Cos'è il lavoro?
Ciao a tutti,
mi trovo in una situazione grottesca: dai testi di Fisica si sa che il lavoro di una forza \( \mathbf{F} \) costante applicata in \( P \) è definito come
\[ L = \mathbf{F} \cdot \Delta \mathbf{r} \]
dove \( \Delta \mathbf{r} \) è il vettore spostamento di \( P \).
Ma cos'è il lavoro? Cosa rappresenta fisicamente?
Non si può dire che il lavoro è energia, perché l'energia è definita come una "misura della capacità di compiere lavoro".
Chi è che mi sa dare una definizione intuitiva di lavoro compiuto da una forza?
mi trovo in una situazione grottesca: dai testi di Fisica si sa che il lavoro di una forza \( \mathbf{F} \) costante applicata in \( P \) è definito come
\[ L = \mathbf{F} \cdot \Delta \mathbf{r} \]
dove \( \Delta \mathbf{r} \) è il vettore spostamento di \( P \).
Ma cos'è il lavoro? Cosa rappresenta fisicamente?
Non si può dire che il lavoro è energia, perché l'energia è definita come una "misura della capacità di compiere lavoro".
Chi è che mi sa dare una definizione intuitiva di lavoro compiuto da una forza?
Risposte
"lisdap":
Quindi il numero che tu associ alla massa di una mela è come un'altro appellativo, un altro nome, associato alla massa della mela.
Vedi, questo modo di vedere \( 3\, \rm kg \) come un nome è secondo me fuorviante: non è che tu assegni un nome, semplicemente esprimi la massa della mela in funzione della massa di riferimento (ossia la massa del cilindro).
Un po' come quando in Matematica scrivi cose del tipo
\[ f(x) = 2x+5 \]
Non è che assegni a \( f(x) \) il nome \( 2x+5 \), semplicemente esprimi \( f(x) \) in funzione di \( x \).
Vederla in questo modo ti fa capire perché è stata scelta una massa di riferimento e soprattutto perché gli si è dato un nome apposito.
Inoltre, il procedimento di misura che ho descritto serve a dare un senso a frasi del tipo la mela ha massa \( 3\, \rm kg \): questa frase ha un significato preciso, che riassume il procedimento di mettere la mela sulla bilancia confrontandola con il cilindro di riferimento.
Più colloquialmente, si usa dire che la massa della mela è il triplo di quella di riferimento, da cui vedi che il fatto di dire che la mela ha massa \( 3\, \rm kg \) non è come dargli un nome, ma è solo un modo per caratterizzare la massa della mela senza darle un nome proprio (cosa del tutto inutile, dato che io ho assegnato apposta il nome chilogrammo ad una massa di riferimento in modo da poter descrivere tutte le altre).
A questo punto, però, si capisce che stiamo parlando di una questione di lana caprina, perché la cosa che conta non è tanto il significato profondo della frase la mela ha massa \( 3\, \rm kg \), ma piuttosto di mettersi d'accordo sul significato di quella frase.
Io, nel mio piccolo, ti ho scritto cosa intendo quando dico che un oggetto ha massa \( 5\, \rm kg \) ed è secondo me il modo più coerente di vedere la cosa, dato che nei testi di Fisica trovi spesso frasi di questo tipo.
A tal proposito, pensa per esempio ad un esercizio che ti chiede di calcolare la temperatura di un corpo.
Nella soluzione non trovi la misura della temperatura (per esempio \( 5 \)), bensì trovi la temperatura espressa in funzione della temperatura di riferimento (cioè trovi la scrittura \( 5\, ^{\circ} \rm C \), che è a tutti gli effetti una temperatura).
E' un po' che seguo questa discussione, ma ora credo proprio di aver perso il filo...
Qual è il problema?
Per conoscere la massa di un oggetto devo confrontarlo con la massa di un altro oggetto detto "campione", o no?
Riguardo la temperatura però la misura è indiretta, giusto?
Qual è il problema?
Per conoscere la massa di un oggetto devo confrontarlo con la massa di un altro oggetto detto "campione", o no?
Riguardo la temperatura però la misura è indiretta, giusto?
Sì, esatto.
