Dico: riconoscimento delle unioni di fatto
Che ne pensate? contrari o favorevoli?
Risposte
cleoscorpio;100855:
Il secondo rischio è ben più serio e deriva dal fatto che l’introduzione dei DICO rischia di instaurare un processo di equiparazione delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali e di costituire il primo passo verso il riconoscimento dei veri e propri matrimoni omosessuali (per i quali oggi la coscienza sociale non è ancora matura) e, dunque, della possibilità di adozione anche per le coppie non eterosessuali.
Si tratta di un rischio effettivo, al quale si può contrapporre solo l’argomento che poggia sul fatto che l’adozione sia il frutto del diritto del minore ad avere una famiglia e non del diritto degli adulti ad avere un figlio. E, dunque, si potrebbe affermare che, finché ci sarà un numero sufficiente di coppie eterosessuali disposte all’adozione (cosa che avviene oggi), non si giustificherebbe il ricorso all’adozione da parte di coppie costituite da due persone dello stesso sesso.
Non si tratta di una critica al modello morale o familiare dei gay o delle lesbiche o dei bisessuali, ma solo una presa d’atto della non rispondenza di tali coppie al modello naturale di famiglia volta alla generazione delle prole (laddove il termine naturale non implica alcuna valutazione in termini di positivo e negativo, ma fa riferimento solo al dato, naturale appunto, della procreazione, la quale, fino a prova contraria, è ammessa dalla natura solo dall’incontro di una coppia eterosessuale).
quoto quanto riportato,soprattutto quanto detto a proposito della tutela del minore che nn può essere superato nè da egoismi nè da nient'altro.
fid;100840:
ragazzi ma dite sul serio?ma stiamo impazzendo?
contronatura sono pure la tecnologia,le città,l'inquinamento,le dighe e allora? eliminiamo tutte queste cose e torniamo a vivere nelle caverne vestendoci di pelli animali?
l'omosessualità non è contronatura,non è frutto di un comportamento artificiale,se il padre eterno e la natura li hanno creati che cosa ci vedete di innaturale?:rolleyes:
io studio tecnologie farmaceutiche e credo che tutto ciò che potrei fare che si allontana dalla natura umana e d ogni essere vivente ,il nascere crescere riprodursi e morire(in modo molto povero e sintetico),sia contronatura.
ciò detto,
il mio discorso è partito dalla frase le uonioni omosessuali nn sn contro natura e chi dice il contrario nn ha capito nulla della natura umana.
può essere e può nn essere
x me nn è così,questo nn vuol dire che io nn auspichi il riconoscimento dei diritti d una coppia d fatto,nn pratichi sesso anale, faccia dieci figli,nn metta in pratica ciò che sto studiando.
l'uomo ha il libero arbitrio.
l'uomo ha coscienza.
l'uomo ha la libertà d pensiero.
quello che x me è sbagliato è chiedere i dico xchè le coppie omo nn sn contro natura,io chiederei i dico xchè ognuno è libero d amare come crede.poi m chiedo,ognuno è libero d amarsi come crede,ma lo Stato deve entrarci in ciò?io nn so,ma se allo stato attuale davvero le coppie omo hanno dei problemi insormontabili,ben vengano i dico.
sxo d aver spiegato meglio il mio pensiero!;)
piccolo quesito che nn c'entra nulla con i dico
se io un giorno decidessi d amare un asino m trovereste contro natura o no?
Personalmente ritengo che si debba lasciar fare al diritto civile il suo lavoro e che si debba subordinarlo non a sistemi preconcetti di valori, ma alle reali esigenze della società.
Clero condivido in pieno il tuo pensiero.
Come sistema di idee e valori la Chiesa ha pieno diritto di esprimere il suo punto di vista e di rivolgersi ai suoi seguaci, al pari di quanto fa un partito politico (e mi si perdoni l’accostamento apparentemente blasfemo).
Ma.... se è vero quel che dici tu prima, quale diritto ha non solo la Chiesa, ma anche ogni singolo partitolo politico, di interferire con le esigenze della società?
Al di là degli eccessi anticlericali, se credi che il diritto non vada subordinato a sistemi preconcetti di valori ma alle esigenze della società, quale diritto ha la maggioranza di "tenere in sofferenza" una minoranza?
