Mutamenti climatici
il ritrovarsi 25 gradi nella ValPadana a gennaio è un preoccupante sintomo di riscaldamento globale o è un fenomeno locale (come dimostrerebbero l'uragano a nord delle Alpi o le tormente di neve in California) dovuto alla concomitanza di vento caldo, alta pressione e altri fattori?
il clima cambia anche naturalmente nel tempo (si pensi alle diverse ere glacili), ma si sa quantificare quanto l'uomo sta "accelerando" questo processo con l'emissione di CO2?
il clima cambia anche naturalmente nel tempo (si pensi alle diverse ere glacili), ma si sa quantificare quanto l'uomo sta "accelerando" questo processo con l'emissione di CO2?
Risposte
Per definizione un uragano e' un ciclone extratropicale che si abbatte sulle coste orientali dell'America. E' solo una questione di nomenclatura comunque.
"Luca.Lussardi":
Una correzione: non e' comunque stato un uragano quello che si e' abbattuto sul nord della Germania e in Gran Bretagna (e qualche raffica e' arrivata anche qui a Parigi), era solo una forte tempesta extra-tropicale.
E' stato un ciclone extratropicale a tutti gli effetti ( Kyrill ), precisamente un uragano di categoria 2 considerando la scala di Saffir-Simpson. Una tempesta tropicale è caratterizzata da venti che soffiano con una velocità compresa fra i 70 -135 Km/h.
Kyrill ha generato venti ad oltre 200 km/h!
Una correzione: non e' comunque stato un uragano quello che si e' abbattuto sul nord della Germania e in Gran Bretagna (e qualche raffica e' arrivata anche qui a Parigi), era solo una forte tempesta extra-tropicale.
Curiosità personale
...qualcuno di voi ha letto l' "Ambientalista scettico"di Bjorn Lomborg?

"wedge":
[quote="tecnos"]ma non ti elenco gli altri politecnici altrimenti mi accusi di pubblicità
semmai di pubblicità selettiva, visto che sei iperspecializzato sui politecnici

grazie della risposta comunque[/quote]
E' vero, ma ultimamente, dopo aver scoperto alcuni aspetti, non sono molto delicato con quelli italiani

Figurati..
"tecnos":
ma non ti elenco gli altri politecnici altrimenti mi accusi di pubblicità
semmai di pubblicità selettiva, visto che sei iperspecializzato sui politecnici