Ciao Riccardo, innanzitutto sappi che apprezzo la tua risposta precedente (non l'ultima, che ancora non ho letto), perché sei stato il primo a mettere in dubbio la mia tesi facendo un discorso preciso e rigoroso. Il tuo penultimo intervento mi è piaciuto molto, lo ammetto. La tua visione sembra essere leggermente diversa dalla mia, ma non di tantissimo. Forse hai ragione tu, forse io, questo ancora non mi è chiaro. io sostengo che $3 Kg$ è un nome attribuito a una massa. Tu invece fai coincidere 3$ Kg$ con la massa dell'oggetto.
Volglio vedere se ho compreso il tuo discorso. Come già detto, prendiamo il famoso cilindro campione, ne consideriamo la massa, e la chiamiamo chilogrammo. Quindi il chilogrammo è una massa e c'è poco da discutere, checché ne pensi navigatore. Se ho capito bene, a questo punto tu identifichi la massa del campione con $1$. Cioé, la massa del campione e 1 COINCIDONO. Questo per convenzione. Si mette quindi il campione su un piatto della bilancia, e si mette nell'altro piatto un altro oggetto. Se l'asta è in bolla, identifico la massa di quell'oggetto con 1. Inoltre, per mettere in evidenza il fatto che la massa di quest'oggetto è stata confrontata con il chilogrammo, aggiungo all'1 la seguente informazione: Kg. Quindi avrò 1 Kg. Quindi 1 Kg E' la massa di quell'oggetto, oppure quell'oggetto ha una massa di 1 Kg, e così via. Volendo, e con questo accolgo il pensiero di axpgn e navigatore, si può anche dire che la massa di quell'oggetto MISURA 1 Kg. E' la stessa cosa. Tuttavia è anche giusto dire che la massa di quell'oggetto E' 1 Kg, checché ne dica axpgn. E' questo quello che intendi? Ciao.
Volglio vedere se ho compreso il tuo discorso. Come già detto, prendiamo il famoso cilindro campione, ne consideriamo la massa, e la chiamiamo chilogrammo. Quindi il chilogrammo è una massa e c'è poco da discutere, checché ne pensi navigatore. Se ho capito bene, a questo punto tu identifichi la massa del campione con $1$. Cioé, la massa del campione e 1 COINCIDONO. Questo per convenzione. Si mette quindi il campione su un piatto della bilancia, e si mette nell'altro piatto un altro oggetto. Se l'asta è in bolla, identifico la massa di quell'oggetto con 1. Inoltre, per mettere in evidenza il fatto che la massa di quest'oggetto è stata confrontata con il chilogrammo, aggiungo all'1 la seguente informazione: Kg. Quindi avrò 1 Kg. Quindi 1 Kg E' la massa di quell'oggetto, oppure quell'oggetto ha una massa di 1 Kg, e così via. Volendo, e con questo accolgo il pensiero di axpgn e navigatore, si può anche dire che la massa di quell'oggetto MISURA 1 Kg. E' la stessa cosa. Tuttavia è anche giusto dire che la massa di quell'oggetto E' 1 Kg, checché ne dica axpgn. E' questo quello che intendi? Ciao.
"lisdap":
……….
Quindi 1 Kg E' la massa di quell'oggetto, oppure quell'oggetto ha una massa di 1 Kg, e così via. Volendo, e con questo accolgo il pensiero di axpgn e navigatore, si può anche dire che la massa di quell'oggetto MISURA 1 Kg. E' la stessa cosa. Tuttavia è anche giusto dire che la massa di quell'oggetto E' 1 Kg, checché ne dica axpgn. E' questo quello che intendi? Ciao.
Grazie eh, lisdap! Molte grazie che "volendo" , e cioè "sforzandoti" , hai accolto il mio pensiero!

Io veramente non so più di che cosa stiamo discutendo…prova ne sia che anche la cara Gio non ci sta capendo più niente!
Altro che "lana caprina" ! Questo è uno di quei tessuti che puzzano, con cui ci fanno delle brutte magliette sintetiche, spacciandoli per capi di lana….
Sarebbe ora di smetterla, ritengo.
"lisdap":
Come già detto, prendiamo il famoso cilindro campione, ne consideriamo la massa, e la chiamiamo chilogrammo. Quindi il chilogrammo è una massa e c'è poco da discutere, checché ne pensi navigatore.
Sì.
"lisdap":
Se ho capito bene, a questo punto tu identifichi la massa del campione con 1. Cioé, la massa del campione e 1 COINCIDONO. Questo per convenzione.
No.
