L'emergenza rifiuti non c'è più
Mi è capitato di vedere il tg2 ieri sera e ho dedotto che l'emergenza rifiuti a Napoli non c'è più.
Come si spiegherebbe diversamente il fatto che oltre 5 minuti del programma di informazione siano stati dedicati, con tanto di servizio da Londra, allo scottante problema degli UFO in Gran Bretagna?
Sono contento, però, perché con il caldo che avanza il problema rifiuti sarebbe stato ancora più grave di quanto lo era in campagna elettorale. Che sollievo, il problema degli UFO a Londra effettivamente mi preoccupa molto meno, per non parlare dei problemi di coppia di Carlo e Camilla.
ciao
Come si spiegherebbe diversamente il fatto che oltre 5 minuti del programma di informazione siano stati dedicati, con tanto di servizio da Londra, allo scottante problema degli UFO in Gran Bretagna?
Sono contento, però, perché con il caldo che avanza il problema rifiuti sarebbe stato ancora più grave di quanto lo era in campagna elettorale. Che sollievo, il problema degli UFO a Londra effettivamente mi preoccupa molto meno, per non parlare dei problemi di coppia di Carlo e Camilla.
ciao
Risposte
"Leonardo89":
[quote="gugo82"]Con un po' di ritardo segnalo un editoriale di Travaglio ad AnnoZero (28/10), che faceva un po' il punto della situazione.
Mi viene proprio da vomitare...

Un passaggio comunque mi ha colpito: perché il comune di Napoli non è stato commissariato?[/quote]
Non sò...
Posso solo ipotizzare che la situazione sia talmente ingestibile che nessuno si voglia assumere la responsabilità di cambiare, ergo meglio mantenere lo status quo.
"gugo82":
Con un po' di ritardo segnalo un editoriale di Travaglio ad AnnoZero (28/10), che faceva un po' il punto della situazione.
Mi viene proprio da vomitare...

Un passaggio comunque mi ha colpito: perché il comune di Napoli non è stato commissariato?
Con un po' di ritardo segnalo un editoriale di Travaglio ad AnnoZero (28/10), che faceva un po' il punto della situazione.
D'altra parte ancora non si è capito come vogliono risolvere la situazione.
***
Una considerazione a parte per la differenziata, anzi una domanda: diciamo che, di botto, tutta la provincia di Napoli comincia a differenziare massivamente la plastica, il vetro, la carta e l'alluminio.
Che fine fa questa roba?
A quanto posso immaginare, questo differenziato andrebbe rivenduto a qualche azienda in grado di riutilizzare il prodotto (tipo, le bottiglie di plastica a chi produce felpe di "pile").
Ma qui in Campania, ci sono aziende del genere?
Se sì, quanto prodotto possono lavorare?
E se non ci sono, conviene di più vendere il differenziato fuori regione o seppellirlo in discarica?
D'altra parte ancora non si è capito come vogliono risolvere la situazione.
***
Una considerazione a parte per la differenziata, anzi una domanda: diciamo che, di botto, tutta la provincia di Napoli comincia a differenziare massivamente la plastica, il vetro, la carta e l'alluminio.
Che fine fa questa roba?
A quanto posso immaginare, questo differenziato andrebbe rivenduto a qualche azienda in grado di riutilizzare il prodotto (tipo, le bottiglie di plastica a chi produce felpe di "pile").
Ma qui in Campania, ci sono aziende del genere?
Se sì, quanto prodotto possono lavorare?
E se non ci sono, conviene di più vendere il differenziato fuori regione o seppellirlo in discarica?
Meno male che silvio c'è!
Effettivamente non si può dire che non ci sia, ma solo per certe cose.
Non aveva già risolto i problemi dell'immondizia a Napoli con un blitz ben 2 anni or sono? Non lo tiene più il consiglio dei ministri nella capitale partenopea?
Forse però questo è un bene, riduce l'immondizia che si accumula in città!
Effettivamente non si può dire che non ci sia, ma solo per certe cose.
Non aveva già risolto i problemi dell'immondizia a Napoli con un blitz ben 2 anni or sono? Non lo tiene più il consiglio dei ministri nella capitale partenopea?
Forse però questo è un bene, riduce l'immondizia che si accumula in città!
"ham_burst":
Solo una cosa: ...che schifo
Non lo dire a me...
Ad ogni modo, noto che l'immondizia è tornata ad accumularsi in questi giorni; non so se è una coincidenza o sono gli autocompattatori che non passano a ritirarla da un paio di giorni. Domani vedrò.
***
Due parole sugli autocompattatori: quelli dell'ASIA (Azienda Servizi d'Igiene Ambientale, insomma l'azienda degli spazzini della provincia Napoli) praticamente dalle mie parti non si vedono più da un mesetto.
Piuttosto passano degli autocompattatori tutti bianchi, senza insegne, con solo un microscopico adesivo sulla parte anteriore (tra parabrezza e mascherina del radiatore).
