Abolizione latino liceo scientifico
Pare che fra le varie intenzioni di riforma dell'attuale ministro della Pubblica Istruzione ci sia quella di abolire l'insegnamento del latino nel liceo scientifico.
Che ne pensate ?
Personalmente sono indignato e sconcertato davanti alla visione materialista che sta dilagando. Il latino in fondo è l'ultima vittima, sacrificato sull'altare di chi non concepisce che mettere il cervello in movimento è formativo anche se non viene fatto per motivazioni pratiche.
Certo, quando ho avuto la quinta dello scientifico trovavo assurdo che io, docente della materia oggetto della seconda prova scritta, avessi a disposizione solo tre ore settimanali, lo stesso numero di ore che poteva utilizzare il collega di latino.
Ma un conto è parlare di ridistrubuzione delle ore, altro volerne eliminare l'insegnamento !
Allo stesso tempo però sono assai critico con il modo in cui si è ridotto l'insegnamento del latino allo scientifico. I docenti, di fronte a studenti del triennio incapaci di tradurre anche le più semplici versioni, ripiegano sulla letteratura, ma la fanno IN LINGUA ITALIANA. E' ovvio che così la cosa ha poco senso.
Difendo pertanto l'insegnamento del latino allo scientifico, ma che torni ad essere serio !
Che ne pensate ?
Personalmente sono indignato e sconcertato davanti alla visione materialista che sta dilagando. Il latino in fondo è l'ultima vittima, sacrificato sull'altare di chi non concepisce che mettere il cervello in movimento è formativo anche se non viene fatto per motivazioni pratiche.
Certo, quando ho avuto la quinta dello scientifico trovavo assurdo che io, docente della materia oggetto della seconda prova scritta, avessi a disposizione solo tre ore settimanali, lo stesso numero di ore che poteva utilizzare il collega di latino.
Ma un conto è parlare di ridistrubuzione delle ore, altro volerne eliminare l'insegnamento !
Allo stesso tempo però sono assai critico con il modo in cui si è ridotto l'insegnamento del latino allo scientifico. I docenti, di fronte a studenti del triennio incapaci di tradurre anche le più semplici versioni, ripiegano sulla letteratura, ma la fanno IN LINGUA ITALIANA. E' ovvio che così la cosa ha poco senso.
Difendo pertanto l'insegnamento del latino allo scientifico, ma che torni ad essere serio !
Risposte
si concordo per alcune cose con giacor86. inoltre io dico che paragonare l'insegnamento del latino con quello della matematica è contraddittorio. è vero che parecchie persone non sono brave in matematica ma il latino non va abolito perchè gli studenti non lo studiano (altrimenti solo educazione fisica religione e disegno tecnico rimarrebbero come corsi di studi) ma perchè ormai la società si è evoluta e quindi è giusto far scegliere almeno nel liceo scientifico lo studio del latino.
"oruam":
Sono contentissimo che tu abbia compreso. A dimostrazione del fatto che il latino, se non serve per tirar su stipendio come qualcuno qui afferma, serve ancora per passare il tempo piacevolmente (al sottoscritto) e (a te) per ribadire un'opinione.
Si ma hai letto il seguito del mio post, subito dopo aver dato prova del mio "geniale intuito" che mi ha permesso di tradurre la frase totalmente " a naso"? Ti ho detto che questo tuo intervento, per quanto divertente (devo ammetterlo) non c'incastra nulla con la questione.
E ho notato un'altra cosa che mi ha sempre disgustato: l'abitudine a cambiare l'ordine delle parole a caso, che rende un sacco più difficile la traduzione. Questa cosa mi ha sempre innervosito.
Te in pratica hai detto "Proprio tu, alvinleee88, che poeta essere richiedi matematico". E' rivoltante

"enomis":
Pare che fra le varie intenzioni di riforma dell'attuale ministro della Pubblica Istruzione ci sia quella di abolire l'insegnamento del latino nel liceo scientifico.