Colgo l'occasione per rettificare una cosa che ho scritto sopra.
Misurare una grandezza significa assegnarle un numero e un'unità di misura.
Quindi (nel caso della massa) ho misurato la massa della mela se le assegno il numero ottenuto tramite confronto con la bilancia tra la mela e il cilindro campione e l'unità di misura chilogrammo, che appunto è la massa che uso come riferimento per la misura. Dico che la massa è \( 3\, \rm kg \) se la bilancia segna tre tacche quando faccio il confronto e dico che \( 3\, \rm kg \) è la misura della massa.
Quindi, il chilogrammo è una massa, ma \( 1\, \rm kg \) no, perché quest'ultima è una scrittura che denota la misura della massa del cilindro.
Meglio così?
"lisdap":
... Tuttavia è anche giusto dire che la massa di quell'oggetto E' 1 Kg, checché ne dica axpgn. ...
No, è la misura della massa, non la massa. La misura. Come ti ho detto la parola "misura" significa rapporto tra due quantità, non è sinonimo di "massa", non è sinonimo di "lunghezza", e così via.
Cordialmente, Alex
Per evitare ulteriore confusione, riscrivo di seguito il mio pensiero, rivisitato alla luce delle ultime riflessioni.
Si chiama chilogrammo (e si denota con \( \rm kg \)) la massa del cilindro di platino-iridio di altezza e diametro \( 0,039\, \rm m \) depositato presso l'ufficio internazionale dei pesi e delle misure a Sèvres (Francia).
Quindi sì, il chilogrammo è una massa, ed è il nome che si dà alla massa del cilindro di cui ho parlato sopra.
Perché dare un altro nome ad una massa? Beh, l'utilità sta nel fatto che tu prendi questa massa come riferimento per poter misurare le masse degli altri corpi.
Precisamente, misurare una massa significa assegnarle un numero ed un'unità di misura. In questo caso, il chilogrammo è l'unità di misura che scelgo per misurare la massa.
Come scegliere il numero? Si pone il corpo di cui si vuol misurare la massa su uno dei due piatti di una bilancia, mentre sull'altro si pone il cilindro campione. Il numero di tacche segnato dalla bilancia è il numero da assegnare alla massa del corpo.
Una volta seguito questo procedimento, se ad esempio la bilancia segna \( 5 \) tacche utilizzando come campione il cilindro di cui sopra, chiamo misura della massa del corpo la scrittura \( 5\, \rm kg \).
Dunque, la frase il corpo ha massa \( 5\, \rm kg \) significa semplicemente che, posto il corpo su un piatto della bilancia e posto il cilindro campione sull'altro piatto, la bilancia segna \( 5 \) tacche.
A questo punto risulta ancora più evidente il fatto che \( 5\, \rm kg \) non è un nome che do alla massa, bensì si tratta di una scrittura che indica un ben preciso processo di misura di tale massa; si osservi che il corpo considerato non è l'unico ad avere massa \( 5\, \rm kg \) e allo stesso tempo una stessa massa non ha una misura univoca, dato che quest'ultima dipende dall'unità che scelgo.
In definitiva, quando i testi di Fisica scrivono frasi come determinare la massa di un corpo, il fatto di scrivere \( 5\, \rm kg \) è un modo possibile di individuarla (ma non è l'unico, perché posso misurare la massa anche secondo altre unità di misura).
Del resto, se io non avessi la possibilità di misurare la massa che mi interessa, come potrei determinarla?
L'unico modo, appunto, sarebbe quello di darle un nome, così come si è fatto col chilogrammo. Come si vede, questo porta a quello che dicevo sopra, cioè che l'importanza di misurare una massa sta proprio nella possibilità di caratterizzare le altre masse in funzione di quella di riferimento.
Ora dovremmo esserci.
Si chiama chilogrammo (e si denota con \( \rm kg \)) la massa del cilindro di platino-iridio di altezza e diametro \( 0,039\, \rm m \) depositato presso l'ufficio internazionale dei pesi e delle misure a Sèvres (Francia).
Quindi sì, il chilogrammo è una massa, ed è il nome che si dà alla massa del cilindro di cui ho parlato sopra.
Perché dare un altro nome ad una massa? Beh, l'utilità sta nel fatto che tu prendi questa massa come riferimento per poter misurare le masse degli altri corpi.
