Nucleare si o no?

GraDam91
Non so se c'è già su questo forum un altro sondaggio sul nucleare, a me sembra di non averlo visto; comunque dato che la questione in questi giorni è più che mai accesa volevo sapere cosa ne pensate voi; se possibile sarebbe meglio, oltre al voto, indicare le ragioni per cui siete favorevoli o contrari. Spero che ci sia un dialogo costrutivo.

Risposte
GraDam91
"Rggb":

La domanda è pertinente, ha il solo difetto di vedere il mondo come è adesso e a come pensare di sostituire un pezzo con un altro - non stiamo su SimCity ;)
Per esempio: perché ci preoccupa tanto la possibilità di rimanere senza auto? Perché fa parte delle nostre abitudini; ma siamo proprio sicuri che il modello del futuro sarà uguale, o che comunque questo sia il miglior modello possibile?

La mia risposta è che sicuramente potremmo fare a meno dei combustibili fossili; non "adesso" ovviamente, i tempi di trasformazione sono lunghi - e quasi mai traumatici. E non sarà probabilmente necessario farne a meno, più realisticamente ne useremo sempre meno, usandoli in modo più efficiente e per provvedere ai fabbisogni di più persone.
[ L'attuale tendenza è invece opposta: ne usiamo sempre di più, ma non per soddisfare più persone, quindi prima o poi qualcosa dovrà cambiare in questo senso. ]

Concordo pienamente con il tuo pensiero; purtroppo con il tempo noi Della cosidetta era consumistica ci siamo viziati un pò troppo, questo però è avvenuto secondo me per 2 motivi: il primo è perchè siamo sempre più "comodi" cioè la mattina non ci và di alzarci un pò prima per andare ad aspettare l'autobus e altrettanto per ritornare cioè vorremmo che i mezzi pubblici stessero ai nostri comodi, ma questo è impossibile (senza contare che alcuni pretendono un ottimo servizio senza neanche pagare il biglietto o l'abbonamento ma questo è un altro discorso); il secondo motivo è che proprio i mezzi pubblici offrono un servizio scadente (perlomeno qui in Italia) perchè non hanno molti fondi, sono poco incentivati, poco igienici, poco spaziosi rispetto alle persone che lo prendono, ci sono pochissime corsie preferenziali ecc, quindi chi prende i mezzi dopo un pò si stanca e decide che prendere la macchina è si più costoso ma ti risparmia moltisimi fastidi. La colpa perciò non è solo delle persone che non possono niente per alcune cose ma è soprattutto come avete già detto un problema oranizzativo, politico ecc. Per quanto riguarda i combustibili fossili penso che un cambiamento si possa iniziare in modo di cominciare magari a ridurre l'utilizzo di questi.
"Rggb":
Questa domanda invece non è pertinente, ma perché - credo, correggimi se sbaglio - nasce dall'errata convinzione che si acquisti energia elettrica dall'estero per soddisfare una domanda interna. Invece non è così: l'aquisto è legato a logiche di mercato - che per inciso fanno guadagnare solo chi produce energia elettrica, e non fanno risparmiare nessun utente o azienda - tant'é che quando occorre e conviene l'Italia (ovvero l'Enel) VENDE ai francesi..

Questo non lo sapevo ho sempre creduto che in Italia non riuscissero a soddisfare il fabbisogno nazionale.
"Faussone":
Se i francesi o gli sloveni (tanto per non avercela solo coi galletti) continuassero invece col nucleare, l'aver rinunciato noi non ci darebbe molto di più in termini di sicurezza.... Penso sia ovvio che il problema vada affrontato su scala internazionale.

Hai ragione infatti non solo in Italia si dovrebbe iniziare una rivoluzione energetica ma in tutto il mondo, soprattutto per i paesi emergenti (Cina, Brasile ecc) e per quelli in via di sviluppo, sia perchè aumentando la richiesta di energia il mercato non è detto che regga, sia perchè aumenterebbero a dismisura i danni ambientali, ma anche perchè non avendo come abitudine uno stile di vita come il nostro potrebbero indirizzarsi direttamente verso un uso più responsabile delle energie senza troppo sforzo, alcuni di essi come il Brasile ad esempio già stanno tentando di sostituire il petrolio e i suoi derivati con l'alcool anche se non è detto che sia la via migliore magari stanno cercando di arrangiarsi diversamente.

