L'Ingegnere dalle altre persone come è visto?
Come da titolo...la figura dell'ingegnere come è vista dalle altre figure lavorative / laureati in altre cose?
è apprezzato? è considerato un secchione?
cosa?
p.s. siate + oggettivi possibile
ciao
è apprezzato? è considerato un secchione?
cosa?
p.s. siate + oggettivi possibile
ciao
Risposte
Secondo me non è così. C’è lo scienziato comune (intendo uno nella norma, uno che si laurea senza infamia e senza lode) che finisce per fare l’insegnante (e d’altra parte non potrebbe che essere così); c’è l’ingegnere comune (stessa definizione) che fa progettazione o insegna; c’è il ricercatore, l’eccellenza, che necessariamente con i suoi studi successivi diventa un ibrido di fisico – matematico – ingegnere, indipendentemente dal titolo di laurea. Voglio dire che a un certo livello è difficile fare distinzioni su cosa sia esattamente ingegneria e cosa sia fisica. E’ vero che il sapere tecnico – scientifico è enorme, ma la specializzazione di un ricercatore non diventa specializzazione sull’aspetto tecnico vs specializzazione sull’aspetto scientifico, la specializzazione è rispetto a una branca della ricerca. Secondo me “ricerca e ottimizzazione dell’applicazione” sono due cose (al 99%) inscindibili. Il discorso degli stipendi e della passione neanche lo condivido. Il mercato del lavoro è come è, non c’è uno con la bacchetta magica che assegna gli stipendi in base ai sacrifici fatti. Viene pagato che è più richiesto, semplicemente questo. Oltretutto non è neanche vero che gli ingegneri guadagnano tutti sti soldi, almeno in Italia.
questo è il mio punto di vista: l'ingegnere è importantissimo per la società odierna quanto lo è lo scienziato. l'uno senza l'altro sarebbero perduti, poichè conoscere approfonditamente la scienza e la tecnologia sarebbe disumano e praticamente impossibile: il fisico non può fare anche l'ingegnere, sarebbe troppo, come l'ingegnere non può fare il fisico (non tirate fuori gli esami di fisica o meccanica dei solidi e compagnia bella, nemmeno ing.fisica, che con il fisico vero non hanno nulla a che fare! l'approcio è prettamente ingegneristico).
dunque i due (lo scienziato e l'ing.) devono collaborare per migliorare le condizioni di vita dell'uomo, l'uno partendo dalla ricerca, l'altro dall'ottimizzazione dell'applicazione.
il motivo per cui fisici e matematici attaccano e sminuiscono gli ingegneri è perchè il loro lavoro non viene riconosciuto adeguatamente, o meglio l'ingegnere è maggiormente riconosciuto dalla società odierna per il suo maggiore impatto con la quotidianità (se così si può dire...) a partire dagli stipendi...
tanto di cappello a chi fa ingegneria, che è molto difficile e importante, e tanto di cappello a chi intraprende la strada delle scienze pure (fisica, mat, chimica) e si prepara a un prezioso lavoro dietro le quinte, sacrificando il denaro (che gli ing. prendono) per la passione.
saluti a tutti e smettiamola di punzecchiarci
dunque i due (lo scienziato e l'ing.) devono collaborare per migliorare le condizioni di vita dell'uomo, l'uno partendo dalla ricerca, l'altro dall'ottimizzazione dell'applicazione.
il motivo per cui fisici e matematici attaccano e sminuiscono gli ingegneri è perchè il loro lavoro non viene riconosciuto adeguatamente, o meglio l'ingegnere è maggiormente riconosciuto dalla società odierna per il suo maggiore impatto con la quotidianità (se così si può dire...) a partire dagli stipendi...
tanto di cappello a chi fa ingegneria, che è molto difficile e importante, e tanto di cappello a chi intraprende la strada delle scienze pure (fisica, mat, chimica) e si prepara a un prezioso lavoro dietro le quinte, sacrificando il denaro (che gli ing. prendono) per la passione.
saluti a tutti e smettiamola di punzecchiarci
Mi associo!
Pienamente in accordo con entrambi

Per me questo tuo discorso ha riassuno formidabilmente quella che secondo me è la verità!