Precisamente, misurare una massa significa assegnarle un numero ed un'unità di misura. In questo caso, il chilogrammo è l'unità di misura che scelgo per misurare la massa.
Come scegliere il numero? Si pone il corpo di cui si vuol misurare la massa su uno dei due piatti di una bilancia, mentre sull'altro si pone il cilindro campione. Il numero di tacche segnato dalla bilancia è il numero da assegnare alla massa del corpo.
Una volta seguito questo procedimento, se ad esempio la bilancia segna \( 5 \) tacche utilizzando come campione il cilindro di cui sopra, chiamo misura della massa del corpo la scrittura \( 5\, \rm kg \).
Dunque, la frase il corpo ha massa \( 5\, \rm kg \) significa semplicemente che, posto il corpo su un piatto della bilancia e posto il cilindro campione sull'altro piatto, la bilancia segna \( 5 \) tacche.
A questo punto risulta ancora più evidente il fatto che \( 5\, \rm kg \) non è un nome che do alla massa, bensì si tratta di una scrittura che indica un ben preciso processo di misura di tale massa; si osservi che il corpo considerato non è l'unico ad avere massa \( 5\, \rm kg \) e allo stesso tempo una stessa massa non ha una misura univoca, dato che quest'ultima dipende dall'unità che scelgo.
In definitiva, quando i testi di Fisica scrivono frasi come determinare la massa di un corpo, il fatto di scrivere \( 5\, \rm kg \) è un modo possibile di individuarla (ma non è l'unico, perché posso misurare la massa anche secondo altre unità di misura).
Del resto, se io non avessi la possibilità di misurare la massa che mi interessa, come potrei determinarla?
L'unico modo, appunto, sarebbe quello di darle un nome, così come si è fatto col chilogrammo. Come si vede, questo porta a quello che dicevo sopra, cioè che l'importanza di misurare una massa sta proprio nella possibilità di caratterizzare le altre masse in funzione di quella di riferimento.
Ora dovremmo esserci.
Ciao, potete rispondermi a queste due domande?
1) se vi dico "uno", o "due", o "tre" ecc....a cosa pensate?
2) qual è la differenza tra un numero naturale, ad esempio "tre", e "casa"?
1) se vi dico "uno", o "due", o "tre" ecc....a cosa pensate?
2) qual è la differenza tra un numero naturale, ad esempio "tre", e "casa"?
Premesso che: perché non apri un thread apposito?
Penso a degli insiemi con tre api, tre orsetti, tre mele, ecc, ... devo essere rimasto alla prima elementare
Nella seconda cosa vuoi dire? Perché "tre" è la rappresentazione (o meglio, una delle tante rappresentazioni) del numero naturale $3$ (questa è un'altra rappresentazione) ...
Se guardiamo al significato delle due parole (che poi prima si dovrebbe determinare il senso che gli dai tu), sono due oggetti o "cose": una concreta (che si può toccare ha detto l'insegnante di italiano a mia nipote delle medie), l'altra astratta.
Ma tu, cosa vuoi sapere?
Cordialmente, Alex
Penso a degli insiemi con tre api, tre orsetti, tre mele, ecc, ... devo essere rimasto alla prima elementare

Nella seconda cosa vuoi dire? Perché "tre" è la rappresentazione (o meglio, una delle tante rappresentazioni) del numero naturale $3$ (questa è un'altra rappresentazione) ...
Se guardiamo al significato delle due parole (che poi prima si dovrebbe determinare il senso che gli dai tu), sono due oggetti o "cose": una concreta (che si può toccare ha detto l'insegnante di italiano a mia nipote delle medie), l'altra astratta.
Ma tu, cosa vuoi sapere?
Cordialmente, Alex
Mah….non l'ho mica capito, a questo punto, dove vuole arrivare lisdap…
Io mi ricordo che "3" è un "cardinale"…
….o era un vescovo? O un Papa? No, Papa no…al massimo oggi ce ne sono due….
Il cardinale di un insieme di elementi….e chi se le ricorda più certe definizioni….c'è di mezzo la corrispondenza biunivoca tra elementi di insiemi finiti….ma non vorrei dire corbellerie, altrimenti viene Gugo e mi dice che sono un "testone"…
Lisdap, la casa è quella che ti sei giocata e hai perso, perché ora è mia. Tra poco vado con l'architetto perché voglio ristrutturarla a modo mio.
