Teorema di Lee-Wha-Chung

Newton_1372
Come si dimostra che ogni forma differenziale $A_i dp_i+B_j dq_j$ che mi fa il piacere di essere un invariante integrale universale, ovvero tale che
$\int_\gamma A_i dp_i + B_j dq_j = C$ per ogni $\gamma$ disegnato in un tubo di flusso Hamiltoniano DEVE ESSERE un multiplo dell'invariante di Poincarè Cartan? Cioè la tesi è che sotto questa ipotesi esiste una $c$ tale che
$ A_i dp_i + B_j dq_j = c( p_i dq_i)$
(TEOREMA DI LEE WHA-CHUNG, da me soprannominato "teorema del muso giallo")

Di questa cosa ho trovato una dimostrazione per un solo grado di libertà: in questo modo gamma è una curva tracciata sullo spazio tridimensionale (q,p,t). Nella dimostrazione vengono usati concetti come il rotore, il teorema di Stokes...concetti che esistono solo in R3.

Ma è possibile avere una dimostrazione completa, valida per piu gradi di libertà?

Se vi linko la dimostrazione con n=1, mi scrivereste la generalizzazione? Che strumenti matematici servono?

Risposte
j18eos
"newton_1372":
...Nella dimostrazione vengono usati concetti come il rotore, il teorema di Stokes...concetti che esistono solo in R3...
Falso!

Basta studiare un pò di geometria riemanniana, la lingua della meccanica hamiltoniana, e vedrai che questi concetti si generalizzano ad \(\displaystyle\mathbb{R}^n\) ed oltre...

Qualche riferimento bibliografico:
[list=1]
[*:2d1p8ons] Abate, Tovena - Geometria Differenziale;[/*:m:2d1p8ons]
[*:2d1p8ons] Abraham, Marsden - Foundations of Mechanics;[/*:m:2d1p8ons]
[*:2d1p8ons] Spivak - Calculus on Manifolds: A Modern Approach to Classical Theorems of Advanced Calculus.[/*:m:2d1p8ons][/list:o:2d1p8ons]
Sono sicuro che Spivak, in uno dei 5 volumi di A Comprehensive Introduction to Differential Geometry, generalizzi ma non ho il tempo di cercarlo; ignoro se Lee in Riemannian Geometry faccia lo stesso.

Newton_1372
Se trascrivo qui una dimostrazione per n=1, mi scrivereste la generalizzazione a n qualunque?

j18eos
Non conosco questo teorema; ti ho solo fornito dei riferimenti bibliografici utili...

Newton_1372
Quello che chiedevo è di costruirmi una "versione" della dimostrazione per n>1...mi viene promesso nel libro che "per n>1 la dimostrazione cambia solo nella forma, non nella sostanza". Trascrivo?

j18eos
Mi spiace che non possa esserti ulteriormente utile, ti ho solo fornito delle informazioni bibliografiche;

non conosco la tua conoscenza della geometria riemanniana, ma sicuramente io non sono in grado di trascriverti una dimostrazione da te richiesta.

Newton_1372
Intanto la posso trascrivere?

j18eos
Solo se non viola il regolamento vigente. ;)

apatriarca
Puoi trascrivere la dimostrazione senza problemi. Non conosco il particolare teorema (non ho fatto molto di geometria simplettica e comunque la tesi che hai scritto è molto più "da fisico"* di quelle con cui ho avuto normalmente a che fare), ma guardando su internet ho notato che anche la tesi del teorema sembra essere spesso diversa da quella che hai dato. Sono molto probabilmente equivalenti, ma forse l'altra formulazione porta più facilmente ad una dimostrazione nel caso generico.

* Nel senso che è basata molto sulle coordinate. Sono una frana con i calcoli e preferisco normalmente fare uso di strutture/definizioni/oggetti.. più astratte.

Newton_1372
Prima di trascriverla, una curiosità.

Come posso generalizzare il rotore per dimensioni maggiori di 3? Vale ancora che sotto opportune ipotesi una forma differenziale $A_i dx_i$ è esatta se e solo se è "irrotazionale" (nel senso generalizzato)?

apatriarca
Più che i singoli strumenti, quello che normalmente puoi generalizzare è il procedimento generale della dimostrazione. Ci sono infatti diversi modi con cui si può dimostrare che una forma è esatta.

Se dovessi provare a dimostrare questo teorema credo che partirei dalle seguenti osservazioni.