Rggb1
"Faussone":
... (mi sembrava di aver sentito che all'Enel costa meno comprare energia dai francesi che ne hanno in sovrappiù piuttosto che produrla in molti casi).

Vero. Il fatto è che ne abbiamo in sovrappiù pure noi; come ho detto, è solo logica di mercato.

"Faussone":
Hai risposto alla seconda parte della questione, ma sulla prima parte?

Ho risposto dopo: a che pro il nucleare da noi in Italia, che più o meno ci guadagnano i soliti senza vantaggi per i cittadini? Questo è indipendente dalla questione, ovvero varrebbe anche se non ci fosse nessun altro in EU ad avere reattori nucleari di potenza.

Per quanto riguarda un progetto europeo, non credo sarà possibile nemmeno in futuro - principalmente per ragioni politico-economiche - ma non si sa mai: la speranza (che qualcuno rinsavisca, nel caso) è l'ultima a morire.

Faussone
Grazie Rggb delle risposte.

"Rggb":
[quote="Faussone"]Senza energia nucleare potremmo fare a meno adesso dei combustibili fossili (ammettiamo pure che l'autotrazione elettrica sia già pronta)?
Se il prezzo del petrolio renderà il combustibile fossile non più conveniente e il nucleare a fusione non è ancora pronto che si fa? Basteranno l'eolico, il solare, l'idroelettrico, il geotermico ecc ?




La domanda è pertinente, ha il solo difetto di vedere il mondo come è adesso e a come pensare di sostituire un pezzo con un altro - non stiamo su SimCity ;)
Per esempio: perché ci preoccupa tanto la possibilità di rimanere senza auto? Perché fa parte delle nostre abitudini; ma siamo proprio sicuri che il modello del futuro sarà uguale, o che comunque questo sia il miglior modello possibile?

La mia risposta è che sicuramente potremmo fare a meno dei combustibili fossili; non "adesso" ovviamente, i tempi di trasformazione sono lunghi - e quasi mai traumatici. E non sarà probabilmente necessario farne a meno, più realisticamente ne useremo sempre meno, usandoli in modo più efficiente e per provvedere ai fabbisogni di più persone.
[ L'attuale tendenza è invece opposta: ne usiamo sempre di più, ma non per soddisfare più persone, quindi prima o poi qualcosa dovrà cambiare in questo senso. ]

[/quote]

Sono d'accordo con te che lo stile di vita attuale possa non essere il migliore possibile, e certamente non sarebbe sostenibile.
Spero abbia ragione sul fatto che i tempi saranno lunghi, se adesso il costo del petrolio iniziasse a aumentare drasticamente sarebbero grossi guai, per tutta l'economia mondiale. Implicitamente mi sembra confermi comunque che adesso senza petrolio e senza nucleare non potremmo vivere, giusto?
Per te la domanda in termini di "adesso" non è sensata, spero proprio tu abbia ragione. Comunque io non so neanche cosa sia SimCity....





"Rggb":

[quote="Faussone"]Se la scelta non sarà su scala europea, che senso ha rinunciare noi italiani, per poi comprare energia dal nucleare prodotta per esempio in Francia?

Questa domanda invece non è pertinente, ma perché - credo, correggimi se sbaglio - nasce dall'errata convinzione che si acquisti energia elettrica dall'estero per soddisfare una domanda interna. Invece non è così: l'aquisto è legato a logiche di mercato - che per inciso fanno guadagnare solo chi produce energia elettrica, e non fanno risparmiare nessun utente o azienda - tant'é che quando occorre e conviene l'Italia (ovvero l'Enel) VENDE ai francesi...
[/quote]

Io queste cose le ignoro (mi sembrava di aver sentito che all'Enel costa meno comprare energia dai francesi che ne hanno in sovrappiù piuttosto che produrla in molti casi).
Hai risposto alla seconda parte della questione, ma sulla prima parte?
Se i francesi o gli sloveni (tanto per non avercela solo coi galletti) continuassero invece col nucleare, l'aver rinunciato noi non ci darebbe molto di più in termini di sicurezza.... Penso sia ovvio che il problema vada affrontato su scala internazionale.



