11 settembre... è 'convincente' la 'verità ufficiale'?...
cari amici
diversi di voi si sono accinti a proporre, con risultati un poco alternanti a seconda dei casi, argomenti di discussione che, da un punto di vista strettamente ‘accademico’, con la Matematica avrebbero poco o nulla a che fare. Secondo il mio modestissimo parere tale distinzione è profondamente erronea dal momento che la Matematica è in primo luogo un aspetto del pensiero per cui il ‘Matematico’ ricorre alla ‘Matematica’ in maniera ‘istintiva’ quale che sia la sua attività del momento. La semplice lettura di un articolo di giornale per esempio è assai diversa se fatta da un ‘Matematico’ oppure da uno che ‘Matematico’ non è. Mentre quest’ultimo solitamente è attento alla ‘materialità’ della notizia riportata dalla carta stampata, il primo sottopone la notizia ad una attenta valutazione critica per valutarne la ‘affidabilità’, ovvero se costituisce un insieme di elementi logicamente coerenti. Per dimostrare la veridicità di queste mie affermazioni voglio proporre a tutti una specie di ‘esercizio’ su un argomento assai ‘scottante’, vale a dire la ‘tragedia’ dell’11 settembre 2001, per valutare insieme se quanto oggi si pretende sia ‘verità ufficiale’ può essere accettato come tale anche dopo un attento esame critico. Mi rendo conto che è difficile per ognuno di noi essere immune da condizionamenti su un tema così delicato. D’altra parte è proprio la parola ‘difficile’ che solitamente sprona il matematico ad andare avanti e pertanto sono sotto questo punto di vista assai ‘fiducioso’. Dal momento che ogni costruzione scientifica deve basarsi su degli ‘assiomi’, la presente discussione assumerà come ‘assioma’ che la ‘mente organizzatrice’ dell’11 settembre sia stata un certa ‘Organizzazione Y’ la quale aveva come fine una ‘svolta decisiva’ negli equilibri politici mondiali, ‘svolta’ i cui effetti [non certo positivi per la gran parte dell’umanità…] durano tuttora e dureranno per chissà quanti anni a venire. Senza avere alcuna pretesa di stabilire quale sia l’identità ed i membri di questa ‘Organizzazione Y’, questo ‘esercizio’ si propone assai più modestamente di fornire risposta al seguente interrogativo: quanto è ‘credibile’ la ‘verità sull’11 settembre’ così come accreditata nel report finale [d’ora in poi designato come ‘Commission report’…] della 9/11 Independent Commission del Congresso degli Stati Uniti?…
Ovviamente il materiale esistente in rete su tale argomento è a dir poco ‘sterminato’ e questo fa sì che una cernita preliminare della materia prima sulla quale lavorare già è lavoro alquanto problematico. Un sito contenente una ragguardevole pole di informazioni e riferimenti sull’11 settembre mi pare sia il seguente http://s3.amazonaws.com/911timeline/index.html . Da esso trarremo il materiale di base sul quale lavorare, anche se ulteriori riferimenti e indirizzi saranno ovviamente bene accetti. La mia speranza è che, almeno in questa sede, si possa cercare di impostare l’analisi di quanto avvenuto l’11 settembre in maniera scientifica… o quasi per lo meno… Augurandomi entusiastica e fattiva collaborazione da parte vostra proverò ad impostare il ‘capitolo primo’ nel prossimo postato…

cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
diversi di voi si sono accinti a proporre, con risultati un poco alternanti a seconda dei casi, argomenti di discussione che, da un punto di vista strettamente ‘accademico’, con la Matematica avrebbero poco o nulla a che fare. Secondo il mio modestissimo parere tale distinzione è profondamente erronea dal momento che la Matematica è in primo luogo un aspetto del pensiero per cui il ‘Matematico’ ricorre alla ‘Matematica’ in maniera ‘istintiva’ quale che sia la sua attività del momento. La semplice lettura di un articolo di giornale per esempio è assai diversa se fatta da un ‘Matematico’ oppure da uno che ‘Matematico’ non è. Mentre quest’ultimo solitamente è attento alla ‘materialità’ della notizia riportata dalla carta stampata, il primo sottopone la notizia ad una attenta valutazione critica per valutarne la ‘affidabilità’, ovvero se costituisce un insieme di elementi logicamente coerenti. Per dimostrare la veridicità di queste mie affermazioni voglio proporre a tutti una specie di ‘esercizio’ su un argomento assai ‘scottante’, vale a dire la ‘tragedia’ dell’11 settembre 2001, per valutare insieme se quanto oggi si pretende sia ‘verità ufficiale’ può essere accettato come tale anche dopo un attento esame critico. Mi rendo conto che è difficile per ognuno di noi essere immune da condizionamenti su un tema così delicato. D’altra parte è proprio la parola ‘difficile’ che solitamente sprona il matematico ad andare avanti e pertanto sono sotto questo punto di vista assai ‘fiducioso’. Dal momento che ogni costruzione scientifica deve basarsi su degli ‘assiomi’, la presente discussione assumerà come ‘assioma’ che la ‘mente organizzatrice’ dell’11 settembre sia stata un certa ‘Organizzazione Y’ la quale aveva come fine una ‘svolta decisiva’ negli equilibri politici mondiali, ‘svolta’ i cui effetti [non certo positivi per la gran parte dell’umanità…] durano tuttora e dureranno per chissà quanti anni a venire. Senza avere alcuna pretesa di stabilire quale sia l’identità ed i membri di questa ‘Organizzazione Y’, questo ‘esercizio’ si propone assai più modestamente di fornire risposta al seguente interrogativo: quanto è ‘credibile’ la ‘verità sull’11 settembre’ così come accreditata nel report finale [d’ora in poi designato come ‘Commission report’…] della 9/11 Independent Commission del Congresso degli Stati Uniti?…
Ovviamente il materiale esistente in rete su tale argomento è a dir poco ‘sterminato’ e questo fa sì che una cernita preliminare della materia prima sulla quale lavorare già è lavoro alquanto problematico. Un sito contenente una ragguardevole pole di informazioni e riferimenti sull’11 settembre mi pare sia il seguente http://s3.amazonaws.com/911timeline/index.html . Da esso trarremo il materiale di base sul quale lavorare, anche se ulteriori riferimenti e indirizzi saranno ovviamente bene accetti. La mia speranza è che, almeno in questa sede, si possa cercare di impostare l’analisi di quanto avvenuto l’11 settembre in maniera scientifica… o quasi per lo meno… Augurandomi entusiastica e fattiva collaborazione da parte vostra proverò ad impostare il ‘capitolo primo’ nel prossimo postato…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Risposte
si sente dire in giro che le torri sono state demolite con cariche esplosive da una ditta di demolizioni, facendo sembrare che la causa fosse stata un attentato terroristico, si fece in modo che nelle torri ci fosse pochissime persone, famiglie di gente di colore e gli addetti alle pulizie nei piani superiori che si sono gettati di sotto. questo perchè le riserve petrolifere americane erano in esaurimento e serviva una motivazione per una serie di attacchi strategici in medioriente... una bella favoletta
Aspetto con curiosità di vedere come il grattacielo sarà ridotto a un sistema elastico smorzarto con un grado di libertà!
Spero di essere smentito, ma sono rassegnato al fatto che assisteremo a un remake di un film già visto: caduta libera 2, la vendetta dell'elasticità!
Siccome da premesse incongruenti si può dimostrare qualsiasi cosa ... l'aspetto più interessante sarà dove andremo a parare!
ciao
Spero di essere smentito, ma sono rassegnato al fatto che assisteremo a un remake di un film già visto: caduta libera 2, la vendetta dell'elasticità!
Siccome da premesse incongruenti si può dimostrare qualsiasi cosa ... l'aspetto più interessante sarà dove andremo a parare!
ciao
Ragazzi
nell’ultimo postato si è trovata l’espressione della risposta di un pendolo di massa $m$ e coefficiente di attrito $k$ colpito da un proiettile avente quantità di moto $a_0=v_0/m$. Nel caso che il coefficiente di attrito non sia ‘eccessivo’ la risposta è data da…
$x(t)= v_0/omega_n * e^(-alpha*t)*sin (omega_n*t)$ (1)
Si è anche calcolata la F-trasformata di $x(t)$ ottenendo…
$X(omega)= v_0/(alpha^2+2*j*alpha*omega +omega_n^2-omega^2)$ (2)
A titolo illustrativo in figura sono riportate la $x(t)$ e la $|X(omega)|^2$ nel caso
$omega_n=1$, $v_0=1$, $alpha=.5$…

Assai interessante è osservare l’andamento del modulo al quadrato della F-trasformata di $x(t)$, che come noto fornisce una sorta di ‘densità spettrale’ della risposta nel tempo. Nel caso sia $alpha<1/2*sqrt(2)$ la $|X(omega)|^2$ presenta una ‘risonanza’ nell’intorno di $omega_n$ tanto più marcata quanto più piccola è $alpha$ e questo consente, nel caso che questi due parametri non siano noti, di fare una ‘stima sperimentale’ di essi…
Certo a questo punto mi chiederete che cosa a che fare tutto questo con l’11 settembre. Anticipando un poco le cose possiamo equiparare ciascuna delle ‘Torri’ colpite quella mattina dagli ‘eerei suicidi’ ad un pendolo colpito da un proiettile. Se la scossa sismica provocata dagli impatti è paragonabile [a meno di un fattore di scala…] alla $x(t)$ ora descritta, dall’analisi dei dati sismici sarà possibile [magari…] ottenere informazioni su quanto è accaduto veramente quella mattina al World Trade Center. Pertanto… non perdete le prossime puntate!…
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
nell’ultimo postato si è trovata l’espressione della risposta di un pendolo di massa $m$ e coefficiente di attrito $k$ colpito da un proiettile avente quantità di moto $a_0=v_0/m$. Nel caso che il coefficiente di attrito non sia ‘eccessivo’ la risposta è data da…
$x(t)= v_0/omega_n * e^(-alpha*t)*sin (omega_n*t)$ (1)
Si è anche calcolata la F-trasformata di $x(t)$ ottenendo…
$X(omega)= v_0/(alpha^2+2*j*alpha*omega +omega_n^2-omega^2)$ (2)
A titolo illustrativo in figura sono riportate la $x(t)$ e la $|X(omega)|^2$ nel caso
$omega_n=1$, $v_0=1$, $alpha=.5$…


Assai interessante è osservare l’andamento del modulo al quadrato della F-trasformata di $x(t)$, che come noto fornisce una sorta di ‘densità spettrale’ della risposta nel tempo. Nel caso sia $alpha<1/2*sqrt(2)$ la $|X(omega)|^2$ presenta una ‘risonanza’ nell’intorno di $omega_n$ tanto più marcata quanto più piccola è $alpha$ e questo consente, nel caso che questi due parametri non siano noti, di fare una ‘stima sperimentale’ di essi…
Certo a questo punto mi chiederete che cosa a che fare tutto questo con l’11 settembre. Anticipando un poco le cose possiamo equiparare ciascuna delle ‘Torri’ colpite quella mattina dagli ‘eerei suicidi’ ad un pendolo colpito da un proiettile. Se la scossa sismica provocata dagli impatti è paragonabile [a meno di un fattore di scala…] alla $x(t)$ ora descritta, dall’analisi dei dati sismici sarà possibile [magari…] ottenere informazioni su quanto è accaduto veramente quella mattina al World Trade Center. Pertanto… non perdete le prossime puntate!…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Ragazzi
apriamo a questo punto un’altra ‘divagazione’ parlando del ‘vecchio’ problema del pendolo, anche se in versione un poco diversa dal solito…

Supponiamo una massa $m$ che si muove lungo l’asse delle $x$ sulla quale agiscono una ‘forza di richiamo’ pari a $k*x$ e una ‘forza di smorzamento’ pari a $beta*(dx)/(dt)$. Supponiamo che la massa $m$ per $t<0$ non sia soggetta ad alcuna forza [ossia $x(t)$ e $(dx)/(dt)$ sono entrambe nulle per $t<0$…] e all’istante $t=0$ un proiettile dotato di quantità di moto $a_0$ e di massa trascurabile impatti contro la massa $m$ penetrqandovi. Per il principio di conservazione della quantità di moto la massa $m$ acquisterà una velocità istantanea pari a $v_0=a_0/m$. L’equazione che descrive il moto di $m$ sarà dnque…
$m*(d^2*x)/(dx^2)+beta*(dx)/(dt)+k*x=0$, $x(0)=0$, $x’(0)=v_0$ (1)
Utilizzando la trasformata di Laplace con le condizioni iniziali si può scrivere la (1) come…
$(s^2+2*alpha*s+omega_0^2)*X=v_0$ (2)
…in cui $alpha=beta/(2*m)$ e $omega_0=sqrt(k/m)$. Dalla (2) si ricava con semplici passaggi…
$X= v_0/((s+alpha)^2+(omega_0^2-alpha^2))$ (3)
Nell’ipotesi che sia $omega_0^2>alpha^2$ la antitrasformata della (3) fornisce la $x(t)$…
$x(t)= v_0/omega_n * e^(-alpha*t)*sin (omega_n*t)$ (4)
.. in cui $omega_n=sqrt(omega_0^2-alpha^2)$ è la cosiddetta ‘pulsazione naturale’ del sistema costituito dalla massa e dalla molla di richiamo. Tutto questo naturalmente è assai noto ma arrivati a questo punto introduciamo una sorta di ‘novità’. Innazitutto illustriamo una relazione, forse poco nota, che lega le Trasformata di Fourier e la Trasformata di Laplace. Supponiamo di avere una funzione del tempo…
$f(t)=e^(-alpha*t)*phi(t)$, $t>0$
$ = 0$, $t<0$ (5)
Se indichiamo con $Phi(s)$ la L-trasformata di $phi(t)$ e $F(omega)$ la F-trasformata di $f(t)$ possiamo scrivere…
$F(omega)= int_(-oo)^(+oo) f(t)*e^(-j*omega*t)*dt=$
$=int_0^(+oo) e^(-alpha+j*omega)*t*phi(t)*dt= Phi (alpha+j*omega)$ (6)
Volendo quindi trovare la F-trasformata $X(omega)$ di $x(t)$ utilizzando la (6), ricordando che è $L[sin (omega_n*t)]= omega_n/(s^2+omega_n^2)$ possiamo scrivere…
$X(omega)= int_0^(+oo) e^(-alpha*t)*e^(-j*omega*t)* sin (omega_n*t)*dt=$
$=v_0/(alpha^2+2*j*alpha*omega +omega_n^2-omega^2)$ (7)
A che serva questa ‘divagazione’ lo vedremo prossimamente… al solito quindi … non mancate!…
cordiali saluti
lupo grigio

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apriamo a questo punto un’altra ‘divagazione’ parlando del ‘vecchio’ problema del pendolo, anche se in versione un poco diversa dal solito…

