Gli omosessuali sono peggio dei pedofili: parola di vescovo
Così monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto:
Insomma, per l'alto prelato fare sesso con un essere umano maggiorenne e consenziente è più grave che inchiappettarsi un bambino inerme.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/i ... avvenivano
Invito alla riflessione tutti i nostri amici cattolici del forum.
Neanche questa volta è colpa mia: l'ha detto Gaetano Salvemini.
Ciao,
L.
La omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, è addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura.
Insomma, per l'alto prelato fare sesso con un essere umano maggiorenne e consenziente è più grave che inchiappettarsi un bambino inerme.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/i ... avvenivano
Invito alla riflessione tutti i nostri amici cattolici del forum.
Se morirò avendo distrutto nel cuore di un solo italiano la fede nella Chiesa cattolica, se avrò educato un solo italiano a vedere nella Chiesa cattolica la pervetrice sistematica della dignità umana, non sarò vissuto invano.
Neanche questa volta è colpa mia: l'ha detto Gaetano Salvemini.
Ciao,
L.
Risposte
Che all'estero ciò sia permesso; con tanto di matrimonio civile o religioso che sia (protestante e non cattolico; lo dico per non creare confusioni), non impone all'Italia di adeguarsi; senza pensare che ci sono paesi in cui è legge l'opposto (si veda nell'Est europeo) ed in alcuni è prevista la pena di morte (in alcuni stati dell'Africa e del medio Oriente), ciò costituirebbe un invito per l'Italia ad adeguarsi ad essi?Infatti, ci si dovrebbe adeguare alla soluzione migliore guardando ai risultati.
Ricordiamoci sempre che la scelta politica è di tipo positivo, mentre la scelta normativa è di carattere tecnico.
Se l'obiettivo è la "crescita normale" del bambino, ed il presupposto è che il bambino abbia padre e madre, una legge coerente dovrebbe prevedere la rimozione della patria potestà e dell'affido dei figli nel caso in cui almeno uno dei due genitori venga a mancare o venga dichiarato inabile o incapace prima che il figlio raggiunga i 18 anni, ma addirittura anche in casi di divorzio o separazione. Per non parlare di una lunga serie di casi in cui i due genitori, pur non essendo separati, vivono in luoghi diversi per lunghi periodi. Ad esempio, quelli impegnati nella navigazione, sulle piattaforme off-shore, o più generalmente lavoranti all'estero.
Sinceramente, trovo il tutto senza senso.
Poichè l'obiettivo dovrebbe essere (scelta positiva) la "normale crescita" del bambino, oggi è chiaro che il presupposto che il bambino abbia padre e madre non è più necessario. Pertanto, una legge coerente dovrebbe, in virtù dei diritti dell'individuo e del principio di non discriminazione, consentire anche alle coppie omosessuali (purchè rispondenti ai requisiti necessari) l'adozione dei bambini. Naturalmente, per prevedere ciò, dovrebbe essere prima necessario riconoscere (almeno) lo status di coppia di fatto.
"j18eos":
Per adesso non ci sono statistiche su soggetti umani "cresciuti" in famiglie arcobaleno (omogenitoriali) sugli aspetti più svariati della loro psiche su cui basare giudizi positivi o negativi, io mi attengo alle sicurezze delle famiglie eterogenitoriali fin tanto non che ci siano le suddette!
Lungi da me l'idea che i bambini delle famiglie arcobaleno siano deviati, ripeto: finché non ci saranno dei dati statistici non cambierò idea!
scusa ma se questa è la tua ultima argomentazione mi sa che sei alla frutta. I "dati statistici" come hai intenzione di procurarteli?
Inoltre, se ti venissero presentati questi dati favorevili cambieresti idea?
@wizard: non mi sembra un gran ragionamento. Come credi che la società si possa evolvere se la tua posizione è quella della media? Stai livellando la tua idea a quella della "gente ignorante"? L'integrazione di qualcosa di nuovo è un problema, ma evidentemente non si risolve facendosi assorbire dalla visione comune.
Riconosco che le argomentazioni a favore dell'adozione per le coppie gay sono convincenti, altrsì riconosco che, in fin dei conti, per un bambino la cosa importante è crescere in modo sano e la sana crescita esula dalla eterosessualità od omosessualità dei genitori, però mi domando, proprio in ragione di questa sana crescita, la società italiana sarebbe pronta a fare crescere in modo sano un bambino allevato da una coppia gay? Mi viene da pensare alle scuole elementari, dove si fanno la letterina del papà e quella della mamma, dove si insegna il credo cattolico: cosa accadrebbe al figlio di una coppia gay?
Pospongo che ho sempre pensato che i genitori sono coloro che ti crescono e non coloro che ti mettono al mondo, ed ho sempre anche pensato che una persona è matura ma la gente è ignorante. In tutto ciò, come verrebbe trattato un figlio di una coppia gay?
Se qualcuno mi garantisce che la società possa evolversi al punto tale da abbandonare i pregiudizi (uno tipo è "uno che cresce in una coppia gay non può che diventare gay", al che uno potrebbe dire che per simmetria il figlio di una coppia etero non potrebbe che essere etero, ma non sempre è così), allora dico anche di sì, ma io temo che non possa, quindi dico di no.
Spero si sia capito il discorso che faccio e che mi porta al no.
Pospongo che ho sempre pensato che i genitori sono coloro che ti crescono e non coloro che ti mettono al mondo, ed ho sempre anche pensato che una persona è matura ma la gente è ignorante. In tutto ciò, come verrebbe trattato un figlio di una coppia gay?
