Ingegneria
Volevo avere informazioni generali riguardo questo cdl, premetto che devo ancora affrontare il quinto anno del liceo Scientifico.
E' vero che esso e' il corso di laurea che consente di inserirsi il piu' velocemente possibile nel mondo del lavoro?
Quanto e' difficile studiare in questa Universita'?
Sono a conoscenza del fatto che il settore dell'edilizia specialmente in Italia sia un po' in crisi, quali sono le lauree piu' richieste del momento?
E' vero che oggi conviene fare ingegneria gestionale dato che e' molto richiesta? E' un corso serio ? Molti ingegneri laureati in altri cdl mi hanno sconsigliato questa via, altri mi hanno detto che e' pure invidia.
Un grande grazie in anticipo
E' vero che esso e' il corso di laurea che consente di inserirsi il piu' velocemente possibile nel mondo del lavoro?
Quanto e' difficile studiare in questa Universita'?
Sono a conoscenza del fatto che il settore dell'edilizia specialmente in Italia sia un po' in crisi, quali sono le lauree piu' richieste del momento?
E' vero che oggi conviene fare ingegneria gestionale dato che e' molto richiesta? E' un corso serio ? Molti ingegneri laureati in altri cdl mi hanno sconsigliato questa via, altri mi hanno detto che e' pure invidia.
Un grande grazie in anticipo

Risposte
si l'avevo interpretato secondo tal senso, fare ingegneria è diverso dal trattare analisi fisica.. anch'io sono "quasi" d'accordo, pensare soluzioni praticamente fattibili è un "passaggio" che a pochi riesce naturale...
però, dato che la frase si presta a più interpretazioni, preferisco cercare di spegnere l'eventuale lettura "terroristica" del concetto
(se mi rivolgessi a una persona che sta per iniziare ingegneria, eviterei di dire cose del tipo "la propensione ingegneristica si ha nel sangue"; preferisco incoraggiare piuttosto che "spaventare")
concordo.
però, dato che la frase si presta a più interpretazioni, preferisco cercare di spegnere l'eventuale lettura "terroristica" del concetto

Messaggioda Ryukushi » 03/09/2015, 02:04
Diplomacy ha scritto:
MisterK ha scritto:
La propensione di impronta ingegneristica si ha nel sangue, non ha nulla a che fare con la passione per queste materie.
Questa cosa noi giovani neodiplomati la sentiamo 100.000 volte al giorno.. Il problema è che nessuno ci ha mai spiegato cosa significa avere la propensione di impronta ingegneristica.
infatti non vuol dire niente. Nessuno ha idea di cosa sia ingegneria prima di farla. Poi se uno è dentro e ci si trova bene, bene, altrimenti cambierà.
concordo.
"Suv":Messaggioda MisterK » 02/09/2015, 00:41
Che piacciano la Matematica e la Fisica non è una condizione necessaria né sufficiente per iscriversi ad Ingegneria. La propensione di impronta ingegneristica si ha nel sangue, non ha nulla a che fare con la passione per queste materie.
non esageriamo... indubbiamente esistono cose come il talento, la propensione innata..
ma anche lavorando sodo, pur non essendo "geni", si può fare dell'ottima ingegneria.
Non credo fosse questo lo spirito dell'intervento. Credo piuttosto che volesse dire che non serve che piacciano la matematica e la fisica in quanto tali, né che da sole facciano di qualcuno un ingegnere.
Messaggioda MisterK » 02/09/2015, 00:41
Che piacciano la Matematica e la Fisica non è una condizione necessaria né sufficiente per iscriversi ad Ingegneria. La propensione di impronta ingegneristica si ha nel sangue, non ha nulla a che fare con la passione per queste materie.
non esageriamo... indubbiamente esistono cose come il talento, la propensione innata..
ma anche lavorando sodo, pur non essendo "geni", si può fare dell'ottima ingegneria.

"Diplomacy":
[quote="MisterK"]La propensione di impronta ingegneristica si ha nel sangue, non ha nulla a che fare con la passione per queste materie.
Questa cosa noi giovani neodiplomati la sentiamo 100.000 volte al giorno.. Il problema è che nessuno ci ha mai spiegato cosa significa avere la propensione di impronta ingegneristica.[/quote]
infatti non vuol dire niente. Nessuno ha idea di cosa sia ingegneria prima di farla. Poi se uno è dentro e ci si trova bene, bene, altrimenti cambierà.