"Rggb":

[quote="Faussone"]Rinunciare al nucleare cosa significa? Rinunciare anche alla ricerca sul nucleare?

Da noi questo passo è già stato compiuto alla fine degli anni '60: è stata volutamente segata (sic) la ricerca, settore che aveva bellissime prospettive, e che da allora vivacchia con pochi soldini. In sintesi: "rinunciando alla ricerca, abbiamo rinunciato anche al nucleare". C'è stata poi una botta definitiva dopo il disastro di Chernobyl.

Ed è anche uno dei motivi che fanno di me l'antinuclearista che sono: comprare da altri tecnologia e brevetti conviene A CHI? Ai cittadini no di sicuro, e nemmeno alle aziende (a meno non si chiamino Impregilo e siano chiamate per fare una bella cementata...)

L'opposto sarebbe sensatissimo: se i nostri cari governanti impostassero VERAMENTE un programma di ricerca, sarei il primo ad essere felice dei suoi frutti, centrali nucleari comprese, anche vicino casa mia. Ma come è già stato fatto notare in altri interventi, non solo un programma di ricerca ma nemmeno una decente politica energetica è mai esistita in Italia.[/quote]

Nulla da dire qui. Credo hai pienamente ragione, purtroppo.
Io comunque volevo fare un discorso su scala mondiale, ma forse nel resto del mondo si può essere più fiduciosi sul futuro della ricerca energetica in generale e nucleare in particolare.

process11
Contrario.

Rggb1
"Faussone":
Senza energia nucleare potremmo fare a meno adesso dei combustibili fossili (ammettiamo pure che l'autotrazione elettrica sia già pronta)?
Se il prezzo del petrolio renderà il combustibile fossile non più conveniente e il nucleare a fusione non è ancora pronto che si fa? Basteranno l'eolico, il solare, l'idroelettrico, il geotermico ecc ?

La domanda è pertinente, ha il solo difetto di vedere il mondo come è adesso e a come pensare di sostituire un pezzo con un altro - non stiamo su SimCity ;)
Per esempio: perché ci preoccupa tanto la possibilità di rimanere senza auto? Perché fa parte delle nostre abitudini; ma siamo proprio sicuri che il modello del futuro sarà uguale, o che comunque questo sia il miglior modello possibile?

La mia risposta è che sicuramente potremmo fare a meno dei combustibili fossili; non "adesso" ovviamente, i tempi di trasformazione sono lunghi - e quasi mai traumatici. E non sarà probabilmente necessario farne a meno, più realisticamente ne useremo sempre meno, usandoli in modo più efficiente e per provvedere ai fabbisogni di più persone.
[ L'attuale tendenza è invece opposta: ne usiamo sempre di più, ma non per soddisfare più persone, quindi prima o poi qualcosa dovrà cambiare in questo senso. ]

"Faussone":
Se la scelta non sarà su scala europea, che senso ha rinunciare noi italiani, per poi comprare energia dal nucleare prodotta per esempio in Francia?

Questa domanda invece non è pertinente, ma perché - credo, correggimi se sbaglio - nasce dall'errata convinzione che si acquisti energia elettrica dall'estero per soddisfare una domanda interna. Invece non è così: l'aquisto è legato a logiche di mercato - che per inciso fanno guadagnare solo chi produce energia elettrica, e non fanno risparmiare nessun utente o azienda - tant'é che quando occorre e conviene l'Italia (ovvero l'Enel) VENDE ai francesi...

"Faussone":
Rinunciare al nucleare cosa significa? Rinunciare anche alla ricerca sul nucleare?

Da noi questo passo è già stato compiuto alla fine degli anni '60: è stata volutamente segata (sic) la ricerca, settore che aveva bellissime prospettive, e che da allora vivacchia con pochi soldini. In sintesi: "rinunciando alla ricerca, abbiamo rinunciato anche al nucleare". C'è stata poi una botta definitiva dopo il disastro di Chernobyl.

Ed è anche uno dei motivi che fanno di me l'antinuclearista che sono: comprare da altri tecnologia e brevetti conviene A CHI? Ai cittadini no di sicuro, e nemmeno alle aziende (a meno non si chiamino Impregilo e siano chiamate per fare una bella cementata...)

