L'Ingegnere dalle altre persone come è visto?
Come da titolo...la figura dell'ingegnere come è vista dalle altre figure lavorative / laureati in altre cose?
è apprezzato? è considerato un secchione?
cosa?
p.s. siate + oggettivi possibile
ciao
è apprezzato? è considerato un secchione?
cosa?
p.s. siate + oggettivi possibile
ciao
Risposte
Anch'io sono sorpreso, come Wedge, che a Ingegneria ( almeno al Polimi ) l'esame di Analisi A sia solo scritto : e questo anche a Ingegneria matematica.
Gli scritti consistono di esercizi più o meno difficili da risolvere .
E la teoria, le dimostrazioni dei teoremi , tutte le ipotesi che stanno alla base dei teoremi stessi, dove sono andate a finire ?
E di conseguenza il valore formativo dell'Analisi esiste ancora nel cosidetto Nuovo Ordinamento?
Ne dubito, temo che tutto si riduca ad imparare a fare certe tipologie di esercizi senza conoscere bene quello che ci sta dietro : spero di sbagliarmi.
Camillo
Gli scritti consistono di esercizi più o meno difficili da risolvere .
E la teoria, le dimostrazioni dei teoremi , tutte le ipotesi che stanno alla base dei teoremi stessi, dove sono andate a finire ?
E di conseguenza il valore formativo dell'Analisi esiste ancora nel cosidetto Nuovo Ordinamento?
Ne dubito, temo che tutto si riduca ad imparare a fare certe tipologie di esercizi senza conoscere bene quello che ci sta dietro : spero di sbagliarmi.
Camillo
"Bandit":
Come da titolo...la figura dell'ingegnere come è vista dalle altre figure lavorative / laureati in altre cose?
è apprezzato? è considerato un secchione?
cosa?
p.s. siate + oggettivi possibile
ciao
Non so come stiano le cose adesso, comunque dalla parte di mio nonno erano tutti ingegnieri, e da quanto mi hanno raccontato parenti vari, erano tutte persone geniali e estremamente poliedriche, gente che con due stuzzicadenti e uno spago ti costruiva un aereo.
Ciao!

"tecnos":
2) Il discorso dell'esame di analisi 1 mi sembra riduttivo perchè ad ingegneria matematica si approfondiscono molte tematiche in esami successivi visto l'altissimo numero di crediti matematici nei 5 anni. su questo mi aspetto un parere di david_e.
Io non so' di preciso che tipo di corsi si facciano ad Analisi I a Matematica e/o Fisica. Da quello che ho visto in termini di temi d'esame ed esercizi (anche qui sul forum) non c'e' questa grande differenza fra i corsi di Ingegneria (di qualunque tipo) e di Matematica/Fisica. La differenza sara' senz'altro piu' rilevante per altri corsi...
Poi per l'orale io non sono d'accordo con Wedge: ho fatto sia esami solo scritti che esami scritto+orale (per la cronaca Analisi B,C,D e EDP hanno tutti l'orale (contando solo gli esami di Analisi alla triennale)) e devo dire che secondo me l'orale, soprattutto per Analisi I, non e' cosi' fondamentale: alla fine si puo' gia' capire dallo scritto quanto abbia assimilato uno studente (se lo scritto e' fatto bene). Anche perche' Analisi I e' un po' a parte rispetto agli altri esami di analisi: e' necessario prendere confidenza con la tecnica di calcolo e la Teoria passa un po' in secondo piano (senza per questo dover essere trascurata).
Poi sara' certamente vero che uno studente di Ingegneria sappia meno matematica di uno a Matematica o Fisica (poi dipende dal ramo della matematica perche', ad esempio, gli elettronici sulla teoria dei sistemi sono MOOOLTO piu' preparati di un matematico), ma e' anche vero che uno studente di ingegneria fa moltissimi corsi di tipo diverso, cosa che non si puo' dire, ad esempio, per uno studente di matematica, questo non puo' che essere di vantaggio quando si ha di fronte un problema ignoto, visto che si ha una mentalita' piu' aperta rispetto a chi ha sempre visto un unico modo di procedere.
