La lavatrice consuma pure spenta?

gabriella127
La domanda è rivolta in primis ai nostri gentili fisici e ingegneri, ma la metto qui in Generale perché può interessare tutti.

Il piano Cingolani per il risparmio dice di staccare la spina alla lavatrice quando è spenta.
Gli elettrodomestici spenti consumano energia??
E perché la lavatrice sì e gli altri no?
Se io mo' prendo il phon e inserisco la spina senza accenderlo consumo energia?

Risposte
axpgn
"Faussone":
ho capito che è questo il principale punto.

Eh, no, il punto è un altro: il punto è che non può essere Bressanini a dirmi cosa mi piace e cosa devo mangiare.
È questo il punto ed è fondamentale, qui come su altre questioni :wink:

Comunque la prova la faccio, sicuro :D

utente__medio11
"Faussone":
Secondo me è stata gestita soprattutto male la comunicazione con gli abitanti di Piombino.

Forse più semplicemente gli abitanti di Piombino fanno il confronto con il rigassificatore di Livorno, il quale si trova a 22km dalla costa e presenta una fascia di sicurezza di interdizione assoluta di circa 4km.

Di incidenti dovuti ai rigassificatori ce n'è stato più di uno:
"fonte":nzw1zfuz:
Si sono verificati diversi incidenti che hanno coinvolto i rigassificatori: nell’ottobre 1944 è esplso un impianto Gnl a Cleveland (Ohio, USA): 131 morti - 225 feriti - 79 case distrutte - 2 fabbriche - 217 auto - 680 senzatetto; il 20 gennaio 2004 a Skikda in Algeria è esploso l’impianto Gnl: 27 morti - 74 feriti (la città si salva per il vento); il 31 luglio 2004 in Belgio è esploso un gasdotto di Gnl: 15 morti - 200 feriti; il 30 agosto 2005 in Nigeria è esploso un gasdotto di Gnl: 11 dispersi.

Qui un elenco completo fino al 2008. Un ruolo determinante l'avranno giocato sicuramente le misure di sicurezza adottate, ma non si può negare che in alcuni casi il peggio è stato evitato solo per una questione di fortuna.

In ogni caso è pur vero che l'energia da qualche parte va presa, ma il punto è perché piazzare il rigassificatore nel porto, e quindi praticamente in città? E inoltre, visto che il rischio zero non esiste, mi chiedo perché gli abitanti di Piombino (così come il resto degli italiani) dovrebbero rinunciare al gas russo (meno costoso e meno inquinante) in nome di ipocriti riferimenti alla democrazia e al popolo ucraino?!


"Faussone":
Siamo sempre lì: questa estate parlavo con alcuni parenti che vivono in Francia e lodavano il sistema pubblico francese, peccato che noi non possiamo permetterci i vantaggi dati lì a causa soprattutto del debito pubblico accumulato.

Eh già... d'altronde avevo già previsto le possibili obiezioni dei "responsabili":
"utente__medio":
Perché allora non stanziare ingenti fondi per risolvere questi problemi? Volete per caso dirmi che lo spauracchio dell'inflazione, del debito pubblico, della corruzione e compagnia cantante conti di più dell'ambiente? Volete per caso che Greta esca dal cassetto in cui è stata riposta e si arrabbi?!



"Faussone":
Io comunque quando faccio la pasta il condimento lo faccio cuocere quasi sempre a parte

:smt009

Faussone
Sottoscrivo tutto quanto scritto da Shackle, tra l'altro anche io per lavoro ho avuto un poco a che fare con questo tipo di discorsi: non avete idea della miriade di norme e possibili casistiche da rispettare e considerare solo in fase progettuale, per non parlare delle fasi realizzative e successive.
Secondo me è stata gestita soprattutto male la comunicazione con gli abitanti di Piombino.

