INGEGNERIA A PISA
ciao a tutti mi chiamo martina avevo intenzione di iscrivermi ad ingegneria energetica e la mia scelta è caduta su pisa,volevo sapere da voi se l'università è buona come dicono e se è vero che firenze è ad un livello un pò inferiore.so che la maggior parte del lavoro la dobbiamo fare noi,studiando seriamente,
ma pensavo che un buon livello di partenza fosse auspicabile.potete aiutarmi?

Risposte
Buon giorno a tutti, ho sentito un sacco di notizie su Pisa.. Firenze ecc. Io posso forse avere voce in capito sotto questo aspetto perchè ho frequentato ing. meccanica a Pisa ed ho mollato per cambiare verso Firenze 2 anni dopo. Ho un diploma di scuola superiore di Perito tecnico industriale prorpio nell'area meccanica e con passione ho voluto continuare la mia esperienza in una delle facoltà più difficili d'italia. Come è stato detto siamo in presenza di una scuola di alti studi che per ingegneria è la non rinomata per tutti Scuola Superiore Sant'anna che raccoglie i migliori studenti del mondo. Le lauree da conseguire sono però uguali sia per i sant'annini che per i comuni mortali e sono perciò molto diffilici per una pignoleria di base che tende a selezionare i migliori e i più preparati. La cosa però che volevo sottolienare è che tanti vorrebbero una ingegneria vecchio ordinamento, pur non sapendo che cosa significa un lavoro di tipo tecnico perchè cresciuti con una mentalità di tipo liceale. Io gli ingegneri li ho masticati fin dalle superiori e vi assicuro che hanno cambiato e di molto la loro mentalità di liceali a mondo del lavoro, cioè di tipo tecnico. Ci facevano altro che ripetere che la teoria serviva, sì, ma quando dovevamo andare a lavorare, entrare tanto nel dettaglio andava ad essere ridondante. Vi faccio un esempio: per calcolare una dispersione di calore noi possiamo passare dalle equazioni differenziali che vogliamo scritte in forma matematica più complessa possibile, ma per scegliere il tipo di caldaia necessaria per una casa senza poi considerare tutta una serie di normative europee, che non lasciano più niente al caso, devo fare un ben noto conto approssimativo visto che tanto in commercio ci sono date tot caldaie da tot calorie e non ne devo costruire una che mi serva per il mio specifico caso. La teoria fatta di dimostrazioni serve per chi ama studiare e non ad applicare oppure per far si che i dottori ricercatori possano saperne di più dei loro studenti ed inoltre fruttare casomai la loro intelligenza al massimo delle loro possibilità come è nella filosofia di studio della scuola normale o il sant'anna di Pisa.
Il consiglio che posso dare è che bisogna avere ben chiaro cosa si vuole fare nella vita e le nostre reali potenzialità. Se vi interessa andare alla Ferrari vi consiglio di studiare a Pisa, Torino, Milano non perchè vi preparano meglio e perciò vi risulterà più utile la vostra laurea nel mondo del lavoro ma perchè potrete gareggiare alla selezione tra i tanti neolaureati che vorrebbero entrare al tuo posto. Se invece non siete all'altezza di terminare con 110 e lode in 5 anni una di queste facoltà andate ai gradini inferiori pur tenendo presente una cosa:Quello che interessa alle aziende è il fare presto, perchè il fare bene all'università non serve a niente. Dimostrare un teorema non serve nel mondo del lavoro ma serve farsi esperienza ed imparare ad applicare la teoria appresa, iniziare ad imparare a lavorare, questo è quello che bisogna fare una volta iniziati al lavoro. Mio zio mi ha sempre detto che per fare un operiaio autonomo ci vogliono 10 anni, pensate che nel campo dell'ingnegneria ci voglia meno?L'importante è fare presto e soprattutto continuare a studiare e aggiornarsi, proprio nel settore dove ci accingiamo ad iniziare la nostra vita lavorativa.