Io mi ricordo che "3" è un "cardinale"…
….o era un vescovo? O un Papa? No, Papa no…al massimo oggi ce ne sono due….
Il cardinale di un insieme di elementi….e chi se le ricorda più certe definizioni….c'è di mezzo la corrispondenza biunivoca tra elementi di insiemi finiti….ma non vorrei dire corbellerie, altrimenti viene Gugo e mi dice che sono un "testone"…
Lisdap, la casa è quella che ti sei giocata e hai perso, perché ora è mia. Tra poco vado con l'architetto perché voglio ristrutturarla a modo mio.

A navigatore.....come vedi ci ho rimesso la faccia, sai anche dove abito, vieni quando vuoi, ti aspetto...la casa è bella grossa, parecchi metriquadri, sicuramente farai un ottimo affare.....è già tutto ristrutturato non c'è bisogno che tu spenda soldi, la roba di lisdap è buona, lisdap non vende bufale.
tornando seri, con quelle domandine volevo invitarvi a ragionare sul fatto che un numero altro non è che un nome attribuito a un gruppo di oggetti; quando si conta un gruppo di oggetti e si dice ad esempio 4, si sta attribuendo a quel gruppo di oggetti il nome 4....cosi come la tastiera da cui scrivo si chiama....tastiera.
Ciò dovrebbe rendere evidente che il processo di misura non è altro che una generalizzazione del processo del contare...
tornando seri, con quelle domandine volevo invitarvi a ragionare sul fatto che un numero altro non è che un nome attribuito a un gruppo di oggetti; quando si conta un gruppo di oggetti e si dice ad esempio 4, si sta attribuendo a quel gruppo di oggetti il nome 4....cosi come la tastiera da cui scrivo si chiama....tastiera.
Ciò dovrebbe rendere evidente che il processo di misura non è altro che una generalizzazione del processo del contare...
A lis, contare è fare una corrispondenza biunivoca…
Dare 1 moneta = vedere 1 cammello
dare 2 monete = vedere 2 cammelli….
Dare 1 moneta = vedere 1 cammello
dare 2 monete = vedere 2 cammelli….
"lisdap":
Ciò dovrebbe rendere evidente che il processo di misura non è altro che una generalizzazione del processo del contare...
Eh no, misurare significa confrontare.
Confrontare una precisa caratteristica di due oggetti per poter dire quale sia il rapporto fra loro (a riguardo di quella caratteristica).
Misurare significa confrontare l'altezza di lisdap con quella della sua casa e affermare che lisdap è un terzo della sua casa.
Questa è l'essenza del misurare. Contare viene dopo.
Cordialmente, Alex
Possibile che ancora non riusciamo a chiarirci su questa cosa?
Io direi di procedere una goccia alla volta, altrimenti finiamo come sempre. Iniziamo dal concetto di numero naturale. Non notate una fortissima somiglianza tra le frasi "le caramelle sono 5" e "l'altezza di lisdap è 2 metri"?
Io si.
Che significa la frase "le caramelle sono 5"? Significa che io ho davanti a me un gruppo di oggetti che gode contemporaneamente di due proprietà:
1) quella di essere caramelle;
2) quella di essere 5.
Notare che "caramelle" è una scrittura attribuita a un gruppo di oggetti. E anche 5. In italiano dirò "5 caramelle", oppure le "caramelle sono 5", frasi del tutto equivalenti.
La prima frase si basa sul processo del contare, che senza dubbio è venuto prima di misurare, contrariamente a quanto dice axpgn. Per oora mi fermo qui in attesa di critiche.
Io direi di procedere una goccia alla volta, altrimenti finiamo come sempre. Iniziamo dal concetto di numero naturale. Non notate una fortissima somiglianza tra le frasi "le caramelle sono 5" e "l'altezza di lisdap è 2 metri"?
Io si.
Che significa la frase "le caramelle sono 5"? Significa che io ho davanti a me un gruppo di oggetti che gode contemporaneamente di due proprietà:
1) quella di essere caramelle;
2) quella di essere 5.
Notare che "caramelle" è una scrittura attribuita a un gruppo di oggetti. E anche 5. In italiano dirò "5 caramelle", oppure le "caramelle sono 5", frasi del tutto equivalenti.