Il secondo rischio è ben più serio e deriva dal fatto che l’introduzione dei DICO rischia di instaurare un processo di equiparazione delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali e di costituire il primo passo verso il riconoscimento dei veri e propri matrimoni omosessuali (per i quali oggi la coscienza sociale non è ancora matura) e, dunque, della possibilità di adozione anche per le coppie non eterosessuali.
Hai detto la parolina magica, "Coscienza sociale", se questa non è matura gioco forza diventa fin troppo facile x chi la crede diversamente far valere la sua opinione, quando invece, come pare essere adesso per i DICO, perchè tentare tutti i modi "politici" per evitare di difendere un DIRITTO di una minoranza?
Dunque credo che il secondo pericolo non sussita per quel che tu stesso affermi.
PS poi la situazione delle adozioni in Italia fa particolarmente schifo, e dunque che vi siano abbastanza adozioni è tecnicamente falso.
E' falso perchè le lobby degli orfanotrofi in pratica bloccano ogni adozione, e adottare un bimbo italiano è una mission impossible per tutti.
E' falso perchè di bambini all'estero (gli unici in pratica adottabili) in cerca di genitori ce ne sono sempre a volontà.
Cmq anzichè rivolgere lo sguardo da Catania a Palermo, si potrebbe cercare di alzare un po gli occhi per studiare, con franchezza e onestà d'animo, quanto succede in Spagna, ove l'adozione è leggittima da un po. Dato che i casi reali dovrebbero esistere già, perchè non cominciare a fare delle osservazioni sull'opportunità di estendere tale diritto in Italia, basata su fatti concreti anzichè opinioni campate in aria? Sia come sia un equipè di psicologi di varia estrazione ideologica potrebbe e dovrebbe tentare ll'impresa.
Si potrebbe discutere del fatto che i DICO siano meglio o peggio dei PACS e sul fatto che siano migliorabili.
Comunque, in generale io sono d’accordo con la regolamentazione delle convivenze di fatto.
Sono cristiana cattolica e personalmente non ricorrerei mai ad un DICO. Ma non posso imporre a nessuno le mie idee. Né credo possa farlo la Chiesa, che non è un ordinamento giuridico o un sistema di valori totalizzante, ma si rivolge ai suoi fedeli. Nello Stato laico, quando c’è un’accettabile esigenza sociale di regolamentazione, questa va soddisfatta.
Riprendo quanto ho scritto qualche tempo fa sui PACS.
I DICO non sono terreno per (falsi) moralismi. Sono terreno del diritto.
Il diritto per sua natura deve seguire l’evoluzione della società ed assecondarne le istanze.
E la regolamentazione delle unioni di fatto omosessuali è un’esigenza sociale.
Non ritengo che tale esigenza sussista con riferimento alle coppie di fatto eterosessuali, per le quali esiste già uno strumento che assicura diritti e doveri reciproci, ovvero il matrimonio, civile o religioso. Certamente però sussiste con riferimento alle coppie omosessuali.
Qui non si tratta di ritenere gli omosessuali qualcosa di normale o di anormale, di giusto o di sbagliato. Si tratta di prendere atto di una esigenza sociale. Per riconoscere diritti, successori e non solo, a delle situazioni che necessitano di regolamentazione.
Non si tratta di una esigenza condivisa dalla generalità della popolazione e di questo sono consapevole. Ma gli omosessuali non sono di certo un numero trascurabile. E ad ogni possibile censura sulla esiguità del consenso sociale nei confronti dei di potrebbe rispondere promuovendo un referendum. E se i DICO in seguito ad esso venissero aboliti, amen. La democrazia avrebbe fatto il suo corso.
A questo punto si esige naturalmente un passo ulteriore. Per non creare una discriminazione “al contrario” sarà necessario estendere i DICO anche alle coppie eterosessuali. Nell’ipotesi opposta si finerebbe per ledere il principio di uguaglianza formale per rispettare quello di uguaglianza sostanziale.
Questo secondo me è l’unico motivo per estendere i DICO alle coppie eterosessuali, visto che esse hanno già a disposizione il matrimonio civile e, dunque, in partenza, non necessitano di alcuna forma di negozio “alternativo”.
Mi rendo conto dei due rischi cui questa costruzione porta.
