Ma è bello pensare che esiste un dio?
ragazzi non è triste pensare che ci sia un dio, un ente superiore a tutto e a tutti?
intendo dire: se c'è "qualcuno" che decide tutto ciò che mi deve accadere nella vita, è inutile che io mi dia tanto da fare nel lavoro, nello studio e via dicendo.
tanto qualunque cosa io faccia per cercare di migliorarmi la vita, di arrivare in alto è inutile, perchè se quel "qualcuno"decide che posso ci riesco, se decide che non posso non ci riesco. Ciò mi rende completamente impotente.
cosa ne pensate?
intendo dire: se c'è "qualcuno" che decide tutto ciò che mi deve accadere nella vita, è inutile che io mi dia tanto da fare nel lavoro, nello studio e via dicendo.
tanto qualunque cosa io faccia per cercare di migliorarmi la vita, di arrivare in alto è inutile, perchè se quel "qualcuno"decide che posso ci riesco, se decide che non posso non ci riesco. Ciò mi rende completamente impotente.
cosa ne pensate?
Risposte
"nato_pigro":
[quote="Smt_1033"]Questa tua mentalità è figlia, che ti piaccia o meno, della cultura cattolica: "fai del bene e ti ritornetà del bene"
Se è per quello il do ut des è molto più antico del cristianesimo.
Il do ut des è uno scambio a breve raggio temporale, non si basa sull'idea di un equilibrio universale del bene: garantito da dio per i cristiani, e da una fede, se vuoi più cieca, per gli ingenui.[/quote]
Per me non è garantito da niente. Diciamo che comportarsi così è una specie di protesta non violenta.
"Smt_1033":
[quote]hai la possibilità di uccidere una persona per prendergli un anello o il cappello senza che nessuno sappia che sei stato tu. Il risultato qual è? hai un cappello in più, quindi ci hai guadagnato. Perchè non lo fai?
Perchè se lo facessimo tutti addio vita tranquilla
Credi seriamente che decidiamo di uccidere o non uccidere perchè pensiamo al "bene universale"? A scuola un tuo compagno avrà avuto una figurina che ti mancava, se non gliel'hai rubata è perchè pensavi al bene universale? e se gliel'hai rubata ti sei preoccupato del bene universale? Sei nel deserto con un altro, poca acqua, puoi decidere di ucciderlo e massimizzare le tue probabilità di sopravvivedere o andare avanti assieme. Perchè non lo uccidi? perchè pensi al "bene universale"?[/quote]
Da bambino ero cattolico e ragionavo da cattolico. Nel deserto non saprei, ma è una questione diversa, nel caso come dicevi prima di guadagnarci qualcosa l'azione ripetuta da tutti porterebbe al caos. Nel caso del deserto onestamente non so cosa farei,ma se anche scegliessi di uccidere l'altro per la mia sopravvivenza non credo ne deriverebbe il caos sociale.
"adaBTTLS":
ritornando al tema principale, ovviamente la logica non c'entra nulla.
bisognerebbe vedere chi crede sentendosi libero, chi si sente oppresso dal credere, chi non crede ed è felice così, chi si sente smarrito per il fatto di non credere.
che ne pensi?
Ne penso che io sono felice della mia scelta e credo che ognuno dovrebbe fare la scelta che gli pare senza dare fastidio agli altri, infatti la mia critica è più verso la chiesa e la sua attività politica che non contro chi crede per conto suo.

Se la tua posizione non ha ambizioni universali perchè non ti sta bene che a qualcuno piaccia credere in dio?
Ho risposto su, se uno crede per fatti suoi sono fatti suoi, se uno pretende che non si possa abortire perchè per la tua religione non si può abortire è un altro paio di maniche. Ma forse è meglio non tirare in ballo certi temi che sennò la discussione si allarga troppo.
stai mescolando come fanno tutti il vaticano con il cristianesimo
Anche a questo ho risposto su... se tu sei convinto per conto tuo bene, se tu mi vieni a mettere i tuoi insegnanti e simboli religiosi in una scuola pubblica...
"Smt_1033":
@nato_pigro
Capito, comunque i cristiani le considerano tutte e due insieme.
Io non sto prendendo la parte dei cristiani, sto dicendo, seguendo il titolo del topic, perchè può essere bello credere in dio.
"Smt_1033":Perchè la tua utopia laica deve essere migliore di quella trascendente?