Il consiglio che posso dare è che bisogna avere ben chiaro cosa si vuole fare nella vita e le nostre reali potenzialità. Se vi interessa andare alla Ferrari vi consiglio di studiare a Pisa, Torino, Milano non perchè vi preparano meglio e perciò vi risulterà più utile la vostra laurea nel mondo del lavoro ma perchè potrete gareggiare alla selezione tra i tanti neolaureati che vorrebbero entrare al tuo posto. Se invece non siete all'altezza di terminare con 110 e lode in 5 anni una di queste facoltà andate ai gradini inferiori pur tenendo presente una cosa:Quello che interessa alle aziende è il fare presto, perchè il fare bene all'università non serve a niente. Dimostrare un teorema non serve nel mondo del lavoro ma serve farsi esperienza ed imparare ad applicare la teoria appresa, iniziare ad imparare a lavorare, questo è quello che bisogna fare una volta iniziati al lavoro. Mio zio mi ha sempre detto che per fare un operiaio autonomo ci vogliono 10 anni, pensate che nel campo dell'ingnegneria ci voglia meno?L'importante è fare presto e soprattutto continuare a studiare e aggiornarsi, proprio nel settore dove ci accingiamo ad iniziare la nostra vita lavorativa.
Per gli ingegneri aerospaziali di Pisa, o per chi volesse iscriversi al corso è consentita l'iscrizione alla laurea specialistica in matematica dell'università di Pisa senza alcun debito formativo da integrare
:
http://www.dm.unipi.it/cluster-pages/se ... sso-sp.htm
http://www.web.ing.unipi.it/didattica/m ... ale-lt.pdf

http://www.dm.unipi.it/cluster-pages/se ... sso-sp.htm
http://www.web.ing.unipi.it/didattica/m ... ale-lt.pdf
Sicuramente sarà più dura..e non poco, però se ti piace veramente avrai molte soddisfazioni.
Per quanto riguarda i professori, sono sicuro che dal punto di vista scientifico saranno molto competenti, è molto difficile trovare professori universitari poco preparati. Considera che ad un ingegnere energetico servirà la chimica per comprendere le problematiche ambientali, di combustione ecc, e avrà competenze anche sull'energia nucleare e sulle fonti energetiche rinnovabili.
Per quanto riguarda i professori, sono sicuro che dal punto di vista scientifico saranno molto competenti, è molto difficile trovare professori universitari poco preparati. Considera che ad un ingegnere energetico servirà la chimica per comprendere le problematiche ambientali, di combustione ecc, e avrà competenze anche sull'energia nucleare e sulle fonti energetiche rinnovabili.
cercherò di rispondere a tutti quanti:
-ho deciso di cambiare facoltà per il semplice fatto che volevo tornare a studiare materia come matematica fisica e chimica,non avevo problemi per quanto riguardava l'impegno richiesto,anzi credo proprio che ad ingegneria sarà di più però ce la posso fare.
-forse quello che il professore intendeva dirmi è che un energetico era un meccanico che ha lasciato a casa un pò di competenze di meccanica per averne un pò di chimica e un pò di termotecnica,non lo so ditemi voi....
-per il resto,bhè io sarei veramente indirizzata su energetica,anche se purtroppo non conosco nessuno che la fa e che mi possa dire se i professori sono buoni o no.
buona giornata e forza azzurri....sempre!
morgana
-ho deciso di cambiare facoltà per il semplice fatto che volevo tornare a studiare materia come matematica fisica e chimica,non avevo problemi per quanto riguardava l'impegno richiesto,anzi credo proprio che ad ingegneria sarà di più però ce la posso fare.
-forse quello che il professore intendeva dirmi è che un energetico era un meccanico che ha lasciato a casa un pò di competenze di meccanica per averne un pò di chimica e un pò di termotecnica,non lo so ditemi voi....