Mi domando se ciò sia dovuto ai recenti incendi di camion (ma mi pare improbabile che tutto il vecchio parco mezzi abbia preso fuoco...), agli episodi d'intimidazione subiti dai netturbini dalle mie parti (quest'estate sono accaduti un paio di fatti strani e per un certo periodo gli autocompattatori hanno girato sotto scorta), oppure alla volontà di mettere in mano la raccolta a società private di cui non si conosce la proprietà...
Solo una cosa: ...che schifo
Per chi avesse 15 minuti da spendere, segnalo questo breve documentario curato da una troupe di ValigiaBlu.it:
Nell'inferno di Terzigno (video)
e l'omonimo articolo d'accompagnamento di Arianna Ciccone pubblicato anche su L'Espresso (qui).
Tra le altre cose, ricordo un'osservazione (per me del tutto fuori luogo) di david_e, datata 23/5/2008:
che trova risposta nel documentario e nell'articolo, di cui riporto due passi significativi:
Nell'inferno di Terzigno (video)
e l'omonimo articolo d'accompagnamento di Arianna Ciccone pubblicato anche su L'Espresso (qui).
Tra le altre cose, ricordo un'osservazione (per me del tutto fuori luogo) di david_e, datata 23/5/2008:
"david_e":
Io non ho capito perché solo a Napoli e provincia le discariche significhino "condannare i nostri figli". In tutto il resto del mondo questa cosa non esiste(*)... Io sono abbastanza convinto che dietro questo delirio ambientalista (perché di delirio si tratta) ci sia una volontà manipolatrice che lavora per trarre beneficio dalla situazione...
[...]
---------------------------------
(*) certo nessuno vuole una discarica dietro casa, ma tutto questo casino in una situazione di emergenza, tra l'altro, è a dir poco ingiustificabile.
che trova risposta nel documentario e nell'articolo, di cui riporto due passi significativi:
"Arianna Ciccone, in Nell'inferno di Terzigno":snu7hz0j:
[...] fa impressione avere davanti l'immensità del Parco Nazionale del Vesuvio scavato da dentro da cave ormai inquinate come fossero tumori. Gli operai stanno lavorando e spostano i rifiuti in compagnia dei gabbiani, i veri padroni della zona. La loro presenza tra l'altro è la spia di una discarica "fatta male". Il Vesuvio è patrimonio dell'Unesco, la Commissione Petizioni del Parlamento europeo in visita ad aprile ha dato parere negativo all'apertura delle discariche.
Ma bastava la logica per arrivare alla stessa conclusione: in questo territorio aprire discariche è un vero e proprio "crimine" ambientale. E ora pensano di aprire la seconda: Cava Vitiello, che diventerebbe la discarica più grande d'Europa con una capacità di stoccaggio stimata ben oltre i 10 milioni di tonnellate. Questo significa che l'emergenza non si concluderà mai, che ci saranno altri 20 anni di sversamento. La gente è scesa in strada per dire basta.
[...]
«Noi ai politici non ci crediamo più, non ci fidiamo più di nessuno, di Bertolaso, di Berlusconi, destra, sinistra. Noi siamo soli, soli contro di loro». Stiamo parlando di una discarica con fuoriuscite di biogas e percolato lasciato a cielo aperto, quando la legge prevede la raccolta e il trattamento, una discarica che nessuno può controllare, nel bel mezzo di un Parco Nazionale, in una zona vulcanica.
Visto che il tema è la "emergenza" rifiuti continuiamo pure a parlare dei soli domestici e alimentari (anche se come ho già detto, nelle discariche e fuor di esse c'è di tutto: vernici eternit copertoni plastiche mercurio elettronica... non mi stupirei ci trovassero del plutonio).
Hai illustrato uno dei punti fondamentali, e quindi avrai capito che siamo lontani anni luce. Ma non facciamo i pecoroni: diamoci da fare.
Vedi sopra: come possono venirne a capo senza un ciclo complessivo ben definito? Per ora si arrangiano come possono.
I sistemi economici si adeguano, i sistemi industriali cambiano. Non è scritto da nessuna parte che una fabbrica che fa imballaggi - per dire - continui per secoli ad esistere. Non esistono più treni a vapore: che fine hanno fatto le fabbriche coinvolte nel ciclo delle macchine a vapore? E' stato un dramma?
Scusa Faussone, questa mi sembra una favoletta messa in giro da imprenditori allevatori di polli. Dove l'hai letta, ti ricordi..? Sono curioso assai.
Perché vedi, tanto per fare un esempio, in Romagna non è che siano proprio tutti contenti di come tal A****ri inquini i fiumi e i terreni con i suoi allevamenti intensivi di pollame. Boh, forse son prevenuto
Bella domanda, ma io penso di si. Certo, mi baso pure io sull'intuizione, e su considerazioni economiche forse un po' grossolane.
