Veridicità affermazione su Zichichi
Rileggendo il libro su cui ho fatto la tesina di Maturità, Il Cosmo e il Buondio* del professor Andrea Frova, mi sono reimbattuto in questo dialogo.
"PIOLA: Mi sono già presentato, solo il fisico italiano esperto di antimateria, che da giovane ha fornito alla scienza contributi paragonabili per numero e qualità a quelli di Galileo.
GALILEO: Dubito che questa sia più di una sua personale affermazione.
PIOLA: Ne sono così convinto da averlo scritto e sottoscritto.
GALILEO: Lo so, purtroppo."
Dal resto del libro si deduce che Piola è il falso nome sotto cui il prof. Frova nasconde Zichichi. Ma è vero che Antonino è arrivato a sostenere una cosa del genere?
_____________________________________________________________________________________
* Per chi non lo conoscesse, è un dialogo sulla storia dell'astronomia scritto per il 400esimo anniversario della prima osservazione di Galilei al telescopio. Nel dialogo compare una breve (seppur interessante e divertente) digressione sull'evoluzionismo e il disegno "intelligente".
"PIOLA: Mi sono già presentato, solo il fisico italiano esperto di antimateria, che da giovane ha fornito alla scienza contributi paragonabili per numero e qualità a quelli di Galileo.
GALILEO: Dubito che questa sia più di una sua personale affermazione.
PIOLA: Ne sono così convinto da averlo scritto e sottoscritto.
GALILEO: Lo so, purtroppo."
Dal resto del libro si deduce che Piola è il falso nome sotto cui il prof. Frova nasconde Zichichi. Ma è vero che Antonino è arrivato a sostenere una cosa del genere?
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* Per chi non lo conoscesse, è un dialogo sulla storia dell'astronomia scritto per il 400esimo anniversario della prima osservazione di Galilei al telescopio. Nel dialogo compare una breve (seppur interessante e divertente) digressione sull'evoluzionismo e il disegno "intelligente".
Risposte
"speculor":
[quote="Luca.Lussardi"]
Tuttavia parlando con amici fisici spezzo una lancia a favore della scoperta di Zichichi...
Grazie per il tuo intervento. A proposito degli altri interventi, eviterei di fare del qualunquismo. Soprattutto se finalizzato a denigrare uno scienzato italiano che, con tutti i suoi limiti, ha dato un contributo significativo alla ricerca del secolo scorso. Per quale motivo gli si debba storpiare il cognome, proprio non riesco a comprenderlo.[/quote]
.. forse perché suscita molta antipatia l'attribuirsi una scoperta non propria? E fa suonare come nota disarmonica, da moneta falsa, ogni affermazione dell'individuo?
"Erwin Rommel":non ricordo dove di preciso, c'è scritto che la Bibbia è "vera in tutti interi i libri e in ogni loro parte
Ti riferisci forse a :
Dio è l'autore della Sacra Scrittura. « Le cose divinamente rivelate, che nei libri della Sacra Scrittura sono contenute e presentate, furono consegnate sotto l'ispirazione dello Spirito Santo.
« La santa Madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché, scritti sotto ispirazione dello Spirito Santo, hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa ». 123
123) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 11: AAS 58 (1966) 822-823.
Esattamente.
non ricordo dove di preciso, c'è scritto che la Bibbia è "vera in tutti interi i libri e in ogni loro parte
Ti riferisci forse a :
Dio è l'autore della Sacra Scrittura. « Le cose divinamente rivelate, che nei libri della Sacra Scrittura sono contenute e presentate, furono consegnate sotto l'ispirazione dello Spirito Santo.
« La santa Madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia dell'Antico che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché, scritti sotto ispirazione dello Spirito Santo, hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa ». 123
123) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 11: AAS 58 (1966) 822-823.
"Andrea2976":
Ciao a tutti,
non seguirò sicuramente il tema che ha preso la discussione (dato che non ho letto i diecimila post precedenti).
Ho dedicato gli scorsi 30 minuti (ero ignorante sul caso) a leggere su internet varie informazioni su questo fantomatico scienziato...devo dire che nemmeno hai tempi dell'inquisizione si sarebbe salvato nonostante il lecchinaggio continuo verso la Chiesa.
