Energia alternativa e ambiente
sempre di più si parla di energia e dell'impatto che essa ha sull'ambinte.
miriadi di programmi televisivi e articoli di giornale ci bombardano su questo argomento cercando di descriverci nuove forme energetiche in grado di rimpiazzare le attuali inquinanti o poco produttive.io non sono solito prendere informazioni dai classici media che ritengo poco esplicativi e a dir poco faziosi...ma un pò di tempo fà si stava parlando del nucleare e del solare.scenziati(così per lo meno si facevano chiamare) hanno screditato quest'ultima a favore della prima,asserendo che l'intero territorio italiano ricoperto da pannelli non sarebbe in grado di soddisfare il fabisogno energetico nazionale.Sapendo che col nucleare c'è più da "mangiare" e meno da "spendere" il dubbio mi viene...senza considerare che cmq il nucleare produce scorie dannosissime!mi piacerebbe aprire questa discussione ascoltando magari qualcuno che ne sa più di me....!a dopo!
miriadi di programmi televisivi e articoli di giornale ci bombardano su questo argomento cercando di descriverci nuove forme energetiche in grado di rimpiazzare le attuali inquinanti o poco produttive.io non sono solito prendere informazioni dai classici media che ritengo poco esplicativi e a dir poco faziosi...ma un pò di tempo fà si stava parlando del nucleare e del solare.scenziati(così per lo meno si facevano chiamare) hanno screditato quest'ultima a favore della prima,asserendo che l'intero territorio italiano ricoperto da pannelli non sarebbe in grado di soddisfare il fabisogno energetico nazionale.Sapendo che col nucleare c'è più da "mangiare" e meno da "spendere" il dubbio mi viene...senza considerare che cmq il nucleare produce scorie dannosissime!mi piacerebbe aprire questa discussione ascoltando magari qualcuno che ne sa più di me....!a dopo!

Risposte
http://www.greenreport.it/contenuti/leg ... _cont=8418
questo da un'idea di come sia sfruttato il solare in italia....
questo da un'idea di come sia sfruttato il solare in italia....

[quote=
che sia un palliativo,questo è vero.ma purtroppo,dati tempi,non è una soluzione da scartare.
è ovvio che a tale tecnologia,debba essere associata un'efficace DIFFERENZIAZIONE dei rifiuti.
per quanto riguarda i rifiuti,io sono per il totale riutilizzo di tutte le categorie,anche dell'organico!ma sarebbe mai possibile una tale cosa,specialmente in italia?quante persone fanno la raccolta differenziata?date queste problematiche,bisogna trovare una scappatoia![/quote]
Non c'è dubbio che si debba fare la raccolta differenziata, ed è davvero deprecabile la situazione disomogenea al momento presente in Italia, per quanto riguarda la sua penetrazione sul territorio. Ho letto giorni fa di non so quanti milioni di euro spesi in Campania proprio per questa cosa, e stiamo vedendo in quali condizioni versi questa regione.
E' tuttavia impensabile, per un orizzonte temporale ragionevole, che in questo modo si possa azzerare la quanità di rifiuti da gestire. Anche risultati importanti sul fronte della raccolta differenziata lasceranno comunque aperto il problema; se anche si arrivasse a riciclare l'80% dei rifiuti prodotti, rimarrebbe qualcosa come 4 milioni di tonnellate all'anno di rifiuti da sistemare in qualche modo. Certo si può continuare colle discariche, ammesso che ci si trovi d'accordo sulla loro individuazione; ma siamo sicuri di voler ridurre col tempo il territorio ad un'immensa pattumiera?
che sia un palliativo,questo è vero.ma purtroppo,dati tempi,non è una soluzione da scartare.