Nessuno ha detto che sia migliore, non si può fare un paragone finchè si rimane nel privato. Ma io non vado in giro a predicare l'astinenza sessuale e il non-uso del preservativo non trasmetto da stazioni radio ad intensità cancerose, nè rubo soldi allo stato con gli insegnanti della mia dottrina.
Se la tua posizione non ha ambizioni universali perchè non ti sta bene che a qualcuno piaccia credere in dio? Inoltre stai mescolando come fanno tutti il vaticano con il cristianesimo.
"Smt_1033":Questa tua mentalità è figlia, che ti piaccia o meno, della cultura cattolica: "fai del bene e ti ritornetà del bene"
Se è per quello il do ut des è molto più antico del cristianesimo.
Il do ut des è uno scambio a breve raggio temporale, non si basa sull'idea di un equilibrio universale del bene: garantito da dio per i cristiani, e da una fede, se vuoi più cieca, per gli ingenui.
"Smt_1033":hai la possibilità di uccidere una persona per prendergli un anello o il cappello senza che nessuno sappia che sei stato tu. Il risultato qual è? hai un cappello in più, quindi ci hai guadagnato. Perchè non lo fai?
Perchè se lo facessimo tutti addio vita tranquilla
Credi seriamente che decidiamo di uccidere o non uccidere perchè pensiamo al "bene universale"? A scuola un tuo compagno avrà avuto una figurina che ti mancava, se non gliel'hai rubata è perchè pensavi al bene universale? e se gliel'hai rubata ti sei preoccupato del bene universale? Sei nel deserto con un altro, poca acqua, puoi decidere di ucciderlo e massimizzare le tue probabilità di sopravvivedere o andare avanti assieme. Perchè non lo uccidi? perchè pensi al "bene universale"?
ritornando al tema principale, ovviamente la logica non c'entra nulla.
bisognerebbe vedere chi crede sentendosi libero, chi si sente oppresso dal credere, chi non crede ed è felice così, chi si sente smarrito per il fatto di non credere.
che ne pensi?
bisognerebbe vedere chi crede sentendosi libero, chi si sente oppresso dal credere, chi non crede ed è felice così, chi si sente smarrito per il fatto di non credere.
che ne pensi?
"adaBTTLS":
"bisogna perdere la fede" è un'affermazione di "libertà"?
affermare che una cosa che non può essere provata non esiste è prova di logica?
ASSOLUTAMENTE NO!!!
Se guardi altri video di Celestini noterai che è nel suo stile esagerare volutamente le cose o porsi "dall'altra parte", ad esempio in un altro monologo parla da razzista proprio per denunciare il razzismo. In questo caso credo fosse volutamente provocatorio nel far notare come la chiesa dia per scontato che le cose vadano come dicono loro.
1. la metafora di Dante - non vorrei esagerare - è quello che io definerei un Gedankenexperiment, un esperimento mentale, non mi puoi rispondere con "La luce ci mette del tempo (per quanto poco) ad arrivare all'occhio"...
Se la devi fare la metafora o la fai bene...
"Jonas":
Caro Smt_1033,
2. La posizione scettica, per quanto suggestiva, non è una risposta... Dire che "Trovare nuove risposte non è indispensabile" secondo me non serve a nulla... L'obiettivo dell'uomo è trovare risposte, anche se parziali, altrimenti non avrebbe senso neppure l'esistenza. Tu puoi giudicare, considerarle stupide, insensate, ma perlomeno sono risposte. Noi siamo generatori di senso, io credo che sia necessario dare una risposta ai nostri dubbi. Che ruolo avrebbe allora la scienza? A giustificare conoscenze già acquisite? Che senso ha scoprire? La scoperta è sempre qualcosa di relativo, non si raggiunge mai un principio incondizionato...
Se la risposta non c'è è inutile cercarla.
3. Se ami i circoli viziosi, allora potrei dire che Dio è così onnipotente che potrebbe donarmi la piena libertà di arbitrio...
Anche l'onnipotenza è una contraddizione in sè. L'esempio classico è: può dio creare qualcosa che non può spostare?
4. Nella religione cristiana non credo ci sia piena predestinazione, altrimenti perché peccare? Agostino scriveva: Si deus est, unde malum? Di nuovo, il discorso sarebbe troppo lungo... e non credo ci sia una risposta definita, se non all'interno di ognuno di noi.
E allora dio non è onniscente.
