Un laureato in matematica si può definire matematico?

diddykong
Buonasera a tutti.
Secondo voi un laureato in matematica (triennale) si può definire un matematico?
Ho un amico che ha concluso la triennale e se ne va in giro a dire di essere matematico :lol:

Risposte
gugo82
Grazie dell’opinione (anche se arriva con un anno e mezzo dal termine della discussione), ma non è di questo che si parlava. :wink:

pinoscalzo
Scusate secondo me state facendo un discorso di lana caprina.
Un laureato in medicina come diavolo si chiama se non medico?
Un laureato in chimica come si chiama se non chimico?
Ebbene un laureato in Matematica si chiama Matematico, un laureato in Fisica si chiama Fisico, un laureto in Farmacia si chiama Farmacista etc
Poi ovviamente può specificare però mi occupo di ............

Luc@s
E io sono in accordo con la tua analisi!

p.s> saluti dall'Irlanda!

Intermat
"Luc@s":
[quote="Intermat"]La risposta seria è: No.
La risposta pratica è: io sono laureato triennale in ingegneria e, per scherzare, dico sempre ad amici e parenti che sono ingegnere. Ovviamente è uno scherzo, mica mi sento veramente ingegnere nel senso classico del termine.

PS: Tra l'altro nel mio caso dovrei superare anche l'esame di stato!


Solo in Italia.
Io sono da anni chiamato System Engineer (che e' quello che faccio)[/quote]
Ma infatti, se hai letto tutti i commenti, io ritengo l'albo una cosa abbastanza assurda (presente praticamente solo in Italia). Detto questo, se esiste, trovo assurdo che i non laureati o i laureati in altre discipline possano definirsi ingegneri anche in virtù del fatto che alcuni di essi possono iscriversi all'albo. Cioè o una cosa o l'altra: o teniamo l'albo e sono ingegneri solo gli abilitati oppure lo togliamo e sono ingegneri solo quelli che fanno il lavoro da ingegnere. Io propenderei per la seconda.

Luc@s
"Intermat":
La risposta seria è: No.
La risposta pratica è: io sono laureato triennale in ingegneria e, per scherzare, dico sempre ad amici e parenti che sono ingegnere. Ovviamente è uno scherzo, mica mi sento veramente ingegnere nel senso classico del termine.

PS: Tra l'altro nel mio caso dovrei superare anche l'esame di stato!


Solo in Italia.
Io sono da anni chiamato System Engineer (che e' quello che faccio)

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Non ha veramente senso

Ma non eri tu che sostenevi che il titolo e la professione sono due cose diverse? Il titolo di "ingegnere" è un titolo professionale, la "laurea" è un titolo di studio, quindi non ci vedo alcun problema. Come anche i tecnici biomedici che possono iscriversi all'albo dei biologi: evidentemente quelli dell'Albo così hanno stabilito dopo le loro analisi e battibecchi interni.[/quote]
Esatto, sono proprio io. Infatti li reputo assolutamente inutili proprio perché già sulla laurea c'è scritto se si è ingegneri (attualmente, in Italia, dottori in ingegneria) e, proprio per questo motivo, reputo ingiusto che una persona che non ha seguito quel determinato percorso di studi possa fregiarsi del titolo (per quel poco -nulla- che valga).
"giuliofis":

Gli informatici non fanno neppure quei 3/4 esami di ingegneria (tipo qualcosa di macchine, controlli, economia, analisi successive alla II, impianti, qualunque cosa andrebbe bene!).

Evidentemente hanno stabilito, quelli dell'Ordine, che macchine, controlli, economia, analisi, impianti eccetera non sono rilevanti nella professione.

No, semplicemente si sono accorti che, spesso, gli ing. informatici e gli informatici vanno a fare gli stessi lavori e quindi "devono" avere lo stesso "potere di firma" (che poi in quel settore è quasi tutto sulla carta perché, in pratica, non lo richiede nessuno). In pratica hanno fatto un ragionamento a posteriori che potrebbe essere fatto con qualsiasi altro titolo di studio. Se ci fosse un albo degli informatici allora, secondo questa logica, permetterebbero ai matematici e ai fisici di iscriversi semplicemente perché molti si riconvertono in quel settore. Questo è evidente dato che la possibilità di iscriversi a sezioni diverse dell'albo è consentita a tutti quei cdl che generano laureati che, alla fine, trovano lavoro in settori diversi (vedi ing. gestionali e ing. biomedici).