Allora, partiamo dal fatto che l’ingegnere è chiamato, come dice la parola stessa, ad utilizzare l’ingegno (in senso lato, quindi la razionalità, ma anche tutto il sapere scientifico disponibile) per soddisfare dei bisogni umani. Valutare una facoltà di ingegneria, e l’ingegneria, e confrontarla con altre facoltà, è qualcosa di molto più complesso che non un confronto tra gli esami di analisi I. Io parlo per esperienza personale, premettendo che la matematica mi è sempre piaciuta molto e agli esami di matematica sono andato bene, e posso dire che arrivato al quinto anno mi rendo conto di come la matematica, ma anche la fisica, siano nella mia facoltà solo un “mezzo per”. Tipicamente un ingegnere conosce ed utilizza con scioltezza la matematica che di volta in volta gli serve; quando non sa qualcosa se la studia, avendo le basi per farlo autonomamente. Questa è la differenza rispetto alle facoltà di matematica e fisica. Il fine è sempre la realizzazione di qualcosa che soddisfi una certa esigenza, non le scienze in sé per sé. Questo però viene spesso confuso con una certa ignoranza in materia, o come ho letto nel forum col fatto che l’ingegnere sarebbe interessato al come e non al perché. Niente di più sbagliato! E’ vero che se l’ingegnere può ricondurre un problema a uno già noto allora lo fa, semplicemente per ragioni di economia di tempi. Ma se non si può ricondurre un problema a qualcosa di noto l’ingegnere cerca nuove strade, ipotizza, sperimenta, ipotizza ancora, va ad approfondire gli aspetti matematici del modello e fisici del sistema considerato, spesso ne sa più dello stesso matematico e fisico (nell’ambito del suo campo di interesse). L’ingegnere è interessatissimo al “come”, altro che… tutti i progressi nella tecnica nascono dallo studio delle cause e dei meccanismi di certi fenomeni, non solo dei risultati. Quello che rende con ogni probabilità (poi la certezza non ci può essere, finché uno non si iscrive a due corsi di laurea) un corso di ingegneria, almeno “certi” corsi di ingegneria, ben più difficili di matematica e fisica, è proprio l’approccio alla soluzione dei problemi che si da agli ingegneri: questi sono chiamati a spostarsi, come un’altalena, dalla teoria alla pratica, in continuazione. Oltre al metodo, che è unico tra tutte le facoltà scientifiche, va aggiunta una quantità di nozioni da apprendere che è impressionante. Questo lo dico per sfatare un’altra credenza, qualcosa che spesso non si dice ma si pensa, che vorrebbe gli ingegneri una specie di praticoni, dei “peritoni” più o meno. L’ingegnere ha spesso (nella misura che gli serve per i problemi che deve risolvere) conoscenze teoriche sopraffine. Bisogna considerare che l’ingegneria copre praticamente tutto il campo delle realizzazioni umane. L’ingegneria ce l’abbiamo sotto i piedi, sopra la testa, tra le mani. Questo rende necessaria una settorizzazione. Un ingegnere non si potrà occupare di tutti i problemi tecnici di questo mondo. Ognuno ha un suo campo di interesse, anche se come ho detto l’approccio è unico, e nel suo campo ha le conoscenze fisiche e matematiche necessarie. Resta sempre comunque il fatto che c’è ingegnere e ingegnere, come tutti i professionisti. Mi piacerebbe sapere se qualcuno si trova d’accordo con quello che penso.
Certamente, ma vista la genericità della frase ho ritenuto opportuno specificare.
A me sinceramente la frase del tuo prof sembra veramente lusinghiera nei confronti degli ingegneri.
Io l'avevo intesa con accezione estremamente positiva!
x tecnos: tutto quello che hai detto a mio avviso è contenuto in "risolvere i problemi" in quanto non è che uno si mette a progettare quando non c'è alcuna necessità.
Io l'avevo intesa con accezione estremamente positiva!
x tecnos: tutto quello che hai detto a mio avviso è contenuto in "risolvere i problemi" in quanto non è che uno si mette a progettare quando non c'è alcuna necessità.
@cavallipurosangue
Con un pò di perspicacia è facile capire che la frase utilizzata dal professore ha lo scopo iniziale di creare enfasi ed attenzione... è uno dei sistemi maggiormente utilizzati dai migliori professori...
vorrei far notare il successivo uso del termine "solo", il quale crea un'eccezione nella parola nulla...
cmq, vedo che non sono riuscito a far focalizzare la questione su ciò che desideravo...
vorrei dare un consiglio, soprattutto a voi moderatori che siete parte attiva di questi forum: evitate frasi inutili e presuntuose che deviano i discorsi dalla linea principale... (Naturalmente è solo un consiglio, spero che non la prendiate a male...)
Con un pò di perspicacia è facile capire che la frase utilizzata dal professore ha lo scopo iniziale di creare enfasi ed attenzione... è uno dei sistemi maggiormente utilizzati dai migliori professori...
vorrei far notare il successivo uso del termine "solo", il quale crea un'eccezione nella parola nulla...
cmq, vedo che non sono riuscito a far focalizzare la questione su ciò che desideravo...
vorrei dare un consiglio, soprattutto a voi moderatori che siete parte attiva di questi forum: evitate frasi inutili e presuntuose che deviano i discorsi dalla linea principale... (Naturalmente è solo un consiglio, spero che non la prendiate a male...)
"cavallipurosangue":
Risolvere problemi ti sembra nulla?!