5. Per quanto riguarda l'argomento ontologico, ritengo che l'esperienza religiosa sia a-razionale, dal momento che è impossibile provare l'esistenza di Dio così come l'inesistenza. L'esperienza religiosa è di nuovo una richiesta di senso.
Infatti l'esistenza di un dio è indecidibile. È l'esistenza di quello cristiano che è molto ma molto contraddittoria, a causa di diverse frasi della bibbia stessa.
7. Per quanto adori Caparezza, non me lo paragonare a Dante, ti supplico!!!
CapaRezza è molto più d'attualità di Dante, e comunque non ho fatto paragoni

@nato_pigro
Capito, comunque i cristiani le considerano tutte e due insieme. Circa la questione del libero arbitrio... beh a volerla buttare sullo scientifico ci sarebbe il principio di indeterminazione. Ma credo che ancora non basti, perchè al limite ci si può dimostrare che lo stesso esperimento può avere risultati leggermente diversi, ma non che ci sia libera scelta. Onestamente non saprei argomentare a favore di questa cosa, nel mio schema di pensiero la assumo come postulato. Mi riprometto di pensarci

Alla seconda questione ti ho già risposto.
Perchè la tua utopia laica deve essere migliore di quella trascendente?
Nessuno ha detto che sia migliore, non si può fare un paragone finchè si rimane nel privato. Ma io non vado in giro a predicare l'astinenza sessuale e il non-uso del preservativo non trasmetto da stazioni radio ad intensità cancerose, nè rubo soldi allo stato con gli insegnanti della mia dottrina.
Questa tua mentalità è figlia, che ti piaccia o meno, della cultura cattolica: "fai del bene e ti ritornetà del bene"
Se è per quello il do ut des è molto più antico del cristianesimo. Comunque sia non ho mai detto che la dottrina cattolica sia tutta da buttare. Qualcosa di sensato c'è.
seppure ricevi solo disgrazie sopportale perchè sarai ricompensato in un'altra vita.
Non è in quest'ottica che ho detto quella frase. È qualcosa di più simile a "se non vogliamo distruggere la nostra specie, regoliamoci".
Inoltre, quello che stai dicendo è proprio sbagliato: una persona può ucciderti o meno, se la uccidi tu prima sei sicuro di essere salvo.
Per quello parlavo di utopia. Iniziamo a dare il buon esempio, magari non finiamo con un tizio circondato dall'oro che predica la povertà.
hai la possibilità di uccidere una persona per prendergli un anello o il cappello senza che nessuno sappia che sei stato tu. Il risultato qual è? hai un cappello in più, quindi ci hai guadagnato. Perchè non lo fai?
Perchè se lo facessimo tutti addio vita tranquilla (non che adesso lo sia, ma vedi punto subito sopra).
Il tutto ovviamente IMHO e senza alzare la voce

"bisogna perdere la fede" è un'affermazione di "libertà"?
affermare che una cosa che non può essere provata non esiste è prova di logica?
ASSOLUTAMENTE NO!!!
affermare che una cosa che non può essere provata non esiste è prova di logica?
ASSOLUTAMENTE NO!!!
"Smt_1033":
[quote="nato_pigro"]Non mi interessa se mi sto contraddicendo. Ti sto dicende perchè può essere bello credere in dio, se tu credi che non ci sia alcun motivo per credere in dio devi contrabatterle entrambe e indipendentemente.
Potrei rispondere separatamente a tutte e due, ma mi limiterò a dire che avere contraddizioni nel più intimo della mia coscienza mi dà un certo fastidio. La fede afferma e nega tutto e il contrario di tutto, quello che hai fatto tu è solo un esempio.[/quote]
Non stai capendo quello che ti dico. Andiamo con ordine. Argomento del topic: perchè è bello credere in dio? Tu dici: non è bello. Io ti ho proposto due esempi per cui secondo me è bello credere in dio. Ora, se dici che sono contraddittori significa che al più solo uno è vero. Tu però devi rispondere ad entrambi per dire che entrambi sono falsi. Capisci? non c'entra il tuo (solo tuo? :roll: ) "intimo" fastidio per le contraddizioni :-). Se stai dicendo che la fede è una scelta irrazionale siamo tutti d'accordo, ma questo non ha niente a che fare con la contradditorietà dei miei esempi.
