Test Medicina

gigli1
Ciao a tutti, qualcuno di voi proverà il test di medicina?

Risposte
gigli1
Vabeh pensandoci su è normale sia così, mi stupisce però che si guardi al dress code anche in ambiti scientifici, quando abbiamo mille esempi di geni con un pessimo gusto nel vestire.

Intermat
Infatti Vict85 concordo con te. Però da qui a dire che incida in modo così netto ce ne passa. In ogni caso il dato era riferito alle società di consulenza per ruoli in cui il rapporto con il cliente è importante.

vict85
Il dress code è meno importante che negli USA e comunque dipende dal settore. In uno studio legale di quelli internazionali che si occupano di alta finanza il dress code e varie altre inezie sono elementi che ti posso escludere a prescindere del curriculum. La stessa cosa vale per altri lavori in cui l'immagine è importante.
In cose più normali invece misura una tua sorta di intelligenza sociale, nel senso che misura quanto tu possa interfacciarti efficacemente con dei clienti o con i tuoi superiori. Insomma devi pensare che tu rappresenterai l'azienda con il cliente e loro vogliono una persona che non faccia una cattiva prima impressione.

gigli1
Sicuramente Ot, ma in un certo senso pertinente. Anche a me inquieta la cosa del dress code...

Intermat
"Vikhr":
Genna, il problema è che spesso sul lavoro viene scelto chi si è laureato prima, anche se con un voto più basso. È uno dei criteri di selezione (e la crisi non fa altro che inasprire la selezione riducendo i posti). Questo spinge molti a volersi laureare il prima possibile anche a scapito dello spirito degli studi universitari e della preparazione personale (non tutti hanno le stesse capacità). Io lo trovo profondamente sbagliato.

Ti capisco e, in linea di principio, condivido quello che dici. Il punto però è questo: alle aziende interessa un ragazzo che "prometta bene". Le gran parte delle nozioni utili per il "lavoro quotidiano" ti saranno date dal gruppo di lavoro. Invece una delle cose più richieste è una buona/ottima conoscenza di Excel proprio perchè è un argomento che si impara da soli. Ora immedesimati in un selezionatore che non ti conosce. Si trova davanti sempre decine di persone e ne deve scegliere 1/2. Come faresti a discriminare due 110? Solo con il tempo di laurea. Probabilmente il selezionatore non capisce niente degli argomenti del tuo cdl e sicuramente non ha tempo per "Interrogarti" su alcuni argomenti. Nonostante ciò i due 110 nella stessa università e nello stesso cdl non sono uguali. Infatti potrebbe essere che ci ci ha messo 6 anni ha interiorizzato di più le materie dell'altro. Però questo non è visibile agli occhi del selezionatore che invece dirà: "Se questo si è laureato con 110 in 5 anni e questo ce ne ha messi 6 vuol dire che questo ultimo è più lento a capire e implementare le cose che studia. Scegliamo il primo. Anzi...scegliamo anche il laureato con 108 in 5 anni. Sicuramente anche lui è più sveglio e veloce di quello con 110 in 6 anni". Ovviamente sono ragionamenti campati per aria. Però sono i più facili e i più immediati per i selezionatori. Oltre a questo, in una conferenza con uno di questi selezionatori, ci è stato detto che è molto importante il colloquio e l'effetto che si fa in quei pochi minuti. Sicurezza, attenzione, risposte pertinenti, domande giuste ecc... Secondo loro, tali aspetti, incidono a tal punto da poter far scegliere anche un candidato con un curriculum universitario peggiore degli altri.
Ultima nota, già che ci siamo: ci è stato detto che, intervistando vari selezionatori, è risultato che il dress code al momento del colloquio incide fino al 50/55% sul giudizio dello stesso! Per me questo è più inquietante di tutto il resto!

PS: Credo però di essere, rispetto all'argomento di questo topic, decisamente OT...

gigli1
"Vikhr":
Io sono uno di quelli usciti col 100 (beh, 99 a dire il vero) che "zoppica" all'Università. Ma zoppico non tanto per la media, intorno al 27-28, ma perché semplicemente mi rifiuto di dare tutti gli esami alla prima sessione (e ho 3-4 esami per sessione), soprattutto quelli con un notevole contenuto matematico. Questo perché il mio "100" al Liceo Scientifico Tecnologico deriva dall'aver sempre studiato con i miei tempi fino a fare definitivamente mia ogni abilità e conoscenza. La chiamo onestà verso se stessi. Naturalmente, per questo motivo, le medie alla fine erano molto alte perché, magari più tardi, dimostravo di essermi impadronito di quello che studiavo e sapevo (e so ancora) scrivere come nessuno. Trovo personalmente il nuovo ordinamento degli studi semplicemente troppo frenetico per una laurea scientifica degna di questo nome. Ognuno ha i suoi tempi di apprendimento e tentare di standardizzare questo aspetto è, per me, contro natura.