"MisterK":
La propensione di impronta ingegneristica si ha nel sangue, non ha nulla a che fare con la passione per queste materie.
Questa cosa noi giovani neodiplomati la sentiamo 100.000 volte al giorno.. Il problema è che nessuno ci ha mai spiegato cosa significa avere la propensione di impronta ingegneristica.
Che piacciano la Matematica e la Fisica non è una condizione necessaria né sufficiente per iscriversi ad Ingegneria. La propensione di impronta ingegneristica si ha nel sangue, non ha nulla a che fare con la passione per queste materie.
"raffamaiden":
Di matematica [...] fare fisica tecnica (tipo un approfondimento di termodinamica)
Ok, ho capito cosa intendi. A parte fisica dello stato solido, fatta esclusivamente in ingegneria elettronica e non ovunque (che ho visto come viene fatto mediamente, nemmeno lontanamente simile a fisica, come credo sia normale), il resto è classificabile come approfondimento di discipline di base. Io stavo parlando di fisica e matematica nuova, nel senso di argomenti nuovi per lo studente, di branche nuove fatte a modino. Perché non basta fare un corso introduttivo per dire che "si studia la tal dei tali cosa", altrimenti sarebbe come dire che un fisico ne sa di elettronica quanto un ingegnere: io ho seguito i corsi in entrambi i CdL, e non è affatto così, a fisica è enormemente più pratica volta a costruirsi i circuitini utili nel lavoro del fisico, non certo a capire a fondo perché si fa in un certo modo. Analogamente per matematica e CdL in Matematica.
che detta così sembra che uno fa i corsi base (usando la tua definizione) e poi di matematica e fisica non vede più niente, che non è affatto vero (anche perchè non avrebbe senso farli)
Hai ragione, mi sono espresso male e uno avulso dall'università può fraintendere. Quel che intendevo, appunto, è che oltre quei corsi (ed eventuali approfondimenti) c'è ben poco ad ingegneria di matematica e fisica (di matematica a fisica, eccetto corsi teorici, siamo più o meno lì), come è naturale che sia.
Il punto è che se uno volesse studiare matematica o fisica non gli consiglierei mai di fare ingegneria, così come se uno volesse studiare elettronica non gli consiglierei mai di fare fisica.
Se uno è frenato solo dalla paura di fare qualcosa di troppo teorico avulso dalla realtà o dalla pratica, allora può benissimo togliere il freno a mano e iscriversi a matematica o fisica, perché ci sono tanti indirizzi applicati ai più svariati campi.
"giuliofis":
Certo che no, ma se a te sembra non di base la matematica e la fisica usate in questi contesti dagli ingegneri... Poi se per te "avanzato" significano analisi 2, fisica 2 e qualche cenno alle trasformate è un altro discorso.
Di matematica io ho fatto analisi 1, 2, analisi funzionale, geometria e algebra lineare e calcolo numerico, e bene o male ci siamo con quello che hai detto tu.
Di fisica si fa fisica 1, fisica 2, fisica dello stato solido (che è meccanica quantistica, che, per esempio, serve a spiegare il funzionamento delle memorie a stato solido), campi elettromagnetici (un'approfondimento della prima parte di fisica 2) e se uno vuole può approfondire la fisica dei laser o fare fisica tecnica (tipo un approfondimento di termodinamica).
Tutte queste conoscenze di base poi vengono ampiamente usate quando si studia il funzionamento di questi dispositivi, quando si risolvono circuiti, quando si progettano circuiti ecc... Anzi spesso queste conoscenze di base vengono anche ampliate perchè non sono sufficienti.
Poi è chiaro che se uno fa fisica e sta studiando la teoria delle stringhe o il modello standard, meccanica quantistica gli può sembrare ed è un corso base, ma la mia critica non era sulla definizione di base e avanzato tra chi fa corsi di 10 CFU alla volta e chi uno di 180+120, la mia critica era per il
di matematica e fisica, a parte i corsi di base, non ne vedrai.
che detta così sembra che uno fa i corsi base (usando la tua definizione) e poi di matematica e fisica non vede più niente, che non è affatto vero (anche perchè non avrebbe senso farli)
"38luglio":
Visto che hai studiato ing.elettronica,sai quali sono in Italia le opportunità nel settore?Ho letto che spesso si ripiega sulle competenze informatiche piuttosto che elettroniche...
