Ma l'architetto....

Andrearufus
scusate il dubbio ma non riesco a capire..l'architetto cosa fa di preciso? in che rapporto è con l'ingegnere? è un lavoro molto matematico e fisico o solo una questione di design e disegno?

Risposte
Cmax1
Non lo so, ho posto la stessa domanda ma non ho avuto una risposta certa. L'ipotesi fatta a suo tempo (e te la vendo come tale) è che nel caso decida di farlo possa cancellarsi dall'albo degli architetti ed iscriversi a quello degli ingegneri, «laonde ricondursi al caso precedente».
È ovvio che l'esclusione degli ingegneri dalle opere di restauro è una misura corporativa, ma si parlava di reciproche competenze professionali (regolate da normativa) e non effettive capacità di intervento, (che si distinguono quando sono richiesti calcoli strutturali).

Non ho la stessa ostilità nei confronti degli architetti, anche se, visto che uno ha seguito la ristrutturazione e l'ampliamento di casa mia, avrei molto da dire sui loro criteri di scelta dei materiali. Comunque, per quello che sperimentato, ingegneri ed architetti, in progetti di piccole o medie dimensioni, sono capaci di combinare gli stessi casini, ed in questo poi non si distinguono in modo particolare da geometri e periti edili. Su grandi opere non ho esperienza.

cozzataddeo
"Cmax":
Per quanto riguarda la laurea in ingegneria edil-architettura, a quanto mi hanno raccontato (ma non ho verificato), è vero che permette di iscriversi ad entrambi gli albi, ma non contemporaneamente: cioè, all'esame di stato occorre scegliere l'albo cui iscriversi. Se si opta per quello degli ingegneri, per iscriversi poi a quello degli architetti occorre laurearsi anche in architettura.

Al di là dei labirinti legali-burocratici mi pare che un fatto emerga chiaramente: un ingegnere edil-architetto può svolgere tutti i compiti di un architetto.
Se quello che ti hanno riferito è vero, cioè che l'iscrizione all'albo degli ingegneri preclude l'iscrizione a quello degli architetti salvo doversi laureare in architettura, mi sa tanto di normativa corporativa tipica dell'Italia: che senso ha dover richiedere la laurea in architettura in un momento successivo se in prima battuta non serve?
L'unica ragione è quella di mettere degli sbarramenti artificiosi per dare spazio forzatamente ad una categoria che davvero ha sempre meno senso di esistere.

Oltretutto, se un ingegnere edil-architetto scegliesse di iscriversi all'albo degli architetti, poi per iscriversi a quello degli ingegneri dovrebbe rilaurearsi in ingegneria? :shock:

Cmax1
"Cozza Taddeo":
Non so se sia ancora valida in base a quello che è scritto qui. Di certo la contraddizione descritta è abbastanza evidente.

Non sono esperto di diritto amministrativo, quindi non so quale riferimento (TAR o Consiglio di Stato) un'eventuale stazione appaltante debba considerare (e meno male che il problema non mi riguarda ...).
Per quanto riguarda la laurea in ingegneria edil-architettura, a quanto mi hanno raccontato (ma non ho verificato), è vero che permette di iscriversi ad entrambi gli albi, ma non contemporaneamente: cioè, all'esame di stato occorre scegliere l'albo cui iscriversi. Se si opta per quello degli ingegneri, per iscriversi poi a quello degli architetti occorre laurearsi anche in architettura. Anche qui, se qualcuno ha verificato, può confermare o smentire.

GIBI1
Laurea Specialistica a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura è un corso di 5 anni ( non 3+2) che ricalca il vecchio ordinamento ed è stata introdotta per avere una laurea omologa ed equivalente con tutti gli altri paesi europei.
In teoria dovrebbe raccogliere il meglio delle due discipline, ingegneria e architettura, nel campo edile, in pratica ... si vedrà.
Quindi la sua introduzione è stata dettata principalmente per ragioni burocratiche al fine di poter delimitare competenze d’intervento uguali in tutta la Comunità europea.
Personalmente le cose ibride non mi hanno mai entusiasmato essendo né carne né pesce, ma si sa che a tavola gli stranieri (in genere) non hanno il palato molto fine.

cozzataddeo
"Andrearufus":
esiste anche un corso di laurea ingegneria edil-architettura che conferisce l'abilitazione a iscriversi ai due albi..