Supponiamo una massa $m$ che si muove lungo l’asse delle $x$ sulla quale agiscono una ‘forza di richiamo’ pari a $k*x$ e una ‘forza di smorzamento’ pari a $beta*(dx)/(dt)$. Supponiamo che la massa $m$ per $t<0$ non sia soggetta ad alcuna forza [ossia $x(t)$ e $(dx)/(dt)$ sono entrambe nulle per $t<0$…] e all’istante $t=0$ un proiettile dotato di quantità di moto $a_0$ e di massa trascurabile impatti contro la massa $m$ penetrqandovi. Per il principio di conservazione della quantità di moto la massa $m$ acquisterà una velocità istantanea pari a $v_0=a_0/m$. L’equazione che descrive il moto di $m$ sarà dnque…
$m*(d^2*x)/(dx^2)+beta*(dx)/(dt)+k*x=0$, $x(0)=0$, $x’(0)=v_0$ (1)
Utilizzando la trasformata di Laplace con le condizioni iniziali si può scrivere la (1) come…
$(s^2+2*alpha*s+omega_0^2)*X=v_0$ (2)
…in cui $alpha=beta/(2*m)$ e $omega_0=sqrt(k/m)$. Dalla (2) si ricava con semplici passaggi…
$X= v_0/((s+alpha)^2+(omega_0^2-alpha^2))$ (3)
Nell’ipotesi che sia $omega_0^2>alpha^2$ la antitrasformata della (3) fornisce la $x(t)$…
$x(t)= v_0/omega_n * e^(-alpha*t)*sin (omega_n*t)$ (4)
.. in cui $omega_n=sqrt(omega_0^2-alpha^2)$ è la cosiddetta ‘pulsazione naturale’ del sistema costituito dalla massa e dalla molla di richiamo. Tutto questo naturalmente è assai noto ma arrivati a questo punto introduciamo una sorta di ‘novità’. Innazitutto illustriamo una relazione, forse poco nota, che lega le Trasformata di Fourier e la Trasformata di Laplace. Supponiamo di avere una funzione del tempo…
$f(t)=e^(-alpha*t)*phi(t)$, $t>0$
$ = 0$, $t<0$ (5)
Se indichiamo con $Phi(s)$ la L-trasformata di $phi(t)$ e $F(omega)$ la F-trasformata di $f(t)$ possiamo scrivere…
$F(omega)= int_(-oo)^(+oo) f(t)*e^(-j*omega*t)*dt=$
$=int_0^(+oo) e^(-alpha+j*omega)*t*phi(t)*dt= Phi (alpha+j*omega)$ (6)
Volendo quindi trovare la F-trasformata $X(omega)$ di $x(t)$ utilizzando la (6), ricordando che è $L[sin (omega_n*t)]= omega_n/(s^2+omega_n^2)$ possiamo scrivere…
$X(omega)= int_0^(+oo) e^(-alpha*t)*e^(-j*omega*t)* sin (omega_n*t)*dt=$
$=v_0/(alpha^2+2*j*alpha*omega +omega_n^2-omega^2)$ (7)
A che serva questa ‘divagazione’ lo vedremo prossimamente… al solito quindi … non mancate!…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Ragazzi
dunque, dunque… Per prima cosa ringrazio vivamente l’amico Lucked per i complimenti che ha voluto attribuirmi ma tengo subito a dire che fino a questo punto il ‘lavoro’ da me eseguito è stato ‘facile’… il ‘difficile’ infatti viene ora… Perché mai?… Il difficile comincia ora perché si dovrà rirare in ballo il ‘fattore umano’ e lì la matematica rischia di ‘ìandare in crisi’. Ricordo benissimo il mio relatore di laurea, figura di primo piano nella fisica italiana che è stato poi nominato direttore dell’Istituto Nazionale di Ottica, il quale soleva dire che la Matematica ha qualche difficoltà a ‘decifrare’ i comportamenti umani in quanto gli essere umani stessi sono… entità fortemente non lineari…
Dopo questa doverosa premessa torniamo al parlare del mistero delle ‘telefonate dal cielo’. Abbiamo esaminato molti casi in cui i passeggeri degli aerei dirottati sono ‘inspiegabilmente’ riusciti a comunicare con il telefono cellulare e questi sono assai più numerosi sul Flight 93 che non sugli altri voli. Questa ‘anomalia’ non è l’unica a contraddistinguere questo volo dagli altri tre. Basti pensare ad esempio al ritardo di oltre 40 minuti della partenza dell’aereo dall’aeroporto de Newark, ‘elemento’ del quale nessuno ha mai fornito una qualsivoglia ‘spiegazione’ e che più d’uno ha ritenuto essere la ‘spiegazione’ del fatto che dei quattro voli esso è l’unico a non aver completato la ‘missione’. Le ‘evidenze’ che ho segnalato nei precedenti post circa la pratica ‘impossibilità’ di impiego del telefono cellulare a bordo di un aereo di linea in volo a 700 km/h anno indotto lo scrittore canadese A.K. Dewdney a ipotizzare nel suo Ghost Riders in the Sky che le chiamate attribuite ai passeggeri del Flight 93 siano state dei ‘falsi’. Secondo lui è andata più o meno così…
- agenti operativi si sono procurati con intrusione in banche dati e spionaggio dati personali dei passeggeri, inclusi campioni di voce ottenuti nel corso della registrazione in aeroporto
- agenti operativi hanno agito in una singola war room nella quale hanno effettuato le chiamate simulando di essere i passeggeri. Le chiomate [tranne quelle destinate ad ‘estranei’…] sono state breviu in modo che si potessero fornire ‘dettagli’ del volo senza entrare in discorsi di tipo ‘personale’ che avrebbero messo in allerta i famigliari dei passeggeri. Chiamate ‘mal riuscite’ [come quella di Mark Bingham alla madre…] non sono state ripetute
- il ‘grado di verosimiglianza’ richiesto per convincere i famigliari che stavano parlando con i loro congiunti sarebbe stato inferiore a quello richiesto in una ‘situazione normale’, tenendo conto che una deformazione della voce è comprensibile in una situazione di forte stress
Cosa dire dello scenario ipotizzato da Dewdney?… Certo anche il lettore più disposto ad esaminare ‘senza pregiudizi’ le cose avrà qualche ‘perplessità’. E tale ‘perplessità’ è più che giustificata soprattutto per due motivi…
- le telefonate in questione sono veramente state fatte dagli apparecchi cellulari dei vari Tom Burnett, Jeremy Glick, Todd Baeamer, Sandra Bradshaw, Mark Bingham e altri. Lo provano i tabulati della Verizon…
- i ‘parenti’ di costoro sono assolutamente certi di aver parlato ‘con loro’ perché le voci erano proprio ‘le loro’
Io per primo mi rendo conto che, per rispondere a questo genere di ‘perplessità’ , occorre tirare in ballo il ‘fattore umano’, infinitamente più complesso e delicato del mero ‘fattore tecnico’. Come elemento di giudizio inoltre si dovrebbe considerare il ritardo di oltre 40 minuti della partenza dell’aereo dall’aeroporto de Newark, ‘elemento’ del quale nessuno ha mai fornito una qualsivoglia ‘spiegazione’ e il fatto che che se in quei 40 minuti è accaduto qualcosa di ‘anomalo’ sul Boeing 757 parcheggiato al Gate 17 può essere che nessuno ne sappia nulla. Tenendo bene a mente tutti questi dettagli mi limiterò a fornire al gentile lettore ragguagli di una ‘meraviglia elettronica’ di recente invenzione assai più complessa e sofisticata di un ‘semplice telefonino’…
Diciamo che la ‘sintesi vocale’ [ossia la realizzazione di ‘macchine’ in grado di ‘parlare’ …] è una ‘disciplina’ nata insieme con il telefono nel secolo XIX°. Solo il progresso decisivo del digital signal processing negli ultimi quarant’anni ha però consentito di pervenire a significative realizzazioni a partire dagli anni ’70. Oggi sentire la cassa automatica del casello autostradale che ‘parla’ non è cosa che soprende nessuno, anche se magari quasi tutti sono convinti che si tratti di ‘voce registrata’. Negli ultimi quindici anni comunque si sono fatti ulteriori passi avanti combinando tra loro ‘sintesi vocale’ [voice synthesis…] e ‘riconoscimento vocale’ [voice recognition…] . Anche il ‘riconoscimento vocale’ oggi non è una ‘cosa sconosciuta’, in quanto già sono in vendita elettrodomestici che possono essere ‘istruiti’ a parole [e ai quali mia moglie si è subito ‘entusiasmata’ non appena ne ha saputo l’esistenza…
]. I dispositivi voice recognizer si distinguono a loro volta in ‘indipendenti’ [speacker independent…] o ‘asserviti’ [speacker dependent…] . Questi ultimi sono ‘istruiti’ a riconoscere solo la voce del ‘padrone’ e pertanto necessitano di una fase iniziale di ‘addestramento’ [training…]. Una delle ‘combinazioni’ possibili di ‘sintesi vocale’ e ‘riconoscimento vocale’ è rappresentata dal ‘sintetizzatore vocale asservito’ trained voice sinthetizer, ossia un dispositivo che ‘memorizza’ la voce del ‘padrone’ ed è in grado poi di ‘parlare’ [per esempio leggendo un testo scritto…] con una voce indistinguibile dalla voce del ‘padrone’. Per quelli che pensano si tratti di ‘fantascienza’, riporto, tratto dalla rete, il seguente ‘brevetto’ registrato nell’anno 2005…
Personalization of speech synthesizer
Document Type and Number: United States Patent 6970820
Link to this Page: http://www.freepatentsonline.com/6970820.html
Abstract: The speech synthesizer is personalized to sound like or mimic the speech characteristics of an individual speaker. The individual speaker provides a quantity of enrollment data, which can be extracted from a short quantity of speech, and the system modifies the base synthesis parameters to more closely resemble those of the new speaker. More specifically, the synthesis parameters may be decomposed into speaker dependent parameters, such as context-independent parameters, and speaker independent parameters, such as context dependent parameters. The speaker dependent parameters are adapted using enrollment data from the new speaker. After adaptation, the speaker dependent parameters are combined with the speaker independent parameters to provide a set of personalized synthesis parameters. To adapt the parameters with a small amount of enrollment data, an eigenspace is constructed and used to constrain the position of the new speaker so that context independent parameters not provided by the new speaker may be estimated.
Inventors: Junqua, Jean-Claude; Perronnin, Florent; Kuhn, Roland; Nguyen, Patrick;
Application Number: 792928
Filing Date: 2001-02-26
Publication Date: 2005-11-29
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Related Patents: View patents that cite this patent
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Assignee: Matsushita Electric Industrial Co., Ltd. [Osaka, JP]
Current Classes: 704 / 258, 704 / 266, 704 / 261, 395 / 25.9, 395 / 2
International Classes: G10L 013/00
Field of Search:704/258,246,261,266,250,262,245,255,274 395/2,259 705/17 715/530 359/430
US Patent References:
5165008 Nov., 1992 Hermansky et al.
5729694 Mar., 1998 Holzrichter et al.
5737487 Apr., 1998 Bellegarda et al.
5794204 Aug., 1998 Miyazawa et al.
6073096 Jun., 2000 Gao et al.
6253181 Jun., 2001 Junqua.
6341264 Jan., 2002 Kuhn et al.
6571208 May., 2003 Kuhn et al.
Other References: Chilin Shih et al: 'Efficient Adaptation of TTS Duration Model to New Speakers' 1998 International Conference on Spoken Language Processing, Oct. 1998.
Primary Examiner: McFadden Susan
Assistant Examiner: Vo Huyen X.
Attorney, Agent or Firm: Harness, Dickey & Pierce, PLC
Leggendo con attenzione si rileva che i primi ‘studi’ e le prime ‘realizzazioni’ risalgono al 1994, ragione per la quale è perfettamente ipotizzabile nel settembre 2001 tale teconolgia fosse già disponibile da parte di ‘enti’ che possiamo genericamente definire ‘servizi segreti’. Per concludere diciamo infine che, dal punto di vista esclusivamente ‘tecnico’, l’ipotesi fatta da Dewdney secondo la quale pochi ‘campioni di voce’ sarebbero stati sufficienti per poter poi ‘simulare’ in modo realistico le ‘caratterische di linguaggio’ dei passeggeri al punto da trarre in inganno anche i loro famigliari non è priva di fondamento. Questo è tutto quello che i dati a disposizione ci consentono di concludere…

Diagramma a blocchi del sistema AT&T Natural Voices Text-to-Speech
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
dunque, dunque… Per prima cosa ringrazio vivamente l’amico Lucked per i complimenti che ha voluto attribuirmi ma tengo subito a dire che fino a questo punto il ‘lavoro’ da me eseguito è stato ‘facile’… il ‘difficile’ infatti viene ora… Perché mai?… Il difficile comincia ora perché si dovrà rirare in ballo il ‘fattore umano’ e lì la matematica rischia di ‘ìandare in crisi’. Ricordo benissimo il mio relatore di laurea, figura di primo piano nella fisica italiana che è stato poi nominato direttore dell’Istituto Nazionale di Ottica, il quale soleva dire che la Matematica ha qualche difficoltà a ‘decifrare’ i comportamenti umani in quanto gli essere umani stessi sono… entità fortemente non lineari…
Dopo questa doverosa premessa torniamo al parlare del mistero delle ‘telefonate dal cielo’. Abbiamo esaminato molti casi in cui i passeggeri degli aerei dirottati sono ‘inspiegabilmente’ riusciti a comunicare con il telefono cellulare e questi sono assai più numerosi sul Flight 93 che non sugli altri voli. Questa ‘anomalia’ non è l’unica a contraddistinguere questo volo dagli altri tre. Basti pensare ad esempio al ritardo di oltre 40 minuti della partenza dell’aereo dall’aeroporto de Newark, ‘elemento’ del quale nessuno ha mai fornito una qualsivoglia ‘spiegazione’ e che più d’uno ha ritenuto essere la ‘spiegazione’ del fatto che dei quattro voli esso è l’unico a non aver completato la ‘missione’. Le ‘evidenze’ che ho segnalato nei precedenti post circa la pratica ‘impossibilità’ di impiego del telefono cellulare a bordo di un aereo di linea in volo a 700 km/h anno indotto lo scrittore canadese A.K. Dewdney a ipotizzare nel suo Ghost Riders in the Sky che le chiamate attribuite ai passeggeri del Flight 93 siano state dei ‘falsi’. Secondo lui è andata più o meno così…
- agenti operativi si sono procurati con intrusione in banche dati e spionaggio dati personali dei passeggeri, inclusi campioni di voce ottenuti nel corso della registrazione in aeroporto
- agenti operativi hanno agito in una singola war room nella quale hanno effettuato le chiamate simulando di essere i passeggeri. Le chiomate [tranne quelle destinate ad ‘estranei’…] sono state breviu in modo che si potessero fornire ‘dettagli’ del volo senza entrare in discorsi di tipo ‘personale’ che avrebbero messo in allerta i famigliari dei passeggeri. Chiamate ‘mal riuscite’ [come quella di Mark Bingham alla madre…] non sono state ripetute
- il ‘grado di verosimiglianza’ richiesto per convincere i famigliari che stavano parlando con i loro congiunti sarebbe stato inferiore a quello richiesto in una ‘situazione normale’, tenendo conto che una deformazione della voce è comprensibile in una situazione di forte stress
Cosa dire dello scenario ipotizzato da Dewdney?… Certo anche il lettore più disposto ad esaminare ‘senza pregiudizi’ le cose avrà qualche ‘perplessità’. E tale ‘perplessità’ è più che giustificata soprattutto per due motivi…
- le telefonate in questione sono veramente state fatte dagli apparecchi cellulari dei vari Tom Burnett, Jeremy Glick, Todd Baeamer, Sandra Bradshaw, Mark Bingham e altri. Lo provano i tabulati della Verizon…
- i ‘parenti’ di costoro sono assolutamente certi di aver parlato ‘con loro’ perché le voci erano proprio ‘le loro’
Io per primo mi rendo conto che, per rispondere a questo genere di ‘perplessità’ , occorre tirare in ballo il ‘fattore umano’, infinitamente più complesso e delicato del mero ‘fattore tecnico’. Come elemento di giudizio inoltre si dovrebbe considerare il ritardo di oltre 40 minuti della partenza dell’aereo dall’aeroporto de Newark, ‘elemento’ del quale nessuno ha mai fornito una qualsivoglia ‘spiegazione’ e il fatto che che se in quei 40 minuti è accaduto qualcosa di ‘anomalo’ sul Boeing 757 parcheggiato al Gate 17 può essere che nessuno ne sappia nulla. Tenendo bene a mente tutti questi dettagli mi limiterò a fornire al gentile lettore ragguagli di una ‘meraviglia elettronica’ di recente invenzione assai più complessa e sofisticata di un ‘semplice telefonino’…
Diciamo che la ‘sintesi vocale’ [ossia la realizzazione di ‘macchine’ in grado di ‘parlare’ …] è una ‘disciplina’ nata insieme con il telefono nel secolo XIX°. Solo il progresso decisivo del digital signal processing negli ultimi quarant’anni ha però consentito di pervenire a significative realizzazioni a partire dagli anni ’70. Oggi sentire la cassa automatica del casello autostradale che ‘parla’ non è cosa che soprende nessuno, anche se magari quasi tutti sono convinti che si tratti di ‘voce registrata’. Negli ultimi quindici anni comunque si sono fatti ulteriori passi avanti combinando tra loro ‘sintesi vocale’ [voice synthesis…] e ‘riconoscimento vocale’ [voice recognition…] . Anche il ‘riconoscimento vocale’ oggi non è una ‘cosa sconosciuta’, in quanto già sono in vendita elettrodomestici che possono essere ‘istruiti’ a parole [e ai quali mia moglie si è subito ‘entusiasmata’ non appena ne ha saputo l’esistenza…

