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Eldest92
ragazzi scusatemi ma dovrei tradurre la prima versione mi potreste aiutare?
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Risposte
SuperGaara
IPPLALA :
Chiudo ok


Non chiudete questo topic, così quando eldest ha bisogno di spiegazioni scrive qua!

IPPLALA
Chiudo ok

Eldest92
grazie mille :)

SuperGaara
Le proposizioni finali

Le proposizioni finali esprimono il fine per il quale si opera. Le finali affermative sono introdotte da ut (talvolta uti), le negative da ne (ne quis, ne qui, ne ullus, ne umquam, ne usquam). Il verbo è al congiuntivo presente o imperfetto, secondo la consecutio temporum (te l'ho già spiegato con il cum + congiuntivo). In italiano si esprimono con "affinchè, perchè" e il congiuntivo, oppure in forma implicita con "per" e l'infinito.

Esempi:

Edere oportet ut vivas, non vivere ut edas.

Si deve mangiare per vivere, non vivere per mangiare.

Caesar moenia communuit, ne usquam hostes oppidum adorirentur.

Cesare fortificò le mura, affinchè i nemici non assalissero la città da nessuna parte.


Le proposizioni temporali

Le proposizioni temporali indicano le circostanze di tempo in rapporto alle quali si svolge l'azione della reggente. Possono esprimere fatti contemporanei, anteriori o posteriori a quelli della reggente.

In latino si possono esprimere:
- in forma esplicita, introdotte da varie congiunzioni, con il verbo all'indicativo o congiuntivo;
- in formai implicita, con il participio congiunto o l'ablativo assoluto.

Anche in italiano la loro forma può essere esplicita, con le congiunzioni "quando, allorchè, mentre, finchè, dopo che, prima che" e il verbo all'indicativo o al congiuntivo, oppure implicita, con un gerundio o un participio.

Temporali introdotte da cum con l'indicativo

La congiunzione cum (=quando) è la più generica ed esprime contemporaneità rispetto alla reggente:

Animus, nec cum adest, nec cum discedit, apparet

L'anima non si vede nè quando è presente, nè quando se ne va.

Temporali introdotte da cum con il congiuntivo

Il cum narrativo o storico ha il verbo al congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum. Il congiuntivo presente e imperfetto (contemporaneità) si traducono in italiano con il gerundio semplice o con "mentre, quando" e l'indicativo; il congiuntivo perfetto e piuccheperfetto (anteriorità) si traducono con il gerundio composto o con "dopo che" e l'indicativo.

In Tuscolano cum essem, veni in eius villam.

Mentre ero nel mio podere di Tuscolo, mi recai nella sua villa.

Cum haec Crassus dixisset, silentium est consecutum.

Dopo che Crasse ebbe detto queste parole, si fece silenzio.

Temporali introdotte da dum con l'indicativo

Indicano la semplice contemporaneità: si esprime con dum (=mentre) e il presente indicativo, usato in riferimento a qualsiasi tempo. In italiano si tradurrà con il tempo dell'indicativo adatto al contesto:

Dum aes exigitur dum mula ligatur, tota abit hora.

Mentre si paga il nolleggio, mentre si lega la mula, passa un'ora intera.

Archimedes, dum in pulvere quaedam describit attentius, ne patriam quidem captam esse sensit

Archimede, mentre disegnava sulla sabbia delle figure con grande concentrazione, non si accorse nemmeno che la città era stata presa.

Temporali introdotte da "ubi, ut, cum primum, simul ac, statim ut" con l'indicativo

L'anteriorità immediata si esprime tramite le congiunzioni "ubi, ut, cum primum, simul ac, statim ut" (= appena, non appena). Il modo è l'indicativo, in tutti i tempi:

Timoleon, cum primum potuit, imperium deposuit.

Timoleonte, non appena potè, rinunciò al potere.

Temporali con ablativo assoluto

Una proposizione temporale può essere espressa in forma implicita con l'ablativo assoluto, utilizzando un verbo al participio (presente o passato) al caso ablativo e un soggetto (a cui il verbo si riferisce) sempre in ablativo:

Commissa pugna, Pyrrhus elephantorum auxilio vicit

Attaccata (Iniziata la) battaglia, Pirro vinse con l'aiuto degli elefanti.

Queste sono le proposizioni finali e temporali che si trovano con più frequenza nei testi latini. Come vedi, sono molto differenti le due tipologie di frasi e non dovresti aver difficoltà nel riconoscerle!