Siano \(\phi_1\) e \(\phi_2\) due forme differenziali come da teorema per cui \( \int_\gamma \phi_1 = \int_\gamma \phi_2 = C \) per ogni \(\gamma\). La loro differenza dovrà quindi rispettare la seguente condizione
\[ \int_\gamma \psi = \int_\gamma (\phi_2 - \phi_1) = \int_\gamma \phi_2 - \int_\gamma \phi_1 = 0. \]
A questo punto è importante comprendere come sono fatte le forme differenziali con quest'ultima proprietà. Dopodiché si può quindi osservare che se \( \int_\gamma \phi = C, \) allora \( \int_\gamma \phi/C = 1 \). Tutte le forme differenziali che stai cercando sono quindi multipli di una qualche forma differenziale il cui integrale sia uguale a uno. A questo punto dovresti essere riuscito a caratterizzare completamente le tue forme differenziali e quindi ad arrivare alla tesi. È più o meno così che funziona la dimostrazione nel caso con \(n=1\)?

Newton_1372
Neanche per idea; per n=1 si prende una generica forma differenziale a 1 grado di libertà: $Adq+Bdp+Cdt$. Piu o meno (scriverò la dimostrazione dettagliatamente o vi farò avere un link) si usa il fatto che a 1 grado di libertà ho una forma differenziale del primo ordine in 3 variabili, in qualche modo (anche usando le eq. di Hamilton e l'ipotesi che essa sia un invariante integrale) viene fatta vedere che è esatta mostrando che il rotore è 0...
faccio prima a darvi un link
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=& ... 0519,d.ZWU

Scarica il pdf. Pagina 290. La mia curiosità verso questo teorema è ormai troppo accesa per poterlo ignorare. Piu in giro non riesco a trovare la dimostrazione, piu la mia curiosità aumenta. D'altra parte viene assicurato che "La dimostrazione nel caso generale può ottenersi usando le stesse idee, ma è piu laboriosa". Effettivamente l'unica parte della dimostrazione che non è valida per n>1 è quella dove viene dimostrato che la forma è esatta, e quindi annulla le componenti del rotore.

apatriarca
Devo ammettere che non avevo capito il teorema. La tesi è un po' diversa da quella da te scritta.. Dopo aver letto velocemente le tue dispense mi è tuttavia tutto un po' più chiaro.

Provo quindi a riproporre tale tesi.

Per ogni Hamiltoniana regolare \(H\), sia \(U^H_{t,t_0}\) l'evoluzione temporale corrispondente ad \(H\). Sia inoltre \( \{ \gamma^H(t), t \in \mathbb R \} \) la famiglia di curve chiuse che si ottiene da una curva regolare chiusa \(\gamma\), trasportandola mediante \(U^H_{t,0}\):
\[ \gamma^H(t) = U^H_{t, 0} \gamma. \]
Siano inoltre \(A\) e \(B\) funzioni regolari definite su \(\tilde\Gamma\) ed a valori in \(\mathbb R^n\).

Se la circuitazione della forma differenziale
\[ \pi = A \cdot dp + B \cdot dq \]
su \(\gamma^H(t),\)
\[ \mathcal{I}^{H,t}(\gamma) = \oint_{\gamma^H(t)} [ A \cdot dp + B \cdot dq ] \]
è indipendente da \(t\) e da \(H\) per OGNI Hamiltoniana \(H\) e per ogni curva chiusa regolare \(\gamma\), allora esiste \(c \in \mathbb R,\) indipendente da \(H\) e da \(\gamma,\) tale che
\[ \mathcal{I}^{H,t}(\gamma) = c\,I(\gamma) = c \, \oint_\gamma p \cdot dq. \]

Newton_1372
Si, e lei...mi sapreste generalizzare la dimostrazione del pdf per n>1?

j18eos
"newton_1372":
...Come posso generalizzare il rotore per dimensioni maggiori di 3?...
Scusa se non mi sono fatto vivo, cercherò almeno di darti qualche indicazione o riferimento via web; se non proprio la costruzione...

Newton_1372
uniti contro il teorema del muso giallo!

Newton_1372
up

apatriarca
Per prima cosa direi che chiamarlo "teorema del muso giallo" sia un po' irrispettoso verso il matematico (o fisico) che ha dimostrato il teorema. Credo sia meglio continuare a chiamarlo teorema di Lee Hwa-Chung o eventualmente teorema LHC.

Ti propongo l'inizio della generalizzazione della tua dimostrazione. In realtà il discorso sul rotore si generalizza semplicemente all'osservazione che una forma esatta è anche chiusa. Se una forma differenziale è chiusa allora tutte le derivate parziali miste devono essere uguali e questa è l'espressione che ho usato alla fine. Puoi provare a continuare la dimostrazione visto il tuo interesse in essa. In questo momento non ho tempo per finirla io stesso.