grazie della risposta comunque
"wedge":
tecnos, in riferimento alla tua ultima frase: i climatologi che ci becchiamo in tv cos'hanno studiato?
Io mi domanderei soprattutto, dove hanno studiato!?
Perchè in Italia non c'è questa grande scelta formativa, per non parlare della ricerca..nel mio piccolo noto con dispiacere come sia frammentata e come in una realtà come quella genovese il dipartimento di fisica dell'ambiente di scienze e quello di ingegneria ambientale ( + quello di ingegneria e fisica dell'ambiente gemellato ) siano comunque molto distaccati...magari in altre università è diverso, ma non ci credo molto a dir la verità.
E guarda caso le molte università che offrono lauree in climatologia non sono di certo italiane. Aggiungo che la poca permeabilità fra i vari dipartimenti delle diverse facoltà non aiuta di certo lo studio dei fenomeni naturali ( e non solo ) che hanno un carattere fortemente interdisciplinare. E' per il contrario di questo ( a mio parere ) che sento parlare un gran bene del MIT ( e non solo, ma non ti elenco gli altri politecnici altrimenti mi accusi di pubblicità e parlo del Ecole poly e del Technische Hochschule Zürich (ETH) ) dai ricercatori dell'università che frequento..
forse c'è una componente psicologica, ma io ho l'impressione che questi fenomeni locali degni di nota tendano ad infittirsi nel tempo: l'anno scorso più o meno in questo periodo a Milano c'è stata la nevicata più copiosa da decenni, l'estate 2006 sarà ricordata per il caldo record a Londra e in Nord Europa, c'è stato anche l'uragano Katrina di rara violenza, e forse potrei citare qualche altro evento.
il problema sarebbe conoscere la derivata della temperatura media negli anni prima dell'industralizzazione, ma non so se questo sia stato già fatto o se sia possibile. dovrei trovare l'occasione di parlare con il padre di una mia amica che fa carotaggi sui ghiacciai, sicuramente ne sa qualcosa.
tecnos, in riferimento alla tua ultima frase: i climatologi che ci becchiamo in tv cos'hanno studiato?
il problema sarebbe conoscere la derivata della temperatura media negli anni prima dell'industralizzazione, ma non so se questo sia stato già fatto o se sia possibile. dovrei trovare l'occasione di parlare con il padre di una mia amica che fa carotaggi sui ghiacciai, sicuramente ne sa qualcosa.
tecnos, in riferimento alla tua ultima frase: i climatologi che ci becchiamo in tv cos'hanno studiato?
"Cheguevilla":
Questo inverno è particolarmente preoccupante, secondo me.
A Genova, tutti i giorni, la temperatura è intorno ai 15/16 gradi.
In due mesi è piovuto un paio di volte.
Il fatto che diversi fenomeni accadano contemporaneamente in luoghi diversi e per un periodo ragionevolmente prolungato dovrebbero essere un chiaro segno d'allarme, secondo me.
Per non parlare delle massime che a Savona hanno raggiunto i 25 °C.
E' innegabile che il clima sta cambiando e non è difficile notare, anche dagli annali idrologici, le differenze delle precipitazioni che sempre più frequentemente causano fenomeni idrogeologici estremi comportando un elevato rischio per la popolazione e nello stesso tempo una diminuzione dei livelli di falda.
Ma l'incertezza dei fenomeni naturali, già rilevante nelle previsioni nel breve periodo delle piene fluviali, rende molto difficile dare una risposta sulla causa principale del cambiamento climatico. Come detto in precedenza da Marco, ci sono varie teorie sull'argomento. E' innegabile che c'è una rilevante quantità di emissioni di gas serra alivello globale ( anidride carbonica, clorofluorocarburi, esafluoruro di zolfo..) e mio parere è di sicuro una delle cause, ma da qui a dire che è la principale..
Ancora una volta sono dispiaciuto nel vedere come l'Italia non abbia un tessuto di ricerca adeguato per lo studio dei fenomeni naturali, ancor di più nella climatologia e negli effetti del cambiamento climatico sui sistemi ambientali.
Ma allarme per cosa, esattamente?
Questo inverno è particolarmente preoccupante, secondo me.
A Genova, tutti i giorni, la temperatura è intorno ai 15/16 gradi.
In due mesi è piovuto un paio di volte.
Il fatto che diversi fenomeni accadano contemporaneamente in luoghi diversi e per un periodo ragionevolmente prolungato dovrebbero essere un chiaro segno d'allarme, secondo me.
A Genova, tutti i giorni, la temperatura è intorno ai 15/16 gradi.
In due mesi è piovuto un paio di volte.
Il fatto che diversi fenomeni accadano contemporaneamente in luoghi diversi e per un periodo ragionevolmente prolungato dovrebbero essere un chiaro segno d'allarme, secondo me.
Ovviamente i 25°C come l'uragano sono fenomeni locali. Dico questo perchè anche le previsioni più pessimistiche danno un'innalzamento della temperatura media del globo quantificabile in 1-3 gradi nell'arco di decine di anni, il che non spiega l'avere almeno 20°C più della media del periodo.
Sicuramente l'aumento dei livelli di CO2 sta portando effetti sul clima, anche se non è ben chiaro quali. La teoria più classica e diffusa (il che non si traduce automaticamente in affidabile) vuole un aumento di temperatura causa effetto serra. Altre teorie porterebbero a pensare ad un abbassamento della temperatura dovuto allo scioglimento dei ghiacci artici che bloccherebbe a corrente del golfo (anche se sono un po scettico, perchè i fenomeni termici sono generalmente del prim'ordine, quindi ho difficoltà ad accettare un overshooting, ma magari con una spiegazione più dettagliata e considerando la fortissima non-linearità del sistema-ambiente potrebbe anche starci).
In soldoni direi che è giusto preoccuparsi dell'impatto che le nostre emissioni hanno sull'ecosistema, non tanto per il rischio di un aumento delle temperature, quanto per la nostra incapacità di prevedere effetti che potrebbero anche essere peggiori.
Sicuramente l'aumento dei livelli di CO2 sta portando effetti sul clima, anche se non è ben chiaro quali. La teoria più classica e diffusa (il che non si traduce automaticamente in affidabile) vuole un aumento di temperatura causa effetto serra. Altre teorie porterebbero a pensare ad un abbassamento della temperatura dovuto allo scioglimento dei ghiacci artici che bloccherebbe a corrente del golfo (anche se sono un po scettico, perchè i fenomeni termici sono generalmente del prim'ordine, quindi ho difficoltà ad accettare un overshooting, ma magari con una spiegazione più dettagliata e considerando la fortissima non-linearità del sistema-ambiente potrebbe anche starci).
In soldoni direi che è giusto preoccuparsi dell'impatto che le nostre emissioni hanno sull'ecosistema, non tanto per il rischio di un aumento delle temperature, quanto per la nostra incapacità di prevedere effetti che potrebbero anche essere peggiori.