L'intervento di Piero Angela citato non so in che contesto fosse scritto, comunque, come evidenziato nell'articolo, è ovvio che potenzialmente un rigassificatore è molto distruttivo, ma occorre considerare la probabilità di un evento catastrofico con le misure di sicurezza prese. Il rischio, come ho già ricordato altrove in questo forum, è il prodotto tra il danno e la probabilità che l'evento dannoso si verifichi.
... altrimenti quasi tutto è rischioso e non potremmo vivere in pratica.

Sugli altri discorsi si finisce un poco troppo OT qui, comunque mi pare che i problemi nella nostra rete di distribuzione idrica siano stati sottolineati più volte, recentemente anche da Draghi stesso, il problema è che per risolvere quelle questioni ci vuole tempo e ci vogliono soldi... (Siamo sempre lì: questa estate parlavo con alcuni parenti che vivono in Francia e lodavano il sistema pubblico francese, peccato che noi non possiamo permetterci i vantaggi dati lì a causa soprattutto del debito pubblico accumulato.)

@utente__medio tornando un poco più in topic, é ovvio che i 10 minuti sono un tempo di massima in condizioni medie che vanno bene circa quasi sempre, basta un termometro per chi volesse verificare se la temperatura dell'acqua è sufficiente, ma forse si fa prima a provare e vedere il risultato. Io comunque quando faccio la pasta il condimento lo faccio cuocere quasi sempre a parte, non con la pasta, e in ogni caso vale un discorso simile per la cottura passiva, ove applicabile.

Shackle
Si commenta da sola poi l'inspiegabile decisione di piazzare un rigassificatore nel porto di Piombino, senza rispettare alcuna fascia di sicurezza ed esponendo inutilmente la popolazione civile ad un rischio enorme (qualche anno fa ne parlava anche il compianto Piero Angela).


Ma può essere mai che quelli che hanno ipotizzato di mettere un rigassificatore a Piombino abbiano deciso di farlo “alla carlona” [nota]ho trovato che questo modo di dire deriva addirittura da Carlo Magno https://cultura.biografieonline.it/fare ... a-carlona/[/nota] , senza seri studi di fattibilità, tenendo soprattutto in debito conto la “sicurezza” ? [nota]Una volta ho fatto una domanda nel forum, ho chiesto ad un utente che parlava di “Sicurezza” quale fosse la sua idea di sicurezza. Ripeto la domanda, che cosa è la sicurezza ?[/nota]

Ho lavorato una vita intera nell’ambito della sicurezza industriale, e navale in modo specifico, e con tutto il rispetto per il buon Piero Angela, che non era certamente un ingegnere navale, non era mai salito a bordo di una nave gasiera, non sapeva quali e quanti controlli si fanno nel corso della progettazione, costruzione, collaudi , prove, verifiche periodiche....eccetera eccetera ... prima di consegnare una nave (qualsiasi tipo di nave, non solo gasiere , chimichiere, o petroliere, o bulk-carriers, o general cargo, o da passeggeri...e chi più ne ha più ne metta!) a un armatore e farla navigare, devo dire che in quell’articolo ci sono scritte non poche sciocchezze.

Certo, gli incidenti possono succedere, ma come in qualsiasi ambito. Spesso mi è successo di prendere parte a Commissioni di inchiesta per sinistri marittimi, gravi o meno gravi, o di essere nominato CTU da tribunali penali e/o civili italiani in cause inerenti eventi disastrosi, in contrapposizione con periti di parte, che mi è toccato affrontare per smontare, talvolta, delle tesi assurde...Per cui è doveroso richiamare alla prudenza e raccomandare di non sbilanciarsi troppo, anche ad un giornalista come Angela! Una cosa ho imparato , studiando e analizzando casi di avarie navali spesso gravi: perché accadano gravi incidenti occorrono gravi cause, spesso “concause” ; e nella maggior parte dei casi c’è qualche responsabilità umana. Evito di riportare fatti specifici, altrimenti scriverei un romanzo, ma i romanzi li facciamo scrivere a chi deve fare un film per fare soldi, come il polpettone sul TITANIC! :-D
La realtà è ben diversa, e molto più complessa di quanto sembra. I mari di tutto il mondo oggi sono pieni di navi di tutti i tipi che portano merci di tutti i generi da un porto a un altro, esistono organizzazioni in grado di localizzare qualSiasi nave istantaneamente o quasi. Le navi gasiere sono una realtà tecnica importante del commercio mondiale, e per fortuna che le hanno inventate. Quindi non basiamoci su quattro righe di un articolo per liquidare la questione dicendo “ le gasiere sono pericolose!” . Un tempo, nelle cucine delle nostre case il gas arrivava in bombole, ve lo ricordate? Vi ricordate di aver sentito qualche volta che era scoppiata una bombola, sventrando l’appartamento e ammazzando delle persone? Perciò, conserviamo un minimo di serietà e non mettiamoci a fare i tecnici, se tecnici non siamo!