Che ne pensate ?
Personalmente sono indignato e sconcertato davanti alla visione materialista che sta dilagando. Il latino in fondo è l'ultima vittima, sacrificato sull'altare di chi non concepisce che mettere il cervello in movimento è formativo anche se non viene fatto per motivazioni pratiche.
È vero che il cervello vada usato per motivazioni anche non pratiche, ma in una scuola come il liceo scientifico le materie "con fini pratici" sono indirizzate verso ciò che lo studente probabilmente farà in seguito. Inoltre il latino non è l'unica materia che "sblocca la mente", come si suol dire, poiché (assicuro) anche la matematica fornisce un contributo essenziale al cervello degli studenti!
"enomis":
Allo stesso tempo però sono assai critico con il modo in cui si è ridotto l'insegnamento del latino allo scientifico. I docenti, di fronte a studenti del triennio incapaci di tradurre anche le più semplici versioni, ripiegano sulla letteratura, ma la fanno IN LINGUA ITALIANA. E' ovvio che così la cosa ha poco senso.
Difendo pertanto l'insegnamento del latino allo scientifico, ma che torni ad essere serio !
Da questo prendo spunto per farti una domanda, senza scopo di critica ma per pura curiosità della tua opinione: conosci l'insegnamento del latino con il metodo Orberg? (altresì detto metodo naturae) e cosa ne pensi?
Sono contentissimo che tu abbia compreso. A dimostrazione del fatto che il latino, se non serve per tirar su stipendio come qualcuno qui afferma, serve ancora per passare il tempo piacevolmente (al sottoscritto) e (a te) per ribadire un'opinione.
"oruam":
"Un matematico che non abbia un po' del poeta, non potrà mai essere un matematico completo"
K.Weierstrass
Tu quoque, AlvinoLihiLXXXVIII, quod poetam esse quaeris mathematico?
Credevo che dai miei post si fosse evinto che non so una mazza di latino, ma credo di capire questa

Si, proprio io che chiedo che i matematici siano un pò poeti, proprio io (è questo il senso?). E lo confermo.
Cosa diamine c'entra il latino con la poesia? Sarà che davvero non l'ho mai voluto studiare, ma quando si faceva le poesie in latino, e mi sforzavo di tradurle da solo, mi sono sembrate le cose più aride e banali che avessi mai letto. E lette in traduzione italiana mi sapevano di poetastro mediocre.
La mia frase è totalmente indipendenete dalla mia avversione per il latino.
Ora venitemi a dire che non si può essere poeti (o comunque essere amanti della poesia) se non si sa il latino.
"Un matematico che non abbia un po' del poeta, non potrà mai essere un matematico completo"
K.Weierstrass
Tu quoque, AlvinoLihiLXXXVIII, qui poetam esse quaeris mathematico?
K.Weierstrass
Tu quoque, AlvinoLihiLXXXVIII, qui poetam esse quaeris mathematico?
"Cozza Taddeo":
Per me l'importanza di una frase dipende anche dalla persona che la dice.
Proprio per questo ho invitato a riportare dei link a pezzi di scienziati rinomati che sostengano l'eliminazione dello studio del latino dal liceo scientifico.
Il problema è che queste opinioni di persone importanti, riferite a un argomento secondo me del tutto soggettivo, contano per te, e non per me (proprio in virtùdella soggettività dell'argomento). Se trovassi tali link non è sarei afatto più convinto della mia tesi, così come le opinioni di Cavalli-Sforza non riescono a convinvermi della tua.
E io prima non parlavo di "rispetto", dato che mi ritrovo in quello che hai detto, riferito all'ottusità di chi rifuta a prescindere una posizione. Io parlavo dell'errore opposto, l'ecceso di venerazione: ovvero l'ottusità dell'accettare e ritenere degna di valore una tesi di una figura eminente a prescindere dalla tesi stessa.
