Fukushima
in questi giorni tg e giornali sono tornati alla carica su Fukishima in merito all'operazione di sversamento in mare delle acque contaminate.
Ovviamente molti aspetti vengono raccontati male, o non raccontati affatto, e questo rende tutto molto allarmistico.
Qui ci sono riportati alcuni chiarimenti...
Ovviamente molti aspetti vengono raccontati male, o non raccontati affatto, e questo rende tutto molto allarmistico.
Qui ci sono riportati alcuni chiarimenti...
Risposte
"axpgn":
[quote="Faussone"]Se vai dal meccanico e ti dice che deve cambiare le pastiglie dei freni lo lasci fare e basta,
Non è così semplice, il mondo non è solo bianco e nero, peraltro così facendo demanderesti ogni cosa agli altri e non prenderesti più nessuna decisione.
[/quote]
Discussione già fatta mille volte: il mondo non è bianco e nero, anzi è pieno di sfumature, ma questo non significa che è tutto grigio uguale. Non è sempre semplice, ma è spesso possibile distinguere, o a volte solo provarci avendone consapevolezza. È doveroso.
Per l'ultima parte trattasi di tipica fallacia logica.
Riguardo ai discorsi sulla formazione scientifica a scuola, avoja se non c'entra!
Formazione scientifica non significa capirne di ogni sottobranca di fisica, chimica, biologia statistica ecc ecc, significa avere una mente in grado di capire come ragionare e distinguere cosa sia scientifico e cosa no. E per questo la scuola dell'obbligo e la scuola media inferiore sono fondamentali.
Come capire di quali fonti/personaggi ci si possa "fidare"? La risposta è proprio qui.
Riguardo al registro de "l'Avvocato dell'atomo" (la qualità dei contenuti è difficilmente contestabile) vale lo stesso discorso che abbiamo avuto per Dario Bressanini: schernire certe scempiaggini per me ci sta eccome, non sempre vale il "giusto mezzo" aristotelico e di conseguenza il rispetto per ogni posizione che opinione non è, ma fatto o non fatto.
E notare che parlo di schernire certe scempiaggini o una certa categoria che crede a tali scempiaggini, fare questo sul singolo è tutto un altro paio di maniche e lo disapprovo anche io (a meno di evidente mala fede). Anche per questo non ho account su X/Twitter e Facebook...
E fosse solo sfiducia verso i canali di informazione, ma anche verso il prossimo: giochi di interessi, è sempre a vantaggio di qualcuno nascondere la verità Queste cose non si considerano mai, ma la rovina di tutto è questo.
Il punto è che purtroppo spesso è vero, nel mio piccolo ho visto interessi personali superare anche l'importanza per la salute delle persone.
QUindi ci stupiamo davvero che uno non creda? Mi stupirei più del contrario...
Il punto è che purtroppo spesso è vero, nel mio piccolo ho visto interessi personali superare anche l'importanza per la salute delle persone.
QUindi ci stupiamo davvero che uno non creda? Mi stupirei più del contrario...
"gabriella127":
E se ci sono visioni diverse, come scegliere? Come decidere di chi fidarsi?
Non è un problema di cultura scientifica o meno, è un problema di sfiducia nell'informazione che sta sempre diventando più pervasivo, il giornalismo professonale in questo senso ha difficoltà a svolgere la sua funzione, molto più di prima.
E non è colpa della gente e della sua ignoranza, non si può sapere di tutto approfonditamente e i temi sono tantissimi, e non solo scientifici.
Esatto, è tutt'altro che semplice.
"gabriella127":
Mi riferivo a questo post, chi è costui che critica con la ragionevolezza di una gallina (senza offesa per le galline)?
Qualche divulgatore scientifico?
È l'autore dell'articolo linkato da Faussone, articolo peraltro ben fatto. È il modo che io ritengo non aiuti.
"axpgn":
[quote="Faussone"]Se vai dal meccanico e ti dice che deve cambiare le pastiglie dei freni lo lasci fare e basta,
Non è così semplice, il mondo non è solo bianco e nero, peraltro così facendo demanderesti ogni cosa agli altri e non prenderesti più nessuna decisione.
"Faussone":
Certo basterebbe che la scuola fornisse una formazione scientifica media migliore, ma aimé così non è.