"Faussone":
A proposito di differenziata, differenziare i rifiuti dovrebbe essere reso il più comodo possibile: per esempio perché le confezioni di tutti i prodotti non sono regolamentate in modo da facilitarne lo smaltimento? Poi dovrebbe essere vietato confezionare un prodotto con parti che necessitano di essere differenziate in troppe componenti.
Hai illustrato uno dei punti fondamentali, e quindi avrai capito che siamo lontani anni luce. Ma non facciamo i pecoroni: diamoci da fare.
"Faussone":
Nella mia regione la raccolta differenziata non è decollata ma mi è capitato di vedere le liste e le istruzioni per la raccolta differenziata distribuite in alcuni comuni lombardi ad esempio, e sono veramente folli...
Vedi sopra: come possono venirne a capo senza un ciclo complessivo ben definito? Per ora si arrangiano come possono.
"Faussone":
Poi ci sono altri discorsi complessi da fare su come chiedere di consumare meglio e meno senza deprimere l'economia mondiale basata sul consumo.
I sistemi economici si adeguano, i sistemi industriali cambiano. Non è scritto da nessuna parte che una fabbrica che fa imballaggi - per dire - continui per secoli ad esistere. Non esistono più treni a vapore: che fine hanno fatto le fabbriche coinvolte nel ciclo delle macchine a vapore? E' stato un dramma?
"Faussone":
A proposito di carne comunque c'è un enorme differenza sull'impatto ambientale tra i diversi tipi, il pollo è davvero poco inquinante in termini di acqua e di energia richiesta, quasi paragonabile ad alcune culture vegetali da quel che leggevo tempo fa.
Scusa Faussone, questa mi sembra una favoletta messa in giro da imprenditori allevatori di polli. Dove l'hai letta, ti ricordi..? Sono curioso assai.
Perché vedi, tanto per fare un esempio, in Romagna non è che siano proprio tutti contenti di come tal A****ri inquini i fiumi e i terreni con i suoi allevamenti intensivi di pollame. Boh, forse son prevenuto

"Faussone":
A proposito di questo mi viene in mente anche un altro punto OT. Se tutti volessimo nutrirci di prodotti biologici e naturali (cioè che non provengano da allevamenti e culture intensive) questo davvero sarebbe sostenibile? Io penso di no, ma mi baso sull'intuizione, non è una provocazione lo chiedo perché vorrei avere qualche parere in merito....
Bella domanda, ma io penso di si. Certo, mi baso pure io sull'intuizione, e su considerazioni economiche forse un po' grossolane.
"Faussone":
Poi ci sono altri discorsi complessi da fare su come chiedere di consumare meglio e meno senza deprimere l'economia mondiale basata sul consumo.
Ok l'economia è basata sul consumo di beni e servizi, ma credo che funzionerebbe anche meglio se si concentrasse sul consumo di prodotti locali.
Sono le ingenti quantità di accumulo di ricchezza che a mio modo di vedere creano scompiglio nell'economia e questi sono proprio caratteristici di grandi catene di distribuzione di beni e servizi.
Il paragone tra colture e carne di pollo è un po' complicato, visto che sono cibi che hanno delle caratteristiche nutritive abbastanza diverse per l'essere umano, dovrebbe essere dato un peso ai diversi nutrienti.
Riguardo alla sostenibilità, con la concentrazione di popolazione che abbiamo in questi tempi non so se sarebbe possibile. Le risorse richieste per tutte le attività correlate alla produzione di prodotti alimentari sono la superficie di terreno, le risorse idriche, l'energia utilizzata per le lavorazioni meccaniche (ammesso che non si torni a lavorare la terra con gli animali, che comunque andrebbero nutriti per mantenersi in vita anche quando non lavorano), l'energia per il trasporto (oggi la maggior parte delle persone vive in città), la trasformazione, la conservazione (ammesso che non siano prese decisioni serie sul controllo delle quantità prodotte, come accordi tra produttori e gruppi di consumatori, almeno per i prodotti destinati ad un consumo locale, compresa soprattutto la carne), i materiali richiesti per il confezionamento, l'energia richiesta per tutte le attività correlate alle precedenti (ad esempio quella richiesta per i mezzi di trasporto dei lavoratori richiesti nelle diverse attività), l'energia richiesta per il recupero degli scarti, che contengono fertilizzanti per il terreno, che altrimenti si impoverirebbe (in teoria andrebbero considerati anche gli escrementi raccolti dal sistema fognario, che purtroppo raccoglie di tutto), l'energia spesa per la ulteriore fertilizzazione dei terreni, se il solo recupero dei nutrienti dagli scarti non fosse sufficiente. A questo aggiungiamoci i rischi che si corrono nel non utilizzare prodotti che proteggano le coltivazioni da infestanti, parassiti e organismi dannosi.