"alvinlee88":
Anche secondo me le argomentazioni di Cavalli- Sforza non hanno niente di trascendente, sono le solite trite e ritrite, e non hanno certo più valore delle mie o di quelle di fields.
Per te.
Per me, con tutto il rispetto che ho per te e fields (altrimenti non mi prenderei neppure la briga di rispondere), valgono indubbiamente di più.
Lo stesso vale per le opinioni di Odifreddi, tanto per fare un altro nome, anche se non le condivido per nulla.
E non è questione di venerazione, è questione di rispetto nei confronti di uomini che hanno fatto un percorso di formazione personale e culturale di un certo livello e ne hanno dato prova in ambito nazionale e internazionale.
E' lo stesso tipo di rispetto che ho nei confronti dei miei insegnanti e che (un tempo) si accordava agli anziani. C'è gente che ne sa di più di me e che ha una certa idea. Io ho il dovere di prenderla in considerazione e di ponderarla, di rifletterci sopra e di valutarla anno dopo anno, man mano che la mia consapevolezza e la mia cultura crescono e si aritcolano.
Anche se adesso quell'idea mi sembra stupida, assurda o insensata.
Rifiutarla così su due piedi è prova di un'ottusità pari solo a quella di tanti letterati che bollano come arida e disumanizzante l'attività matematica e scientifica solo perché non ne hanno mai capito un accidente.
Per me l'importanza di una frase dipende anche dalla persona che la dice.
Proprio per questo ho invitato a riportare dei link a pezzi di scienziati rinomati che sostengano l'eliminazione dello studio del latino dal liceo scientifico.
Ora mi sembra che certi post siano quasi infantili, come se fosse diventata una questione personale.
Anche secondo me le argomentazioni di Cavalli- Sforza non hanno niente di trascendente, sono le solite trite e ritrite, e non hanno certo più valore delle mie o di quelle di fields. Se a voi piace avere tale venerazione per figure eminenti in ambito scientifico, a prescinedere da quel che dicano, fate pure.
Ma a me puzza troppo di ipse dixit: perchè vi ostinate a ritenere le nostre (sia di pro che anti latinisti) opinioni e convinzioni di "comuni mortali" inferiori a quelle di una figura eminente, che ha semplicemente detto le proprie, di opinioni?
Troppa venerazione e troppa umiltà, a mio parere.
Potete benissimo condividere certe opinioni, ma non certo addurle a prove inconfutabili.
Per me restano argomentazioni piuttosto debolucce, e lo dimostra il semplice fatto che non mi hanno convinto.
Anche secondo me le argomentazioni di Cavalli- Sforza non hanno niente di trascendente, sono le solite trite e ritrite, e non hanno certo più valore delle mie o di quelle di fields. Se a voi piace avere tale venerazione per figure eminenti in ambito scientifico, a prescinedere da quel che dicano, fate pure.
Ma a me puzza troppo di ipse dixit: perchè vi ostinate a ritenere le nostre (sia di pro che anti latinisti) opinioni e convinzioni di "comuni mortali" inferiori a quelle di una figura eminente, che ha semplicemente detto le proprie, di opinioni?
Troppa venerazione e troppa umiltà, a mio parere.
Potete benissimo condividere certe opinioni, ma non certo addurle a prove inconfutabili.
Per me restano argomentazioni piuttosto debolucce, e lo dimostra il semplice fatto che non mi hanno convinto.
"fields":
[quote="Cozza Taddeo"]E' stato riportato un bel pezzo di Cavalli-Sforza, la cui competenza in ambito scientifco non è in discussione, che ne sostiene l'utilità da una prospettiva scientifica.
Opinioni, quelle di Cavalli-Sforza, e piuttosto deboli dal punto di vista argomentativo, come si puo' dedurre dai miei topic precedenti.[/quote]
Hai ragione, scusa, l'opinione di un affermato scienziato impallidisce di fronte alle stringenti argomentazioni dei tuoi topic precedenti.
Non me ne sono reso conto prima perché ho il cervello obnubilato da 5 anni di studio del latino, sono certo che non me ne vorrai per questo.