Insomma gli italiani:

Non vogliono il nucleare ( ci fu un referendum dopo Chernobyl, ricordate? Ma in Francia esistono sicuramente più di 50 centrali nucleari…)
Non vogliono le centrali a carbone , giustamente
Non vogliono gli impianti eolici , perché le pale eoliche guastano il paesaggio
Non vogliono il fotovoltaico, per lo stesso motivo
Non vogliono i rigassificatori , perché le navi gasiere “sono pericolose” , secondo giornalisti e tecnici da strapazzo
Non vogliono rimettere in funzione le piattaforme di estrazione del gas in Adriatico ( le famose trivelle)
Che altro non vogliono?

…però vogliono l’energia nelle loro case, nelle industrie, e ovunque serva; ce n’è un serio bisogno, mi sembra.

Da dove si deve prendere questa energia? Non ce la cala il Padreterno dal cielo col paniere. Fonti energetiche da noi quasi non esistono, e allora?

utente__medio11
"gio73":
Per sapere sea pasta è pronta l assaggio, non mi fido dei tempi riportati sulla confezione
Uso Marche diverse
Con la cottura passiva si può togliere il coperchio per assaggiare o si compromette il risultato?

Stessa cosa che avevo pensato anche io.
Inoltre questa fantomatica autonomia di 10 minuti non dipende anche dalla temperatura esterna della stanza, dal materiale e dalla qualità della pentola, dalla tipologia di coperchio e dal rapporto pasta/acqua?
Senza dimenticare che non sempre si utilizza semplice acqua, infatti ci sono molti piatti in cui la pasta va cotta in "condimenti" di vario tipo (per esempio il classico brodo, ma anche pasta e patate, lenticchie, fagioli, ecc...).


In ogni caso, pur non volendo sminuire le varie questioni, mi sembra che a livello mediatico si faccia di tutto pur di ignorare l'elefante nella stanza...

In riferimento all'acqua, per esempio, basta ricordare l'invito alle "docce brevi" e il divieto di innaffiare l'orto, oppure il classico "chiudere l'acqua quando ci si lava i denti", ma poi ci si dimentica che la rete idrica italiana è ridotta ad un colabrodo. Perché allora non stanziare ingenti fondi per risolvere questi problemi? Volete per caso dirmi che lo spauracchio dell'inflazione, del debito pubblico, della corruzione e compagnia cantante conti di più dell'ambiente? Volete per caso che Greta esca dal cassetto in cui è stata riposta e si arrabbi?!