"Smt_1033":Inoltre, non vedo la differenza di credere in dio o di credere nella "fratellanza umana", sono entrambi atti di fede comodi, qui non stiamo discutendo se dio esiste o meno ma perchè è bello credere che eisiste. E ancora, la conservazione della specie mi direbbe proprio di ucciderlo, un po' perchè potrebbe essere un mio rivale per un possibile accoppiamento, e quindi potrei non riuscire a trasmettere i miei geni, un po' perchè se non lo uccido prima io potrebbe farlo lui.
Sai, anche a me piace avere un'utopia.
Ma allora abbiamo finito, ai cristiani piace credere che esista un dio perchè fa comodo e a te anche. Perchè la tua utopia laica deve essere migliore di quella trascendente?
"Smt_1033":
Vogliamo buttarla sul cinico? Se non vado in giro ad ammazzare gente è più difficile che vengano ad ammazzare me.
Questa tua mentalità è figlia, che ti piaccia o meno, della cultura cattolica: "fai del bene e ti ritornetà del bene", ora è semplicemente entrata a far parte di quel benpensantismo ingenuo di cui tu ostenti lo slogan. E' la volgarizzazione della cultura cattolica più raffinata: in una vita senza aldilà non ha senso fare del bene se non ti ritornerà in qualche modo in questa vita, quindi vogliamoci tutti bene. L'insegnamento del cristianesimo è più raffinato: seppure ricevi solo disgrazie sopportale perchè sarai ricompensato in un'altra vita.
Inoltre, quello che stai dicendo è proprio sbagliato: una persona può ucciderti o meno, se la uccidi tu prima sei sicuro di essere salvo. E non è un'assurdità estremizzata campata per aria, succedeva realmente. Al tempo della vita tribale, quando durante una battuta di caccia o in un qualsiasi spostamento ci si allontavana dal proprio campo e si intravedeva uno sconosciuto da distante iniziavano lunghi discorsi (urlati) cercando delle "conoscenza comuni", crecando un tipo di legame con l'estrano per avere un motivo per non uccidersi a vicenda. Questa è una cosa naturale, sarebbe stato assurdo se si fossero salutati con un sorriso e fossero andati ogniuno per la sua strade.
"Smt_1033":
Questo per far vedere come si possa vivere in pace sia valutando la cosa nell'interesse generale sia valutando solo il proprio rendiconto personale.
No: non fa vedere un bel niente. Ti ripropongo il mio esempio aggiungendo una variante: hai la possibilità di uccidere una persona per prendergli un anello o il cappello senza che nessuno sappia che sei stato tu. Il risultato qual è? hai un cappello in più, quindi ci hai guadagnato. Perchè non lo fai?
Caro Smt_1033,
1. la metafora di Dante - non vorrei esagerare - è quello che io definerei un Gedankenexperiment, un esperimento mentale, non mi puoi rispondere con "La luce ci mette del tempo (per quanto poco) ad arrivare all'occhio"...
2. La posizione scettica, per quanto suggestiva, non è una risposta... Dire che "Trovare nuove risposte non è indispensabile" secondo me non serve a nulla... L'obiettivo dell'uomo è trovare risposte, anche se parziali, altrimenti non avrebbe senso neppure l'esistenza. Tu puoi giudicare, considerarle stupide, insensate, ma perlomeno sono risposte. Noi siamo generatori di senso, io credo che sia necessario dare una risposta ai nostri dubbi. Che ruolo avrebbe allora la scienza? A giustificare conoscenze già acquisite? Che senso ha scoprire? La scoperta è sempre qualcosa di relativo, non si raggiunge mai un principio incondizionato...
3. Se ami i circoli viziosi, allora potrei dire che Dio è così onnipotente che potrebbe donarmi la piena libertà di arbitrio...
4. Nella religione cristiana non credo ci sia piena predestinazione, altrimenti perché peccare? Agostino scriveva: Si deus est, unde malum? Di nuovo, il discorso sarebbe troppo lungo... e non credo ci sia una risposta definita, se non all'interno di ognuno di noi.
5. Per quanto riguarda l'argomento ontologico, ritengo che l'esperienza religiosa sia a-razionale, dal momento che è impossibile provare l'esistenza di Dio così come l'inesistenza. L'esperienza religiosa è di nuovo una richiesta di senso.
6. Si parla anche di "determinismo neurobiologico".
7. Per quanto adori Caparezza, non me lo paragonare a Dante, ti supplico!!!
1. la metafora di Dante - non vorrei esagerare - è quello che io definerei un Gedankenexperiment, un esperimento mentale, non mi puoi rispondere con "La luce ci mette del tempo (per quanto poco) ad arrivare all'occhio"...