Però rileggendo i tuoi post è innegabile che tu abbia una capacità di argomentazione indubbiamente sottile e convincente, direi apodittica (scusami se uso questa parola che viene dal greco, sai la lingua della scienza che c'era prima del latino)
"fields":
3) Per quanto riguarda lo sviluppo delle capacita' linguistiche, e' sufficiente la lettura dei classici italiani
Ecco vedi, sono il solito ottuso, non capisco perché...
"fields":
personalmente, ho imparato l'uso decente della nostra lingua leggendo gli scrittori italiani, da Dante agli scrittori moderni (e passando per gli autori inglesi, la cui lettura e' necessaria per imparare la lingua fondamentale per la scienza d'oggi).
...ah, qui me lo spieghi, siccome TU hai letto solo gli italiani e gli inglesi allora quelli sono sufficienti...è vero..prima ci sono stati solo altri 2000 anni di letteratura...ma poche cose...da studi recenti sembra sia accertato che sapessero a mala pena sillabare...
"fields":
Per quattro anni, allo scientifico, ho regolarmente copiato le versioni di latino la mattina presto dai miei compagni piu' diligenti. Francamente, penso di essere venuto fuori ugualmente bene (dal punto di vista umanistico, intendo)
...certo, la civiltà è cominciata col medioevo italiano, la tua cultura umanistica è a dir poco ineccepibile...non capsico perché non aboliscano tutti i corsi universitari lettere e filosofia visto che con 5 anni di liceo si può già arrivare nientepopòdimenoche al tuo livello (dal punto di vista umanistico, intendo)
"fields":
e, forse, proprio grazie al tempo risparmiato e meglio impiegato.
...illuminami, ti prego, dimmi come hai impiegato il tempo che hai risparmiato di modo che anch'io possa porre rimedio ai danni che il latino ha causato ai miei neuroni...o forse è troppo tardi...non riuscirò più a raggiungere il tuo livello (dal punto di vista umanistico, intendo)...me tapino...
"giacor86":
[quote="fields"]
Non capisco nemmeno l'affermazione "se non vuoi il latino, vai da un'altra parte"
Cosa non capisci? Se io vado in un ristorante che fa piatti che non mi piacciono, mica li obbligo a cambiarli. Sai cos'è il fatto? che molti considerano degradante andare negli ITIS ritenendo quella come la scuola dove ci vanno i fannulloni e quella dove ci vanno quelli che alle medie andavano così così...[/quote]
Non ne capisco il senso in quanto argomentazione in favore del latino. E ne ho spiegato i motivi: non stiamo parlando di "consumatori" che, non amanti del latino, possono essere soddisfatti da altri "venditori", e quindi siamo tutti felici e contenti. Si tratta di stabilire se sia opportuno o meno che lo stato offra un certo tipo di scuola con un certo tipo di materia. Come cittadino sono interessato ad una piena efficienza del sistema scolastico.
"Cozza Taddeo":
E' stato riportato un bel pezzo di Cavalli-Sforza, la cui competenza in ambito scientifco non è in discussione, che ne sostiene l'utilità da una prospettiva scientifica.
Opinioni, quelle di Cavalli-Sforza, e piuttosto deboli dal punto di vista argomentativo, come si puo' dedurre dai miei topic precedenti.
"Cozza Taddeo":
Chiedo agli antilatinisti: esiste qualche riconosciuto esponente del mondo scientifico italiano che ripudia vigorosamente lo studio del latino come inutile o, peggio, dannoso per la sua formazione?
Se trovate qualche pezzo che sostenga questa posizione riportate il link cosicché possa leggerlo e vedere quali argomentazioni vengono addotte al riguardo perché quelle che ho letto finora in questo topic sono del tutto inconsistenti.