Se qualcuno mi garantisce che la società possa evolversi al punto tale da abbandonare i pregiudizi (uno tipo è "uno che cresce in una coppia gay non può che diventare gay", al che uno potrebbe dire che per simmetria il figlio di una coppia etero non potrebbe che essere etero, ma non sempre è così), allora dico anche di sì, ma io temo che non possa, quindi dico di no.
Spero si sia capito il discorso che faccio e che mi porta al no.
Per adesso non ci sono statistiche su soggetti umani "cresciuti" in famiglie arcobaleno (omogenitoriali) sugli aspetti più svariati della loro psiche su cui basare giudizi positivi o negativi, io mi attengo alle sicurezze delle famiglie eterogenitoriali fin tanto non che ci siano le suddette!
Lungi da me l'idea che i bambini delle famiglie arcobaleno siano deviati, ripeto: finché non ci saranno dei dati statistici non cambierò idea!
Lungi da me l'idea che i bambini delle famiglie arcobaleno siano deviati, ripeto: finché non ci saranno dei dati statistici non cambierò idea!
"j18eos":
[quote="nato_pigro"]...Se pretendi che sia così anche per altri devi esibire argomenti più convincenti.
Secondo me l'unica pretesa in questo discorso è il conformare la legislatura italiana a quella estera positiva in campo di adozioni a coppie gay![/quote]
io vedo nel divieto di adozione per coppie omosessuali una discriminazione e una limitazione della libertà. Se tu che devi spiegarmi perchè queste limitazioni è bene che sussistano.
"nato_pigro":
...Se pretendi che sia così anche per altri devi esibire argomenti più convincenti.
Secondo me l'unica pretesa in questo discorso è il conformare la legislatura italiana a quella estera positiva in campo di adozioni a coppie gay!
"j18eos":
pur restando dell'idea che i bambini debbano crescere con un padre ed una madre
se è una tua personale idea allora puoi scegliere di allevare tuo figlio con una donna. Se pretendi che sia così anche per altri devi esibire argomenti più convincenti.
Condivido gli ultimi pensieri di faussone e nnsoxke; pur restando dell'idea che i bambini debbano crescere con un padre ed una madre, salvo gl'imprevisti della vita (morte, divorzio, e.o.)!
Che all'estero ciò sia permesso; con tanto di matrimonio civile o religioso che sia (protestante e non cattolico; lo dico per non creare confusioni), non impone all'Italia di adeguarsi; senza pensare che ci sono paesi in cui è legge l'opposto (si veda nell'Est europeo) ed in alcuni è prevista la pena di morte (in alcuni stati dell'Africa e del Medio Oriente), ciò costituirebbe un invito per l'Italia ad adeguarsi ad essi?
Infine, che in natura gli animali abbiano certi comportamenti assurdi per noi umani non implica che dobbiamo imitarli, lo stesso tra loro; ad esempio: un avvoltoio non si confronta con una iena su come crescere i propri cuccioli o su come cacciarsi il cibo. Perché dovremmo confrontarci con essi o trovare giustifiche della nostra etica/morale personale da essi?
Che all'estero ciò sia permesso; con tanto di matrimonio civile o religioso che sia (protestante e non cattolico; lo dico per non creare confusioni), non impone all'Italia di adeguarsi; senza pensare che ci sono paesi in cui è legge l'opposto (si veda nell'Est europeo) ed in alcuni è prevista la pena di morte (in alcuni stati dell'Africa e del Medio Oriente), ciò costituirebbe un invito per l'Italia ad adeguarsi ad essi?
Infine, che in natura gli animali abbiano certi comportamenti assurdi per noi umani non implica che dobbiamo imitarli, lo stesso tra loro; ad esempio: un avvoltoio non si confronta con una iena su come crescere i propri cuccioli o su come cacciarsi il cibo. Perché dovremmo confrontarci con essi o trovare giustifiche della nostra etica/morale personale da essi?
Mi sembra che la discussione stia un po' scadendo ...
Riguardo all'adozione di figli a coppie omosessuali sono daccordo con Faussone, il punto centrale è capire quali risvolti possa avere per un bambino crescere con due genitori omosessuali, mentre praticamente tutti gli altri ne hanno due secondo norma, considerando anche l'ambiente in cui vive.
Spero si sia capito che cosa volevo far notare, che la tendenza (naturale) al raggiungimento della massima felicità individuale o della totalità delle persone, non corrisponde con il raggiungimento della felicità della maggior parte delle persone.
Riguardo all'adozione di figli a coppie omosessuali sono daccordo con Faussone, il punto centrale è capire quali risvolti possa avere per un bambino crescere con due genitori omosessuali, mentre praticamente tutti gli altri ne hanno due secondo norma, considerando anche l'ambiente in cui vive.
Spero si sia capito che cosa volevo far notare, che la tendenza (naturale) al raggiungimento della massima felicità individuale o della totalità delle persone, non corrisponde con il raggiungimento della felicità della maggior parte delle persone.
"Luca.Lussardi":
Per Lorenzo: di argomentazioni ne avrei tantissime, ma è soprattutto la voglia che mi manca. Preferisco tornare a far matematica (che per altro è la competenza di questo forum).
Hic Rhodus, hic salta: se hai buoni argomenti, non basta dire che li hai: ti tocca (trovare la voglia e) portarceli. Per il resto, ti ricordo che qui siamo nel forum Generale, che tratta "temi che non trovano una collocazione specifica negli altri forum".