"Faussone":
A proposito di questo mi viene in mente anche un altro punto OT. Se tutti volessimo nutrirci di prodotti biologici e naturali (cioè che non provengano da allevamenti e culture intensive) questo davvero sarebbe sostenibile? Io penso di no, ma mi baso sull'intuizione, non è una provocazione lo chiedo perché vorrei avere qualche parere in merito....
se intendi veramente TUTTI no assolutamente; ma se molte persone lo facessero, l'agricoltura (intesa anche come allevamento biologico) ne risentirebbe positivamente, visto che anche lei ormai è in via di estinzione (giusto per rimanere in campo animale) per far spazio solamente ad allevamenti e colture intensive.
Anch'io penso che se l'iniziativa fosse lasciata solo alla bontà delle persone allora non se ne uscirà mai, sarebbe bello che il mondo funzionasse così...
Certo occorre educare e sensibilizzare i "cittadini", ma oltre a quello sono necessari decisi provvedimenti dall'alto (non solo punitivi).
A proposito di differenziata, differenziare i rifiuti dovrebbe essere reso il più comodo possibile: per esempio perché le confezioni di tutti i prodotti non sono regolamentate in modo da facilitarne lo smaltimento? Poi dovrebbe essere vietato confezionare un prodotto con parti che necessitano di essere differenziate in troppe componenti.
Nella mia regione la raccolta differenziata non è decollata ma mi è capitato di vedere le liste e le istruzioni per la raccolta differenziata distribuite in alcuni comuni lombardi ad esempio, e sono veramente folli... insomma occorrerebbe rendere alla fonte lo scarto più facile da smaltire.
Se dopo ciò ci sarà ancora qualcuno che se ne frega allora giù con la mannaia e le punizioni.
Ad ogni modo se in futuro sarà necessario consumare in modo diverso, cambiando abitudini alimentari, allora occorreranno provvedimenti davvero drastici e non ci si potrà nascondere, anche se questo andrà concertato a livello nazionale e la vedo davvero dura, quando saremo con le spalle al muro forse allora......
Poi ci sono altri discorsi complessi da fare su come chiedere di consumare meglio e meno senza deprimere l'economia mondiale basata sul consumo.
A proposito di carne comunque c'è un enorme differenza sull'impatto ambientale tra i diversi tipi, il pollo è davvero poco inquinante in termini di acqua e di energia richiesta, quasi paragonabile ad alcune culture vegetali da quel che leggevo tempo fa.
...certo che poi vorrei vedere come conciliare allevamento intensivo (di pollame nel caso specifico) e etica animalista.
A proposito di questo mi viene in mente anche un altro punto OT. Se tutti volessimo nutrirci di prodotti biologici e naturali (cioè che non provengano da allevamenti e culture intensive) questo davvero sarebbe sostenibile? Io penso di no, ma mi baso sull'intuizione, non è una provocazione lo chiedo perché vorrei avere qualche parere in merito....
Certo occorre educare e sensibilizzare i "cittadini", ma oltre a quello sono necessari decisi provvedimenti dall'alto (non solo punitivi).
A proposito di differenziata, differenziare i rifiuti dovrebbe essere reso il più comodo possibile: per esempio perché le confezioni di tutti i prodotti non sono regolamentate in modo da facilitarne lo smaltimento? Poi dovrebbe essere vietato confezionare un prodotto con parti che necessitano di essere differenziate in troppe componenti.
Nella mia regione la raccolta differenziata non è decollata ma mi è capitato di vedere le liste e le istruzioni per la raccolta differenziata distribuite in alcuni comuni lombardi ad esempio, e sono veramente folli... insomma occorrerebbe rendere alla fonte lo scarto più facile da smaltire.
Se dopo ciò ci sarà ancora qualcuno che se ne frega allora giù con la mannaia e le punizioni.
Ad ogni modo se in futuro sarà necessario consumare in modo diverso, cambiando abitudini alimentari, allora occorreranno provvedimenti davvero drastici e non ci si potrà nascondere, anche se questo andrà concertato a livello nazionale e la vedo davvero dura, quando saremo con le spalle al muro forse allora......
Poi ci sono altri discorsi complessi da fare su come chiedere di consumare meglio e meno senza deprimere l'economia mondiale basata sul consumo.
A proposito di carne comunque c'è un enorme differenza sull'impatto ambientale tra i diversi tipi, il pollo è davvero poco inquinante in termini di acqua e di energia richiesta, quasi paragonabile ad alcune culture vegetali da quel che leggevo tempo fa.
...certo che poi vorrei vedere come conciliare allevamento intensivo (di pollame nel caso specifico) e etica animalista.
A proposito di questo mi viene in mente anche un altro punto OT. Se tutti volessimo nutrirci di prodotti biologici e naturali (cioè che non provengano da allevamenti e culture intensive) questo davvero sarebbe sostenibile? Io penso di no, ma mi baso sull'intuizione, non è una provocazione lo chiedo perché vorrei avere qualche parere in merito....