E relativamente all'energia la situazione è se possibile ancora più paradossale... premesso che i prezzi delle materie prime e dell'energia erano già schizzati alle stelle ben prima dell'intervento della Russia in Ucraina (senza dimenticare i black out energetici paventati da Giorgetti in tempi non sospetti), mi chiedo perché venga dato per scontato che gli italiani siano d'accordo a sacrifici del genere (che nei prossimi mesi saranno ancora più duri) in nome "della democrazia e del popolo ucraino"... le virgolette sono d'obbligo visto la stupida e ipocrita equivalenza sbandierata dai media nostrani e visto che le sanzioni per molti aspetti si sono rivelate un boomerang (a tal proposito basta considerare gli incassi record di Gazprom negli ultimi mesi). In TV poi si semplifica tutto dicendo che l'impennata dei prezzi dell'energia sia colpa di Putin, ma nessuno parla della speculazione e del mercato TTF sul gas in Olanda.
Relativamente alla questione ambientale, senza dimenticare Draghi che propone la riapertura delle centrali a carbone, va precisato che il GNL americano ha un costo ambientale (oltre che monetario) altissimo, a partire dall'estrazione tramite fracking (altamente impattante), passando per condensazione, trasporto e rigassificazione. Si commenta da sola poi l'inspiegabile decisione di piazzare un rigassificatore nel porto di Piombino, senza rispettare alcuna fascia di sicurezza ed esponendo inutilmente la popolazione civile ad un rischio enorme (qualche anno fa ne parlava anche il compianto Piero Angela).
Si parla tanto dell'indipendenza dal gas della Russia, considerato come interlocutore non affidabile (chissà poi perché?!), e poi finiamo per legarci mani e piedi agli USA. Vedetela pure come una provocazione, ma a tal proposito mi chiedo cosa accadrebbe se in un prossimo futuro l'Italia si azzardasse a voler uscire dalla NATO?! E, per quanto non sia un esperto del settore, penso proprio che al momento parlare di autarchia energetica per l'Italia sia totalmente fuori luogo, con buona pace ahimè delle rinnovabili.

gabriella127
Se si volesse risparrmiare veramente sulla cucina non si dovrebbe usare il forno.
Ma vai a dire agli italiani 'non usate il forno', scendono in piazza e preparano le ghigliottine. :-D
Sento già la mia testa vacillare :D

Faussone
"gio73":
Per sapere sea pasta è pronta l assaggio, non mi fido dei tempi riportati sulla confezione
Uso Marche diverse
Con la cottura passiva si può togliere il coperchio per assaggiare o si compromette il risultato?


Certamente l'importante alla fine è che la temperatura dell'acqua non scenda troppo (il limite e sui 75°/70° mi pare) quindi si può provare e regolarsi di conseguenza, una volta trovati i giusti tempi è facile e comodo secondo me.

:-D in Italia sul cibo siamo tutti ultraconservatori e fedeli ai riti (familiari e/o del proprio campanile soprattutto), ho capito che è questo il principale punto.

gio73
Per sapere sea pasta è pronta l assaggio, non mi fido dei tempi riportati sulla confezione
Uso Marche diverse
Con la cottura passiva si può togliere il coperchio per assaggiare o si compromette il risultato?

Faussone
@axpgn

Be' se non hai provato allora prova.
E no non ci vuole una grande scienza: basta riportare l'acqua a bollore dopo aver buttato la pasta in acqua salata, mettere un coperchio (magari riportare a bollore già a coperchio messo) e poi spegnere il fuoco, infine attendere il tempo di cottura prima di scolare
Per tempi di cottura molto sopra i 10 minuti, basta cuocere a fuoco acceso e spegnere negli ultimi 10 minuti.

Non è tutta 'sta scomodità, anzi è pure comodo.

Sì il risparmio è piccolo, ma torniamo al discorso dei 10 euro trovati a terra che non raccogli perché tanto non ti cambiano la vita.

Ps: qualche nome di chef lo fa nel video Bressanini comunque.

Ps2: ho riascoltato il video e non mi pare insulti, semmai spiega l'errore dei vari tipi di critiche.

axpgn
"Faussone":
Sì, sono stati fatti anche test in doppio cieco e non si sono notate differenze se il metodo è applicato bene.