L'importante è non avere dubbi, l'assertività è un must. Tu però sei un assertivo "dolce" non "duro"

Il problema non è la cultura scientifica o l'affidarsi ai competenti.
Il problema è che sta venendo meno la fiducia nelle fonti di informazione, per molti motivi da analizzare.
Se c'è uno che dice 'Credi a me' e un'altro che sostiene l'opposto e dice 'Credi a me' che fare? A chi strilla di più?
E se ci sono visioni diverse, come scegliere? Come decidere di chi fidarsi?
Non è un problema di cultura scientifica o meno, è un problema di sfiducia nell'informazione che sta sempre diventando più pervasivo, il giornalismo professonale in questo senso ha difficoltà a svolgere la sua funzione, molto più di prima.
E non è colpa della gente e della sua ignoranza, non si può sapere di tutto approfonditamente e i temi sono tantissimi, e non solo scientifici.
"axpgn":
[quote="Luca.Lussardi"]Nessuno da del deficiente a chi non sa quelle cose,
Beh, siamo vicini però

Ogni tanto mi capita di leggere suoi tweet e lo trovo preparatissimo, spesso concordo con lui e in toto su questo argomento.
Ma il modo di porsi, a mio avviso, non è utile. E questo accade spesso anzi sempre più spesso, su qualsiasi cosa.
Ormai esistono solo fazioni (e fan), non solo sui social (dove la cosa è più evidente).
Quello che citi è senz'altro un problema importante ma non il solo e non il principale. IMHO.[/quote]
Mi riferivo a questo post, chi è costui che critica con la ragionevolezza di una gallina (senza offesa per le galline)?
Qualche divulgatore scientifico?
Anche io sono d'accordo con quanto dici, in particolare sul fatto delle fazioni, non se ne può più.
Per la mia salute mentale leggo molto meno i giornali, e mi riprometto di sprofondare nella più assoluta, rilassante, ignoranza, scientifica, umanistica, politica, del trizio e del contro-trizio.
"Faussone":
Se vai dal meccanico e ti dice che deve cambiare le pastiglie dei freni lo lasci fare e basta,
Non è così semplice, il mondo non è solo bianco e nero, peraltro così facendo demanderesti ogni cosa agli altri e non prenderesti più nessuna decisione.
"Faussone":
Certo basterebbe che la scuola fornisse una formazione scientifica media migliore, ma aimé così non è.
Non basterebbe affatto, è sufficiente notare quante persone "colte" parlano a vanvera (e non sono solo "umanisti"

"Faussone":
Da qui secondo me la scelta de "l'Avvocato dell'atomo" di adottare quel certo registro "duro" che è una strategia che un senso lo ha, non so se paga sempre ma tendenzialmente credo di sì,
No, non paga, acuisce ancor più le distanze tra pro e contro (paga in termini di share, questo sì, sui social l'importante è non avere dubbi, l'assertività è un must. Tu però sei un assertivo "dolce" non "duro"

"gabriella127":
Ma a chi ti riferisci? Non ho capito.
A me sembra che un po' tutte le categorie si lamentano, ....
Parli a me? Perché io concordo con te

Mah, questa è la mia idea, astratta, di cosa dovrebbe essere la scuola, dare gli strumenti, e un metodo, cosa che si può fare approfondendo delle cose e non dando tante nozioni superficiali, insegnando a imparare più che riempire tutti i vuoti di conoscenza anche pratica.
Ma questo in linea di principio, visto che io non conosco la realtà della scuola, forse in pratica è meglio dirgli, per la loro vita futura cos'è un BOT, così non si faranno imbrogliare dal primo impiegato di banca che passa. Boh.
Ma questo in linea di principio, visto che io non conosco la realtà della scuola, forse in pratica è meglio dirgli, per la loro vita futura cos'è un BOT, così non si faranno imbrogliare dal primo impiegato di banca che passa. Boh.
"gabriella127":
Parlo di professori universitari, e di quello che viene percepito leggendo giornali, sui media, nel dibattito quotidiano.
Allora devono uscire dalla loro bolla di accademici. Nella formazione di una persona la letteratura arriva a coprire un terzo dell'intero tempo dedicato all'istruzione secondaria. Se non gli basta, si facciano due domande sul significato di "negletta".
"gabriella127":
Non parlo della scuola, di cui so poco o niente, e del numero di ore (che non credo sia un sicuro indicatore di quanto viene considerata 'importante' una materia nel dibattito pubblico).
