E' il cervello umano più potente di un computer?
Vi vorrei porre una questione ed eventualmente sapere cosa ne pensate. Capita molto spesso di discutere con altre persone riguardo la famosa questione se le IA superereranno l'uomo e cose simili. Io sono estremamemente convinto che nessuno è superiore all'altro, e mi riferisco nella fattispecie alla teoria tella calcolabilità.
Per me dire che le intelligenze artificiali non supereranno mai quella umana equivale a dire che il potere computazionale del cervello è superiore a quello del computer. E qui entra in gioco Turing : non aveva detto che se una cosa è calcolabile, allora la macchina di turing sarà in grado di calcolarla?
Allora ne consegue che :
1 - Una macchina di turing a n nastri può simulare un computer.
2 - Un computer può simulare il cervello umano.
3 - Il cervello umano può simulare sia la macchina di turing che il computer (e qui siamo nell'ovvietà).
Da questo si conclude che :
Il cervello non ha potere computazionale maggiore della macchina di turing (al massimo qui è una questione di tempo di esecuzione), e quindi dire che le IA non raggiungeranno mai l'uomo è una cavolata di per se. O meglio bisognerebbe dimostrare che il cervello ha un potere computazionale maggiore di quello di una macchina di Turing.
Ma Turing ha dimostrato come dicevo prima che la sua macchina può calcolare tutto ciò che è calcolabile, quindi l'affermazione di cui sopra non è vera per definizione.
Qualcuno potrebbe obiettare riguardo al tempo di esecuzione, infatti una macchina di turing a un nastro può simularne una multinastro in un tempo di $ O(k^2) $ dove k sono i nastri, e si potrebbe estendere questa relazione al numero di connessioni dei neuroni del cervello umano e al numero di connessioni che un computer a singolo processore è in grado di simulare. Cioè un computer può simulare le connessioni del cervello, in un tempo sì più lento, ma le può simulare. Quindi qui io ragiono come ha fatto Turing immaginando "un nastro infinito" per poter dire che la MDT può calcolare tutto (altrimenti il discorso non avrebbe alcun senso). Cioè io immagino un computer a cui, nella necessità, si può aggiungere abbastanza RAM e CPU da poter coprire lo spazio e il tempo richiesto. In questo caso la CPU rappresenta la puntina e la RAM il nastro di lavoro.
Quindi con questo discorso, voglio solo affermare che il problema si riduce alla creazione di calcolatori più efficienti e dare per scontato "Il cervello è superiore alla macchina" è come mettersi due belle foglie di fico sugli occhi. Abbiamo invece grazie a Turing una dimostrazione che essi sono equivalenti in termini di calcolabilità. E che si possono simulare a vicenda con un peggioramento del tempo di esecuzione.
Ovviamente il discorso è semplificato, ma penso di aver reso l'idea.
Ora senza alcuna presunzione, sia ben chiaro
voglio solo condividere la mia idea e vedere se ha senso, qualcuno è in grado di smontare il mio discorso?
Inoltre, siccome non credo di essere il primo ad averci pensato, conoscete qualche teorema o studio che affronta questo argomento? Ad esempio riducendo il tutto a vertex cover visto che in effetti il cervello umano è molto simile a un grafo.
Sto pensando di fare la mia tesi di laurea su questa cosa, che ne pensate?
Per me dire che le intelligenze artificiali non supereranno mai quella umana equivale a dire che il potere computazionale del cervello è superiore a quello del computer. E qui entra in gioco Turing : non aveva detto che se una cosa è calcolabile, allora la macchina di turing sarà in grado di calcolarla?
Allora ne consegue che :
1 - Una macchina di turing a n nastri può simulare un computer.
2 - Un computer può simulare il cervello umano.
3 - Il cervello umano può simulare sia la macchina di turing che il computer (e qui siamo nell'ovvietà).
Da questo si conclude che :
Il cervello non ha potere computazionale maggiore della macchina di turing (al massimo qui è una questione di tempo di esecuzione), e quindi dire che le IA non raggiungeranno mai l'uomo è una cavolata di per se. O meglio bisognerebbe dimostrare che il cervello ha un potere computazionale maggiore di quello di una macchina di Turing.
Ma Turing ha dimostrato come dicevo prima che la sua macchina può calcolare tutto ciò che è calcolabile, quindi l'affermazione di cui sopra non è vera per definizione.
Qualcuno potrebbe obiettare riguardo al tempo di esecuzione, infatti una macchina di turing a un nastro può simularne una multinastro in un tempo di $ O(k^2) $ dove k sono i nastri, e si potrebbe estendere questa relazione al numero di connessioni dei neuroni del cervello umano e al numero di connessioni che un computer a singolo processore è in grado di simulare. Cioè un computer può simulare le connessioni del cervello, in un tempo sì più lento, ma le può simulare. Quindi qui io ragiono come ha fatto Turing immaginando "un nastro infinito" per poter dire che la MDT può calcolare tutto (altrimenti il discorso non avrebbe alcun senso). Cioè io immagino un computer a cui, nella necessità, si può aggiungere abbastanza RAM e CPU da poter coprire lo spazio e il tempo richiesto. In questo caso la CPU rappresenta la puntina e la RAM il nastro di lavoro.
Quindi con questo discorso, voglio solo affermare che il problema si riduce alla creazione di calcolatori più efficienti e dare per scontato "Il cervello è superiore alla macchina" è come mettersi due belle foglie di fico sugli occhi. Abbiamo invece grazie a Turing una dimostrazione che essi sono equivalenti in termini di calcolabilità. E che si possono simulare a vicenda con un peggioramento del tempo di esecuzione.
Ovviamente il discorso è semplificato, ma penso di aver reso l'idea.
Ora senza alcuna presunzione, sia ben chiaro

Inoltre, siccome non credo di essere il primo ad averci pensato, conoscete qualche teorema o studio che affronta questo argomento? Ad esempio riducendo il tutto a vertex cover visto che in effetti il cervello umano è molto simile a un grafo.
Sto pensando di fare la mia tesi di laurea su questa cosa, che ne pensate?
Risposte
Scusami,
gli Algoritmi, frutto del solo "ragionamento", sono così importanti da superare la velocità dei più potenti mezzi tecnologici.
Tu prova ad inventare un algoritmo nuovo che fa scendere i tempi d'esecuzione così come fece Johnson (1977).
Ma anche senza migliorare i tempi: prova a farne uno "pratico" (usato nei GPS oggi) come fecero Pape e D’Esopo (1974)... Poi ci dirai quanti soldi avrai sul conto =)
gli Algoritmi, frutto del solo "ragionamento", sono così importanti da superare la velocità dei più potenti mezzi tecnologici.
Tu prova ad inventare un algoritmo nuovo che fa scendere i tempi d'esecuzione così come fece Johnson (1977).
Ma anche senza migliorare i tempi: prova a farne uno "pratico" (usato nei GPS oggi) come fecero Pape e D’Esopo (1974)... Poi ci dirai quanti soldi avrai sul conto =)
Il mio discorso andava un po più in profondità, comunque esistono teoremi dimostrati solo grazie ai computer. Inoltre il cervello umano ha già degli algoritmi che sono frutto dell'evoluzione, e allo stesso modo, se un computer avesse 500 milioni di anni per farlo potrebbe anche lui generarne di 'suoi' geneticamente.
"Branko":
Per me dire che le intelligenze artificiali non supereranno mai quella umana equivale a dire che il potere computazionale del cervello è superiore a quello del computer. E qui entra in gioco Turing : non aveva detto che se una cosa è calcolabile, allora la macchina di turing sarà in grado di calcolarla?
Secondo me sono tipi di "ragionamento" - algoritmi? - diversi. Nel senso che il computer non avrà mai, ad es., l'intuizione o l'illuminazione per risolvere qualcosa.