Personalization of speech synthesizer
Document Type and Number: United States Patent 6970820
Link to this Page: http://www.freepatentsonline.com/6970820.html
Abstract: The speech synthesizer is personalized to sound like or mimic the speech characteristics of an individual speaker. The individual speaker provides a quantity of enrollment data, which can be extracted from a short quantity of speech, and the system modifies the base synthesis parameters to more closely resemble those of the new speaker. More specifically, the synthesis parameters may be decomposed into speaker dependent parameters, such as context-independent parameters, and speaker independent parameters, such as context dependent parameters. The speaker dependent parameters are adapted using enrollment data from the new speaker. After adaptation, the speaker dependent parameters are combined with the speaker independent parameters to provide a set of personalized synthesis parameters. To adapt the parameters with a small amount of enrollment data, an eigenspace is constructed and used to constrain the position of the new speaker so that context independent parameters not provided by the new speaker may be estimated.
Inventors: Junqua, Jean-Claude; Perronnin, Florent; Kuhn, Roland; Nguyen, Patrick;
Application Number: 792928
Filing Date: 2001-02-26
Publication Date: 2005-11-29
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Assignee: Matsushita Electric Industrial Co., Ltd. [Osaka, JP]
Current Classes: 704 / 258, 704 / 266, 704 / 261, 395 / 25.9, 395 / 2
International Classes: G10L 013/00
Field of Search:704/258,246,261,266,250,262,245,255,274 395/2,259 705/17 715/530 359/430
US Patent References:
5165008 Nov., 1992 Hermansky et al.
5729694 Mar., 1998 Holzrichter et al.
5737487 Apr., 1998 Bellegarda et al.
5794204 Aug., 1998 Miyazawa et al.
6073096 Jun., 2000 Gao et al.
6253181 Jun., 2001 Junqua.
6341264 Jan., 2002 Kuhn et al.
6571208 May., 2003 Kuhn et al.
Other References: Chilin Shih et al: 'Efficient Adaptation of TTS Duration Model to New Speakers' 1998 International Conference on Spoken Language Processing, Oct. 1998.
Primary Examiner: McFadden Susan
Assistant Examiner: Vo Huyen X.
Attorney, Agent or Firm: Harness, Dickey & Pierce, PLC
Leggendo con attenzione si rileva che i primi ‘studi’ e le prime ‘realizzazioni’ risalgono al 1994, ragione per la quale è perfettamente ipotizzabile nel settembre 2001 tale teconolgia fosse già disponibile da parte di ‘enti’ che possiamo genericamente definire ‘servizi segreti’. Per concludere diciamo infine che, dal punto di vista esclusivamente ‘tecnico’, l’ipotesi fatta da Dewdney secondo la quale pochi ‘campioni di voce’ sarebbero stati sufficienti per poter poi ‘simulare’ in modo realistico le ‘caratterische di linguaggio’ dei passeggeri al punto da trarre in inganno anche i loro famigliari non è priva di fondamento. Questo è tutto quello che i dati a disposizione ci consentono di concludere…

Diagramma a blocchi del sistema AT&T Natural Voices Text-to-Speech
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
ottimo lavoro lupo grigio. Guardate che allo stato attuale, la demolizione con espolosivo dei grattaceli è quella piu credibile, e lo affermano anche dei testimoni che hanno parlato di come è stato fatto saltare in aria. Quindi c'è anche la testimonianza di chi è stato coinvolto, trovatela...alla fine la verità viene sempre fuori, è come se la verità avesse una sua vita autonoma in grado di prendere il possesso delle persone e farle parlare..
Cari amici
tutti voi [ognuno a modo suo s’intende…
] avete viluto tributarmi calorosi ‘complimenti’ e di ciò sono a dir poco commosso…
Promettendo a filds di tornare qunto prima sulla vicenda ‘rocambolesca’ del ‘Reperto B’ [sul quale in effetti si potrebbe scrivere un vero ‘romanzo’ dal titolo ‘Tarocca oggi… tarocca domani…’ con sottotitolo ‘Alla fine chi si trova taroccato sei tu…’
], per ‘sdebitarmi’ in qualche modo voglio offrire alla vostra attenzione tre bellissime immagini….
Premessa… avendo il lupo sposato una triestina è cosuetudine per lui passare Natale, Pasqua e le altre ‘Feste comandate’ nella bella città giuliana e l’ultima Pasqua non è stata un’eccezione. Ora dal momento che il discorso sull’11 settembre è stata occasione per me di scoprire le ‘meraviglie’ della Meridiana lo scorso lunedì [era il lunedì di Pasqua…] ho approfittato alcune ore di ‘libertà’ per andare a fotografare un vero e proprio ‘cimelio storico’: la Meridiana di San Giusto, costruita nel 1918 per celebrare la Vittoria. La prima immagine che vedete è una foto da me scattata esattamrnte quando il mio orologio segnava le ore 10.30 antimeridiane…

Tenendo naturalmante conto dell’ora legale vediamo che come ‘precisione’ questo antichissimo strumento decisamente non è male. Ecco un’altra immagine [decisamente più ‘significativa’…] da me ripresa quando il mio orologio segnava esattamante le ore 1.00 pomeridiane [ossia ‘ora solare’ corriposndente a ‘mezzogiorno’…]

Proprio niente male, non trovate anche voi?… Il motivo di tanta ‘esattezza’ si spiega con il fatto che l’osservazione è stata fatta il 9 aprile, ossia uno dei giorni dell’anno in cui l’errore dovuto al fenomeno della ‘precessione’ è a valori minimi. Ciò è facilmente deducibile dalla lettura della targa in ottone posta alcuni anni fa il occasione del ‘restauro’ della Meridiana che potete qui vedere…

Ragazzi, inutile che vi dica che ora sono divenuto un vero e proprio ‘appassionato’ di meridiane, al punto che un giorno o l’altro finirò per fabbricarmene una… mai dire mai ragazzi!…
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
tutti voi [ognuno a modo suo s’intende…


Promettendo a filds di tornare qunto prima sulla vicenda ‘rocambolesca’ del ‘Reperto B’ [sul quale in effetti si potrebbe scrivere un vero ‘romanzo’ dal titolo ‘Tarocca oggi… tarocca domani…’ con sottotitolo ‘Alla fine chi si trova taroccato sei tu…’


Premessa… avendo il lupo sposato una triestina è cosuetudine per lui passare Natale, Pasqua e le altre ‘Feste comandate’ nella bella città giuliana e l’ultima Pasqua non è stata un’eccezione. Ora dal momento che il discorso sull’11 settembre è stata occasione per me di scoprire le ‘meraviglie’ della Meridiana lo scorso lunedì [era il lunedì di Pasqua…] ho approfittato alcune ore di ‘libertà’ per andare a fotografare un vero e proprio ‘cimelio storico’: la Meridiana di San Giusto, costruita nel 1918 per celebrare la Vittoria. La prima immagine che vedete è una foto da me scattata esattamrnte quando il mio orologio segnava le ore 10.30 antimeridiane…
Tenendo naturalmante conto dell’ora legale vediamo che come ‘precisione’ questo antichissimo strumento decisamente non è male. Ecco un’altra immagine [decisamente più ‘significativa’…] da me ripresa quando il mio orologio segnava esattamante le ore 1.00 pomeridiane [ossia ‘ora solare’ corriposndente a ‘mezzogiorno’…]
Proprio niente male, non trovate anche voi?… Il motivo di tanta ‘esattezza’ si spiega con il fatto che l’osservazione è stata fatta il 9 aprile, ossia uno dei giorni dell’anno in cui l’errore dovuto al fenomeno della ‘precessione’ è a valori minimi. Ciò è facilmente deducibile dalla lettura della targa in ottone posta alcuni anni fa il occasione del ‘restauro’ della Meridiana che potete qui vedere…
Ragazzi, inutile che vi dica che ora sono divenuto un vero e proprio ‘appassionato’ di meridiane, al punto che un giorno o l’altro finirò per fabbricarmene una… mai dire mai ragazzi!…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Coerentemente con quanto ho affermato tempo fa, non sprecherò ulteriore tempo a confutare i tanti banali errori, falsità e contraddizioni che così riccamente proliferano nei post di lupo grigio (ho letto tanti orrori dal mio ultimo post!, non degni di ricevere risposta)
Devo far notare a Stephen, tuttavia, che l'oggetto della discussione non dovrebbe essere ciò che "si considera più convincente", bensì ciò che le argomentazioni provano, ed è appunto questo che stiamo analizzando (cioè, persino Grissom di CSI lo continua a ripetere). Senza le prove è tutto fumo. Per quanto riguarda l'ironia, essa, assieme alla logica, è un bisogno intrinseco, quando si leggono delle argomentazioni a dir poco "comiche".
Certamente mi meraviglia tuttavia che qualcuno trovi convincenti gli ormai celebri scivoloni che compongono la raccolta "The Best of" di lupo grigio.
Qualcuno trova convincente scambiare il wtc7 per un altro palazzo, e poi concludere festante che il reperto B è falso o male interpretato, come nel seguente magistrale contributo?
Qualcuno trova convincente un vettore nero in posizione banalmente sballata, che compromette interamente i calcoli di un lupo che, senza nemmeno accorgersi dello strafalcione, senza esitazione aveva dichiarato:
Boh, se questa è l'idea del convincente...
E pensare che di tali perle ce ne sono molte altre...
Devo far notare a Stephen, tuttavia, che l'oggetto della discussione non dovrebbe essere ciò che "si considera più convincente", bensì ciò che le argomentazioni provano, ed è appunto questo che stiamo analizzando (cioè, persino Grissom di CSI lo continua a ripetere). Senza le prove è tutto fumo. Per quanto riguarda l'ironia, essa, assieme alla logica, è un bisogno intrinseco, quando si leggono delle argomentazioni a dir poco "comiche".
Certamente mi meraviglia tuttavia che qualcuno trovi convincenti gli ormai celebri scivoloni che compongono la raccolta "The Best of" di lupo grigio.
Qualcuno trova convincente scambiare il wtc7 per un altro palazzo, e poi concludere festante che il reperto B è falso o male interpretato, come nel seguente magistrale contributo?


"lupo grigio":
Osservando con attenzione il ‘Reperto B’ un altro dettaglio importante non sfugge: la facciata sud del Building seven è in ombra…. e che cosa può mai essere a mettere in ombra l’intera facciata di un edificio alto 148 metri?… Dal momento che la luce del sole ‘proviene dall’alto’ [spero che non mi si chieda a questo punto la ‘dimostrazione rigorosa’ di ciò…] non può essere che un edificio di altezza maggiore posto a ‘sud’… ossia… ossia una delle Towers!!!…![]()
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Qualcuno trova convincente un vettore nero in posizione banalmente sballata, che compromette interamente i calcoli di un lupo che, senza nemmeno accorgersi dello strafalcione, senza esitazione aveva dichiarato:


"lupo grigio":
potete star tranquilli che non è necessario attendere il mese di settembre per constatare l’esattezza o meno del calcolo da me eseguito
Boh, se questa è l'idea del convincente...
E pensare che di tali perle ce ne sono molte altre...

ALCUNE PRECISAZIONI
La foto trovata da lupo grigio è proprio quella a cui mi riferivo. Evidentemente ricordavo male : trattasi di Piacenza e non Vicenza.Inoltre per quanto ne so può benissimo essere un falso.Pertanto ho doverosamente corretto l'infelice frase segnalata da lupo grigio.
Il che peraltro non cambia il ragionamento fatto o meglio i "nonsenses".
Per quanto riguarda l'ironia è solo un modo (maldestro) per poter competere con l'abilità letteraria di lupo grigio e comunque ne posso fare volentieri a meno, visto che mi costa del tempo.Sempre meglio comunque una pseudo-ironia ad una pseudo-scienza. Se poi alcuni preferiscono lasciarsi sedurre dalla retorica invece che dalla logica... liberi di farlo. Mi auguro solo che non siano la maggioranza.
La foto trovata da lupo grigio è proprio quella a cui mi riferivo. Evidentemente ricordavo male : trattasi di Piacenza e non Vicenza.Inoltre per quanto ne so può benissimo essere un falso.Pertanto ho doverosamente corretto l'infelice frase segnalata da lupo grigio.
Il che peraltro non cambia il ragionamento fatto o meglio i "nonsenses".
Per quanto riguarda l'ironia è solo un modo (maldestro) per poter competere con l'abilità letteraria di lupo grigio e comunque ne posso fare volentieri a meno, visto che mi costa del tempo.Sempre meglio comunque una pseudo-ironia ad una pseudo-scienza. Se poi alcuni preferiscono lasciarsi sedurre dalla retorica invece che dalla logica... liberi di farlo. Mi auguro solo che non siano la maggioranza.

