La repubblica delle banane...
Un decreto che va contro una sentenza di un tribunale.....
Una legge in cui tra le altre cose assurde si prescrive ai medici di "segnalare" se il loro assistito è un irregolare....
Tutto in poco più di 24 ore.
Che tristezza.
Capisco Cheguevilla e il suo "proud to be danish".
Una legge in cui tra le altre cose assurde si prescrive ai medici di "segnalare" se il loro assistito è un irregolare....
Tutto in poco più di 24 ore.
Che tristezza.

Capisco Cheguevilla e il suo "proud to be danish".
Risposte
"tempiese":
Ad oggi personalmente credo che i problemi riguardino una guerra mondiale che si combatte su vari fronti:economia,armi batteriologiche,controllo climatico e questo tanto per citarne alcuni. Non credo di essere qualunquista nel vedere come futili i discorsi sulle nullita' italiote. Poi sono grillino e sono contento di esserlo ma non c'entra nulla coi problemi che ho esposto.
Se i problemi che percepisci sono il clima ed economia, come fai a svincolarti dai discorsi sulla politica locale? Se si inquina lo si fa localmente ed il disinteresse della popolazione forse è proprio un incentivo a favorire i fenomeni più intollerabili di consumo di suolo ed ecomafie.
Da quello che evinco dalle poche righe che hai scritto il tuo pensiero si accosta ad una generale disaffezione verso le classi dirigenti nostrane come colpevoli del meschino ed ineluttabile destino del paese. Pensiero molto diffuso, ma eccessivamente ottimistico, purtroppo la popolazione ha fatto la propria parte, spesso applaudendo ed imitando un mal costume atavico del fare politica.
Sulla TV siamo totalmente d'accordo: prima della diffusione dell' Internet le maggiori invettive degli intellettuali fu la TV, oggi questo ruolo di mostro rimbambente ed isolante è stato preso dall'Internet anche grazie alla diffusione degli smartphone dimenticandosi però che è ancora la TV a generare la maggior parte dei contenuti ed influire sugli schemi di pensiero della popolazione.
Noi viviamo in Italia, siamo influenzati direttamente dalla politica italiana e certamente possiamo influenzare solo la politica italiana. E comunque ognuno è libero di parlare di ciò che gli pare. Possiamo anche parlare di mutamento climatico (sicuramente invece non di controllo climatico dato che nessuno controlla il clima né sarebbe in grado di farlo[nota]Cercare di controllare un sistema caotico è un po' come cercare di uccidere una zanzara con un AK-47[/nota]) o di armi batteriologiche (su cui a parte rafforzare la Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione e immagazzinamento delle armi batteriologiche (biologiche) e sulle armi tossiche e sulla loro distruzione del 10 aprile '72 e firmata da più di 150 paesi non possiamo fare molto). Oppure anche di cibo biologico o dell'uso dell'ingegneria genetica per la produzione di piante. Ma sinceramente su quest'ultimo argomento c'è tanta ignoranza tra la gente comune che si direbbero più falsità prive di senso scientifico che argomentazioni sensate pro e contro (la discussione nella comunità scientifica esiste ma non assume la forma che molti pensano). Stessa cosa sul nucleare. Potremmo anche parlare di come per le convenzioni internazionali attuali si potrebbe costruire una Morte Nera intorno alla terra purché non vi siano armi nucleari o biologiche installate dentro.
Ad oggi personalmente credo che i problemi riguardino una guerra mondiale che si combatte su vari fronti:economia,armi batteriologiche,controllo climatico e questo tanto per citarne alcuni. Non credo di essere qualunquista nel vedere come futili i discorsi sulle nullita' italiote. Poi sono grillino e sono contento di esserlo ma non c'entra nulla coi problemi che ho esposto.
Se non ho capito male..hai fatto una analisi molto approfondita. Complimenti, neanche i Grillo-Adepti, sono così qualunquisti.
PS: Non parlare di calcio e tv non credo porti giovamento. Svincolarsi dalla Chiesa sarebbe giusto. Ma il problema ad oggi non mi sembra solo questo.
PS: Non parlare di calcio e tv non credo porti giovamento. Svincolarsi dalla Chiesa sarebbe giusto. Ma il problema ad oggi non mi sembra solo questo.
Con tutto il rispetto per la vostra eccelsa mente sarebbe saggio smetterla di parlare di nullita' anche perche' nulla han fatto per l'Italia se non peggiorare il gia' pietoso stato economico,culturale e civile della nostra nazione. Quando ci lasceremo alle spalle chiesa,calcio e tv faremo un grande passo avanti e certi delinquenti non siederanno piu' in parlamento.