Poi, ricordiamo che la tesi di Turing è un'ipotesi o, comunque, non è stata ufficialmente dimostrata. O sbaglio?
Allora ne consegue che :
1 - Una macchina di turing a n nastri può simulare un computer.
Ricordo che una MdT è già un computer di per sé.
2 - Un computer può simulare il cervello umano.
Discorso di prima. A meno che non si riesca a dire a un computer di decidere a "intuito" o, comunque, usando mezzi non razionali, la simulazione è lontana. Si ferma al "ragionamento logico", un po' troppo poco dato che la vita è illogica ed è l'irrazionalità a muovere le persone.
3 - Il cervello umano può simulare sia la macchina di turing che il computer (e qui siamo nell'ovvietà).
Mi piace "siamo nell'ovvietà".

Da questo si conclude che :
Il cervello non ha potere computazionale maggiore della macchina di turing (al massimo qui è una questione di tempo di esecuzione), e quindi dire che le IA non raggiungeranno mai l'uomo è una cavolata di per se. O meglio bisognerebbe dimostrare che il cervello ha un potere computazionale maggiore di quello di una macchina di Turing.
Però il cervello può agire irrazionalmente o, comunque, senza motivi apparenti e il computer non lo fa. E' vero che windows 8 ogni tanto mi regala qualche schermata blu o non carica il mio profilo utente ma non credo che sia perché "gli va così".

Ma Turing ha dimostrato come dicevo prima che la sua macchina può calcolare tutto ciò che è calcolabile, quindi l'affermazione di cui sopra non è vera per definizione.
Ricordo che non è stato dimostrato, ma magari sbaglio.

Cioè un computer può simulare le connessioni del cervello, in un tempo sì più lento, ma le può simulare.
Mah, non sono informatico quindi non mi esprimo qui.

Quindi qui io ragiono come ha fatto Turing immaginando "un nastro infinito" per poter dire che la MDT può calcolare tutto (altrimenti il discorso non avrebbe alcun senso).
Immaginando un nastro infinito. Noi possiamo immaginare, ma il computer?

dare per scontato "Il cervello è superiore alla macchina" è come mettersi due belle foglie di fico sugli occhi
Il cervello non sarà mai superiore ad una macchina e, anzi, ha costruito macchine proprio per darsi una mano. Anche se si trovasse un modo per far "ragionare a caso" le macchine - computer quantistici? - il cervello se ha un'intuizione o un'idea in genere cerca di fare la cosa giusta e questo in una macchina la vedo una cosa lontana.
Ora senza alcuna presunzione, sia ben chiarovoglio solo condividere la mia idea e vedere se ha senso, qualcuno è in grado di smontare il mio discorso?
Peccato che il mio weekend finirà presto - meglio che lavoro, per carità! - e vedrò poco se e come si svilupperà questa discussione.
Per i grafi passo la palla, non mi piacevano all'università e li ho dimenticati poi... di vertex cover ricordo solo che era NP completo e basta!

Per il resto, rispondendo al tuo post successivo, il teorema dei quattro colori è stato dimostrato "dal" computer ma la dimostrazione si è basata sull'analisi di tutte le possibili mappe e non sul ragionamento.

E... in bocca al lupo per la laurea e buona tesi.

Sinceramente trovo che questo discorso sia come cercare di determinare se una macchina del caffé sia più potente o meno di un frullatore. Sono due sistemi differenti con scopi differenti, e ognuno supera ampiamente l'altro nelle loro capacità specifiche. Bisogna inoltre dire che il cervello è un sistema che funziona con meno di 25W.
Il cercello è un sistema nato per essere rapido ed efficiente. L'essere logico e sempre corretto non è un obbiettivo del cervello. Anche perché ci sono tipi di errori che sono potenzialmente un vantaggio evoluzionistico (specialmente nella determinazione dei potenziali pericoli). Inoltre, se non ricordo male da un articolo di scienze che ho letto qualche anno fa, ha la caratteristica di evolvere in modo casuale per rendersi più adattabile. Il cervello surclassa ogni computer in praticamente ogni calcolo di computer vision e similari (seppur i computer stiano migliorando grazie a sistemi prettamente probabilistici) nonché nel muovere uno scheletro umanoide.
Un computer è un sistema nato per dare risposte precise. In pratica è l'evoluzione di una calcolatrice. Nel fare calcoli surclassa ogni cervello umano di ampio margine. Quando cerca invece di simulare caratteristiche umane è generalmente inferiore. Nel senso, certamente può batterci a scacchi, ma scacchi è un sistema computer-friendly che mette alla prova il nostro cervello appunto perché il nostro cervello non pensa come un computer.
Per intenderci il nostro cervello è un sistema per risolvere alcuni sistemi NP-completi in modo approssimato e il più rapido possibile. Il computer è invece nato per risolvere tutto ciò che non è NP-completo. I computer quantistici non sono sicuro che siano sempre più rapidi di un computer classico binario, non ho mai approfondito l'argomento. In ogni caso anche loro non sono nati per risolvere problemi del tipo di quelli che il cervello risolve tutti i giorni.
Sostanzialmente i computer sono nati perché il nostro cervello è (1) impreciso e (2) si annoia facilmente. La dimostrazione dei 4 colori è stata conclusa con il pc solo perché il calcolo che rimaneva da fare era un spreco di capacità intellettive e il computer era più provo ad assolvere quel compito specifico.
Il cercello è un sistema nato per essere rapido ed efficiente. L'essere logico e sempre corretto non è un obbiettivo del cervello. Anche perché ci sono tipi di errori che sono potenzialmente un vantaggio evoluzionistico (specialmente nella determinazione dei potenziali pericoli). Inoltre, se non ricordo male da un articolo di scienze che ho letto qualche anno fa, ha la caratteristica di evolvere in modo casuale per rendersi più adattabile. Il cervello surclassa ogni computer in praticamente ogni calcolo di computer vision e similari (seppur i computer stiano migliorando grazie a sistemi prettamente probabilistici) nonché nel muovere uno scheletro umanoide.
Un computer è un sistema nato per dare risposte precise. In pratica è l'evoluzione di una calcolatrice. Nel fare calcoli surclassa ogni cervello umano di ampio margine. Quando cerca invece di simulare caratteristiche umane è generalmente inferiore. Nel senso, certamente può batterci a scacchi, ma scacchi è un sistema computer-friendly che mette alla prova il nostro cervello appunto perché il nostro cervello non pensa come un computer.
Per intenderci il nostro cervello è un sistema per risolvere alcuni sistemi NP-completi in modo approssimato e il più rapido possibile. Il computer è invece nato per risolvere tutto ciò che non è NP-completo. I computer quantistici non sono sicuro che siano sempre più rapidi di un computer classico binario, non ho mai approfondito l'argomento. In ogni caso anche loro non sono nati per risolvere problemi del tipo di quelli che il cervello risolve tutti i giorni.
Sostanzialmente i computer sono nati perché il nostro cervello è (1) impreciso e (2) si annoia facilmente. La dimostrazione dei 4 colori è stata conclusa con il pc solo perché il calcolo che rimaneva da fare era un spreco di capacità intellettive e il computer era più provo ad assolvere quel compito specifico.
Secondo me sono tipi di "ragionamento" - algoritmi? - diversi. Nel senso che il computer non avrà mai, ad es., l'intuizione o l'illuminazione per risolvere qualcosa.![]()
Poi, ricordiamo che la tesi di Turing è un'ipotesi o, comunque, non è stata ufficialmente dimostrata. O sbaglio?
Chiedo venia. La tesi di church turing è un'ipotesi, fa parte proprio di quei famosi assiomi indimostrabili su cui tanto si è divertito Godel