È un sicuro indicatore di quanto la gente ne sa. Se non ne sa, non sarà neanche rilevante nel dibattito, perché si parlerebbe del niente.
"gabriella127":
Mi permetto di obiettare che ( cito axpgn) non sapere cos'è il trizio sarà un difetto, ma non sapere chi è Dante è peggio, non perché serva nella vita la nozione, ma perché è segno che si è carenti nella capacità di orientarsi nella cultura e nel mondo.
Eppure è considerato del tutto normale non saper scorporare l'IVA da un prodotto... Chissene di Dante, suvvia.
"gabriella127":
Per me educazione finanziaria, stradale e simili andrebbero lasciate fuori dalla scuola, sono saperi troppo pratici e settoriali, e la scuola non si può fare carico di tutta la vita delle persone, ma deve formare la cultura e l'individuo, non insegnargli cos'è un BOT, ma fargli acquisire i mezzi culturali che gli permetteranno in futuro di informarsi sulle cose che non sa.
Deve formargli una cultura, certo. Ma tre anni di Dante e neanche un giorno di educazione finanziaria, sinceramente, è uno sbilanciamento eccessivo.
"utente__medio":
[quote="Faussone"]Ps: basterebbe anche solo che si riuscisse a comprendere qualche dato, per esempio iniziando da qui (confrontare le emissioni equivalenti di CO2 per kWh della Francia con altri stati simili vicini come Italia e Germania...)
Un parametro imprescindibile![/quote]
"Faussone":
...per esempio iniziando da qui (confrontare le emissioni equivalenti di CO2 per kWh della Francia con altri stati simili vicini come Italia e Germania...)
...certo che poi se non si considerasse imprescindibile azzerare a tendere le emissioni di CO2 allora ok (per modo di dire), ci sarebbero altri motivi per andare sul nucleare, ma non questo.
"Faussone":
Ps: basterebbe anche solo che si riuscisse a comprendere qualche dato, per esempio iniziando da qui (confrontare le emissioni equivalenti di CO2 per kWh della Francia con altri stati simili vicini come Italia e Germania...)
Un parametro imprescindibile!
Per me è sempre la stessa solfa: su certi temi non è che si debba, anzi si possa, avere una opinione, basandosi su simpatie e antipatie più o meno inconscie, si dovrebbero guardare i dati, ascoltando e facendolisi spiegare da chi le competenze relative le ha: insomma si tratta di fatti.
Se vai dal meccanico e ti dice che deve cambiare le pastiglie dei freni lo lasci fare e basta, se hai le competenze puoi dare un'occhiata da te e cambiarle da solo (a quel punto però neanche serviva andare dal meccanico), ma devi sapere valutare sul serio e sapere dove mettere le mani. Mica altrimenti ti metti a discutere della cosa col meccanico, al limite puoi farti spiegare e chiarire qualcosa da lui e puoi cercare di imparare.
Sul tema dell'energia è ancora più vero, basterebbe ascoltare chi ha le competenze e far pesare da chi le ha pro e contro. In tema di scelte energetiche, invece per ataviche paure (che per fortuna in un certo senso ci sono, ma sono indirizzate male) si ascoltano discorsi senza senso e non si guarda affatto ai dati oggettivi. E molti media soffiano sul fuoco delle paure perché fa vendere.
Certo basterebbe che la scuola fornisse una formazione scientifica media migliore, ma aimé così non è.
Da qui secondo me la scelta de "l'Avvocato dell'atomo" di adottare quel certo registro "duro" che è una strategia che un senso lo ha, non so se paga sempre ma tendenzialmente credo di sì, altrimenti si finisce per passare inosservati al confronto di una certa stampa e certe posizioni (pseudo)ambientaliste.
Ps: basterebbe anche solo che si riuscisse a comprendere qualche dato, per esempio iniziando da qui (confrontare le emissioni equivalenti di CO2 per kWh della Francia con altri stati simili vicini come Italia e Germania...)
Ps2: per inciso io sul nucleare in Italia ho cambiato opinione non da tantissimo, axpgn forse si ricorda quanto ero dubbioso sul nucleare da fissione in Italia.