2. La posizione scettica, per quanto suggestiva, non è una risposta... Dire che "Trovare nuove risposte non è indispensabile" secondo me non serve a nulla... L'obiettivo dell'uomo è trovare risposte, anche se parziali, altrimenti non avrebbe senso neppure l'esistenza. Tu puoi giudicare, considerarle stupide, insensate, ma perlomeno sono risposte. Noi siamo generatori di senso, io credo che sia necessario dare una risposta ai nostri dubbi. Che ruolo avrebbe allora la scienza? A giustificare conoscenze già acquisite? Che senso ha scoprire? La scoperta è sempre qualcosa di relativo, non si raggiunge mai un principio incondizionato...
3. Se ami i circoli viziosi, allora potrei dire che Dio è così onnipotente che potrebbe donarmi la piena libertà di arbitrio...
4. Nella religione cristiana non credo ci sia piena predestinazione, altrimenti perché peccare? Agostino scriveva: Si deus est, unde malum? Di nuovo, il discorso sarebbe troppo lungo... e non credo ci sia una risposta definita, se non all'interno di ognuno di noi.
5. Per quanto riguarda l'argomento ontologico, ritengo che l'esperienza religiosa sia a-razionale, dal momento che è impossibile provare l'esistenza di Dio così come l'inesistenza. L'esperienza religiosa è di nuovo una richiesta di senso.
6. Si parla anche di "determinismo neurobiologico".
7. Per quanto adori Caparezza, non me lo paragonare a Dante, ti supplico!!!

"nato_pigro":
Non mi interessa se mi sto contraddicendo. Ti sto dicende perchè può essere bello credere in dio, se tu credi che non ci sia alcun motivo per credere in dio devi contrabatterle entrambe e indipendentemente.
Potrei rispondere separatamente a tutte e due, ma mi limiterò a dire che avere contraddizioni nel più intimo della mia coscienza mi dà un certo fastidio. La fede afferma e nega tutto e il contrario di tutto, quello che hai fatto tu è solo un esempio.
Inoltre, non vedo la differenza di credere in dio o di credere nella "fratellanza umana", sono entrambi atti di fede comodi, qui non stiamo discutendo se dio esiste o meno ma perchè è bello credere che eisiste. E ancora, la conservazione della specie mi direbbe proprio di ucciderlo, un po' perchè potrebbe essere un mio rivale per un possibile accoppiamento, e quindi potrei non riuscire a trasmettere i miei geni, un po' perchè se non lo uccido prima io potrebbe farlo lui.
Sai, anche a me piace avere un'utopia. Io sogno che un giorno spariranno le teste di **** dal pianeta e saremo capaci di vivere nell'anarchia più assoluta senza farci del male a vicenda. In altre parole, io non rispetto il prossimo perchè me lo dice un'entità superiore, lo rispetto perchè è un membro della mia specie e mi aspetterei lo stesso da lui. Vogliamo buttarla sul cinico? Se non vado in giro ad ammazzare gente è più difficile che vengano ad ammazzare me. Questo per far vedere come si possa vivere in pace sia valutando la cosa nell'interesse generale sia valutando solo il proprio rendiconto personale.
Peace & love.
Non mi interessa se mi sto contraddicendo. Ti sto dicende perchè può essere bello credere in dio, se tu credi che non ci sia alcun motivo per credere in dio devi contrabatterle entrambe e indipendentemente.
Inoltre, non vedo la differenza di credere in dio o di credere nella "fratellanza umana", sono entrambi atti di fede comodi, qui non stiamo discutendo se dio esiste o meno ma perchè è bello credere che eisiste. E ancora, la conservazione della specie mi direbbe proprio di ucciderlo, un po' perchè potrebbe essere un mio rivale per un possibile accoppiamento, e quindi potrei non riuscire a trasmettere i miei geni, un po' perchè se non lo uccido prima io potrebbe farlo lui.
Inoltre, non vedo la differenza di credere in dio o di credere nella "fratellanza umana", sono entrambi atti di fede comodi, qui non stiamo discutendo se dio esiste o meno ma perchè è bello credere che eisiste. E ancora, la conservazione della specie mi direbbe proprio di ucciderlo, un po' perchè potrebbe essere un mio rivale per un possibile accoppiamento, e quindi potrei non riuscire a trasmettere i miei geni, un po' perchè se non lo uccido prima io potrebbe farlo lui.