Io credo veramente in Colui che ha fatto l'universo (per citare questo grande capolavoro scientifico tra "fede e demenza"),
e magari che Darwin abbia torto...infine tu "Antonio" sei la dimostrazione che l'evoluzione dalla scimmia all'uomo ha cambiato verso!
La recensione più carina che ho trovato sul web su "Perché io credo in colui che ha fatto il mondo. Tra fede e scienza":
Nel suo complesso il volume costituisce un parallelepipedo largo 13,5 cm, alto 20,5 cm e di spessore pari a 2,4 cm, per un volume complessivo di $cm^3$ 664,2. Il peso del volume (si perdoni il bisticcio di parole e di unità metriche) è di 456 grammi. Facendo il rapporto tra il prezzo di vendita e il peso si ricava il valore approssimato di 35,09 €/kg, molto più caro che il prosciutto crudo venduto in busta alla Coop. Sconsigliato l'acquisto.
La conosco. Molto simpatica.

Ciao a tutti,
non seguirò sicuramente il tema che ha preso la discussione (dato che non ho letto i diecimila post precedenti).
Ho dedicato gli scorsi 30 minuti (ero ignorante sul caso) a leggere su internet varie informazioni su questo fantomatico scienziato...devo dire che nemmeno hai tempi dell'inquisizione si sarebbe salvato nonostante il lecchinaggio continuo verso la Chiesa.
Io credo veramente in Colui che ha fatto l'universo (per citare questo grande capolavoro scientifico tra "fede e demenza"),
e magari che Darwin abbia torto...infine tu "Antonio" sei la dimostrazione che l'evoluzione dalla scimmia all'uomo ha cambiato verso!
La recensione più carina che ho trovato sul web su "Perché io credo in colui che ha fatto il mondo. Tra fede e scienza":
Nel suo complesso il volume costituisce un parallelepipedo largo 13,5 cm, alto 20,5 cm e di spessore pari a 2,4 cm, per un volume complessivo di $cm^3$ 664,2. Il peso del volume (si perdoni il bisticcio di parole e di unità metriche) è di 456 grammi. Facendo il rapporto tra il prezzo di vendita e il peso si ricava il valore approssimato di 35,09 €/kg, molto più caro che il prosciutto crudo venduto in busta alla Coop. Sconsigliato l'acquisto.
non seguirò sicuramente il tema che ha preso la discussione (dato che non ho letto i diecimila post precedenti).
Ho dedicato gli scorsi 30 minuti (ero ignorante sul caso) a leggere su internet varie informazioni su questo fantomatico scienziato...devo dire che nemmeno hai tempi dell'inquisizione si sarebbe salvato nonostante il lecchinaggio continuo verso la Chiesa.
Io credo veramente in Colui che ha fatto l'universo (per citare questo grande capolavoro scientifico tra "fede e demenza"),
e magari che Darwin abbia torto...infine tu "Antonio" sei la dimostrazione che l'evoluzione dalla scimmia all'uomo ha cambiato verso!
La recensione più carina che ho trovato sul web su "Perché io credo in colui che ha fatto il mondo. Tra fede e scienza":
Nel suo complesso il volume costituisce un parallelepipedo largo 13,5 cm, alto 20,5 cm e di spessore pari a 2,4 cm, per un volume complessivo di $cm^3$ 664,2. Il peso del volume (si perdoni il bisticcio di parole e di unità metriche) è di 456 grammi. Facendo il rapporto tra il prezzo di vendita e il peso si ricava il valore approssimato di 35,09 €/kg, molto più caro che il prosciutto crudo venduto in busta alla Coop. Sconsigliato l'acquisto.
"retrocomputer":
[quote="giuliofis"]
Quello che contesto è pretendere che tutte le stesse leggi morali di quel popolo possano essere applicabili alla nostra società di millenni successiva.