Io penso che una alternativa possa nascere solo in presenza di un qualche ideale forte oppure di una nuova persona molto carismatica. Possibilmente di entrambi in quanto la persona sarebbe portavoce di un movimento, seppur non debba essere necessariamente nel parlamento. Per intenderci come ha fatto Grillo, ma in maniera più costruttiva e lasciando più spazio ai suoi seguaci (se non appartiene al parlamento).
Per certi versi penso che questo non possa avvenire nel PD e quindi penso che dovrebbe nascere una nuova ‘sinistra’ (ammesso che il modello bipolare destra-sinistra abbia senso[nota]Cosa che per me non ha e dal punto scientifico esistono modelli con più dimensioni. Qui si trovano maggiori info.[/nota]). In sostanza penso che l'unica vera alternativa sia che il PD muoia, cioè sia battuto. Un po' come è avvenuto con i laburisti in Inghilterra (in cui i Laburisti sono stati la novità). Certo una situazione in cui questo movimento dia il proprio appoggio inizialmente al PD è possibile ma sinceramente la trovo improbabile.
Per certi versi penso che questo non possa avvenire nel PD e quindi penso che dovrebbe nascere una nuova ‘sinistra’ (ammesso che il modello bipolare destra-sinistra abbia senso[nota]Cosa che per me non ha e dal punto scientifico esistono modelli con più dimensioni. Qui si trovano maggiori info.[/nota]). In sostanza penso che l'unica vera alternativa sia che il PD muoia, cioè sia battuto. Un po' come è avvenuto con i laburisti in Inghilterra (in cui i Laburisti sono stati la novità). Certo una situazione in cui questo movimento dia il proprio appoggio inizialmente al PD è possibile ma sinceramente la trovo improbabile.
Sembra che in tutti questi discorsi non esitsta il problema della democrazia e del consenso:
1- i poteri forti "veri" (non ho mai usato questo termine perché mi fa un po' schifo), multinazionali, hanno tutti i mezzi di influenzare i governi, ma hanno comunque il problema del consenso e poi non è detto che riescano nei loro intenti.
2- Il capitalismo internazionale non ha necessariamente obbiettivi convergenti: Goldman farà il tifo per Monti/Prodi, Murdoch credo proprio faccia il tifo per un'ascesa di Grillo.
3- Il capitalismo italiano nano è legato alla politica ed alle partecipazioni pubbliche (tema su cui Giancarlo Galli ha scritto ottimi libri). Fiorani, un modesto dirigente di una piccola banca di provincia, stava per fregare i "poteri forti" proprio grazie a questi legami. Lo stesso vale per Unipol, un vaso di coccio, ma molto integrato coi territori e la politica.
4- Cassa depositi e Prestiti è un potere debole? Le ferrovie, l'energia, la RAI fino ai servizi pubblici locali tutte attività di rilievo controllate dai partiti. Quando i famosi investitori internazionali parlano di troppo burocrazia in Italia di che parlano? Dei troppi vincoli all'inquinamento? Non credo, parlano delle barriere politiche. QUanto vorrebbero i "poteri forti" entrare in questi settori trovando sempre un muro di gomma? Chi è forte su larga scala non è detto che lo sia in un cortile.
1- i poteri forti "veri" (non ho mai usato questo termine perché mi fa un po' schifo), multinazionali, hanno tutti i mezzi di influenzare i governi, ma hanno comunque il problema del consenso e poi non è detto che riescano nei loro intenti.
2- Il capitalismo internazionale non ha necessariamente obbiettivi convergenti: Goldman farà il tifo per Monti/Prodi, Murdoch credo proprio faccia il tifo per un'ascesa di Grillo.
3- Il capitalismo italiano nano è legato alla politica ed alle partecipazioni pubbliche (tema su cui Giancarlo Galli ha scritto ottimi libri). Fiorani, un modesto dirigente di una piccola banca di provincia, stava per fregare i "poteri forti" proprio grazie a questi legami. Lo stesso vale per Unipol, un vaso di coccio, ma molto integrato coi territori e la politica.