"strangolatoremancino":
in natura se non erro riguardo della cura della prole si trova di tutto
Già. Addirittura, i leoni e gli orsi bianchi talvolta uccidono i loro stessi cuccioli, per eliminare potenziali rivali nella caccia del cibo. La Natura è anche questa. Chi usa l'espressione "contro natura" (dal Papa in giù) lo fa per nascondere il vuoto pneumatico dei suoi argomenti, e/o per giustificare l'imposizione agli altri dei proprio punto di vista.
-------------
Sempre a proposito di "contro natura" (espressione che aborro, ma -per amor di paradosso- mi presto volentieri al gioco): la storia della Chiesa offre un elenco sterminato di personaggi autori di azioni "contro natura".
Come dimenticare il buon Origene?
Origene (Alessandria d'Egitto, 185 - Tiro, 254), teologo e catechista, è stato uno dei principali teologi cristiani dei primi tre secoli, ed è uno dei Padri della Chiesa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Padre_della_Chiesa
Questo Origene dev'essere stato un tipo che non andava molto per il sottile. Dopo aver letto i due passi evangelici (pensare che "vangelo" vuol dire "buona novella": ecco un altro bel paradosso!)
Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. (Mc, 9,43)
e ancora
Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nella vita orbo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. (Mc, 9,47-48)
non ebbe dubbi sul da farsi, e zac!, "si evirò": ovvero, per parlare papale papale, si tagliò l'uccello.