Eldest92
cmq gaara ho una domandina: come faccio a riconoscere quando è una finale o una temporale?

Miley92
okay!!!XD

SuperGaara
In alto a questa pagina c'è una barra blu del menu: c'è scritto home, forum, chat...
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Se hai altri problemi contattami per pm (messaggio privato, cioè come prima), ora lasciamo libero questo spazio per eldest e i suoi problemi con il latino!

Miley92
scusate allora!!!!XD

Gaara..non trovo la sezione OffTopic!!!
Io riesco a creare forum e altro..ma a cercare sono una frana!!:lol

Mario
Si!

SuperGaara
Cmq era praticamente uguale all'altra, cambiava solo una frase ;)

Mario
Prego ;)!
Cmq l'ho trovata in rete!

Miley92
grazie!!ma l'hai trovata in rete???ma come cavolo fate??io cercocercocerco...e non trovo!!!!!!

Mario
cum alexander pervenisset cum suo exercitu in provinciam apud Paropamisum montem sitam, Oxyartes, eius regionis satrapes, se et suos regis potestati fideique commisit et magnificum convivium victoribus instruxit. cum convivium celebraretur, triginta nobiles virgines introductae sunt, inter quas filia Oxyartis erat, Roxane nomine, eximia corporis specie et maximo habitus decore. cum ea in convivium inter electas virgines processisset, omnium convivarum o****s in se convertit ac maxime regis Alexandri. is statim adeo amore virginis exarsit ut, cum putaret utilia ad concordiam et amicitiam inter victores et victos coniugia Persarum et Macedonum, statuerit illam in matrimonium ducere.cum laetus Oxyartes verba eius accepisset, sine mora rex patrio more panem poposcit et, cum eum gladio divisisset, partem virginis patri praebuit et cum eo Iunoni Lucinae libavit, quod apud Macedones sanctissimum matrimonii pignus est. id tamen aegre ferebant amici Alexandri, cum inter vinum et epulas sponsam et socerum rex ex victis et alienigenis delegisset.

Alessandro essendo giunto con il suo esercito nella provincia sita presso il monte Paropamiso, Oxyarte, satrapo della sua regione, affidò se stesso e i suoi al potere e alla fiducia del re e fornì ai vincitori un magnifico banchetto. Mentre si celebrava il banchetto, trecento nobili vergini vennere fatte entrare, tra le quali c'era la figlia di Oxyarte, di nome Rossane, di mirabile bellezza di corpo e fornita di un grande decoro. Essendo avanzata quella durante il banchetto tra le altre fanciulle scelte, attirò verso sè gli occhi di tutti i convitati e specialmente quelli del re Alessandro. Egli subito arse d'amore per la fanciulla al punto che, pensando che fosse cosa più utile per la concordia e l'amicizia tra vincitori e vinti un matrimonio tra persiani e macedoni, decise di condurre quella in matrimonio. Avendo Oxyarte ricevuto lieto le parole di quello, senza indugio il re secondo il patrio costume il pane e , avendolo diviso con la spada, ne offrì una parte al padre della sposa e lo mangiò con quello in onore a Giunone Lucina, che presso i Macedoni è simbolo santo di matrimonio. Gli amici di Alessandro sopportarono la cosa malvolentieri, avendo il re scelto tra i vinti e gli stranieri tra vino e cibi la sposa e il suocero.

Miley92
Grazie..allora...ecco qua..te la scrivo colorata che si legge meglio invece di quella in corsivo!!!

Cum Alexander pervenisset cum suo exercitu in provinciam apud Paropamisum montem sitam, Oxyartes, eius regionis satrapes, se et regis potestati fideique commisit et magnificum convivium victoribus instruxit.
Cum convivium celebraretur, triginta noviles virgines introductae sunt, inter quas filia Oxyartis erat, Roxane nomine, eximia corporis specie et maximo habitus decore. Cum ea in convivium inter electas virgines processisset, omnium convivarium coulos in se convertit ac mazime regis Alexandri. Is statim forti amore virginis exarsit et, cum putaret utilia ad concordiam et amicitiam inter victores et victos conigiugia Persarum et Macedounm, statuit eam in matrimonium ducere.
Cum laetus Oxyartes vera eius accepisset, sine mora rec patrio more panem popscit et, cum eum gladio divididdet, partem virginis patri praebuit et cum eo Iunoni Lucinae livabit, quod apud Macedones sanctissimum matrimonii pignus est.
Id tamen aegre ferebant amici Alexandri, cum inter vinum et epulas spnsam et socerum rec ec vicris et alienigenis delegisset.


