Allarme Giappone
Salve a tutti, ho sentito un pò di organi di informazione che dicono, a seguito del terremoto avvenuto in Giappone, che è in atto una "fusione nucleare" nella centrale di Fukushima. A me è parsa a colpo d'occhio una delle solite megabufale che solo i massmedia sono capaci di inventare. Devo ammettere però che io sono enormemente ignorante su queste cose e la notizia si sta diffondendo anche nei telegiornali. Quindi volevo chiedere conferma a voi.
Risposte
"giacor86":
Io non voglio dire che l'energia nucleare sia la manna dal cielo. Voglio solo dire che attualmente è l'unica fonte energetica economica che realmente puó sostituire il petrolio e fare da tampone fra quando l'oro nero finirá e quando controlleremo la fusione. Altrimenti ok, tappezziamo il mondo di celle fotovoltaiche, e pale eoliche, spendendo tonnellate e tonnellate di soldi in piú e mettendo in ginocchio le economie di tutti i paesi del mondo. O sennó facciamo che chiediamo aiuto al massimo esperto in materia, Beppe Grillo. Lui sicuro una soluzione sicura, economica, ovvia e anti-malvagimagnatidetentoridellenergia ce l'ha.
Non sono molto daccordo con questo ragionamento. Sinceramente penso che i meccanismi che mettono in ginocchio le economie, a livello mondiale, siano ben altri.
Una scelta energetica fatta da un singolo Paese, mentre altri fanno scelte diverse, penso che possa mettere in ginocchio l'economia di questo singolo Paese se non riesce a mantenere la competizione con gli altri.
Se le decisioni vengono prese a livello globale, non dico sulla scelta delle fonti energetiche, ma almeno riguardo al sistema di incentivazione, chiaro e garantito, non come quello che si è rivelato essere quello italiano, e che permetta di annullare gli eventuali svantaggi derivanti da scelte energetiche, allora penso che di economie in ginicchio non ce ne sarebbero, o perlomeno non ce ne sarebbero per il motivo della scelta energetica.
Probabilmente ce ne sarebbero per le non uniformità del costo della vita, per le differenti condizioni di lavoro, per le differenti norme ambientali riguardo alla produzione o per un differente rispetto di queste, per l'eccessivo accumulo di capitali...
Comunque penso che per quanto riguarda l'utilizzo significativo delle fonti di energia rinnovabili ci siano anche dei problemi tecnici da risolvere, non solo di costo.
Quella dei pannelli solari nello spazio non e' un'idea campata in aria (ci sono stati degli studi in proposito) e il problema (a suo tempo) era il trasporto dell'energia (si pensava alle microonde....). Va da se che se ci fosse la tecnologia per realizzare un'opera del genere non ci sarebbero problemi di "ore buie" ne di limiti nelle dimensioni dei pannelli.
"Leonardo89":
Eppure dobbiamo farcela un'idea dato che tra un po' bisognerà votare si o no al nucleare.
Giustissimo.
"Leonardo89":
La fusione nucleare sembra ancora molto lontana, quindi niente.
Non sono aggiornatissimo in materia, ma da quel che so al momento non la si può purtroppo considerare una soluzione realistica.
"Leonardo89":
Dire compriamo l'energia da altri paesi, poi, significa solo spostare il problema.
Aggiungo: come viene prodotta questa energia altrove?
"Leonardo89":
possono solare ed eolico (uniti ad un po' di risparmio energetico) risolvere il problema energetico mondiale?
A meno di innovazioni sensazionali, no.
Per coprire il solo fabbisogno italiano annuo servirebbero 2800 km quadrati di pannelli. Sfido chiunque ad installare o addirittura lanciare nello spazio un sistema di impianti del genere (e poi come si trasporta l'energia sulla Terra?). Inoltre le ore efficaci di produzione rappresentano circa l'11% della durata giornaliera. Al di fuori di questa fascia spegniamo tutto?
I limiti dell'eolico sono altrettanto evidenti, uno su tutti l'impossibilità di essere realizzato ovunque. Queste fonti sono utili (e per questo vanno sviluppate) per coprire il fabbisogno domestico, ma sono assolutamente non solo insufficienti, ma anche inadeguate rispetto alle esigenze dell'industria.