Forse ti può parzialmente consolare il fatto che i cristiani devono seguire soltanto i precetti del nuovo testamento, visto che secondo loro Gesù ha superato il vecchio patto (valido solo per il popolo ebraico prima del suo arrivo) e ne ha dettato uno nuovo, contenuto appunto nel nuovo testamento. Penso che, religiosamente parlando, ormai soltanto gli ebrei seguano l'antico testamento, perché loro il messia ancora lo aspettano...[/quote]
Solo alcune correnti del Cristianesimo la pensano così. Il Cattolicesimo romano no: infatti, in qualche punto della terza parte del CCC (Catechismo della Chiesa Cattolica) di Giovanni Paolo II, sinceramente non ricordo dove di preciso, c'è scritto che la Bibbia è "vera in tutti interi i libri e in ogni loro parte" [size=85][NB. la citazione è a memoria, quindi sicuramente non perfetta][/size]. La Bibbia alla quale si riferisce, quella ufficiale della CEI, comprende anche l'Antico Testamento
"retrocomputer":
Per quanto riguarda le leggi morali, non direi che si possa accusare un libro, ma semmai i suoi tanti fedeli,
Ma infatti sono completamente d'accordo. Mica è colpa della Bibbia (libro attuale all'epoca della sua stesura, di cui metà delle leggi ivi contenute non sono oggi accettate dai più) se oggi esistono i fondamentalisti...
"retrocomputer":
i quali, quando diventano maggioranza, ovviamente tendono a proporre, quando non imporre per legge, la loro morale. Temo che si tratti di uno degli effetti collaterali della democrazia...
La dittatura della maggioranza è sempre un male. Quello che voglio dire è che il fondamentalismo religioso è pericoloso. Pericoloso il fondamentalismo islamico contro miscredenti e donne, pericoloso il fondamentalismo cristiano contro atei e gay (spesso su base biblica, Levitico 18:22).
Se uno in cuor suo si sente di abbracciare parte del messaggio di Cristo, lo faccia pure! Il problema è quando masse intere di persone si mobilitano armate per difendere il loro credo religioso cercando di imporlo agli altri. Quest'ultimo atteggiamento non è, come i media fanno credere, proprio solo di (alcuni) musulmani, ma anche di (alcuni) cristiani.
È questo che non accetto: il fondamentalismo (cristiano, "La Bibbia è tutta vera!" e non cristiano, esempio musulmano, "Il Corano è tutto vero!").
"giuliofis":
Quello che contesto è pretendere che tutte le stesse leggi morali di quel popolo possano essere applicabili alla nostra società di millenni successiva.
Forse ti può parzialmente consolare il fatto che i cristiani devono seguire soltanto i precetti del nuovo testamento, visto che secondo loro Gesù ha superato il vecchio patto (valido solo per il popolo ebraico prima del suo arrivo) e ne ha dettato uno nuovo, contenuto appunto nel nuovo testamento. Penso che, religiosamente parlando, ormai soltanto gli ebrei seguano l'antico testamento, perché loro il messia ancora lo aspettano...
Per quanto riguarda le leggi morali, non direi che si possa accusare un libro, ma semmai i suoi tanti fedeli, i quali, quando diventano maggioranza, ovviamente tendono a proporre, quando non imporre per legge, la loro morale. Temo che si tratti di uno degli effetti collaterali della democrazia...
"maurruf":
il problema è che anche dire che l'Iliade e l'Odissea siano false è da ignoranti e non rispettosi del modello greco ed "eroico" di formazione pedagogica.
Forse non ci capiamo. Cosa c'è di falso [leggi: immaginario, fantasioso, inverosimile, non realmente accaduto], nell'Iliade, nell'Odissea e nell'Eneide? Le innumerevoli storie di dei e semidei. A meno che tu non creda agli dei dell'Olimpo... Sono opere di fantasia! Che poi anche oggi siano opere pedagogiche e di importanza storica è chiaro, ma questo non cambia il fatto che Enea non fu il figlio di Afrodite, che Omero non incontrò Nessuno e che Leda non fu rapita da Zeus.
"maurruf":
Così per la Bibbia, se uno non sa cosa il genere letterario della saga (secondo il quale è scritta gran parte della Bibbia) rappresenta per il popolo che la stessa saga ha scritto (certamente a più mani, ma seguendo un intento condiviso) non può capire cosa la il testo vuol trasmettere e, quindi, può e vuole restare nell'ignoranza.