E chi lo dice? Chi lo ha testato? Quanti? Dove? Cosa significa "applicato bene"? Per cuocere bene la pasta non serve essere scienziati, ma da adesso occorre il manuale di istruzioni? Se la pasta mi verrà da schifo vuol dire che è colpa mia ? (mi sembra di sentire i vari help desk :roll: )
"Tantissimi chef"? Lista? Sei passato a byoblu?
Io non l'ho mai provata ma ti giuro che adesso lo farò, non posso esimermi, poi farò sapere :-D

Ho provato a stimare il mio risparmio di gas cuocendo la pasta in questo modo:
Cucina e ACS sono il 15/20% del consumo annuo (sto largo) ma l'acqua calda è preponderante, diciamo 90% quindi rimane meno del 2% per la cucina che dimezzato (stiamo abbondanti) porta ad un risparmio dell'1% scarso.
Poco o tanto, fate voi.

matos1
Detto questo la tecnica di cuocere la pasta a fornello spento (specie per tempi di cottura attorno a 10 minuti), come hanno ben detto Bressanini, Parisi e company, non ci costa nulla è comoda e un poco fa risparmiare, quindi non si capisce perché non applicarla (al di là dei fornelli che uso). Se persino una inezia simile fa nascere resistenze perché "per abitudine ho sempre fatto diversamente" figuriamoci se ci venissero chiesti altri sacrifici.

E torniamo al discorso "viziati" :lol:.

Comunque sia, parlando della pasta, ricordo di aver discusso qualche mese fa (gennaio) con i coinqulini perché lasciavano a manetta il gas quando l'acqua già bolliva, con l'unico risultato che a ebollizione non aumenta la temperatura (ma solo il numero di bolle).
Da ignorante sulle cotture a fuoco spento[nota]che ora da voi apprendo :-D[/nota] mi limitavo a consigliare di raggiungere (per buonsenso) un equilibrio di minima ebollizione e gas sotto la pentola. Non che mi fregasse per tirchieria, anche perché da noi il gas è incluso nel prezzo totale, ma sprecare mi dà sempre fastidio, sapendo che di fatto non sono materie illimitate.
Fatto notare ciò alla fine l'hanno avuta vinta loro, perché secondo loro cuoce in meno tempo, e il gas è ancora a manetta quando ormai bolle. Convincere la gente non è facile quando si fissano su una idea, bisogna considerare anche questo nel complesso discorso intavolato.

Faussone
Sì, sono stati fatti anche test in doppio cieco e non si sono notate differenze se il metodo è applicato bene. Inoltre ci sono tantissimi chef che dicono che la cottura a fuoco spento non altera nulla, certo ovviamente ci sono pure quelli che dicono il contrario, per questo è l'esperimento che conta. Tu hai provato? Io sì.

axpgn
"Faussone":
Detto questo la tecnica di cuocere la pasta a fornello spento (specie per tempi di cottura attorno a 10 minuti), come hanno ben detto Bressanini, Parisi e company, non ci costa nulla è comoda e un poco fa risparmiare, quindi non si capisce perché non applicarla.

Forse perché non è la stessa cosa?
Nel suo bel discorso (dove definisce tutti quelli che non la pensano come lui come dei @#%&**), si è dimenticato di un piccolo particolare ma per niente secondario: il gusto.
Come può affermare che sia lo stesso? L'ha "misurato"? Se hai cento persone avrai cento pareri diversi, c'è chi ha gusti raffinati e chi digerisce anche il cemento ...

gabriella127
Non mi riferivo affatto al dibattito qui o al fatto che non si debba parlare di risparmio, di gas sotto la pasta, etc. Sono io ad avere chiesto della lavatrice e io amo parlare anche di cose minime, e ne possiamo parlare fino a mezzanotte, mi fa piacere.
Non sto sminuendo niente. E il benaltrismo non c'entra.

Mi riferivo a quello che diceva Tabarelli, nel dibattito pubblico, politica, giornali, i temi più importanti non si vedono o quasi, e questi temi del riparmio della luce, etc, seppur degni, prendono tutta la scena e diventano un arma di distrazione di massa dalle questioni più importanti.
E' l'assenza delle questioni più grosse che mi preoccupa, non la presenza nel dibattito del risparmio in sé.