Partendo dal presupposto che in questa vicenda pochi elementi sono dimostrabili certi al 100% voglio innanzitutto esprimere la mia ammirazione per quei pochi utenti (in particolare lupo grigio, ma anche fields e ottusangolo per quanto riguarda l' "opposizione") per l'impegno dimostrato.
Tuttavia vorrei dire che per quanto mi riguarda considero molto, ma molto più convincenti le tesi di lupo grigio rispetto a quelle degli altri (farcite tra l'altro di pseudo ironia fuori luogo!)
bye bye
Tuttavia vorrei dire che per quanto mi riguarda considero molto, ma molto più convincenti le tesi di lupo grigio rispetto a quelle degli altri (farcite tra l'altro di pseudo ironia fuori luogo!)
bye bye
Ragazzi
come scritto da me in precedenza è evidente che le uniche ‘obiezioni’ cui posso rispondere sono quelle che non si manifestano come evidenti ’nonsenses’. L’unica ‘replica’ pertanto che mi pare valga la pena di postare è legata alla seguente frase del simpatico interlocutore che ha scritto l’ultimo post…
… sta di fatto che la strana nuvola fotografata da Valencia somiglia tanto a quella provocata dalla caduta di un C-130 presso Vicenza…
Innanzi tutto devo rilevare una inesattezza sicuramente ‘banale’ e facilmente rimediabile: l’episodio cui si accenna è accaduto non a Vicenza bensì a Piacenza. Il 13 agosto scorso [io quel giorno mi trovavo a Trieste ospite della mia ‘suoceruccia’…] la afosa e tediosa serata del quartiere Besurica, situato alla periferia sud di Piacenza, era bruscamente interrotta prima dal rombo penoso di motori turbolelica spinti al massimo e poi da uno spavantoso boato seguito da alte fiamme e fumo denso. Un aereo C-130 Hercules dell’aeronatica algerina era precipitato a causa dell’avaria dei motori in un campo appena fuori dell’abitato, sfiorando nella caduta alcune case. L’episodio, riportato dai principali quotidiani nazionali e stranieri, poco avrebbe a che vedere con l’11 settembre se non fosse per una circostanza un poco ‘singolare’…
Prima di fornire dettagli parliamo di un personaggio non meno ‘singolare’ che negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di sé: Paolo Attivissimo. Costui è divenuto una ‘celebrità’ [si fa per dire naturalmente…
] allorché Enrico Mentana lo ha invitato a partecipare alla famosa puntata di Matrix in cui si parlava di 11 settembre qualificandolo come ‘giornalista particolarmente ferrato sull’argomento’. Probabilmente Mentana non sapeva [o non ricordava…] che da noi si diventa ‘giornalista’ solo dopo aver passato un esame presso l’Ordine della categoria. Di fatto nel curriculum di questo sig. Attivissimo non solo tale esame non compare, ma l’attività più ‘intellettuale’ da lui finora svolta pare sia stata quella di… disk jokey dell’emittente ‘Radio Luna Pavia’…
Ironia a parte diciamo che questo Attivissimo è proprietario del sito www.attivissimo.net nel quale vi è una sezione dedicata all’11 settembre. Scopo dichirato di tale sezione è quello di ‘smontare’ le tesi dei cosiddetti ‘complottisti’ dimostrando al mondo intero quanto essi sono ‘ridicoli’. Lasciando al gentile lettore appurare dalla lettura del sito quanto ‘ridicoli’ siano i ‘complottisti’ e quanto ‘ridicolo’ sia Attivissimo, soffermiamoci sulla ‘demolizione’ da lui operata del reperto che vedete qui sotto, chiamato End of serenity…

Nell’articolo [in inglese!…] http://www.attivissimo.net/11settembre/ ... nity-e.htm Attivissimo cita l’incidente di Piacenza prima descritto e riporta testualmente…
… on August 13, 2006, an Algerian C-130 Hercules four-engine turboprop crashed near Piacenza, Italy… a cloud of smoke rose from the crash site and a local resident, Gianluca Pietta, took a picture of it [shown here with his permission]… the resemblance to the Shanksville plume is impressive…
L’immagine ripresa da GianLuca Pietta e messa disposizione di Attivissimo è la seguente…

Sperando che il sig. Pietta non se ne abbia male designerò questa immagine come ‘Reperto GLP’. I dettagli non sono certo granchè e si deve presumere che la foto non sia stata eseguita con una macchina fotografica ‘professionale’. Questo però abbiamo e di questo dobbiamo accontentarci. Stando dunque al ‘ragionamento’ di Attivissimo, se il C-130 algerino schiantandosi nei pressi della Besurica ha prodotto la nube di fumo che vedete, che in un minuto o due si è ‘esaurita’ ed è stata portata via dal vento, la stessa cosa può essere successa a Shanksville l’11 settembre 2001…
A settembre dell’anno scorso mi è capitato per caso di osservare il ‘Reperto GLP’ sul web e ciò ha naturalmente attratto la mia ‘curiosità’. Dal momento che casa mia è a circa trenta chilometri da Piacenza non ho avuto difficoltà a raggiungere il lugo dell’incidente, portando con me macchina fotografica e una copia del ‘Reperto GLP’. Dal momento dell’incidente era passato quasi un mese e i rottami più ‘grossi’ dell’aereo precipitato erano stati portati via. Ciò che rimaneva sul luogo lo potete vedere nelle foto seguenti…




Come si può ben vedere i rottami sono sparsi per una vasta area. Mi aspettavo di trovare vistose tracce di fuoco ma ciò non è stato. Solo qua e là si ptevano osservare delle ‘chiazze nere’ come quella che qui vedete…

Finito di fare fotografie [le quali però ben poco hanno da dire…] rimaneva l’altro scopo per il quale ero andato lì: verificare la ‘attendibilità’ del ‘Reperto GLP’. Per una buona oretta ho girato in lungo e in largo la zona cercando di identificare la posizione da cui l’immagine era stata ripresa. Nessun risultato. Tornato nuovamente sul luogo dell’impatto ho visto due anziani signori, abitanti della Besurica, che portavano a spasso il cane. Avvicinatomi ho mostrato loro il ‘Reperto GLP’ spiegando che si trattava di una foto che [secondo quanto sapevo…] mostrava la ‘nube di fumo’ che saliva dall’incendio del C-130. I due si sono messi a ridere e uno di loro è esordito con la frase: ‘… ma sa l’ehh!… ‘na bumbetta!…’. L’altro, abitante in una casa proprio a ridosso del campo dove si era schiantato l’aereo, più ‘seriamente’ mi ha detto che l’incendio del grosso velivolo era stato veramente imponente, al punto che sua moglie è quasi impazzita al pensiero di ‘bruciar viva’, e che era durato parecchio, sviluppando una densa nuvola di fumo nero. Nessuno dei due poi ha ricosciuto il luogo preciso da cui la foto è stata scattata…
Questo cari amici quello che so dirvi [al momento…] circa il ‘Reperto GLP’. E’ chiaro che fino ad oggi l’ho valutato come ‘reperto privo di valore’. Dal momento però che esso sembra essere tornato di attualità non è escluso che qualche ‘novità’ più o meno ‘clamorosa’ su di esso non salti fuori… mai dire mai ragazzi!… Se poi il sig. GianLuca Pietta avesse a capitare 'per caso' su www.matematicamente.it, leggesse 'per caso' il post che ho scritto e fosse 'per caso' in grado di fornirci qualche 'dettaglio' in più [tipo il luogo da cui la foto è stata scattata...] farebbe certamente cosa estremamente gradita...
Per cui ragazzi... non perdete le prossime puntate!…
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
come scritto da me in precedenza è evidente che le uniche ‘obiezioni’ cui posso rispondere sono quelle che non si manifestano come evidenti ’nonsenses’. L’unica ‘replica’ pertanto che mi pare valga la pena di postare è legata alla seguente frase del simpatico interlocutore che ha scritto l’ultimo post…
… sta di fatto che la strana nuvola fotografata da Valencia somiglia tanto a quella provocata dalla caduta di un C-130 presso Vicenza…
Innanzi tutto devo rilevare una inesattezza sicuramente ‘banale’ e facilmente rimediabile: l’episodio cui si accenna è accaduto non a Vicenza bensì a Piacenza. Il 13 agosto scorso [io quel giorno mi trovavo a Trieste ospite della mia ‘suoceruccia’…] la afosa e tediosa serata del quartiere Besurica, situato alla periferia sud di Piacenza, era bruscamente interrotta prima dal rombo penoso di motori turbolelica spinti al massimo e poi da uno spavantoso boato seguito da alte fiamme e fumo denso. Un aereo C-130 Hercules dell’aeronatica algerina era precipitato a causa dell’avaria dei motori in un campo appena fuori dell’abitato, sfiorando nella caduta alcune case. L’episodio, riportato dai principali quotidiani nazionali e stranieri, poco avrebbe a che vedere con l’11 settembre se non fosse per una circostanza un poco ‘singolare’…
Prima di fornire dettagli parliamo di un personaggio non meno ‘singolare’ che negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di sé: Paolo Attivissimo. Costui è divenuto una ‘celebrità’ [si fa per dire naturalmente…



Ironia a parte diciamo che questo Attivissimo è proprietario del sito www.attivissimo.net nel quale vi è una sezione dedicata all’11 settembre. Scopo dichirato di tale sezione è quello di ‘smontare’ le tesi dei cosiddetti ‘complottisti’ dimostrando al mondo intero quanto essi sono ‘ridicoli’. Lasciando al gentile lettore appurare dalla lettura del sito quanto ‘ridicoli’ siano i ‘complottisti’ e quanto ‘ridicolo’ sia Attivissimo, soffermiamoci sulla ‘demolizione’ da lui operata del reperto che vedete qui sotto, chiamato End of serenity…

Nell’articolo [in inglese!…] http://www.attivissimo.net/11settembre/ ... nity-e.htm Attivissimo cita l’incidente di Piacenza prima descritto e riporta testualmente…
… on August 13, 2006, an Algerian C-130 Hercules four-engine turboprop crashed near Piacenza, Italy… a cloud of smoke rose from the crash site and a local resident, Gianluca Pietta, took a picture of it [shown here with his permission]… the resemblance to the Shanksville plume is impressive…
L’immagine ripresa da GianLuca Pietta e messa disposizione di Attivissimo è la seguente…