4- Cassa depositi e Prestiti è un potere debole? Le ferrovie, l'energia, la RAI fino ai servizi pubblici locali tutte attività di rilievo controllate dai partiti. Quando i famosi investitori internazionali parlano di troppo burocrazia in Italia di che parlano? Dei troppi vincoli all'inquinamento? Non credo, parlano delle barriere politiche. QUanto vorrebbero i "poteri forti" entrare in questi settori trovando sempre un muro di gomma? Chi è forte su larga scala non è detto che lo sia in un cortile.
Mutatis mutandis...l'Italia non sono gli Usa e purtroppo non sono nemmeno la Germania e la Francia, quindi qui ci sono lobby nane. I vasi di coccio hanno un vantaggio rispetto ai colossi: sono legati col territorio e con la politica non a caso Iren opera spesso a braccetto con le multinazionali. Ho citato Iren e Cir perché ci sono probabili due ministri che vengono da questi mondi, se non contano nulla non sarebbero arrivati in Consiglio Dei Ministri.
D'altronde B. nel 1994 che cos'era? Una superpotenza transnazionale? Tre reti tv con telefilm vecchi, televendite di pentole e materassi e quiz che andavano in America negli anni '50, una piccola finanziaria sull'orlo del fallimento ed una casa editrice appena comprata con le mazzette. In altri paesi occidentali un tizio del genere non sarebbe mai emerso, qui ha vinto ben 3 volte e molti lo considerano addirittura un innovatore. L'Italia non è il resto del mondo.
1- Gli investitori internazionali determinano la politica in Italia, ovvio, ma non è che le cose siano slegate dai potentati locali...i potentati locali da chi sono finanziati? Vedere chi ronza intorno a Renzi l'intelligentone per capirlo e andare a vedere cosa fa suo padre di mestiere. In africa comandavano i colonizzatori, ma dovevano sempre affidarsi e corrompere i capi tribù per fare i loro affari (erano i capi tribù che mediavano l'acquisto degli schiavi arricchendosi e ottenendo privilegi in cambio).
2- Per Grillo e Casaleggio vedere capitolo B. Finita la generazione dei baby boomers le nuove generazioni avranno la tv on demand, non saranno più vincolati dalle 6/7 reti e sceglieranno cosa vedere. Ho già scritto che allo stato attuale non sono pericolosi, ma in prospettiva futura (intanto hanno preso il 25% e strappato la Sicilia alla destra, cosa che alla sinistra non è mai riuscito...per esempio).
Comunque mi sembra che la discussione ormai abbia il solo scopo di contraddirmi, dunque per me è morta qui.
D'altronde B. nel 1994 che cos'era? Una superpotenza transnazionale? Tre reti tv con telefilm vecchi, televendite di pentole e materassi e quiz che andavano in America negli anni '50, una piccola finanziaria sull'orlo del fallimento ed una casa editrice appena comprata con le mazzette. In altri paesi occidentali un tizio del genere non sarebbe mai emerso, qui ha vinto ben 3 volte e molti lo considerano addirittura un innovatore. L'Italia non è il resto del mondo.
Hanno avuto e hanno a che fare con Goldman Sachs Mario Draghi, Gianni Letta, Mario Monti, Romano Prodi e la politica italiana sarebbe influenzata da un De Benedetti spaventato dallo streaming-tv di Grillo e Casaleggio?
1- Gli investitori internazionali determinano la politica in Italia, ovvio, ma non è che le cose siano slegate dai potentati locali...i potentati locali da chi sono finanziati? Vedere chi ronza intorno a Renzi l'intelligentone per capirlo e andare a vedere cosa fa suo padre di mestiere. In africa comandavano i colonizzatori, ma dovevano sempre affidarsi e corrompere i capi tribù per fare i loro affari (erano i capi tribù che mediavano l'acquisto degli schiavi arricchendosi e ottenendo privilegi in cambio).
2- Per Grillo e Casaleggio vedere capitolo B. Finita la generazione dei baby boomers le nuove generazioni avranno la tv on demand, non saranno più vincolati dalle 6/7 reti e sceglieranno cosa vedere. Ho già scritto che allo stato attuale non sono pericolosi, ma in prospettiva futura (intanto hanno preso il 25% e strappato la Sicilia alla destra, cosa che alla sinistra non è mai riuscito...per esempio).
Comunque mi sembra che la discussione ormai abbia il solo scopo di contraddirmi, dunque per me è morta qui.
A perché secondo te i "poteri forti" sono la Iren e la CIR di De Benedetti?
Andrò a nanna ridendo, grazie a te.