-per il resto,bhè io sarei veramente indirizzata su energetica,anche se purtroppo non conosco nessuno che la fa e che mi possa dire se i professori sono buoni o no.
buona giornata e forza azzurri....sempre!
morgana
Ingegeria Meccanica, è senz'altro la più impegnativa a Pisa. Su questo vai sicura. Tanto per riallacciarmi al discorso di Mirco.
Morgana, sei interessata alle problematiche ambientali dei sistemi energetici e alle fonti di energia alternative?
"morgana":
scusate se mi intrometto nelle vostre considerazioni ma il discorso mi interessa molto.io avrei deciso di iscrivermi a ingegneria energetica ma confesso che all'inizio ero molto molto indirizzata anche verso meccanica,così ho mandato una mail ad un professore di meccanicnica spiegandogli cosa mi sarebbe piaciuto fare e lui mi ha risposto che le conoscenze di chimica di un energetico sono ciò che lo differenzia da un meccanico e che quindi era meglio che facessi energetica.questo discorso mi sembra che stia a significare che i meccanici non possono fare proprio tutto,nonostante la solida preparazione di base.la mia non è una presa di posizione,solo un'osservazione.
Non credo che la distinzione si possa ridurre solo a un aspetto. Se così fosse, un energetico sarebbe un meccanico potenziato con la Chimica. Non so a quale università ti riferisci, comunque in genere l'energetico è un particolare ing. meccanico. Fino a qualche anno fa energetica era un indirizzo di ing. meccanica in molte facoltà.
Se vuoi fare energetica perchè ti piace di più, niente da dire. Se invece sei incerta tra le due, prova a chiederti questo: volendo fare la triennale di energetica e poi passare a meccanica nella specialistica (perchè mi sono pentita) cosa dovrò fare? Poi inverti i fattori e controlla il prodotto.
Controlla anche (questo non è difficile se senti un po' di studenti) quale delle due è considerata più impegnativa. Anche questo è importante (e non mi dire che non ci sono differenze!)
"morgana":
ps:non sono una liceale!ho fatto due anni di economia ma ero molto insoddisfatta e sentivo il bisogno di tornare a studiare le materie scientifiche,in particolare fisica,che ho del tutto abbandonato dopo la maturità!
martina
Ecco un altro elemento di giudizio: cosa ti è mancato nella esperienza universitaria fatta? E' solo questione di contenuti oppure c'è anche qualcosa legato al livello degli studi e all'impegno richiesto?
ciao
Credo proprio che il professore abbia ragione, ad ingegneria meccanica la chimica è poca e per affrontare le problematiche di inquinamento dei sistemi energetici è necessaria una buona preparazione. Inoltre affrontare esami di chimica e ingegneria chimica ambientale è indispensabile per le valutazioni di impatto ambientale,la progettazione di impianti chimici per la tutela ambientale e altre problematiche riguardanti l'ambiente.
scusate se mi intrometto nelle vostre considerazioni ma il discorso mi interessa molto.io avrei deciso di iscrivermi a ingegneria energetica ma confesso che all'inizio ero molto molto indirizzata anche verso meccanica,così ho mandato una mail ad un professore di meccanicnica spiegandogli cosa mi sarebbe piaciuto fare e lui mi ha risposto che le conoscenze di chimica di un energetico sono ciò che lo differenzia da un meccanico e che quindi era meglio che facessi energetica.questo discorso mi sembra che stia a significare che i meccanici non possono fare proprio tutto,nonostante la solida preparazione di base.la mia non è una presa di posizione,solo un'osservazione.
ps:non sono una liceale!ho fatto due anni di economia ma ero molto insoddisfatta e sentivo il bisogno di tornare a studiare le materie scientifiche,in particolare fisica,che ho del tutto abbandonato dopo la maturità!
martina
ps:non sono una liceale!ho fatto due anni di economia ma ero molto insoddisfatta e sentivo il bisogno di tornare a studiare le materie scientifiche,in particolare fisica,che ho del tutto abbandonato dopo la maturità!
martina
1) Perchè no?I correttivi visto che la riforma ha ormai qualche anno sono stati fatti in alcuni atenei in particolare dall'anno 2005, inserendo percorsi formativi e percorsi professionalizzanti dal 2° e 3° anno (non a caso i professionalizzanti molto spesso ricalcano i semestri delle lauree attivate nei primissimi anni del nuovo ordinamento )
2) Io mi riferivo, come specificato in precedenza, al discorso su ing.biomedica.