Sperando che il sig. Pietta non se ne abbia male designerò questa immagine come ‘Reperto GLP’. I dettagli non sono certo granchè e si deve presumere che la foto non sia stata eseguita con una macchina fotografica ‘professionale’. Questo però abbiamo e di questo dobbiamo accontentarci. Stando dunque al ‘ragionamento’ di Attivissimo, se il C-130 algerino schiantandosi nei pressi della Besurica ha prodotto la nube di fumo che vedete, che in un minuto o due si è ‘esaurita’ ed è stata portata via dal vento, la stessa cosa può essere successa a Shanksville l’11 settembre 2001…
A settembre dell’anno scorso mi è capitato per caso di osservare il ‘Reperto GLP’ sul web e ciò ha naturalmente attratto la mia ‘curiosità’. Dal momento che casa mia è a circa trenta chilometri da Piacenza non ho avuto difficoltà a raggiungere il lugo dell’incidente, portando con me macchina fotografica e una copia del ‘Reperto GLP’. Dal momento dell’incidente era passato quasi un mese e i rottami più ‘grossi’ dell’aereo precipitato erano stati portati via. Ciò che rimaneva sul luogo lo potete vedere nelle foto seguenti…
Come si può ben vedere i rottami sono sparsi per una vasta area. Mi aspettavo di trovare vistose tracce di fuoco ma ciò non è stato. Solo qua e là si ptevano osservare delle ‘chiazze nere’ come quella che qui vedete…
Finito di fare fotografie [le quali però ben poco hanno da dire…] rimaneva l’altro scopo per il quale ero andato lì: verificare la ‘attendibilità’ del ‘Reperto GLP’. Per una buona oretta ho girato in lungo e in largo la zona cercando di identificare la posizione da cui l’immagine era stata ripresa. Nessun risultato. Tornato nuovamente sul luogo dell’impatto ho visto due anziani signori, abitanti della Besurica, che portavano a spasso il cane. Avvicinatomi ho mostrato loro il ‘Reperto GLP’ spiegando che si trattava di una foto che [secondo quanto sapevo…] mostrava la ‘nube di fumo’ che saliva dall’incendio del C-130. I due si sono messi a ridere e uno di loro è esordito con la frase: ‘… ma sa l’ehh!… ‘na bumbetta!…’. L’altro, abitante in una casa proprio a ridosso del campo dove si era schiantato l’aereo, più ‘seriamente’ mi ha detto che l’incendio del grosso velivolo era stato veramente imponente, al punto che sua moglie è quasi impazzita al pensiero di ‘bruciar viva’, e che era durato parecchio, sviluppando una densa nuvola di fumo nero. Nessuno dei due poi ha ricosciuto il luogo preciso da cui la foto è stata scattata…
Questo cari amici quello che so dirvi [al momento…] circa il ‘Reperto GLP’. E’ chiaro che fino ad oggi l’ho valutato come ‘reperto privo di valore’. Dal momento però che esso sembra essere tornato di attualità non è escluso che qualche ‘novità’ più o meno ‘clamorosa’ su di esso non salti fuori… mai dire mai ragazzi!… Se poi il sig. GianLuca Pietta avesse a capitare 'per caso' su www.matematicamente.it, leggesse 'per caso' il post che ho scritto e fosse 'per caso' in grado di fornirci qualche 'dettaglio' in più [tipo il luogo da cui la foto è stata scattata...] farebbe certamente cosa estremamente gradita...
Per cui ragazzi... non perdete le prossime puntate!…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Prima dei doverosi,quanto necessari commenti, all'ultimo post di lupo grigio,
la terza puntata: campi di fumo e fumo dai campi.
Iniziamo dalla famosa foto "End of serenità". Memori di quanto accaduto di recente, ci guarderemo bene dal metterne in dubbio l'autenticità.Pertanto invece di analizzare la prop."SE la nuvola di fumo della foto non corrisponde a quella che avrebbe dovuto verificarsi realmente ALLORA la foto è falsa" analizzeremo la prop. equivalente "SE la foto è autentica ALLORA...." E lo faremo con una ricostruzione del tutto plausibile ma che si basa su assiomi opposti a quelli implicitamente ammessi come veri dai cosiddetti complottisti e che per chiarezza esplicitiamo nei seguenti tre : a)Lo schianto di un757 produce una nuvola di fumo diversa in forma e dimensioni da quella della foto b) Il punto in cui si sviluppa l'incendio deve coincidere col punto di collisione c) La foto è stata scattata 5 secondi dopo l'impatto e quindi il fumo indica il luogo dell'incendio a 5s. dalla tragica fine del volo 93.
Quella mattina la signora Valencia è al telefono col marito quando nota dalla finestra un aereo volare basso, sparire dietro il granaio e quindi.. una tremenda deflagrazione. A questo punto inizia la nostra ricostruzione. Già, ma a che punto siamo ? A zero secondi dall'impatto come crede Val ? No, siamo a circa 4,5 s. perchè sappiamo che l'aereo si è schiantato a più di 1500 metri e la velocità del suono...non è certo quella della luce. Ora Val ha 0,5 s. per prendere la macchina fotografica,uscire e scattare la foto. Un po' pochi...Vogliamo concederne almeno 10?
o molto più verosimilmente una ventina ? O.K, facciamo 15 ! L'aereo, si sa si è sfracellato a più di 900 km/h ovvero con una velocità tangenziale, ipotizzando un angolo di incidenza di 30 gradi, pari a 216,5 m/s cioè pari a 100 metri ogni 0,46s. Caso più unico che raro nella storia degli incidenti aerei.E quindi non meraviglia che il carburante (che non s'incendia ovviamente all'istante ) prenda fuoco avendo oltrepassato il punto d'impatto. Si leva quindi una bella nuvola di fumo, che tanto bella non è, date le circostanze che l'hanno provocata ma anche perchè meno grande e consistente di quella che ci si aspetterebbe in un incidente a velocità molto più ridotta. Non conta infatti tanto la quantità di carburante presente al momento dell'impatto,
(ammesso e non concesso che il nostro aereo fosse in quel momento a pieno carico )ma come questo si disperde nell'impatto, oltre a cento altre variabili. Stranamente la misteriosa nuvola fotografata da Valencia somiglia tanto a quella fotografata da un certo sig. Pietta e, a suo dire, provocata dalla caduta di un C-130 presso Piacenza.Che poi ,come fatto notare da lupo grigio, sia più spostata a sinistra e più grande del dovuto (2200m contro 600m ) e ,notiamo noi, più chiara,magari perchè meno densa
(particolare non irrilevante) ci conforta del fatto che la foto sia stata scattata ben dopo i 5 s. e che nella zona ci doveva essere un venticello ,non tanto lieve per la verità (20 km/h ? ), che soffiava proprio in faccia di Val, cioè di chi ha scattato la foto, e che si potrebbe scommettere è proprio quella direzione Nord -Ovest, indicata, sempre da lupo grigio, in una cartina precedente. E questo basti.
Trattiamo ora brevemente il misterioso fumo dell'edificio 7 che sale troppo a filo dello spigolo e sembra inoltre uscire dai muri...il che proverebbe un fotomontaggio. Anche qui basta modificare le ipotesi implicitamente fatte e guarda caso tali modifiche sono confortate da altre foto. Se non tirasse vento lungo la strade, quel fastidioso vento che spesso si incanala e prende forza tra i grattacieli di New York e se il fumo uscisse proprio dalle finestre in angolo allora la foto in questione sarebbe molto strana, ma se il fumo invece si originasse più in basso e più al centro della facciata e salendo si espandesse su tutta questa (dando l'impressione di uscire dai muri) ma senza oltrepassare lo spigolo ovviamente per la presenza del fastidioso vento suddetto...allora le cose tornerebbero, almeno per gli spiriti ingenui.
Infine due parole sui calcoli fumosi per stabilire l'ora del reperto B, quando era stato incidentalmente notato fin dall'inizio che la foto doveva risalire al primo pomeriggio.Diciamo grossolanamente verso le 14. Notando infatti le ombre sul grattacielo di sinistra queste sembrano ad occhio indicare un'inclinazione del Sole di circa 45 gradi. Siccome l'11 settembre è ,fortunatamente ,vicino all'equinozio d'autunno, data in cui il sole dovrebbe trovarsi a mezzogiorno a 49 gradi (90-41, essendo 41 il parallelo di New York ) e.... lascio a voi concludere. Che poi calcoli molto più elaborati abbiano portato a risultati tanto diversi da quelli fatti su due piedi..ammetto... fanno dubitare seriamente di aver commesso uno strafalcione. Un po' meno però se da quegli stessi calcoli si conclude che il sole si trovava esattamente ad est alle ore 10,30! Infatti se così fosse come diavolo farebbe a sorgere solo 11 giorni dopo esattamente ad est ? (Perchè all'equinozio il Sole dovrebbe sorgere, ad ogni latitudine, ad est.)
la terza puntata: campi di fumo e fumo dai campi.
Iniziamo dalla famosa foto "End of serenità". Memori di quanto accaduto di recente, ci guarderemo bene dal metterne in dubbio l'autenticità.Pertanto invece di analizzare la prop."SE la nuvola di fumo della foto non corrisponde a quella che avrebbe dovuto verificarsi realmente ALLORA la foto è falsa" analizzeremo la prop. equivalente "SE la foto è autentica ALLORA...." E lo faremo con una ricostruzione del tutto plausibile ma che si basa su assiomi opposti a quelli implicitamente ammessi come veri dai cosiddetti complottisti e che per chiarezza esplicitiamo nei seguenti tre : a)Lo schianto di un757 produce una nuvola di fumo diversa in forma e dimensioni da quella della foto b) Il punto in cui si sviluppa l'incendio deve coincidere col punto di collisione c) La foto è stata scattata 5 secondi dopo l'impatto e quindi il fumo indica il luogo dell'incendio a 5s. dalla tragica fine del volo 93.
Quella mattina la signora Valencia è al telefono col marito quando nota dalla finestra un aereo volare basso, sparire dietro il granaio e quindi.. una tremenda deflagrazione. A questo punto inizia la nostra ricostruzione. Già, ma a che punto siamo ? A zero secondi dall'impatto come crede Val ? No, siamo a circa 4,5 s. perchè sappiamo che l'aereo si è schiantato a più di 1500 metri e la velocità del suono...non è certo quella della luce. Ora Val ha 0,5 s. per prendere la macchina fotografica,uscire e scattare la foto. Un po' pochi...Vogliamo concederne almeno 10?
o molto più verosimilmente una ventina ? O.K, facciamo 15 ! L'aereo, si sa si è sfracellato a più di 900 km/h ovvero con una velocità tangenziale, ipotizzando un angolo di incidenza di 30 gradi, pari a 216,5 m/s cioè pari a 100 metri ogni 0,46s. Caso più unico che raro nella storia degli incidenti aerei.E quindi non meraviglia che il carburante (che non s'incendia ovviamente all'istante ) prenda fuoco avendo oltrepassato il punto d'impatto. Si leva quindi una bella nuvola di fumo, che tanto bella non è, date le circostanze che l'hanno provocata ma anche perchè meno grande e consistente di quella che ci si aspetterebbe in un incidente a velocità molto più ridotta. Non conta infatti tanto la quantità di carburante presente al momento dell'impatto,
(ammesso e non concesso che il nostro aereo fosse in quel momento a pieno carico )ma come questo si disperde nell'impatto, oltre a cento altre variabili. Stranamente la misteriosa nuvola fotografata da Valencia somiglia tanto a quella fotografata da un certo sig. Pietta e, a suo dire, provocata dalla caduta di un C-130 presso Piacenza.Che poi ,come fatto notare da lupo grigio, sia più spostata a sinistra e più grande del dovuto (2200m contro 600m ) e ,notiamo noi, più chiara,magari perchè meno densa
(particolare non irrilevante) ci conforta del fatto che la foto sia stata scattata ben dopo i 5 s. e che nella zona ci doveva essere un venticello ,non tanto lieve per la verità (20 km/h ? ), che soffiava proprio in faccia di Val, cioè di chi ha scattato la foto, e che si potrebbe scommettere è proprio quella direzione Nord -Ovest, indicata, sempre da lupo grigio, in una cartina precedente. E questo basti.
Trattiamo ora brevemente il misterioso fumo dell'edificio 7 che sale troppo a filo dello spigolo e sembra inoltre uscire dai muri...il che proverebbe un fotomontaggio. Anche qui basta modificare le ipotesi implicitamente fatte e guarda caso tali modifiche sono confortate da altre foto. Se non tirasse vento lungo la strade, quel fastidioso vento che spesso si incanala e prende forza tra i grattacieli di New York e se il fumo uscisse proprio dalle finestre in angolo allora la foto in questione sarebbe molto strana, ma se il fumo invece si originasse più in basso e più al centro della facciata e salendo si espandesse su tutta questa (dando l'impressione di uscire dai muri) ma senza oltrepassare lo spigolo ovviamente per la presenza del fastidioso vento suddetto...allora le cose tornerebbero, almeno per gli spiriti ingenui.
Infine due parole sui calcoli fumosi per stabilire l'ora del reperto B, quando era stato incidentalmente notato fin dall'inizio che la foto doveva risalire al primo pomeriggio.Diciamo grossolanamente verso le 14. Notando infatti le ombre sul grattacielo di sinistra queste sembrano ad occhio indicare un'inclinazione del Sole di circa 45 gradi. Siccome l'11 settembre è ,fortunatamente ,vicino all'equinozio d'autunno, data in cui il sole dovrebbe trovarsi a mezzogiorno a 49 gradi (90-41, essendo 41 il parallelo di New York ) e.... lascio a voi concludere. Che poi calcoli molto più elaborati abbiano portato a risultati tanto diversi da quelli fatti su due piedi..ammetto... fanno dubitare seriamente di aver commesso uno strafalcione. Un po' meno però se da quegli stessi calcoli si conclude che il sole si trovava esattamente ad est alle ore 10,30! Infatti se così fosse come diavolo farebbe a sorgere solo 11 giorni dopo esattamente ad est ? (Perchè all'equinozio il Sole dovrebbe sorgere, ad ogni latitudine, ad est.)
Ragazzi
eccoci ancora qui!… Dopo aver, sia pure in modo estremamente stringato, illustrato lo scenario della telefonia cellulare veniamo ad un altro ‘capitolo oscuro’ dell’11 settembre: il mistero delle ‘telefonate dal cielo’. All’indirizzo…
http://911research.wtc7.net/planes/evid ... calls.html
… sono riportate in dettaglio tutte le chiamate telefoniche partite quel giorno dai quattro voli utilizzati dai ‘terroristi’. Che si tratti di materiale ‘affidabile’ è comprovato dal fatto che i dati provengono dagli incartamenti del processo a Zacarias Moussaoui. In particolare il docimento Prosecution Trial Exhibit number P200055 riporta i dettagli delle chiamate telefoniche di passeggeri e assistenti di volo. Tra i quattro voli quello che spicca nettamente rispetto agli altri da questo punto di vista è il Fligh 93 dal quale sono partite oltre 30 chiamate da telefoni cellulari [vedi sito indicato] anche se la maggior parte di breve durata o ripetute. E' sulla base di tali chiamate è stato costruito poi il ‘mito degli Eroi’, mito secondo il quale sarebbe stata la ‘rivolta’ dei passeggeri del Flight 93 che ha impedito ai ‘terroristi’ di portare a termine il loro piano. Uno ‘schema riassuntivo’ di tutte le telefonate partite quella mattina dal Flight 93 è illustrato qui di seguito…

Delle oltre 30 sceglieremo le tre che sono durate di più e per questo da considerare con particolare attenzione…
- Tom Burnett chiama la moglie Deena alle ore 9.20 a.m. e la conversazione dura sette minuti [termina alle ore 9.27 a.m…]
- Todd Beamer chiama la moglie Lisa alle 9.45 a.m. e la conversazione dura tredici minuti [termina alle ore 9.58 a.m….]
- Jeremy Glick chiama la moglie Lyz alle 9.29 a.m. e la conessione resterà in piedi fino alla fine durando qualcosa come 34 minuti [termina alle ore 10.03 a.m. allorchè l’aereo si schianta…]
Dunque, dunque… Abbiamo visto in precedenza che una mobile station in situazione operativa ‘normale’ è connessa via radio ad una determinata base station e tale connessione permane fino a che la potenza del segnale ricevuto si mantiene al di sopra di una certa soglia. Allorchè il segnale scende la di sotto della soglia la stessa mobile station avvia una procedura automatica [chiamata handover…] con la quale si connette ad un’altra base station dalla quale giunge un segnale sufficiente. Tale procedura è attuabile [in teoria…] anche nel corso di una conversazione telefonica. Perché l’handover abbia successo deve naturalmente essere disponibile una nuova base station dalla quale arrivi il segnale con potenza sufficiente, il traffico in quel momento deve consentirlo e il ‘meccanismo software’ di controllo non deve ‘incepparsi’. Questo fa sì che l’handover ha una ‘probabilità di successo’ che raramente supera l’80 per cento… ossia è pari all’80 per cento in ‘condizioni favorevoli’… Per quanto abbiamo visto nelle ultime due puntate possiamo dire che una mobile station che si trova su un aereo di linea che viaggia ad alcune migliaia di metri di quota alla velocità di 700 km/h si trova in ‘condizioni favorevoli’?… Per renderci conto esttamente della natura del problema ipotizziamo un distanza media tra le radiobasi pari a 40 km. In tal caso una mobile station che viaggia a 700 km/h deve eseguire un handover ogni tre minuti. Cio significa che la telefonata di Tom Burnett ha richiesto due handover, la telefonata di Todd Beamer quattro handover e la telefonata di Jeremy Glick… undici handover… Volendo essere ottimisti possiamo ipotizzare che la mattina dell’11 settembre a bordo del Flight 93 la probabilità di successo di un handover sia stata del 50 per cento… ebbene la probabilità che undici handover in tal caso viene ad essere uguale a $2^(-11)= 4.8 10^(-4)$
…
Certamente a questo punto qualcuno potrebbe ‘azzardarsi’ a fare una domanda assai sensata: ma é così difficile fare a titolo di ‘esperimento’ una chiamata con il cellulare da un aereo di linea e togliersi ogni ‘dubbio’?… Ebbene un ‘esprimento’ è stato fatto ma non da un aereo di linea bensì da un aereo da turismo e a tale ‘esprimento’ è stato dato un nome piuttosto altisonante: Project Achilles. I particolari possono essere letti in…
http://911research.wtc7.net/planes/anal ... llexp.html
Questo ‘esperimento’ è stato eseguito a Toronto a bordo di un aereo monomotore DV20 Katana ed è consistito nel cercare di chiamare un amico a terra con un telefono cellulare. I cellulari usati sono stati i quattro seguenti…
C1 Motorola i95cl - Telus Mike Network - 800 Mhz IDEN
C2 Motorola StarTac - Bell Mobility - 800 Mhz Analog
C3 Audiovox 8300 - Telus PCS Network - 1.9 GHz CDMA / 800 MHz
C4 Nokia 6310i - Rogers AT&T - 1.9 GHz GSM. [Tri-Band - Has an 1.8 GHz and 900 Mhz GSM these are european frequencies]
Questa la ‘tabella di volo’ compilata alla fine…
time (pm) call no. C# loc. operator recorder
5:05 started taxi to runway
5:12 Takeoff
5:14 at 2000 feet (above-ground altitude)
5:15 Call #1 C1 N success not very clear
5:17 Call #2 C2 W success not very clear
5:19 Call #3 C3 SW Failure
5:21 Call #4 C4 S success not clear/ breaking up
5:24 climbed to 4000 feet abga
5:25 Call #5 C1 NE Failure
5:26 Call #6 C2 N success clear
5:27 Call #7 C3 NW Failure
5:29 Call #8 C4 W Failure
5:33 climbed to 6000 feet abga
5:34 Call #9 C1 SE Failure
5:36 Call #10 C2 E Failure
5:37 Call #11 C3 NE Failure
5:38 Call #12 C4 N Failure
5:39 Call #13 C1 NW Failure
5:40 Call #14 C2 SW success clear
5:42 Call #15 C3 S Failure
5:43 Call #16 C4 SE Failure
5:44 Call #17 C1 E Failure
5:45 Call #18 C2 NE Failure
5:45 Call #19 C3 NE success breaking up
5:46 Call #20 C4 N Failure
5:49 begin climb to 8000 feet abga (cellphones 2 and 3 only)
5:50 Call #21 C2 W Failure
5:50 Call #22 C3 SW Failure
5:51 Call #23 C2 S success buzzy
5:53 completed climb to 8000 feet abga
5:58 Call #24 C3 SE Failure
5:58 Call #25 C2 E Failure
5:58 Call #26 C3 E Failure
5:59 Call #27 C2 NE Failure
6:00 Call #28 C3 N Failure
6:01 Call #29 C1 N Failure
6:01 Call #30 C2 NW Failure
6:02 Call #31 C3 NW Failure
6:02 Call #32 C4 NW
6:15 Landed at airport
E queste le ‘coclusioni finali’ redatte da A. K. Dewdney, ‘promotore’ dell’esperimento…
To the extent that the cellphones used in this experiment represent types in general use, it may be concluded that from this particular type of aircraft, cellphones become useless very quickly with increasing altitude. In particular, two of the cellphone types, the Mike and the Nokia, became useless above 2000 feet. Of the remaining two, the Audiovox worked intermittently up to 6000 feet but failed thereafter, while the BM analog cellphone worked once just over 7000 feet but failed consistently thereafter. We therefore conclude that ordinary cellphones, digital or analog, will fail to get through at or above 8000 feet abga. It should be noted that several of the calls rated here as ‘successes’ were difficult for the Recorder to hear, witness description such as ‘breaking up’ or ‘buzzy’…
Il mio parere [per quel poco che può contare…] su tale ‘esperimento’ è che, a prescindere dallo ‘scenario’ in cui è stato condotto [l’area di Toronto e non la Pennsilvanya…] esso è stato ‘irrealistico’ a causa di un importante particolare. Se si vanno a vedere le prestazioni del velivolo DV20 Katana [nella figura sotto…]