Ma guarda che io ho scritto esattamente le stesse cose che hai scritto tu. Che è letteratura (con annessi e connessi al genere. Se poi uno crede che sia la parola di un dio, che ci creda, ma questa è una sua opinione), e che è stata scritta per il popolo che l'ha scritta, per loro certamente un'opera anche moralmente coerente nella sua interezza.
Quello che contesto è pretendere che tutte le stesse leggi morali di quel popolo possano essere applicabili alla nostra società di millenni successiva.
il problema è che anche dire che l'Iliade e l'Odissea siano false è da ignoranti e non rispettosi del modello greco ed "eroico" di formazione pedagogica. Così per la Bibbia, se uno non sa cosa il genere letterario della saga (secondo il quale è scritta gran parte della Bibbia) rappresenta per il popolo che la stessa saga ha scritto (certamente a più mani, ma seguendo un intento condiviso) non può capire cosa la il testo vuol trasmettere e, quindi, può e vuole restare nell'ignoranza.
"retrocomputer":
Ho come l'impressione di non sapere cosa si intende nella bibbia per "povero di spirito"... Pensavo che significasse semplicemente "umile".
Nessuno lo sa per certo. L'espressione "πτωχοί τῷ πνεύματι" (poveri nominativo, lo spirito dativo - spero che il testo in greco sia visualizzabile) è inusuale in greco ellenistico o antico e "τῷ πνεύματι" è grammaticalmente interpretabile come un complemento di limitazione (poveri in quanto allo spirito) oppure strumentale (poveri "con" lo spirito, poveri avendone lo spirito per esserlo). È importante capire quindi anche che cosa possa significare "πνεύμα", spirito, che normalmente significa proprio soffio vitale, concetto grossomodo coincidente con quello che si intende in italiano dicendo spirito in un contesto di discorso religioso, quindi l'espressione potrebbe significare poveri avendone lo spirito (per esempio poveri per scelta pauperista cristiana) oppure carenti di spirito e che cosa significa spirito qui non è immediato, ma è stato spesso interpretato, anche dai padri della chiesa di lingua greca, come pienezza di sé e simili.
Confrontando con l'ebraico "πτωχοί" potrebbe nell'intento dell'autore coprire il campo semantico di ענוים (`anavim) che significa proprio sia poveri sia umili. Bisogna però anche notare che quello di chi rinuncia a seguir la canoscenza di Ulisse per affidarsi al solo sapere divino è pur considerabile un atto di ענוה (`anavah), umiltà. È chiaro che le religioni abramiche e le idee filosofiche che in esse sono sbocciate hanno talvolta incoraggiato e talvolta ostacolato il sapere umano e scientifico, ma non voglio aprire un'altra discussione perché non avrei neanche il tempo di parteciparvi.
"giuliofis":
Dato che mi sembri l'unica persona a cui interessa tornare a parlare dell'argomento della discussione
L'argomento è certamente interessante, ma non è questo il topic adatto. La mia non è voglia di tornare sull'argomento, ma non riesco ad evitare di rispondere. Il mio primo post voleva solo essere una parentesi, però capisco che questo lo sapevo solo io.
Per quanto riguarda il video lo vedrò sicuramente.
Adess passo e chiudo e mi scuso se ho contribuito a portare avanti una discussione che non interessava.
Ciao.
"JoJo_90":
@giuliofis. Ti posso assicurare che c'è una risposta a tutte le tue obiezioni, che sono giuste. Però perchè citi solo versetti del Vecchio Testamento(*) (tranne Luca)? Dove sono i versetti che promuovono il perdono, l'amore, il rispetto? Dove è il comandamendo che Gesù lascio riguardo l'amore per il prossimo, che è il più importante di tutti? Perchè ti soffermi solo sui versetti che sembrano dare ragione a te?
Perché quei versetti sono ben conosciuti, al di là di questi che, per come la vedo io, non si possono né cancellare né dimenticare. Né interpretare, perché non c'è nulla da interpretare! Sono cose perfettamente giuste e morali secondo la società che ha scritto quelle frasi, dunque non c'è nessun significato nascosto, nessuna verità sottostante da dover scovare. Erano cose normali per loro. Per noi lo sono?
"JoJo_90":
Tolta la morale che si può estrapolare dalla Bibbia, quale morale proponi tu per la società?