"Ahi":
Basta pensare a Chernobyl...
A Chernobyl è successo tutto quello che non sarebbe dovuto succedere secondo le regole base di sicurezza. Senza contare che l'impianto era antediluviano. Non lo si può paragonare a quanto si andrebbe a costruire adesso.
"Alexp":
Spero che dopo questo accaduto le persone si rendano conto che le centrali nucleari sono da evitare, perchè per quanto sicure l'imprevedibile può sempre accadere
Mi associo a quanto detto da giacor86. Aggiungo: quanti incidenti nucleari gravi ricordate da quando esiste questa tecnologia? Quante centrali sono state costruite da allora? Quanto è lungo il periodo a cui mi riferisco?
"Ahi":
chi ci dice che in luoghi molto vicini a noi come Germania, Francia e Belgio la centrale sia gestita meglio di come sarebbe gestita in Italia?
Che so, precedenti? Sensazioni?

La mia preoccupazione non sta tanto nell'impianto, ma nella gestione delle scorie. Al momento non sappiamo farlo neppure con la spazzatura ordinaria.

"Faussone":
Non ho un'idea definita sul nucleare, e credo che formarsela adesso sia sbagliato.
Eppure dobbiamo farcela un'idea dato che tra un po' bisognerà votare si o no al nucleare.
Da persona indecisa sulla questione mi chiedo: coloro che sono contrari al nucleare quale alternativa propongono? Gli idrocarburi che costano sempre più e si trovano in paesi ad altissima instabilità politica?
Le rinnovabili? Le industrie possono andare veramente avanti con le rinnovabili?
La fusione nucleare sembra ancora molto lontana, quindi niente.
Dire compriamo l'energia da altri paesi, poi, significa solo spostare il problema.
Quindi mi chiedo di nuovo: possono solare ed eolico (uniti ad un po' di risparmio energetico) risolvere il problema energetico mondiale?
EDIT: dopo il post di GundamRX91 aggiungo: possono solare ed eolico (uniti ad un po' di risparmio energetico) risolvere il problema energetico mondiale in tempi ragionevoli e realistici?
Si ma allora perche' non finanziare il fotovoltaico piuttosto del nucleare, se tanto i tempi son lunghi meglio andare verso una fonte energetica realmente sicura.
Tra l'altro il futuro del fotovoltaico potrebbe essere nello spazio, in modo da non coprire enormi zone del pianeta con i pannelli e trasferire poi l'energia dallo spazio alla terra.
Tra l'altro il futuro del fotovoltaico potrebbe essere nello spazio, in modo da non coprire enormi zone del pianeta con i pannelli e trasferire poi l'energia dallo spazio alla terra.
Non ho un'idea definita sul nucleare, e credo che formarsela adesso sia sbagliato.
Le centrali nucleari sono certamente potenzialmente più pericolose delle centrali a combustibili fossili, ma va considerato che in termini di emissioni in atmosfera non inquinano per nulla. Le centrali che verranno nell'immediato futuro utilizzeranno tra l'altro il combustibile nucleare in maniera più efficiente e questo garantirà di avvicinare l'energia nucleare ad una fonte rinnovabile. Quando poi finalmente la tecnologia per l'uso della fusione sarà pronta, entreremo in una nuova era, ma chissà quanto ci vorrà per quello. Rinunciare al nucleare fino ad allora non credo sia realistico, sono d'accordo con giacor86.
Occorre considerare poi che c'è stato un terremoto immane seguito da un'onda anomala e che questa combinazione di eventi ha interessato una delle centrali più vecchie purtroppo... Insomma mi pare non ragionevole esprimere un giudizio sul nucleare valutando quanto accade e sta accadendo in questi giorni.