Genna, il problema è che spesso sul lavoro viene scelto chi si è laureato prima, anche se con un voto più basso. È uno dei criteri di selezione (e la crisi non fa altro che inasprire la selezione riducendo i posti). Questo spinge molti a volersi laureare il prima possibile anche a scapito dello spirito degli studi universitari e della preparazione personale (non tutti hanno le stesse capacità). Io lo trovo profondamente sbagliato.


Mi trovi d'accordo, però noi dobbiamo capire che il sistema è questo e dobbiamo cavarcela appunto in questo contesto :)

Vikhr
Io sono uno di quelli usciti col 100 (beh, 99 a dire il vero) che "zoppica" all'Università. Ma zoppico non tanto per la media, intorno al 27-28, ma perché semplicemente mi rifiuto di dare tutti gli esami alla prima sessione (e ho 3-4 esami per sessione), soprattutto quelli con un notevole contenuto matematico. Questo perché il mio "100" al Liceo Scientifico Tecnologico deriva dall'aver sempre studiato con i miei tempi fino a fare definitivamente mia ogni abilità e conoscenza. La chiamo onestà verso se stessi. Naturalmente, per questo motivo, le medie alla fine erano molto alte perché, magari più tardi, dimostravo di essermi impadronito di quello che studiavo e sapevo (e so ancora) scrivere come nessuno. Trovo personalmente il nuovo ordinamento degli studi semplicemente troppo frenetico per una laurea scientifica degna di questo nome. Ognuno ha i suoi tempi di apprendimento e tentare di standardizzare questo aspetto è, per me, contro natura.

Genna, il problema è che spesso sul lavoro viene scelto chi si è laureato prima, anche se con un voto più basso. È uno dei criteri di selezione (e la crisi non fa altro che inasprire la selezione riducendo i posti). Questo spinge molti a volersi laureare il prima possibile anche a scapito dello spirito degli studi universitari e della preparazione personale (non tutti hanno le stesse capacità). Io lo trovo profondamente sbagliato.

Sk_Anonymous
"Genna":
Certo capisco benissimo cosa intendi! Però ti voglio solo dire che il fatto che tua abbia un voto buono alla maturità non delinea solo " se sai tradurre o no il latino" , delinea tutto uno stile di studio... Se prendi un bel voto significa che : ti impegni, partecipi, studi, sei costante... Tutte qualità che saranno molto importanti anche all'università!

E che verranno fuori all'Università, se ci saranno. Dovete entrare nell'ottica che quelli che state facendo ora sono soltanto studi superficiali, che non vi danno alcuna "competenza", essendo rivolti a coloro che intendono partecipare agli studi superiori (=universitari); e non dovrete nemmeno stupirvi di gente uscita dal liceo con 100 che zoppica all'università ed altri usciti con 80 che vanno molto ma molto meglio dei primi. Tra uno uscito con 80 ed un altro con 100, dalla stessa classe della stessa scuola ed iscritti allo stesso CdL della stessa università, quello con 100 si è addirittura ritirato...
È difficile, lo so, ci siamo passati tutti, per questo vi dico che, secondo me, sacrificare una buona preparazione al test se ci sarà presto (per poter entrare davvero dove volete!) per 5-10 punti in più sul diploma non ne vale pena.

Genna1
"giuliofis":
Aggiungo che tutto questo è dovuto alla "funzione cumulativa" delle conoscenze: se sei laureato in ingegneria e farai domanda per lavorare come ingegnere, guarderanno alla tua laurea in ingegneria e null'altro... Che vuoi che gli importi se hai preso 100L alla maturità? Se sai (sapevi... anni or sono) bene Pascoli? Se sai (sapevi) tradurre Catullo e Cicerone? Se sai l'analisi matematica del liceo? L'analisi la rifai all'università. E credi che a qualche datore di lavoro interessi sapere se sai dimostrare il teorema fondamentale del calcolo? Caspita, si chiama fondamentale... E invece no: interessa sapere se sai fare l'ingegnere e i soldi che eventualmente ti daranno sono ben spesi. E basta.

Certo capisco benissimo cosa intendi! Però ti voglio solo dire che il fatto che tua abbia un voto buono alla maturità non delinea solo " se sai tradurre o no il latino" , delinea tutto uno stile di studio... Se prendi un bel voto significa che : ti impegni, partecipi, studi, sei costante... Tutte qualità che saranno molto importanti anche all'università!

Genna1
"Vikhr":
Per me chiunque studi all'Università dovrebbe limitarsi, per il proprio bene, alla prima delle ambizioni personali, o al limite a un'ulteriore rispetto a quelle da te citate, laurearmi e capire cosa sto studiando. La fretta è sempre stata una cattiva consigliera.