Il primo è il (presunto) pericolo di sgretolamento della famiglia, visto che i figli delle coppie eterosessuali legate dai DICO sarebbero esposti al rischio di unioni genitoriali più “fragili”, in quanto potenzialmente più facilmente disgregabili. Questo timore però sa tanto di falso moralismo, vista la facilità con cui oggi si ricorre al divorzio.
Il secondo rischio è ben più serio e deriva dal fatto che l’introduzione dei DICO rischia di instaurare un processo di equiparazione delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali e di costituire il primo passo verso il riconoscimento dei veri e propri matrimoni omosessuali (per i quali oggi la coscienza sociale non è ancora matura) e, dunque, della possibilità di adozione anche per le coppie non eterosessuali.
Si tratta di un rischio effettivo, al quale si può contrapporre solo l’argomento che poggia sul fatto che l’adozione sia il frutto del diritto del minore ad avere una famiglia e non del diritto degli adulti ad avere un figlio. E, dunque, si potrebbe affermare che, finché ci sarà un numero sufficiente di coppie eterosessuali disposte all’adozione (cosa che avviene oggi), non si giustificherebbe il ricorso all’adozione da parte di coppie costituite da due persone dello stesso sesso.
Non si tratta di una critica al modello morale o familiare dei gay o delle lesbiche o dei bisessuali, ma solo una presa d’atto della non rispondenza di tali coppie al modello naturale di famiglia volta alla generazione delle prole (laddove il termine naturale non implica alcuna valutazione in termini di positivo e negativo, ma fa riferimento solo al dato, naturale appunto, della procreazione, la quale, fino a prova contraria, è ammessa dalla natura solo dall’incontro di una coppia eterosessuale).
Di tale secondo rischio prendo atto, ma ritengo al contempo che le istanze sociali per una disciplina del fenomeno siano ugualmente meritevoli di tutela.
Posto questo, mi sembra doveroso un accenno alla posizione del papa sul punto. Come sistema di idee e valori la Chiesa ha pieno diritto di esprimere il suo punto di vista e di rivolgersi ai suoi seguaci, al pari di quanto fa un partito politico (e mi si perdoni l’accostamento apparentemente blasfemo). Trovo altamente antidemocratico l’atteggiamento di chi sistematicamente parla di interferenze della Santa Sede nella politica italiana ad ogni enciclica, discorso del papa, dichiarazione della CEI. Prendo atto del fatto che la Chiesa si rivolge ai suoi seguaci, che dovrebbero non accedere a siffatte forme di unioni, qualora volessero rispettare i dettami della loro fede.
La Chiesa non può tuttavia bloccare l’evoluzione sociale ed il soddisfacimento delle istanze collettive. Lo Stato laico dove soddisfare queste richieste. E’ rimesso poi alla coscienza ed alla fede dei singoli avvalersi o meno degli strumenti che l’ordinamento offre.
Intorno a me vi è una parte della collettività nazionale che percepisce la necessità dei DICO. E non mi riferisco alle persone eterosessuali, per i quali il ricorso ai DICO costituisce un’ipocrisia ed una fuga dalle responsabilità del matrimonio; mi riferisco agli omosessuali, che non hanno alcun mezzo per “regolarizzare” la loro posizione di fronte all’ordinamento e che non possono vedersi riconoscere diritti ereditari, diritto di conoscere lo stato di salute del partner o decidere sulle sue cure, diritto alla pensione di reversibilità o al risarcimento per morte del congiunto, diritto di subingresso nel contratto di locazione, deduzioni fiscali, etc. neanche dopo una vita trascorsa insieme.
Personalmente ritengo che si debba lasciar fare al diritto civile il suo lavoro e che si debba subordinarlo non a sistemi preconcetti di valori, ma alle reali esigenze della società.
Comunque, in generale io sono d’accordo con la regolamentazione delle convivenze di fatto.
Sono cristiana cattolica e personalmente non ricorrerei mai ad un DICO. Ma non posso imporre a nessuno le mie idee. Né credo possa farlo la Chiesa, che non è un ordinamento giuridico o un sistema di valori totalizzante, ma si rivolge ai suoi fedeli. Nello Stato laico, quando c’è un’accettabile esigenza sociale di regolamentazione, questa va soddisfatta.
Riprendo quanto ho scritto qualche tempo fa sui PACS.