Io credo che il discorso dell'illuminazione sia fuorviante, per esempio cosa ti dice che quando hai un'intuizione in realtà una parte del tuo cervello non abbia lavorato costantemente in modo silenzioso, fino a trovare una soluzione? In questo caso somiglia molto a quello che fa un computer, con le dovute proporzioni.
Ricordo che una MdT è già un computer di per sé.
Sì nel senso di calcolatore, ma mi riferivo alla macchina RAM.
Discorso di prima. A meno che non si riesca a dire a un computer di decidere a "intuito" o, comunque, usando mezzi non razionali, la simulazione è lontana. Si ferma al "ragionamento logico", un po' troppo poco dato che la vita è illogica ed è l'irrazionalità a muovere le persone.
Prendi per assurdo che domani qualcuno prende un cervello atomo per atomo, e ricostruisce con una simulazione il suo funzionamento alla perfezione. Dai per scontato che un computer così potente possa esistere, questa macchina dunque non pensa?
Per quanto lentamente siamo già in grado di simulare varie tipologie di neuroni, più o meno simili a quelli naturali, per "induzione"...il problema è che simulare 30'000 neuroni che funzionano per un secondo può richiedere molto più tempo.
Per questo ne facevo una questione di tempo di esecuzione...
[quote]Cioè un computer può simulare le connessioni del cervello, in un tempo sì più lento, ma le può simulare.
Mah, non sono informatico quindi non mi esprimo qui.

Attualmente esiste un progetto che mira a copiare un centimetro di corteccia di un topo in una rete neurale, pare che ci stiano riuscendo, sebbene in maniera poco efficiente.
Immaginando un nastro infinito. Noi possiamo immaginare, ma il computer?![]()
Bisogna chiarire cosa significa nastro infinito, in sostanza turing dice : "immaginiamo che il problema richieda 10'000^23 celle di memoria, allora immaginiamo di poter aggiungere abbastanza nastro da coprire lo spazio richiesto". Cioè in realtà non è il nastro ad essere infinito, ma la nostra capacità di crearne uno adeguatamente lungo ogni volta che ci serve. Per questo il discorso non avrebbe senso, visto che come sappiamo ogni calcolatore (compresi noi) può solo analizzare cose in qualche modo finite. Vedi per esempio il paradosso di zenone, mica lo risolviamo con un loop...abbiamo capito nel tempo che i paradossi sono "trappole". Il dispiacere di non risolverlo ci fa cercare costantemente un appiglio, e quando lo risolviamo abbiamo piacere e tramandiamo agli altri che apprendono questi concetti senza realmente risolverli da soli. Non è una specie di programmazione sociale? Cioè la società ci programma per capire gli inghippi, ma appena nati non sapremmo neanche dire papà se non lo sentissimo dagli altri.
Il cervello non sarà mai superiore ad una macchina e, anzi, ha costruito macchine proprio per darsi una mano. Anche se si trovasse un modo per far "ragionare a caso" le macchine - computer quantistici? - il cervello se ha un'intuizione o un'idea in genere cerca di fare la cosa giusta e questo in una macchina la vedo una cosa lontana.
La "cosa giusta" è ciò che crea piacere, cioè il cervello risponde producendo endorfine, dopamina e compagnia bella

Un meccanismo del genere è sicuramente simulabile, il problema è di tipo computazionale, cioè ha un costo altissimo mettere in relazione milioni di immagini, suoni e concetti ecc.
Peccato che il mio weekend finirà presto - meglio che lavoro, per carità! - e vedrò poco se e come si svilupperà questa discussione.
Sì sicuramente meglio lavorare