Semplice: nessuna. Non deve esserci una morale che cade dall'alto, ma solo un insieme di leggi che permettano alle persone di vivere bene insieme.
"JoJo_90":
(*)Aggiungo poi che non si possono estrapolare versetti fuori contesto, senza considerare tutto il resto dei libri. La Bibbia non è un libro normale proprio per questo: sembra contenere contraddizioni, mosta un Dio iroso, etc...Ma la comprensione del messaggio biblico và oltre la razionalità e non può essere spiegata in due parole.
È proprio questo il punto! Essendo un libro scritto da uomini di un'altra epoca perché mai dovrebbe contenere insegnamenti morali validi per una società diversa dalla loro? Non c'è nessun contesto oltre a quello della loro cultura, dove le donne non avevano diritti, i padri erano proprietari dei figli, dove esisteva lo schiavismo eccetera. Questo è il contesto, quello di una società di migliaia di anni fa. Come giustamente qualcuno ha fatto notare, la Bibbia letta secondo il contesto socio-storico-culturale che l'ha partorita è un libro (quasi...) perfettamente coerente e morale. È per la società di oggi che questo non è più vero! Se anticamente lo schiavismo era accettato e dunque la Bibbia, giustamente, ne parla, oggi non è più così!
"JoJo_90":
Comunque, sarò ripetitivo, ma non è questo il tema e non voglio che un moderatore chiuda il topic. Pertanto non credo risponderò più ai seppur interessanti messaggi OT.
Dato che mi sembri l'unica persona a cui interessa tornare a parlare dell'argomento della discussione, ti invito a vedere questa presentazione dell'autore.
Non sono bravo in ragionamenti di "logica" in quanto non sono un matematico, nè un appassionato. Posso solo dire che ammesso che Dio esista in tutti i suoi attributi (si dice ragionamento per assurdo?), l'uomo non avrebbe i mezzi per investigarlo, perchè non appartiene al mondo materiale in cui viviamo. Il soprannaturale si chiama così proprio perchè sta sopra a tutto quello che è naturale.
Ma comunque ripeto, non voglio continuare, perchè siamo troppo OT e non voglio inquinare la discussione con i miei post.
@giuliofis. Ti posso assicurare che c'è una risposta a tutte le tue obiezioni, che sono giuste. Però perchè citi solo versetti del Vecchio Testamento(*) (tranne Luca)? Dove sono i versetti che promuovono il perdono, l'amore, il rispetto? Dove è il comandamendo che Gesù lascio riguardo l'amore per il prossimo, che è il più importante di tutti? Perchè ti soffermi solo sui versetti che sembrano dare ragione a te? La società di oggi è tutto fuorchè vicina a Dio, eppure non mi sembra che le cose stiano andando tanto bene. Tolta la morale che si può estrapolare dalla Bibbia, quale morale proponi tu per la società?
(*)Aggiungo poi che non si possono estrapolare versetti fuori contesto, senza considerare tutto il resto dei libri. La Bibbia non è un libro normale proprio per questo: sembra contenere contraddizioni, mosta un Dio iroso, etc...Ma la comprensione del messaggio biblico và oltre la razionalità e non può essere spiegata in due parole.
Comunque, sarò ripetitivo, ma non è questo il tema e non voglio che un moderatore chiuda il topic. Pertanto non credo risponderò più ai seppur interessanti messaggi OT.
Ma comunque ripeto, non voglio continuare, perchè siamo troppo OT e non voglio inquinare la discussione con i miei post.
@giuliofis. Ti posso assicurare che c'è una risposta a tutte le tue obiezioni, che sono giuste. Però perchè citi solo versetti del Vecchio Testamento(*) (tranne Luca)? Dove sono i versetti che promuovono il perdono, l'amore, il rispetto? Dove è il comandamendo che Gesù lascio riguardo l'amore per il prossimo, che è il più importante di tutti? Perchè ti soffermi solo sui versetti che sembrano dare ragione a te? La società di oggi è tutto fuorchè vicina a Dio, eppure non mi sembra che le cose stiano andando tanto bene. Tolta la morale che si può estrapolare dalla Bibbia, quale morale proponi tu per la società?