è ovvio che a tale tecnologia,debba essere associata un'efficace DIFFERENZIAZIONE dei rifiuti.
per quanto riguarda i rifiuti,io sono per il totale riutilizzo di tutte le categorie,anche dell'organico!ma sarebbe mai possibile una tale cosa,specialmente in italia?quante persone fanno la raccolta differenziata?date queste problematiche,bisogna trovare una scappatoia![/quote]
Non c'è dubbio che si debba fare la raccolta differenziata, ed è davvero deprecabile la situazione disomogenea al momento presente in Italia, per quanto riguarda la sua penetrazione sul territorio. Ho letto giorni fa di non so quanti milioni di euro spesi in Campania proprio per questa cosa, e stiamo vedendo in quali condizioni versi questa regione.
E' tuttavia impensabile, per un orizzonte temporale ragionevole, che in questo modo si possa azzerare la quanità di rifiuti da gestire. Anche risultati importanti sul fronte della raccolta differenziata lasceranno comunque aperto il problema; se anche si arrivasse a riciclare l'80% dei rifiuti prodotti, rimarrebbe qualcosa come 4 milioni di tonnellate all'anno di rifiuti da sistemare in qualche modo. Certo si può continuare colle discariche, ammesso che ci si trovi d'accordo sulla loro individuazione; ma siamo sicuri di voler ridurre col tempo il territorio ad un'immensa pattumiera?
http://www.greenreport.it/contenuti/leg ... _cont=8293
questa è una cosa che non avevo mai sentito!interessante...
questa è una cosa che non avevo mai sentito!interessante...
"kinder":
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che sia un palliativo,questo è vero.ma purtroppo,dati tempi,non è una soluzione da scartare.
è ovvio che a tale tecnologia,debba essere associata un'efficace DIFFERENZIAZIONE dei rifiuti.
per quanto riguarda i rifiuti,io sono per il totale riutilizzo di tutte le categorie,anche dell'organico!ma sarebbe mai possibile una tale cosa,specialmente in italia?quante persone fanno la raccolta differenziata?date queste problematiche,bisogna trovare una scappatoia!
Non c'è dubbio che si debba fare la raccolta differenziata, ed è davvero deprecabile la situazione disomogenea al momento presente in Italia, per quanto riguarda la sua penetrazione sul territorio. Ho letto giorni fa di non so quanti milioni di euro spesi in Campania proprio per questa cosa, e stiamo vedendo in quali condizioni versi questa regione.
E' tuttavia impensabile, per un orizzonte temporale ragionevole, che in questo modo si possa azzerare la quanità di rifiuti da gestire. Anche risultati importanti sul fronte della raccolta differenziata lasceranno comunque aperto il problema; se anche si arrivasse a riciclare l'80% dei rifiuti prodotti, rimarrebbe qualcosa come 4 milioni di tonnellate all'anno di rifiuti da sistemare in qualche modo. Certo si può continuare colle discariche, ammesso che ci si trovi d'accordo sulla loro individuazione; ma siamo sicuri di voler ridurre col tempo il territorio ad un'immensa pattumiera?[/quote]
proprio per questo,si deve pensare agli inceneritori,ovvio che devono essere studiate soluzioni sostenibili,altrimenti non facciamo altro che spostare il problema dalla terra all'atmosfera!

purtroppo è difficile trovare fonti che trattano questo problema...
"remo":
[quote="kinder"][quote=
che sia un palliativo,questo è vero.ma purtroppo,dati tempi,non è una soluzione da scartare.
è ovvio che a tale tecnologia,debba essere associata un'efficace DIFFERENZIAZIONE dei rifiuti.
per quanto riguarda i rifiuti,io sono per il totale riutilizzo di tutte le categorie,anche dell'organico!ma sarebbe mai possibile una tale cosa,specialmente in italia?quante persone fanno la raccolta differenziata?date queste problematiche,bisogna trovare una scappatoia!
Non c'è dubbio che si debba fare la raccolta differenziata, ed è davvero deprecabile la situazione disomogenea al momento presente in Italia, per quanto riguarda la sua penetrazione sul territorio. Ho letto giorni fa di non so quanti milioni di euro spesi in Campania proprio per questa cosa, e stiamo vedendo in quali condizioni versi questa regione.
