Canone-Rai...
Carissimi ragazzi, da poco si è pagato il solito (forse irritante) canone Rai. Ciò che chiedo a voi e di recare un buon motivo per cui: 1)Si debba pagare un tal tributo (domanda un po' troppo retorica); 2) Non sarebbe meglio privatizzare la Rai, o meglio tenerla lontana dai rami del Parlamento?
In attesa di vostre risposte, ringrazio anticipatamente per la collaborazione.
In attesa di vostre risposte, ringrazio anticipatamente per la collaborazione.

Risposte
Democrazia vuol dire che comanda il popolo, nel bene e nel male
Giusto... Ma siamo sicuri che il popolo voglia comandare? A me sembra che gli italiani siano sempre alla ricerca di una figura politica "forte" che trasmetta "sicurezza", un uomo scelto dal popolo (talvolta anche da Dio xD) per "salvare" l'Italia. E così di salvataggio in salvataggio, di regime in regime, si ripete sempre la stessa storia. Pure oggi hanno tutti la fissa del leader (della sinistra, della destra, della grande coalizione... ) come se il destino della nazione lo decidesse una persona sola. Quindi mi chiedo, ma questa smania di farsi comandare da qualcuno (l'imperatore, il papa, mussolini, berlusconi etc c etc...) non sarà un fattore genetico di noi italiani?

Pochi minuti fa è uscito questo video de "Il Fatto Quotidiano"
C'è l'intervista a Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell'Associazione delle imprese che investono in pubblicità (UPA), il quale sostiene che la Rai non deve essere privatizzata:
@menale:
Mica vuol dire prendere le migliori decisioni possibili.
Regime significa che c'è una personalità politica che assume un ruolo dominante nelle decisioni. E non significa necessariamente che queste decisioni prese siano sbagliate.
C'è l'intervista a Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell'Associazione delle imprese che investono in pubblicità (UPA), il quale sostiene che la Rai non deve essere privatizzata:
@menale:
"menale":E che c'entra? Democrazia vuol dire che comanda il popolo, nel bene e nel male.
E se il popolo fosse totalmente incapace di agire, vuoi per proprie colpe vuoi per colpe "terze"?
Mica vuol dire prendere le migliori decisioni possibili.
Regime significa che c'è una personalità politica che assume un ruolo dominante nelle decisioni. E non significa necessariamente che queste decisioni prese siano sbagliate.
"Gi8":
Quando il popolo vuole una cosa e si fa il contrario, non credo si possa parlare di democrazia, no?
E se il popolo fosse totalmente incapace di agire, vuoi per proprie colpe vuoi per colpe "terze"? Platone sosteneva che il potere dovesse essere gestito dai filosofi, unici possessori dell'equilibrio e scevri dal patos. E poi cos'è la democrazia (rappresentativa)? Un mero teatrino messo in scena per celare le lobby che gestiscono potere e non solo? Questa non è di certo una critica, ma uno sprono a portare avanti una discussione che ci conduce verso terreni molto "scottanti": quelli della gestione del potere.
P.S. Chiedo scusa se si stanno oltrepassando i confini delimitati dal titolo di questo post.
A mio parere, sì. Quando il popolo vuole una cosa e si fa il contrario, non credo si possa parlare di democrazia, no?
La discussione diventa interessante e le domande incalzanti:
regime?
"Gi8":
E il regime continua
regime?
Il problema, a mio parere, è a monte: la Costituzione prevede solo referendum abrogativi.
In pratica, possiamo solo cancellare leggi già in vigore (totalmente o in parte), mentre non è previsto il poter aggiungere nuovi commi alle leggi o crearne di nuove. Tutto qui
In quel referendum non si è fatto altro che togliere dalla legge che era allora in vigore le parole "a totale partecipazione pubblica"
Questo, da un punto di vista politico-mediatico, significa che sarebbe opportuno avviare una progressiva privatizzazione della Rai. Ma da un punto di vista legislativo-giuridico, non è strettamente necessario. E i partiti, troppo golosi della loro fetta di torta all'interno dell'azienda radio-televisiva, hanno fatto (e fanno) finta di niente.
Sarebbe stato opportuno, a mio parere, fare una cosa del genere:
sostituire le parole "a totale partecipazione pubblica" con "a totale partecipazione privata", oppure "a parziale partecipazione pubblica e parziale partecipazione privata". Così non ci sarebbero stati problemi.
Ma, come detto, la Costituzione non ci permette di aggiungere solo di tagliare. E il regime continua
In pratica, possiamo solo cancellare leggi già in vigore (totalmente o in parte), mentre non è previsto il poter aggiungere nuovi commi alle leggi o crearne di nuove. Tutto qui
In quel referendum non si è fatto altro che togliere dalla legge che era allora in vigore le parole "a totale partecipazione pubblica"
Questo, da un punto di vista politico-mediatico, significa che sarebbe opportuno avviare una progressiva privatizzazione della Rai. Ma da un punto di vista legislativo-giuridico, non è strettamente necessario. E i partiti, troppo golosi della loro fetta di torta all'interno dell'azienda radio-televisiva, hanno fatto (e fanno) finta di niente.
Sarebbe stato opportuno, a mio parere, fare una cosa del genere:
sostituire le parole "a totale partecipazione pubblica" con "a totale partecipazione privata", oppure "a parziale partecipazione pubblica e parziale partecipazione privata". Così non ci sarebbero stati problemi.
Ma, come detto, la Costituzione non ci permette di aggiungere solo di tagliare. E il regime continua
"Gi8":
Ho saputo poco tempo fa che nel 1995 è stato fatto un referendum proprio sulla privatizzazione della Rai.
Ebbene, è stato raggiunto il quorum e la maggioranza dei votanti si è espressa a favore della privatizzazione
Come sia possibile che non sia stato attuato?
"menale":A mio parere, assolutamente sì.
2) Non sarebbe meglio privatizzare la Rai, o meglio tenerla lontana dai rami del Parlamento?
Ho saputo poco tempo fa che nel 1995 è stato fatto un referendum proprio sulla privatizzazione della Rai.
Ebbene, è stato raggiunto il quorum e la maggioranza dei votanti si è espressa a favore della privatizzazione
Sono 17 anni, dunque, che la Rai dovrebbe essere privata, o comunque non più ente pubblico.
Questo per dire di quanto si tiene conto dei cittadini, del popolo