Ecco, se proprio vogliamo usare l'aborrita categoria del "contro natura", penso che per un uomo non ci sia niente di più "contro naturale" che tagliarsi l'uccello...



Il fatto che uno psicopatico auto-lesionista di questo genere sia un Padre della Chiesa, la dice lunga: su di lui, sulla Chiesa e sui suoi "figli". Come si usa dire: "tale padre...".

Il discorso del natura e contro natura sta portando la discussione su un binario morto, nel senso che c'è poco da discutere su quello: che tale argomento infatti non sia un argomento mi pare debba essere dato per assodato, grazie ai contributi portati da molti utenti intervenuti. In un forum dove la logica e il ragionamento dovrebbero essere di casa, non solo quando si discute strettamente di matematica, le ragioni apportate in tal senso mi sembrano ineccepibili.
(Tra l'altro vorrei sottolineare anch'io come dare al termine "naturale" un'accezione puramente positiva è cosa sbagliata.)
L'argomento centrale secondo me è capire se un bambino che cresce in una coppia omosessuale ha le stesse possibilità di crescere sano e felice quanto un bambino cresciuto da una coppia eterosessuale.
Un bambino cresciuto da una coppia di donne per esempio potrebbe aver problemi a rapportarsi col sesso maschile o viceversa? Ha più possibilità di essere omosessuale o eterosessuale?
Presto statistiche significative su questo saranno possibili, e probabilmente verrà a cadere anche questo come argomento contro, sono curioso di vedere se mi sbaglio.
Il resto sono solo convinzioni che vengono più o meno consapevolmente dalla nostra tradizione.
(Tra l'altro vorrei sottolineare anch'io come dare al termine "naturale" un'accezione puramente positiva è cosa sbagliata.)
L'argomento centrale secondo me è capire se un bambino che cresce in una coppia omosessuale ha le stesse possibilità di crescere sano e felice quanto un bambino cresciuto da una coppia eterosessuale.
Un bambino cresciuto da una coppia di donne per esempio potrebbe aver problemi a rapportarsi col sesso maschile o viceversa? Ha più possibilità di essere omosessuale o eterosessuale?
Presto statistiche significative su questo saranno possibili, e probabilmente verrà a cadere anche questo come argomento contro, sono curioso di vedere se mi sbaglio.
Il resto sono solo convinzioni che vengono più o meno consapevolmente dalla nostra tradizione.
Per Lorenzo: di argomentazioni ne avrei tantissime, ma è soprattutto la voglia che mi manca. Preferisco tornare a far matematica (che per altro è la competenza di questo forum).
"Luca.Lussardi":
L'adozione invece di un figlio da parte di una coppia gay non la vedo come una cosa positiva, in quanto stavolta sì la vedo come una cosa contro-natura: fino a che si ama una persona dello stesso sesso, e si è attratti sessulamente da essa non vedo nessun problema, ma la crescita di un bambino che è il risultato dell'unione di due persone di sesso opposto non la trovo "naturale", e quindi non la approvo.
Non la trovo una argomentazione molto convincente, in natura se non erro riguardo della cura della prole si trova di tutto: viene lasciata al suo destino fin dalla nascita, riceve le cure della sola madre, o solo del padre, viene allevata dalla coppia, viene allevata da un gruppo formato da individui principalmente dello stesso sesso ecc
Per quanto riguarda la nostra specie, essendo penso quella più "giovane" e più complessa, forse è prematuro e riduttivo dare dei confini così netti e limitati alle cure parentali, come già accennato da nato_pigro.
Comunque non mi ero mai posto il problema e quindi non ho ancora un'opinione definita in merito, sono curioso di sentire altri pareri
"Lorenzo Pantieri":
[quote="Luca.Lussardi"]Hai ragione che innaturale sia una brutta parola e dal significato poco chiaro. Io guardo solo alla natura: l'omosessualità in natura [...].
Luca Lussardi confonde "la natura", anzi "la Natura", con "quello che gli passa per la zucca". Non è l'unico a farlo, del resto: il "premio Ratzinger"© è suo ancora una volta.
"Luca.Lussardi":
Comunque non ho tempo nè voglia per portare avanti una discussione che puà diventare troppo lunga, vi lascio al vostro discutere, sono solo intervenuto in un punto dove ho trovato un passo in cui ero in disaccordo, l'ho fatto presente, e mi basta.
Non è (tanto) che non hai "tempo né voglia": non hai argomenti, il che è diverso.