L'opposto sarebbe sensatissimo: se i nostri cari governanti impostassero VERAMENTE un programma di ricerca, sarei il primo ad essere felice dei suoi frutti, centrali nucleari comprese, anche vicino casa mia. Ma come è già stato fatto notare in altri interventi, non solo un programma di ricerca ma nemmeno una decente politica energetica è mai esistita in Italia.

Benny24
"mistake89":
Secondo me in Italia, da un po', c'è un grosso problema. Andiamo avanti di emergenze in emergenze ed è assente totalmente la pianificazione. Questo significa, sotto ogni punto di vista, arrancare.

Condivido pienamente.

mistake89
"sonoqui_":
[quote="mistake89"]Per esperienza personale, grazie ai pannelli solari che ho sul mio tetto, risparmio molto, produco il giusto in un anno per essere (quasi) autosufficiente.

Sono daccordo con quanto hai descritto, riguardo al piano energetico per la ristrutturazione (seria) delle case, anche se in alcuni casi non è proprio così semplice la questione, basta pensare alla case costruite in pietra. Ma direi anche unna rivoluzione culturale sull'approccio ai consumi, intesi in senso generico (prodotti, energia...), e quindi al lavoro.
Solo su questo punto che ho riportato devo fare qualche commento, perchè non si formino delle idee poco corrette. Un impianto di conversione da energia solare a energia elettrica non è mai autosufficiente (a meno che non si consumi solo quello che produce istantaneamente), anche se ne installi uno che in un anno produce più energia di quanta ne consumi. Questo perchè i consumi di energia avvengono anche nei periodi in cui la conversione dell'impianto è scarsa e con picchi di potenza anche superiori rispetto alla potenza fornita normalmente da questo.
C'è bisogno anche del collegamento alla rete o in alternativa di un sistema di stoccaggio dell'energia, comprensivo del sistema di regolazione correlato alla produzione di energia, perchè, in quest'ultimo caso, l'impianto possa essere definito propriamente sufficiente ai consumi.[/quote]

Sì certo, hai fatto bene a specificarlo. Con autosufficiente intendevo che la differenza tra l'energia prodotta in un anno e quella utilizzata è prossima allo 0.
E son d'accordo purtroppo anche quando dici che non è sempre così facile; da me c'è un centro storico piuttosto esteso e sono convinto che lì la possibilità di impianti solari sia abbastanza scarsa.

Secondo me in Italia, da un po', c'è un grosso problema. Andiamo avanti di emergenze in emergenze ed è assente totalmente la pianificazione. Questo significa, sotto ogni punto di vista, arrancare.
Tempo fa vidi un servizio a Report (se non ricordo male) nel quale si spiegava la pianificazione industriale che faceva la Svizzera, "rubando" all'Italia la piccola e media impresa. Era incredibile vedere come si preoccupavano da ora, del problema occupazione e sviluppo economico che si sarebbe palesato da lì a pochi anni.
Questo vuol dire programmazione seria!

sonoqui_1
Questa è una idea secondo me errata. L'accumulo di ricchezza è negativo per quanto riguarda lo sviluppo ecnomico, ma rivedere i propri consumi non significa bloccare lo sviluppo economico e non significa necessariamente accumulare ricchezza.
Significa semplicemente scegliere in base a dei criteri, in particolare al rapporto costi benefici che derivano da prodotti e servizi richiesti.
Hai mai visto quanti camion ci sono nelle autostrade e quante automobili ci sono nelle città? Ti sei mai chiesto che cosa trasportano e di cosa hanno bisogno per trasportare?
Stando ad alcuni dati che ho visto il settore dei trasporti ha una percentuale nel fabbisogno energetico complessivo di circa il 30%. è una percentuale abbastanza alta.

Leonardo891
"sonoqui_":
Ma direi anche unna rivoluzione culturale sull'approccio ai consumi, intesi in senso generico (prodotti, energia...), e quindi al lavoro.

Che cosa intendi di preciso?
Perché ridurre i consumi potrebbe comportare seri problemi alla crescita dell'economia.

sonoqui_1
"mistake89":
Per esperienza personale, grazie ai pannelli solari che ho sul mio tetto, risparmio molto, produco il giusto in un anno per essere (quasi) autosufficiente.