Sono contento di averla fatta ridere (a questo punto mi dia del Lei vista l'ennesima risposta arrogante e saccente, non mi piace la confidenza on-line ed a questo punto le riconfermo la qualifica di paraculo di qualche anno fa).
Cir ed Iren sono esempi di come alcuni interessi abbiano influenzato alcuni orientamenti politici (acqua pubblica-Lanzillotta; contrasto nel mondo dei media ed editoria), poi c'è il mondo cooperativo (tanti di quel 80% di proprietari di case hanno comprato o sono in affitto da una cooperativa "rossa" e magari compreranno ancora per i figli in edilizia convenzionata con un comune "rosso", di certo non cambiano bandiera con due spot pubblicitari). Ovvio che non sono solo queste le determinanti, ma non sono qui per scrivere un trattato sull'Italia.
Berlusconi si dimostra chiaramente convinto del contrario. E lui le campagne elettorali ha dimostrato di saperle fare.
Ad uno statistico come lei dovrebbero interessare i dati, non le chiacchiere.
Più cattolico di quello che avrebbe potuto un Letta che riceve telefonate dal papa?
Un Renzi che, pur nella sua ormai abituale incoerenza, apre a cannabis e unioni gay?
Lei è abbastanza grande da ricordare Fanfani ed i governi balneari.
p.s.: che la maggior parte delle persone al mondo non la pensi come me non mi stupisce affatto e ne sono felice (sarebbe inquietante il contrario), ma essere preso a pesci in faccia per questo motivo non lo accetto da nessuno, specie quando la si butta sul personale.
"Sergio":
Dalle sue dichiarazioni (ultima quella dopo le "consultazioni" con Grillo) punta soprattutto all'elettorato del M5S.
Un politico ci prova sempre con tutti, ovvio, ma non mi sembra tanto complicato capire che Renzi vuole creare un super centro di stampo cattolico, anche perché si sono aperte delle praterie per dirla con Pizzul.
"Sergio":
Berlusconi ha saputo conquistare ampi e facili consensi blandendo il 70% delle famiglie italiane, quelle che abitano in una casa di proprietà, arrivando perfino a proporre una restituzione dell'IMU.
Sopravvaluti questo aspetto, sinceramente non credo sia determinante tanto da portare milioni di voti: di fatto il Pdl perde voti dal 2001, fino a dimezzarli nel 2013. Penso sia stata più determinante la cultura del condono e degli scudi fiscali.
Poi c'è un dato: nei centri storici delle maggiori città italiane (tranne Roma, non so perché) Mario Monti ha trovato molti voti con punte del 20%-22% contro una media nazionale del 10%. Proprio Mister IMU viene più votato dove le case valgono di più. Non solo, ma il PD prevale nelle classi medie dei grandi centri urbani, mentre perde percentuali nei piccoli comuni della provincia. Vi è anche una correlazione negativa significativa fra numero di abitanti di un comune e percentuale di voti presi dal Pdl a prescindere dalla posizione geografica (anche se più forte al nord ed al sud che nelle regioni del centro).
Non so se questo basti a dimostrare oggettivamente l'ininfluenza della questione IMU/ICI, personalmente penso sia stata un'operazione di marketing politico con risultati modesti.
"Sergio":
Lobby che sostengono il PD? Su quale pianeta?
Sul pianeta delle partecipate pubbliche, come la già citata Iren e sul pianeta della già citata CIR di De Benedetti, tessera N°1 del PD. In Usa le multinazionali finanziano ambedue i partiti, ma gli Usa non sono l'Italia...fatico a credere che De Benedetti finanzi il Pdl o la Lega, al massimo oggi ed in alcuni settori c'è una convergenza di interessi: far fuori Grillo-Casaleggio-Travaglio e dare ossigeno alle banche (lo so, sono banale, ma la spiegazione più semplice è spesso quella esatta).
"Sergio":
Renzi poteva aspettare le elezioni, ma ha preferito rimangiarsi quanto detto fino alla noia e scalzare Letta, pur mantenendo (a parole) quella maggioranza incerta e contraddittoria che aveva impantanato Letta nella palude.
Per governare con una maggioranza incerta c'è un solo modo: il logrolling, il do ut des, il patto.
Che ci sia stato un patto è scontato, nessuno da niente per niente, non penso che un esponente emergente del PD vada sulle reti Mediaset "aggratis", fra l'altro seducendo uno dei capisaldi dell'elettorato Pdl: le famigerate casalinghe di provincia (il 40% delle casalinghe vota B.).