Sí, ho visto. Da quel che ho letto in rete è un corso di laurea che afferisce alla facoltà di ingegneria (almeno per l'Università di Padova, Pisa, Roma-La Sapienza e Pavia) e sembra una derivazione del corso di laurea in ingegneria edile. In pratica alla base fisico-matematica di un ingegnere generico si aggiungono parte delle competenze specifiche di un ingegnere civile (scienza delle costruzioni, tecnica delle costruzioni, ecc.) completando poi il quadro con dei corsi di carattere storico-architettonico.

Un corso di laurea del genere, secondo me, avrebbero dovuto metterlo in piedi ancora anni e anni fa e conferma quello che ho scritto nei primi post di questo topic: un ingegnere ha delle competenze tecnicho-scientifiche che un architetto manco si sogna. È sufficiente aggiungere qualche corso di carattere architettonico negli ultimi due anni del corso di laurea per avere una figura che, anche dal punto di vista normativo, può soppiantare benissimo l'architetto.
Viceversa è impossibile per uno studente di architettura acquisire con qualche corso accessorio aggiunto in coda al suo percorso di studi le competenze tecniche di un ingegnere.

Credo sia superfluo mettere in evidenza che i corsi piú impegnativi sono quelli di carattere ingegneristico (analisi, fisica, fisica tecnica, scienza e tecnica delle costruzioni), gli esami di carattere architettonico sono solo molto lunghi da preparare perché i prof. (laureati in architettura) in aula non spiegano quasi niente di concreto ed assegnano come prova di esame un elaborato da revisionare periodicamente. La difficoltà sta quindi nel soddisfare le fisime di ogni singolo insegnante-architetto, alcuni dei quali non ti amettono all'esame se prima non sei stato dietro a questa manfrina per almeno un anno, indipendentemente dal valore di quello che hai preparato. Questa pratica è molto diffusa ad architettura e se la devono sorbire anche gli ingegneri edili in quei pochi corsi gestiti da architetti di vecchio stampo.

Un corso di laurea di questo tipo non credo scocci per nulla agli ingegneri, almeno a me no. Anzi penso sia la strada giusta per far sparire gli architetti dalla circolazione per cui credo dia decisamente piú fastidio a loro. :-D

Andrearufus
"matemix":
[quote="Andrearufus"]esiste anche un corso di laurea ingegneria edil-architettura che conferisce l'abilitazione a iscriversi ai due albi..


ma allora ti piace proprio metter carne al fuoco... :twisted:[/quote]

non è colpa mia è la verità..certo questa scoccia però agli ingegneri :-D

matemix1
"Andrearufus":
esiste anche un corso di laurea ingegneria edil-architettura che conferisce l'abilitazione a iscriversi ai due albi..


ma allora ti piace proprio metter carne al fuoco... :twisted:

Andrearufus
esiste anche un corso di laurea ingegneria edil-architettura che conferisce l'abilitazione a iscriversi ai due albi..

cozzataddeo
"Cmax":

Qui, invece un esempio di cosa può fare un architetto e non un ingegnere, anche se ci sono eccezioni di costituzionalità in corso, credo sia una norma ancora valida.

Non so se sia ancora valida in base a quello che è scritto qui. Di certo la contraddizione descritta è abbastanza evidente.
Oltretutto l'equipollenza puramente legale dei titoli di ingegneria civile, ingegneria edile ed architettura ai fini dei concorsi pubblici è riportata anche qui.

Tengo a sottolineare che esiste anche la figura dell'ingegnere edile (laurea quinquennale del vecchio ordinamento) che ha seguito un curriculum di studi con una componente artistico-architettonica ben piú marcata di quella di un ingegnere civile.

Ribadisco quindi che ritengo completamente inutile la categoria degli architetti per come si configura in Italia.

Cmax1
Questo è un esempio di cosa può fare l'ingegnere e non l'architetto.
Qui, invece un esempio di cosa può fare un architetto e non un ingegnere, anche se ci sono eccezioni di costituzionalità in corso, credo sia una norma ancora valida.
Poi un architetto racconta quanto sa della distizione di competenze.

cozzataddeo
Prendiamo il problema da un'altra angolazione: dimmi un compito che può essere svolto solo da un architetto e non da un ingegnere.

Ho annerito la parola chiave della mia domanda che non ha ancora avuto nessuna risposta.

Andrearufus
mmmm...un ingegnere non credo sappia l'architettura..quindi è qualcosa che ha di diverso dall'ing..

cozzataddeo
Prendiamo il problema da un'altra angolazione: dimmi un compito che può essere svolto solo da un architetto e non da un ingegnere.