Questo non e' per dire che gli ingegneri sono migliori dei fisici/matematici. Semplicemente per farvi notare che Analisi I non puo' essere un indice di preparazione e/o difficolta' di un corso. Pensate a Lettere Antiche o all'ISEF: non c'e' nemmeno Analisi I, ma io non passerei nemmeno un esame!

Tempo fa ho fatto delle domande
al presidente del consiglio del corso di studi in IMS:
gli ho chiesto se con questa laurea triennale
si può anche fare il progettista oltre
che il modellista... Ecco cosa mi ha risposto:
Esistono anche ingegneri che "inventano",
cioè che come dice il prof. "pensano al nuovo".
al presidente del consiglio del corso di studi in IMS:
gli ho chiesto se con questa laurea triennale
si può anche fare il progettista oltre
che il modellista... Ecco cosa mi ha risposto:
No problem per quello. Ma si ricordi che c'e' una differenza profonda tra un
modellista, che deve anche pensare al nuovo, e un progettista, che di solito
applica con sagacia il sapere esistente. Lei deve chiedersi quale delle due
figure le si attaglia di piu' (I confini sono sempre alquanto incerti).
Esistono anche ingegneri che "inventano",
cioè che come dice il prof. "pensano al nuovo".
Allora, uscendo un attimo dalla diatriba del "chi ne sa di più" e "chi fa più fatica", torno a parlare di come è visto l'ingegnere in ambito lavorativo.
Negli USA la considerazione riservata agli ingegneri no è molto diversa da cio che succede in italia.
In università l'ingegnere è visto:
- da chi non si ocupa di scienza come una figura mistica in grado di risolvere i problemi con la matematica (una via di mezzo tra un guru e uno stregone). Tuttavia dire che si studia ingegneria porta le persone a considerarti come un Nerd (secchione); effettivamente la massiccia presenza di indiani e cinesi in campo ingegneristico (che i laboratorio saranno anche degli stakanovisti, ma appena puntano fuori il naso ti fanno cadere le p....) non fa che accentuare questa considerazione.
-In ambito lavorativo gli ingegneri sono ricercatissimi, ma qui vi sono sostanziali differnze con l'italia: se hai un bachelor (diciamo equivalente alla triennale), un master (+2) o un dottorato, fa veramente la differenza, sia sul piano degli stipendi sia per quel che riguarda l'impiego.
Un laureato con bachelor in generale viene impiegato come tecnico specializzato, assolvendo a compiti di progettazione standard, manutenzione d'impianto (non nel senso di tuta blu e chiave inglese), gestione di reparto e cose simili.
Primo stipendio medio (45000$/anno)
Un laureato con master è in genere impiegato in progettazione avanzata, design di nuovi prodotti e come ponte tra ricerca e mercato. Sostanzialmente ci si aspetta che conosca lo stato dell'arte e lo applichi a casi concreti. Spesso da questo si passa ad incarichi manageriali.
Primo stipendio medio (70000$/anno)
Un laureato con PhD. è impiegato praticamente sempre in ricerca e sviluppo. Ci si aspetta che contribuisca a fare avanzare lo stato dell'arte. Ogni tanto succede che ricercatori con capacità comunicative particolarmente spiccate raggiungano posizioni alte nelle società, ma questo accade meno di frequente che per i Master, in quanto come detto in precedenza, molti di coloro che vanno verso un PhD no sono proprio degli "animali sociali" (spero che nessuno si senta offeso da questo. E' una pura constatazione che faccio guardando quello che succede nel mio dipartimento e ribadisco che ci sono eccezioni rilevanti).