"Leonardo89":
Certo che bisogna salvaguardare l'ambiente ma non si può sperare di farlo riducendo il consumo di carne o convincendo la gente ad usare meno l'automobile. Secondo me l'ambiente si salvaguarda con dei progressi tecnologici atti a rendere l'allevamento intensivo delle mucche non inquinante e cercando fonti di energia elettrica pulite unite all'uso di auto elettriche.
EDIT: non avevo ancora visto il post di Rggb.
Il consumismo non ragionato porta inevitabilmente ad uno spreco di energia. Penso che il primo passo da fare sia quello di ottimizzare l'utilizzo energetico e rendere le persone consapevoli di quelli che sono i reali bisogni primari da soddisfare.
Questo richiede un grande spirito di organizzazione e collaborazione, che non esiste. Immagino che alla fine accadrà quello che è successo da sempre, ci sarà chi potrà permettersi lo spreco e lo farà, inculcando a suo modo nelle menti che lo spreco è figo, mentre dall'altra parte ci sarà chi sarà sacrificato con oppressione psicologica e completamente demotivato nel suo operato.
La motivazione ritengo che sia una questione molto importante, su cui riflettere perchè costituisce la base di un comportamento razionale basato a sua volta su buoni principi. Che cosa ci propone oggi la pubblicità? Quale è il comportamento che, secondo i modelli oggi esistenti, viene facilitato?
La riduzione del fabbisogno energetico è un punto importante, direi anche più importante dell'obiettivo fissato attualmente, 20% al 2020 di copertura del fabbisogno da energia rinnovabile.
Perchè è importante? Perchè si renderà necessaria se la volontà è veramente quella di coprire mediante fonti rinnovabili una buona parte del fabbisogno energetico, in quanto le energie rinnovabili sono caratterizzate generalmente da una bassa distribuzione di potenza nel territorio, richiedono ampie superfici, manutenzione, attività correlate, sfruttano il territorio (come ad esempio l'utilizzo di legname vergine come biomassa), alcune non sono regolabili, come la potenza irradiata dal Sole o quella del vento e quindi prevedono dei sistemi di accumulo e ridistribuzione.
"Martino":
L'imposizione non può che far regredire. Se le persone non si rendono conto che un comportamento indotto dalla pigrizia li porterà a morire miseramente molto prima del tempo, le persone meritano di morire.
Purtroppo credo che quando tutti si renderanno conto che certi comportamenti porteranno alla rovina definitiva dell'ambiente, sarà troppo tardi. Sono dell'idea che certe volte le imposizioni "illuminate" siano utili per progredire.
Si sta andando quasi OT - ma non me ne dispiace 
Ne approfitto per inserire un altro spunto di riflessione (per Leonardo89 ma anche altri). C'è in realtà già una "imposizione" che piano piano costringerà a fare meno rifiuti: cominciando dai domestici, poi di riflesso quelli industriali e via via, arrivando anche a modificare in positivo (almeno un po') i nostri stili di consumo.
Questa roba miracolosa è - magia! - la raccolta differenziata, alla quale siamo "costretti". E pensateci bene: non è una gran rottura dover dividere tutto, la plastica lì la carta là il vetro sopra il biologico sotto..? E doverla tenere in casa, poi portarla fuori ai cassonetti, oppure aspettare l'orario della raccolta sotto casa... Che bello invece quando vado dal contadino, che un' butto via nulla, o dal vinaio quando gli riporto le bottiglie, o dal panaio che mi dà il pane nel sacchetto di carta; totale rifiuti: 1 sacchetto (che uso per la spazzatura, ovvio).
Ormai vari studi lo dimostrano, facendo la differenziata i consumi si modificano (in meglio). E solo per considerazioni egoistiche, mica perché ti fanno la multa. Solo, io desidererei che a questo ci si arrivasse per formazione e non perché - ahi quanto ha ragione Leonardo89 - la gente è abituata male, è gretta, pigra e menefreghista. In ogni caso, ben venga la differenziata.

Ne approfitto per inserire un altro spunto di riflessione (per Leonardo89 ma anche altri). C'è in realtà già una "imposizione" che piano piano costringerà a fare meno rifiuti: cominciando dai domestici, poi di riflesso quelli industriali e via via, arrivando anche a modificare in positivo (almeno un po') i nostri stili di consumo.
Questa roba miracolosa è - magia! - la raccolta differenziata, alla quale siamo "costretti". E pensateci bene: non è una gran rottura dover dividere tutto, la plastica lì la carta là il vetro sopra il biologico sotto..? E doverla tenere in casa, poi portarla fuori ai cassonetti, oppure aspettare l'orario della raccolta sotto casa... Che bello invece quando vado dal contadino, che un' butto via nulla, o dal vinaio quando gli riporto le bottiglie, o dal panaio che mi dà il pane nel sacchetto di carta; totale rifiuti: 1 sacchetto (che uso per la spazzatura, ovvio).