… si scopre che esso è accreditato di una velocità di crociera pari a 220 km/h, meno di un terzo rispetto a quella di un Boeing 757. Ricordando i ‘limiti’ alle prestazioni di sistema imposti dal fenomeno della ‘Deriva Doppler’ siamo obbligati ad ipotizzare che le condizioni ‘operative’ reali a bordo del Flight 93 la mattina dell’11 settembre pregiudicassero la funzionalità dei telefoni cellulari ben oltre i valori del Project Achilles e quindi dobbiamo ritenere che telefonate come le tre esaminate prima [ in particolare quella di Jeremy Glick…] constituissero in quel particolare contesto eventi assolutamente impossibili… Non mi pare siano necessari ulteriori commenti…
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
eccoci ancora qui!… Dopo aver, sia pure in modo estremamente stringato, illustrato lo scenario della telefonia cellulare veniamo ad un altro ‘capitolo oscuro’ dell’11 settembre: il mistero delle ‘telefonate dal cielo’. All’indirizzo…
http://911research.wtc7.net/planes/evid ... calls.html
… sono riportate in dettaglio tutte le chiamate telefoniche partite quel giorno dai quattro voli utilizzati dai ‘terroristi’. Che si tratti di materiale ‘affidabile’ è comprovato dal fatto che i dati provengono dagli incartamenti del processo a Zacarias Moussaoui. In particolare il docimento Prosecution Trial Exhibit number P200055 riporta i dettagli delle chiamate telefoniche di passeggeri e assistenti di volo. Tra i quattro voli quello che spicca nettamente rispetto agli altri da questo punto di vista è il Fligh 93 dal quale sono partite oltre 30 chiamate da telefoni cellulari [vedi sito indicato] anche se la maggior parte di breve durata o ripetute. E' sulla base di tali chiamate è stato costruito poi il ‘mito degli Eroi’, mito secondo il quale sarebbe stata la ‘rivolta’ dei passeggeri del Flight 93 che ha impedito ai ‘terroristi’ di portare a termine il loro piano. Uno ‘schema riassuntivo’ di tutte le telefonate partite quella mattina dal Flight 93 è illustrato qui di seguito…

Delle oltre 30 sceglieremo le tre che sono durate di più e per questo da considerare con particolare attenzione…
- Tom Burnett chiama la moglie Deena alle ore 9.20 a.m. e la conversazione dura sette minuti [termina alle ore 9.27 a.m…]
- Todd Beamer chiama la moglie Lisa alle 9.45 a.m. e la conversazione dura tredici minuti [termina alle ore 9.58 a.m….]
- Jeremy Glick chiama la moglie Lyz alle 9.29 a.m. e la conessione resterà in piedi fino alla fine durando qualcosa come 34 minuti [termina alle ore 10.03 a.m. allorchè l’aereo si schianta…]
Dunque, dunque… Abbiamo visto in precedenza che una mobile station in situazione operativa ‘normale’ è connessa via radio ad una determinata base station e tale connessione permane fino a che la potenza del segnale ricevuto si mantiene al di sopra di una certa soglia. Allorchè il segnale scende la di sotto della soglia la stessa mobile station avvia una procedura automatica [chiamata handover…] con la quale si connette ad un’altra base station dalla quale giunge un segnale sufficiente. Tale procedura è attuabile [in teoria…] anche nel corso di una conversazione telefonica. Perché l’handover abbia successo deve naturalmente essere disponibile una nuova base station dalla quale arrivi il segnale con potenza sufficiente, il traffico in quel momento deve consentirlo e il ‘meccanismo software’ di controllo non deve ‘incepparsi’. Questo fa sì che l’handover ha una ‘probabilità di successo’ che raramente supera l’80 per cento… ossia è pari all’80 per cento in ‘condizioni favorevoli’… Per quanto abbiamo visto nelle ultime due puntate possiamo dire che una mobile station che si trova su un aereo di linea che viaggia ad alcune migliaia di metri di quota alla velocità di 700 km/h si trova in ‘condizioni favorevoli’?… Per renderci conto esttamente della natura del problema ipotizziamo un distanza media tra le radiobasi pari a 40 km. In tal caso una mobile station che viaggia a 700 km/h deve eseguire un handover ogni tre minuti. Cio significa che la telefonata di Tom Burnett ha richiesto due handover, la telefonata di Todd Beamer quattro handover e la telefonata di Jeremy Glick… undici handover… Volendo essere ottimisti possiamo ipotizzare che la mattina dell’11 settembre a bordo del Flight 93 la probabilità di successo di un handover sia stata del 50 per cento… ebbene la probabilità che undici handover in tal caso viene ad essere uguale a $2^(-11)= 4.8 10^(-4)$

Certamente a questo punto qualcuno potrebbe ‘azzardarsi’ a fare una domanda assai sensata: ma é così difficile fare a titolo di ‘esperimento’ una chiamata con il cellulare da un aereo di linea e togliersi ogni ‘dubbio’?… Ebbene un ‘esprimento’ è stato fatto ma non da un aereo di linea bensì da un aereo da turismo e a tale ‘esprimento’ è stato dato un nome piuttosto altisonante: Project Achilles. I particolari possono essere letti in…
http://911research.wtc7.net/planes/anal ... llexp.html
Questo ‘esperimento’ è stato eseguito a Toronto a bordo di un aereo monomotore DV20 Katana ed è consistito nel cercare di chiamare un amico a terra con un telefono cellulare. I cellulari usati sono stati i quattro seguenti…
C1 Motorola i95cl - Telus Mike Network - 800 Mhz IDEN
C2 Motorola StarTac - Bell Mobility - 800 Mhz Analog
C3 Audiovox 8300 - Telus PCS Network - 1.9 GHz CDMA / 800 MHz
C4 Nokia 6310i - Rogers AT&T - 1.9 GHz GSM. [Tri-Band - Has an 1.8 GHz and 900 Mhz GSM these are european frequencies]
Questa la ‘tabella di volo’ compilata alla fine…
time (pm) call no. C# loc. operator recorder
5:05 started taxi to runway
5:12 Takeoff
5:14 at 2000 feet (above-ground altitude)
5:15 Call #1 C1 N success not very clear
5:17 Call #2 C2 W success not very clear
5:19 Call #3 C3 SW Failure
5:21 Call #4 C4 S success not clear/ breaking up
5:24 climbed to 4000 feet abga
5:25 Call #5 C1 NE Failure
5:26 Call #6 C2 N success clear
5:27 Call #7 C3 NW Failure
5:29 Call #8 C4 W Failure
5:33 climbed to 6000 feet abga
5:34 Call #9 C1 SE Failure
5:36 Call #10 C2 E Failure
5:37 Call #11 C3 NE Failure
5:38 Call #12 C4 N Failure
5:39 Call #13 C1 NW Failure
5:40 Call #14 C2 SW success clear
5:42 Call #15 C3 S Failure
5:43 Call #16 C4 SE Failure
5:44 Call #17 C1 E Failure
5:45 Call #18 C2 NE Failure
5:45 Call #19 C3 NE success breaking up
5:46 Call #20 C4 N Failure
5:49 begin climb to 8000 feet abga (cellphones 2 and 3 only)
5:50 Call #21 C2 W Failure
5:50 Call #22 C3 SW Failure
5:51 Call #23 C2 S success buzzy
5:53 completed climb to 8000 feet abga
5:58 Call #24 C3 SE Failure
5:58 Call #25 C2 E Failure
5:58 Call #26 C3 E Failure
5:59 Call #27 C2 NE Failure
6:00 Call #28 C3 N Failure
6:01 Call #29 C1 N Failure
6:01 Call #30 C2 NW Failure
6:02 Call #31 C3 NW Failure
6:02 Call #32 C4 NW
6:15 Landed at airport
E queste le ‘coclusioni finali’ redatte da A. K. Dewdney, ‘promotore’ dell’esperimento…
To the extent that the cellphones used in this experiment represent types in general use, it may be concluded that from this particular type of aircraft, cellphones become useless very quickly with increasing altitude. In particular, two of the cellphone types, the Mike and the Nokia, became useless above 2000 feet. Of the remaining two, the Audiovox worked intermittently up to 6000 feet but failed thereafter, while the BM analog cellphone worked once just over 7000 feet but failed consistently thereafter. We therefore conclude that ordinary cellphones, digital or analog, will fail to get through at or above 8000 feet abga. It should be noted that several of the calls rated here as ‘successes’ were difficult for the Recorder to hear, witness description such as ‘breaking up’ or ‘buzzy’…
Il mio parere [per quel poco che può contare…] su tale ‘esperimento’ è che, a prescindere dallo ‘scenario’ in cui è stato condotto [l’area di Toronto e non la Pennsilvanya…] esso è stato ‘irrealistico’ a causa di un importante particolare. Se si vanno a vedere le prestazioni del velivolo DV20 Katana [nella figura sotto…]
… si scopre che esso è accreditato di una velocità di crociera pari a 220 km/h, meno di un terzo rispetto a quella di un Boeing 757. Ricordando i ‘limiti’ alle prestazioni di sistema imposti dal fenomeno della ‘Deriva Doppler’ siamo obbligati ad ipotizzare che le condizioni ‘operative’ reali a bordo del Flight 93 la mattina dell’11 settembre pregiudicassero la funzionalità dei telefoni cellulari ben oltre i valori del Project Achilles e quindi dobbiamo ritenere che telefonate come le tre esaminate prima [ in particolare quella di Jeremy Glick…] constituissero in quel particolare contesto eventi assolutamente impossibili… Non mi pare siano necessari ulteriori commenti…
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Ragazzi
obbedendo allo spirito che anima questa discussione, vediamo prima di procedere di stabilire la necessaria ‘base matematica’. Per prima cosa ci calcoliamo il digramma di radiazione del tipo di antenna solitamente utilizzato da una base station GSM: l’antenna a semionda. Tale antenna, schematizzata nella figura seguente…

… è semplicemente un conduttore a forma di segmento lungo la metà della lunghezza d’onda riferita alla frequenza della corrente che lo percorre. Il campo elettrico generato da un tratto $dz$ di antenna a distanza $r$ e direzione $theta$ [vedi figura…]

… è dato da…
$dE_theta= -j*I/(4*pi*epsilon_0*r) *sin theta* e^(j*(omega*t-k*r))*dz$ (1)
… in cui è $k=2*pi/lambda$. Ponendo $I=I_0*e^(j*omega*t)*cos (k*z)$ e integrando rispetto a $z$ tra $-lambda/4$ e $lambda/4$ si ottiene alla fine [verificare per esercizio]…
$E_theta= -j*I_o/(2*pi*epsilon_0*r)*e^(j*(omega*t –k*r))* (cos(pi/2*cos theta))/(sin theta)$ (2)
Ok ragazzi!… il diagramma di radiazione di un’antenna a semionda è qui mostrato…
Va da sè che il campo e proporzionale all’inverso della distanza, si annulla per $theta=0$ ed è massimo per $theta=pi/2$. Dal momento che lo scopo della radiobase è servire le utenze ‘a terra’ è evidente che i valori di campo sono massimi in direzione orizzontale e diminuiscono sempre di più quando si và ‘verso l’alto’. Questa è una severa limitazione di fatto all’uso dei cellulari su un aereo di linea, a meno che questi non viaggino a quote relativamente ‘basse’…
Domanda ovvia: questa è l’unica limitazione oppure ve ne sono altre?… A questa domanda la risposta è sì e il motivo è strettamente legato all’effetto Doppler in base al quale la frequenza emessa da un oggetto che si avvicina a velocità $v$ appare ‘spostata’ di un ‘errore di frequenza’ pari a…
$Delta f= v/lambda$ (3)
… essendo $v$ la velocità dell’emittente e $lambda$ la lunghezza d’onda della frequenza trasmessa. La radiazione emessa da un sorgente in movimento [mobile station ad esempio…] giunge ad un ricevitore fermo [base stationad esempio…] con un errore di frequenza e perché la connessione radio possa stare in piedi è necessario che tale ‘errore di frequenza’ non superi il range che può essere tollerato dal ricevitore. Per questo motivo a suo tempo abbiamo stabilito che il sistema GSM dovesse ‘tollerare’ una velocità relativa massima della stazione mobile pari a 250 km orari. Per rendersi conto di ciò invito il gentile lettore a consultare il seguente link…
http://www.gsmworld.it/frame.asp?URL...mr_sistema.htm
… nel quale è descritta una variante del sistema GSM nella banda 900 MHz sviluppata per enti ferroviari. Ebbene dal link indicato riportiamo quanto segue…
Limite di velocità - Poiché i terminali verranno installati prevalentemente sui treni ad alta velocità, dovrà essere garantito il funzionamento corretto del sistema fino ad una velocità massima di 500 km/h, rispetto al limite di 250 km/h previsto nello standard…
Ipotizzando quindi un cellulare GSM progettato ‘senza margine di sistema’ collocato su di un aeromobile come in figura…

… se $v_a$ e la velocità dell’aeromobile e $v_0= 250 (km)/h$ è la velocità massima relativa tollerata la ‘condizione di funzionamento’ sarà data da…
$v_a*cos alpha
Dal momento che la velocità di crociera di un aereo di linea Boeing 757 è circa tre volte $v_0$ è evidente quanto ‘penalizzante’ sia in questo caso la ‘deriva Doppler'. E’ da notare poi che i due vincoli del ‘diagramma di radiazione’ e della ‘deriva Doppler’ possono essere in certe situazioni ‘mutuamente complementari’. Se si è ‘lontani’ dalla stazione ad esempio si può essere ‘dentro’ il diagramma di radiazione e ‘fuori’ dall’angolo critico $alpha$ e se si è ‘vicini’ alla stazione il contrario…
Mi rendo conto che il modello qui rappresentato è ben lungi dal rappresentare una situazione reale, soprattutto perché molte sono le incognite, in primo luogo i ‘margini di prestazioni’ che potevano avere i telefoni cellulari utilizzati nello [ipotetico] ‘scenario effettivo’. Pur tenendo conto di questo tuttavia possiamo dire di essere ‘attrezzati’ per comprendere il discorso che si farà più avanti... al solito quindi… non perdete le prossime puntate!…
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
obbedendo allo spirito che anima questa discussione, vediamo prima di procedere di stabilire la necessaria ‘base matematica’. Per prima cosa ci calcoliamo il digramma di radiazione del tipo di antenna solitamente utilizzato da una base station GSM: l’antenna a semionda. Tale antenna, schematizzata nella figura seguente…

… è semplicemente un conduttore a forma di segmento lungo la metà della lunghezza d’onda riferita alla frequenza della corrente che lo percorre. Il campo elettrico generato da un tratto $dz$ di antenna a distanza $r$ e direzione $theta$ [vedi figura…]

