Ma è bello pensare che esiste un dio?
ragazzi non è triste pensare che ci sia un dio, un ente superiore a tutto e a tutti?
intendo dire: se c'è "qualcuno" che decide tutto ciò che mi deve accadere nella vita, è inutile che io mi dia tanto da fare nel lavoro, nello studio e via dicendo.
tanto qualunque cosa io faccia per cercare di migliorarmi la vita, di arrivare in alto è inutile, perchè se quel "qualcuno"decide che posso ci riesco, se decide che non posso non ci riesco. Ciò mi rende completamente impotente.
cosa ne pensate?
intendo dire: se c'è "qualcuno" che decide tutto ciò che mi deve accadere nella vita, è inutile che io mi dia tanto da fare nel lavoro, nello studio e via dicendo.
tanto qualunque cosa io faccia per cercare di migliorarmi la vita, di arrivare in alto è inutile, perchè se quel "qualcuno"decide che posso ci riesco, se decide che non posso non ci riesco. Ciò mi rende completamente impotente.
cosa ne pensate?
Risposte
Comunque negli occhi si rispecchia dopo essersi mossa, quindi non si può sapere niente in anticipo. E se si parla di onniscienza si parla di conoscenza totale e quindi anche del futuro.
Infatti le persone che sottopongono la questione ad analisi critica sono poche, e sono poche anche le persone che mettono in discussione sè stesse. Purtroppo.
mettere in discussione Dio è assolutamente equivalente mettere in discussione se stesso, voglio dire il proprio IO, non mi pare poco.
Infatti le persone che sottopongono la questione ad analisi critica sono poche, e sono poche anche le persone che mettono in discussione sè stesse. Purtroppo.
Infatti, Smt_1033, la tua interpretazione è errata... i versi di Dante vogliono dire una cosa completamente diversa: tutto ciò che accade sulla Terra (la contingenza) [...] è già scritta - scrive Dante - nella mente di Dio; tuttavia questo complesso di eventi terreni non è determinato dalla sua "vista", vale a dire dalla sua mente (ed ecco la metafora), ovvero non prende carattere di necessità se non come può essere considerata predeterminata la rotta di una nave che si "rispecchia" (significato traslato), si riflette negli occhi di un osservatore. Detto in soldoni, l'onniscienza divina non è predestinazione.
La nave non si rispecchia nell'acqua, ma negli occhi di qualcuno che osserva: la nave rappresenta la realtà contingente, l'osservatote rappresenta Dio.
Ovviamente ognuno è libero di pensare quello che vuole, ma Dante vuole dire questo. E non mi sembrano parole da poco... Quei pochi versi sono intrisi di filosofia più di quanto uno possa immaginare...
Quanto a Pascal, non condivido la sua scommessa, per il solo fatto che ritengo che la religione (al di là della "religiosità") debba essere motivata. E' un tentativo di risposta. Ci puoi credere, o meno. Credere per abitudine equivale al comportamento di tanti che fanno finta che il problema non esista... e scelgono di non scegliere... Tanto vale prendere una posizione, no?
La nave non si rispecchia nell'acqua, ma negli occhi di qualcuno che osserva: la nave rappresenta la realtà contingente, l'osservatote rappresenta Dio.
Ovviamente ognuno è libero di pensare quello che vuole, ma Dante vuole dire questo. E non mi sembrano parole da poco... Quei pochi versi sono intrisi di filosofia più di quanto uno possa immaginare...
Quanto a Pascal, non condivido la sua scommessa, per il solo fatto che ritengo che la religione (al di là della "religiosità") debba essere motivata. E' un tentativo di risposta. Ci puoi credere, o meno. Credere per abitudine equivale al comportamento di tanti che fanno finta che il problema non esista... e scelgono di non scegliere... Tanto vale prendere una posizione, no?
Quei versi di Dante li porterò nella mappa concettuale agli orali della maturità... comunque mi sembra ridicola come cosa, anche perchè l'immagine che si specchia nell'acqua non anticipa niente, si forma mentre la nave cammina.