I DICO non sono terreno per (falsi) moralismi. Sono terreno del diritto.
Il diritto per sua natura deve seguire l’evoluzione della società ed assecondarne le istanze.
E la regolamentazione delle unioni di fatto omosessuali è un’esigenza sociale.
Non ritengo che tale esigenza sussista con riferimento alle coppie di fatto eterosessuali, per le quali esiste già uno strumento che assicura diritti e doveri reciproci, ovvero il matrimonio, civile o religioso. Certamente però sussiste con riferimento alle coppie omosessuali.
Qui non si tratta di ritenere gli omosessuali qualcosa di normale o di anormale, di giusto o di sbagliato. Si tratta di prendere atto di una esigenza sociale. Per riconoscere diritti, successori e non solo, a delle situazioni che necessitano di regolamentazione.
Non si tratta di una esigenza condivisa dalla generalità della popolazione e di questo sono consapevole. Ma gli omosessuali non sono di certo un numero trascurabile. E ad ogni possibile censura sulla esiguità del consenso sociale nei confronti dei di potrebbe rispondere promuovendo un referendum. E se i DICO in seguito ad esso venissero aboliti, amen. La democrazia avrebbe fatto il suo corso.
A questo punto si esige naturalmente un passo ulteriore. Per non creare una discriminazione “al contrario” sarà necessario estendere i DICO anche alle coppie eterosessuali. Nell’ipotesi opposta si finerebbe per ledere il principio di uguaglianza formale per rispettare quello di uguaglianza sostanziale.
Questo secondo me è l’unico motivo per estendere i DICO alle coppie eterosessuali, visto che esse hanno già a disposizione il matrimonio civile e, dunque, in partenza, non necessitano di alcuna forma di negozio “alternativo”.
Mi rendo conto dei due rischi cui questa costruzione porta.
Il primo è il (presunto) pericolo di sgretolamento della famiglia, visto che i figli delle coppie eterosessuali legate dai DICO sarebbero esposti al rischio di unioni genitoriali più “fragili”, in quanto potenzialmente più facilmente disgregabili. Questo timore però sa tanto di falso moralismo, vista la facilità con cui oggi si ricorre al divorzio.
Il secondo rischio è ben più serio e deriva dal fatto che l’introduzione dei DICO rischia di instaurare un processo di equiparazione delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali e di costituire il primo passo verso il riconoscimento dei veri e propri matrimoni omosessuali (per i quali oggi la coscienza sociale non è ancora matura) e, dunque, della possibilità di adozione anche per le coppie non eterosessuali.
Si tratta di un rischio effettivo, al quale si può contrapporre solo l’argomento che poggia sul fatto che l’adozione sia il frutto del diritto del minore ad avere una famiglia e non del diritto degli adulti ad avere un figlio. E, dunque, si potrebbe affermare che, finché ci sarà un numero sufficiente di coppie eterosessuali disposte all’adozione (cosa che avviene oggi), non si giustificherebbe il ricorso all’adozione da parte di coppie costituite da due persone dello stesso sesso.
Non si tratta di una critica al modello morale o familiare dei gay o delle lesbiche o dei bisessuali, ma solo una presa d’atto della non rispondenza di tali coppie al modello naturale di famiglia volta alla generazione delle prole (laddove il termine naturale non implica alcuna valutazione in termini di positivo e negativo, ma fa riferimento solo al dato, naturale appunto, della procreazione, la quale, fino a prova contraria, è ammessa dalla natura solo dall’incontro di una coppia eterosessuale).
Di tale secondo rischio prendo atto, ma ritengo al contempo che le istanze sociali per una disciplina del fenomeno siano ugualmente meritevoli di tutela.
Posto questo, mi sembra doveroso un accenno alla posizione del papa sul punto. Come sistema di idee e valori la Chiesa ha pieno diritto di esprimere il suo punto di vista e di rivolgersi ai suoi seguaci, al pari di quanto fa un partito politico (e mi si perdoni l’accostamento apparentemente blasfemo). Trovo altamente antidemocratico l’atteggiamento di chi sistematicamente parla di interferenze della Santa Sede nella politica italiana ad ogni enciclica, discorso del papa, dichiarazione della CEI. Prendo atto del fatto che la Chiesa si rivolge ai suoi seguaci, che dovrebbero non accedere a siffatte forme di unioni, qualora volessero rispettare i dettami della loro fede.