Questioni grosse di cui io non sono affatto in grado di parlare, per cui vorrei vedere che se ne parla, saperne di più e avere più idea di cosa si intenda fare e di come siano le reali questioni tecnicamente e politicamente.
E che francamente sono più fondamentali per il nostro futuro e quello dei nostri figli e nipoti del decidere di mettersi un pullover in più.

Faussone
@Gabriella
Attenzione però a non scivolare pian piano nel benaltrismo. A parte che il focus di questa discussione riguardava mi pare il discorso del piccolo risparmio dei singoli, nessuno mi pare qui abbia detto che tutto dipenda soltanto da questi piccoli risparmi. Ovvio che ci sono questioni più grandi, ma ci sono anche queste di questioni, non è che una cosa debba escludere o eclissare l'altra. Senza contare che il risparmio energetico in senso lato, è il primo modo per ridurre in generale le emissioni. Certo il discorso di evitare lo standby di frigorifero e lavatrice (ove possibile) conta poco, anzi nulla, e cuocere la pasta a fuoco spento non risolve i problemi di rifornimento nazionale di gas , ma comunque sono comportamenti che costano poco e che contribuiscono alla sensibilità ecologica di tutti se promossi: occore capire che il risparmio energetico in ogni forma è necessario e che sprecare meno, quando possibile con poco sforzo, è necessario e giusto. Quindi non vedo perché sminuire queste piccole questioni.

@Zero Tu sei forse all'estremo opposto: credo sia utopico pensare di applicare su scala nazionale il tuo comportamento virtuoso di guida :-D

Zero87
"Faussone":
Tenendo conto che in Italia ci sono circa 25 milioni di famiglie, che una lavatrice o un televisore in standby consumi mezzo watt e supponendo ci siano una lavatrice e un televisore per famiglia mediamente, verrebbe fuori un consumo annuo pari a
$0.5 * 25 * 10^6 * 24 * 365 * 2 =219 *10^3 " MW h"$
(Questo trascurando il tempo in cui la lavatrice e il televisore sono in attività nelle 24h).
Tanto o poco?
Certo tenendo conto che il fabbisogno annuo italiano è di circa $300 *10^6 "MW h"$ è un risparmio dello $0.07%$.
A questo punto che dire delle luci nelle scale la notte nei condomini (spesso sono accese di continuo la notte) e tutti i tipi di illuminazioni che possono essere spente senza pregiudicare la sicurezza?

Voglio citare questo intervento perché credo che sia un punto importante, il solito effetto farfalla anche se nell'intervento di Faussone si tratta di una quantità piccola rispetto al tutto.
Ma il punto non cambia, posso dire:
- illuminazione pubblica "arancione" con lampadine anni '90 o duemila;
- attività commerciali illuminate a giorno anche di notte (qualche luce in meno?);
- luoghi pubblici e privati con esagerazioni di caldo (d'inverno) e freddo (d'estate).

L'elenco può essere ovviamente molto più lungo, ma a livello personale faccio un esempio pratico.
Lavorando a una quarantina di km da casa, a inizio anno sono arrivato a spendere più di 200 euro mensili solo di diesel (e per me sono tanti, ve lo assicuro).
Cosa ho fatto? La mattina, parto dieci minuti prima, guido in modo più morbido, in alcuni punti sfrutto le discese come acceleratore naturale, freno meno (lascio rallentare la macchina se vedo ostacoli a distanza) e di certo altre cose minori che ormai ho preso come abitudine.
Il risultato è un risparmio medio di circa 30-40 euro mensili ovvero 16-22 litri di diesel (con i prezzi di ora).

Pensate a una mentalità simile estesa all'intera nazione. Chi ha l'auto a metano smette di usarla a metano, la usa a benzina (in tanti mi hanno detto che già lo fanno in generale perché conviene) e, in generale, tutti hanno uno stile di guida più "garbato". Vogliamo calcolare il risparmio di materia prima, ambiente e soldini?

gabriella127
Non c'è alcuna resistenza a spegnere il gas, almeno da parte mia, che ci vuole.