Il problema è un altro, è il lavoro e quindi le risorse che mancano, obbligando a sterili e dannose (soprattutto per chi poi perde) competizioni per quel poco che rimane, ammesso che l'avventura (che implica la separazione dalla propria famiglia) sia scartata in partenza come soluzione. Francamente io non sono un fan del concetto di selezione naturale, come avete capito.

Non ho capito bene cosa intendi con la seconda parte del post?

Genna1
"Intermat":
[quote="Genna"]Beh io non penso sia vero... Il voto di maturità non è solo un numero... E' un voto che esprime la tua preparazione e secondo me è una tappa davvero molto importante... Altrimenti poi cosa sarà? così per tutti gli esami?? Eh non questo lo faccio peggio tanto ha meno crediti... Meglio sacrificarlo per fare bene l'altro... Cioè a me questo stile non piace molto sinceramente...

Guarda il voto di maturità non conterà mai più una volta che avrai preso la laurea. Vediti una qualsiasi proposta di stage (tipico primo lavoro dopo l'università). Nel 90% dei casi non è richiesto un voto minimo di laurea. Del diploma non se ne parla proprio. E quando è richiesto un voto minimo tipicamente sarà un 105/110 o un 108/110 che come capirai è riferito alla laurea. Il voto del diploma, forse, conta se non fai l'università mentre conta sicuramente nei concorsi pubblici nei quali è richiesto un particolare diploma. Ad esempio, da quello che so, per entrare nell'esercito guardano il voto della licenza media. Quindi se hai preso sufficiente alle medie e 100 alla maturità loro guarderanno comunque il sufficiente. A parte queste stranezze però, per il resto, la maturità sarà solo un tuo, si spera, bel ricordo. E probabilmente a Medicina il voto di laurea conterà ancora meno...dato che poi avrai altre specializzazioni e corsi successivi.
Per il discorso degli esami. Come diceva Vikhr c'è chi, come lui, preferisce affrontare tutti gli esami per capire bene la materia mentre c'è chi li fa tutti solo per passarli senza guardare il voto. Secondo me il giusto sta nel mezzo. Se studi bene, per cercare di prendere un buon voto, e alla fine lo prendi allora ti puoi sentire soddisfatto. Detto questo capita spesso che se prendi un brutto voto ad un esame che incide poco nella media decidi di accettarlo e di non riprovare a darlo perchè sai che tanto non peserà molto. Ovviamente questa politica premia solo se viene seguita poche volte perchè già due esami da 6 cfu valgono quanto uno importante da 12cfu. Quindi capisci che, come dicevo prima, la cosa giusta sta nel mezzo. Alcuni esami che andranno così-così e pesano poco li accetterai mentre altri li rifarai. Poi dipenderà dalla tua ambizione personale che potrebbe essere: laurearmi con un buon voto e capire cosa sto studiando; laurearmi con un buon voto e basta; laurearmi con un voto decente in tempo; laurearmi a tutti i costi in tempo; laurearmi.[/quote]
Certo hai assolutamente ragione!... Ovviamente io punterò a studiare bene per ottenere un buon voto... Ma poi credo che studiando con costanza si riesca ad ottenere buoni risultati...

Genna1
"giuliofis":
La tua preparazione? Ma di cosa? I licei non ti danno preparazione, solo conoscenze per studio superiore (=universitario); gli esami universitari possono essere chiesti (essendo studio superiore, e non secondario di seconso grado) ma la stragrande maggioranza delle volte ti chiedono, se te lo chiedo (sottolineo il se), solo il voto di laurea.
Purtroppo per tutti noi la maturità liceale non serve a nulla se non a darti una forma mentis e conoscenze adeguate per studiare all'università. Spesso nemmeno i voti tecnici vengono chiesti! Mio padre è un perito elettrotecnico e gli hanno fatto fare una prova di progettazione di un quadro elettrico. Lui, pur avendo il voto di maturità ben più basso di altri, è stato assunto perché ha dimostrato maggiore competenza.

Si non dico che sia indispensabile... Sicuramente per certe professioni non serve avere un voto alto! Però un voto alto credo sia anche sinonimo di tanto impegno! E ce la metto sempre tutta per andare bene negli studi! E credo sia una cosa importante...

Intermat
Lo spero anche io! Però di questi tempi vedi ingegneri riciclarsi nell'agricoltura...non mi stupirei di nulla. Dipende dalle persone. Ho amici che per il posto stra-fisso da dipendente pubblico rinuncerebbero alla speranza di fare carriera e di guadagnare di più.