Ormai vari studi lo dimostrano, facendo la differenziata i consumi si modificano (in meglio). E solo per considerazioni egoistiche, mica perché ti fanno la multa. Solo, io desidererei che a questo ci si arrivasse per formazione e non perché - ahi quanto ha ragione Leonardo89 - la gente è abituata male, è gretta, pigra e menefreghista. In ogni caso, ben venga la differenziata.
"Leonardo89":
Ho l'impressione che nutriate troppa fiducia nella gente in generale. La gente dovrebbe informarsi in modo responsabile senza cadere vittima di tg di parte, dovrebbe fare la raccolta differenziata, dovrebbe mangiare in modo sano, produrre meno rifiuti ecc. ecc.
Tutto questo si scontra con il menefreghismo, l'ignoranza e la pigrizia.
No, questo è un punto cruciale: è partendo con questa mentalità che molte idee si infrangono sul nascere.
Prova a pensare anche alla banale raccolta differenziata: prima di essere testata, molti avranno pensato che fosse un flop o una seccatura.
In effetti non possiamo negare che buttare tutto in un cesto è molto più funzionale di averne 3-4 per casa per ogni differenziazione, eppure per fortuna l'abitudine della raccolta differenziata è in crescita (dove più dove meno, ma vabbé).
E in molte realtà è affermata.
Il problema è che avviare opere di sensibilizzazione e educazione ambientale non porta frutti a immediato termine, e questo è un primo scoraggiamento.
Per questo, secondo me, la soluzione dovrà arrivare dall'alto e o dovrà essere comoda o dovrà essere imposta.
Quindi se questa soluzione dall'alto arriva tardi o non è definitiva, diciamo "peccato beh!" e finisce il film?
Ho l'impressione che non si conoscano bene i termini del problema.
Devi immaginare oltre l'Europa e il mondo occidentale: in un sacco di posti nel mondo, per fortuna (non ho il coraggio di dire purtroppo, non sarebbe giusto) molte persone si stanno avviando ad avere uno stile di vita simile al nostro.
Presto anche a Pechino e a Nuova Delhi vorranno poter produrre i nostri 500kg di rifiuti annuali/persona e mangiare bistecca oggi e pollo domani.
Purtroppo questo non è possibile.
Per capirci, un animale ti restituisce 1 kg di carne (pulita senza scarti) dopo esser stato foraggiato con in media 15 kg di cereali (buoni anche per noi), ed è un fatto della biologia.
Per questo e molti altri casi non arriverà alcun teorema o legge biologica a poter cambiare le cose.
"Leonardo89":Permettimi di dire che questo è un ragionamento scolastico. Parli come se chi dice di consumare meno fosse un professore di liceo e la gente fossero gli studenti. Se il professore non interroga gli studenti non studiano: banale. Invece no. Gli studenti devono studiare anche se il professore non interroga. In realtà devono studiare anche se il professore non dice loro di studiare, perché devono essere responsabili. E' chiaro che quello che si deve cercare di fare è responsabilizzare le persone, non imporre loro cose da fare o da non fare. L'imposizione non può che far regredire. Se le persone non si rendono conto che un comportamento indotto dalla pigrizia li porterà a morire miseramente molto prima del tempo, le persone meritano di morire.
Come già detto, la gente è pigra e potrebbe non farlo semplicemente perché non ne ha voglia e, sul momento, non ci guadagna niente né qualcuno la obbliga.
Ho l'impressione che nutriate troppa fiducia nella gente in generale. La gente dovrebbe informarsi in modo responsabile senza cadere vittima di tg di parte, dovrebbe fare la raccolta differenziata, dovrebbe mangiare in modo sano, produrre meno rifiuti ecc. ecc.
Tutto questo si scontra con il menefreghismo, l'ignoranza e la pigrizia.
Per questo, secondo me, la soluzione dovrà arrivare dall'alto e o dovrà essere comoda o dovrà essere imposta.
PS: va da sé che l'unico modo sicuro per ridurre l'inquinamento dovuto all'allevamento intensivo delle vacche è non mangiare più le vacche.
@Rggb
Ho letto il post. Devo ammettere la mia sostanziale ignoranza in materia che mi impedisce di giudicare. Proverò ad informarmi, tempo permettendo.
Ricordiamoci, però, che le persone sono pigre (anzi, siamo pigri) e che, per molti, è già una rottura fin troppo elevata la raccolta differenziata. Certo, potrete chiamarla ignoranza e/o stupidità, probabilmente con ragione. Voglio solo dire che una eventuale soluzione al problema, quindi, se necessita dell'aiuto dei consumatori finali o dovrà essere per loro "comoda e non faticosa" oppure questi dovranno essere obbligati per legge a collaborare a questa soluzione (con pene certe in caso di non collaborazione, ovviamente).
No, certo, non volevo dire questo.