----------------
A proposito di "contro natura". Ho detto (e lo ripeto) che per me è molto più contro natura chi (per sua scelta) decide di non trombare (mai!), che uno che invece tromba con chi piace e da cui è ricambiato (uomo o donna che sia).
Quando poi chi, per scelta, ha deciso di non trombare mai vuole addirittura insegnare come trombare a chi tromba, beh, allora si raggiunge il vertice del surrealismo.

Cito dal “Manuale del Confessore, Per meglio confessare" di A. Chanson, Edizioni Paoline, Imprimatur 20 Aprile 1956 (a pag 418 cap.745b):
“Inchoare copulam in vase praepostero in casu necessitatis nullum est peccatum sed cum intentionem eam in vagina consummandi”.
Quindi non è peccato cominciare la copula dal dietro se c'è l’intenzione di terminare secondo quanto prescrive Santa Madre Chiesa Romana Apostolica.

Continuiamo a pag. 410 (cap. “De situ”):
“Multi sunt situ innaturales: cum muliere incumbente, aut a latere, aut stando vel sedendo, aut a tergo more animalium. Justa casua accedente dummodo copula perfici possit et quamvis aliquid seminis deperdatur, erit licitum”.
Tutto a posto quindi, anche se, data la posizione, si disperderà un poco di seme. Come si vede, anche la Santa Madre Chiesa parla di "culo" (anche se di culo femminile, anzi di moglie, che tromba col legittimo marito a fini procreativi e non lussuriosi), anche se non lo nomina mai.

Questi cattolici raggiungono vette di psicopatia (e di comicità involontaria, anche) incomparabili, eh Luca?

Non sopporto chi interviene in una discussione solo per dire "quoto in tutto per tutto", ma non posso farne a meno io stavolta: questo post è davvero sublime, dall'inizio alla fine.
Grande!!!