Primo stipendio medio (95000$/anno)
Per quel che mi riguarda ritengo che un ingegnere sie effettivamente qualcuno che è volto ad impiegare il sapere scientifico per portarne beneficio al'umanità. Dato che spesso i campi in cui opera l'igegnere non sono coperti da altre branche delle scienze, l'ingegnere si trova spesso di fronte alla necessità di "farsi la scienza da solo" e questo lo porta a lavorare ai limiti della conoscenza.
Non sono assolutamente daccordo con Wedge quando dice che l'igegnere è abituato a ricondurre i problemi a qualcosa di conosciuto.
Questa è una pratica valida per le progettazioni standard, che però non trova applicazione in tutti quei campi alla frontiera della scienza.
Poi sulla presenza di tavole che risolvono i problemi.. evito commenti.
Appena mi trovi una tavola che mi spiega perchè un gas di silicio messo in un reattore al plasma nuclea amorfo, diventa cristallino con forma sferica e alla fine diventa un cubo cristallino ti faccio fare una statua!
Negli USA la considerazione riservata agli ingegneri no è molto diversa da cio che succede in italia.
In università l'ingegnere è visto:
- da chi non si ocupa di scienza come una figura mistica in grado di risolvere i problemi con la matematica (una via di mezzo tra un guru e uno stregone). Tuttavia dire che si studia ingegneria porta le persone a considerarti come un Nerd (secchione); effettivamente la massiccia presenza di indiani e cinesi in campo ingegneristico (che i laboratorio saranno anche degli stakanovisti, ma appena puntano fuori il naso ti fanno cadere le p....) non fa che accentuare questa considerazione.
-In ambito lavorativo gli ingegneri sono ricercatissimi, ma qui vi sono sostanziali differnze con l'italia: se hai un bachelor (diciamo equivalente alla triennale), un master (+2) o un dottorato, fa veramente la differenza, sia sul piano degli stipendi sia per quel che riguarda l'impiego.
Un laureato con bachelor in generale viene impiegato come tecnico specializzato, assolvendo a compiti di progettazione standard, manutenzione d'impianto (non nel senso di tuta blu e chiave inglese), gestione di reparto e cose simili.
Primo stipendio medio (45000$/anno)
Un laureato con master è in genere impiegato in progettazione avanzata, design di nuovi prodotti e come ponte tra ricerca e mercato. Sostanzialmente ci si aspetta che conosca lo stato dell'arte e lo applichi a casi concreti. Spesso da questo si passa ad incarichi manageriali.
Primo stipendio medio (70000$/anno)
Un laureato con PhD. è impiegato praticamente sempre in ricerca e sviluppo. Ci si aspetta che contribuisca a fare avanzare lo stato dell'arte. Ogni tanto succede che ricercatori con capacità comunicative particolarmente spiccate raggiungano posizioni alte nelle società, ma questo accade meno di frequente che per i Master, in quanto come detto in precedenza, molti di coloro che vanno verso un PhD no sono proprio degli "animali sociali" (spero che nessuno si senta offeso da questo. E' una pura constatazione che faccio guardando quello che succede nel mio dipartimento e ribadisco che ci sono eccezioni rilevanti).
Primo stipendio medio (95000$/anno)
Per quel che mi riguarda ritengo che un ingegnere sie effettivamente qualcuno che è volto ad impiegare il sapere scientifico per portarne beneficio al'umanità. Dato che spesso i campi in cui opera l'igegnere non sono coperti da altre branche delle scienze, l'ingegnere si trova spesso di fronte alla necessità di "farsi la scienza da solo" e questo lo porta a lavorare ai limiti della conoscenza.
Non sono assolutamente daccordo con Wedge quando dice che l'igegnere è abituato a ricondurre i problemi a qualcosa di conosciuto.
Questa è una pratica valida per le progettazioni standard, che però non trova applicazione in tutti quei campi alla frontiera della scienza.
Poi sulla presenza di tavole che risolvono i problemi.. evito commenti.
Appena mi trovi una tavola che mi spiega perchè un gas di silicio messo in un reattore al plasma nuclea amorfo, diventa cristallino con forma sferica e alla fine diventa un cubo cristallino ti faccio fare una statua!