(*)Aggiungo poi che non si possono estrapolare versetti fuori contesto, senza considerare tutto il resto dei libri. La Bibbia non è un libro normale proprio per questo: sembra contenere contraddizioni, mosta un Dio iroso, etc...Ma la comprensione del messaggio biblico và oltre la razionalità e non può essere spiegata in due parole.
Comunque, sarò ripetitivo, ma non è questo il tema e non voglio che un moderatore chiuda il topic. Pertanto non credo risponderò più ai seppur interessanti messaggi OT.
"garnak.olegovitc":
Salve JoJo_90,
[quote="JoJo_90"]
Anche la dicotomia tra scienza e religione non ha motivo di esistere; tuttavia se la scienza nega l'esistenza di Dio solo perchè non ne può dimostrare l'esistenza, bhè, non mi sembra un approccio tanto scientifico (il fatto che una "cosa" non si possa dimostrare non vuol dire che non esista).




Cordiali saluti[/quote]
A me non sembra che la scienza neghi l'esistenza di Dio (magari lo fanno gli scienziati), quanto piuttosto che non se ne curi. Per come è definita la divinità, essa non rientra nelle sue competenze.
Comunque, non credo che questo sia rilevante. Non si può dimostrare l'esistenza di un dio, né tanto meno dimostrarne l'inesistenza; esattamente come per le fate, gli gnomi, i folletti, i troll, gli unicorni e tutti gli altri esseri di fantasia (a meno che qualcuno non sia riuscito a dimostrare scientificamente che gli unicorni, cavalli con un corno in testa, non esistano). Quello che voglio dire è che con frasi del tipo: "Non si può dimostrare che non esiste!" o: "Non si può dimostrare che esiste!" non si va da punte parti.
"JoJo_90":
La differenza con un libro normale è che (per chi ci crede ovviamente, come me) è ispirata da Dio, e quindi si dice che è Parola di Dio.
Appunto, per chi ci crede. Dato che non credi nelle storie di dei raccontate nell'Odissea, non credi che l'Odissea debba essere letta come un ""romanzo"""?
NB. Leggere un """romanzo""" [leggi: tutto ciò che è letteratura] significa cercare di capire l'intento degli autori, ma non significa anche accettare tale intento come verità divina solo perché l'autore dice che essa gli è stata rivelata da un qualche dio. Se poi uno vuol farlo, lo faccia pure...
Io non credo che la Bibbia possa essere fruttuosamente sfruttata come base della moderna moralità.
A meno che frasi del tipo
"Levitico 20:14":
Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un delitto; si bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra di voi tale delitto.
"Levitico 11:10":
Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio.
"Esodo 35:2":
Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte.
"Vangelo secondo Luca 14:26":
Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
possano realmente essere alla base di un moderno sistema etico. Nelle epoche di quando fu scritta la Bibbia, queste erano cose perfettamente normali, accettate dalla società come etiche. Oggi invece non credo possa più essere così...
Salve JoJo_90,
, se non ti sembra un approccio tanto scientifico a me sembra tanto contraddittorio... si rischia di ricalcare l'errore/orrore di Kant (per egli il Noumeno esiste ma non è sensibile, ma il solo fatto di esistere, nel sistema kantiano, implica che è sensibile... ed ecco qua il contraddittorio), che nella scienza non deve esserci, è meglio vedere prima di "credere".
Cordiali saluti
"JoJo_90":
Anche la dicotomia tra scienza e religione non ha motivo di esistere; tuttavia se la scienza nega l'esistenza di Dio solo perchè non ne può dimostrare l'esistenza, bhè, non mi sembra un approccio tanto scientifico (il fatto che una "cosa" non si possa dimostrare non vuol dire che non esista).




Cordiali saluti
Si, la Bibbia è un insieme di libri, scritti da autori diversi e distanti nel tempo e nello spazio (e quindi sono diversi stili letterari e quant'altro). La differenza con un libro normale è che (per chi ci crede ovviamente, come me) è ispirata da Dio, e quindi si dice che è Parola di Dio.
Quì ci sarebbe tanto da dire, ma ti assicuro che interpretare la Bibbia a modo proprio è un dramma si (poi non sò di preciso a quali interpretazioni di riferisci).