Dal momento che non hai in alcun luogo dimostrato l'esistenza di inconsistenze che infesterebbero tutti i post di questo topic contrari al latino, vorra' dire che ci fideremo sulla parola

"fields":
Non credo che lo scopo del sistema istruttivo sia quello di soddisfare il "mercato" dei gusti personali: altrimenti urgerebbe una scuola superiore statale per veline...Un altro esempio: io ero portato per l'alchimia, l'astrologia e la numismatica ma nessuno mi ha offerto una scuola fondata su di esse...




"fields":
Non capisco nemmeno l'affermazione "se non vuoi il latino, vai da un'altra parte"
Cosa non capisci? Se io vado in un ristorante che fa piatti che non mi piacciono, mica li obbligo a cambiarli. Sai cos'è il fatto? che molti considerano degradante andare negli ITIS ritenendo quella come la scuola dove ci vanno i fannulloni e quella dove ci vanno quelli che alle medie andavano così così...
"Cheguevilla":Il punto non è il diritto di scegliersi il corso di studio che ognuno più preferisce.
[quote="giacor86"]
Forse qualcuno pensa che si possa continuare così: tutti vogliono fare i giornalisti (in un paese dove non si leggono giornali ), avvocati ( o peggio stilisti, calciatori, veline ... ) per poi ritrovarsi in un call center
Ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere la tipologia d'istruzione e professione che + si addice ai propri gusti e alle proprie inclinazioni personali. Non spetta a te decretare che essere ingegnere sia + nobile che essere avvocato, solo perchè a te piace la matematica. E come ti diceva Enomis, il problema dell'Italia è la mancanza di investimento nella ricerca e non il Latino.
Questo diritto c'è già. Se uno non vuole il latino, fa un ITIS.
In quanto a SnakePlinsky, la scuola per addetti ai call center non l'hanno ancora fatta.
Sono molto belli i tuoi discorsi in cui parli di "futura classe dirigente", ma il problema non è qualche ora di matematica o biologia in cambio di qualche ora di latino.
Non vorremo davvero sostenere che l'attuale classe dirigente è poco preparata perchè ha studiato latino al liceo?
Andiamo a vedere quanti, della attuale classe dirigente, hanno fatto il liceo.
La differenziazione delle materie affrontate, il metodo utilizzato e l'impostazione didattica fanno dei licei, in particolare lo scientifico, le scuole migliori per preparare uno studente all'università.
Per imparare le professioni, ci sono gli istituti professionali. Non dimentichiamo questa forte distinzione tra le due differenti tipologie di scuola.
Se poi vogliamo dire che gli istituti professionali in Italia sono piuttosto carenti, questo è un altro discorso.
Sono d'accordo, ma qui non c'entra il latino.[/quote]
Sono completamente daccordo con te. Io ero abbastanza ironico nei confronti dei post precedenti. Stiamo dicendo la stessa cosa.
"Giovici":
sono d'accordo nel farsì che il latino diventi una materia faoltativa allo scientifico. La maggioranza di chi esce dallo scientifico non è in grado di fare versioni decorose e non conosce il latino quindi l'insegnamento obbligatorio di questa materia mi pare abbia quasi perso senso.
Se adottassimo questo criterio dovremo abolire l'insegnamento della matematica.
Quanti studenti al termine del quinto anno del liceo scientifico non sono in grado di svolgere non solo la prova scritta di matematica all'esame di stato, ma anche un semplice problema di geometria analitica ?
Non parliamo poi delle altre scuole.
La soluzione quindi non può essere l'abolizione dell'insegnamento di una materia, quasi a sanzionare una situazione di fatto poco lusinghiera.
sono d'accordo nel farsì che il latino diventi una materia faoltativa allo scientifico. La maggioranza di chi esce dallo scientifico non è in grado di fare versioni decorose e non conosce il latino quindi l'insegnamento obbligatorio di questa materia mi pare abbia quasi perso senso.