Le centrali nucleari sono certamente potenzialmente più pericolose delle centrali a combustibili fossili, ma va considerato che in termini di emissioni in atmosfera non inquinano per nulla. Le centrali che verranno nell'immediato futuro utilizzeranno tra l'altro il combustibile nucleare in maniera più efficiente e questo garantirà di avvicinare l'energia nucleare ad una fonte rinnovabile. Quando poi finalmente la tecnologia per l'uso della fusione sarà pronta, entreremo in una nuova era, ma chissà quanto ci vorrà per quello. Rinunciare al nucleare fino ad allora non credo sia realistico, sono d'accordo con giacor86.
Occorre considerare poi che c'è stato un terremoto immane seguito da un'onda anomala e che questa combinazione di eventi ha interessato una delle centrali più vecchie purtroppo... Insomma mi pare non ragionevole esprimere un giudizio sul nucleare valutando quanto accade e sta accadendo in questi giorni.
"Alexp":
Spero che dopo questo accaduto le persone si rendano conto che le centrali nucleari sono da evitare, perchè per quanto sicure l'imprevedibile può sempre accadere........
Allora evitiamo anche l'energia idroelettrica, perchè imprevedibilemnte mezza montagna franó nella diga del vajont, l'acqua tracimó ed uccise migliaia e migliaia di persone. E anche adesso, in giappone, come ha detto Kinder (non ho verificato ma mi fido) un'altra diga è crollata a causa dell'imprevedibile terremoto e ha ucciso.
Io non voglio dire che l'energia nucleare sia la manna dal cielo. Voglio solo dire che attualmente è l'unica fonte energetica economica che realmente puó sostituire il petrolio e fare da tampone fra quando l'oro nero finirá e quando controlleremo la fusione. Altrimenti ok, tappezziamo il mondo di celle fotovoltaiche, e pale eoliche, spendendo tonnellate e tonnellate di soldi in piú e mettendo in ginocchio le economie di tutti i paesi del mondo. O sennó facciamo che chiediamo aiuto al massimo esperto in materia, Beppe Grillo. Lui sicuro una soluzione sicura, economica, ovvia e anti-malvagimagnatidetentoridellenergia ce l'ha.
"Ahi":
[quote="Alexp"]Spero che dopo questo accaduto le persone si rendano conto che le centrali nucleari sono da evitare, perchè per quanto sicure l'imprevedibile può sempre accadere........
Premetto che sono contro le centrali nucleari, però alla fine se si analizza nel dettaglio la situazione chi ci dice che in luoghi molto vicini a noi come Germania, Francia e Belgio la centrale sia gestita meglio di come sarebbe gestita in Italia? Alla fine in caso di un incidente nucleare in Italia o in uno dei paesi citati non cambierebbe di molto la situazione. Basta pensare a Chernobyl...[/quote]
Concordo in pieno, infatti io sarei per evitarle ovunque!
Ci va "protetto" sì -ma non può
esserci una protezione in questi casi. Mi ricordo
che quando il mio professore di Fisica Tecnica, ed è un Ingegnere Nucleare,
disse questo a lezione, a riguardo proprio di Chernobyl -rimasi molto
colpito. Ed oggi, a pensarci -ed a pensare a quelli in Giappone, davvero mi commossi.
esserci una protezione in questi casi. Mi ricordo
che quando il mio professore di Fisica Tecnica, ed è un Ingegnere Nucleare,
disse questo a lezione, a riguardo proprio di Chernobyl -rimasi molto
colpito. Ed oggi, a pensarci -ed a pensare a quelli in Giappone, davvero mi commossi.
"Alexp":
Spero che dopo questo accaduto le persone si rendano conto che le centrali nucleari sono da evitare, perchè per quanto sicure l'imprevedibile può sempre accadere........
Premetto che sono contro le centrali nucleari, però alla fine se si analizza nel dettaglio la situazione chi ci dice che in luoghi molto vicini a noi come Germania, Francia e Belgio la centrale sia gestita meglio di come sarebbe gestita in Italia? Alla fine in caso di un incidente nucleare in Italia o in uno dei paesi citati non cambierebbe di molto la situazione. Basta pensare a Chernobyl...
Spero che dopo questo accaduto le persone si rendano conto che le centrali nucleari sono da evitare, perchè per quanto sicure l'imprevedibile può sempre accadere........