Renzi non poteva aspettare, come hai detto non è scemo e comunque non decide di certo lui svegliandosi la mattina. Qualcuno gli ha foraggiato due campagne di primarie e varie apparizioni sui media, forse quel qualcuno vuole monetizzare l'investimento e subito senza il rischio di elezioni che comunque avranno esito incerto e rischierebbero di provocare l'ennesima ondata di ribassi borsistici su valori già ampiamente stressati da anni (l'agosto del 2011 questi signorini se lo ricordano bene e non lo vogliono rivivere mai).
Qui è semplice logica: se A) vuoi che Berlusconi ti lasci fare, allora B) c'è un solo modo: tutelare lui e le sue aziende.
La Palisse
La differenza tra il mio sogno e quello di Repubblica è una sola: per loro l'atteggiamento iperconciliante di Berlusconi «ha lasciato stupito perfino Renzi», io non credo che Renzi sia così sprovveduto.
Dal punto di vista della carriera personale, Renzi vuole accaparrarsi l'elettorato di B. e trasformare il PD in una specie di nuova DC. B. non attacca Renzi (e ci mancherebbe nella situazione in cui si trova ora) perché sa che è incredibilmente popolare in una buona fetta del suo elettorato (molti andarono pure alle primarie del PD per votarlo).
Alle lobby che sostengono il PD conviene per i motivi di cui al mio post sopra, non mi sembra così difficile no?
Guarda caso sono già stati fatti questi nomi come possibili ministri:
- Linda Lanzillotta, ex PD ed ora Scelta Civica, quella che ha spaccato in due il PD col mitico decreto Lanzillotta, quello dello smantellamento e delle privatizzazioni dei sevizi pubblici locali che portò al referendum sull'acqua pubblica, sponsorizzato da Rodotà, quest'ultimo silurato come candidato alla PdR.
- Guido Tabellini, ennesimo bocconiano, attualmente in consiglio di amministrazione della CIR di De Bendetti.
- Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia, ex Partito Popolare molto legato ad Iren, l'azienda di multiutility (acqua, rifiuti, energia) di fatto controllata dal PD - http://www.altreconomia.it/site/fr_cont ... intId=3793
@Sergio
Io prima di lanciarmi in tutti questi ragionamenti, preferisco aspettare qualche mese e vedere che accade, se avrai avuto ragione te ne darò atto e ti chiederò di dirmi se sogni dei numeri per il lotto.
Non essendo mai stato convintissimo da Renzi non avrei neanche da restare troppo deluso peraltro.
Io prima di lanciarmi in tutti questi ragionamenti, preferisco aspettare qualche mese e vedere che accade, se avrai avuto ragione te ne darò atto e ti chiederò di dirmi se sogni dei numeri per il lotto.
Non essendo mai stato convintissimo da Renzi non avrei neanche da restare troppo deluso peraltro.
Riassumendo: Democrazia Cristiana. Soluzione che piace a molti più italiani di quello che si pensi, piace alla nuova configurazione imprenditoriale italiana (Il mondo cooperativo e la Compagnia delle Opere hanno diversi interessi intrecciati) e piace molto anche agli investitori stranieri che odiano la complessità italiana e preferiscono spiegare il tutto con un paio di grafici. Di conseguenza piace anche al mondo bancario nostrano (legato sempre e comunque alla politica) che deve inseguire una ricapitalizzazione sempre più ardua dopo le mazzate borsistiche degli ultimi anni.
Grillo deve stare fuori da tutto questo ovviamente, sarà semplicistico quanto volete, ma Grillo ha messo pepe alle terga di molta gente importante: mette in discussione il debito pubblico e tutta l'ipertrofica burocrazia italiana (a proposito gli f35 e la TAV sono una spesa burocratica che nulla ha a che fare con la difesa e le infrastrutture). Ecco spiegata l'improvvisa propensione al rischio dei "renziani". Anche se credo che nessun politico si bruci in Italia, di solito chi va a Roma ci sta a vita, quante volte gli italiani hanno detto la stessa cosa del re, Giolitti, Andreotti, Fanfani, B.?
C'è un'altra partita anti-Grillo da giocare, nel settore dell'editoria e dei media: allo stato attuale Grillo-Casaleggio-(Travaglio) non sono concorrenti temibili per il duopolio De Benedetti-B., ma in prospettiva futura potrebbero esserlo se dovesse diventare dominante la streaming tv e se dovesse entrare in loro appoggio un capitalista vero come Murdoch che ha già dato una grossa mano a Grillo in campagna elettorale.
p.s.: sarebbe comunque più rischioso per tutti andare alle elezioni.