Per il resto, rispondendo al tuo post successivo, il teorema dei quattro colori è stato dimostrato "dal" computer ma la dimostrazione si è basata sull'analisi di tutte le possibili mappe e non sul ragionamento.![]()
Ti faccio un esempio, prendi un bambino di prima elementare quando fa una somma...prendiamo 2 + 2, si mette a contare. E fa uno...due e arriva a 4. In qualche modo ragiona come un computer, è la creazione poi di queste mappe di dati che permette in futuro di "sapere già" qualcosa. E' il sonno appunto parte vitale di tutto ciò, perché avviene la trasmissione dalla memoria a breve termine (un po come una ram) in veri e propri collegamenti neuronali (un po come gli inode di un filesystem in un disco rigido).
E... in bocca al lupo per la laurea e buona tesi.
Grazie ancora manca qualche esamello, ma conto di farcela!
Sinceramente trovo che questo discorso sia come cercare di determinare se una macchina del caffé sia più potente o meno di un frullatore. Sono due sistemi differenti con scopi differenti, e ognuno supera ampiamente l'altro nelle loro capacità specifiche. Bisogna inoltre dire che il cervello è un sistema che funziona con meno di 25W.
No non è così, io voglio capire se il cervello rientra nella tesi di church-turing o no. Perché nel secondo caso essa stessa sarebbe confutata. Io credo che siano MDT-equivalenti, tutto qui. Certo non posso dimostrarlo.
E' vero che il cervello funziona con 25W, ma è altrettanto vero che gran parte del suo funzionamento (soprattutto quelle funzioni che abbiamo ereditato dai nostri antenati più vecchi come i rettili) è di tipo chimico. Dunque il cervello è un sistema elettrochimico, e considerare la mera potenza elettrica come unità di misura del suo consumo è errato. Inoltre il cervello ha un 'framerate' di circa 100 HZ, questo significa che i segnali al suo interno si propagano più lentamente rispetto a un processore a transistor, e quindi c'è meno consumo elettrico. Come i moderni computer è in grado di aumentare e diminuire il suo 'framerate' in situazioni particolari, come quando sei in pericolo e percepisci il tempo più lentamente.
Il cercello è un sistema nato per essere rapido ed efficiente. L'essere logico e sempre corretto non è un obbiettivo del cervello. Anche perché ci sono tipi di errori che sono potenzialmente un vantaggio evoluzionistico (specialmente nella determinazione dei potenziali pericoli). Inoltre, se non ricordo male da un articolo di scienze che ho letto qualche anno fa, ha la caratteristica di evolvere in modo casuale per rendersi più adattabile.
Non credo evolva casualmente nel vero senso della parola, dipende sempre da quella fase dei primi 2 anni di vita dove si creano le colonne portanti. In ogni caso è sempre l'ambiente circostante, e questo lo dimostrano esperimenti quali il gattino appena nato con l'occhio bendato che non vedrà mai da quell'occhio.
Il cervello surclassa ogni computer in praticamente ogni calcolo di computer vision e similari (seppur i computer stiano migliorando grazie a sistemi prettamente probabilistici) nonché nel muovere uno scheletro umanoide.
Beh è chiaro che 4 miliardi di anni di evoluzione contano tanto...i nostri algoritmi sono frutto della selezione naturale.
Un computer è un sistema nato per dare risposte precise. In pratica è l'evoluzione di una calcolatrice. Nel fare calcoli surclassa ogni cervello umano di ampio margine. Quando cerca invece di simulare caratteristiche umane è generalmente inferiore. Nel senso, certamente può batterci a scacchi, ma scacchi è un sistema computer-friendly che mette alla prova il nostro cervello appunto perché il nostro cervello non pensa come un computer. Per intenderci il nostro cervello è un sistema per risolvere alcuni sistemi NP-completi in modo approssimato e il più rapido possibile. Il computer è invece nato per risolvere tutto ciò che non è NP-completo. I computer quantistici non sono sicuro che siano sempre più rapidi di un computer classico binario, non ho mai approfondito l'argomento. In ogni caso anche loro non sono nati per risolvere problemi del tipo di quelli che il cervello risolve tutti i giorni.
Sento spesso parlare di "dementi sapienti" che sono in grado di fare calcoli impensabili per un comune umano, con questo non voglio negare quello che hai detto, voglio solo farti notare che il PC è sequenziale, piuttosto sincrono e molto veloce, il cervello umano parallelo, molto asincrono e relativamente lento. Dunque mi domando, cosa succederebbe se un domani si costruissero computer con decine di migliaia di mini-processori a 1 GHZ?
Sostanzialmente i computer sono nati perché il nostro cervello è (1) impreciso e (2) si annoia facilmente. La dimostrazione dei 4 colori è stata conclusa con il pc solo perché il calcolo che rimaneva da fare era un spreco di capacità intellettive e il computer era più provo ad assolvere quel compito specifico.
Questo l'ho commentato nella precedente risposta

Mi riferivo a questo http://www.lescienze.it/archivio/artico ... it-993191/
Comunque il funzionamento del cervello penso non dipenda soltanto dai neuroni, ma anche dalle altre cellule che popolano il cervello. Non sono sicuro che la nostra conoscenza del suo funzionamento (anche al solo livello cellulare) sia ancora completo. Comunque immagino che il problema più grande della tua trattazione sia legato alle definizioni. Insomma, quello che dico è che potrebbe essere impossibile definire un concetto di potenza sufficientemente grande da essere valido in una classe che comprenda sia i computer attuali che i cervelli.
Comunque il funzionamento del cervello penso non dipenda soltanto dai neuroni, ma anche dalle altre cellule che popolano il cervello. Non sono sicuro che la nostra conoscenza del suo funzionamento (anche al solo livello cellulare) sia ancora completo. Comunque immagino che il problema più grande della tua trattazione sia legato alle definizioni. Insomma, quello che dico è che potrebbe essere impossibile definire un concetto di potenza sufficientemente grande da essere valido in una classe che comprenda sia i computer attuali che i cervelli.
Vero, senza contare che noi abbiamo anche un sistema nervoso periferico, che comunque fa il suo gioco. Però il punto è che un po come nel pc il comportamento non è governato solo dai transistor, ma da tanti altri componenti (registri, bus, connettori, jumper, bios e chi più ne ha più ne metta) rimane comunque il fatto che il componente fondamentale del suo funzionamento rimane sempre il transistor. Allo stesso modo nel cervello è il neurone, quindi siccome noi vorremmo ricavarne un modello matematico è normale concentrarsi nella sua comprensione
, inoltre le sinapsi si attivano chimicamente e non elettricamente (i famosi neurotrasmettitori), quindi sono d'accordo con te. Sicuramente la genetica conta tanto, ma come dicevo prima il nostro scopo è ricavarne delle regole...