Qualcuno affermò:"Un uomo senza principi che cos'è?" La mia personale risposta: NULLA!
Bisogna rispettare i principi altrui, senza denigrazioni, affermazioni di superiorità e di giustezza; siamo umani e c'è sempre il solito umano dai principi perfetti, giusti ed ingiudicabili; il quale ostenta "i difetti" dei principi altrui con quel gusto di abissale bassezza che mi da la nausea al solo pensarci.
Procedendo sulla linea espositiva di nnsoxke: cosa sono oggettivamente i principi di un essere umano?
Bisogna rispettare i principi altrui, senza denigrazioni, affermazioni di superiorità e di giustezza; siamo umani e c'è sempre il solito umano dai principi perfetti, giusti ed ingiudicabili; il quale ostenta "i difetti" dei principi altrui con quel gusto di abissale bassezza che mi da la nausea al solo pensarci.
Procedendo sulla linea espositiva di nnsoxke: cosa sono oggettivamente i principi di un essere umano?
Questo discorso che faccio esprime in generale il mio modo di vedere le cose, non si riferisce strettamente a questa discussione.
Alla domanda "che cosa è l'etica ?", osservando che cosa associano le persone a questa parola, mi sono fatto un'idea: delle regole di vita imposte da qualcun altro che vengono riconosciute e rispettate da taluni e, quasi per contrapposizione, per un istinto di divisione in gruppi, di riconoscersi in un certo stile di vita insieme ad altre persone, per spirito di ribellione o quant'altro, che vengono evase da altri.
L'idea mia propria che mi sono fatto è: l'etica consiste nel ricavare dei criteri di azione e pensiero che derivino strettamente da dei principi fondanti. Sia chiaro che questi principi non è detto che siano gli stessi per tutti e non è detto che tutte le tecniche utilizzate per prevedere gli effetti prodotti da determinate azioni, secondo cui valutare quantitativamente il raggiungimento di determinati obiettivi, siano valide per tutti. Quindi esiste sia una differenza nei principi sia una differenza dovuta all'incertezza sui fenomeni sociali e psicologici.
Ecco che ci si possono porre come obiettivi l'agire secondo natura (anche se devo dire che andrebbe definita questa parola, perchè ad esempio in quanto esistenti e facenti parte del tutto perchè gli omosessuali non dovrebbero essere naturali?), agire in modo da raggiungere la massima gioia nel vivere da parte della maggior parte delle persone. Anche quest'ultima affermazione penso che andrebbe definita meglio, ho usato due volte la parola più grande, una volta riferita a quella che potrebbe essere definita come somma delle "felicità individuali" una volta definite anche queste e un'altra volta riferita al numero di persone che hanno felicità positiva. Ovvero è una affermazione priva di senso.
Da questi presupposti penso che, stabiliti dei principi e cercando di comprendere i fenomeni, mettendo chiarezza su quali siano gli obiettivi, si possa arrivare a delle conclusioni su diversi argomenti, ad esempio riguardo all'importanza di famiglie stabili nella società, che permettano di crescere più facilmente figli secondo una certa logica (visto che si verifica che l'esperienza personale di ognuno ha una influenza determinante nei suoi comportamenti), quindi evitare tutto ciò che possa creare danno a questa stabilità, il tutto per creare una società di individui che abbiano dei comportamenti adatti al raggiungimento dello scopo prefissato.
Si potrebbe arrivare ad una conclusione riguardo all'eutanasia per i malati terminali o sofferenti o altri argomenti di questo tipo, tra cui quelli trattati nel topic.
Ci tengo a far notare che i principi non è detto che siano razionali, ad esempio in quello che ho stabilito è presente la parola felicità, ovvero un sentimento.
Come principio avrebbe potuto essere qualcosa di più egoistico (altrettanto irrazionale)
Alla domanda "che cosa è l'etica ?", osservando che cosa associano le persone a questa parola, mi sono fatto un'idea: delle regole di vita imposte da qualcun altro che vengono riconosciute e rispettate da taluni e, quasi per contrapposizione, per un istinto di divisione in gruppi, di riconoscersi in un certo stile di vita insieme ad altre persone, per spirito di ribellione o quant'altro, che vengono evase da altri.
L'idea mia propria che mi sono fatto è: l'etica consiste nel ricavare dei criteri di azione e pensiero che derivino strettamente da dei principi fondanti. Sia chiaro che questi principi non è detto che siano gli stessi per tutti e non è detto che tutte le tecniche utilizzate per prevedere gli effetti prodotti da determinate azioni, secondo cui valutare quantitativamente il raggiungimento di determinati obiettivi, siano valide per tutti. Quindi esiste sia una differenza nei principi sia una differenza dovuta all'incertezza sui fenomeni sociali e psicologici.
Ecco che ci si possono porre come obiettivi l'agire secondo natura (anche se devo dire che andrebbe definita questa parola, perchè ad esempio in quanto esistenti e facenti parte del tutto perchè gli omosessuali non dovrebbero essere naturali?), agire in modo da raggiungere la massima gioia nel vivere da parte della maggior parte delle persone. Anche quest'ultima affermazione penso che andrebbe definita meglio, ho usato due volte la parola più grande, una volta riferita a quella che potrebbe essere definita come somma delle "felicità individuali" una volta definite anche queste e un'altra volta riferita al numero di persone che hanno felicità positiva. Ovvero è una affermazione priva di senso.
Da questi presupposti penso che, stabiliti dei principi e cercando di comprendere i fenomeni, mettendo chiarezza su quali siano gli obiettivi, si possa arrivare a delle conclusioni su diversi argomenti, ad esempio riguardo all'importanza di famiglie stabili nella società, che permettano di crescere più facilmente figli secondo una certa logica (visto che si verifica che l'esperienza personale di ognuno ha una influenza determinante nei suoi comportamenti), quindi evitare tutto ciò che possa creare danno a questa stabilità, il tutto per creare una società di individui che abbiano dei comportamenti adatti al raggiungimento dello scopo prefissato.
Si potrebbe arrivare ad una conclusione riguardo all'eutanasia per i malati terminali o sofferenti o altri argomenti di questo tipo, tra cui quelli trattati nel topic.
Ci tengo a far notare che i principi non è detto che siano razionali, ad esempio in quello che ho stabilito è presente la parola felicità, ovvero un sentimento.
Come principio avrebbe potuto essere qualcosa di più egoistico (altrettanto irrazionale)
"Luca.Lussardi":
Hai ragione che innaturale sia una brutta parola e dal significato poco chiaro. Io guardo solo alla natura: l'omosessualità in natura [...].
Luca Lussardi confonde "la natura", anzi "la Natura", con "quello che gli passa per la zucca". Non è l'unico a farlo, del resto: il "premio Ratzinger"© è suo ancora una volta.
"Luca.Lussardi":
Comunque non ho tempo nè voglia per portare avanti una discussione che puà diventare troppo lunga, vi lascio al vostro discutere, sono solo intervenuto in un punto dove ho trovato un passo in cui ero in disaccordo, l'ho fatto presente, e mi basta.
Non è (tanto) che non hai "tempo né voglia": non hai argomenti, il che è diverso.