Anche la dicotomia tra scienza e religione non ha motivo di esistere; tuttavia se la scienza nega l'esistenza di Dio solo perchè non ne può dimostrare l'esistenza, bhè, non mi sembra un approccio tanto scientifico (il fatto che una "cosa" non si possa dimostrare non vuol dire che non esista).
Ma il discorso sarebbe troppo lungo e anche io non vorrei continuare questo dibattito, perchè non è il tema della discussione e non voglio prolungare questo OT.
Saluti.
"garnak.olegovitc":
Poi, quello di interpretare la Bibbia a modo proprio non è un dramma, lo fanno tutti, ciò che più mi fà rabbrividire sono le pseudo-corrispondenze, mistiche o altro, che si fanno tra religione e scienza...![]()
Cordiali saluti
Quì ci sarebbe tanto da dire, ma ti assicuro che interpretare la Bibbia a modo proprio è un dramma si (poi non sò di preciso a quali interpretazioni di riferisci).
Anche la dicotomia tra scienza e religione non ha motivo di esistere; tuttavia se la scienza nega l'esistenza di Dio solo perchè non ne può dimostrare l'esistenza, bhè, non mi sembra un approccio tanto scientifico (il fatto che una "cosa" non si possa dimostrare non vuol dire che non esista).
Ma il discorso sarebbe troppo lungo e anche io non vorrei continuare questo dibattito, perchè non è il tema della discussione e non voglio prolungare questo OT.
Saluti.
Salve JoJo_90,
a mò di rigore allora la Bibbia è un insieme di testi differenti per genere letterario....
Se la vediamo sotto un 'ottica cristiana, o altra, assume connotazioni personali ed interpretative veramente variegate (come: "parola di Dio"
).
Poi, quello di interpretare la Bibbia a modo proprio non è un dramma, lo fanno tutti, ciò che più mi fà rabbrividire sono le pseudo-corrispondenze, mistiche o altro, che si fanno tra religione e scienza...
Cordiali saluti
a mò di rigore allora la Bibbia è un insieme di testi differenti per genere letterario....


Se la vediamo sotto un 'ottica cristiana, o altra, assume connotazioni personali ed interpretative veramente variegate (come: "parola di Dio"

Poi, quello di interpretare la Bibbia a modo proprio non è un dramma, lo fanno tutti, ciò che più mi fà rabbrividire sono le pseudo-corrispondenze, mistiche o altro, che si fanno tra religione e scienza...

Cordiali saluti
"giuliofis":
Quale delle due ti sembra più probabile per la Bibbia? Un unico uomo oppure un gruppo di uomini sparsi nel tempo (e, perché no?, nello spazio)?
Ehm, ho messo la faccina, ho quotato tutta la tua frase, l'ho letta e anche capita


dunque contestualizzare storicamente il linguaggio è possibile fino ad un certo punto, perché i significati delle parole e delle espressioni mutano nel tempo. In più la Bibbia è internamente contraddittoria, dice una cosa e dopo il suo contrario. È un libro scritto da uomini nel giro di chissà quanto tempo su tradizioni probabilmente orali, modificato e rimaneggiato nel giro dei secoli e passato attraverso millemila lingue e traduzioni. È dunque veramente possibile riuscire a cavarci il pensiero del popolo da cui ha avuto origine la prima stesura, se mai c'è stata una prima stesura? Io ne dubito.
Forse si comincia a capirsi... No, non è probabilmente possibile comprendere perfettamente cosa intendessero gli autori della Bibbia, come di qualunque testo molto antico, specialmente se scritto a tante mani e prima ancora tramandato oralmente. Ma non era questo il mio obiettivo, non sono così ambizioso

Sono intervenuto soltanto sulla questione del "poveri di spirito" (che poi nelle edizioni recenti della bibbia è scritto "poveri in spirito") che ritengo non sia un'offesa, almeno, non lo sarebbe secondo chi ha scritto il testo. La pagina della Wikipedia non è ancora stata modificata e contiene ancora il pezzo "La frase è non di rado ripetuta, nel parlar comune, con un senso certamente falso, cioè come se volesse dire "Beati gli sciocchi, quelli di corto ingegno", e in rete ho trovato solo conferme a quanto ritengo.