Un esempio su meccanica dei fluidi. A ingegneria ( parlo di genova ) affrontiamo tutta la parte teorica e affrontiamo tutta la parte applicativa di idraulica. A fisica,( sempre a Genova e stesso libro ) solo la parte di meccanica dei fluidi non considerando la parte idraulica applicativa. Risultato: su 800 pagine trattate ad ingegneria e 500 a fisica!
Continuo a non condividere quello che scrivi.
Sulla questione dei problemi dal nulla ti posso fare un esempio molto semplice che è quello dei sommergibili a supercavitazione e in passato i veicoli spaziali e supersonici. Ma come fai a dire che Aldo Costa è uno che migliora cose che l'uomo ha creato? Ti ricordo che dal 2004 gli ingegneri della Ferrari hanno INVENTATO un fondo piatto con materiali a memoria di forma che in funzione della velocità assumono configurazioni differenti e ci sono voluti 3 anni per metterlo a punto. Per non parlare del settore biomedico dove gli ingegneri creano protesi( come quella della mano ) sperimentando tantissimo e partendo come dici tu dal nulla e dimmi tu se un ingegnere a questi livelli non è interessato a capire il funzionamento dell'insieme!.
Quello che non capisci è la vera distinzione fra un ingegnere che esercita la libera professione ed è chiamato a risolvere in gran parte problemi conosciuti ed ingegneri assunti in laboratori di ricerca e sviluppo o che fanno ricerca in università.
Un'altra inesattezza riguarda la questione dei manuali dove le tabelle sono relative ai carichi di rottura dei materiali o a coefficienti che per comodità sono riportati e nulla di più. in poche parole sono rivolti alla progattazione.
Per quanto riguarda i pensieri sulle altre lauree nelle diverse facoltà posso dirti che nella mia matematici e fisici sono visti come futuri insegnanti delle scuole medie superiori e incapaci di risolvere problemi concreti. Proprio per questo anche le loro facoltà vengono definite più semplici. Non a caso sono nate a livello mondiale corsi di ingegneria matematicae ing.fisica. Se poi aggiungiamo che in una facoltà di ingegneria seria l'esame prevede una o più prove scritte,la prova orale e un progetto, l'obbligo di frequenza e un numero di esami nei cinque anni superiore agli altri corsi mi sembra che ci sia poco da dire....
In più non mi stancherò mai di ripetere che esistono svariati rami dell'ingegneria ed è chiaro che ingegneria matematica e ims siano più difficili di ingegneria edile-architettura...
Sulla questione dei problemi dal nulla ti posso fare un esempio molto semplice che è quello dei sommergibili a supercavitazione e in passato i veicoli spaziali e supersonici. Ma come fai a dire che Aldo Costa è uno che migliora cose che l'uomo ha creato? Ti ricordo che dal 2004 gli ingegneri della Ferrari hanno INVENTATO un fondo piatto con materiali a memoria di forma che in funzione della velocità assumono configurazioni differenti e ci sono voluti 3 anni per metterlo a punto. Per non parlare del settore biomedico dove gli ingegneri creano protesi( come quella della mano ) sperimentando tantissimo e partendo come dici tu dal nulla e dimmi tu se un ingegnere a questi livelli non è interessato a capire il funzionamento dell'insieme!.
Quello che non capisci è la vera distinzione fra un ingegnere che esercita la libera professione ed è chiamato a risolvere in gran parte problemi conosciuti ed ingegneri assunti in laboratori di ricerca e sviluppo o che fanno ricerca in università.
Un'altra inesattezza riguarda la questione dei manuali dove le tabelle sono relative ai carichi di rottura dei materiali o a coefficienti che per comodità sono riportati e nulla di più. in poche parole sono rivolti alla progattazione.