Grillo deve stare fuori da tutto questo ovviamente, sarà semplicistico quanto volete, ma Grillo ha messo pepe alle terga di molta gente importante: mette in discussione il debito pubblico e tutta l'ipertrofica burocrazia italiana (a proposito gli f35 e la TAV sono una spesa burocratica che nulla ha a che fare con la difesa e le infrastrutture). Ecco spiegata l'improvvisa propensione al rischio dei "renziani". Anche se credo che nessun politico si bruci in Italia, di solito chi va a Roma ci sta a vita, quante volte gli italiani hanno detto la stessa cosa del re, Giolitti, Andreotti, Fanfani, B.?
C'è un'altra partita anti-Grillo da giocare, nel settore dell'editoria e dei media: allo stato attuale Grillo-Casaleggio-(Travaglio) non sono concorrenti temibili per il duopolio De Benedetti-B., ma in prospettiva futura potrebbero esserlo se dovesse diventare dominante la streaming tv e se dovesse entrare in loro appoggio un capitalista vero come Murdoch che ha già dato una grossa mano a Grillo in campagna elettorale.
p.s.: sarebbe comunque più rischioso per tutti andare alle elezioni.
"Sergio":
[size=120]Il patto[/size]
Ho fatto un sogno.
Matteo è un giovane politico abile e ambizioso. Ha scelto di far ........
Preparato così il terreno, Matteo scalza Enrico dopo aver promesso di appoggiarlo, è pronto ad allearsi con Angelino dopo aver tuonato contro le larghe intese, accetta l'incarico di formare un governo senza avere alcuna idea chiara sulla sua composizione, annuncia riforme vaste e incisive senza una solida maggioranza parlamentare.
Un pazzo? No: un patto.
Forse non era solo un sogno.
...e l'attentato a Kennedy dove lo metti? Strano nel tuo sogno non ci fosse.
Non sono stato mai un grande sostenitore di Renzi (sono sempre testardamente andato a votare alle primarie PD e non l'ho mai votato, l'ultima volta ho scelto Civati), ma i sotterfugi e i patti segreti riportati nel tuo sogno mi paiano veramente poco sensati, specie per qualcuno a cui l'intelligenza (in senso lato) non difetta.
"Sergio":
Forse non era solo un sogno.
Forse la coda alla vaccinara per cena è un po' pesante

Condivido che Grillo e Berlusconi cavalcano la questione per motivi diversi. E Berlusconi lo fa, come dici tu, perchè ora questa linea "è quella che tira". Grillo lo farà anche da tempo, ma il suo modo di "difendere" il M5S è alquanto strano. Si comporta in modo dittatoriale (all'interno del movimento, imponendo le sua linea e attuando pseudo-plebisciti) ed è intransigente su alcuni argomenti, uno dei quali è proprio il finanziamento pubblico. Non sarà mica che vuole mantenere in suo pugno (e in quello di Casaleggio) l'intero partito? Il marchio già lo ha, facendo così diventerebbe praticamente il finanziatore di maggioranza (insieme a Casaleggio) e quindi ne diventerebbe praticamente il proprietario.
Per la questione degli amministratori: come ho detto prima è' difficile dimostrare che un amministratore abbia finanziato un partito con il fine di essere ri-nominato con uno stipendio elevato. Però, ti ripeto, se fosse possibile accertare ciò andrebbe punito.
Per la questione degli amministratori: come ho detto prima è' difficile dimostrare che un amministratore abbia finanziato un partito con il fine di essere ri-nominato con uno stipendio elevato. Però, ti ripeto, se fosse possibile accertare ciò andrebbe punito.
"Intermat":
Però resta il fatto che la questione è cavalcata da chi ne vuole/può trarre vantaggio, ovvero i due leader-proprietari.
Diciamo che cavalcano il tema per motivi diversi, ma penso non per il motivo che credi. Come ho già detto B. sviluppa la sua agenda politica specchiandosi coi sondaggi e le agenzie di marketing: se il sentiment è che non va di moda il finanziamento ai partiti, si pronuncerà contro, in caso contrario a favore. Ultimamente si è persino esposto sulla legalizzazione delle droghe leggere pur di raccattare consensi...ma non voglio parlare di questo perché mi sembra di discutere di spot della Coca Cola.