… è dato da…
$dE_theta= -j*I/(4*pi*epsilon_0*r) *sin theta* e^(j*(omega*t-k*r))*dz$ (1)
… in cui è $k=2*pi/lambda$. Ponendo $I=I_0*e^(j*omega*t)*cos (k*z)$ e integrando rispetto a $z$ tra $-lambda/4$ e $lambda/4$ si ottiene alla fine [verificare per esercizio]…
$E_theta= -j*I_o/(2*pi*epsilon_0*r)*e^(j*(omega*t –k*r))* (cos(pi/2*cos theta))/(sin theta)$ (2)
Ok ragazzi!… il diagramma di radiazione di un’antenna a semionda è qui mostrato…

Va da sè che il campo e proporzionale all’inverso della distanza, si annulla per $theta=0$ ed è massimo per $theta=pi/2$. Dal momento che lo scopo della radiobase è servire le utenze ‘a terra’ è evidente che i valori di campo sono massimi in direzione orizzontale e diminuiscono sempre di più quando si và ‘verso l’alto’. Questa è una severa limitazione di fatto all’uso dei cellulari su un aereo di linea, a meno che questi non viaggino a quote relativamente ‘basse’…
Domanda ovvia: questa è l’unica limitazione oppure ve ne sono altre?… A questa domanda la risposta è sì e il motivo è strettamente legato all’effetto Doppler in base al quale la frequenza emessa da un oggetto che si avvicina a velocità $v$ appare ‘spostata’ di un ‘errore di frequenza’ pari a…
$Delta f= v/lambda$ (3)
… essendo $v$ la velocità dell’emittente e $lambda$ la lunghezza d’onda della frequenza trasmessa. La radiazione emessa da un sorgente in movimento [mobile station ad esempio…] giunge ad un ricevitore fermo [base stationad esempio…] con un errore di frequenza e perché la connessione radio possa stare in piedi è necessario che tale ‘errore di frequenza’ non superi il range che può essere tollerato dal ricevitore. Per questo motivo a suo tempo abbiamo stabilito che il sistema GSM dovesse ‘tollerare’ una velocità relativa massima della stazione mobile pari a 250 km orari. Per rendersi conto di ciò invito il gentile lettore a consultare il seguente link…
http://www.gsmworld.it/frame.asp?URL...mr_sistema.htm
… nel quale è descritta una variante del sistema GSM nella banda 900 MHz sviluppata per enti ferroviari. Ebbene dal link indicato riportiamo quanto segue…
Limite di velocità - Poiché i terminali verranno installati prevalentemente sui treni ad alta velocità, dovrà essere garantito il funzionamento corretto del sistema fino ad una velocità massima di 500 km/h, rispetto al limite di 250 km/h previsto nello standard…
Ipotizzando quindi un cellulare GSM progettato ‘senza margine di sistema’ collocato su di un aeromobile come in figura…

… se $v_a$ e la velocità dell’aeromobile e $v_0= 250 (km)/h$ è la velocità massima relativa tollerata la ‘condizione di funzionamento’ sarà data da…
$v_a*cos alpha
Dal momento che la velocità di crociera di un aereo di linea Boeing 757 è circa tre volte $v_0$ è evidente quanto ‘penalizzante’ sia in questo caso la ‘deriva Doppler'. E’ da notare poi che i due vincoli del ‘diagramma di radiazione’ e della ‘deriva Doppler’ possono essere in certe situazioni ‘mutuamente complementari’. Se si è ‘lontani’ dalla stazione ad esempio si può essere ‘dentro’ il diagramma di radiazione e ‘fuori’ dall’angolo critico $alpha$ e se si è ‘vicini’ alla stazione il contrario…
Mi rendo conto che il modello qui rappresentato è ben lungi dal rappresentare una situazione reale, soprattutto perché molte sono le incognite, in primo luogo i ‘margini di prestazioni’ che potevano avere i telefoni cellulari utilizzati nello [ipotetico] ‘scenario effettivo’. Pur tenendo conto di questo tuttavia possiamo dire di essere ‘attrezzati’ per comprendere il discorso che si farà più avanti... al solito quindi… non perdete le prossime puntate!…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Ragazzi
tornati tutti a casa ‘sani e salvi’ e in attesa delle tanto auspicate ‘smentite’ nonché ‘smentite alle smentite’ [
], inauguriamo una nuova serie di puntate, diciamo così, ‘un poco speciali’ per più di una ragione. Intanto lo scrivente avrà l’oppurtunità, davvero insolita per lui, di ‘giocare in casa’. Per comprendere il significato di questa mia affermazione comincerò col dire che, per i pochi che ancora non lo sanno, il sottoscritto è stato a suo tempo uno dei ‘papà’ del sistema di telefonia digitale noto con la denominazione di GSM. In una fredda e grigia giornata di autunno di oltre vent’anni fa [ottobre 1986…] aveva luogo a Parigi la prima riunione del comitato denominato Group Speciale Mobile a cui partecipava lo scrivente, da poco entrato a farne parte. Obiettivo conseguito da tale ‘gruppo’ doveva essere la stesura delle specifiche di un nuovo sistema di telefonia cellulare in tecnica digitale che avrebbe servito l’intera Europa… e non solo… Lasciando comunque perdere i ‘ricordi’ che poco hanno a che fare con l’argomento che stiamo trattando, diciamo solo che chi scrive può ragionevolmente dire di ‘sapere qualcosa’ quando si parla di telefonia cellulare GSM…
Molto bene!… Appurato questo spendiamo solo due parole per descrivere la struttura e il funzionamento di un sistema di telefonia cellulare. Diciamo che una rete cellulare è essenzialmente un sistema di ricetrasmettitori radio distribuiti sul territorio [chiamati in gergo base stations…] ciascuno dei quali è conesso alla rete telefonica commutata di tipo tradizionale [Public switched network…]. Solitamente una base station è installata su di una torre metallica del tipo [ormai familiare a tutti…] illustrato in figura…

Il ‘telefono cellulare’ vero e proprio [il popolare ‘telefonino’, chiamato in ‘linguaggio tecnico’ mobile station…] è 'in rete' quando è connesso via radio ad una base station, vale a dire quando si trova in una porzione di territorio ‘coperta’ da una di queste. Questa porzione di territorio si chiama ‘cella’ e da qui il nome di ‘telefono cellulare’. Le celle a loro volta sono raggruppate in gruppi di sette e ciascuno di questi gruppi è chiamato cluster. La figura che vedete ora illustra schematicamente il modo con il quale è attuata la ‘copertura’ di una certa regione…

La forma [idealmente] ‘esagonale’ di ogni cella e il numero sette delle celle di un cluster consentono la copertura del territorio con un numero minimo di stazioni radiobase. Ad ogni cella corrisponde un certo numero di frequenze di trasmissione e ricezione a seconda del traffico previsto in quella cella. Le frequenze utilizzabili dal sistema GSM [oggi sulla via del declino dopo la nascita del più avanzato sistema UMTS…] sono nell’intorno dei 900 MHz o nell’intorno degli 1.8 GHz. Quest’ultima gamma di frequenza è usata tipicamente in aree urbane di grande densità di traffico, la gamma più bassa in aree rurali con bassa intensità di traffico. Il diametro di ciascuna cella va da circa 1 chilometro [aree urbane…] a 40 chilometri ed oltre [aree extraurbane…]. Normalmente una stazione mobile è ‘affiliata’ ad un cella in base all’intesità del segnale ricevuto e alla domanda di traffico. Dal momento che una stazione mobile per definzione ‘può muoversi’ , si rende necessaria una procedura di ‘cambio di cella’ ogni qual volta essa esce dalla copertura della cella cui è affiliata. Tale procedura si chiama handover e [per lo meno ‘in teoria’…] può essere effettuata anche durante le conversazioni telefoniche senza la caduta del collegamento. Queste, in estrema sintesi, sono le caratteristiche base del sistema di telefonia GSM, il quale era in pratica il solo in esercizio nel settembre 2001 nel nord-est degli Stati Uniti, la copertura del cui territorio è illustrata nella seguente illustrativo…

Dopo la necessaria digressione, torniamo a parlare di ‘11 settembre’ esaminando un poco in dettaglio uno dei tanti suoi ‘misteri’, quello sul quale molto si è scritto [a mio parere…] di fondamentalmente inesatto: il mistero delle ‘chiamate dal cielo’. Anche se chiamate con telefono cellulare sono state fatte da tutti i voli [si pensi alla telefonata ‘controversa’ di Barbara Olson dal Flight 77…], quelle partite dal Flight 93 sono state assai più numerose [trenta in totale…] e hanno contribuito in maniera determinante alla costruzione del ‘mito degli eroi’, in base al quale la ‘rivolta’ dei passeggeri [a alla fine il loro ‘sacrificio’…] avrebbe impedito ai ‘terroristi’ di portare a termine il loro ‘progetto’. Al fine di sgombrare il campo da possibili ‘obiezioni’ diciamo da subito che le trenta ‘telefonate’ partite dal Flight 93 sono state tutte da telefoni cellulari come comprovato dai tabulati della Verizon… Come si può vedere dalla carta riprodotta sopra, il territorio tra Cleveland e Pittsburgh [sopra il quale si è svolta la ‘tragedia’ del Flight 93…] era ampiamente coperto dal GSM e fin qui sembrerebbe tutto ok, nel senso che non sembra a prima vista ci siano stati problemi per chi quel giorno ha chiamato con il cellulare GSM. Qualche ‘problemino’ in realtà per chi utilizza un telefono cellulare GSM su un aereo di linea c’è, indipendemente dal noto ‘divieto’ esistente al loro uso a causa della ‘interferenza’ che essi possono causare con i sistemi elettronici di bordo. A chiarire in maniera 'rigorosa' i ‘limiti’ dell’impiego di telefoni cellulari GSM su di un aereo di linea dedicheremo la prossima puntata… per cui ovviamente… non mancate!…
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
tornati tutti a casa ‘sani e salvi’ e in attesa delle tanto auspicate ‘smentite’ nonché ‘smentite alle smentite’ [

Molto bene!… Appurato questo spendiamo solo due parole per descrivere la struttura e il funzionamento di un sistema di telefonia cellulare. Diciamo che una rete cellulare è essenzialmente un sistema di ricetrasmettitori radio distribuiti sul territorio [chiamati in gergo base stations…] ciascuno dei quali è conesso alla rete telefonica commutata di tipo tradizionale [Public switched network…]. Solitamente una base station è installata su di una torre metallica del tipo [ormai familiare a tutti…] illustrato in figura…

Il ‘telefono cellulare’ vero e proprio [il popolare ‘telefonino’, chiamato in ‘linguaggio tecnico’ mobile station…] è 'in rete' quando è connesso via radio ad una base station, vale a dire quando si trova in una porzione di territorio ‘coperta’ da una di queste. Questa porzione di territorio si chiama ‘cella’ e da qui il nome di ‘telefono cellulare’. Le celle a loro volta sono raggruppate in gruppi di sette e ciascuno di questi gruppi è chiamato cluster. La figura che vedete ora illustra schematicamente il modo con il quale è attuata la ‘copertura’ di una certa regione…

La forma [idealmente] ‘esagonale’ di ogni cella e il numero sette delle celle di un cluster consentono la copertura del territorio con un numero minimo di stazioni radiobase. Ad ogni cella corrisponde un certo numero di frequenze di trasmissione e ricezione a seconda del traffico previsto in quella cella. Le frequenze utilizzabili dal sistema GSM [oggi sulla via del declino dopo la nascita del più avanzato sistema UMTS…] sono nell’intorno dei 900 MHz o nell’intorno degli 1.8 GHz. Quest’ultima gamma di frequenza è usata tipicamente in aree urbane di grande densità di traffico, la gamma più bassa in aree rurali con bassa intensità di traffico. Il diametro di ciascuna cella va da circa 1 chilometro [aree urbane…] a 40 chilometri ed oltre [aree extraurbane…]. Normalmente una stazione mobile è ‘affiliata’ ad un cella in base all’intesità del segnale ricevuto e alla domanda di traffico. Dal momento che una stazione mobile per definzione ‘può muoversi’ , si rende necessaria una procedura di ‘cambio di cella’ ogni qual volta essa esce dalla copertura della cella cui è affiliata. Tale procedura si chiama handover e [per lo meno ‘in teoria’…] può essere effettuata anche durante le conversazioni telefoniche senza la caduta del collegamento. Queste, in estrema sintesi, sono le caratteristiche base del sistema di telefonia GSM, il quale era in pratica il solo in esercizio nel settembre 2001 nel nord-est degli Stati Uniti, la copertura del cui territorio è illustrata nella seguente illustrativo…

Dopo la necessaria digressione, torniamo a parlare di ‘11 settembre’ esaminando un poco in dettaglio uno dei tanti suoi ‘misteri’, quello sul quale molto si è scritto [a mio parere…] di fondamentalmente inesatto: il mistero delle ‘chiamate dal cielo’. Anche se chiamate con telefono cellulare sono state fatte da tutti i voli [si pensi alla telefonata ‘controversa’ di Barbara Olson dal Flight 77…], quelle partite dal Flight 93 sono state assai più numerose [trenta in totale…] e hanno contribuito in maniera determinante alla costruzione del ‘mito degli eroi’, in base al quale la ‘rivolta’ dei passeggeri [a alla fine il loro ‘sacrificio’…] avrebbe impedito ai ‘terroristi’ di portare a termine il loro ‘progetto’. Al fine di sgombrare il campo da possibili ‘obiezioni’ diciamo da subito che le trenta ‘telefonate’ partite dal Flight 93 sono state tutte da telefoni cellulari come comprovato dai tabulati della Verizon… Come si può vedere dalla carta riprodotta sopra, il territorio tra Cleveland e Pittsburgh [sopra il quale si è svolta la ‘tragedia’ del Flight 93…] era ampiamente coperto dal GSM e fin qui sembrerebbe tutto ok, nel senso che non sembra a prima vista ci siano stati problemi per chi quel giorno ha chiamato con il cellulare GSM. Qualche ‘problemino’ in realtà per chi utilizza un telefono cellulare GSM su un aereo di linea c’è, indipendemente dal noto ‘divieto’ esistente al loro uso a causa della ‘interferenza’ che essi possono causare con i sistemi elettronici di bordo. A chiarire in maniera 'rigorosa' i ‘limiti’ dell’impiego di telefoni cellulari GSM su di un aereo di linea dedicheremo la prossima puntata… per cui ovviamente… non mancate!…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Tanti auguri anche a lupo grigio e ovviamente a tutti gli utenti del forum!
Un particolare plauso
poi a Fields per l'ottimo lavoro svolto( una bella boccata d'aria fresca in mezzo... a tanto fumo
) ma che ho potuto apprezzare solo ora ,con grave e colpevole ritardo. Vorrà dire che passate le vacanze pasquali (e disseppellita l'ascia di guerra)
intitoleremo la prossima puntata, in onore di chi unico , non si lasciò intimorire da complessi calcoli e certosine argomentazioni, CAMPI DI FUMO E FUMO DAI CAMPI.
Per i più curiosi anticipiamo che la terza puntata affronterà ,brevemente, i seguenti argomenti: La nuvola di fumo della foto "End of serenità".Lo strano fumo del wtc 7
Come anche i più ingegnosi calcoli ,quando non necessari ,possano trasformarsi in fumo negli occhi.
Felici vacanze