Sk_Anonymous
"Intermat":
Non ha veramente senso

Ma non eri tu che sostenevi che il titolo e la professione sono due cose diverse? Il titolo di "ingegnere" è un titolo professionale, la "laurea" è un titolo di studio, quindi non ci vedo alcun problema. Come anche i tecnici biomedici che possono iscriversi all'albo dei biologi: evidentemente quelli dell'Albo così hanno stabilito dopo le loro analisi e battibecchi interni.

Gli informatici non fanno neppure quei 3/4 esami di ingegneria (tipo qualcosa di macchine, controlli, economia, analisi successive alla II, impianti, qualunque cosa andrebbe bene!).

Evidentemente hanno stabilito, quelli dell'Ordine, che macchine, controlli, economia, analisi, impianti eccetera non sono rilevanti nella professione.

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Se è per questo molte mansioni possono essere svolte anche da un diplomato che ha fatto esperienza nel mondo ICT, che facciamo lo ammettiamo all'albo?

Dato che il "fare esperienza" non è quantificabile in maniera precisissima come una laurea, direi proprio di no.[/quote]
Non è necessariamente vero dato che ci sono determinate professioni che richiedono determinate abilità che vengono, spesso, raggiunte attraverso vari corsi erogati da enti terzi (Oracle, SAP etc). Quindi non è proprio così arbitrario. In ogni caso mi spieghi perché un informatico dovrebbe potersi fare chiamare ingegnere se non ha studiato ingegneria? Non ha veramente senso, pure se fossero molto simili (e non lo sono assolutamente), se un corso non fa parte della facoltà (o meglio macroarea) di ingegneria non vedo perché poi dovrebbe farti iscrivere all'albo. E' un po' come se in futuro gli ing. biomedici potessero iscriversi all'albo dei medici in quanto hanno fatto 3/4 esami di medicina. Gli informatici non fanno neppure quei 3/4 esami di ingegneria (tipo qualcosa di macchine, controlli, economia, analisi successive alla II, impianti, qualunque cosa andrebbe bene!).

Sk_Anonymous
"Intermat":
Se è per questo molte mansioni possono essere svolte anche da un diplomato che ha fatto esperienza nel mondo ICT, che facciamo lo ammettiamo all'albo?

Dato che il "fare esperienza" non è quantificabile in maniera precisissima come una laurea, direi proprio di no.

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Sicuramente fra un ingegnere meccanico e un ingegnere delle telecomunicazioni non c'è tutta questa differenza di mentalità però fra un laureato in informatica ed un ing. informatico ce ne è un abisso (e tutti e due sono iscrivibili allo stesso albo!).

Saranno ritenute idonee entrambe le lauree per svolgere tale mansione, no?[/quote]
Se è per questo molte mansioni possono essere svolte anche da un diplomato che ha fatto esperienza nel mondo ICT, che facciamo lo ammettiamo all'albo?

Sk_Anonymous
"Intermat":
Sicuramente fra un ingegnere meccanico e un ingegnere delle telecomunicazioni non c'è tutta questa differenza di mentalità però fra un laureato in informatica ed un ing. informatico ce ne è un abisso (e tutti e due sono iscrivibili allo stesso albo!).

Saranno ritenute idonee entrambe le lauree per svolgere tale mansione, no?