Grillo lo fa perché è un tema che porta avanti da anni, ancor prima di pensare di entrare in politica, i realtà è un tema tradizionalmente caro al Partito Radicale e che Grillo ha semplicemente raccolto negli anni (Grillo è un maestro nel farsi carico di cause perse e ignorate arrogantemente dalla classe dirigente). Poi, diciamolo chiaramente, Grillo non è padrone in senso classico, B. lo è ed pure monopolista in diversi settori. Grillo ha creato un partito amorfo, B. un partito sul modello dei partiti comunisti dei regimi dell'est. Grillo non può mettere a libro paga centinaia di servi o distribuire prebende e posti di lavoro fittizi, insomma un po' di differenze ci sono ed è giusto notarle.
Sul fatto che qualcuno ne tragga vantaggio, io credo nessuno: nessun partito avrebbe vantaggi a rinunciare di sua sponte ai rimborsi elettorali, nemmeno il Pdl, i cui eletti sono forse a migliaia e non credo bastino le finanze di B. ad "ungere" tutta questa schiera. Non è detto che non sia il PD o la Lega ad avvantaggiarsene: sono gli unici due partiti tradizionali rimasti e sono molto legati ai territori, quindi con una possibilità di donazioni liberali molto ampia, lo si è visto ad esempio coi famosi 2 euro delle primarie.
"Intermat":
Non è che questo lo facciano solo gli amministratori. Mio padre, che di certo non è mai stato amministratore di alcunchè, fin quando è stato lavoratore dipendente, ha sempre devoluto una parte di stipendio al partito. E con nessun secondo fine neppure nella sezione locale. Se un amministratore devolve parte del suo stipendio con un secondo fine è una attività scorretta che andrebbe sanzionata, nonstante sia difficile da provare il nesso donazione-incarico.
Mi riferivo agli stipendi di assessori, sindaci, cariche dirigenziali nelle aziende ed enti pubblici oltre che altri dipendenti pubblici. Se un assessore, ad esempio, elargisce parte o tutto il suo stipendio al partito, mi piacerebbe saperlo perché la sua carica potrebbe essere la conseguenza proprio di questo. D'altra parte è difficile spiegare i super stipendi dei nostri dirigenti ed amministratori rispetto alla media europea, se non pensando male.
"Injuria":
[quote="intermat"]Il partito deve essere una cosa pubblica. Non di un privato.E l'unica soluzione per tutto ciò è che essi siano finanziati (in modo onesto e non come era fino ad ora) dallo Stato. Semplice. Il voler andare oltre il finanziamento pubblico è una malafede palese e manifesta. Non a caso i principali sostenitori di tale tesi sono Grillo e Berlusconi. I due leader-proprietari!
Sentenza da libro delle massime, ma sarebbe bello applicare il tutto al mondo reale. Il discorso sul finanziamento ai partiti parte da lontano: vi sono stati due referendum (1978, 1993) ed in mezzo Tangentopoli. Non sono certo materie di Grillo e di B., a prescindere dal fatto che la credibilità di quest'ultimo dovrebbe fare in modo di non nominarlo nemmeno in qualsiasi discussione seria: oggi dice un a cosa, domani potrebbe dire la cosa contraria a seconda dell'opportunità politica del momento.
[/quote]
So bene che ci furono dei referendum sulla questione del finanziamento ai partiti. Diciamo che almeno quello del '93 fu un po' falsato dal discorso tangentopoli. Detto questo, a suo tempo si sarebbe dovuto regolamentare bene la questione. Eliminando i finanziamenti a pioggia in favore di un rimborso per spese effettivamente sostenute. La classe politica ha sbagliato, e lungi da me il negare ciò! Però resta il fatto che la questione è cavalcata da chi ne vuole/può trarre vantaggio, ovvero i due leader-proprietari.
"Injuria":
Vedp che vengono citati spesso gli Usa come modello negativo di finanziamento dei privati: è vero, le multinazionali dominano le decisioni politiche di un continente di 260 milioni di persone, la differenza è che in Usa si sa chi finanzia chi, mentre in Italia è difficilissimo saperlo, inoltre la storia ci ha insegnato che il finanziamento pubblico ai partiti non esclude affatto fenomeni di corruzione e di finanziamenti occulti, anzi, in questo stiamo messi peggio di tutti i paesi occidentali.