Come già detto, la gente è pigra e potrebbe non farlo semplicemente perché non ne ha voglia e, sul momento, non ci guadagna niente né qualcuno la obbliga.
Ho l'impressione che nutriate troppa fiducia nella gente in generale. La gente dovrebbe informarsi in modo responsabile senza cadere vittima di tg di parte, dovrebbe fare la raccolta differenziata, dovrebbe mangiare in modo sano, produrre meno rifiuti ecc. ecc.
Tutto questo si scontra con il menefreghismo, l'ignoranza e la pigrizia.
Per questo, secondo me, la soluzione dovrà arrivare dall'alto e o dovrà essere comoda o dovrà essere imposta.
Ok, d'accordo
però rimango dell'idea che uno debba avere il diritto di mangiare bistecche senza rimorsi di coscienza.
Ho letto il post. Devo ammettere la mia sostanziale ignoranza in materia che mi impedisce di giudicare. Proverò ad informarmi, tempo permettendo.
Ricordiamoci, però, che le persone sono pigre (anzi, siamo pigri) e che, per molti, è già una rottura fin troppo elevata la raccolta differenziata. Certo, potrete chiamarla ignoranza e/o stupidità, probabilmente con ragione. Voglio solo dire che una eventuale soluzione al problema, quindi, se necessita dell'aiuto dei consumatori finali o dovrà essere per loro "comoda e non faticosa" oppure questi dovranno essere obbligati per legge a collaborare a questa soluzione (con pene certe in caso di non collaborazione, ovviamente).
"gugo82":
E intanto che arriva il progresso tecnologico che si fa?
Si guarda la Terra morire?
No, certo, non volevo dire questo.
"gugo82":
Certo il progresso è importante, ma è molto più importante che il cittadino si assuma le proprie responsabilità e non deleghi sempre ogni cosa a provvedimenti/avvenimenti che gli calino dall'alto.
Se posso contribuire (anche in minimissima parte) ad inquinare meno, perchè non farlo? Se mangio carne due volte a settimana, anziché quattro, la mia salute non ne risente (anzi, migliora) quindi perchè non farlo?
Come già detto, la gente è pigra e potrebbe non farlo semplicemente perché non ne ha voglia e, sul momento, non ci guadagna niente né qualcuno la obbliga.
Ho l'impressione che nutriate troppa fiducia nella gente in generale. La gente dovrebbe informarsi in modo responsabile senza cadere vittima di tg di parte, dovrebbe fare la raccolta differenziata, dovrebbe mangiare in modo sano, produrre meno rifiuti ecc. ecc.
Tutto questo si scontra con il menefreghismo, l'ignoranza e la pigrizia.
Per questo, secondo me, la soluzione dovrà arrivare dall'alto e o dovrà essere comoda o dovrà essere imposta.
"gugo82":
P.S.: Tra parentesi, l'emissione dei gas serra è dovuta alla fermentazione degli escrementi degli animali... E mi risulta che sia un po' difficile, con qualsiasi tipo di tecnologia, impedire agli animali di defecare.
Ok, d'accordo


[OT]
Capisco però dimentichi che molti supermercati vendono il pane fresco di giornata in buste di carta come normalissimi negozi di alimentari.[/quote]
Avevo appunto scritto che erano esempi illustrativi e banali... Vabbè.
Certo che bisogna salvaguardare l'ambiente ma non si può sperare di farlo riducendo il consumo di carne o convincendo la gente ad usare meno l'automobile. Secondo me l'ambiente si salvaguarda con dei progressi tecnologici atti a rendere l'allevamento intensivo delle mucche non inquinante e cercando fonti di energia elettrica pulite unite all'uso di auto elettriche.[/quote]
E intanto che arriva il progresso tecnologico che si fa?
Si guarda la Terra morire?
Certo il progresso è importante, ma è molto più importante che il cittadino si assuma le proprie responsabilità e non deleghi sempre ogni cosa a provvedimenti/avvenimenti che gli calino dall'alto.
Se posso contribuire (anche in minimissima parte) ad inquinare meno, perchè non farlo? Se mangio carne due volte a settimana, anziché quattro, la mia salute non ne risente (anzi, migliora) quindi perchè non farlo?
P.S.: Tra parentesi, l'emissione dei gas serra è dovuta alla fermentazione degli escrementi degli animali... E mi risulta che sia un po' difficile, con qualsiasi tipo di tecnologia, impedire agli animali di defecare.
[/OT]
"Leonardo89":
[quote="gugo82"]- se compri il pane al supermercato, diciamo uno sfilatino, ci trovi intorno quella bellissima pellicola di plastica bucherellata; cosa che non succede se lo compri al panificio;
Capisco però dimentichi che molti supermercati vendono il pane fresco di giornata in buste di carta come normalissimi negozi di alimentari.[/quote]
Avevo appunto scritto che erano esempi illustrativi e banali... Vabbè.