La verità è che l'idea di ispirarsi al cervello e all'intelligenza umana è per lo più superata, sia in ambito accademico che industriale. La ragione è in effetti molto semplice: simulare un essere umano significa principalmente simulare le sue emozioni, i suoi errori e le sue imperfezioni. La parte razionale è in effetti di facile implementazione e i computer sono in grado di usare metodi molto migliori dei nostri. La maggior parte della ricerca moderna in intelligenza artificiale è in effetti molto più mirata e specifica e tenta di creare dei sistemi in grado di aiutarci a prendere decisioni o a semplificarci il lavoro. Ogni giorno noi interagiamo in effetti con una quantità enorme di sistemi intelligenti, in grado di analizzare enormi quantità di dati e darci risposte quasi immediate. Sono normalmente questi i sistemi che si portano avanti: molto specifici e molto efficienti. Anche se ovviamente gli algoritmi di fondo sono poi applicabili a casistiche più generali.
"Branko":
Vi vorrei porre una questione ed eventualmente sapere cosa ne pensate. Capita molto spesso di discutere con altre persone riguardo la famosa questione se le IA superereranno l'uomo e cose simili. Io sono estremamemente convinto che nessuno è superiore all'altro, e mi riferisco nella fattispecie alla teoria tella calcolabilità.
Sono state scritte delle mezze enciclopedie su questo argomento eppure sembra che una descrizione chiara e completa di questo argomento non arriverà velocemente.
Comunque leggendo un po' i tuoi pensieri ci si accorge che mancano alcuno punti di base della discussione.
Il primo è che sostanzialmente il problema della AI si divide in due tronchi: quello SOFT e quello HARD.
Il problema AI SOFT, che potremmo tradurre come "semplice", riguarda tutte quelle classi di problemi per cui l'implementazione di una macchina in grado di risolverli non viene vista come un ostacolo insormontabile. Uno di questi problemi "soft" è ad esempio lo speech recognition, ovvero la traduzione da un segnale sonoro parlato ad un file di testo. Un altro è l'analogo "ottico" del problema, ovvero la lettura di parole e simboli su un supporto grafico. E' chiaro che il cervello deve in qualche modo occuparsi di questi problemi soft, e con la tecnologia a disposizioni non è un problema riprodurre le stesse funzioni.
Anche se i computer o i robot di oggi sono sono ancora all'altezza di un essere umano come velocità e versatilità nel riconoscere parole e simboli, il fatto di raggiungere o superare le prestazioni umane viene visto come una questione "di tempo" o di risorse computazionali, o di mancanza di algoritmi giusti.
Per l'aspetto soft dell'AI direi che si può concludere che il cervello umano verrà presto superato o è già stato superato, e questo non causa grosso clamore.
Poi c'è quello che secondo me è il vero problema dell'AI, quello che invece suscita molto clamore e discussioni infinite, e che a me personalmente è sempre sembrato molto affascinante. E' il problema HARD, quello che secondo me è l'unico vero problema dell'AI.
Il problema hard sarebbe "in pratica" di stabilire chi o cosa, quale macchina, potrebbe avere gli stessi connotati della coscienza e dell'esperienza umana. Ogni essere umano che abbia un pieno uso del suo cervello, riporta di "emozioni", "stati", "sensazioni" che egli sperimenta e prova. Ad esempio, l'esempio principe, è la visione dei colori. Quando vedo il cielo blu, io, e probabilmente ogni essere umano (si noti il probabilmente), abbiamo tutti la stessa sensazione visiva che chiamiamo "colore blu" e che non possiamo spiegare in alcun modo. Il blu non è altro che una frequenza elettromagnetica, ma nessuno ha la sensazione di vedere una frequenza, o un segnale elettrico o chimico, ma tutti hanno quella sensazione che chiamiamo colore. Il problema hard dell'AI è se qualche macchina potrà avere la stessa sensazione che abbiamo noi quando guardiamo il cielo blu. E come fare a riconoscere se qualche macchina ha questa sensazione. E come fare a capire in cosa esattamente si traduce la sensazione del blu nel nostro cervello. E... eccetera eccetera.
La letteratura è ormai immensa a riguardo. Alcuni nomi che si possono seguire: Noam Chomsky, Serle, Roger Penrose, Daniel Dennett, Richard Dawkins, Michael Gazzaniga, e da qui i link su internet non finiscono mai.
"vict85":
Sinceramente trovo che questo discorso sia come cercare di determinare se una macchina del caffé sia più potente o meno di un frullatore. Sono due sistemi differenti con scopi differenti, e ognuno supera ampiamente l'altro nelle loro capacità specifiche.
Beh, secondo me la questione non è così semplice. Un frullatore è un oggetto spiccatamente special-purpose, creato da un progettista per una determinata funzione e per funzionare in un certo ambiente. Senza stare a scrivere un trattato sui frullatori, possiamo ricordare che il frullatore serve per macinare oggetti di piccole dimensioni, relatovamente morbidi, ed ha bisogno di un operatore per farlo funzionare e di una fonte di energia pregiata come la rete elettrica.
Il cervello e il corpo umano sono l'apoteosi della macchina general-purpose. Da un certo punto di vista, il corpo e il cervello umano hanno come unico compito quello di sopravvivere e di riprodursi. Ovvero noi non abbiamo nessun altro compito se non quello di esistere. Poi chiaramente, per assolvere a questo compito bisogna occuparsi di "sotto-funzioni", come la respirazione e la regolazione degli equilibri chimici, che sono delegati ad apparati special-purpose.
Ora il discorso e la domanda è: esiste, può esistere, o esisterà una macchina che sia migliore dell'essere umano nel compito di esistere e sopravvivere ? E, ovviamente, di saper creare oggetti che agevolino questo compito, come sa fare l'uomo ?
Vista in quest'ottica, la competizione non è tra un frullatore e una macchina del caffè, ma tra macchine che si pongono al massimo livello di astrazione possibile, ovvero quello di "capire, comprendere, essere autonomi e conscienti" e di poter creare oggetti che servano alla sopravvivenza.
Sostanzialmente i computer sono nati perché il nostro cervello è (1) impreciso e (2) si annoia facilmente.
Questa affermazione è molto carina .In effetti, quasi a nessuno piace risolvere un integrale o calcolare una radice quadrata. Evidentemente il cervello non percepisce il calcolo di una radice quadrata come utile alla sopravvivenza e alla riproduzione. Anche se la radice serve a calcolare la dose giusta di un farmaco da iniettare contro il cancro.
Invece, offrire una cena a una ragazza "interessante", viene percepito come estremamente utile alla sopravvivenza e alla riproduzione.

"Branko":
Sto pensando di fare la mia tesi di laurea su questa cosa, che ne pensate?
Un'ottima idea.
In realtà la mia frase relativa alla macchina del caffé e al frullatore aveva il solo scopo di evidenziare che usiamo il termine potenza senza fornirgli una reale definizione. A mio avviso la domanda più sensata da porsi non è “esiste, può esistere, o esisterà una macchina che sia migliore dell'essere umano nel compito di esistere e sopravvivere?” ma “è possibile definire un concetto di migliore all'interno della classe dei sistemi di questo tipo?”. A mio avviso la domanda è no anche solo per i computer attuali, certo è possibile dare particolari concezioni di migliore (il numero di flops per esempio) ma nessuno esprime davvero il concetto di migliore in maniera definitiva. La stessa cosa vale anche per gli umani. Teniamo conto che un concetto di migliore di questo tipo dovrebbe, ridotto ai cervelli umani, fornire un ordine degli esseri umani in base alla potenza del loro cervello (i cervelli non sono tutti uguali anche se potrebbero avere tutti la stessa potenza).
Quello che sto dicendo è che se non è possibile definire cosa sia migliore allora è impossibile rispondere alla domanda che vi state ponendo perché non ha alcun senso.
Comunque vorrei far notare che, tranne qualche eccezione come l'OCR per gli indirizzi postali, i computer non sono ancora così bravi nei problemi AI SOFT. E molti degli algoritmi migliori non simula il cervello ma cerca metodi più pc-friendly come le hidden markov chain. Inoltre è piuttosto insensato puntare su più potenza per risolvere il problemi perché su questo frangente si è arrivati ad una situazione piuttosto stagnante (la potenza dei PC desktop è relativamente stabile da anni). Immagino che come informatici ve l'abbiano fatto notare[nota]Se non ve l'hanno detto direi che la mia opinione sulla laurea in informativa decresce parecchio.[/nota], comunque i problemi sono principalmente legati a dei limiti fisici dei circuiti attuali (vi sono poi problemi con il fatto che le memoria sono piuttosto lente).
Quello che sto dicendo è che se non è possibile definire cosa sia migliore allora è impossibile rispondere alla domanda che vi state ponendo perché non ha alcun senso.
Comunque vorrei far notare che, tranne qualche eccezione come l'OCR per gli indirizzi postali, i computer non sono ancora così bravi nei problemi AI SOFT. E molti degli algoritmi migliori non simula il cervello ma cerca metodi più pc-friendly come le hidden markov chain. Inoltre è piuttosto insensato puntare su più potenza per risolvere il problemi perché su questo frangente si è arrivati ad una situazione piuttosto stagnante (la potenza dei PC desktop è relativamente stabile da anni). Immagino che come informatici ve l'abbiano fatto notare[nota]Se non ve l'hanno detto direi che la mia opinione sulla laurea in informativa decresce parecchio.[/nota], comunque i problemi sono principalmente legati a dei limiti fisici dei circuiti attuali (vi sono poi problemi con il fatto che le memoria sono piuttosto lente).
"Branko":
Io credo che il discorso dell'illuminazione sia fuorviante, per esempio cosa ti dice che quando hai un'intuizione in realtà una parte del tuo cervello non abbia lavorato costantemente in modo silenzioso, fino a trovare una soluzione? In questo caso somiglia molto a quello che fa un computer, con le dovute proporzioni.
Così non l'avevo mai pensata, devo dire che filosoficamente parlando è molto poetica come interpretazione.