3) Nella prima parte non fai altro che confermare quanto ho scritto!
Non capisco dove hai letto dei 12 crediti di elettronica,forse sarà una battuta poco riuscita. Tanto per chiarire, nella sola triennale del politecnico di Milano ( ing.elettronica ) se ne fanno più di 40! ovviamente senza considerare esami di dispositivi,sistemi, campi elettromagnetici...ecc.
La tua considerazione a riguardo dei crediti mi sembra un po troppo soggettiva, per non dire irrealistica.
ciao
2) Io mi riferivo, come specificato in precedenza, al discorso su ing.biomedica.
3) Nella prima parte non fai altro che confermare quanto ho scritto!
Non capisco dove hai letto dei 12 crediti di elettronica,forse sarà una battuta poco riuscita. Tanto per chiarire, nella sola triennale del politecnico di Milano ( ing.elettronica ) se ne fanno più di 40! ovviamente senza considerare esami di dispositivi,sistemi, campi elettromagnetici...ecc.
La tua considerazione a riguardo dei crediti mi sembra un po troppo soggettiva, per non dire irrealistica.
ciao
Chiedo perdono, ma questo è veramente l'ultimo intervento
1) cosa sarebbe questa: una categoria?
Il 3+2 ha migliorato la figura professionale di pochi corsi di laurea di ing. e ne ha peggiorato la gran parte. I corsi nati dopo l'introduzione non hanno storia precedente per fare il confronto e non c'è ancora un riscontro significativo sulla loro efficacia per il mondo del lavoro. La mia aspettativa non è positiva per tutti i motivi citati. Da quanto ne so, sono quasi tutti convinti che siano necessari correttivi non piccoli.
2) Il mio intervento non è limitato a Biomedica, le considerazioni valgono per tutti, quello è solo un esempio, per quanto particolarmente significativo.
3) 'Che c'azzecca' Scienza delle Costruzioni !
Un ing,. elettronico dovrà farsi le SUE basi ingegneristiche di : elettronica generale, elettronica applicata, tecnologia elettronica, elettronica digitale, teoria dei circuiti, campi elettromagnetici, misure . Questo è il suo imprinting, non dovrà occuparsi di case, ponti o alberi di trasmissione e sospensioni!
Ma chi fa solo 12 crediti di elettronica, secondo te, ne sa abbastanza per fare l'ingegnere di quel tipo? O forse ha la preparazione per leggere una rivista di elettronica per appassionati (per ben che vada)?
ciao
PS: confesso: le mie considerazioni sono soggettive, non sospettavo che le tue fossero oggettive. Non credo che la convergenza sia necessaria (e nemmeno auspicabile) stiamo solo discutendo e in qualche modo dando spunti di riflessione a chi è interessato e paziente per leggerci.
"tecnos":
1) Le denominazioni ingegneristiche precedenti al 3+2.
2) La discussione su ingegneria biomedica è iniziata quando ho chiesto a beppe 86 "informazioni" su ingegneria biomedica a Pisa.
3) Quello che non rieci a capire è che la preparazione ingegneristica di base è molto ampia e spazia varie discipline, quindi mi sembra corretto che ci siano differenze a riguardo fra un ingegnere elettronico ( che probabilmente non farà scienza delle costruzioni, se non scegliendo il corso come modulo a scelta ) e uno navale. Siccome la preoccupazione è uno stato d'animo soggettivo credo proprio che non troveremo una convergenza!