Io ora sto studiando altro, ma per esempio puoi andare qui e cliccare su "electronics engineering" anche per farti un'idea
"raffamaiden":
[quote="giuliofis"][quote="Ovidio96"]C'e' la necessita' che specifichi che ho la passione per la matematica e la fisica ?
Allora a parte poche ingegnerie (Ingegneria Fisica, Ingegneria Matematica, Ingegneria Robotica, e simili) dovrai sapere che di matematica e fisica, a parte i corsi di base, non ne vedrai.
Se ti piacciono la matematica e la fisica, iscriviti a matematica e fisica. Se ti piace l'ingegneria, iscriviti a ingegneria.[/quote]
Questa è una fesseria.
Devi infatti sapere che MOSFET, JFET, laser, led, memorie a stato solido varie non funzionano a tarallucci e vino. E ti parlo del ramo di ingegneria che ho studiato io. Ed è il motivo per il quale si fanno corsi "base" di matematica e fisica che proseguono almeno fino al terzo anno di università.
Queste cose succedono quando si parla di argomenti che non si conoscono.
E sulla polemica inutile su chi sia uno scienziato perchè il ragazzo ha detto che vuole studiare in una facoltà scientifica, ed era ovvio cosa intendesse, non mi pronuncio nemmeno. Anche perchè dovrei spendere tempo su definizioni del tutto personali e arbitrarie, quando ci sono stati fior fiore di studiosi che si sono occupati dell'argomento.[/quote]
Visto che hai studiato ing.elettronica,sai quali sono in Italia le opportunità nel settore?Ho letto che spesso si ripiega sulle competenze informatiche piuttosto che elettroniche...
"raffamaiden":
Devi infatti sapere che MOSFET, JFET, laser, led, memorie a stato solido varie non funzionano a tarallucci e vino. E ti parlo del ramo di ingegneria che ho studiato io. Ed è il motivo per il quale si fanno corsi "base" di matematica e fisica che proseguono almeno fino al terzo anno di università.
Certo che no, ma se a te sembra non di base la matematica e la fisica usate in questi contesti dagli ingegneri... Poi se per te "avanzato" significano analisi 2, fisica 2 e qualche cenno alle trasformate è un altro discorso.
Queste cose succedono quando si parla di argomenti che non si conoscono.
Anche io ho fatto elettronica, e l'ho fatta con gli ingegneri elettronici. Tutta questa grande fisica e matematica, sinceramente, non ce l'ho vista. Poi, ripeto, se per te "avanzato" vuol dire quelli che sono universalmente definiti "corsi base" è un altro discorso.
"giuliofis":
[quote="Ovidio96"]C'e' la necessita' che specifichi che ho la passione per la matematica e la fisica ?
Allora a parte poche ingegnerie (Ingegneria Fisica, Ingegneria Matematica, Ingegneria Robotica, e simili) dovrai sapere che di matematica e fisica, a parte i corsi di base, non ne vedrai.
Se ti piacciono la matematica e la fisica, iscriviti a matematica e fisica. Se ti piace l'ingegneria, iscriviti a ingegneria.[/quote]
Questa è una fesseria.
Devi infatti sapere che MOSFET, JFET, laser, led, memorie a stato solido varie non funzionano a tarallucci e vino. E ti parlo del ramo di ingegneria che ho studiato io. Ed è il motivo per il quale si fanno corsi "base" di matematica e fisica che proseguono almeno fino al terzo anno di università.
Queste cose succedono quando si parla di argomenti che non si conoscono.
E sulla polemica inutile su chi sia uno scienziato perchè il ragazzo ha detto che vuole studiare in una facoltà scientifica, ed era ovvio cosa intendesse, non mi pronuncio nemmeno. Anche perchè dovrei spendere tempo su definizioni del tutto personali e arbitrarie, quando ci sono stati fior fiore di studiosi che si sono occupati dell'argomento.
"Intermat":
Guarda che se farai ing. Meccanica o ing. Gestionale sarà poi molto probabile che lavorerai sulla produzione vera e propria. Li, la matematica e la fisica, la vedrai molto poco. O meglio, le cose di tutti i giorni le risolverai con delle competenze che avrai appreso all'Università (le basi) e che avrai perfezionato a lavoro. La gran parte dei lavori che fanno gli ingegneri non è che vedano molto applicata la matematica e la fisica.
In ogni caso molti professori (con le mie orecchie ne ho sentiti almeno 3/4) dicono che "nel lavoro userai solo il 5% di quello che hai imparato all'Università, il resto dovrai impararlo sul lavoro. Il problema è che non sai quale sia questo 5%."