Ma se trovi qualche riferimento storico (ti prego, non il dizionario dei modi di dire

La discussione sembra sia andada un pò OT, ma comunque volevo intervenire in quanto mi sento chiamato in causa dalle esternazioni di giuliofis riguardo la fede cristiana. Parto dal presupposto che non bisognerebbe parlare di ciò che non si conosce: così, come alcuni di voi criticano Zichichi e le sue affermazioni, dicendo che parla di cose che non conosce, anche io mi sento di critiare chi dice certe cose riguardo la Bibbia; scambiare la Bibbia per un comune romanzo è dimostrazione che non la si conosce, quindi sarebbe meglio non fare certe affermazioni (con ciò non vuol dire che non si possa avere una propria opinione, ci mancherebbe).
Poi, visto che più volte si è citato Odifreddi, volevo dire una cosa a suo riguardo. Persona certamente preparata e intelligente, ma che (per quanto ne so) non ha applicato la sua stessa preparazione e intelligenza per screditare il cristianesimo con i suoi libri. A suo modo, ha tentato di dimostrare le inesattezze contenute nella Bibbia adottando una Bibbia tradotta (credo). L'errore quindi è stato nel non far uso dei testi originali e questo, se mi è permesso dirlo, è un piccolo particolare che gli è sfuggito e che proprio non mi sarei mai aspettato da una persona di così alta levatura scientifica. Per "dimostrare" (quanto piace questa parola ai matematici) quello che volveva dimostrare credo infatti che avrebbe dovuto tener conto degli inevitabili errori di traduzione che sono presenti nella Bibbia moderna. Attenzione: gli errori di traduzione cui faccio riferimento riguardano delle singole parole e che comunque non hanno modificato il messaggio e il contenuto principale del messaggio biblico, che è rimasto inalterato. Posso affermare questo perchè, da un confronto fatto, le traduzioni moderne hanno una percentuale di fedeltà rispetto ai testi originali più antichi ritrovati (i rotoli del mar morto) molto elevata (98 % mi pare).
Infine volevo dire che concordo con retrocomputer quando dice che anche la Bibbia và letta tenendo conto del contesto storico-culturale in cui è stata scritta, per poter comprendere a livello razionale il suo contenuto. Se poi si è interessati a parole, modi di dire, frasi etc.. in modo particolare, allora non ci sarebbe cosa migliore di prendere il testo originale e andarsi a tradurre quanto scritto.
Poi, visto che più volte si è citato Odifreddi, volevo dire una cosa a suo riguardo. Persona certamente preparata e intelligente, ma che (per quanto ne so) non ha applicato la sua stessa preparazione e intelligenza per screditare il cristianesimo con i suoi libri. A suo modo, ha tentato di dimostrare le inesattezze contenute nella Bibbia adottando una Bibbia tradotta (credo). L'errore quindi è stato nel non far uso dei testi originali e questo, se mi è permesso dirlo, è un piccolo particolare che gli è sfuggito e che proprio non mi sarei mai aspettato da una persona di così alta levatura scientifica. Per "dimostrare" (quanto piace questa parola ai matematici) quello che volveva dimostrare credo infatti che avrebbe dovuto tener conto degli inevitabili errori di traduzione che sono presenti nella Bibbia moderna. Attenzione: gli errori di traduzione cui faccio riferimento riguardano delle singole parole e che comunque non hanno modificato il messaggio e il contenuto principale del messaggio biblico, che è rimasto inalterato. Posso affermare questo perchè, da un confronto fatto, le traduzioni moderne hanno una percentuale di fedeltà rispetto ai testi originali più antichi ritrovati (i rotoli del mar morto) molto elevata (98 % mi pare).
Infine volevo dire che concordo con retrocomputer quando dice che anche la Bibbia và letta tenendo conto del contesto storico-culturale in cui è stata scritta, per poter comprendere a livello razionale il suo contenuto. Se poi si è interessati a parole, modi di dire, frasi etc.. in modo particolare, allora non ci sarebbe cosa migliore di prendere il testo originale e andarsi a tradurre quanto scritto.