Per quanto riguarda i pensieri sulle altre lauree nelle diverse facoltà posso dirti che nella mia matematici e fisici sono visti come futuri insegnanti delle scuole medie superiori e incapaci di risolvere problemi concreti. Proprio per questo anche le loro facoltà vengono definite più semplici. Non a caso sono nate a livello mondiale corsi di ingegneria matematicae ing.fisica. Se poi aggiungiamo che in una facoltà di ingegneria seria l'esame prevede una o più prove scritte,la prova orale e un progetto, l'obbligo di frequenza e un numero di esami nei cinque anni superiore agli altri corsi mi sembra che ci sia poco da dire....
In più non mi stancherò mai di ripetere che esistono svariati rami dell'ingegneria ed è chiaro che ingegneria matematica e ims siano più difficili di ingegneria edile-architettura...
ma certo non volevo sapere chi era + difficile o meno, e se un'università è meglio di un'altra. Volevo solo sapere come è visto in abito lavorativo, e dal punto di vista dei laureati un ingegnere: se è un secchione, se uno con delle capacità sovraumane...cose di questo tipo
ciao
ciao
Ah scusa... Non ho avuto la pazienza di legger tutto!
Cmq io non penso che le facoltà scientifiche, come fisica e matematica, siano più difficili di ingegneria, chiaro, se la facoltà è una facoltà Seria...

Cmq io non penso che le facoltà scientifiche, come fisica e matematica, siano più difficili di ingegneria, chiaro, se la facoltà è una facoltà Seria...
"cavallipurosangue":
Guarda che ti sbagli... Tutti gli esami che abbiamo sono scritti ed orali... Soprattutto, analisi...
parlavo esclusivamente del Polimi, come avevo detto nel primo post, altrove non so come sia, e sono contento per te che a Pisa dobbiate affrontare anche degil orali
ciao

Guarda che ti sbagli... Tutti gli esami che abbiamo sono scritti ed orali... Soprattutto, analisi...
Cmq quello che dici di quei manuali non è vero, io ne ho uno appunti: il manuale dell'ingegnere meccanico, ma non ha lo scopo che dici...
Contiene infatti degli estratti un pò su tutto quello che dovrebbe esser il know-how per un ingegenere meccanico, che ti assicuro è vastisssimo. Soprattutto ci sono molte norme tecniche, che impararle a memoria tutte...
Cmq quello che dici di quei manuali non è vero, io ne ho uno appunti: il manuale dell'ingegnere meccanico, ma non ha lo scopo che dici...
Contiene infatti degli estratti un pò su tutto quello che dovrebbe esser il know-how per un ingegenere meccanico, che ti assicuro è vastisssimo. Soprattutto ci sono molte norme tecniche, che impararle a memoria tutte...

"tecnos":
Non sono daccordo con wedge per molti motivi.
non avevo dubbi

1) Il primo riguarda i problemi conosciuti o non conosciuti,
l'ingegneria, come dice cavalli, è la scienza dell'artificiale, è focalizzata cioè sul miglioramento di prestazioni di ciò che l'uomo ha creato (Costa è molto bravo in questo

2) Il discorso dell'esame di analisi 1 mi sembra riduttivo perchè ad ingegneria matematica si approfondiscono molte tematiche in esami successivi visto l'altissimo numero di crediti matematici nei 5 anni. su questo mi aspetto un parere di david_e.
non è un discorso di numero di crediti,ma di modalità di trattazione degli argomenti...
come tu hai detto che giurisprudenza è un corso facile, ti dico che il sentore comune tra prof e studenti nei dipartimenti di fisica e matematica è quello che i corsi di ingegneria siano meno difficili che non fisica e matematica.
e quello degli esami di Analisi e Algebra solo scritti (EDIT dopo nota di cavalli: parlo del Polimi e di ing mat e ing fis) è una prova ed un dato di fatto: è all'orale che ti trovi di fronte ad un professore a cui devi dimostrare di essere veramente preparato e di avere la capacità critica di affrontare temi che vadano un poco oltre ciò che si è fatto in classe.