La Chiesa non può tuttavia bloccare l’evoluzione sociale ed il soddisfacimento delle istanze collettive. Lo Stato laico dove soddisfare queste richieste. E’ rimesso poi alla coscienza ed alla fede dei singoli avvalersi o meno degli strumenti che l’ordinamento offre.
Intorno a me vi è una parte della collettività nazionale che percepisce la necessità dei DICO. E non mi riferisco alle persone eterosessuali, per i quali il ricorso ai DICO costituisce un’ipocrisia ed una fuga dalle responsabilità del matrimonio; mi riferisco agli omosessuali, che non hanno alcun mezzo per “regolarizzare” la loro posizione di fronte all’ordinamento e che non possono vedersi riconoscere diritti ereditari, diritto di conoscere lo stato di salute del partner o decidere sulle sue cure, diritto alla pensione di reversibilità o al risarcimento per morte del congiunto, diritto di subingresso nel contratto di locazione, deduzioni fiscali, etc. neanche dopo una vita trascorsa insieme.
Personalmente ritengo che si debba lasciar fare al diritto civile il suo lavoro e che si debba subordinarlo non a sistemi preconcetti di valori, ma alle reali esigenze della società.
fid;100840:
ragazzi ma dite sul serio?ma stiamo impazzendo?
Credo che Shawna confonda la necessità di sopravvivenza della specie o la procreazione con la Natura, che di per sè è molto più vasta.
Seguendo in modo logico e coerente tale opinione però temo che la Chiesa non si sia accorta che anche il celibato è "contronatura", e per tanto sacerdoti e suore sarebbero da "proibire" per uno Stato che volesse rispettare questa legge "di natura".
Continuano a prenderci per stupidi.
Che gli omosessuali siano o no contro natura, è difficile a dirsi e ancor più a dimostrarsi. Che lo siano è anche possibile, secondo la definizione di natura utilizzata, ma certo l'unica che non può utilizzare la Chiesa è quella di "procreazione", altrimenti sarebbe la prima "vittima".
shawna;100802:
no,nn lo credo,ma credo anche che il sesso anale sia contro natura ad esempio,nn x questo escludo che io stessa possa farlo,e nn sto nemmeno escludendo i dico,sto facendo un discorso diverso
ragazzi ma dite sul serio?ma stiamo impazzendo?
contronatura sono pure la tecnologia,le città,l'inquinamento,le dighe e allora? eliminiamo tutte queste cose e torniamo a vivere nelle caverne vestendoci di pelli animali?
l'omosessualità non è contronatura,non è frutto di un comportamento artificiale,se il padre eterno e la natura li hanno creati che cosa ci vedete di innaturale?:rolleyes:
shawna;100802:
no,nn lo credo,ma credo anche che il sesso anale sia contro natura ad esempio,nn x questo escludo che io stessa possa farlo,e nn sto nemmeno escludendo i dico,sto facendo un discorso diverso
xkè è contro natura??? cosa intendi cn contro natura tu???
già stiamo migliorando, visto che non parli più di comportamenti contro natura da prendere come "dati di fatto"...
no,nn lo credo,ma credo anche che il sesso anale sia contro natura ad esempio,nn x questo escludo che io stessa possa farlo,e nn sto nemmeno escludendo i dico,sto facendo un discorso diverso
shawna;100542:
sword l'unione omosessuale è contro natura,è un dato d fatto,io sn x le libertà,e se vengono riconosciuti dei diritti a delle coppie d fatto a me nn tolgono nulla,quindi ben vengano..xò secondo me è sbagliato argomentare tale scelta dicendo che l'unioni omo nn sn contro natura e chi lo afferma nn ha capito nulla della natura umana.oltre che falso lo trovo sbagliato xchè così nn si fa valere la libertà individuale ,ma si portano avanti discorsi fondati su ...boh ..nn so cosa
ecco in sequenza le mie espressioni a leggere il tuo intervento: :confused: :eek: :muro:
secondo me è falso dire che le unioni omosessuali siano contro natura (casomai lo stabilisci tu cosa è contro natura e cosa no, giusto?), semmai la procreazione segue una legge naturale, ma non altro, visto che non è così semplice definire che cosa è naturale e che cosa rientra nella natura umana, e quindi bisognerebbe allargare il concetto di natura il più possibile.. che poi tu lo trovi sbagliato, ognuno ha le sue idee e ognuno si tiene le sue (e meno male ..)