Sk_Anonymous
"Intermat":
[quote="gigli"]Mia sorella dice invece che in certe occasioni, come per concorsi ecc potrebbero chiederti anche il voto della maturità.

Da quel poco che so sui concorsi pubblici ti posso dire che conta sicuramente il titolo minimo richiesto (quindi se è richiesto 90 alla maturità e tu hai 89 con 110 e lode alla laurea non puoi partecipare) però per i titoli successivi ci sono dei punti. Questi punti incidono più o meno a seconda di quanto sia importante aver conseguito un titolo di laurea.[/quote]
Beh si spera che un futuro medico (magari pure specializzato) faccia concorsi dove la laurea è no richiesta, di più..!

Intermat
"gigli":
Mia sorella dice invece che in certe occasioni, come per concorsi ecc potrebbero chiederti anche il voto della maturità.

Da quel poco che so sui concorsi pubblici ti posso dire che conta sicuramente il titolo minimo richiesto (quindi se è richiesto 90 alla maturità e tu hai 89 con 110 e lode alla laurea non puoi partecipare) però per i titoli successivi ci sono dei punti. Questi punti incidono più o meno a seconda di quanto sia importante aver conseguito un titolo di laurea.

Sk_Anonymous
"gigli":
Mia sorella dice invece che in certe occasioni, come per concorsi ecc potrebbero chiederti anche il voto della maturità.

Che varrà infinitamente meno del voto di laurea e pignanta volte meno di quello della specializzazione.
La conoscenza è cumulativa.

gigli1
"giuliofis":
[quote="gigli"][quote="Vikhr"]Ti capisco, Genna, ma non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca allo stesso tempo. A questo punto è meglio accontentarsi di un voto basso sul diploma, magari dopo aver spiegato bene le proprie intenzioni ai propri professori, che sicuramente comprenderanno questa scelta, che di per sé denota grande maturità.


Denoterà maturità, ma i voti contano e rimangono.[/quote]
Il voto di maturità non te lo chiederà mai nessuno.[/quote]

Mia sorella dice invece che in certe occasioni, come per concorsi ecc potrebbero chiederti anche il voto della maturità.

Vikhr
"Intermat":
L'ambizione che tu hai aggiunto io l'avevo collocata nel "laurearmi con un buon voto e capire cosa sto studiando". Infatti se si capisce cosa si sta studiando e quindi ci si impegna molto i voti buoni arrivano. Ovvio, a volte capiterà di prendere un 25/26 quando si pensava di poter prendere 28/30. Però mediamente se si studia bene i risultati arrivano.


Questo dipende dal voto minimo (di laurea) che si considera un "buon voto" (specie quando si puntano le proprie speranze su di un concorso pubblico).

"Intermat":
Invece la seconda parte del post non credo di averla afferrata bene. Tu dici che sia il lavoro, dato che scarseggia, a obbligare una competizione fra gli studenti?


Esattamente. Mi riferivo in particolare a tutte le oppurtunità date e tolte dal laurearsi in corso versus laurearsi fuori corso o dal privilegiare una relativa sicurezza sul superamento di un test a numero chiuso (soprattutto riflettendo sui motivi che ne determinano l'impiego) oppure il voto di maturità.
Semplicemente, molto tempo fa questi problemi non esistevano o erano marginali, la crisi invece li ha notevolmente amplificati, spesso a danno di chi studia per capire e per passione, il che alla fine avviene solo con i propri tempi.

Sk_Anonymous
Aggiungo che tutto questo è dovuto alla "funzione cumulativa" delle conoscenze: se sei laureato in ingegneria e farai domanda per lavorare come ingegnere, guarderanno alla tua laurea in ingegneria e null'altro... Che vuoi che gli importi se hai preso 100L alla maturità? Se sai (sapevi... anni or sono) bene Pascoli? Se sai (sapevi) tradurre Catullo e Cicerone? Se sai l'analisi matematica del liceo? L'analisi la rifai all'università. E credi che a qualche datore di lavoro interessi sapere se sai dimostrare il teorema fondamentale del calcolo? Caspita, si chiama fondamentale... E invece no: interessa sapere se sai fare l'ingegnere e i soldi che eventualmente ti daranno sono ben spesi. E basta.

Intermat
L'ambizione che tu hai aggiunto io l'avevo collocata nel "laurearmi con un buon voto e capire cosa sto studiando". Infatti se si capisce cosa si sta studiando e quindi ci si impegna molto i voti buoni arrivano. Ovvio, a volte capiterà di prendere un 25/26 quando si pensava di poter prendere 28/30. Però mediamente se si studia bene i risultati arrivano.

Invece la seconda parte del post non credo di averla afferrata bene. Tu dici che sia il lavoro, dato che scarseggia, a obbligare una competizione fra gli studenti?

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.