----------------
A proposito di "contro natura". Ho detto (e lo ripeto) che per me è molto più contro natura chi (per sua scelta) decide di non trombare (mai!), che uno che invece tromba con chi piace e da cui è ricambiato (uomo o donna che sia).
Quando poi chi, per scelta, ha deciso di non trombare mai vuole addirittura insegnare come trombare a chi tromba, beh, allora si raggiunge il vertice del surrealismo.

Cito dal “Manuale del Confessore, Per meglio confessare" di A. Chanson, Edizioni Paoline, Imprimatur 20 Aprile 1956 (a pag 418 cap.745b):
“Inchoare copulam in vase praepostero in casu necessitatis nullum est peccatum sed cum intentionem eam in vagina consummandi”.
Quindi non è peccato cominciare la copula dal dietro se c'è l’intenzione di terminare secondo quanto prescrive Santa Madre Chiesa Romana Apostolica.

Continuiamo a pag. 410 (cap. “De situ”):
“Multi sunt situ innaturales: cum muliere incumbente, aut a latere, aut stando vel sedendo, aut a tergo more animalium. Justa casua accedente dummodo copula perfici possit et quamvis aliquid seminis deperdatur, erit licitum”.
Tutto a posto quindi, anche se, data la posizione, si disperderà un poco di seme. Come si vede, anche la Santa Madre Chiesa parla di "culo" (anche se di culo femminile, anzi di moglie, che tromba col legittimo marito a fini procreativi e non lussuriosi), anche se non lo nomina mai.

