Continuità e derivabilità
Buonasera,
vorrei porvi una domanda di tipo teorico:
data una funzione $f:X1->X2$ derivabile su tutto il dominio (intervallo aperto), $f'$ è sicuramente continua su $X1$?
In teoria penso di sì perche $f$ derivabile implica che:
$lim_(x->x_0)(f(x)-f(x_0))/(x-x_0)=f'(x_0) AA x in X1$ (intervallo aperto).
E dunque il limite destro è uguale al sinistro che è uguale al valore assunto dalla funzione nel punto.
Agli estremi dell'intervallo esiste solo il limite destro/sinistro quindi lì la funzione non è neanche derivabile.
Grazie mille per l'aiuto!
vorrei porvi una domanda di tipo teorico:
data una funzione $f:X1->X2$ derivabile su tutto il dominio (intervallo aperto), $f'$ è sicuramente continua su $X1$?
In teoria penso di sì perche $f$ derivabile implica che:
$lim_(x->x_0)(f(x)-f(x_0))/(x-x_0)=f'(x_0) AA x in X1$ (intervallo aperto).
E dunque il limite destro è uguale al sinistro che è uguale al valore assunto dalla funzione nel punto.
Agli estremi dell'intervallo esiste solo il limite destro/sinistro quindi lì la funzione non è neanche derivabile.
Grazie mille per l'aiuto!
Risposte
"Martino":
La funzione $h(x)$ vale $x$ se $x ne 0$ e $h(0)=1$.
No, vale sempre $1$.
Cioè $h(x)$ è una funzione costante di valore $1$
Non è vero, se $x ne 0$ allora $f(x)=g(x)$ e quindi $h(x)=x$.
Ho approfondito ulteriormente e ho scoperto che hai ragione

Oltre alla fantastica soluzione di Martino
al problema posto da axpgn, spero che ci si può intendere su cosa è una funzione definita a tratti, perché la discussione mi sembrava confusa. Ho fatto l'intervento-pippone su cosa sarebbe una funzione definita a tratti sopra per chiarire. Non capivo di cosa si stava parlando, se con axpgn o per dire cosa sono le funzioni definite a tratti, credevo anche che Martino stesse dicendo che
$f(x) := lim_(t to x^+) 2/pi (arctan(t)+arctan(1/t))$
fosse definita a tratti poiché equivalente a
( $f(x)=1$ per ogni $x ge 0$ e $f(x)=-1$ per ogni $x < 0$.
Mi riferivo poi in particolare agli interventi di Lebesgue che sottolineava come il problema fosse spinoso anche storicamente, ma quella credo sia un'altra questione.
il simbolo $ |.| $ è stato introdotto appositamente per evitare ogni volta di scrivere la funzione come una roba a tratti... capisci la difficoltà proprio concettuale di dire "funzione definita da una sola formula" (letteralmente tutto il '700 e la prima metà dell'800 i matematici li hanno passati a cercare di snocciolare la questione, quindi insomma mi sembra molto riduttivo "pretendere" di riuscirci in 4 messaggi in croce su questo forum)[/quote]
La questione di Eulero e compagni era probabilmente: quali funzioni si possono scrivere in un solo pezzo'? Perché, credo, mia congettura, fosse legata alla idea che avevano di funzione continua, che per Eulero era appunto una funzione scritta con una sola formula, quindi la questione equivaleva a cercare la classe delle funzioni continue.
Però noi abbiamo un'altra definizione di continuità e possiamo accordarci su cosa sia una funzione definita a tratti, qualcosa di molto più light, senza strapparci i capelli a capire se una funzione può essere scritta con una sola formula o no.

$f(x) := lim_(t to x^+) 2/pi (arctan(t)+arctan(1/t))$
fosse definita a tratti poiché equivalente a
( $f(x)=1$ per ogni $x ge 0$ e $f(x)=-1$ per ogni $x < 0$.
Mi riferivo poi in particolare agli interventi di Lebesgue che sottolineava come il problema fosse spinoso anche storicamente, ma quella credo sia un'altra questione.