"nato_pigro":
Quando tu credi di prendere una decizione perchè lo vuoi non stai facendo altro che soggiacere a relazioni di causa effetto tra i tuoi neuroni che ricevono stimoli da altri atomi che rimbalzano.
Molto spinoziano come ragionamento. Ti stai contraddicendo appena più in basso, in quanto il ragionamento qui sotto presuppone libertà di decisione:
"nato_pigro":
Se dio non esiste, se non esiste un aldilà per essere premiati o puniti per quello che abbiamo fatto, se quando moriamo, moriamo e basta, cosa mi impedisce di ucciderti? Siamo in una strada buia e deserta, ci incontriamo, so per certo che non c'è nessuno che ci guarda, so che nessuno sa che che io sono lì, insomma: sono nella condizione di poter compiere un crimine senza che nessuno scopra che sono stato io. Che cosa mi impedisce di prendere un trave e ucciderti?
E comunque dovrebbe impedirtelo il senso di fratellanza umana, che trascende la religione, e proprio a voler essere il più cinici possibile possiamo chiamarlo "conservazione della specie"

"m8rco":
ragazzi non è triste pensare che ci sia un dio, un ente superiore a tutto e a tutti?
intendo dire: se c'è "qualcuno" che decide tutto ciò che mi deve accadere nella vita, è inutile che io mi dia tanto da fare nel lavoro, nello studio e via dicendo.
tanto qualunque cosa io faccia per cercare di migliorarmi la vita, di arrivare in alto è inutile, perchè se quel "qualcuno"decide che posso ci riesco, se decide che non posso non ci riesco. Ciò mi rende completamente impotente.
cosa ne pensate?
a proposito del libero arbitrio e del perchè piace pensare che ci sia un dio, ti faccio due domande molto semplici:
se non esiste un dio onniscente e creatore, noi siamo solo materia senz'anima, se siamo solo materia non siamo altro che reazioni chimiche e atormi che rimbalzano, e se è così allora dov'è lo spazio per il nostro libero arbitrio? Quando tu credi di prendere una decizione perchè lo vuoi non stai facendo altro che soggiacere a relazioni di causa effetto tra i tuoi neuroni che ricevono stimoli da altri atomi che rimbalzano.
Se dio non esiste, se non esiste un aldilà per essere premiati o puniti per quello che abbiamo fatto, se quando moriamo, moriamo e basta, cosa mi impedisce di ucciderti? Siamo in una strada buia e deserta, ci incontriamo, so per certo che non c'è nessuno che ci guarda, so che nessuno sa che che io sono lì, insomma: sono nella condizione di poter compiere un crimine senza che nessuno scopra che sono stato io. Che cosa mi impedisce di prendere un trave e ucciderti?
No, non sono d'accordo. Il concetto di "bene" è troppo relativo perchè possa esistere il "sommo bene". Inoltre se proprio vogliamo vedere l'analogia con i limiti, potremmo dire che dio è "punto di accumulazione", ma il fatto che ci si avvicini sempre di più non è garanzia che esista.
A proposito delle problematiche sorte dal dire qualcosa come "dio è il sommo bene", vorrei segnalare una vignetta satirica che ho scovato proprio ieri sera.
A proposito delle problematiche sorte dal dire qualcosa come "dio è il sommo bene", vorrei segnalare una vignetta satirica che ho scovato proprio ieri sera.
d'accordo, ma io sono "limitata" e non ti conosco bene... pensa ad esempi sempre più tendenti al "sommo bene onnisciente": una mamma nei confronti del figlio... un fratello gemello che "sente" quando l'altro sta correndo un pericolo...
in matematica, l'infinito non è un numero reale, eppure esiste, come limite. ma noi non siamo in grado di "appercepire" l'infinito, perché siamo esseri limitati.
in fisica si dice che "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", allora l'infinito esiste, perché per assurdo non può esistere "un inizio", non è possibile che "la natura" sia nata dal nulla. anche qualora tutto si distruggesse, rimarrebbe l'energia...
in matematica, l'infinito non è un numero reale, eppure esiste, come limite. ma noi non siamo in grado di "appercepire" l'infinito, perché siamo esseri limitati.
in fisica si dice che "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", allora l'infinito esiste, perché per assurdo non può esistere "un inizio", non è possibile che "la natura" sia nata dal nulla. anche qualora tutto si distruggesse, rimarrebbe l'energia...