1) cosa sarebbe questa: una categoria?
Il 3+2 ha migliorato la figura professionale di pochi corsi di laurea di ing. e ne ha peggiorato la gran parte. I corsi nati dopo l'introduzione non hanno storia precedente per fare il confronto e non c'è ancora un riscontro significativo sulla loro efficacia per il mondo del lavoro. La mia aspettativa non è positiva per tutti i motivi citati. Da quanto ne so, sono quasi tutti convinti che siano necessari correttivi non piccoli.
2) Il mio intervento non è limitato a Biomedica, le considerazioni valgono per tutti, quello è solo un esempio, per quanto particolarmente significativo.
3) 'Che c'azzecca' Scienza delle Costruzioni !

Ma chi fa solo 12 crediti di elettronica, secondo te, ne sa abbastanza per fare l'ingegnere di quel tipo? O forse ha la preparazione per leggere una rivista di elettronica per appassionati (per ben che vada)?
ciao
PS: confesso: le mie considerazioni sono soggettive, non sospettavo che le tue fossero oggettive. Non credo che la convergenza sia necessaria (e nemmeno auspicabile) stiamo solo discutendo e in qualche modo dando spunti di riflessione a chi è interessato e paziente per leggerci.
1) Le denominazioni ingegneristiche precedenti al 3+2.
2) La discussione su ingegneria biomedica è iniziata quando ho chiesto a beppe 86 "informazioni" su ingegneria biomedica a Pisa.
3) Quello che non rieci a capire è che la preparazione ingegneristica di base è molto ampia e spazia varie discipline, quindi mi sembra corretto che ci siano differenze a riguardo fra un ingegnere elettronico ( che probabilmente non farà scienza delle costruzioni, se non scegliendo il corso come modulo a scelta ) e uno navale. Siccome la preoccupazione è uno stato d'animo soggettivo credo proprio che non troveremo una convergenza!
2) La discussione su ingegneria biomedica è iniziata quando ho chiesto a beppe 86 "informazioni" su ingegneria biomedica a Pisa.
3) Quello che non rieci a capire è che la preparazione ingegneristica di base è molto ampia e spazia varie discipline, quindi mi sembra corretto che ci siano differenze a riguardo fra un ingegnere elettronico ( che probabilmente non farà scienza delle costruzioni, se non scegliendo il corso come modulo a scelta ) e uno navale. Siccome la preoccupazione è uno stato d'animo soggettivo credo proprio che non troveremo una convergenza!
Ultimo intervento....
Quale 'categoria'?
La discussione è stata avviata da una liceale indecisa sulla scelta tra diverse lauree in ingegneria e tra due atenei. O forse ho le traveggole?
Forse mi sono ripetuto perchè ho l'impressione di non essere stato chiaro, visto che continui a fraintendermi.
Non ne sarei così sicuro se fossi in te!
La preparazione di base di cui parlo io non è Matematica e Fisica ma Ingegneria di base, è questo il 'dettaglio' che non riesci a cogliere.
Si, la tendenza è iniziata prima del 3+2 ma ora sta degenerando e, siccome con la riforma è stato perso l'equivalente di 4-5 esami da 10-12 crediti, la cosa è più pericolosa.
passo e chiudo!
ciao
"tecnos":
Parlare di me? Mah? Forse non hai letto attentamente ciò che scrivo, ho semplicemente fatto alcune osservazioni di una realtà che conosco bene, caso mai sei tu che continui ad esaltare la tua categoria
Quale 'categoria'?
"tecnos":
e a riproporre sempre gli stessi argomenti. Ti ricordo che la discussione è nata da una semplice domanda che ho posto ad un utente di questo forum.
La discussione è stata avviata da una liceale indecisa sulla scelta tra diverse lauree in ingegneria e tra due atenei. O forse ho le traveggole?
Forse mi sono ripetuto perchè ho l'impressione di non essere stato chiaro, visto che continui a fraintendermi.