Rispondendo a m8rco... la penso come te. Infatti la prima cosa che ho pensato quando ho studiato Pascal e la sua "scommessa" è stata che non è vero che se dio non esiste non si perde niente, si perde la possibilità di godersi appieno la vita (io personalmente da quando ho smesso di credere sono molto più felice), che coincide con tutto quello che abbiamo. Se esiste (cosa che specie per il dio cristiano ritengo mooooolto improbabile)... beh almeno la vita ce la siamo goduta quindi non perdiamo tutto. Per questo credo sia molto più ragionevole scommettere sulla non esistenza asd.
Inoltre, sulla questione del libero arbitrio cito uno dei dialoghi a mio avviso più belli di Matrix:
-Credi nel destino, Neo?
-No.
-Perchè no?
-Perchè non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.
Rispondendo a m8rco... la penso come te. Infatti la prima cosa che ho pensato quando ho studiato Pascal e la sua "scommessa" è stata che non è vero che se dio non esiste non si perde niente, si perde la possibilità di godersi appieno la vita (io personalmente da quando ho smesso di credere sono molto più felice), che coincide con tutto quello che abbiamo. Se esiste (cosa che specie per il dio cristiano ritengo mooooolto improbabile)... beh almeno la vita ce la siamo goduta quindi non perdiamo tutto. Per questo credo sia molto più ragionevole scommettere sulla non esistenza asd.
Inoltre, sulla questione del libero arbitrio cito uno dei dialoghi a mio avviso più belli di Matrix:
-Credi nel destino, Neo?
-No.
-Perchè no?
-Perchè non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.
"m8rco":Mi limito a dire che mettere in discussione Dio è assolutamente equivalente mettere in discussione se stesso, voglio dire il proprio IO, non mi pare poco.
ragazzi non è triste pensare che ci sia un dio, un ente superiore a tutto e a tutti?
ecc..
cosa ne pensate?
grazie, Jonas, mi era sfuggito il precedente post, hai risposto come meglio non si poteva!
Credo che adaBTTLS intenda dire che la religione (in modo particolare quella cristiana, ma non solo) ha avuto presa nella società per il suo alto contenuto "escatologico". La religione può essere vista come puro determinismo (un Dio che decide al di sopra di noi, che pensa "a priori" e un Dio la cui trascendenza è incolmabile), ma anche come un tentativo di dare senso alla natura umana, a quelle domande "di senso" prettamente umane. Per questo, la vita terrena è concepita come un campo di prova in prospettiva di qualcosa di più ampio, vasto e infinito: la vita ultraterrena.
Ma proprio a proposito della prescienza divina, Dante scrisse versi immemorabili:
"La contingenza, che fuor del quaderno / de la vostra matera non si stende, / tutta è dipinta nel cospetto etterno; / necessità però quindi non prende / se non come dal viso in che si specchia / nave che per torrente giù discende [...]".
Ammesso che uno sia credente o no, credo che Dante volesse dire questo (e trovo tutto ciò di una straordinaria profondità): Dio vede tutto prima, in anticipo, ma senza determinare, un po' come la rotta della nave non è implicata necessariamente dal fatto di vederla con i propri occhi.
Ma proprio a proposito della prescienza divina, Dante scrisse versi immemorabili:
"La contingenza, che fuor del quaderno / de la vostra matera non si stende, / tutta è dipinta nel cospetto etterno; / necessità però quindi non prende / se non come dal viso in che si specchia / nave che per torrente giù discende [...]".
Ammesso che uno sia credente o no, credo che Dante volesse dire questo (e trovo tutto ciò di una straordinaria profondità): Dio vede tutto prima, in anticipo, ma senza determinare, un po' come la rotta della nave non è implicata necessariamente dal fatto di vederla con i propri occhi.
scusa non ho ben capito ciò che intendi
certo che è curioso come si "rigira la frittata"...!
pensa un po' che la parte meno spirituale e più materiale delle religioni (contro le "vecchie" religioni idolatre e pagane, che credevano nel "Fato") direbbe esattamente il contrario!
"è inutile darsi da fare se dopo la morte non c'è nulla"...
pensa un po' che la parte meno spirituale e più materiale delle religioni (contro le "vecchie" religioni idolatre e pagane, che credevano nel "Fato") direbbe esattamente il contrario!
"è inutile darsi da fare se dopo la morte non c'è nulla"...