Ecco qua..mi scuso se x caso mi è sfuggito qualche errore..spero di no, ma non si sa mai siccome non guardavo la tastiera quando scrivevo, leggevo direttamente dal libro e digitavo!!!:lol

Mario
Cambia l'autore ma non il titolo...

SuperGaara
E' questa per caso:

Cum Alexander pervenisset cum suo exercitu in provinciam apud Parapamisum montem sitam, Oxyartes, eius regionis satrapes, se et suos regis potestati fideique commisit et magnificum convivium victoribus instruxit. Cum hoc convivium celebraretur, triginta nobiles virgines processerunt, inter quas filia Oxyartis erat, Roxane nomine, eximia corporis specie et maximo habitus decore. Haec cum in convivium inter electas virgines processisset, omnium convivarum oculos in se convertit ac maxime regis Alexandri. Is statim amore virginia exarsit et, cum putaret utilia ac concordiam et amicitiam inter victores et victos coniugia persarum et Macedonum, statuit illam in matrimonium ducere. Cum laetus Oxyartes verba eius accepisset,sine mora rex patrio more panem poposcit et,cum eum gladio divisisset, partem virginis patri praebuit, ut sanctissimmum matrimonii pignus esset.

Quando Alessandro giunse con il suo esercito nella provincia posta presso il monte Parapamisso, Oxiarte, satrapo della sua regione, affidò se e i suoi all'autorità e all'aiuto del re e allestì un magnifico banchetto ai vincitori. Mentre si celebrava questo banchetto, uscirono fuori trenta nobili fanciulle, tra le quali c’era la figlia di Oxiarte, chiamata Roxana, di straordinaria bellezza del corpo e massima grazia del portamento. Questa, benché fosse entrata al banchetto in mezzo a bellissime fanciulle, attirò su di sé gli occhi di tutti i commensali ma soprattutto del re Alessandro. Egli subito bruciò di amore virgineo e, poiché reputava utili sia l'alleanza che l'amicizia tra i vincitori e i vinti e i matrimoni tra persiani e dei Macedoni, stabilì di sposarla. Quando il felice Oxiarte ebbe accettato le sue parole, senza indugio il re chiese del pane secondo l’usanza della patria e, dopo averlo diviso con la spada, ne offrì un pezzo al padre della vergine, affinché fosse stata la prova inviolabile del matrimonio.

Mario
Ok ,non ho fretta!

Miley92
grazie, solo una cosa..io la versione su alessandro ce l' ho un pò diversa..mò te la posto asoeta perché è lunghetta!!!
x SUpergaara
la mia versione è lunga..ho già visto e non è tutta!!!!

SuperGaara
La versione di Alessandro e Rossane l'avevo già tradotta per eldest proprio su questo thread!

Mario
Cum(quando) Alexander cum copiis suis post longum iter per ardua desertaque loca Bactrianam pervenit,Oxyartes,regionis rex,se(se stesso) suaque Alexandro tradidit et lautum convivium in eius honorem instruxit.Inter(durante) convivium quinquaginta(cinquanta) nobiles virgines in triclinium inierunt:erat inter eas(loro) Roxane,iuvenis pulchraque Oxyartis regis filia,quae(che,la quale) o****s cunctorum convivarum in se convertit ac maxime Alexandri.Hic(questo) enim,improviso amore puellae(per la ragazza) incensus(infiammato),statim ad Oxyartem adiit et eam (la) uxorem petivit.Quia pater haesitabat,Alexander:.Alexandri verba Oxyarti persuaserunt,qui (che,il quale) non solum filiam suam ei (gli,a lui) collocavit sed etiam aurea pocula et pretiosa vasa Alexandro dono dedit.Roxane quoque summo cum gaudio Alexandro nupsit,quia iam amore eius(per lui) flagrabat.