Io infatti credo in un finanziamento ai partiti sotto forma di rimborso per spese effettivamente sostenute (e correlate all'attività politica). Detto questo, va assolutamente regolamentata/legalizzata l'attività di lobbying che esiste e che esisterà sempre. Quindi io credo che sia giusto legalizzare il finanziamento privato (con dei tetti limiti e con disincentivi per investimenti elevati [nota]Questo al fine di evitare che l'attività politica sia vista come una sorta di possibilità di investimento[/nota]) e rendere chiare le attività di lobbying attraverso un sistema che le le legalizzi.
"Injuria":
Inoltre si dimentica la pratica consuetudinaria da parte degli ammnistratori pubblici di dedicare una quota del loro stipendio al partito, pratica che trovo distorsiva e contraria al concetto di democrazia: se chi può donare il proprio stipendio al partito è avvantaggiato nelle nomine, ciò buol dire che le classi di reddito più basse sono escluse dall'amministrazione, proprio l'effetto contrario che si dovrebbe avere stipendiando le cariche elettive.
Non è che questo lo facciano solo gli amministratori. Mio padre, che di certo non è mai stato amministratore di alcunchè, fin quando è stato lavoratore dipendente, ha sempre devoluto una parte di stipendio al partito. E con nessun secondo fine neppure nella sezione locale. Se un amministratore devolve parte del suo stipendio con un secondo fine è una attività scorretta che andrebbe sanzionata, nonstante sia difficile da provare il nesso donazione-incarico.
"intermat":
Il partito deve essere una cosa pubblica. Non di un privato.E l'unica soluzione per tutto ciò è che essi siano finanziati (in modo onesto e non come era fino ad ora) dallo Stato. Semplice. Il voler andare oltre il finanziamento pubblico è una malafede palese e manifesta. Non a caso i principali sostenitori di tale tesi sono Grillo e Berlusconi. I due leader-proprietari!
Sentenza da libro delle massime, ma sarebbe bello applicare il tutto al mondo reale. Il discorso sul finanziamento ai partiti parte da lontano: vi sono stati due referendum (1978, 1993) ed in mezzo Tangentopoli. Non sono certo materie di Grillo e di B., a prescindere dal fatto che la credibilità di quest'ultimo dovrebbe fare in modo di non nominarlo nemmeno in qualsiasi discussione seria: oggi dice un a cosa, domani potrebbe dire la cosa contraria a seconda dell'opportunità politica del momento. Visto che i politici dovrebbero essere giudicati da ciò che fanno e non da ciò che dichiarano, B. non è affatto contrario al finanziamento pubblico dei partiti: in tre governi non ha mai nemmeno messo in discussione questo principio.
Vedp che vengono citati spesso gli Usa come modello negativo di finanziamento dei privati: è vero, le multinazionali dominano le decisioni politiche di un continente di 260 milioni di persone, la differenza è che in Usa si sa chi finanzia chi, mentre in Italia è difficilissimo saperlo, inoltre la storia ci ha insegnato che il finanziamento pubblico ai partiti non esclude affatto fenomeni di corruzione e di finanziamenti occulti, anzi, in questo stiamo messi peggio di tutti i paesi occidentali.
Inoltre si dimentica la pratica consuetudinaria da parte degli ammnistratori pubblici di dedicare una quota del loro stipendio al partito, pratica che trovo distorsiva e contraria al concetto di democrazia: se chi può donare il proprio stipendio al partito è avvantaggiato nelle nomine, ciò buol dire che le classi di reddito più basse sono escluse dall'amministrazione, proprio l'effetto contrario che si dovrebbe avere stipendiando le cariche elettive.
"Intermat":Nonostante non abbia granché tempo per partecipare alle interessantissime discussioni in questo topic, non mi posso proprio esimere dall'esprimere il mio più che totale accordo. Negli USA è per esempio consueto che le grandi aziende, persino transnazionali straniere, finanzino entrambi i partiti Democratico e Repubblicano: evidentemente i loro azionisti democratici e repubblicani sono tanto profondamente sensibili alle lotte per la libertà, l'uguaglianza e la fraternità che caratterizzano l'operare dei due partiti che preferiscono arrivare ad un compromesso pur di poter rinunciare ad una parte dei dividendi a scopo di generosa beneficienza a partiti che rappresentino i loro encomiabili ideali. Ovviamente nessuno si aspetta che i partiti così cerchino di ottenere finanziamenti soddisfacendo gli interessi di tali corporations...
Il partito deve essere una cosa pubblica. Non di un privato. E l'unica soluzione per tutto ciò è che essi siano finanziati (in modo onesto e non come era fino ad ora) dallo Stato