"tecnos":
Forse non hai ben chiara la riforma universitaria del 3+2.![]()
Non ne sarei così sicuro se fossi in te!
"tecnos":
I corsi di base continuerai a farli per tutti i 5 anni, con una concentrazione di crediti che saranno sicuramente maggiori nel primo e secondo anno della triennale e nel primo della laurea specialistica. Il triennio è strutturato in modo da fornire una preparazione generale, ma il compito della laurea magistrale non è iperspecializzare lo studente ma completare la preparazione di base ed indirizzare le conoscenze verso un percorso più specifico ma non per questo iperspecializzante!
Gli abbagli di cui parli si sono visti anche in passato e con nomi molto più tradizionali!![]()
La preparazione di base di cui parlo io non è Matematica e Fisica ma Ingegneria di base, è questo il 'dettaglio' che non riesci a cogliere.
Si, la tendenza è iniziata prima del 3+2 ma ora sta degenerando e, siccome con la riforma è stato perso l'equivalente di 4-5 esami da 10-12 crediti, la cosa è più pericolosa.
passo e chiudo!
ciao
Parlare di me? Mah
? Forse non hai letto attentamente ciò che scrivo, ho semplicemente fatto alcune osservazioni di una realtà che conosco bene, caso mai sei tu che continui ad esaltare la tua categoria e a riproporre sempre gli stessi argomenti. Ti ricordo che la discussione è nata da una semplice domanda che ho posto ad un utente di questo forum
.
Forse non hai ben chiara la riforma universitaria del 3+2.
I corsi di base continuerai a farli per tutti i 5 anni, con una concentrazione di crediti che saranno sicuramente maggiori nel primo e secondo anno della triennale e nel primo della laurea specialistica. Il triennio è strutturato in modo da fornire una preparazione generale, ma il compito della laurea magistrale non è iperspecializzare lo studente ma completare la preparazione di base ed indirizzare le conoscenze verso un percorso più specifico ma non per questo iperspecializzante!
Gli abbagli di cui parli si sono visti anche in passato e con nomi molto più tradizionali!


Forse non hai ben chiara la riforma universitaria del 3+2.

Gli abbagli di cui parli si sono visti anche in passato e con nomi molto più tradizionali!

"tecnos":
Ah ah ah ah

"tecnos":
Sempre parlando di Genova, se guardi i numeri delle iscrizioni noterai che la prima laurea di ingegneria è ingegneria navale, ovvero la più tradizionale dell'università di Genova! Io non considero ne classici ne trendy, però in un contesto tecnologico come quello attuale riconosco che l'ingegneria ha bisogno di figure nuove e non può radicarsi rigidamente nei corsi che tu consideri tradizionali. Il mio corso di laurea ne è un esempio, anche se non è legato all'alta tecnologia.
A parte il fatto che finisce sempre che parli di te e di Genova, e forse sarebbe meglio generalizzare un po', visto che chi legge è magari più interessato ai suoi problemi di scelta che ai nostri (ripeto: già fatti).
Mi attribuisci l'opinione di voler eliminare le specializzazioni ma non è vero!
Parto dal seguente presupposto (esperienza molto forte diretta e indiretta che sfido chiunque di smentire): un liceale arriva alla facoltà di ingegneria e ha bisogno di 2-3 anni per capire veramente (non parlo di informazioni superficiali da depliant o siti) cosa sia la disiplina e cosa si faccia nella professione (tieni conto che 1 - 1,5 anni se ne vanno solo di preparazione scientifica di base, una specie di continuazione del liceo svolta da docenti che generlamente non sono ingegneri). Nell'ultimo scampolo di studi si può al più approfondire qualcosa, se si vuole effettivamente cominciare a imparare una professione.
A meno che non stiamo parlando di Leonardo o di Einstein (personaggi a cui gli studi servirebbero a poco perchè potrebbero arrangiarsi benissimo come autodidatti), io sono assolutamente convinto che nelle attività curricolari non ci sia spazio per la specializzazione estrema, se non necessariamente a scapito di qualcosa di più importante (di MOLTO più importante).