sarebbe interesante chiederti se pensi che si debba fare sesso solo per procreare (non è necessaria alcuna risposta).
sono favorevolissimo ai dico,approvarli è un atto di civiltà per dare diritti anche a coloro che costruiscono un unione differente da quelle tradizionali.Se volessimo soffermarci sulle sole coppie gay la mia opinione è che a queste vanno riconosciute diritti e uguaglianza cosi' come alle coppie tradizionali
Perchè una coppia fra uomo e donna può avere dei diritti non riconoscibili ad una coppia omosessuale? i diritti della famiglia nascono dal riconoscimento della reciproca sussistenza e dal rapporto affettivo,ma secondo voi due gay non si possono amare e non possono supportarsi fra di loro? allora perchè non garantire loro diritti ereditari,assistenza in caso di malattia,diritto di subentrare nei contratti di locazione etc etc
certi argomenti contro sono chiaramente pretestuosi e molti si esprimono con frasi prive di significato come "bisogna difendere la famiglia" come se i dico creassero pregiudizi alla famiglia.
Crea cosi' tanto fastidiso che un partner gay assista la propria persona amata in un letto di ospedale? crea fastidio che il partner possa avere diritti ereditari? crea fastidio che alla morte del partner l'altro possa subentrare nel contratto d'affitto senza essere butatto fuori?
che cosa c'entrano questi sacrosanti diritti civili che andrebbero riconosciuti a tutte le coppie che si amano con la difesa della famiglia???????
Perchè una coppia fra uomo e donna può avere dei diritti non riconoscibili ad una coppia omosessuale? i diritti della famiglia nascono dal riconoscimento della reciproca sussistenza e dal rapporto affettivo,ma secondo voi due gay non si possono amare e non possono supportarsi fra di loro? allora perchè non garantire loro diritti ereditari,assistenza in caso di malattia,diritto di subentrare nei contratti di locazione etc etc
certi argomenti contro sono chiaramente pretestuosi e molti si esprimono con frasi prive di significato come "bisogna difendere la famiglia" come se i dico creassero pregiudizi alla famiglia.
Crea cosi' tanto fastidiso che un partner gay assista la propria persona amata in un letto di ospedale? crea fastidio che il partner possa avere diritti ereditari? crea fastidio che alla morte del partner l'altro possa subentrare nel contratto d'affitto senza essere butatto fuori?
che cosa c'entrano questi sacrosanti diritti civili che andrebbero riconosciuti a tutte le coppie che si amano con la difesa della famiglia???????
shawna;100684:
la seconda.
In tal caso dico o non dico pacs o non pacs perdono lo stesso.
E il "problema" delle "risorse limitate dello Stato" visto in quest'ottica ha una chiara soluzione: NESSUN DIRITTO alle coppie sposate senza figli!
O almeno nessun diritto in più rispetto alle coppie omosessuali, perchè PER NATURA non c'è differenza alcuna.
la seconda.
shawna;100542:
sword l'unione omosessuale è contro natura
Che la tua affermazione sia vera o falsa, non è dimostrabile.
Se la natura è quello che avviene nel mondo animale sai meglio di me che anche gli animali a volte hanno rapporti omosessuali e non a fini procreativi.
Se la natura è la sopravvivenza della specie e della autoselezione dei geni migliori, evidentemente gli omosessuali sono costretti a perdere in tale lotta, dico o non dico, pacs o non pacs.
Se la natura è il volere divino... ci sono diversi pareri a riguardo, e starei ben attento a identificare col parere di una singola persona (o di una comunità) il parere divino.
sword l'unione omosessuale è contro natura,è un dato d fatto,io sn x le libertà,e se vengono riconosciuti dei diritti a delle coppie d fatto a me nn tolgono nulla,quindi ben vengano..xò secondo me è sbagliato argomentare tale scelta dicendo che l'unioni omo nn sn contro natura e chi lo afferma nn ha capito nulla della natura umana.oltre che falso lo trovo sbagliato xchè così nn si fa valere la libertà individuale ,ma si portano avanti discorsi fondati su ...boh ..nn so cosa
Il mio essere favorevole al riconoscimento delle coppie di fatto nasce proprio dalla convinzione che uno stato "laico" debba poter dare ad ogni suo cittadino gli strumenti per una convivenza civile, senza che gli venga precluso alcun tipo di diritto.