"Leonardo89":
[quote="gugo82"]- l'allevamento intensivo delle mucche produce una quantità di gas serra e di rifiuti maggiori di una coltivazione di soya o di fagioli.
[...] Qui nessuno si è mai schierato contro il consumismo; piuttosto si pensa che alcuni aspetti della nostra società di consumo debbano essere resi più compatibili con il rispetto e la tutela dell'ambiente.
È un delitto contro il progresso o il benessere questo? Non credo; anche perchè se non si cambia, tra un po' di decenni non potremmo nemmeno più vivere su questo pianeta... E figurati allora quanto poco ti interesseranno "progresso" e "benessere".
Certo che bisogna salvaguardare l'ambiente ma non si può sperare di farlo riducendo il consumo di carne o convincendo la gente ad usare meno l'automobile. Secondo me l'ambiente si salvaguarda con dei progressi tecnologici atti a rendere l'allevamento intensivo delle mucche non inquinante e cercando fonti di energia elettrica pulite unite all'uso di auto elettriche.[/quote]
E intanto che arriva il progresso tecnologico che si fa?
Si guarda la Terra morire?
Certo il progresso è importante, ma è molto più importante che il cittadino si assuma le proprie responsabilità e non deleghi sempre ogni cosa a provvedimenti/avvenimenti che gli calino dall'alto.
Se posso contribuire (anche in minimissima parte) ad inquinare meno, perchè non farlo? Se mangio carne due volte a settimana, anziché quattro, la mia salute non ne risente (anzi, migliora) quindi perchè non farlo?
P.S.: Tra parentesi, l'emissione dei gas serra è dovuta alla fermentazione degli escrementi degli animali... E mi risulta che sia un po' difficile, con qualsiasi tipo di tecnologia, impedire agli animali di defecare.

[/OT]
"gugo82":
- se compri il pane al supermercato, diciamo uno sfilatino, ci trovi intorno quella bellissima pellicola di plastica bucherellata; cosa che non succede se lo compri al panificio;
Capisco però dimentichi che molti supermercati vendono il pane fresco di giornata in buste di carta come normalissimi negozi di alimentari.
"gugo82":
- l'allevamento intensivo delle mucche produce una quantità di gas serra e di rifiuti maggiori di una coltivazione di soya o di fagioli.
....
Qui nessuno si è mai schierato contro il consumismo; piuttosto si pensa che alcuni aspetti della nostra società di consumo debbano essere resi più compatibili con il rispetto e la tutela dell'ambiente.
È un delitto contro il progresso o il benessere questo? Non credo; anche perchè se non si cambia, tra un po' di decenni non potremmo nemmeno più vivere su questo pianeta... E figurati allora quanto poco ti interesseranno "progresso" e "benessere".
Certo che bisogna salvaguardare l'ambiente ma non si può sperare di farlo riducendo il consumo di carne o convincendo la gente ad usare meno l'automobile. Secondo me l'ambiente si salvaguarda con dei progressi tecnologici atti a rendere l'allevamento intensivo delle mucche non inquinante e cercando fonti di energia elettrica pulite unite all'uso di auto elettriche.
EDIT: non avevo ancora visto il post di Rggb.
"Leonardo89":
Sinceramente queste due non le ho capite.![]()
Comunque, Rggb, ho quasi l'impressione che tu vorresti fermare l'attuale nostra società consumistica.
Cosa hai contro il consumismo? Regolamentato, produce ricchezza e benessere (in effetti, però, sto andando OT).
Sinceramente penso che sia utopistico produrre meno rifiuti. Ovviamente bisogna riciclarli e/o smaltirli come si deve, certo, questo dovrebbe essere ovvio.
Mi sembri molto poco informato.
In effetti io sono contro il consumismo (che non è proprio come dire società dei consumi, ma effettivamente si va OT). Invece, non è utopistico produrre meno rifiuti, non è solo riciclandoli e smaltendoli come si deve che si può gestire la situazione, e non lo dico solo io.
Lo dice l'unione europea, lo dice l'agenzia ambiente nazionale, lo dicono le varie agenzie regionali per l'ambiente (per rimanere in tema "solo" ambientale, ma ovviamente il virgolettato è una forzatura). Lo dicono persone ed organizzazioni anche fuor di ogni sospetto.
Prova a fare alcune ricerche sul web, "gestione rifiuti" o "produzione rifiuti". Scoprirai che l'attuale situazione è insostenibile - in tempi brevi, e non in tempi lunghi. Scoprirai che non facciamo altro che riempire buche e ammorbare l'aria, e che questo ci costa soldi, tanti soldi, ma proprio tanti tanti soldi, tanto per rimanere in un ambito prettamente monetario.
Che poi la sensazione generale sia che le soluzioni siano riciclo, smaltimento e NON minor produzione, è evidenziato dal tuo intervento. Spero che ti informi e tu capisca quale sia lo strumento principale per la gestione rifiuti della nostra società dei consumi.