem creavit, qui sibi adiunxit magistrum (comandante) equitum Lucium Quinctium Cincinnatum. Contra urbem Veientium copias in acie fudissent, urbem ceperunt et in potestatem suam redegerunt. Postea, cum etiam Fidenas expugnavissent, moenia funditus exciderunt ne rursus contra populum Romanum rebellarent.
Nell'anno 315 dalla fondazione della città (Roma), poichè i Fidenati si erano ribellati contro i Romani, (i Fidenati) mandarono i legati dai Veienti affinché chiedessero aiuto. Il re dei Veienti era Tolunnio, che li trattò gentilmente. Quando i legati avevano esposto i loro incarichi, il re stabilì che entrambe le città si unissero ai Volsci, la cui città non è distante da Roma. Allora il Senato e il popolo Romano elesse dittatore M. Emilio, il quale aggiunse a sé il comandante della cavalleria Lucio Quinzio Cincinnato. Contro la città in battaglia misero in fuga le truppe dei Veienti, catturarono la città e la ridussero sotto il loro potere. In seguito, quando ebbero espugnato anche Fidene, distrussero del tutto le mura affinché non si ribellassero contro il popolo Romano una seconda volta.
Anno trecentesimo et quinto decimo post urbem conditam,cum Fidenates contra Ramanos rebellavissent, legatos ad veientes miserunt ut auxilium peterent. Veientium erat rex Tolumnius, qui benigne eos accepit. Cum legati mandata sua exposuissent, rex statuit ut ambae civitates se coniugerent Volscis, quae civitas non longe ab Urbe est. Tunc senatus populusque Romanus Mamercum Aemilium dictatorem creavit, qui sibi adiunxit magistrum (comandante) equitum Lucium Quinctium Cincinnatum. Contra urbem Veientium copias in acie fudissent, urbem ceperunt et in potestatem suam redegerunt. Postea, cum etiam Fidenas expugnavissent, moenia funditus exciderunt ne rursus contra populum Romanum rebellarent.
Nell'anno 315 dalla fondazione della città (Roma), poichè i Fidenati si erano ribellati contro i Romani, (i Fidenati) mandarono i legati dai Veienti affinché chiedessero aiuto. Il re dei Veienti era Tolunnio, che li trattò gentilmente. Quando i legati avevano esposto i loro incarichi, il re stabilì che entrambe le città si unissero ai Volsci, la cui città non è distante da Roma. Allora il Senato e il popolo Romano elesse dittatore M. Emilio, il quale aggiunse a sé il comandante della cavalleria Lucio Quinzio Cincinnato. Contro la città in battaglia misero in fuga le truppe dei Veienti, catturarono la città e la ridussero sotto il loro potere. In seguito, quando ebbero espugnato anche Fidene, distrussero del tutto le mura affinché non si ribellassero contro il popolo Romano una seconda volta.
okay grazie mille:)
Se riesco cerco di tradurtele appena ho tempo!
per la prossima settimana
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