A chi mi obietta che con i DICO si uccide l'istituto del matrimonio rispondo che basta levarsi i paraocchi ed accorgersi che le coppie di fatto esistono da sempre, sia etero che omo, ma ciò non mi sembra abbia fatto fallire l'idea del matrimonio civile o religioso.
Se a me viene riconosciuto un diritto in cosa tolgo qualcosa agli altri? (che già di questi diritti godono ampiamente).
A chi mi obietta che con i DICO si uccide l'istituto del matrimonio rispondo che basta levarsi i paraocchi ed accorgersi che le coppie di fatto esistono da sempre, sia etero che omo, ma ciò non mi sembra abbia fatto fallire l'idea del matrimonio civile o religioso.
Se a me viene riconosciuto un diritto in cosa tolgo qualcosa agli altri? (che già di questi diritti godono ampiamente).
favorevole ai dico, e comunque favorevole al riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, comunque decideranno di chiamarli (il problema è se dedideranno di riconoscerli sti cavolo di diritti ...)
chi dice che le unioni omosessuali sono "contro natura" (di solito la domenica si dicono queste cose ...) dimostra che della natura umana ne ha capito pochino pochino ...
e i dico sarebbero anche una forma di unione più facile da sciogliere rispetto ad un matrimonio, e secondo me questo sarebbe un vantaggio niente male ..
chi dice che le unioni omosessuali sono "contro natura" (di solito la domenica si dicono queste cose ...) dimostra che della natura umana ne ha capito pochino pochino ...
e i dico sarebbero anche una forma di unione più facile da sciogliere rispetto ad un matrimonio, e secondo me questo sarebbe un vantaggio niente male ..
FAVOREVOLISSIMO, anzi che dico! Pacs è meglio.
Stesso principio delle droghe, la famiglia chiaramente è un'altra cosa, ma proprio perchè lo è per natura perchè dissacrare ciò che è la famiglia offrendole privilegi meramente esteriori? E allora dunque che ognuno sia libero di scegliere della propria vita, e che lo Stato badi bene a non imporre una morale, ma al contrario difendere le singole scelte di ogni cittadino qualunque esse siano (finchè non sono contrarie all'interesse della collettività).
Ah qualcuno dice che i dico sono contrari xchè non ci sono figli?
Se il principio fosse questo, e potrei anche "accettarlo", togliamo qualunque riconoscimento a tutti gli sposi che non hanno un figlio. (daltronde se volessero potrebbero adottarlo). Vi sembra assurdo eh? Ma allora xchè mi devo sentire da tanti "cattolici" che i dico sono contro l'interesse dello Stato? Perchè per difendere una posizione particolare basata su presupposti ideologici bisogna sempre palesemente travisare la realtà? triste triste triste
Stesso principio delle droghe, la famiglia chiaramente è un'altra cosa, ma proprio perchè lo è per natura perchè dissacrare ciò che è la famiglia offrendole privilegi meramente esteriori? E allora dunque che ognuno sia libero di scegliere della propria vita, e che lo Stato badi bene a non imporre una morale, ma al contrario difendere le singole scelte di ogni cittadino qualunque esse siano (finchè non sono contrarie all'interesse della collettività).
Ah qualcuno dice che i dico sono contrari xchè non ci sono figli?
Se il principio fosse questo, e potrei anche "accettarlo", togliamo qualunque riconoscimento a tutti gli sposi che non hanno un figlio. (daltronde se volessero potrebbero adottarlo). Vi sembra assurdo eh? Ma allora xchè mi devo sentire da tanti "cattolici" che i dico sono contro l'interesse dello Stato? Perchè per difendere una posizione particolare basata su presupposti ideologici bisogna sempre palesemente travisare la realtà? triste triste triste
DICO si!!
Io nn sn molto favorevole...ma è pur vero ke nn si tratta solo di coppie gay, ma anke di coppie di fatto...boh...onestamente sn molto molto indecisa sul tema...