"Lebesgue":
La funzione $f(x) = \sqrt(x^2)$ per te è definita a tratti o no?
Per Eulero non lo era, così come non lo era per Lagrange.
"Lebesgue":
[quote="axpgn"]Ma adesso noi consideriamo quella funzione equivalente a $ f(x)=|x| $, no? Quindi è a tratti
il simbolo $ |.| $ è stato introdotto appositamente per evitare ogni volta di scrivere la funzione come una roba a tratti... capisci la difficoltà proprio concettuale di dire "funzione definita da una sola formula" (letteralmente tutto il '700 e la prima metà dell'800 i matematici li hanno passati a cercare di snocciolare la questione, quindi insomma mi sembra molto riduttivo "pretendere" di riuscirci in 4 messaggi in croce su questo forum)[/quote]
La questione di Eulero e compagni era probabilmente: quali funzioni si possono scrivere in un solo pezzo'? Perché, credo, mia congettura, fosse legata alla idea che avevano di funzione continua, che per Eulero era appunto una funzione scritta con una sola formula, quindi la questione equivaleva a cercare la classe delle funzioni continue.
Però noi abbiamo un'altra definizione di continuità e possiamo accordarci su cosa sia una funzione definita a tratti, qualcosa di molto più light, senza strapparci i capelli a capire se una funzione può essere scritta con una sola formula o no.
"gabriella127":
Mi riferivo poi in particolare agli interventi di Lebesgue che sottolineava come il problema fosse spinoso anche storicamente, ma quella credo sia un'altra questione.
La questione di Eulero e compagni era probabilmente: quali funzioni si possono scrivere in un solo pezzo'? Perché, credo, mia congettura, fosse legata alla idea che avevano di funzione continua, che per Eulero era appunto una funzione scritta con una sola formula, quindi la questione equivaleva a cercare la classe delle funzioni continue.
Però noi abbiamo un'altra definizione di continuità e possiamo accordarci su cosa sia una funzione definita a tratti, qualcosa di molto più light, senza strapparci i capelli a capire se una funzione può essere scritta con una sola formula o no.
In realtà la cosa è estremamente più complicata: all'epoca non si aveva una chiara idea di continuità e, anzi, si distingueva da discontiniutà e discontiGuità (praticamente la discontinuità era "quando stacco la penna dal foglio", mentre la discontiGuità era l'attuale continuità di funzioni definite a più pezzi, che però si incollano bene)
Tra l'altro questa questione della continuità era proprio un problema a livello europeo.
Chiaramente poi viene tutto risolto poi dalla seconda metà dell'800, quando Hilbert, Weiestrass e Dedekind introducono l'attuale formalismo matematico
Quindi quando definisco una funzione a tratti ma con i pezzi che si incollano, ma non stacco la penna dal foglio, parlavano di 'discontiGuità?
Ma non è che è dopo Eulero? Perché io ricordo con chiarezza che per Eulero una funzione continua era una funzione definita da una sola formula, ma posso ricordare male, cercherò di controllare.
Ma non è che è dopo Eulero? Perché io ricordo con chiarezza che per Eulero una funzione continua era una funzione definita da una sola formula, ma posso ricordare male, cercherò di controllare.
Comunque secondo me dovremmo definire bene cosa significa che una funzione è definita da "una sola formula", perché secondo la definizione che ho in mente (cf. i miei interventi precedenti), con abbastanza sforzo qualsiasi funzione pensabile umanamente si può esprimere con una sola formula.
Non so bene quale sia la definizione che hai in mente, ma secondo me dobbiamo anche intenderci su cosa chiamiamo 'formula', cosa ci deve stare in una 'formula'. Cioè, se ad esempio intendiamo composizioni di funzioni elementari e loro limiti, o integrali, o che cosa altro.
Mi veniva in mente quelle che dovrebbero essere le funzioni definite a tratti per eccellenza, le funzioni a scalino.
Be', se si usa la funzione caratteristica di un insieme la possiamo esprimere con una sola formula, una combinazione lineare di funzioni caratteristiche.