Un particolare plauso


intitoleremo la prossima puntata, in onore di chi unico , non si lasciò intimorire da complessi calcoli e certosine argomentazioni, CAMPI DI FUMO E FUMO DAI CAMPI.
Per i più curiosi anticipiamo che la terza puntata affronterà ,brevemente, i seguenti argomenti: La nuvola di fumo della foto "End of serenità".Lo strano fumo del wtc 7
Come anche i più ingegnosi calcoli ,quando non necessari ,possano trasformarsi in fumo negli occhi.
Felici vacanze

Ragazzi
sono sicuro che la maggior parte di voi, al di là di ‘polemiche e ripicche’, ha potuto seguire i recenti postati con ‘spirito critico’ e si sarà formato una sua precisa ‘opinione’. Per un poco lascerò in pace [salvo rispondere nei limiti delle mie capacità ad eventuali altre ‘obiezioni’…] gli argomenti Ground zero e Building seven. Questo non certo perché tali argomenti siano da considerarsi ‘esauriti’… tutt’altro, ma perché per andare avanti in modo ‘matematico’ è necessario da parte mia mettere a punto ‘strumenti matematici’ di cui ancora non dispongo…
Certo qualche lettore si chiederà perché mai il Building seven [la cui ‘distruzione’ non ha comperato perdita di vite umane…] sia di fatto uno dei ‘nodi cruciali’ di quanto è accaduto l’11 settembre, al punto che letteralmente ‘ci si scanna’ per stabilire la ‘autenticità’ di tutta una serie di ‘reperti’. Nei post precedenti ho esposto una ‘spiegazione’ di questo avanzando la ‘ipotesi’ [che al momento non mi pare sia stata oggetto di specifica ‘contestazione’ in questa sede…] che in quell’edificio fosse localizzato la ‘apparecchiatura radiofaro’ che ha consentito la precisa guida degli aerei contro il loro ‘bersagli’ e che tale apparecchiatura, non potendo essere ‘rimossa’ in seguito senza destare sospetti, sia stata distrutta insieme con tutto l’edificio che la ospitava. A supporto di tale ‘ipotesi’ mi è capitato di trovare in rete una ‘ricostruzione grafica’ eseguita da Reuters…
http://www.september11news.com/GraphicP ... sSpace.jpg
… assai più ‘esplicativa’ di quella da me rozzamente messa insieme. Sono assai lieto di mostrarvela…

E con questo auguro a tutti una Pasqua felice!…
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
sono sicuro che la maggior parte di voi, al di là di ‘polemiche e ripicche’, ha potuto seguire i recenti postati con ‘spirito critico’ e si sarà formato una sua precisa ‘opinione’. Per un poco lascerò in pace [salvo rispondere nei limiti delle mie capacità ad eventuali altre ‘obiezioni’…] gli argomenti Ground zero e Building seven. Questo non certo perché tali argomenti siano da considerarsi ‘esauriti’… tutt’altro, ma perché per andare avanti in modo ‘matematico’ è necessario da parte mia mettere a punto ‘strumenti matematici’ di cui ancora non dispongo…
Certo qualche lettore si chiederà perché mai il Building seven [la cui ‘distruzione’ non ha comperato perdita di vite umane…] sia di fatto uno dei ‘nodi cruciali’ di quanto è accaduto l’11 settembre, al punto che letteralmente ‘ci si scanna’ per stabilire la ‘autenticità’ di tutta una serie di ‘reperti’. Nei post precedenti ho esposto una ‘spiegazione’ di questo avanzando la ‘ipotesi’ [che al momento non mi pare sia stata oggetto di specifica ‘contestazione’ in questa sede…] che in quell’edificio fosse localizzato la ‘apparecchiatura radiofaro’ che ha consentito la precisa guida degli aerei contro il loro ‘bersagli’ e che tale apparecchiatura, non potendo essere ‘rimossa’ in seguito senza destare sospetti, sia stata distrutta insieme con tutto l’edificio che la ospitava. A supporto di tale ‘ipotesi’ mi è capitato di trovare in rete una ‘ricostruzione grafica’ eseguita da Reuters…
http://www.september11news.com/GraphicP ... sSpace.jpg
… assai più ‘esplicativa’ di quella da me rozzamente messa insieme. Sono assai lieto di mostrarvela…

E con questo auguro a tutti una Pasqua felice!…
cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
"lupo grigio":
Il ‘punto essenziale’ del calcolo da me effettuato ha stabilito che ogni mattina alle ore locali 10.30 a.m. la direzione del sole è esattamente ad est rispetto alla mappa. Se l’analisi del ‘Reperto A’ stabilisce che quando questo è stato creato il sole aveva [non importa se di molto o di poco…] ‘ruotato verso sud’ ciò significa che è stato creato dopo le ore 10.30 a.m.. Essendo la ‘Torre nord’ crollata alle ore 10.28 a.m. ciò significa che il ‘Reperto A’ è stato creato dopo tale evento.
Sinceramente io ho letto raramente un'affermazione tanto assurda. Il nostro "certosino" pensatore dissemina errori a tutto spiano, questo e' ormai provato. Tuttavia, non consapevole della sua imprecisione, addirittura sottintende che i calcoli che ha effettuato con la sua "meridiana" non possano essere sbagliati di 2 minuti!!!!! Questo e' semplicemente ridicolo, ridicolo!
"lupo grigio":
Dall’angolazione delle ombre appare evidente che le ore 10.30 devono essere passate da poco. Siamo probabilmente in piena estate e quindi le ombre risultano assai ‘accorciate’ rispetto a quanto sono l’11 settembre, 10 giorni prima dell’equinozio di autunno. Naturalmente è ben visibile l’ombra dell’edificio denominato 22 Cortland Street e l’angolo da essa tracciato…
Tanto per la cronaca la foto e' del 30 giugno 2000. vedi indirizzo http del link
Non ci vuole inoltre un cima per capire che durante il corso dell'anno il sole, a orari uguali, si trova ad altezze diverse. Che poi i tuoi orari siano uguali... meglio soprassedere.
30 giugno 2000, ore 12.59, altezza sole: 72, 4 gradi
11 settembre 2001, ore 12.52, altezza sole: 53,6 gradi
Se poi trovi che la contraddizione persiste, sinceramente e' un problema tuo e dei tuoi "calcoli". Non mi stupirei se da essi fossero derivabili n contraddizioni, con n arbitrariamente grande.
Devo dire che mi sono stancato di intervenire. Buon proseguimento.
Ragazzi
vediamo di usare tanta e tanta pazienza e di trovare il modo di intenderci…
a) primo [punto essenziale…]: le ‘obiezioni’ devono essere ‘comprensibili’ diversamente non è possibile ‘obiettare’
b) secondo [punto non meno essenziale…]: occorre distinguere quelli che sono ‘dettagli’ da quello che è ‘essenza’
A quest’ultimo riguardo tiriamo fuori ancora una volta la nostra ‘mappa’…

Il ‘punto essenziale’ del calcolo da me effettuato è aver stabilito che ogni mattina alle ore locali 10.30 a.m. la direzione del sole è esattamente ad est rispetto alla mappa. Se l’analisi del ‘Reperto A’ stabilisce che quando questo è stato creato il sole aveva [non importa se di molto o di poco…] ‘ruotato verso sud’ ciò significa che è stato creato dopo le ore 10.30 a.m.. Essendo la ‘Torre nord’ crollata alle ore 10.28 a.m. ciò significa che il ‘Reperto A’ è stato creato dopo tale evento. Se è vero il dato iniziale poi alle ore 5.20 p.m., allorché è ‘crollato’ il Building seven, il sole doveva aver ruotato di $.26*7= 1.78 rad$. La direzione del sole rilevata sul ‘Reperto B’ indica che rispetto alla direzione est è ruotata di $2 rad$. Vi è dunque una differenza pari a $2-1.78= .22 rad$ che corrispondono a 50 minuti. Anche qui lievi ‘errori’ cartografici non alterano dunque le conclusioni che dipendono in pratica totalmente dalla accuratezza del dato iniziale…
Se per caso un utente di matematicamente.it si trova non lontano da New York potrebbe fare questo ‘esperimento’. Si rechi a ground zero alle ore 10.30 a.m. e osservi in quel preciso momento la posizione del sole. Se il calcolo da me fatto è corretto esso dovrebbe trovarsi esattamente ad est rispetto al riferimento della mappa, vale a dire in direzione di Brooklyn Bridge. Mi è riuscito di trovare in rete la seguente foto…

Dall’angolazione delle ombre appare evidente che le ore 10.30 devono essere passate da poco. Siamo probabilmente in piena estate e quindi le ombre risultano assai ‘accorciate’ rispetto a quanto sono l’11 settembre, 10 giorni prima dell’equinozio di autunno. Naturalmente è ben visibile l’ombra dell’edificio denominato 22 Cortland Street e l’angolo da essa tracciato…
cordiali saluti
lupo grigio
An old wolf may lose his teeth, but never his nature
vediamo di usare tanta e tanta pazienza e di trovare il modo di intenderci…
a) primo [punto essenziale…]: le ‘obiezioni’ devono essere ‘comprensibili’ diversamente non è possibile ‘obiettare’
b) secondo [punto non meno essenziale…]: occorre distinguere quelli che sono ‘dettagli’ da quello che è ‘essenza’
A quest’ultimo riguardo tiriamo fuori ancora una volta la nostra ‘mappa’…

Il ‘punto essenziale’ del calcolo da me effettuato è aver stabilito che ogni mattina alle ore locali 10.30 a.m. la direzione del sole è esattamente ad est rispetto alla mappa. Se l’analisi del ‘Reperto A’ stabilisce che quando questo è stato creato il sole aveva [non importa se di molto o di poco…] ‘ruotato verso sud’ ciò significa che è stato creato dopo le ore 10.30 a.m.. Essendo la ‘Torre nord’ crollata alle ore 10.28 a.m. ciò significa che il ‘Reperto A’ è stato creato dopo tale evento. Se è vero il dato iniziale poi alle ore 5.20 p.m., allorché è ‘crollato’ il Building seven, il sole doveva aver ruotato di $.26*7= 1.78 rad$. La direzione del sole rilevata sul ‘Reperto B’ indica che rispetto alla direzione est è ruotata di $2 rad$. Vi è dunque una differenza pari a $2-1.78= .22 rad$ che corrispondono a 50 minuti. Anche qui lievi ‘errori’ cartografici non alterano dunque le conclusioni che dipendono in pratica totalmente dalla accuratezza del dato iniziale…
Se per caso un utente di matematicamente.it si trova non lontano da New York potrebbe fare questo ‘esperimento’. Si rechi a ground zero alle ore 10.30 a.m. e osservi in quel preciso momento la posizione del sole. Se il calcolo da me fatto è corretto esso dovrebbe trovarsi esattamente ad est rispetto al riferimento della mappa, vale a dire in direzione di Brooklyn Bridge. Mi è riuscito di trovare in rete la seguente foto…

Dall’angolazione delle ombre appare evidente che le ore 10.30 devono essere passate da poco. Siamo probabilmente in piena estate e quindi le ombre risultano assai ‘accorciate’ rispetto a quanto sono l’11 settembre, 10 giorni prima dell’equinozio di autunno. Naturalmente è ben visibile l’ombra dell’edificio denominato 22 Cortland Street e l’angolo da essa tracciato…

cordiali saluti
lupo grigio

An old wolf may lose his teeth, but never his nature
Consideriamo la seguente immagine.
[url=http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:World_Trade_Center_Site_After_9-11_Attacks_With_Original_Building_Locations.jpg]Immagine 1[/url]
Prolungando in linea retta la base della faccia rossa del Liberty Plaza building, notiamo chiaramente che la faccia rossa del 22 Cortland building si trova leggermente dietro la retta da noi costruita. La seguente veduta aerea dà ulteriore conferma alla nostra considerazione.
Immagine 2
Consideriamo ora la seguente cartina.

E' evidente che se prolunghiamo in linea retta la base corrispondente alla faccia rossa del Liberty Plaza building, tale retta sega via una parte dell'area gialla chiamata "Cortland". Ma che diavolo sta succedendo??
lupo grigio ha fatto partire il vettore nero dall'angolo in basso a sinistra della area gialla "Cortland", come se la faccia rossa del Cortland building si trovasse in quella posizione.
Tale evidente contraddizione, che nell' "opera" di lupo grigio sta diventando ormai una regola, si spiega facilmente. Osserviamo il seguente modellino 3D.
Immagine 3
Vediamo che davanti alla faccia rossa del 22 Cortland building si trova una costruzione sopraelevata: è evidente che nella cartina di lupo grigio hanno tenuto, doverosamente, conto di questa piccola "sporgenza".
Alla luce di queste considerazioni, osserviamo di nuovo la cartina di lupo grigio. Prolungando in linea retta la base della faccia rossa del Liberty Plaza, dovremmo trovare, leggermente a destra di tale retta, la faccia rossa del Cortland building. E in effetti che cosa notiamo? Ad un ingrandimento della cartina si nota decisamente una linea nera! Essa si trova esattamente a sinistra del "22" scritto nell'area gialla! E' evidente che questa linea nera serve a delimitare la base della faccia rossa del Cortland bulding, che dunque si trova significativamente all'interno dell'area gialla, distante sia dal bordo alla sua sinistra, sia dal bordo in basso. Tutto torna di nuovo!
Ma cosa ci combini lupo grigio? I "vettori colorati" li tracci a caso?
Vi lascio con un ultima foto. Al centro di essa si trova il 22 Cortland bulding, con davanti ciò che resta del wtc4.
Immagine 4
[url=http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:World_Trade_Center_Site_After_9-11_Attacks_With_Original_Building_Locations.jpg]Immagine 1[/url]
Prolungando in linea retta la base della faccia rossa del Liberty Plaza building, notiamo chiaramente che la faccia rossa del 22 Cortland building si trova leggermente dietro la retta da noi costruita. La seguente veduta aerea dà ulteriore conferma alla nostra considerazione.
Immagine 2
Consideriamo ora la seguente cartina.

E' evidente che se prolunghiamo in linea retta la base corrispondente alla faccia rossa del Liberty Plaza building, tale retta sega via una parte dell'area gialla chiamata "Cortland". Ma che diavolo sta succedendo??


Immagine 3
Vediamo che davanti alla faccia rossa del 22 Cortland building si trova una costruzione sopraelevata: è evidente che nella cartina di lupo grigio hanno tenuto, doverosamente, conto di questa piccola "sporgenza".
Alla luce di queste considerazioni, osserviamo di nuovo la cartina di lupo grigio. Prolungando in linea retta la base della faccia rossa del Liberty Plaza, dovremmo trovare, leggermente a destra di tale retta, la faccia rossa del Cortland building. E in effetti che cosa notiamo? Ad un ingrandimento della cartina si nota decisamente una linea nera! Essa si trova esattamente a sinistra del "22" scritto nell'area gialla! E' evidente che questa linea nera serve a delimitare la base della faccia rossa del Cortland bulding, che dunque si trova significativamente all'interno dell'area gialla, distante sia dal bordo alla sua sinistra, sia dal bordo in basso. Tutto torna di nuovo!

Ma cosa ci combini lupo grigio? I "vettori colorati" li tracci a caso?

Vi lascio con un ultima foto. Al centro di essa si trova il 22 Cortland bulding, con davanti ciò che resta del wtc4.
Immagine 4