Anche se usa protezioni, ha ottime probabilità di lasciarci la pelle.
non credo orazio che funzioni così. Credo che se un volontario decida di andare a mettere le mani in un reattore nucleare con il nocciolo parzialmente fuso, non ci vada nudo.
Volevo si rivolgesse
pensiero ai VOLONTARI che stanno lavorando per fare il possibile -per contenere.
Come fecero a Chernobyl.
E MORIRANNO TUTTI -come tutti sono morti a Chernobyl (non
puoi
proteggerti in questi casi) -e lo sanno. E lo stanno facendo.
pensiero ai VOLONTARI che stanno lavorando per fare il possibile -per contenere.
Come fecero a Chernobyl.
E MORIRANNO TUTTI -come tutti sono morti a Chernobyl (non
puoi
proteggerti in questi casi) -e lo sanno. E lo stanno facendo.
La tua descrizione degli eventi equivale a quella che avevo messo io, la tua è più dettagliata e più aggiornata, e non mi prenderò la briga di verificarla.
Ma a parte questo, è stata aperta una discussione non in merito a ciò che avvenuto in Giappone (terremoto, susseguente maremoto) e alle sue conseguenze in generale, ma in merito a ciò che - in seguito al terremto - è accaduto ed accade tuttora a Okuma. Una conseguenza particolare e - secondo me - degna del maggior rilievo possibile (non la ritengo tale perché per tale me la propinano i vari media, va da sé).
Se ritieni che le polemiche sul nucleare siano "tutte prive di base razionale, come al solito" fornendo come esempio il disastro della diga, o ricordando che il maremoto ha causato migliaia di vittime mentre il guasto alla centrale nucleare no, cosa che fra l'altro tutte le persone abbastanza informate sanno, credo che non ci siano basi per uno scambio razionale di idee fra noi - naturalmente spero di sbagliarmi.
EDIT: Nel frattempo le cose stanno peggiorando... la legge di Murphy è veramente in agguato.
Ma a parte questo, è stata aperta una discussione non in merito a ciò che avvenuto in Giappone (terremoto, susseguente maremoto) e alle sue conseguenze in generale, ma in merito a ciò che - in seguito al terremto - è accaduto ed accade tuttora a Okuma. Una conseguenza particolare e - secondo me - degna del maggior rilievo possibile (non la ritengo tale perché per tale me la propinano i vari media, va da sé).
Se ritieni che le polemiche sul nucleare siano "tutte prive di base razionale, come al solito" fornendo come esempio il disastro della diga, o ricordando che il maremoto ha causato migliaia di vittime mentre il guasto alla centrale nucleare no, cosa che fra l'altro tutte le persone abbastanza informate sanno, credo che non ci siano basi per uno scambio razionale di idee fra noi - naturalmente spero di sbagliarmi.
EDIT: Nel frattempo le cose stanno peggiorando... la legge di Murphy è veramente in agguato.
più d'uno dei post contenuti nelle cinque pagine di questo topic ricordano come l'affrontare un qualunque argomento non essendone competente espone al rischio di sbagliare, oltre a quello di approcciarlo con la pancia invece che con la testa. Il tema del nucleare è uno di quelli che più di altri può raccontarla lunga su questi aspetti.