"valerio cavolaccio":
secondo me il latino dovrebbe essere al liceo scientifico una materia facoltativa. mentre al liceo classico si devono continuare a studiare latino e greco
Nel 1963 il latino cessò di essere obbligatorio nella scuola media inferiore e divenne materia facoltativa fino agli anni settanta, quando poi venne abrogato completamente.
In tale periodo era possibile scegliere fra latino e applicazioni tecniche. Un'assurdità, dato che si introduceva una contrapposizione senza senso fra due ambiti che potevano benissimo convivere. Ma si trattava di una questione ideologica, dato che al periodo il latino veniva bollato dalle sinistre in quanto presunta come origine delle divisioni sociali. Una cretinata, che è stato anche un errore storico delle sinistre che hanno confuso il "diritto allo studio" con il "diritto al pezzo di carta" e la "scuola meritocratica" con la "scuola di classe".
Applicazioni tecniche veniva presentata come la materia utile e democratica, quella che ti avrebbe aiutato a scegliere il tuo futuro scoprendo le tue attitudini.
Ne parlavo tempo fa al bar con un uomo che ha vissuto quei tempi, il quale ironizzava su questo fatto. Il suo professore di Applicazioni Tecniche li portava a fare giardinaggio o cose simili. I primi due anni applicazioni tecniche era obbligatoria, il terzo anno optò per latino.
"E' ridicolo sostenere che l'attitudine di un ragazzino di 13 anni sia quella di usare la zappa".
Si tratta di una persona che nella vita svolge un lavoro manuale. Non si tratta quindi di spocchia, ma di buonsenso, senza il quale si cade nel ridicolo.
E' paradossale quindi che la sinistra oggi si ritrovi a difendere il latino dagli attacchi della Gelmini che lo vuole abolire allo scientifico.
Sono passati tanti anni e molti uomini di sinistra hanno compreso l'errore storico commesso (anche se non mancò chi, come Concetto Marchesi, dalle fila della sinistra difese insegnamento del latino nella scuola).
Adesso gli attacchi contro il latino arrivano dalla parte politica opposta. Le motivazioni sono diverse: la scuola deve educare all'Impresa, e il latino non è assimilabile in quest'ottica (a dire il vero neanche la matematica, dato che non tutti i teoremi della matematica hanno una immediata spendibilità pratica - solo che incapaci come sono di distinguere fra scienza e tecnica, non se ne sono ancora accorti).
Facciamo attenzione quindi, perchè in ballo non c'è solo l'abolizione dello studio di una materia (cosa che vede la mia contrarietà, per i motivi esposti nei miei precedenti interventi), ma l'imposizione di modelli di società pesantemente ideologici che sviliscono e riducono il ruolo della cultura.
secondo me il latino dovrebbe essere al liceo scientifico una materia facoltativa. mentre al liceo classico si devono continuare a studiare latino e greco
"fields":
Non capisco nemmeno l'affermazione "se non vuoi il latino, vai da un'altra parte", anche assumendo che l'offerta di scuole senza il latino possa soddisfare le eventuali richieste, cosa di cui dubito.
Non capisco cosa non capisci. L'affermazione è molto semplice: se una materia non rientra nei tuoi interessi scegli una scuola in cui non venga insegnata. Mi sembra abbastanza chiara come affermazione.
"fields":
Infatti, anche se una materia esiste, non e' detto che la sua esistenza sia opportuna.
In questo sono d'accordo con te: anche per me la presenza del latino nel liceo scientifico non è opportuna. Direi piuttosto che è indispensabile.
"fields":
Il punto controverso e' se il latino sia o meno veramente utile.
Mettiamola così.
Per me è stato e continua ad essere molto utile.
Numerosi altri utenti del forum hanno espresso un'opinione analoga.
Altrettanti utenti hanno espresso un'opinione contraria.
E' stato riportato un bel pezzo di Cavalli-Sforza, la cui competenza in ambito scientifco non è in discussione, che ne sostiene l'utilità da una prospettiva scientifica.
In un capitolo del libretto "Segmenti e bastoncini" anche Lucio Russo (altro esponente del mondo scientifico) appoggia in pieno Cavalli-Sforza.