Imparare sul lavoro vuol dire sia prendere dei libri/manuali e studiare e sia ascoltare chi quel lavoro lo fa da 30 anni. Ti faccio un esempio: una prima cosa che ti potrebbero far fare (se lavori in produzione) è gestire un piccolo gruppo di operai. Secondo te, tu, neolaureato, sei più o meno preparato per gestire quella linea di un operaio che sta li da 30 anni? In quella situazione prima di portare le proprie idee e prendere le decisioni è cosa buona imparare dagli operai le pratiche abituali. Non fosse altro perché devi capire su quali cosa intervenire.
In effetti se parliamo di incarichi gestionali le cose stanno probabilmente come hai detto , però mi chiedo se un ing.meccanico possa anche rivestire altri ruoli,più tecnico-scientifici(gli argomenti di cui parlava un utente qualche messaggio prima) , pur sapendo che in Italia ciò sia abbastanza difficile. Forse da questo punto di vista è meglio un ing meccanico,giusto?O un gestionale riesce comunque ad applicare materie come ricerca operativa e la relativa matematica che c'è dietro in maniera concreta?
Guarda che se farai ing. Meccanica o ing. Gestionale sarà poi molto probabile che lavorerai sulla produzione vera e propria. Li, la matematica e la fisica, la vedrai molto poco. O meglio, le cose di tutti i giorni le risolverai con delle competenze che avrai appreso all'Università (le basi) e che avrai perfezionato a lavoro. La gran parte dei lavori che fanno gli ingegneri non è che vedano molto applicata la matematica e la fisica.
In ogni caso molti professori (con le mie orecchie ne ho sentiti almeno 3/4) dicono che "nel lavoro userai solo il 5% di quello che hai imparato all'Università, il resto dovrai impararlo sul lavoro. Il problema è che non sai quale sia questo 5%."
Imparare sul lavoro vuol dire sia prendere dei libri/manuali e studiare e sia ascoltare chi quel lavoro lo fa da 30 anni. Ti faccio un esempio: una prima cosa che ti potrebbero far fare (se lavori in produzione) è gestire un piccolo gruppo di operai. Secondo te, tu, neolaureato, sei più o meno preparato per gestire quella linea di un operaio che sta li da 30 anni? In quella situazione prima di portare le proprie idee e prendere le decisioni è cosa buona imparare dagli operai le pratiche abituali. Non fosse altro perché devi capire su quali cosa intervenire.
In ogni caso molti professori (con le mie orecchie ne ho sentiti almeno 3/4) dicono che "nel lavoro userai solo il 5% di quello che hai imparato all'Università, il resto dovrai impararlo sul lavoro. Il problema è che non sai quale sia questo 5%."
Imparare sul lavoro vuol dire sia prendere dei libri/manuali e studiare e sia ascoltare chi quel lavoro lo fa da 30 anni. Ti faccio un esempio: una prima cosa che ti potrebbero far fare (se lavori in produzione) è gestire un piccolo gruppo di operai. Secondo te, tu, neolaureato, sei più o meno preparato per gestire quella linea di un operaio che sta li da 30 anni? In quella situazione prima di portare le proprie idee e prendere le decisioni è cosa buona imparare dagli operai le pratiche abituali. Non fosse altro perché devi capire su quali cosa intervenire.
"Intermat":
[quote="38luglio"]Sicuramente bisogna entrare in contatto con gli operai e i lavoratori pratici, ma non vedo cosa possa dare ad un ingegnere un carpentiere o un saldatore dal punto di vista teorico. Diverso è il discorso sul piano umano,professionale,ecc. Non è un discorso di arroganza , ma di ruoli. Ad esempio se io voglio conoscere come è fatto un tornio da vicino posso vederlo, ma ciò non implica che debba saperlo usare o sbaglio?
Bah...un mio amico ingegnere mi ha raccontato che al lavoro gli operai maledicevano l'ingegnere che ha progettato una sede tonda in cui inserire un pezzo di sezione quadrata (o viceversa) il tutto dimensionato al millimetro. Insomma a volte gli ingegneri, presi dai conti, si possono perdere su cose che non vedono come importanti ma che poi effettivamente lo sono in quanto possono far perdere molto tempo a chi va effettivamente a compiere le operazioni.[/quote]
Sicuramente è stato un grosso errore ma la questione non è tanto progettare in funzione dei bisogni degli operai, ma se questi ultimi possano effettivamente condizionare l'attività di un ingegnere come si affermava prima. Se questo fosse vero, continuo a chiedermi che tipo di competenze siano effettivamente richieste nella professione. La mia preoccupazione è sempre quella di studiare argomenti che,sia pure interessanti , alla fine diventano solo "cultura personale" e non sono piú applicati.