Bisognerebbe aggiungere che l'ingegnere ( "tradizionale" ) non si limita a risolvere problemi ma ciò che lo contraddistingue è la capacità di progettazione e analisi nel contesto artificiale e naturale.
Risolvere problemi ti sembra nulla?!

Vorrei dire la mia su quanto ho letto... Una volta un ragazzo chiese ad un professore universitario cosa in realtà sa fare un ingegnere... Il professore paradossalmente rispose: l'ingegnere non sa fare nulla, egli sa solo risolvere problemi... Vi invito a riflettere su questa affermazione e dirmi cosa ne pensate...







Dai, non ignoriamo la storia della scienza........
Penso che il compito dell'ingegnere sia quello di applicare le conoscenze di fisica e matematica e di perfezionarne sempre più l'applicazione usando molta sperimentazione. Tecnologicamente quindi una figura autorevole(dipende sempre dalla persona è ovvio!), tuttavia scientificamente è una figura che ha dato davvero pochi contributi.. si pensi a Carnot, uno dei pochi
Figurati...
Si, è del tutto soggettiva la considerazione...

Si, è del tutto soggettiva la considerazione...

chiedo scusa...la frase era di bandit...errore di digitazione
per edile architettura la pensiamo diversamente......ma dopotutto

per edile architettura la pensiamo diversamente......ma dopotutto




Caro Leonardo, come prima osservazione ti invito a non attribuirmi frasi che non ho mai scritto, visto che i giudizi su medicina non sono stati esposti da me
!
Secondo sono e resto dell'idea (del tutto personale, ovviamente!) che IMS ed ingegneria matematica siano più difficili di ingegneria edile-architettura..

Secondo sono e resto dell'idea (del tutto personale, ovviamente!) che IMS ed ingegneria matematica siano più difficili di ingegneria edile-architettura..

"tecnos":
è chiaro che ingegneria matematica e ims siano più difficili di ingegneria edile-architettura...


"bandit":
da quello che so medicina è mnemonica e lunga basta non di +
e ti sembra poco?.....hai mai visto un libro di anatomia, chirurgia generale, etc etc?....ammiro chi riesce a studiare medicina perchè ha testa (non solo memoria), ha fegato (prima di farti aprire la pancia di uno vivo ti fai le ossa sui morti...ce la faresti?)...quindi stando al tuo ragionamento (assurdo) a te basterebbero 7-8 libri di medicina in casa per fare il medico fai da te....leggi quello che ti serve (tanto i medici imparano le nozioni a memoria) e hai fatto...assurdo...
beh, a lettere classiche fanno esami di linguistica, glottologia e via andare che sono tutt'altro che semplici e mnemonici...
Bandit, pure io soffro di emofobia
Bandit, pure io soffro di emofobia

Ing eletronica.
Si ma non credo che siamo sulla stesso "livello": da quello che so medicina è mnemonica e lunga basta non di +. (unico vero ostacolo di medicina, sempre per me è il sangue)
Si ma non credo che siamo sulla stesso "livello": da quello che so medicina è mnemonica e lunga basta non di +. (unico vero ostacolo di medicina, sempre per me è il sangue)