La specializzazione si può benissimo fare dopo, anche nell'Università, ma dopo che si hanno le basi.
Vuoi la mia opinione sulle varie e multiformi specializzazioni dell'ingegneria? Ebbene tanti master post laurea di 1 anno o poco più per laureati specialistici nelle materie di base dell'ingegneria. In questo modo si potrebbe salvare capra e cavoli anche con il 3+2.
Chi si iscrive invece, anche perchè abbagliato da certa pubblicità, si aspetta di occuparsi subito di questioni specifiche di avanguardia, di ricerca e di alta tecnologia. Per il 99.9% si tratta di una pia illusione che poi in qualche modo si pagherà.
ciao
Ah ah ah ah
"tecnos":
Per quanto riguarda la robotica antropomorfa non credo proprio che sia una bufala ed è uno dei pilastri della ricerca dell'istituto italiano di tecnologia!
Appunto!
La riconversione ad altri settori è un discorso ampio e purtroppo non colpisce soltanto gli ingegneri biomedici....comunque vorrei ricordare che il settore biomedico non è molto ristretto!
Per quanto riguarda la robotica antropomorfa non credo proprio che sia una bufala ed è uno dei pilastri della ricerca dell'istituto italiano di tecnologia!
Per quanto riguarda la robotica antropomorfa non credo proprio che sia una bufala ed è uno dei pilastri della ricerca dell'istituto italiano di tecnologia!
Premetto che ho elencato i settori disciplinari principali che caratterizzano il corso di studi in ingegneria biomedica, poi in ogni corso di laurea specialistica ci saranno diversi orientamenti....comunque dubito fortemente che un ingegnere elettrico o meccanico ( o quello che vuoi ) possa occuparsi con successo di bioingegneria dei tessuti, neuroingegneria...
Ad esempio a Genova puoi optare per neuroingegneria e bioingegneria della salute, non credo proprio che un ingegnere meccanico, elettrico o informatico possa comprendere in modo quantitativo i fenomeni biologici e progettare sistemi che si ispirano ad essi! Inoltre non è assolutamente veritiero che non c'è specializzazione nel settore biomedico. Certamente nella laurea triennale la preparazione è di carattere generale, ma nella specialistica gli orientamenti permettono di focalizzarsi su tematiche specifiche.
Sempre parlando di Genova, se guardi i numeri delle iscrizioni noterai che la prima laurea di ingegneria è ingegneria navale, ovvero la più tradizionale dell'università di Genova! Io non considero ne classici ne trendy, però in un contesto tecnologico come quello attuale riconosco che l'ingegneria ha bisogno di figure nuove e non può radicarsi rigidamente nei corsi che tu consideri tradizionali. Il mio corso di laurea ne è un esempio, anche se non è legato all'alta tecnologia.
Ad esempio a Genova puoi optare per neuroingegneria e bioingegneria della salute, non credo proprio che un ingegnere meccanico, elettrico o informatico possa comprendere in modo quantitativo i fenomeni biologici e progettare sistemi che si ispirano ad essi! Inoltre non è assolutamente veritiero che non c'è specializzazione nel settore biomedico. Certamente nella laurea triennale la preparazione è di carattere generale, ma nella specialistica gli orientamenti permettono di focalizzarsi su tematiche specifiche.
Sempre parlando di Genova, se guardi i numeri delle iscrizioni noterai che la prima laurea di ingegneria è ingegneria navale, ovvero la più tradizionale dell'università di Genova! Io non considero ne classici ne trendy, però in un contesto tecnologico come quello attuale riconosco che l'ingegneria ha bisogno di figure nuove e non può radicarsi rigidamente nei corsi che tu consideri tradizionali. Il mio corso di laurea ne è un esempio, anche se non è legato all'alta tecnologia.