Per una maggiore comodità di lettura ho usato \(\delta\) per indicare il differenziale e ho limitato l'uso della lettera \(d\) alla notazione per la derivazione. Ho anche usato la notazione di Einstein per alleggerire la notazione.

Siccome \(\mathcal I^{H,t}(\gamma)\) rimane costante al variare di \(t\), deve valere la relazione
\[ \frac{d}{dt} \, \mathcal I^{H,t}(\gamma) = 0. \]
Derivando sotto il segno di integrale otteniamo quindi
\[\begin{align*}
0 = &\oint \frac{d A_i}{dt} \, \delta p^i + A_i \, \frac{d}{dt} \, \delta p^i + \frac{d B_i}{dt} \, \delta q^i + B_i \, \frac{d}{dt} \, \delta q^i \\
= &\oint \frac{d A_i}{dt} \, \delta p^i + A_i\,\delta\,\frac{d p^i}{dt} + \frac{d B_i}{dt} \, \delta q^i + B_i\,\delta\,\frac{d q^i}{dt}.
\end{align*}\]

A questo punto possiamo integrare per parti i termini con le derivate all'interno dei differenziali osservando che per una curva chiusa vale la relazione \( \oint_\gamma u\,\delta v = - \oint_\gamma v\, \delta u \). Possiamo inoltre fare uso delle equazioni di Hamilton per riscrivere le derivate temporali di \(p^i\) e \(q^i\) ed esplicitare le derivate totali. Otteniamo così la seguente equazione:
\[\begin{align*}
0 = &\oint \biggl( \frac{\partial A_i}{\partial q^j}\frac{\partial H}{\partial p^j} - \frac{\partial A_i}{\partial p^j}\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial A_i}{\partial t} \biggr) \, \delta p^i + \biggl( \frac{\partial B_i}{\partial q^j}\frac{\partial H}{\partial p^j} - \frac{\partial B_i}{\partial p^j}\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial B_i}{\partial t} \biggr) \, \delta q^i \\
&+ \frac{\partial H}{\partial q^i} \, \delta A_i - \frac{\partial H}{\partial p^i}\,\delta B_i \\
= &\oint \biggl( \frac{\partial A_i}{\partial q^j}\frac{\partial H}{\partial p^j} - \frac{\partial A_i}{\partial p^j}\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial A_i}{\partial t} \biggr) \, \delta p^i + \biggl( \frac{\partial B_i}{\partial q^j}\frac{\partial H}{\partial p^j} - \frac{\partial B_i}{\partial p^j}\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial B_i}{\partial t} \biggr) \, \delta q^i \\
&+ \frac{\partial H}{\partial q^i} \, \biggl( \frac{\partial A_i}{\partial p^j} \, \delta p^j + \frac{\partial A_i}{\partial q^j} \, \delta q^j \biggr) - \frac{\partial H}{\partial p^i} \, \biggl( \frac{\partial B_i}{\partial p^j} \, \delta p^j + \frac{\partial B_i}{\partial q^j} \, \delta q^j \biggr) \\
= &\oint \biggl( \frac{\partial A_i}{\partial q^j}\frac{\partial H}{\partial p^j} - \frac{\partial A_i}{\partial p^j}\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial A_j}{\partial p^i}\frac{\partial H}{\partial q^j} - \frac{\partial B_j}{\partial p^i}\frac{\partial H}{\partial p^j} + \frac{\partial A_i}{\partial t} \biggr)\,\delta p^i \\
&+ \biggl( \frac{\partial B_i}{\partial q^j}\frac{\partial H}{\partial p^j} - \frac{\partial B_i}{\partial p^j}\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial A_j}{\partial q^i}\frac{\partial H}{\partial q^j} - \frac{\partial B_j}{\partial q^i}\frac{\partial H}{\partial p^j} + \frac{\partial B_i}{\partial t} \biggr) \, \delta q^i
\end{align*}\]