Se vai dal meccanico e ti dice che deve cambiare le pastiglie dei freni lo lasci fare e basta, se hai le competenze puoi dare un'occhiata da te e cambiarle da solo (a quel punto però neanche serviva andare dal meccanico), ma devi sapere valutare sul serio e sapere dove mettere le mani. Mica altrimenti ti metti a discutere della cosa col meccanico, al limite puoi farti spiegare e chiarire qualcosa da lui e puoi cercare di imparare.
Sul tema dell'energia è ancora più vero, basterebbe ascoltare chi ha le competenze e far pesare da chi le ha pro e contro. In tema di scelte energetiche, invece per ataviche paure (che per fortuna in un certo senso ci sono, ma sono indirizzate male) si ascoltano discorsi senza senso e non si guarda affatto ai dati oggettivi. E molti media soffiano sul fuoco delle paure perché fa vendere.
Certo basterebbe che la scuola fornisse una formazione scientifica media migliore, ma aimé così non è.
Da qui secondo me la scelta de "l'Avvocato dell'atomo" di adottare quel certo registro "duro" che è una strategia che un senso lo ha, non so se paga sempre ma tendenzialmente credo di sì, altrimenti si finisce per passare inosservati al confronto di una certa stampa e certe posizioni (pseudo)ambientaliste.
Ps: basterebbe anche solo che si riuscisse a comprendere qualche dato, per esempio iniziando da qui (confrontare le emissioni equivalenti di CO2 per kWh della Francia con altri stati simili vicini come Italia e Germania...)
Ps2: per inciso io sul nucleare in Italia ho cambiato opinione non da tantissimo, axpgn forse si ricorda quanto ero dubbioso sul nucleare da fissione in Italia.
Parlo di professori universitari, e di quello che viene percepito leggendo giornali, sui media, nel dibattito quotidiano.
Non parlo della scuola, di cui so poco o niente, e del numero di ore (che non credo sia un sicuro indicatore di quanto viene considerata 'importante' una materia nel dibattito pubblico).
Mi permetto di obiettare che ( cito axpgn) non sapere cos'è il trizio sarà un difetto, ma non sapere chi è Dante è peggio, non perché serva nella vita la nozione, ma perché è segno che si è carenti nella capacità di orientarsi nella cultura e nel mondo.
Per me educazione finanziaria, stradale e simili andrebbero lasciate fuori dalla scuola, sono saperi troppo pratici e settoriali, e la scuola non si può fare carico di tutta la vita delle persone, ma deve formare la cultura e l'individuo, non insegnargli cos'è un BOT, ma fargli acquisire i mezzi culturali che gli permetteranno in futuro di informarsi sulle cose che non sa.
Non parlo della scuola, di cui so poco o niente, e del numero di ore (che non credo sia un sicuro indicatore di quanto viene considerata 'importante' una materia nel dibattito pubblico).
Mi permetto di obiettare che ( cito axpgn) non sapere cos'è il trizio sarà un difetto, ma non sapere chi è Dante è peggio, non perché serva nella vita la nozione, ma perché è segno che si è carenti nella capacità di orientarsi nella cultura e nel mondo.
Per me educazione finanziaria, stradale e simili andrebbero lasciate fuori dalla scuola, sono saperi troppo pratici e settoriali, e la scuola non si può fare carico di tutta la vita delle persone, ma deve formare la cultura e l'individuo, non insegnargli cos'è un BOT, ma fargli acquisire i mezzi culturali che gli permetteranno in futuro di informarsi sulle cose che non sa.
"gabriella127":
Io frequento degli amici che insegnano letteratura che fanno lagne pazzesche su quanto la letteratura sia disciplina negletta.
Alla faccia! Ad esempio, al liceo scientifico ordinario la letteratura si prende 10 ore su 30!!! E ne vorrebbero fare di più?
Analisti finanziari trasecolano per l'ignoranza finanziaria e vorrebbero fare educazione finanziaria a scuola. [...] Io nel mio piccolo vedo molta ignoranza economica e giuridica (quest'ultima fa accapponare la pelle, con buona pace dell'educazione civica a scuola, e sono cose alla base del nostro vivere civile).
Infatti. Invece dell'educazione stradale, in educazione civica andrebbe inserita l'educazione finanziaria, e al biennio ci vorrebbero delle bere ore dedicate solo al diritto.
Se è vero che la cultura scientifica una volta era negletta, e considerata un sapere di serie B, adesso non mi sembra più così.