Sono daccordo con quanto hai descritto, riguardo al piano energetico per la ristrutturazione (seria) delle case, anche se in alcuni casi non è proprio così semplice la questione, basta pensare alla case costruite in pietra. Ma direi anche unna rivoluzione culturale sull'approccio ai consumi, intesi in senso generico (prodotti, energia...), e quindi al lavoro.
Solo su questo punto che ho riportato devo fare qualche commento, perchè non si formino delle idee poco corrette. Un impianto di conversione da energia solare a energia elettrica non è mai autosufficiente (a meno che non si consumi solo quello che produce istantaneamente), anche se ne installi uno che in un anno produce più energia di quanta ne consumi. Questo perchè i consumi di energia avvengono anche nei periodi in cui la conversione dell'impianto è scarsa e con picchi di potenza anche superiori rispetto alla potenza fornita normalmente da questo.
C'è bisogno anche del collegamento alla rete o in alternativa di un sistema di stoccaggio dell'energia, comprensivo del sistema di regolazione correlato alla produzione di energia, perchè, in quest'ultimo caso, l'impianto possa essere definito propriamente sufficiente ai consumi.

Faussone
Io ho risposto "non so".

Qualcuno potrebbe rispondere a queste domande?
(Io davvero non ho una risposta chiara.)

Senza energia nucleare potremmo fare a meno adesso dei combustibili fossili (ammettiamo pure che l'autotrazione elettrica sia già pronta)?
Se il prezzo del petrolio renderà il combustibile fossile non più conveniente e il nucleare a fusione non è ancora pronto che si fa? Basteranno l'eolico, il solare, l'idroelettrico, il geotermico ecc ?
[ Prima o poi si dovrà pensare a quello.
Il nucleare di quarta generazione è paragonabile ad una fonte rinnovabile dal poco che so.]

Se la scelta non sarà su scala europea, che senso ha rinunciare noi italiani, per poi comprare energia dal nucleare prodotta per esempio in Francia?



Rinunciare al nucleare cosa significa? Rinunciare anche alla ricerca sul nucleare?
[Il futuro energetico sarà (speriamo entro i prossimi 100 anni) il nucleare a fusione, che ad oggi dal poco che so è la sola fonte che potrebbe davvero sostituire i combustibili fossili. Quando si dice no si intende solo il nucleare "vecchio" spero,su quello siamo d'accordo, ma non è facile spiegarlo alla gente comune.]

gundamrx91-votailprof
Mistake, Gi8, anche io sono d'accordo con voi e l'ideale, ora come ora, sarebbe appunto investire in tal senso; peccato pero' che al momento solo i piu' ricchi possono permettersi un tal lusso e di questo passo (gli stipendi sono anni che non aumentano e quando lo fanno non reggono il passo con l'inflazione) sara' sempre piu' difficile per il ceto medio anche solo pensare "al futuro", quando la cosa principale a cui si pensa e' "ma arrivo a fine mese???" Gia' comprare una casa oggi e' un salasso, figuriamoci una ecologica (a parte che qui in Sardegna per ora non ho visto dei costruttori che ci pensano...) che avrebbe dei prezzi esorbitanti, anche se giustificati. Giusto per fare un paio di conti, ora io con il mio stipendio pago il mutuo, i prestiti a cui sono stato costretto, tutti i "vizi", cioe' luce, telefono, gas, condominio, benzina... e basta, per mangiare non ce la faccio. Per fortuna mia moglie lavora (insegna...) quindi alla fine si vive anche se non possiamo permetterci altro (ah si, le tasse universitarie :-D), neppure di mettere da parte dei soldi per la vecchiaia, pero' non mi lamento di certo visto che le cose basilari le ho.
E le famiglie che hanno uno stipendio solo? E i giovani che non trovano lavoro? Si sono sempre le stesse cose di sempre, mia nonna diceva le stesse cose 30 anni fa, mio padre dice le stesse cose da una vita, e io ugualmente.
Il punto e' che il sistema Italia, per il momento, non e' strutturato per pensare al futuro perche' non conviene...Non so voi ma io la vedo abbastanza male per i prossimi.... diciamo 20 anni, periodo in cui non avremo penso grossi cambiamenti di direzione se l'unico obbiettivo dei nostri governanti e' di far soldi sulle nostre spalle, piuttosto che dirigere con coscienza un paese. E noi, parlo in generale, preoccupati di "sopravvivere" lasciamo correre indignandoci ogni tanto, ma con l'idea di tirare a campare (come del resto spesso si fa), e nel frattempo la situazione peggiora.
Per quanto tempo pensiamo di poter andare avanti? Qualcuno parlava di rivoluzione, altro che pensare alle centrali nucleari.... e forse non ha tutti i torti.