Beh tu non sai con totale sicurezza che li passerò. Puoi dire che è facile che accada, ma a me potrebbe sempre passare per la testa di presentarmi ubriaco a tutte le prove. Secondo me onniscenza e libero arbitrio si escludono a vicenda...
facciamo una metafora molto più "terrena":
io sono tua insegnante, ti seguo e vedo che sei preparato. non sarò io a farti gli esami, ma so per certo che li passerai...
ti piace?
io sono tua insegnante, ti seguo e vedo che sei preparato. non sarò io a farti gli esami, ma so per certo che li passerai...
ti piace?
"Jonas":
E infatti, la metafora vorrebbe spiegare che non c'è predestinazione. Secondo Dante, Dio verrebbe tutto "prima", senza però interferire nelle scelte individuali. L'esempio vorrebbe chiarire questo concetto. Nella prospettiva dantesca non c'è necessità (ma il riferimento è anche a San Tommaso), diversamente direbbe Spinoza... ma lì è un'altra storia...![]()
Ma è assurdo! Se sai già cosa sto per fare, è impossibile che io faccia altro. Secondo me è solo un'immagine (nemmeno troppo, ho visto metafore migliori) suggestiva che distoglie il pensiero dall'enorme contraddizione.
E cmq si rispecchia contemporaneamente...La luce ci mette del tempo (per quanto poco) ad arrivare all'occhio

Per "mettere in discussione il proprio io" intendo considerare l'ipotesi di aver preso per buone delle cazzate enormi per anni ed essere disposti a rivedere completamente il proprio modo di pensare. L'ho fatto all'incirca due anni fa, è stato un toccasana

Trovare nuove risposte non è indispensabile. Meglio rimanere nel dubbio che accettare incondizionatamente una verità supposta (che come direbbe CapaRezza in quanto supposta te la puoi ficcare... )
E infatti, la metafora vorrebbe spiegare che non c'è predestinazione. Secondo Dante, Dio verrebbe tutto "prima", senza però interferire nelle scelte individuali. L'esempio vorrebbe chiarire questo concetto. Nella prospettiva dantesca non c'è necessità (ma il riferimento è anche a San Tommaso), diversamente direbbe Spinoza... ma lì è un'altra storia...
E cmq si rispecchia contemporaneamente...
Sulla questione dell'analisi critica, hai ragione.
Ma cosa intendete per mettere in discussione il proprio Io? Detto in questi termini, mi sembra un circolo vizioso. Metto in discussione Dio, ma per mettere in discussione colui che crea (per chi ci crede) e che mi ha creato, devo necessariamente mettere in discussione me stesso. Ma da questa argomentazione dove si arriva? Tutto ciò mi ricorda vagamente Cartesio. Se intendete dire "mettere in discussione le nostre certezze e le nostre credenze", allora il discorso cambia. Significa sospendere il giudizio, rivalutare le fondamenta delle nostre credenze, kantianamente parlando significa rivedere il nostro "edificio"...
Ma anche qui bisogna porre delle regole. Non basta mettere in discussione, bisogna trovare nuove risposte, altrimenti è un lavoro senza fine e sostanzialmente inutile. Quale altro metro di giudizio considerare? Quale regola applicare per vagliare le nostre vecchie certezze? Sulla base di quale assunto scarteremo le vecchie ipotesi?

E cmq si rispecchia contemporaneamente...
Sulla questione dell'analisi critica, hai ragione.
Ma cosa intendete per mettere in discussione il proprio Io? Detto in questi termini, mi sembra un circolo vizioso. Metto in discussione Dio, ma per mettere in discussione colui che crea (per chi ci crede) e che mi ha creato, devo necessariamente mettere in discussione me stesso. Ma da questa argomentazione dove si arriva? Tutto ciò mi ricorda vagamente Cartesio. Se intendete dire "mettere in discussione le nostre certezze e le nostre credenze", allora il discorso cambia. Significa sospendere il giudizio, rivalutare le fondamenta delle nostre credenze, kantianamente parlando significa rivedere il nostro "edificio"...
Ma anche qui bisogna porre delle regole. Non basta mettere in discussione, bisogna trovare nuove risposte, altrimenti è un lavoro senza fine e sostanzialmente inutile. Quale altro metro di giudizio considerare? Quale regola applicare per vagliare le nostre vecchie certezze? Sulla base di quale assunto scarteremo le vecchie ipotesi?