E' tuttavia impensabile, per un orizzonte temporale ragionevole, che in questo modo si possa azzerare la quanità di rifiuti da gestire. Anche risultati importanti sul fronte della raccolta differenziata lasceranno comunque aperto il problema; se anche si arrivasse a riciclare l'80% dei rifiuti prodotti, rimarrebbe qualcosa come 4 milioni di tonnellate all'anno di rifiuti da sistemare in qualche modo. Certo si può continuare colle discariche, ammesso che ci si trovi d'accordo sulla loro individuazione; ma siamo sicuri di voler ridurre col tempo il territorio ad un'immensa pattumiera?[/quote]
proprio per questo,si deve pensare agli inceneritori,ovvio che devono essere studiate soluzioni sostenibili,altrimenti non facciamo altro che spostare il problema dalla terra all'atmosfera!

purtroppo è difficile trovare fonti che trattano questo problema...[/quote]
La strada della pirolisi a mio parere è quella da seguire, restando in tema di termovalorizzatori. Uno dei problemi più grandi degli attuali impianti è l'emissione delle nanoparticelle, praticamente non controllabili dagli attuali inceneritori. Secondo me con la tecnologia "tradizionale" la termodistruzione può essere inglobata nel piano sui rifiuti ma non incentivata.
Vorrei ricordare che esitono anche tecnologie come la glicolisi o la metanolisi che permettono di recuperare da alcuni polimeri i monomeri, che possono essere nuovamente polimerizzati.
questo principio non lo conosco,ma penso che cmq qualche scarto dev'esserci...dove lo mettiamo?
"remo":
questo principio non lo conosco,ma penso che cmq qualche scarto dev'esserci...dove lo mettiamo?
I due processi citati da Giovanni vengono usati, ad esempio, nel riciclo della plastica...
"remo":
questo principio non lo conosco,ma penso che cmq qualche scarto dev'esserci...dove lo mettiamo?
bisogna fare attenzione a non scivolare su posizioni fondamentaliste.
L'uomo, per il semplice fatto di esistere sulla terra, deve lasciarne traccia. Non si può azzerare l'effetto della sua presenza, così come non si può pretendere che non esista traccia dell'esistenza dei castori. Quello che bisogna fare è contenere l'impatto entro i limiti che il "metabolismo" dell'ecosistema riesce a "digerire".
Qualunque processo produce scarti!
Vorrei ritornare sul discorso nucleare+idrogeno che avevo già accennato( nel frattempo mi sono informato ).
E' possibile produrre idrogeno da un reattore nucleare sfruttando due meccanismi principali, entrambi possono essere realizzati con reattori moderati ad acqua leggera e aventi come fluido termovettore la medesima acqua. Il primo processo consiste nello sfruttare il fatto che lo zirconio ad elevata temperatura catalizza la scissione dell'acqua, usualmente le barre di combustibile nucleare sono rivestite da una guaina di acciaio allo zirconio, tuttavia le temperature necessarie affinchè tale reazione avvenga sono di solito molto più alte di quelle a cui i reattori possono operare, infatti sia nell'incidente di Three Mile Island che a Chernobyl si produssero ingenti quantità di idrogeno.
L'altro processo possibile è la radiolisi dell'acqua ossia sfruttare il fatto che i potenti raggi gamma ed i neutroni emessi durante la fissione possono spaccare la molecola di acqua, liberando l'idrogeno.
Il problema è che l'idrogeno e l'ossigeno così prodotti devono essere separati, inoltre l'idrogeno si può trasformare in deuterio per cattura neutronica, e possono essere presenti altre impurutà di gas prodotti dalla fissione e attuvi radiologicamente, quindi si rischia di produrrre gas radioattivo
Vorrei ritornare sul discorso nucleare+idrogeno che avevo già accennato( nel frattempo mi sono informato ).
E' possibile produrre idrogeno da un reattore nucleare sfruttando due meccanismi principali, entrambi possono essere realizzati con reattori moderati ad acqua leggera e aventi come fluido termovettore la medesima acqua. Il primo processo consiste nello sfruttare il fatto che lo zirconio ad elevata temperatura catalizza la scissione dell'acqua, usualmente le barre di combustibile nucleare sono rivestite da una guaina di acciaio allo zirconio, tuttavia le temperature necessarie affinchè tale reazione avvenga sono di solito molto più alte di quelle a cui i reattori possono operare, infatti sia nell'incidente di Three Mile Island che a Chernobyl si produssero ingenti quantità di idrogeno.