Gi81
Mistake condivido in pieno quanto hai detto.
"mistake89":
Purtroppo noi (e di conseguenza la nostra classe politica) sembriamo poco lungimiranti.
Direi che, alla fine, il vero problema è proprio questo: non si pensa al futuro, alle future generazioni.
Troppo facile fare una centrale nucleare. Ma pensiamo alle conseguenze, al dopo-centrale. A tutti i problemi che comporta.

mistake89
In realtà l'idea per le nuove case di adattarle a puntino non è assolutamente male. Ma purtroppo, come detto in precedenza, manca un piano di sviluppo energetico serio.
Per esperienza personale, grazie ai pannelli solari che ho sul mio tetto, risparmio molto, produco il giusto in un anno per essere (quasi) autosufficiente.
Purtroppo i costi iniziali, nonostante gli incentivi, non sono agevoli, perché si tratta di impiantare su una superficie esistente.
Un piano energetico serio prevederebbe i panelli integrati nelle tegole, magari con un piano condominiale, che permettono di produrre di più (in quanto disposti sull'intera superficie), con minor costo di produzione, meno fattore di rischio dovuto all'installazione...

Ovviamente questo è solo un passo, perché poi bisognerebbe iniziare a parlare di isolamento termico, riscaldamenti...

Purtroppo noi (e di conseguenza la nostra classe politica) sembriamo poco lungimiranti.

Gi81
"mircoFN":
Per Gi8: non confondiamo energia con potenza, please!
Infatti la mia era una citazione :-D

edit: riscrivo, per intero la citazione. Me la ricordavo decisamente male
"Rifare le case, ripensare alla casa! La macchina è morta e sulla macchina c'è una tecnologia straordinaria, col GPS, tutta elettronica, 5 anni di garanzia.
La casa ha una tecnologia di ottant'anni fa! Bisogna ripensare alla casa che può diventare una fabbrica di energia: fare rete per l'energia.
Sviluppo delle fonti rinnovabili. Almeno i comuni dovrebbero mettere su i loro insediamenti.
Ci sono gli eolici: noi non abbiamo bisogno di una centrale nucleare che produce un milione di watt,
abbiamo bisogno di un milione di cittadini che producono un watt a testa!"

legendre
"Gi8":
Non abbiamo bisogno di una centrale che produce un milione di megawatt di energia,
abbiamo bisogno di un milione di persone che producono ciascuno un megawatt di energia (cit. Beppe Grillo)

Tipo Matrix?

mircoFN1
Ho votato No ma non del tutto convinto.
Il sistema di produzione è meno inquinante di molti altri ma rimangono aperti i problemi dello smaltimento delle scoria e del decommissioning degli impianti.
Rimane inoltre aperto il cruciale problema della valutazione del rischio basato sul fattore umano.
Sicuramente però una energia NON ADATTA al nostro paese delle banane.
Credo infine che la vera rivoluzione energetica sia nel RISPARMIO di risorse sul quale i margini sono mostruosi.

Per Gi8: non confondiamo energia con potenza, please!

Gi81
Io ho votato "No". Sono da sempre contrario al nucleare.
Non abbiamo bisogno di una centrale che produce un milione di megawatt di energia,
abbiamo bisogno di un milione di persone che producono ciascuno un megawatt di energia (cit. Beppe Grillo)

Leonardo891
Ho votato "Si, però non sono del tutto convinto."
Mi spiego meglio.

Per il nucleare in Italia sono quasi del tutto contrario più o meno per le ragioni seguenti:
"GraDam91":
Anche io come molti penso che in Italia la cosa è impraticabile per una serie di motivi che secondo me sono molto importanti da valutare se si vogliono prendere determinate decisioni; se non riusciamo a smaltire neanche la minuscola parte di rifiuti radioattivi provenienti dagli ospedali (vedere qui), oppure come succede anche per smaltire i rifiuti normali cosa succederebbe se dovessimo eliminare tonnelate di scorie provenienti dalle centrali? Le daremo alla criminalità organizzata, ci faremo avvelenare e arricchiremo ancora di più i nostri politici? Forse sarebbe meglio di no.