Sì nel senso di calcolatore, ma mi riferivo alla macchina RAM.
[size=80]... cos'è una macchina RAM?[/size]
Prendi per assurdo che domani qualcuno prende un cervello atomo per atomo, e ricostruisce con una simulazione il suo funzionamento alla perfezione.
Mi spiace, sono uno dei pochi "matematici" - per così dire! - non atei e credo sempre che sia una cosa troppo perfetta e irrazionale per essere ricostruita. Turing ha immaginato macchine non deterministiche ma perché è lui con la sua testa, non perché esistano davvero.
Dai per scontato che un computer così potente possa esistere, questa macchina dunque non pensa?
Non metto in dubbio che tra trent'anni il mio portatile sia una specie di sasso preistorico al confronto di comuni cellulari con processori da svariati teraHz, ma per me potenza e "irrazionalità" - non so che nome dare! - sono su un piano diverso.
Bisogna chiarire cosa significa nastro infinito, in sostanza turing dice : "immaginiamo che il problema richieda 10'000^23 celle di memoria, allora immaginiamo di poter aggiungere abbastanza nastro da coprire lo spazio richiesto". Cioè in realtà non è il nastro ad essere infinito, ma la nostra capacità di crearne uno adeguatamente lungo ogni volta che ci serve. Per questo il discorso non avrebbe senso, visto che come sappiamo ogni calcolatore (compresi noi) può solo analizzare cose in qualche modo finite. Vedi per esempio il paradosso di zenone, mica lo risolviamo con un loop...abbiamo capito nel tempo che i paradossi sono "trappole".
Beh, qui la pensi come me, o sbaglio...?

Mi piacciono molto gli interventi di Quinzio e cito questo
"Quinzio":
Invece, offrire una cena a una ragazza "interessante", viene percepito come estremamente utile alla sopravvivenza e alla riproduzione.
aggiungendo che la mia ragazza la faccio addormentare se le parlo di matematica e/o informatica (a livello leggerissimo, quest'ultima, date le mie conoscenze!).
Scherzi a parte, per il nostro cervello è visto come "fondamentale" quello che si può definire come "vivere la vita" ovvero gli affetti, le sensazioni. Un evento fondamentale è certo un matrimonio e non la riuscita dell'integrale. Per un computer, magari, vale l'esatto opposto.
Giusto per citare qualcuno del passato: "“I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. Insieme sono una potenza che supera l'immaginazione.”
Bnotte raga!

Bnotte raga!
Proverò a rispondere a tutti, perdonatemi se mi perdo qualcosa
Il fatto che non mi convince è...ragionando a moduli, non sia mai che la sommatoria di intelligenze deboli dia un'intelligenza forte?
E poi vorrei porti una domanda, prendiamo il primate più intelligente dopo l'uomo (gorilla o scimpanzè?) sappiamo che può provare sentimenti, allora anche lui è un'intelligenza forte? Allora i cani? E i rettili? Sappiamo che anche se primitivi pure loro hanno dei sentimenti.
Qui arriviamo a un punto del discorso che mi sta a cuore, il blu è una rappresentazione della frequenza, come i numeri lo sono delle distanze ad esempio, ma allora forse il nostro cervello non è che sia un grande simulatore lui stesso? Mi spiego meglio, quando ci muoviamo simuliamo approssimativamente un modello 3D di ciò che ci circonda.
Ragazzi dimentichiamo una parte del nostro cervello, forse la più importante : quella che i rettili ci hanno regalato...il cervelletto. Non è vero che il nostro cervello non fa calcoli astronomici, prendiamo per esempio una persona che corre e scivola e fermiamo il tempo. Il cervello oltre a mantenere attive tutte le funzioni involontarie, movimento dei muscoli e degli occhi, è in grado di calcolare in pochi millisecondi la distanza da terra, l'entità della scivolata, un movimento di "sicurezza" come mettere le mani, ed è in grado sempre nei millisecondi successivi di correggere eventuali errori nel calcolo e al contempo il cervello continua a vedere e sentire. Senza considerare che siamo in grado sempre nello stesso frangente di individuare eventuali ostacoli nella scivolata. Non è forse questo un calcolo molto più complesso di un integrale?
Anche se con abuso di notazione, la potenza l'ho definita in termini di turing-completezza, a prescindere dal tempo di esecuzione.
Non so quale sia il tuo settore, ma certe cose lasciale agli informatici
. Tralasciando legge di moore, processori quantistici e processori proteici, per la verità ci si è semplicemente accorti che sopra i 2,5 GHZ ci vorrebbe un raffreddamento ad azoto liquido a causa dei moderni processi produttivi a 20nm che dissipano troppa corrente in calore. Infatti la potenza dei PC non è stagnante, si è semplicemente capito (e con questo vorrei ricordare il futuristico BeOS...) che il parallelismo è la strada da seguire, quindi i compari di intel hanno ripreso il P3, l'hanno aggiornato con le istruzioni a 64 bit e l'hanno miniaturizzato. Da li in poi come potrai valutare tu stesso si tratta di aumentare i core dei processori più che la loro frequenza, che come dicevo, per motivi fisici ha un limite nel mercato consumer. Ergo vedi il prototipo di AMD a 64 core oppure il computer parallela su kickstarter. Inoltre ci sono soluzioni ancora costose e / o poco usate, come la fibra ottica. Poi è ovvio che un limite fisico c'è, ma in ogni caso lo ha anche il cervello umano che è un esempio palese di come il parallelismo sia la strada per il superamento di questi limiti. Ti ricordo che il cervello va da una frequenza di 30/40 hz quando dormi a circa 200 nelle situazioni di pericolo, nei circuiti la corrente elettrica scorre più velocemente. Insomma non credo sia questo il collo di bottiglia, al massimo lo è come dicevo prima i 4 miliardi di anni di evoluzione (e forse più per chi crede che la vita venga dall'universo) che ci portiamo dietro.
La macchina turing-completa più vicina agli attuali computer :
http://en.wikipedia.org/wiki/Random-access_machine
Von Newmann è praticamente partito da lì.
Magari sbaglio ma il non determinismo non è incarnato dalla meccanica quantistica? In particolare il discorso della sovrapposizione di stati.
Quasi, diciamo che vista in questo modo, somiglia molto al concetto di "successivo" da cui si parte per dimostrare l'infinitezza dei numeri naturali.