L'altro processo possibile è la radiolisi dell'acqua ossia sfruttare il fatto che i potenti raggi gamma ed i neutroni emessi durante la fissione possono spaccare la molecola di acqua, liberando l'idrogeno.
Il problema è che l'idrogeno e l'ossigeno così prodotti devono essere separati, inoltre l'idrogeno si può trasformare in deuterio per cattura neutronica, e possono essere presenti altre impurutà di gas prodotti dalla fissione e attuvi radiologicamente, quindi si rischia di produrrre gas radioattivo
Giovanni, permettimi qualche correzione
ho forti dubbi sul fatto che si possa pensare all'impiego dello zirconio per la produzione di idrogeno, per evidenti ragioni. Questo è infatti un effetto collaterale, non voluto, dell'eccessivo innalzamento della temperatura delle guaine, che può avvenire solo in condizioni incidentali.
La via elettrolitica è facilmente percorribile, ed il problema della formazione del deuterio non esiste, perché è impensabile che si realizzino celle galvaniche all'interno del sistema di contenimento del reattore, in una zona dove il flusso neutronico è ancora sensibile. L'elettrolisi può essere fatta anche a 1000 km di distanza.
Comunque, questa della produzione dell'idrogeno è una questione del tutto secondaria rispetto al problema delle fonti energetiche. La stragrante maggioranza della CO2 prodotta è associabile ai processi di generazione dell'energia elettrica, quindi dalle centrali termoelettriche, e nei processi industriali. La loro sostituzione con centrali che utilizzano una diversa fonte energetica (che non comporti l'ossidazione del carbonio immagazzinato nella crosta terrestre) sarebbe sufficiente a riposizionare completamente il problema della CO2. Bisogna fare attenzione a non pensare che questo problema sia generato dai mezzi di trasporto che utilizzano idrocarburi, solo per il fatto che quando si parla di inquinamento in TV generalmente trasmettono immagini di strade invase dalle macchine (problema tipicamente urbano) e torri di raffreddamento (che in realtà emettono nuvole d'acqua).
E' importante notare che la disponibilità di energia elettrica prodotta con altre fonti ed a costi sufficientemente competitivi ridurrebbe anche la produzione di CO2 prodotta in altri processi. Per fare un esempio di facile accesso, basti considerare il riscaldamento, attualmente basato, almeno in Italia, quasi completamente sull'impiego di idrocarbiri. Ebbene, anche questa voce potrebbe scomparire, se si disponesse di energia elettrica a basso costo. Basterebbe installare in casa radiatori elettrici. Allo stesso modo si può agire per acqua calda sanitaria, cucina etc. In sintesi, dalle case potrebbe sparire il gas. Questo varrebbe anche per una parte significativa della combustione attualmente effettuata in molti processi industriali, in special modo dove serve calore. L'impiego degli idrocarburi è guidato dal minor costo del calore prodotto con essi, rispetto a quello prodotto coll'elettricità.
ho forti dubbi sul fatto che si possa pensare all'impiego dello zirconio per la produzione di idrogeno, per evidenti ragioni. Questo è infatti un effetto collaterale, non voluto, dell'eccessivo innalzamento della temperatura delle guaine, che può avvenire solo in condizioni incidentali.
La via elettrolitica è facilmente percorribile, ed il problema della formazione del deuterio non esiste, perché è impensabile che si realizzino celle galvaniche all'interno del sistema di contenimento del reattore, in una zona dove il flusso neutronico è ancora sensibile. L'elettrolisi può essere fatta anche a 1000 km di distanza.