Ancora nessuna risposta...ciò è molto significativo... :roll:

matemix1
"GIBI":
Matemix, sei una ingegnera? no, e allora di cosa ti preoccupi. Quanto sei suscettibile e bellicosa, per un nonnulla parti per la tangente; sotterra l'ascia di guerra, anzi buttala proprio via, non mi sono mai piaciute le armi, senza di esse di vive e si vivrebbe meglio, molto meglio.


bella frase, complimenti...
io non ho nessuna ascia di guerra... semplicemente mi sembrava assurdo che un topic fatto così per scherzare diventasse:vediamo chi gliela dice più grossa agli architetti... tutto qui...

GIBI1
Matemix, sei una ingegnera? no, e allora di cosa ti preoccupi. Quanto sei suscettibile e bellicosa, per un nonnulla parti per la tangente; sotterra l'ascia di guerra, anzi buttala proprio via, non mi sono mai piaciute le armi, senza di esse di vive e si vivrebbe meglio, molto meglio.

Andrearufus
"matemix":
[quote="GIBI"]Brava matemix, per me sei un architetto (architetta) mancato (mancata), comunque puoi colmare facilmente la lacuna: se ti sei laureata in matematica una laurea in architettura la puoi conseguire in un battibaleno e senza sforzo alcuno.
Lo sai che figurone faresti col titolo matematico-architetto o architetto-matematico. Forza, io non lascerei cadere quest’opportunità.


e stavolta questa me la spieghi...[/quote]

effettivamente se me la spieghi anche a me...a me non farebbe schifo la cosa..

matemix1
"GIBI":
Brava matemix, per me sei un architetto (architetta) mancato (mancata), comunque puoi colmare facilmente la lacuna: se ti sei laureata in matematica una laurea in architettura la puoi conseguire in un battibaleno e senza sforzo alcuno.
Lo sai che figurone faresti col titolo matematico-architetto o architetto-matematico. Forza, io non lascerei cadere quest’opportunità.


e stavolta questa me la spieghi...specialmente perchè, essedo tu ingegnere, per tua stessa ammissione "architetto" è un'offesa

GIBI1
Brava matemix, per me sei un architetto (architetta) mancato (mancata), comunque puoi colmare facilmente la lacuna: se ti sei laureata in matematica una laurea in architettura la puoi conseguire in un battibaleno e senza sforzo alcuno.
Lo sai che figurone faresti col titolo matematico-architetto o architetto-matematico. Forza, io non lascerei cadere quest’opportunità.

matemix1
"kidwest":
Matemix scrive;
Insomma il succo del discorso è: volesse il cielo che ognuno facesse il mestiere per cui è davvero preparato (e non tutti quelli che il tuo titolo di studio ti permette di fare a prescindere dal fatto se lo sai fare oppure no) e imparasse a farlo con umiltà.


Che belle parole. non è una battuta, ma torniamo al problema, vi voglio dire qualcosa anche io,

io lavoro mell'edilizia da un bel pò di anni e di architetti ne ho conosciuti, bravi e meno bravi, ma ne ho cosciuti un paio che per quanto riguarda la matematica, e altro... se avessi potuto li avrei rispediti direttamente alle elementari, nemmeno questa è una battuta, è la verità, e purtroppo mi sono accorto che i più stupidi, stranamente, sono anche quelli meno umili, come mai?


è abbastanza risaputo che ignoranza e presunzione purtroppo sono gemelle siamesi... e questo a prescindere da categoria e ceto sociale.... è anche vero il contrario (per fortuna), spesso le persone più in gamba sono quelle più umili... ma credo che dipenda anche dal fatto che senza essere umili, non si impara nulla... da cui si ha il binomio ignoranza e presunzione...

kidwest
Matemix scrive;
Insomma il succo del discorso è: volesse il cielo che ognuno facesse il mestiere per cui è davvero preparato (e non tutti quelli che il tuo titolo di studio ti permette di fare a prescindere dal fatto se lo sai fare oppure no) e imparasse a farlo con umiltà.


Che belle parole. non è una battuta, ma torniamo al problema, vi voglio dire qualcosa anche io,

io lavoro mell'edilizia da un bel pò di anni e di architetti ne ho conosciuti, bravi e meno bravi, ma ne ho cosciuti un paio che per quanto riguarda la matematica, e altro... se avessi potuto li avrei rispediti direttamente alle elementari, nemmeno questa è una battuta, è la verità, e purtroppo mi sono accorto che i più stupidi, stranamente, sono anche quelli meno umili, come mai?

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