La prima frase si basa sul processo del contare, che senza dubbio è venuto prima di misurare, contrariamente a quanto dice axpgn. Per oora mi fermo qui in attesa di critiche.
mi sembra si sia andati un po' ot...
procurati un bambino/a di circa 3 anni, un cuginetto, un vicino di casa...
mostragli due bastoncini di lunghezza diversa e chiedigli quale è più grande,
poi mettigli davanti 12 foglie e chiedigli quante sono.
Fammi sapere.
procurati un bambino/a di circa 3 anni, un cuginetto, un vicino di casa...
mostragli due bastoncini di lunghezza diversa e chiedigli quale è più grande,
poi mettigli davanti 12 foglie e chiedigli quante sono.
Fammi sapere.
"lisdap":
La prima frase si basa sul processo del contare, che senza dubbio è venuto prima di misurare, contrariamente a quanto dice axpgn.
Scusami se mi sono fatto fraintendere: "contare viene dopo" era riferito a quel contesto non in assoluto; intendevo dire che prima confronti e poi conti quante volte l'oggetto che fa da unità di misura è contenuto nell'altro (o viceversa ...)
gio73 ti ha evidenziato molto bene con un esempio la differenza tra il contare e il misurare ... ti posso assicurare che alla scuola materna i concetti di grande/piccolo, alto/basso, ecc. fanno parte dei programmi, contare fino a 12 no

Supponiamo che voi abbiate davanti a voi una certa cosa. A seconda di quello che avete, potrete dire: penna, tavolo, gomma, ruvido, morbido, duro, freddo, caldo, buono, aspro, UNO, DUE, OTTO ecc......Se ad esempio voi avete davanti agli occhi un gruppo di matite, che cosa direte? Matite (al plurale ovviamente). Potete però anche contarle, e dire ad esempio 8 (OTTO). Con questo vi voglio mostrare che un numero è utilizzato nello stesso modo in cui è utilizzata una parola, cioè è un qualcosa che viene "affiancato" a un oggetto. Se io vedo una mela, dirò.....mela appunto, ma potrò anche dire 1 (UNO). Ma potrò anche dire 1 mela. Nella matematica pura il numero viene considerato come qualcosa di puramente formale privo di contenuto. Ad esempio, in matematica 3 non significa assolutamente nulla. E' un simbolo e basta. Così come la grammatica non si preoccupa del significato di una parola, ma della forma della parola stessa.
Però nel linguaggio i numeri hanno un significato.
Premesso questo, supponiamo che voi abbiate davanti agli occhi una lunghezza. Che cosa direte? Lunghezza appunto. Però potete anche contarla, e dire uno. Quindi potrete dire "una lunghezza", o "1 lunghezza". Il bello viene ora. Semplificando al massimo (ovvero non mettendo in gioco anche i numeri razionali e reali), possiamo pensare la lunghezza che abbiamo davanti agli occhi come un insieme di tante lunghezze identiche fra loro. La lunghezza che io ho davanti, che è 1, la posso anche pensare come un insieme di un certo numero di lunghezze coincidenti tra loro. Se io chiamo una di queste lunghezze METRO, alla visione di quella lunghezza potrò rispondere con: 8 METRI. E così via. Quindi, per l'ennesima volta, la proposizione "8 metri è una lunghezza", dove "è" è il verbo ESSERE, è vera. Ecco perché misurare è una generalizzazione del contare. E' cosi al 100 per 100, perchè è il discorso più naturale e semplice possibile, e la verità è sempre la cosa più facile e naturale. Caro Epimenide, non sono io a commettere errori logici. Siete voi che, probabilmente a causa di una non perfetta conoscenza dei meccanismi del linguaggio, non riuscite ad afferrare la questione.
Quindi navigatore inizia a trovarti un altro riparo perché mi sto già movimentando per vendere la tua casa.
Però nel linguaggio i numeri hanno un significato.
Premesso questo, supponiamo che voi abbiate davanti agli occhi una lunghezza. Che cosa direte? Lunghezza appunto. Però potete anche contarla, e dire uno. Quindi potrete dire "una lunghezza", o "1 lunghezza". Il bello viene ora. Semplificando al massimo (ovvero non mettendo in gioco anche i numeri razionali e reali), possiamo pensare la lunghezza che abbiamo davanti agli occhi come un insieme di tante lunghezze identiche fra loro. La lunghezza che io ho davanti, che è 1, la posso anche pensare come un insieme di un certo numero di lunghezze coincidenti tra loro. Se io chiamo una di queste lunghezze METRO, alla visione di quella lunghezza potrò rispondere con: 8 METRI. E così via. Quindi, per l'ennesima volta, la proposizione "8 metri è una lunghezza", dove "è" è il verbo ESSERE, è vera. Ecco perché misurare è una generalizzazione del contare. E' cosi al 100 per 100, perchè è il discorso più naturale e semplice possibile, e la verità è sempre la cosa più facile e naturale. Caro Epimenide, non sono io a commettere errori logici. Siete voi che, probabilmente a causa di una non perfetta conoscenza dei meccanismi del linguaggio, non riuscite ad afferrare la questione.