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Purtroppo tu non hai fatto ingegneria

Purtroppo o per fortuna? :-D [/quote]
Ad un laureato in una disciplina non scientifica direi "per fortuna" dato che si è evitato almeno 5 anni di stress e sofferenze! Tu però non rientri fra questi quindi ti lascio la libertà di scegliere... :-D

"giuliofis":

tu hai fatto molti più esami in comune con un fisico teorico (quantomeno in contenuti) rispetto ad un ing. meccanico e un ing. informatico (questi in comune fanno Analisi I e Fisica I in tutti gli altri corsi si trattano argomenti diversi). Tu almeno per i primi 2/3 anni avrai fatto almeno un 50% dei corsi in comune.
Ovviamente poi a livello professionale anche due fisici possono essere completamente diversi, come anche due matematici. Vale un po' ovunque questa cosa

Ho avuto l'illuminazione sul perché non ci siamo capiti! Semplice, non mi sono spiegato bene: al di là degli esami che lasciano il tempo che trovano [size=85](a meno che tu non riesca a ricordare ogni esame fatto...)[/size], la differenza di mentalità, di "metodo", della "filosofia di vita", ma soprattutto (lo ripeto) del metodo che passa tra un fisico teorico e un fisico applicato è molto probabilmente maggiore di quella che passa tra un ingegnere meccanico e, che so, un ingegnere delle telecomunicazioni. Insomma, al netto, un fisico applicato è più simile ad un ingegnere che a un fisico teorico.

Sicuramente fra un ingegnere meccanico e un ingegnere delle telecomunicazioni non c'è tutta questa differenza di mentalità però fra un laureato in informatica ed un ing. informatico ce ne è un abisso (e tutti e due sono iscrivibili allo stesso albo!). Non che uno sia più bravo dell'altro ma, semplicemente hanno due forme mentis completamente diverse, come un laureato in chimica ed un ing. chimico.

Sk_Anonymous
"Intermat":
Purtroppo tu non hai fatto ingegneria

Purtroppo o per fortuna? :-D

tu hai fatto molti più esami in comune con un fisico teorico (quantomeno in contenuti) rispetto ad un ing. meccanico e un ing. informatico (questi in comune fanno Analisi I e Fisica I in tutti gli altri corsi si trattano argomenti diversi). Tu almeno per i primi 2/3 anni avrai fatto almeno un 50% dei corsi in comune.
Ovviamente poi a livello professionale anche due fisici possono essere completamente diversi, come anche due matematici. Vale un po' ovunque questa cosa

Ho avuto l'illuminazione sul perché non ci siamo capiti! Semplice, non mi sono spiegato bene: al di là degli esami che lasciano il tempo che trovano [size=85](a meno che tu non riesca a ricordare ogni esame fatto...)[/size], la differenza di mentalità, di "metodo", della "filosofia di vita", ma soprattutto (lo ripeto) del metodo che passa tra un fisico teorico e un fisico applicato è molto probabilmente maggiore di quella che passa tra un ingegnere meccanico e, che so, un ingegnere delle telecomunicazioni. Insomma, al netto, un fisico applicato è più simile ad un ingegnere che a un fisico teorico.

Sk_Anonymous
"Intermat":
la questione dell'albo deriva da una tradizione tutta italiana ed oggi è veramente paradossale perché si trovano negli stessi settori dell'albo ingegnerie completamente diverse (e per assurdo anche alcuni non dottori in ingegneria, come gli informatici!).

Che sia solo italiana e che sia paradossale non significa che oggi non sia così, però.

Quel "ing." davanti al nome, ad oggi, fa capire solo che si è stati iscritti ad un cdl in ingegneria (che poi potrebbe non essere vero dato che gli informatici si possono iscrivere!).

Veramente fa capire che quella persona è abilitata a svolgere un certo mestiere. E non ci vedo nulla di male ad aprire gli albi a lauree nominalmente diverse se tali lauree conferiscono comunque le abilità per svolgere certi mestieri!

diddykong
Rileggendo i vostri interventi concordo nel dire che è più corretto definirsi" laureato in matematica".
Grazie a tutti :smt023

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]giuliofis, ingegnere, senza aggiungerci che tipo (quantomeno!), non vuol dire assolutamente niente. Non spiega cosa uno ha studiato e non spiega in cosa uno lavora

Il titolo da apporre prima del nome è "Ing.", mi sembra sia chiaro questo. Poi se uno vuole specifica a quale albo di preciso, ma non credo sia obbligatorio.
[/quote]
Ancora, se consideri che una buona parte dei laureati in ingegneria non si iscrive all'albo cosa c'entra l'appellativo ing. (che non potrebbero usare neppure in contesti ufficiali)? Tra l'altro, mi ripeto, la questione dell'albo deriva da una tradizione tutta italiana ed oggi è veramente paradossale perché si trovano negli stessi settori dell'albo ingegnerie completamente diverse (e per assurdo anche alcuni non dottori in ingegneria, come gli informatici!). Quel "ing." davanti al nome, ad oggi, fa capire solo che si è stati iscritti ad un cdl in ingegneria (che poi potrebbe non essere vero dato che gli informatici si possono iscrivere!).
"giuliofis":

per assurdo matematico o fisico è molto più chiaro!