E prima che si usassero le funzioni caratteristiche forse non si sapeva esprimere, con gli strumenti a disposizione, una funzione a scalino 'con una sola formula'.
Quindi secondo me alla fine non ha molto senso chiedersi se una funzione può essere espressa in una sola formula. Perché può darsi che con le cose conosciute e usate attualmente non ci riusciamo, ma è possibile che si possa fare inventandosi altri concetti e notazioni.
Quindi alla fine ritorniamo al fatto che 'essere esprimibile con una sola formula' non è niente di intrinseco a una funzione, ma riguarda come ci arrabbattiamo a scriverla e come ci conviene scriverla.
Mi veniva in mente quelle che dovrebbero essere le funzioni definite a tratti per eccellenza, le funzioni a scalino.
Be', se si usa la funzione caratteristica di un insieme la possiamo esprimere con una sola formula, una combinazione lineare di funzioni caratteristiche.
E prima che si usassero le funzioni caratteristiche forse non si sapeva esprimere, con gli strumenti a disposizione, una funzione a scalino 'con una sola formula'.
Quindi secondo me alla fine non ha molto senso chiedersi se una funzione può essere espressa in una sola formula. Perché può darsi che con le cose conosciute e usate attualmente non ci riusciamo, ma è possibile che si possa fare inventandosi altri concetti e notazioni.
Quindi alla fine ritorniamo al fatto che 'essere esprimibile con una sola formula' non è niente di intrinseco a una funzione, ma riguarda come ci arrabbattiamo a scriverla e come ci conviene scriverla.
"Martino":
Comunque secondo me dovremmo definire bene cosa significa che una funzione è definita da "una sola formula", perché secondo la definizione che ho in mente (cf. i miei interventi precedenti), con abbastanza sforzo qualsiasi funzione pensabile umanamente si può esprimere con una sola formula.
Più che "una sola formula" io parlavo/intendevo "una sola legge di corrispondenza" (che può essere qualsiasi cosa come un semplice elenco) e intendendo con "unica e sola" che non varia in dipendenza del valore preso in esame (esempio classico il valore assoluto dove "la formula" varia a seconda che l'argomento sia positivo o negativo)
"axpgn":Ok, ma finché non fai esempi non si capisce. Per esempio, nella "sola legge di corrispondenza" cosa può comparire oltre alle quattro operazioni? Possono comparire limiti? Derivate? Integrali? Cioè $f(x)=lim_(t to x) x^2 sin(1/x)$ è definito da una sola legge di corrispondenza? E $g(x)=int_0^x sqrt(cos(t)) dt$ è definito da una sola legge di corrispondenza?
Più che "una sola formula" io parlavo/intendevo "una sola legge di corrispondenza" (che può essere qualsiasi cosa come un semplice elenco) e intendendo con "unica e sola" che non varia in dipendenza del valore preso in esame (esempio classico il valore assoluto dove "la formula" varia a seconda che l'argomento sia positivo o negativo)
Beh, un esempio l'ho fatto (il valore assoluto) comunque quello che intendo è che se prendi due elementi del dominio, la "procedura" cha applichi è sempre la stessa, non devi decidere se usare la busta A, B o C per ottenerne l'immagine.
Poi se vuoi si può allargare o restringere questa condizione (come dici tu solo le quattro operazioni od anche i limiti, gli integrali, ecc.) e vedere le differenze (se ve ne sono)
Poi se vuoi si può allargare o restringere questa condizione (come dici tu solo le quattro operazioni od anche i limiti, gli integrali, ecc.) e vedere le differenze (se ve ne sono)
"axpgn":Continuo a non capire, prendiamo per esempio $f(x)=|x|$. Tu dicevi che questa non è definita da un'unica legge perché applichi procedure diverse a seconda del segno di $x$, tuttavia si può anche scrivere $f(x)=sqrt(x^2)$ e scritta così la funzione $f$ è definita da un'unica legge, perché la procedura è la stessa per tutti gli $x$ (prima elevare al quadrato, poi estrarre la radice quadrata).