Questi cattolici raggiungono vette di psicopatia (e di comicità involontaria, anche) incomparabili, eh Luca?

Mi stai dicendo che l'uomo è un animale ma sa fare cose più evolute rispetto agli altri animali, tipo amare e sa anche amare qualcuno del suo stesso sesso. E perchè tra queste cose non ci può essere allevare un figlio? Credo che stia qui il punto centrale.
So che non ti piacciono le discussioni eterne che non portano da nessuna parte, ma mi sembra che ora il pomo della discordia stia salendo a galla.
So che non ti piacciono le discussioni eterne che non portano da nessuna parte, ma mi sembra che ora il pomo della discordia stia salendo a galla.
Il codice civile è una serie di regole che ci siamo dati per convivere secondo ragione. Anche gli animali si danno tante regole di convivenza, solo non in forma scritta come noi. Quindi qui non ci trovo niente di "innaturale".
L'uomo non vola per adesso, caso mai è l'aereo che vola, l'uomo ci sta solo sopra. Anche qui niente di "innaturale".
La selezione di ortaggi è semplicemente una comprensione/utilizzo intelligente della teoria dell'evoluzione. Anche qui niente di "innaturale" mi sembra.
Hai ragione che innaturale sia una brutta parola e dal significato poco chiaro. Io guardo solo alla natura: l'omosessualità in natura (lasciamo stare l'uomo per adesso) è solo una specie di "gioco", si trovano individui dello stesso sesso che giocano e hanno anche rapporti sessuali tra di loro, fino agli animali più evoluti che sanno anche amare e lì il gioco può diventare qualcosa di più serio. Ma l'allevamento dei figli è una cosa ben diversa. Perchè allora per l'uomo dovrebbe essere diversa la cosa? L'uomo non è un animale?
Comunque non ho tempo nè voglia per portare avanti una discussione che puà diventare troppo lunga, vi lascio al vostro discutere, sono solo intervenuto in un punto dove ho trovato un passo in cui ero in disaccordo, l'ho fatto presente, e mi basta.
L'uomo non vola per adesso, caso mai è l'aereo che vola, l'uomo ci sta solo sopra. Anche qui niente di "innaturale".
La selezione di ortaggi è semplicemente una comprensione/utilizzo intelligente della teoria dell'evoluzione. Anche qui niente di "innaturale" mi sembra.
Hai ragione che innaturale sia una brutta parola e dal significato poco chiaro. Io guardo solo alla natura: l'omosessualità in natura (lasciamo stare l'uomo per adesso) è solo una specie di "gioco", si trovano individui dello stesso sesso che giocano e hanno anche rapporti sessuali tra di loro, fino agli animali più evoluti che sanno anche amare e lì il gioco può diventare qualcosa di più serio. Ma l'allevamento dei figli è una cosa ben diversa. Perchè allora per l'uomo dovrebbe essere diversa la cosa? L'uomo non è un animale?
Comunque non ho tempo nè voglia per portare avanti una discussione che puà diventare troppo lunga, vi lascio al vostro discutere, sono solo intervenuto in un punto dove ho trovato un passo in cui ero in disaccordo, l'ho fatto presente, e mi basta.
"Lorenzo Pantieri":
[quote="Luca.Lussardi"]ovviamente anche io darei a due omosessuali un bambino piuttosto di confinarlo all'orfanotrofio, ma da qui a dare un'approvazione generale ce ne passa.
Scusa caro, ma di che accidenti stiamo parlando, se non della possibilità di dare a due omosessuali un bambino piuttosto che confinarlo all'orfanotrofio?

Ecco, questa non mi sembra una buona ragione per permettere agli omosessuali di avere figli. Il "meglio di niente" non è una ragione sufficiente, credo sia necessario un altro livello di argomentazioni.