Incurante delle possibili polemiche che potrò causare, invito chi vuol riflettere a considerare quanto segue:
1) l'11 marzo s'è verificato un terremoto molto violento e a poco più di 100 km dalla costa giapponese; il terremoto ha liberato un'energia pari a circa 30.000 volte quella del terremoto dell'Aquila; non era mai stato registrato sisma simile in Giappone;
2) al terremoto è succeduto uno tsunami distruttivo; i video li abbiamo visti tutti, quindi c'è poco da dire;
3) i morti accertati finora (Adnkronos, 15 marzo - 16:58) sono 3373 ed i dispersi 7558; considerando i cataclismi verificatisi è verosimile che i dispersi rimarranno in buona parte tali, o morti accertati; il totale dei morti si prefigura ora intorno agli 11.000, ma se aumentasse non ci sarebbe da stupirsi;
4) i tre reattori operativi al momento del terremoto nell'impianto di Fukushima Dai-ichi sono stati arrestati automaticamente;
5) in seguito alla concomitanza di perdita di potenza off-site e dell'allagamento determinato dal maremoto, che ha messo fuori uso i gruppi elettrogeni locali, i reattori si sono trovati sprovvisti di potenza elettrica;
6) nel tempo intercorso tra l'inizio della sequenza incidentale ed il ripristino dell'alimentazione elettrica con gruppi elettrogeni portati in loco, i reattori sono rimasti sprovvisti della funzione dei sistemi di refrigerazione d'emergenza; ciò ha portato al graduale svuotamento dei circuiti primari, surriscaldamento del combustibile, produzione di idrogeno, rilascio nel sistema di contenimento e successive deflagrazioni; è probabile che una parte degli elementi di combustibile siano danneggiati; non mi aspetto una massa informe fusa; penso che quando apriranno i vessel troveranno alcuni elementi nei quali la camicia di zirconio s'è fusa, con le pasticche cadute sul fondo del nocciolo; i dati di rilascio della radioattività mi fanno pensare che il fenomeno sia limitato, ma per ora i dati disponibili per capire questo sono pochi ed è facile sbagliare;
8) in seguito si è intervenuti per il ripristino del livello nei reattori; già dalle 20:00 UTC di ieri i tre reattori sono dichiarati in cold shutdown.
E' naturalmente presto per dire che il pericolo sia scampato, perché la legge di Murphy è sempre in agguato, oltre al fatto che l'alimentazione elettrica dalla rete non è ancora ripristinata. Fatto sta che finora i dati oggettivi delle cause di morte e danni alla popolazione ed alle cose affidano agli impianti nucleari danneggiati la maggiore responsabilità di aver lasciato per un po' un buco nella disponibilità di potenza elettrica, nonché della batosta alle compagnie assicuratrici che incautamente dovessero aver coperto anche eventi di questo genere.
Detto ciò, e forse con 11.000 morti da piangere, tutte le polemiche sul nucleare sono prive di base razionale, come al solito. Volete un esempio dell'irrazionalità? Il crollo di una diga dovuto al terremoto ha causato l'alluvione che ha spazzato un paese. E qui si parla delle centrali nucleari, che finora hanno fatto qualche ferito tra gli operai!
Incurante delle possibili polemiche che potrò causare, invito chi vuol riflettere a considerare quanto segue:
1) l'11 marzo s'è verificato un terremoto molto violento e a poco più di 100 km dalla costa giapponese; il terremoto ha liberato un'energia pari a circa 30.000 volte quella del terremoto dell'Aquila; non era mai stato registrato sisma simile in Giappone;
2) al terremoto è succeduto uno tsunami distruttivo; i video li abbiamo visti tutti, quindi c'è poco da dire;
3) i morti accertati finora (Adnkronos, 15 marzo - 16:58) sono 3373 ed i dispersi 7558; considerando i cataclismi verificatisi è verosimile che i dispersi rimarranno in buona parte tali, o morti accertati; il totale dei morti si prefigura ora intorno agli 11.000, ma se aumentasse non ci sarebbe da stupirsi;
4) i tre reattori operativi al momento del terremoto nell'impianto di Fukushima Dai-ichi sono stati arrestati automaticamente;
5) in seguito alla concomitanza di perdita di potenza off-site e dell'allagamento determinato dal maremoto, che ha messo fuori uso i gruppi elettrogeni locali, i reattori si sono trovati sprovvisti di potenza elettrica;
6) nel tempo intercorso tra l'inizio della sequenza incidentale ed il ripristino dell'alimentazione elettrica con gruppi elettrogeni portati in loco, i reattori sono rimasti sprovvisti della funzione dei sistemi di refrigerazione d'emergenza; ciò ha portato al graduale svuotamento dei circuiti primari, surriscaldamento del combustibile, produzione di idrogeno, rilascio nel sistema di contenimento e successive deflagrazioni; è probabile che una parte degli elementi di combustibile siano danneggiati; non mi aspetto una massa informe fusa; penso che quando apriranno i vessel troveranno alcuni elementi nei quali la camicia di zirconio s'è fusa, con le pasticche cadute sul fondo del nocciolo; i dati di rilascio della radioattività mi fanno pensare che il fenomeno sia limitato, ma per ora i dati disponibili per capire questo sono pochi ed è facile sbagliare;
8) in seguito si è intervenuti per il ripristino del livello nei reattori; già dalle 20:00 UTC di ieri i tre reattori sono dichiarati in cold shutdown.