"38luglio":
Sicuramente bisogna entrare in contatto con gli operai e i lavoratori pratici, ma non vedo cosa possa dare ad un ingegnere un carpentiere o un saldatore dal punto di vista teorico. Diverso è il discorso sul piano umano,professionale,ecc. Non è un discorso di arroganza , ma di ruoli. Ad esempio se io voglio conoscere come è fatto un tornio da vicino posso vederlo, ma ciò non implica che debba saperlo usare o sbaglio?
Bah...un mio amico ingegnere mi ha raccontato che al lavoro gli operai maledicevano l'ingegnere che ha progettato una sede tonda in cui inserire un pezzo di sezione quadrata (o viceversa) il tutto dimensionato al millimetro. Insomma a volte gli ingegneri, presi dai conti, si possono perdere su cose che non vedono come importanti ma che poi effettivamente lo sono in quanto possono far perdere molto tempo a chi va effettivamente a compiere le operazioni.
"Suv":
anzi, l'ingegnere (con esperienza) coordina i lavori che si eseguono
All'inizio, però, a volte è il perito che coordina i giovani ingegneri. L'esperienza conta, ovviamente, ma questo credo sia vero ovunque!
Sicuramente bisogna entrare in contatto con gli operai e i lavoratori pratici, ma non vedo cosa possa dare ad un ingegnere un carpentiere o un saldatore dal punto di vista teorico. Diverso è il discorso sul piano umano,professionale,ecc. Non è un discorso di arroganza , ma di ruoli. Ad esempio se io voglio conoscere come è fatto un tornio da vicino posso vederlo, ma ciò non implica che debba saperlo usare o sbaglio?
a proposito di quanto stiamo dicendo
ti linko questa discussione:
viewtopic.php?f=3&t=141178&p=895046&hilit=imparato#p895046
citando le parole sante di navigatore:
edit: potrei esser stato fuorviante: ciò non significa che ingegneri << carpentieri, saldatori, meccanici, tubisti, elettricisti …
anzi, l'ingegnere (con esperienza) coordina i lavori che si eseguono
nè tantomeno che l'ingegnere dev'essere un praticone, un mestierante insomma..
in sintesi : per essere un buon ingegnere, secondo me ci vuole una solida base teorica che deve sempre in ogni sua parte essere legata al caso pratico corrispondente
ti linko questa discussione:
viewtopic.php?f=3&t=141178&p=895046&hilit=imparato#p895046
citando le parole sante di navigatore:
Quando si inizia a lavorare da ingegnere, ci vuole solo tanta umiltà e tanta voglia di imparare il mestiere. Io ho imparato più cose da carpentieri, saldatori, meccanici, tubisti, elettricisti ….che non dai libri dell'università .
E solo dopo aver imparato il mestiere, potrai dire veramente la tua. Prima no. Prima devi tacere e imparare.
Se ti piace la strada che hai scelto, devi affrontarla con spirito di sacrificio, ma è una strada in salita.
Auguri di buon studio e buon lavoro.
edit: potrei esser stato fuorviante: ciò non significa che ingegneri << carpentieri, saldatori, meccanici, tubisti, elettricisti …

nè tantomeno che l'ingegnere dev'essere un praticone, un mestierante insomma..
in sintesi : per essere un buon ingegnere, secondo me ci vuole una solida base teorica che deve sempre in ogni sua parte essere legata al caso pratico corrispondente

"Suv":
Re: Ingegneria
Messaggioda 38luglio » 30/08/2015, 12:07
Approfitto di questo thread per esprimere i miei dubbi su Ingegneria. Anche io ho ottenuto la maturità scientifica ed ho intenzione di iscrivermi a questo cdl, pur sapendo che le materie di base caratteristiche del liceo scientifico(matematica e fisica) non sono il fine ultimo. Ecco allora mi chiedo proprio questo: nella professione queste materie contano e danno vantaggi rispetto ad un perito, oppure di fatto un ingegnere è allo stesso livello di uno che ha frequentato l'industriale? Mi chiedo anche se ciò che si studia non sia troppo "pratico" , nel senso a me piacerebbe applicare le conoscenze scientifiche alla realtà, ma quando vedo bulloni,viti, ecc. in corsi come disegno tecnico, mi sembra che queste si "degradino" un po' troppo(sto parlando di ing.meccanica). Non fraintendetemi, credo che le materie ingegneristiche mi interessino(fisica tecnica,scienza delle costruzioni,ecc.) ma mi spaventa dover avere a che fare con competenze troppo lontane dalla matematica e quindi troppo pratiche. Non pretendo di "lavorare" facendo integrali e risolvendo equazioni differenziali, ma mi chiedo se poi queste conoscenze vadano perse nel nulla e se il lavoro di un ingegnere si riduca a disegnare pezzi meccanici e a firmare progetti già preconfezionati. Grazie e scusate la prolissità.