In Italia, insomma, più che altro mi spaventa ciò che la mafia potrebbe fare in relazione al nucleare ed il fatto che non riusciamo a gestire i rifiuti ordinari, figuriamoci le scorie nucleari...

Per il nucleare in paesi civili, sviluppati e democratici, invece, sono quasi favorevole per mancanza di alternative serie.
Molti parlano di risparmio energetico, rinnovabili ma ciò è sufficiente per l'industria pesante? Il sole non è un po' troppo aleatorio?
Non bisogna ridurre le emissioni di anidride carbonica, inoltre? A tal proposito ricordo a tutti che il nucleare non inquina, è pulita come fonte di energia, nonostante si rischi il disastro nel caso in cui qualcosa vada male, ma non mi sembra che le piattaforme e le navi petrolifere siano così sicure.
Invito coloro che si dichiarano contrari al nucleare a riflettere a cosa accadrebbe al prezzo del petrolio se, tanto per fare un esempio, la Francia uscisse anche solo gradualmente dal nucleare...
Giusto per chiarificare la mia posizione secondo me è irrealistico pensare che il fabbisogno energetico mondiale si riduca anzi, aumenterà e spingere al massimo sul risparmio energetico per contrastare questa tendenza rischierebbe di danneggiare profondamente l'economia mondiale.

GraDam91
Anche io come molti penso che in Italia la cosa è impraticabile per una serie di motivi che secondo me sono molto importanti da valutare se si vogliono prendere determinate decisioni; se non riusciamo a smaltire neanche la minuscola parte di rifiuti radioattivi provenienti dagli ospedali (vedere qui), oppure come succede anche per smaltire i rifiuti normali cosa succederebbe se dovessimo eliminare tonnelate di scorie provenienti dalle centrali? Le daremo alla criminalità organizzata, ci faremo avvelenare e arricchiremo ancora di più i nostri politici? Forse sarebbe meglio di no. Io sono contrario alle centrali nucleari da moltissimo tempo prima del disastro in Giappone (da quando ho incominciato a capire la pericolosità della radioattività), non solo in Italia ma sono contrario alla loro realizzazione in ogni parte del mondo sia per il fatto dello smaltimento delle scorie, sia perchè come è successo a Chernobyl (o anche in altre parti del mondo), a chi deve controllare può sempre sfuggire qualcosa e dato che eventi di questo tipo sono altamente disastrosi per l'ambiente e una piccola c*****a provoca danni per moltissimi anni, sarebbe meglio mantenersi un ambiente vivibile per il futuro piuttosto che produrre 50 anni energia e poi accorgersi che tutto l'ecosistema è stato distrutto. L'unica cosa per la quale secondo me si può leggittimare l'uso di queste tecniche e di questi elementi è la ricerca scientifica che avanzando un giorno potrà portarci a produrre energia in maniera del tutto pulita (magari attraverso la fusione nucleare o in qualche altro modo). È vero che ad oggi le fonti rinnovabili e pulite non riuscirebbero a soddisfare tutto il fabisogno di energia mondiale però potrebbero dare un grande contibuto, magari non ad eliminare del tutto l'uso degli idrocarburi e del nucleare ma almeno a ridurlo, per fare ciò sarebbe anche molto utile sensibilizzare le persone a ridurre i consumi energetici ad esempio incentivarle a prendere i mezzi pubblici invece dell'auto facendo diminuire i costi di abbonamenti e biglietti, usare lampadine a basso consumo per ridurre i consumi elettrici, vietare ai grossi centri commerciali di mettere migliaia di tv accese a "guardarsi da sole" ecc. So che non è semplice realizzare cose di questo tipo ma mai si comincia e mai avremo miglioramenti. Naturalmente un sistema basato sul ricavo di energia da più fonti anche se non del tutto pulite (come le biomasse o l'alcool che producono CO2) è un'ottima soluzione l'importante è che non si esageri nel loro uso come si fa oggi con il petrolio e i suoi derivati e si cerchi di indirizzare sempre più a fonti non inquinanti.
Saluti.

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