E' naturalmente presto per dire che il pericolo sia scampato, perché la legge di Murphy è sempre in agguato, oltre al fatto che l'alimentazione elettrica dalla rete non è ancora ripristinata. Fatto sta che finora i dati oggettivi delle cause di morte e danni alla popolazione ed alle cose affidano agli impianti nucleari danneggiati la maggiore responsabilità di aver lasciato per un po' un buco nella disponibilità di potenza elettrica, nonché della batosta alle compagnie assicuratrici che incautamente dovessero aver coperto anche eventi di questo genere.
Detto ciò, e forse con 11.000 morti da piangere, tutte le polemiche sul nucleare sono prive di base razionale, come al solito. Volete un esempio dell'irrazionalità? Il crollo di una diga dovuto al terremoto ha causato l'alluvione che ha spazzato un paese. E qui si parla delle centrali nucleari, che finora hanno fatto qualche ferito tra gli operai!
Come ho già detto, la "botta forte" in questo senso - ovvero che bloccò quasi completamente l'industria e la ricerca nel settore, accadde molto prima; all'epoca di Chernobyl la nostra ricerca (l'industria è ed era praticamente assente) vivacchiava più o meno come adesso. C'erano progetti politici per poter importare, tipo "giocattolo già funzionante", impianti di produzione di media potenza, e il tutto fu bloccato dal referendum.
Non si può certo dire che la ricerca non ne abbia risentito (e certo questo non è stato bene), ma forse in quel caso il gioco è valso la candela.
Non si può certo dire che la ricerca non ne abbia risentito (e certo questo non è stato bene), ma forse in quel caso il gioco è valso la candela.
"Rggb":
Non lo fu: all'epoca del disastro di Chernobyl si parlava - come adesso - di "importare" le centrali da chi aveva la tecnologia (GE, WW et al). Come adesso, vorrebbe dire mettersi sotto casa centrali nucelari senza avere un'industria o una ricerca dietro di esse
E invece secondo me lo fu, perchè la scelta non solo ha fermato il progetto di importare le centrali da fuori, ma ha bloccato completamente l'avanzamento dell'industria e della ricerca nucleare in Italia. Per qualcuno questo è un bene, per me no.
http://www.ilgiornale.it/terremoto_giappone.pic1
Secondo me ormai non c'è più nulla da fare, si sarà giunti al livello 7 della scala Ines.
Secondo me ormai non c'è più nulla da fare, si sarà giunti al livello 7 della scala Ines.
@Lord K
Condivido l'analisi in senso generale, però - scusa se mi permetto - questa è un po' una sciocchezza
In Giappone hanno scelto di fare centrali nucelari -> questa è la conseguenza. Il loro è un paese ad alto rischio sismico. Non esiste un luogo in quel paese intrinsicamente più sicuro di un altro.
Tornando all'analisi di ciò che è avvenuto:
- c'è stato un terremoto eccezionale, ma in un paese che è a rischio sismi di tale potenza; le centrali nucleari sono progettate tenendo conto di tale rischio;
- c'è una centrale nucleare interessata direttamente nella zona, centrale fra l'altro di vecchia concezione, ma tant'è... e fra l'altro aveva già ottenuto una moratoria di funzionamento di 10 anni, quando avrebbe dovuto essere smantellato almeno 10 anni fa;
- "che ci frega, abbiamo i sistemi di sicurezza!" - infatti i reattori attivi vengono automaticamente fermati; peccato che il terremoto provochi interruzioni di energia e che le pompe per il ciclo dell'acqua siano senza corrente...