Al liceo scientifico si fanno più ore di latino di quante se ne fanno di biologia, chimica e scienze della terra messe assieme; al liceo artistico scienze naturali si fa al primo biennio, poi sparisce proprio del tutto. A me sembra che sia di serie C!
"axpgn":
[quote="Luca.Lussardi"]Nessuno da del deficiente a chi non sa quelle cose,
Beh, siamo vicini però

Ogni tanto mi capita di leggere suoi tweet e lo trovo preparatissimo, spesso concordo con lui e in toto su questo argomento.
Ma il modo di porsi, a mio avviso, non è utile. E questo accade spesso anzi sempre più spesso, su qualsiasi cosa.
Ormai esistono solo fazioni (e fan), non solo sui social (dove la cosa è più evidente).
Quello che citi è senz'altro un problema importante ma non il solo e non il principale. IMHO.[/quote]
Ma a chi ti riferisci? Non ho capito.
A me sembra che un po' tutte le categorie si lamentano, ognuno vede grande ignoranza nel suo campo e vorrebbe più spazio per le proprie discipline.
Io frequento degli amici che insegnano letteratura che fanno lagne pazzesche su quanto la letteratura sia disciplina negletta.
Analisti finanziari trasecolano per l'ignoranza finanziaria e vorrebbero fare educazione finanziaria a scuola.
Gli storici vedono molta ignoranza storica, i filosofi filosofica e così via.
Io nel mio piccolo vedo molta ignoranza economica e giuridica (quest'ultima fa accapponare la pelle, con buona pace dell'educazione civica a scuola, e sono cose alla base del nostro vivere civile).
Se è vero che la cultura scientifica una volta era negletta, e considerata un sapere di serie B, adesso non mi sembra più così.
Purtroppo il problema è l'ignoranza tout court, ma non tanto il non sapere le nozioni, quanto non avere l'attrezzatura mentale per affrontare gli argomenti, e sapere di non sapere.
E l'analfabetismo funzionale, non capire quello che si legge in un articolo, questo per me è il segno peggiore.
@ axpgn sono d'accodo che ormai è tutto ridotto a fazioni, non si sopporta più.
Invece secondo me è proprio il problema principale, ha detto bene giuliofis: educazione scientifica sin dalla scuola primaria, e formare docenti scientificamente preparati. Infine, la scienza deve uscire dallo schema sterile che si limita alle pubblicazioni su riviste di settore che leggono solo gli esperti, il ricercatore forse deve pensare meno alla sua carriera e più alla società in cui è inserito. Gli incentivi ci sono, il ministero ormai riconosce e finanzia la terza missione, sarà ancora lunga la strada ma almeno è iniziata.
"Luca.Lussardi":
ma le persone si possono educare alla scienza
Andrebbero educate fin da piccole. Eppure alla scuola primaria (elementare) abbiamo laureati di fatto pedagogisti; alla secondaria di primo grado (medie) abbiamo un unico docente quasi sempre laureato in biologia per insegnare lo scibile umano...
Non si va da nessuna parte così!
"Luca.Lussardi":
e chi sta nelle università, e io mi metto per primo, si impegna troppo troppo poco per fare questo perchè la considera una perdita di tempo. Questo è il vero problema: la scienza non viene comunicata alla popolazione, e andrebbe fatto.
Ci vorrebbe un forte incentivo alla vostro Terza Missione.
"Luca.Lussardi":
Nessuno da del deficiente a chi non sa quelle cose,
Beh, siamo vicini però

Ogni tanto mi capita di leggere suoi tweet e lo trovo preparatissimo, spesso concordo con lui e in toto su questo argomento.
Ma il modo di porsi, a mio avviso, non è utile. E questo accade spesso anzi sempre più spesso, su qualsiasi cosa.
Ormai esistono solo fazioni (e fan), non solo sui social (dove la cosa è più evidente).
Quello che citi è senz'altro un problema importante ma non il solo e non il principale. IMHO.
Nessuno da del deficiente a chi non sa quelle cose, ma le persone si possono educare alla scienza, e chi sta nelle università, e io mi metto per primo, si impegna troppo troppo poco per fare questo perchè la considera una perdita di tempo. Questo è il vero problema: la scienza non viene comunicata alla popolazione, e andrebbe fatto.