"Quinzio":
Il primo è che sostanzialmente il problema della AI si divide in due tronchi: quello SOFT e quello HARD.
Il problema AI SOFT, che potremmo tradurre come "semplice", riguarda tutte quelle classi di problemi per cui l'implementazione di una macchina in grado di risolverli non viene vista come un ostacolo insormontabile. Uno di questi problemi "soft" è ad esempio lo speech recognition, ovvero la traduzione da un segnale sonoro parlato ad un file di testo. Un altro è l'analogo "ottico" del problema, ovvero la lettura di parole e simboli su un supporto grafico. E' chiaro che il cervello deve in qualche modo occuparsi di questi problemi soft, e con la tecnologia a disposizioni non è un problema riprodurre le stesse funzioni.
Il fatto che non mi convince è...ragionando a moduli, non sia mai che la sommatoria di intelligenze deboli dia un'intelligenza forte?
E poi vorrei porti una domanda, prendiamo il primate più intelligente dopo l'uomo (gorilla o scimpanzè?) sappiamo che può provare sentimenti, allora anche lui è un'intelligenza forte? Allora i cani? E i rettili? Sappiamo che anche se primitivi pure loro hanno dei sentimenti.
Il blu non è altro che una frequenza elettromagnetica, ma nessuno ha la sensazione di vedere una frequenza, o un segnale elettrico o chimico, ma tutti hanno quella sensazione che chiamiamo colore.
Qui arriviamo a un punto del discorso che mi sta a cuore, il blu è una rappresentazione della frequenza, come i numeri lo sono delle distanze ad esempio, ma allora forse il nostro cervello non è che sia un grande simulatore lui stesso? Mi spiego meglio, quando ci muoviamo simuliamo approssimativamente un modello 3D di ciò che ci circonda.
Questa affermazione è molto carina .In effetti, quasi a nessuno piace risolvere un integrale o calcolare una radice quadrata. Evidentemente il cervello non percepisce il calcolo di una radice quadrata come utile alla sopravvivenza e alla riproduzione. Anche se la radice serve a calcolare la dose giusta di un farmaco da iniettare contro il cancro.
Invece, offrire una cena a una ragazza "interessante", viene percepito come estremamente utile alla sopravvivenza e alla riproduzione.
Ragazzi dimentichiamo una parte del nostro cervello, forse la più importante : quella che i rettili ci hanno regalato...il cervelletto. Non è vero che il nostro cervello non fa calcoli astronomici, prendiamo per esempio una persona che corre e scivola e fermiamo il tempo. Il cervello oltre a mantenere attive tutte le funzioni involontarie, movimento dei muscoli e degli occhi, è in grado di calcolare in pochi millisecondi la distanza da terra, l'entità della scivolata, un movimento di "sicurezza" come mettere le mani, ed è in grado sempre nei millisecondi successivi di correggere eventuali errori nel calcolo e al contempo il cervello continua a vedere e sentire. Senza considerare che siamo in grado sempre nello stesso frangente di individuare eventuali ostacoli nella scivolata. Non è forse questo un calcolo molto più complesso di un integrale?
"vict85":
fornire un ordine degli esseri umani in base alla potenza del loro cervello (i cervelli non sono tutti uguali anche se potrebbero avere tutti la stessa potenza).
Quello che sto dicendo è che se non è possibile definire cosa sia migliore allora è impossibile rispondere alla domanda che vi state ponendo perché non ha alcun senso.
Anche se con abuso di notazione, la potenza l'ho definita in termini di turing-completezza, a prescindere dal tempo di esecuzione.
Inoltre è piuttosto insensato puntare su più potenza per risolvere il problemi perché su questo frangente si è arrivati ad una situazione piuttosto stagnante (la potenza dei PC desktop è relativamente stabile da anni). Immagino che come informatici ve l'abbiano fatto notare[nota]Se non ve l'hanno detto direi che la mia opinione sulla laurea in informativa decresce parecchio.[/nota], comunque i problemi sono principalmente legati a dei limiti fisici dei circuiti attuali (vi sono poi problemi con il fatto che le memoria sono piuttosto lente).
Non so quale sia il tuo settore, ma certe cose lasciale agli informatici

"Zero87":
[size=80]... cos'è una macchina RAM?[/size]
La macchina turing-completa più vicina agli attuali computer :
http://en.wikipedia.org/wiki/Random-access_machine
Von Newmann è praticamente partito da lì.
Mi spiace, sono uno dei pochi "matematici" - per così dire! - non atei e credo sempre che sia una cosa troppo perfetta e irrazionale per essere ricostruita. Turing ha immaginato macchine non deterministiche ma perché è lui con la sua testa, non perché esistano davvero.
Magari sbaglio ma il non determinismo non è incarnato dalla meccanica quantistica? In particolare il discorso della sovrapposizione di stati.
Beh, qui la pensi come me, o sbaglio...?![]()
Quasi, diciamo che vista in questo modo, somiglia molto al concetto di "successivo" da cui si parte per dimostrare l'infinitezza dei numeri naturali.
"Branko":
Non so quale sia il tuo settore, ma certe cose lasciale agli informatici. Tralasciando legge di moore, processori quantistici e processori proteici, per la verità ci si è semplicemente accorti che sopra i 2,5 GHZ ci vorrebbe un raffreddamento ad azoto liquido a causa dei moderni processi produttivi a 20nm che dissipano troppa corrente in calore. Infatti la potenza dei PC non è stagnante, si è semplicemente capito (e con questo vorrei ricordare il futuristico BeOS...) che il parallelismo è la strada da seguire, quindi i compari di intel hanno ripreso il P3, l'hanno aggiornato con le istruzioni a 64 bit e l'hanno miniaturizzato. Da li in poi come potrai valutare tu stesso si tratta di aumentare i core dei processori più che la loro frequenza, che come dicevo, per motivi fisici ha un limite nel mercato consumer. Ergo vedi il prototipo di AMD a 64 core oppure il computer parallela su kickstarter. Inoltre ci sono soluzioni ancora costose e / o poco usate, come la fibra ottica. Poi è ovvio che un limite fisico c'è, ma in ogni caso lo ha anche il cervello umano che è un esempio palese di come il parallelismo sia la strada per il superamento di questi limiti. Ti ricordo che il cervello va da una frequenza di 30/40 hz quando dormi a circa 200 nelle situazioni di pericolo, nei circuiti la corrente elettrica scorre più velocemente. Insomma non credo sia questo il collo di bottiglia, al massimo lo è come dicevo prima i 4 miliardi di anni di evoluzione (e forse più per chi crede che la vita venga dall'universo) che ci portiamo dietro.