Quindi navigatore inizia a trovarti un altro riparo perché mi sto già movimentando per vendere la tua casa.
"lisdap":
... Siete voi che, probabilmente a causa di una non perfetta conoscenza dei meccanismi del linguaggio, non riuscite ad afferrare la questione. ...
... insomma ... ci sarebbero un po' di cose da dire su quello che hai scritto, ma visto che parli di linguaggio ...
Ti ho già detto enne volte che "contare" e "misurare" sono due cose differenti, ma in particolare quest'ultima significa anzitutto confrontare, confrontare, CONFRONTARE: che c'entra con il contare? Confrontare significa dire qual è il più grande, il più piccolo, il più alto, il più pesante, il più veloce, ecc. , solamente poi, eventualmente, conti.
Cordialmente, Alex
[quote=Riccardo Desimini]si sa che il lavoro di una forza \( \mathbf{F} \) costante applicata in \( P \) è definito come
\[ L = \mathbf{F} \cdot \Delta \mathbf{r} \]
dove \( \Delta \mathbf{r} \) è il vettore spostamento di \( P \).[\quote]
fine della storia. Tranne qualche formalità, questa è la definizione.
[quote=Riccardo Desimini]Ma cos'è il lavoro? Cosa rappresenta fisicamente?[\quote]
La definizione tecnica, e quantitativa, è sufficiente per fare fisica. L'intuizione può essere costruita mano mano, ma non è qualcosa che si può esigere. Non è strettamente necessaria, in ogni caso.
Un tentativo di cogliere il "significato" di questo concetto è che il lavoro è una misura dell'energia trasferita escludendo il contributo del calore. Il lavoro è un trasferimento di energia "macroscopico", "meccanico" diciamo. Questa descrizione non è valida come definizione, perché messa insieme con quella del calore diventa circolare.
[quote=Riccardo Desimini]perché l'energia è definita come una "misura della capacità di compiere lavoro".[\quote]
questa è una favoletta priva di senso che ripetono in tantissimi. Ed è falsissima. L'energia è la carica di Noether associata all'invarianza per traslazioni temporali. Temo non ci siano modi più semplici di dirlo.
Il punto cruciale che dà senso a tutte queste definizioni apparentemente tirate fuori dal c*lo è il teorema dell'energia cinetica, anche detto teorema delle forze vive o teorema energia-lavoro.
\[ L = \mathbf{F} \cdot \Delta \mathbf{r} \]
dove \( \Delta \mathbf{r} \) è il vettore spostamento di \( P \).[\quote]
fine della storia. Tranne qualche formalità, questa è la definizione.
[quote=Riccardo Desimini]Ma cos'è il lavoro? Cosa rappresenta fisicamente?[\quote]
La definizione tecnica, e quantitativa, è sufficiente per fare fisica. L'intuizione può essere costruita mano mano, ma non è qualcosa che si può esigere. Non è strettamente necessaria, in ogni caso.
Un tentativo di cogliere il "significato" di questo concetto è che il lavoro è una misura dell'energia trasferita escludendo il contributo del calore. Il lavoro è un trasferimento di energia "macroscopico", "meccanico" diciamo. Questa descrizione non è valida come definizione, perché messa insieme con quella del calore diventa circolare.
[quote=Riccardo Desimini]perché l'energia è definita come una "misura della capacità di compiere lavoro".[\quote]
questa è una favoletta priva di senso che ripetono in tantissimi. Ed è falsissima. L'energia è la carica di Noether associata all'invarianza per traslazioni temporali. Temo non ci siano modi più semplici di dirlo.
Il punto cruciale che dà senso a tutte queste definizioni apparentemente tirate fuori dal c*lo è il teorema dell'energia cinetica, anche detto teorema delle forze vive o teorema energia-lavoro.