Comunque, questa della produzione dell'idrogeno è una questione del tutto secondaria rispetto al problema delle fonti energetiche. La stragrante maggioranza della CO2 prodotta è associabile ai processi di generazione dell'energia elettrica, quindi dalle centrali termoelettriche, e nei processi industriali. La loro sostituzione con centrali che utilizzano una diversa fonte energetica (che non comporti l'ossidazione del carbonio immagazzinato nella crosta terrestre) sarebbe sufficiente a riposizionare completamente il problema della CO2. Bisogna fare attenzione a non pensare che questo problema sia generato dai mezzi di trasporto che utilizzano idrocarburi, solo per il fatto che quando si parla di inquinamento in TV generalmente trasmettono immagini di strade invase dalle macchine (problema tipicamente urbano) e torri di raffreddamento (che in realtà emettono nuvole d'acqua).
E' importante notare che la disponibilità di energia elettrica prodotta con altre fonti ed a costi sufficientemente competitivi ridurrebbe anche la produzione di CO2 prodotta in altri processi. Per fare un esempio di facile accesso, basti considerare il riscaldamento, attualmente basato, almeno in Italia, quasi completamente sull'impiego di idrocarbiri. Ebbene, anche questa voce potrebbe scomparire, se si disponesse di energia elettrica a basso costo. Basterebbe installare in casa radiatori elettrici. Allo stesso modo si può agire per acqua calda sanitaria, cucina etc. In sintesi, dalle case potrebbe sparire il gas. Questo varrebbe anche per una parte significativa della combustione attualmente effettuata in molti processi industriali, in special modo dove serve calore. L'impiego degli idrocarburi è guidato dal minor costo del calore prodotto con essi, rispetto a quello prodotto coll'elettricità.
Ciao kinder, grazie per le precisazioni, è del tutto evidente che ora come ora la produzione dell'idrogeno alll'interno del reattore è al più un problema da evitare, non un processo industriale.
Io facevo riferimento a quanto scritto in un testo di impianti nucleari di qualche anno fa.
Io facevo riferimento a quanto scritto in un testo di impianti nucleari di qualche anno fa.
"kinder":
[quote="remo"]questo principio non lo conosco,ma penso che cmq qualche scarto dev'esserci...dove lo mettiamo?
bisogna fare attenzione a non scivolare su posizioni fondamentaliste.
L'uomo, per il semplice fatto di esistere sulla terra, deve lasciarne traccia. Non si può azzerare l'effetto della sua presenza, così come non si può pretendere che non esista traccia dell'esistenza dei castori. Quello che bisogna fare è contenere l'impatto entro i limiti che il "metabolismo" dell'ecosistema riesce a "digerire".[/quote]
si intendevo quello!


ma perchè non si producono neutroni nella reazione a idrogeno?insomma perchè non c'è radioattivita?
Perchè la reazione fra acqua e zirconio è una reazione chimica.
E' però necessaria una temperatura abbastanza elevata.
E' però necessaria una temperatura abbastanza elevata.
se mi dici dove posso trovare delle fonti, me lo metto a studiare a tempo perso,così non ti stresso e lo capisco anche meglio!
tanto a settembre devo dare l'esame di chimica!ci canta!
tanto a settembre devo dare l'esame di chimica!ci canta!

Secondo me il modo migliore per capire la chimica, cioè quello che ti da gli strumenti perr controllare numericamente, se una certa reazione è possibile è la termodinamica. Poi cconviene avere un po di confidenza con la tavola periodica e il giochino degli orbitali.
termodinamica sto provvedendo(e in parte ho provveduto)il resto...è più un sentito dire che altro!mi devo mettere sotto!

"GIOVANNI IL CHIMICO":
Secondo me il modo migliore per capire la chimica, cioè quello che ti da gli strumenti perr controllare numericamente, se una certa reazione è possibile è la termodinamica. Poi cconviene avere un po di confidenza con la tavola periodica e il giochino degli orbitali.
Sono daccordo con te. Devo ammettere che la chimica negli ultimi tempi mi sta interessando parecchio, peccato, perchè ero indeciso con ing chimica anni fa..ma la parte di impianti non mi piaceva molto. Se avessero impostato il corso come fanno all'EPFL o in Francia lo avrei scelto sicuramente.