Raccogliendo un po' di termini otteniamo
\[\begin{align*}
0 = &\oint \Biggl( \biggl( \frac{\partial A_i}{\partial q^j} - \frac{\partial B_j}{\partial p^i} \biggr)\,\frac{\partial H}{\partial p^j} + \biggl( \frac{\partial A_j}{\partial p^i} - \frac{\partial A_i}{\partial p^j} \biggr)\,\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial A_i}{\partial t} \Biggr)\,\delta p^i \\
&+ \Biggl( \biggl( \frac{\partial B_i}{\partial q^j} - \frac{\partial B_j}{\partial q^i} \biggr)\,\frac{\partial H}{\partial p^j} + \biggl( \frac{\partial A_j}{\partial q^i} - \frac{\partial B_i}{\partial p^j} \biggr)\,\frac{\partial H}{\partial q^j} + \frac{\partial B_i}{\partial t} \Biggr) \, \delta q^i
\end{align*}\]
Sfortunatamente in questo caso generale i termini non si semplificano molto. Possiamo però provare a definire alcune matrici il cui studio potrebbe forse aiutarci un po'. Sia per esempio
\[ S_{ji} = \biggl( \frac{\partial A_j}{\partial p^i} - \frac{\partial A_i}{\partial p^j} \biggr). \]
Osserviamo prima di tutto che \(S_{ii} = 0\) e che \(S_{ij} = -S_{ji}\). Si tratta quindi di una matrice antisimmetrica. Possiamo dire lo stesso per
\[ T_{ji} = \biggl( \frac{\partial B_i}{\partial q^j} - \frac{\partial B_j}{\partial q^i} \biggr). \]
Discorso un po' diverso vale invece per
\[ U_{ji} = \biggl( \frac{\partial A_i}{\partial q^j} - \frac{\partial B_j}{\partial p^i} \biggr). \]
Non possiamo dire molto su questa matrice, ma osserviamo subito che la matrice compare normalmente nei termini con \(p^i\) e trasposta e negata nei termini con \(q^i\). Usando la notazione matriciale possiamo riscrivere la forma differenziale come segue:
\[ \biggl( \frac{\partial H}{\partial p}\,U + \frac{\partial H}{\partial q}\,S + \frac{\partial A}{\partial t} \biggr)\,\delta p + \biggl( \frac{\partial H}{\partial p}\,T - \frac{\partial H}{\partial q}\,U^t + \frac{\partial B}{\partial t} \biggr)\,\delta q \]

In modo simile alla dimostrazione per \(n = 1\), osserviamo a questo punto che la circuitazione della forma differenziale che abbiamo ottenuto è nulla per ogni curva chiusa e quindi deve essere esatta. Quindi è ovviamente anche chiusa da cui possiamo dedurre che valgono le relazioni:
\[\begin{align*}
\frac{\partial \bar{A_i}}{\partial p^j} &= \frac{\partial \bar{A_j}}{\partial p^i} \\
\frac{\partial \bar{A_i}}{\partial q^j} &= \frac{\partial \bar{B_j}}{\partial p^i} \\
\frac{\partial \bar{B_i}}{\partial q^j} &= \frac{\partial \bar{B_j}}{\partial q^i}
\end{align*}\]
Credo sia a questo punto abbastanza evidente perché la maggior parte degli autori preferisce dare la dimostrazione solo per \(n = 1\).. Ti lascio continuare..

Newton_1372
1).Pensi abbia gli strumenti concettuali per continuarla?
2). Teorema del muso giallo....dai era solo un epiteto simpatico e scherzoso! E non penso che Lee Wha Chang se ne prenderà troppo...

apatriarca
E' un epiteto razzista, più che scherzoso, ma non importa. Non ho idea se tu abbia o meno gli strumenti per continuarlo. Non ho alcuna idea di quali siano le tue conoscenze. La parte iniziale consiste comunque semplicemente nell'esplicitare quei calcoli e per il resto i metodi dovrebbero essere simili a quelli del caso \(n=1\). In ogni caso non ho tempo durante questo weekend per portare a termine la dimostrazione.

j18eos
"newton_1372":
...Come posso generalizzare il rotore per dimensioni maggiori di 3?...
Sia \(\displaystyle(M,g)\) una varietà riemanniana[nota]Se prefersci, considera \(\displaystyle\mathbb{R}^n\) con la usuale metrica euclidea, detta in questo contesto metrica piatta.[/nota]; definito:
\[
\forall P\in M, v\in T_PM,\,v^{\flat}=g_P(\cdot,v)\in T_P^{*}M
\]
si definisce rotore \(\displaystyle\mathrm{rot}X\) di un campo vettorale \(\displaystyle X\) di \(\displaystyle M\) la \(\displaystyle 2\)-forma differenziale \(\displaystyle d(X^{\flat})\).

Se in coordinate locali[nota]Usando la comoda notazione di Einstein.[/nota] \(\displaystyle X=X^i\partial_i\)[nota]Per comodità di notazione: \(\displaystyle\partial_i=\partial x^i\).[/nota] risulta:
\[
\mathrm{rot}X=\frac{\partial g_{ik}X^i}{\partial x^j}dx^j\wedge dx^k.
\]

Confronta Abate - Tovena, opera citata.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.