Riguardo alla turing-completezza direi che il problema di definizione rimane. Insomma tu hai proposto un metodo ma rimane comunque da mostrare che sia un ordine completo o per lo meno che le macchine che stai confrontando siano confrontabili. Tra l'altro trovo che prima di vedere computer che pensano avremo cervelli con computer collegati. Ma questa è ovviamente una opinione. Trovo che questo secondo “futuro” offra applicazioni più utili... per esempio la comunicazione “telepatica”.
@Zero87: davvero triste che non venga presentata la macchina RAM in molti corsi di informatica.
"vict85":
Mi interesso alla GPGPU e alla programmazione eterogenea, parlando di stagnazione mi riferivo ovviamente alla sola potenza di calcolo sequenziale.
Il che è come mettersi un bel paraocchi

Comunque direi che attualmente il software e la memoria sono il vero collo di bottiglia. Nel senso della memoria tra quest'anno e il prossimo dovrebbero arrivare novità interessanti. Il consumo energetico rimane comunque un problema anche nel caso di cpu paralleli.
Vero ma ci sono architetture VLIW quali Itanium, che hanno fatto molti progressi in questo senso in quanto il parallelismo è gestito a livello di codice macchina (ossia è il compilatore a decidere cosa può essere parallelizzato e cosa no), cosa che semplifica il design di molto in quanto tutta la parte del processore inerente al pipelining può essere rimossa. Io credo sia questo il futuro prossimo delle CPU consumer unito al fatto che la distinzione gpu-cpu svanirà (tra parentesi e dell'evoluzione delle GPU non ne parliamo? Anche quelli sono processori).
Comunque potrebbe interessarti sapere che un AMD 8-core attuale può arrivare sopra i 3,5/4 GHz e quelli intel non sono troppo lontani (il mio processore intel è adesso a 3.1GHz con raffreddamento ad aria della intel, in un case con solo 2 ventole ed è intorno ai 50°). Insomma chiunque ti abbia parlato del limite a 2,5GHz dovrebbe aggiornare le slide. Ma certo il limite fisico rimane, sono solo riusciti a spingerlo un po' più avanti. Sinceramente comunque la strada di aumentare il numero di core la considero il passato, insomma il presente è già la programmazione eterogenea. Il futuro chissà.
Non ho idea di cosa sia la programmazione eterogenea ma mi documenterò. Ad ogni modo, l'ho sparata un po li a caso pensando agli ultimi P4 a 3 GHZ. A parte che non capisco perché debba averla letta su una slide.. E' come un ragazzo che conosco, il quale mi chiedeva come si fanno temi wordpress. Gli spiegai che si usava XML per lo stylesheet e anche cosa era XML, mi risponde "eh si lo so anche io ho dato linguaggi per il web". Vale lo stesso discorso, ma che ci vuole l'università per sapere cosa è XML? Quindi parla per te e delle slide che leggi tu

Comunque devo dire che qui stiamo parlando un po a 'caso' visto che la frequenza è solo uno dei molti parametri su cui si fonda la potenza dei processori, a me risulta dopo qualche ricerca che da un P4 prescott del 2007 a un i7 del 2011 i gigaflops sono quasi raddoppiati. Il che non lo definirei esattamente stagnante.
Riguardo alla turing-completezza direi che il problema di definizione rimane. Insomma tu hai proposto un metodo ma rimane comunque da mostrare che sia un ordine completo o per lo meno che le macchine che stai confrontando siano confrontabili.
Vero, ma IMHO non c'è nulla attualmente che ci fa supporre che il cervello abbia una potenza in termini di turing-completezza superiore. In caso non fossi d'accordo fammi un controesempio che fa sempre piacere avere spunti su cui riflettere

Tra l'altro trovo che prima di vedere computer che pensano avremo cervelli con computer collegati. Ma questa è ovviamente una opinione. Trovo che questo secondo “futuro” offra applicazioni più utili... per esempio la comunicazione “telepatica”.
D'accordissimo, aggiungerei anche il contrario ossia computer parzialmente biologici.
Per quanto l'argomento possa essere interessante, non credo sia una buona scelta di argomento per una tesi. Scegliere una tesi al quale si è interessati è in effetti abbastanza utile e importante, ma non è l'unico aspetto da prendere in considerazione.
Scrivere una tesi è un lavoro molto lungo e complesso, che richiede uno sforzo di qualche mese tendenzialmente "da soli". E' quindi importante scegliere un argomento ben definito, con obiettivi e limiti chiari fin dall'inizio del lavoro. Il rischio quando si sceglie argomenti un po' generici e poco definiti come il tuo è di passare mesi senza avere una chiara idea di dove si vuole andare a finire. Un argomento con queste caratteristiche ti permette invece di pensare di meno agli obiettivi e più a lavorare effettivamente alla tesi.
La tesi deve fare colpo. Deve infatti spingere la commissione a darti quei punti in più che fanno sempre comodo. Avrai pochi minuti per descrivere il tuo lavoro e devi dare l'impressione che il tuo lavoro era difficile e lungo. Il tuo argomento è un po' filosofico e speculativo, rischi che non venga ben considerata da membri più interessati agli aspetti tecnici della tua commissione.
Devi poi scegliere un argomento che interessa al tuo relatore di tesi, hai già provato a chiedere in giro?
Scrivere una tesi è un lavoro molto lungo e complesso, che richiede uno sforzo di qualche mese tendenzialmente "da soli". E' quindi importante scegliere un argomento ben definito, con obiettivi e limiti chiari fin dall'inizio del lavoro. Il rischio quando si sceglie argomenti un po' generici e poco definiti come il tuo è di passare mesi senza avere una chiara idea di dove si vuole andare a finire. Un argomento con queste caratteristiche ti permette invece di pensare di meno agli obiettivi e più a lavorare effettivamente alla tesi.
La tesi deve fare colpo. Deve infatti spingere la commissione a darti quei punti in più che fanno sempre comodo. Avrai pochi minuti per descrivere il tuo lavoro e devi dare l'impressione che il tuo lavoro era difficile e lungo. Il tuo argomento è un po' filosofico e speculativo, rischi che non venga ben considerata da membri più interessati agli aspetti tecnici della tua commissione.
Devi poi scegliere un argomento che interessa al tuo relatore di tesi, hai già provato a chiedere in giro?
Per il momento è un'idea, se trovo buoni spunti lo farò. Altrimenti ho un progettino più "classico" su cui posso ripiegare.