Chiedo agli antilatinisti: esiste qualche riconosciuto esponente del mondo scientifico italiano che ripudia vigorosamente lo studio del latino come inutile o, peggio, dannoso per la sua formazione?
Se trovate qualche pezzo che sostenga questa posizione riportate il link cosicché possa leggerlo e vedere quali argomentazioni vengono addotte al riguardo perché quelle che ho letto finora in questo topic sono del tutto inconsistenti.
Grazie.
"giacor86":
E io sono pienamente daccordo, benchè in latino facevo schifo. Chi non lo vuole, faccia un'altra scuola.
Ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere la tipologia d'istruzione e professione che + si addice ai propri gusti e alle proprie inclinazioni personali.
Non credo che lo scopo del sistema istruttivo sia quello di soddisfare il "mercato" dei gusti personali: altrimenti urgerebbe una scuola superiore statale per veline...

Non capisco nemmeno l'affermazione "se non vuoi il latino, vai da un'altra parte", anche assumendo che l'offerta di scuole senza il latino possa soddisfare le eventuali richieste, cosa di cui dubito. Infatti, anche se una materia esiste, non e' detto che la sua esistenza sia opportuna.
Vorrei inoltre controbattere la tesi degli "inutilitaristi", secondo i quali esistono materie di studio inutili, ma degne di essere studiate.
In realta' le cose non stanno cosi'. Se una materia e' studiata, e' perche' in qualche modo chi la impone non ritiene che sia inutile. I latinisti stessi sostengono la supposta utilita' del latino, per spiegare perche' nei licei c'e' il latino. C'e' chi parla di "moto del cervello", chi di "utilita' linguistica e etimologica", chi di "insegnamenti anche filosofici" dei padri latini, chi di "piacere estetico" che magari rasserena la vita e cosi' via... Ed e'evidente che, ad esempio, una maggiore felicita' personale e' un tipo di utilita' estremamente concreto.
Il punto controverso e' se il latino sia o meno veramente utile. Ad esempio: modificare il liceo scientifico, non permetterebbe di aumentare l'utilita' complessiva, potendo essere i vantaggi del latino tranquillamente rimpiazzati?
"giacor86":Il punto non è il diritto di scegliersi il corso di studio che ognuno più preferisce.
Forse qualcuno pensa che si possa continuare così: tutti vogliono fare i giornalisti (in un paese dove non si leggono giornali ), avvocati ( o peggio stilisti, calciatori, veline ... ) per poi ritrovarsi in un call center
Ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere la tipologia d'istruzione e professione che + si addice ai propri gusti e alle proprie inclinazioni personali. Non spetta a te decretare che essere ingegnere sia + nobile che essere avvocato, solo perchè a te piace la matematica. E come ti diceva Enomis, il problema dell'Italia è la mancanza di investimento nella ricerca e non il Latino.
Questo diritto c'è già. Se uno non vuole il latino, fa un ITIS.
In quanto a SnakePlinsky, la scuola per addetti ai call center non l'hanno ancora fatta.
Sono molto belli i tuoi discorsi in cui parli di "futura classe dirigente", ma il problema non è qualche ora di matematica o biologia in cambio di qualche ora di latino.
Non vorremo davvero sostenere che l'attuale classe dirigente è poco preparata perchè ha studiato latino al liceo?
Andiamo a vedere quanti, della attuale classe dirigente, hanno fatto il liceo.
La differenziazione delle materie affrontate, il metodo utilizzato e l'impostazione didattica fanno dei licei, in particolare lo scientifico, le scuole migliori per preparare uno studente all'università.
Per imparare le professioni, ci sono gli istituti professionali. Non dimentichiamo questa forte distinzione tra le due differenti tipologie di scuola.
Se poi vogliamo dire che gli istituti professionali in Italia sono piuttosto carenti, questo è un altro discorso.
Sono d'accordo, ma qui non c'entra il latino.