Talmente assurdo che non è vero. :-D Io, che studio fisica medica, con un fisico teorico non ho niente in comune se non la formazione triennale di base.

Purtroppo tu non hai fatto ingegneria, tu hai fatto molti più esami in comune con un fisico teorico (quantomeno in contenuti) rispetto ad un ing. meccanico e un ing. informatico (questi in comune fanno Analisi I e Fisica I in tutti gli altri corsi si trattano argomenti diversi). Tu almeno per i primi 2/3 anni avrai fatto almeno un 50% dei corsi in comune.
Ovviamente poi a livello professionale anche due fisici possono essere completamente diversi, come anche due matematici. Vale un po' ovunque questa cosa.

Sk_Anonymous
"Intermat":
giuliofis, ingegnere, senza aggiungerci che tipo (quantomeno!), non vuol dire assolutamente niente. Non spiega cosa uno ha studiato e non spiega in cosa uno lavora

Il titolo da apporre prima del nome è "Ing.", mi sembra sia chiaro questo. Poi se uno vuole specifica a quale albo di preciso, ma non credo sia obbligatorio.

per assurdo matematico o fisico è molto più chiaro!

Talmente assurdo che non è vero. :-D Io, che studio fisica medica, con un fisico teorico non ho niente in comune se non la formazione triennale di base.

Intermat
"vict85":
[quote="Luca.Lussardi"]Non capisco, e' cosi' difficile dirsi "laureato in matematica"? non c'e' nessuna ambiguita' in questo caso... la professione e' una cosa diversa dal titolo di studio...


Io non penso che nessuno risponda che è un matematico alla domanda "cosa fai nella vita?". Io mi riferivo alla situazione in cui si sta parlando della propria formazione universitaria e si finisca per rispondere che si è matematici/fisici/chimici/ingegneri invece della risposta più lunga, o magari prima di approfondire. Insomma il significato è chiaro nel contesto.[/quote]
Vabbe in quel contesto è ovviamente chiaro, come se ti dicessi che sono ingegnere pur non essendo iscritto all'albo. Però onestamente da una idea che poi ci si stia continuando ad occupare della materia, cosa che, molto spesso, non è più vera.

"giuliofis":
Ovviamente vale anche per il matematico e oserei dire anche per l'ingegnere (dato che, come diceva Faussone, vuol dire tutto e niente)!

Eh no però! Per l'ingegnere in molti casi non è così facile: essere "ingegnere" ha un ben preciso significato in diversi contesti!

giuliofis, ingegnere, senza aggiungerci che tipo (quantomeno!), non vuol dire assolutamente niente. Non spiega cosa uno ha studiato e non spiega in cosa uno lavora, per assurdo matematico o fisico è molto più chiaro!

vict85
"Luca.Lussardi":
Non capisco, e' cosi' difficile dirsi "laureato in matematica"? non c'e' nessuna ambiguita' in questo caso... la professione e' una cosa diversa dal titolo di studio...


Io non penso che nessuno risponda che è un matematico alla domanda "cosa fai nella vita?". Io mi riferivo alla situazione in cui si sta parlando della propria formazione universitaria e si finisca per rispondere che si è matematici/fisici/chimici/ingegneri invece della risposta più lunga, o magari prima di approfondire. Insomma il significato è chiaro nel contesto.

Sk_Anonymous
Ovviamente vale anche per il matematico e oserei dire anche per l'ingegnere (dato che, come diceva Faussone, vuol dire tutto e niente)!

Eh no però! Per l'ingegnere in molti casi non è così facile: essere "ingegnere" ha un ben preciso significato in diversi contesti!

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