5) Non conosco queste "tavole" che risolvono i problemi..magari esistessero.
in una libreria di fronte alla sede storica della Statale (Festa del Perdono) vendono una serie di libri cubo intitolati Manuale dell'Ingegnere Strutturista, Manuale dell'Ingegnere Elettronico and so on, di 1000 e più pagine pieni zeppi di tavole, esempi di situazioni a cui ci si può trovare di fronte durante il lavoro eccetera.
Mi sembra abbastanza comune in un istituto superiore procedere in questo modo...
Io ho un insegnante, bravissimo lo ammetto, è molto preparato..però ha una pecca, procede sempre adottando i soliti standard nonostante certi quesiti ammettino più soluzioni...
Casomai un caso a parte. Comunque non so a quali procedimenti ti riferisca, alle superiori l'unico che riusciva a spiegare bene il programma di quinta di matematica era un ingegnere con doppia laurea civile-meccanica e i fisici che insegnavano controlli automatici agli elettronici ( ITIS ) allo scritto della maturità non erano in grado di risolvere il problema. certamente non si può generalizzare ma.....
Mi viene in mente una storiella simpatica letta qualche tempo fa per la rete:
Tre ricercatori del CNR - un ingegnere, un fisico e un matematico, sono alloggiati in un hotel dove si sta svolgendo un Convegno internazionale.
Verso mezzanotte l'ingegnere si sveglia e sente odore di fumo. Scende nella hall e vede un principio d'incendio. Sale di corsa nella propria camera, riempie d'acqua il secchio della spazzatura e spegne il fuoco. Poi torna a letto.
Un'ora dopo il fisico si sveglia e sente odore di fumo. Apre la porta della sua camera e vede del fuoco nella hall. Scende, trova il tubo anti-incendio e, dopo aver valutato la velocità delle fiamme, la distanza, la pressione dell'acqua, la traiettoria, ecc., spegne il fuoco con il minimo dispendio di acqua ed energia. Poi torna a letto.
Un'ora dopo il matematico si sveglia e sente odore di fumo. Scende nella hall, vede il fuoco e la pompa anti-incendio. Riflette alcuni istanti e poi esclama: -Ah, una soluzione esiste! - e se ne torna a dormire.
Tre ricercatori del CNR - un ingegnere, un fisico e un matematico, sono alloggiati in un hotel dove si sta svolgendo un Convegno internazionale.
Verso mezzanotte l'ingegnere si sveglia e sente odore di fumo. Scende nella hall e vede un principio d'incendio. Sale di corsa nella propria camera, riempie d'acqua il secchio della spazzatura e spegne il fuoco. Poi torna a letto.
Un'ora dopo il fisico si sveglia e sente odore di fumo. Apre la porta della sua camera e vede del fuoco nella hall. Scende, trova il tubo anti-incendio e, dopo aver valutato la velocità delle fiamme, la distanza, la pressione dell'acqua, la traiettoria, ecc., spegne il fuoco con il minimo dispendio di acqua ed energia. Poi torna a letto.
Un'ora dopo il matematico si sveglia e sente odore di fumo. Scende nella hall, vede il fuoco e la pompa anti-incendio. Riflette alcuni istanti e poi esclama: -Ah, una soluzione esiste! - e se ne torna a dormire.
Non capisco su quali basi tu faccia un'affermazione del genere... Mah.
Poi come fai a valutare il comportamento degli ingegneri? Sei ancora a scuola!
Poi come fai a valutare il comportamento degli ingegneri? Sei ancora a scuola!

Io, forse sarò un caso apparte, ma gli ingegneri che ho incontrato ho notato che nel loro ragionamento sono un pò cocciuti..Insomma si fissano sui loro procedimenti ed è difficile spiegargli in un certo modo le cose...
Non sono daccordo con wedge per molti motivi.