Beh, un esempio l'ho fatto (il valore assoluto) comunque quello che intendo è che se prendi due elementi del dominio, la "procedura" cha applichi è sempre la stessa, non devi decidere se usare la busta A, B o C per ottenerne l'immagine.
Quindi questa funzione $f$ è definita da un'unica legge o no?
Più in generale, se una funzione $g$ può essere definita in due modi diversi, e in uno di questi due modi si divide per casi (procedure diverse a seconda del valore di $x$) e nel secondo modo si usa un'unica legge per $g$, allora quale di questi due modi "vince"? Cioè in questa situazione tu diresti che $g$ è definita da un'unica legge oppure no?
Noi diciamo che sono equivalenti perché producono lo stesso risultato ma in realtà operano in modo differente: una volta stabilito che prima si eleva e poi si prende la radice positiva hai stabilito una procedura di calcolo che non dipende dall'elemento del dominio che stai considerando mentre per il valore assoluto devi scegliere come operare a seconda dell'elemento del dominio che consideri.
Secondo te tutte le funzioni di questo tipo possono essere "trasformate" in quelle del primo tipo?
Sono effettivamente equivalenti in tutto e per tutto (derivazione, integrazione, chissà cos'altro, ...) ?
Secondo te tutte le funzioni di questo tipo possono essere "trasformate" in quelle del primo tipo?
Sono effettivamente equivalenti in tutto e per tutto (derivazione, integrazione, chissà cos'altro, ...) ?
Metto in spoiler per non intasare il thread con un discorso collaterale, la nozione di funzione continua in Eulero.
Se posso dire la mia, la legge che definisce una funzione ci dice come ogni elemento del dominio sia in corrispondenza con un unico elemento del codominio. Quindi in linea di principio la “procedura” è definita (cambia) punto per punto, altroché solo su sottoinsiemi.
Questo per dire che le funzioni definite a tratti hanno la stessa natura di $f(x)=senx$. Fortunatamente la legge di molte funzioni è di facile espressione, ma la differenza non è sostanziale. Quindi secondo me la domanda non ha senso.
Quello che si avvicina di più alla questione è forse la definizione di funzione analitica.
Questo per dire che le funzioni definite a tratti hanno la stessa natura di $f(x)=senx$. Fortunatamente la legge di molte funzioni è di facile espressione, ma la differenza non è sostanziale. Quindi secondo me la domanda non ha senso.
Quello che si avvicina di più alla questione è forse la definizione di funzione analitica.
Non confondere il calcolo con la procedura ovvero $a*b$ è la procedura mentre $25 xx 6$ è un'istanza, un'applicazione della procedura.
Ho usato “procedura” per codificare ciò che volevi dire ma nella definizione di funzione non interviene questo termine. Il fatto è che $f(x)=senx$ è una scrittura compatta per definire una legge di corrispondenza per ovviare al problema di dover scrivere elenchi infiniti. E scrivere una funzione a tratti è la stessa cosa.
Mi pare che non hai compreso quello che ho scritto.
Credo di aver compreso bene cosa intendi dire. Comunque ti leggo volentieri se hai altro da aggiungere.
In parte capisco cosa kry_98 sta dicendo, ed è un po' il punto principale della discussione: dire che una funzione è "definita da un'unica formula" non ha senso di per sé, bisogna definire rigorosamente cosa significa definire una funzione da un'unica formula.
D'altra parte, non sono d'accordo sul fatto che le funzioni definite a tratti hanno la stessa natura di una funzione come $f(x)=sin(x)$. Il punto é che la scrittura $f(x)=sin(x)$ dice quanto vale $f(x)$, non dice niente su come calcolarlo. E non c'è niente di male in questo. Resta il fatto che $sin(x)$ ha tutto il diritto di essere chiamata una "unica formula".
D'altra parte, non sono d'accordo sul fatto che le funzioni definite a tratti hanno la stessa natura di una funzione come $f(x)=sin(x)$. Il punto é che la scrittura $f(x)=sin(x)$ dice quanto vale $f(x)$, non dice niente su come calcolarlo. E non c'è niente di male in questo. Resta il fatto che $sin(x)$ ha tutto il diritto di essere chiamata una "unica formula".