Quando Alessandro con le sue truppe dopo un lungo errare per luoghi ardui e deserti giunse in Battriana, Oxiarte, re della regione, offrì se stesso e le sue cose ad Alessandro e preparò un lauto convivio in suo onore. Durante il convivio entrarono 50 nobili donne nel triclinio: tra loro c'era Rossane, giovane e bella figlia di Oxyarte, che rivolse a sè gli occhi di tutti i convitati e specialmente di Alessandro. Questo infatti preso dall'improvviso amore per la ragazza, subito andò da Oxiarte e la chiese in moglie. Poichè il padre esitava, Alessandro: O re, disse, se vuoi rafforzare il tuo regno, dammi tua figlia, infatti questo matrimonio è necessario alla società tra Macedoni e Persiani. Le parole di Alessandro persuasero Oxiarte che non solo gli diede sua figlia ma anche donò ad Alessandro bicchieri e vasi preziosi. Anche Rossane con grande gioia sposò Alessandro poichè già ardeva d'amore per lui.

Narrant poetae, cum Medea, Aeetae et Idyae filia, ex Iasone iam filos Mermerum et Pheretem procreavisset summaque concordia viverent, sed etiam homo tam fortis ac formosus ac nobilis uxorem advenam atque veneficam haberet, huic Creontem, Menoeci filium, regem Corinthium, filiam suam minorem Glaucen dedisse uxorem.Cum Iason tanta contumelia afficeret Medeam, feminam coronam ex venenis fecisse auream eamque filiis suis commisse ut novercae darent. Narrant Glaucen munus accepisse et cum Iasone et Creonte conflagravisse. Medeam cum regiam confaglantem vidisset, natos suos ex Iasone Mermerum at Pheretem interficit et profugit Corintho.

Quando Medea, figlia di Eeta e di Idia, aveva già generato assieme a Giasone due figli, Mermero e Ferete, le veniva rimproverato che un uomo tanto forte, bello e nobile aveva una moglie straniera e avvelenatrice. A questo Creonte, re di Corinto, diede in sposa sua figlia minore Glauce. Medea, quando vide di essere stata così offesa da Giasone, realizzo dai suoi veleni una corona d'oro e ordinò ai suoi figli di offrirla in dono alla matrigna. Ricevuto il dono, Creusa (Glauce) bruciò insieme a Giasone e Creonte. Medea quando vide bruciare la reggia, uccise i suoi figli avuti da Giasone, Mermero e Ferete, e fuggì da Corinto.

adsidui vero et anniversarii Romanorum hostes ab Etruria fuerunt Veientes,tamen extraordinariam manum adversus eos promisit privatumque gessit bellum gens una Fabiorum. Caesi sunt apud flumen Cremeram trecenti Fabii,patricius exercitus,sed clades ingentibus victoriis expiata est,postquam robusta oppida capta sunt,vario quidem eventu. Falisci sponte se dediderunt,crematae sunt igne Fidenae,direpti sunt funditus deletique Veientes. Dum Falisci obsiduntur,mira apparuit fides imperatoris,nec immerito,quod ludi magistum,urbis proditorem,cum discipulis ultro remiserat. Namque vir sanctus et sapiens sciebat veram victoriam salva fide et integra dignitate pari.Fidenates,quia pares non erant fero,ut terrorem Romanis inicerent,facibus armati et discoloribus serpentium in modum vittis furiali more processerant;sed habitus ille feralis eversionis omen fuit. Veii capti sunt post decennem obsidionem.

Assidui e continui nemici dei romani dall'Etruria furono i Veienti, tuttavia solo la Gens dei Fabi impiegò contro loro uno straordinario manipolo e fece guerra. Trecento Fabi, esercito patrizio, furono uccisi presso il fiume Cremera, ma la disfatta venne vendicata con molte vittorie, dopo che vennere conquistate forti città, con diverso evento. I Falisci si consegnarono spontaneamente, i Fidenati furono dati alle fiamme, i Veienti furono saccheggiati e distrutti totalmente. Mentre i Falisci venivano assediati, la bravura dell' imperatore apparve straordinaria nè senza merito, perchè fece andare dall' altra parte un maestro di scuola, traditore della citta con i discepoli, e infatti l' uomo buono e sapiente sapeva che la vera vittoria viene preparata da una fiducia intatta e da una dignità totale. I Fidenati, poichè non erano armati allo stesso modo, per incutere terrore ai romani, erano avanzati armati di (cerca faucibus) e con fasce variopinte (serpentium) secondo l'uso, ma quell'abito fu presagio di una tremenda distruzione. I Veienti vennero presi solo dopo dieci anni di assedio.

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