l'ingegneria nasce per risolvere "problemi" pratici.. nonostante raramente ci si serva di strumenti che reputi superiori come quelli dell'analisi matematica; in realtà si usano strumenti che derivano dall'analisi, dalla fisica, dalla chimica... non ti aspettare però granchè, è pur sempre lavoro.. io personalmente penso che fare l'ingegnere sia una fortuna, si hanno soddisfazioni economiche e si fa un lavoro molto più appassionante della media (intendo rispetto ad avvocati, dentisti..)
da come parli sembresti più incline a studi teorici, ma sarà forse perchè hai fatto liceo scientifico.. io i primi anni di ingegneria (ho fatto il liceo) ero uno studente "teorico", davo molta importanza alla teoria senza fare pratica con gli esercizi, che consideravo di scarsa importanza.. poi mi sono svegliato
Innanzitutto grazie per la risposta
Vorrei chiarire un concetto:per pratica non intendevo tanto l'applicazione numerica dei concetti di analisi e fisica ma intendevo quel mix di esperienza e buon senso che ti permette di risolvere un problema anche senza questi strumenti. In effetti per me è importante la parte teorica ma lo sono anche gli esercizi, in ogni caso spero che la professione sia interessante come la descrivi e soprattutto abbia senso studiare certi argomenti : per me la coerenza con ciò che si studia è molto importante.
Re: Ingegneria
Messaggioda 38luglio » 30/08/2015, 12:07
Approfitto di questo thread per esprimere i miei dubbi su Ingegneria. Anche io ho ottenuto la maturità scientifica ed ho intenzione di iscrivermi a questo cdl, pur sapendo che le materie di base caratteristiche del liceo scientifico(matematica e fisica) non sono il fine ultimo. Ecco allora mi chiedo proprio questo: nella professione queste materie contano e danno vantaggi rispetto ad un perito, oppure di fatto un ingegnere è allo stesso livello di uno che ha frequentato l'industriale? Mi chiedo anche se ciò che si studia non sia troppo "pratico" , nel senso a me piacerebbe applicare le conoscenze scientifiche alla realtà, ma quando vedo bulloni,viti, ecc. in corsi come disegno tecnico, mi sembra che queste si "degradino" un po' troppo(sto parlando di ing.meccanica). Non fraintendetemi, credo che le materie ingegneristiche mi interessino(fisica tecnica,scienza delle costruzioni,ecc.) ma mi spaventa dover avere a che fare con competenze troppo lontane dalla matematica e quindi troppo pratiche. Non pretendo di "lavorare" facendo integrali e risolvendo equazioni differenziali, ma mi chiedo se poi queste conoscenze vadano perse nel nulla e se il lavoro di un ingegnere si riduca a disegnare pezzi meccanici e a firmare progetti già preconfezionati. Grazie e scusate la prolissità.
l'ingegneria nasce per risolvere "problemi" pratici.. nonostante raramente ci si serva di strumenti che reputi superiori come quelli dell'analisi matematica; in realtà si usano strumenti che derivano dall'analisi, dalla fisica, dalla chimica... non ti aspettare però granchè, è pur sempre lavoro.. io personalmente penso che fare l'ingegnere sia una fortuna, si hanno soddisfazioni economiche e si fa un lavoro molto più appassionante della media (intendo rispetto ad avvocati, dentisti..)
da come parli sembresti più incline a studi teorici, ma sarà forse perchè hai fatto liceo scientifico.. io i primi anni di ingegneria (ho fatto il liceo) ero uno studente "teorico", davo molta importanza alla teoria senza fare pratica con gli esercizi, che consideravo di scarsa importanza.. poi mi sono svegliato