1) Il primo riguarda i problemi conosciuti o non conosciuti, in quanto un discorso del genere ignora totalmente le svariate branche dell'ingegneria. Il suo discorso può essere valido per un ingegnere edile-architetto e in alcuni casi civile ma non trova assolutamente riscontro in campi quali l'ingegneria elettronica,nucleare,fisica,matematica,meccanica,chimica,navale,ambientale,dei modelli e dei sitemi,informatica..
Possiamo fare milioni di esempi di innovazioni ideate da ingegneri, ed è proprio il compito dell'ingegnere quello di innovare tecnologicamente. E' ovvio l' ingegnere dal punto di vista professionale, tendenzialmente è chiamato a risolvere di solito problemi già noti ma non dimentichiamoci degli ingegneri ricercatori e degli ingegneri nei reparti di ricerca e sviluppo. Per esperienza diretta posso dire che nel settore ambientale c'è tantissimo da scoprire, l'idrometeorologia propone problemi sempre diversi per non parlare della diffusione di inquinanti in atmosfera o del trasporto di materia in fase eterogenea...
2) Il discorso dell'esame di analisi 1 mi sembra riduttivo perchè ad ingegneria matematica si approfondiscono molte tematiche in esami successivi visto l'altissimo numero di crediti matematici nei 5 anni. su questo mi aspetto un parere di david_e.
3) Non dimentichiamo che l'attivazione internazionale di corsi come ingegneria matematica-ingegneria fisica nascono per dare risposte alle quali altre figure non riescono a dare in modo esauriente.
4)IL "chi te lo ha fatto fare" detto da amici giuristi ed economisti è rivolto in modo positivo nel senso dell'ammissione che il carico di lavoro e il rigore agli esami nelle loro facoltà è sensibilmente inferiore. Inoltre ricordo che la classe dirigente ( anche politica ) non è priva di ingegneri...
5) Non conosco queste "tavole" che risolvono i problemi..magari esistessero.
1) Il primo riguarda i problemi conosciuti o non conosciuti, in quanto un discorso del genere ignora totalmente le svariate branche dell'ingegneria. Il suo discorso può essere valido per un ingegnere edile-architetto e in alcuni casi civile ma non trova assolutamente riscontro in campi quali l'ingegneria elettronica,nucleare,fisica,matematica,meccanica,chimica,navale,ambientale,dei modelli e dei sitemi,informatica..
Possiamo fare milioni di esempi di innovazioni ideate da ingegneri, ed è proprio il compito dell'ingegnere quello di innovare tecnologicamente. E' ovvio l' ingegnere dal punto di vista professionale, tendenzialmente è chiamato a risolvere di solito problemi già noti ma non dimentichiamoci degli ingegneri ricercatori e degli ingegneri nei reparti di ricerca e sviluppo. Per esperienza diretta posso dire che nel settore ambientale c'è tantissimo da scoprire, l'idrometeorologia propone problemi sempre diversi per non parlare della diffusione di inquinanti in atmosfera o del trasporto di materia in fase eterogenea...
2) Il discorso dell'esame di analisi 1 mi sembra riduttivo perchè ad ingegneria matematica si approfondiscono molte tematiche in esami successivi visto l'altissimo numero di crediti matematici nei 5 anni. su questo mi aspetto un parere di david_e.
3) Non dimentichiamo che l'attivazione internazionale di corsi come ingegneria matematica-ingegneria fisica nascono per dare risposte alle quali altre figure non riescono a dare in modo esauriente.
4)IL "chi te lo ha fatto fare" detto da amici giuristi ed economisti è rivolto in modo positivo nel senso dell'ammissione che il carico di lavoro e il rigore agli esami nelle loro facoltà è sensibilmente inferiore. Inoltre ricordo che la classe dirigente ( anche politica ) non è priva di ingegneri...
5) Non conosco queste "tavole" che risolvono i problemi..magari esistessero.
Mi fate venire in mente "Professione: Ingegnere"
del preside della mia Facoltà di Ingegneria, il
prof. Agostino La Bella...
del preside della mia Facoltà di Ingegneria, il
prof. Agostino La Bella...