- "che ci frega, abbiamo i generatori autonomi!" - che infatti entrano in funzione; peccato arrivi un'onda anomala che - pur non provocando gravi danni diretti al sito, guasta i generatori diesel.
E qui cominciano i problemi... il che ci dovrebbe far riflettere su cosa sia mettere in piedi un impianto del genere: l'imprevedibile - ma nemmeno tanto - è accaduto.
@giacor86
Dubbi che, se vuoi informarti, puoi anche toglierti. All'epoca - si parla degli anni '50-60 - c'erano interessanti prospettive e durante la fase di nazionalizzazione dell'ENEL si sarebbe potuta creare una bella industria; altri interessi (di altre persone e società) sono intervenuti, ed è praticamente andato tutto a carte all'aria.
Non lo fu: all'epoca del disastro di Chernobyl si parlava - come adesso - di "importare" le centrali da chi aveva la tecnologia (GE, WW et al). Come adesso, vorrebbe dire mettersi sotto casa centrali nucelari senza avere un'industria o una ricerca dietro di esse, in pratica accettare il rischio che - spero tutti - conosciamo in cambio dell'unico vantaggio di un po' di energia disponibile in più. E come nell'86, il gioco non vale la candela: i cittadini non ne ottengono vantaggi, ma solo rischi, i vantaggi (e sopratutto il denaro) vanno ad altri.
Condivido l'analisi in senso generale, però - scusa se mi permetto - questa è un po' una sciocchezza
"Lord K":
In Giappone hanno scelto di fare le loro centrali in luoghi palesemente a rischio sismico e questa è una conseguenza della loro scelta.
In Giappone hanno scelto di fare centrali nucelari -> questa è la conseguenza. Il loro è un paese ad alto rischio sismico. Non esiste un luogo in quel paese intrinsicamente più sicuro di un altro.
Tornando all'analisi di ciò che è avvenuto:
- c'è stato un terremoto eccezionale, ma in un paese che è a rischio sismi di tale potenza; le centrali nucleari sono progettate tenendo conto di tale rischio;
- c'è una centrale nucleare interessata direttamente nella zona, centrale fra l'altro di vecchia concezione, ma tant'è... e fra l'altro aveva già ottenuto una moratoria di funzionamento di 10 anni, quando avrebbe dovuto essere smantellato almeno 10 anni fa;
- "che ci frega, abbiamo i sistemi di sicurezza!" - infatti i reattori attivi vengono automaticamente fermati; peccato che il terremoto provochi interruzioni di energia e che le pompe per il ciclo dell'acqua siano senza corrente...
- "che ci frega, abbiamo i generatori autonomi!" - che infatti entrano in funzione; peccato arrivi un'onda anomala che - pur non provocando gravi danni diretti al sito, guasta i generatori diesel.
E qui cominciano i problemi... il che ci dovrebbe far riflettere su cosa sia mettere in piedi un impianto del genere: l'imprevedibile - ma nemmeno tanto - è accaduto.
@giacor86
"giacor86":
Sul fatto che fossimo i primi in europa ho i miei seri dubbi.
Dubbi che, se vuoi informarti, puoi anche toglierti. All'epoca - si parla degli anni '50-60 - c'erano interessanti prospettive e durante la fase di nazionalizzazione dell'ENEL si sarebbe potuta creare una bella industria; altri interessi (di altre persone e società) sono intervenuti, ed è praticamente andato tutto a carte all'aria.
"giacor86":
Ad ogni modo resto convinto che quella scelta fu un grave errore.
Non lo fu: all'epoca del disastro di Chernobyl si parlava - come adesso - di "importare" le centrali da chi aveva la tecnologia (GE, WW et al). Come adesso, vorrebbe dire mettersi sotto casa centrali nucelari senza avere un'industria o una ricerca dietro di esse, in pratica accettare il rischio che - spero tutti - conosciamo in cambio dell'unico vantaggio di un po' di energia disponibile in più. E come nell'86, il gioco non vale la candela: i cittadini non ne ottengono vantaggi, ma solo rischi, i vantaggi (e sopratutto il denaro) vanno ad altri.