Quello che non mi piace, e mi infastidisce di queste discussioni, è che si sposta l'attenzione su questioni di scarso rilevo e si finisce per litigare tipo capponi di Renzo, e delle vere questioni importanti non si sente parlare.

Io sono d'accordo con quello che diceva Tabarelli nell'articolo che avevo linkato, in sintesi, scrive alla fine dell'articolo:

Questo calcolo dà una misura del solito distacco fra stereotipi dell'energia e realtà delle fabbriche e delle case. Assieme alle rinnovabili, di cui tutti parlano, il risparmio è il facile appiglio per evitare questioni più difficili, come più carbone, più produzione nazionale, più rigassificatori. La solita fuga, questa volta accelerata, che ci spingerà ancora verso l'impoverimento

Di questi enormi problemi poco si parla, tranne un po' del rigassificatore di Piombino.
Articoli e articoli e dibattiti sul spegnere la luce e la pasta cotta spegnendo il fornello.

Faussone
@Gabriella
È vero che un fornello elettrico a induzione disperde meno calore di un fornello a gas, ma occorre considerare anche come sia stata prodotta l'elettricità utilizzata dal fornello a induzione, se prodotta da gas comunque va ricordato che il rendimento nella conversione del calore del gas in energia elettrica, nei sistemi più moderni, non può andare oltre massimo 60% (tali rendimenti alti si ottengono per impianti a ciclo combinato, tipicamente i rendimenti sono tra 40% e 50%), quindi il risparmio di gas usando fornelli elettrici a induzione invece che a gas c'è, ma fino a un certo punto. Senza contare che in inverno il calore disperso in cucina contribuisce a scaldare l'ambiente e non è proprio del tutto spreco.

Detto questo la tecnica di cuocere la pasta a fornello spento (specie per tempi di cottura attorno a 10 minuti), come hanno ben detto Bressanini, Parisi e company, non ci costa nulla è comoda e un poco fa risparmiare, quindi non si capisce perché non applicarla (al di là dei fornelli che uso). Se persino una inezia simile fa nascere resistenze perché "per abitudine ho sempre fatto diversamente" figuriamoci se ci venissero chiesti altri sacrifici. È vero quanto dice Bressanini: se trovo 10 euro a terra non li raccolgo perché non mi cambiano la vita?

Ps: Per razionamento mi riferivo in generale, non al gas , il razionamento elettrico tra l'altro sarebbe relativamente semplice da applicare in varie forme.

gabriella127
Infatti è quello che pensavo io sulla questione del gas per cuocere la pasta, la quantità di gas dipende in primo luogo da quanta acqua si usa.
Poi perché la pasta /riso (io lo vedo con il riso) ci mette più tempo in poca acqua è un altro mistero doloroso, un'altra domanda da girare ai fisici.

Comuque usando l'elettricità invece del gas per il fornello si risparmia gas: il 40% dell'energia elettrica è fatta con il gas, quindi già si risparmia il 60%, poi so (sempre da un ingegnere che faceva un seminario su Sole24ore) che l'uso del gas nel produrre energia elettrica è un uso più efficiente, per cui lo stesso calore viene prodotto con anche meno del 40% del gas (non ho idea in che misura).
Quindi spegnere il fornello a induzione mi sa che è davvero inutile.

p.s. però forse ho capito male, fornello a induzione è a gas, non elettrico.

Luca.Lussardi
Avevo letto l'articolo sull'ansa, io ho provato ma per 100 grammi di pasta, come faccio sempre, devi mettere a bollire più di 2 litri, e quindi ci mette molto di più ad arrivare al bollore rispetto all'acqua che uso di solito. Ho l'induzione per cui anche se spengo la base rimane molto calda per svariati minuti, ma nonostante questo la pasta non cuoce a base spenta se uso la solita quantità di acqua. Dunque a conti fatti un vero risparmio non c'è sostanzialmente.

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