Ma perchè i prof. Universitari?... (UniPd)

TonyCOD
Perchè i professori universitari devono trattare gli studenti senza la minima educazione e rispetto? Ovviamente parlo della mia esperienza (UniPd) ma mi sembra che l' osservazione di questo fenomeno sia più o meno universale in Italia almeno. Non c'è dialogo, veniamo trattati come un legista tratta un nero. Per me è stata una GRANDE delusione sapere che persone che dovrebbero essere dei punti di riferimento siano così presuntuose e con mancanza di rispetto, sembra che non abbiano mai superato la fase adolescenziale. Quindi mi chiedo: perchè sono così? quali traumi hanno vuto per giustificare comportamenti degni di bambibi di 12 anni?

Risposte
@melia
"axpgn":

Piccola provocazione: un professore non dovrebbe fare il professore? Se facendo "altro" (per quanto valido e giustificato questo sia) il suo lavoro come docente ne viene disturbato, questo non è sbagliato?

Un professore è pagato per fare il professore, non solo per tenere le lezioni standard. Le attività di ricerca rientrano nel lavoro di professore.

axpgn
"Luca.Lussardi":
... l'attività didattica di un professore universitario standard e' solo una piccola parte del suo lavoro, tantissimo tempo e' assorbito dalla ricerca e da attivita' ad essa connesse. ...


Piccola provocazione: un professore non dovrebbe fare il professore? Se facendo "altro" (per quanto valido e giustificato questo sia) il suo lavoro come docente ne viene disturbato, questo non è sbagliato?

Cordialmente, Alex

P.S.: un dubbio più o meno simile è l'argomento di un thread nella sezione didattica (il lavoro esterno alla scuola di alcuni (molti?) professori nuoce all'insegnamento?)

Luca.Lussardi
Non entro nel merito dell'articolata discussione, non giustifico nessun comportamento ma sottolineo che l'attivita' didattica di un professore universitario standard e' solo una piccola parte del suo lavoro, tantissimo tempo e' assorbito dalla ricerca e da attivita' ad essa connesse. Questa cosa molto spesso sfugge agli studenti che credono che il professore debba essere sempre disponibile perché e' il suo lavoro, quando non e' cosi'.

Intermat
Devo dire che allora sono stato decisamente fortunato. Io ho quasi sempre trovato professori gentili e cooperativi con gli studenti. Tra l'altro tutti (o quasi) rispondono alle email e, se non lo fanno, ti dicono a quale collega rivolgerti.

PS: Trovo comunque maleducato non rispondere alle email da parte di un docente (a meno di domande veramente banali). Io ho avuto professori che sono stati presidenti del CNR o di altri enti importanti e devo dire che persino loro mi hanno risposto (inaspettatamente). Insomma un prof. pincopallo che decide di non rispondere (a priori) a nessuna email degli studenti "perché l'orario di ricevimento è fissato" lo trovo veramente maleducato.

Zero87
Premetto che mi sono laureato tre anni e mezzo fa e in un ateneo piccinino piccinino... :D

Comunque
"TonyCOD":
su 10 mail che mando (e non mail triviali) 2 hanno risposta e con un ritardo di almeno 5 giorni

da noi una metà non rispondeva proprio alle mail!

Però - non cito altro della discussione - ogni professore ha un suo sito ufficiale nella rete dell'università dove ci sono sempre:
- date d'appello;
- orari di ricevimento;
- programma dei corsi;
- (eventuali) dispense.

Da noi, si vedeva l'orario e si andava in ufficio a parlare, magari in gruppo nel caso di delucidazioni. Non di rado era il prof che dopo la lezione (prima di tenerne un'altra da un'altra parte) diceva "comunque ci sono tot giorno e tot giorno", in orari spesso più ampi di quello indicato come ricevimento. Non serviva telefonare o altro.
In cinque (più uno) anni credo di avere telefonato solamente una volta.

Antipatici ce ne sono, anche quelli che ti ridono in faccia perché chiedi qualcosa che per loro è banale, ma non ho visto cattiveria pura o libretti che volavano. Magari sono stato fortunato. :)

TonyCOD
No no, non è un caso singolo...assolutamente, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Alle mail non rispondeva, che dovevo fare?

Intermat
Sinceramente non ho mai chiamato un professore, hai valutato il fatto che magari in quel momento lui aveva altro da fare e, magari, la tua insistenza (per quanto educata) lo possa aver infastidito? In ogni caso sarebbe un caso singolo, tu hai descritto negativamente ogni docente, è questa la cosa più strana!

TonyCOD
"Sei veramente sicuro che il modo con cui ti porgi e le questioni su cui apri discussioni siano veramente adatti ad un colloquio con un docente pressoché sconosciuto?", si penso proprio di si. Guarda fonte della mia rabbia di oggi viene proprio da una telefonata fatta ieri ad un professore per chiedere informazioni relative ad un esame durante la quale mi è stata sputata in faccia un "si arrangi", io ho nel telefono (per motivi personali) una App che registra le telefonate, ieri l' ho ascoltata e riascoltata ed ancora sono incredulo sul tono della voce del professore in questione nei miei confronti, non sento di esagerare nel dire che mi sono sentito vittima di bullismo da parte di una persona che potrebbe essere mio padre. Per quanto riguarda il resto del tuo discorso non posso che essere d' accordo!

Intermat
"TonyCOD":
No, non sono pronto a fare "muro", sono proprio deluso dai loro atteggiamenti da "bulletto" di terza media, parlando di regole "ingiuste" siamo andati un po off-topic...la mia lamentela iniziale era quella di essere trattato proprio come una pezza da piedi, toni da sbruffoni, cioè...libretti che volano dalla finestra? io non vedo la differenza con i bulletti del dopo-scuola.

A parte i toni da sbruffoni (usando parole tue), per il resto le regole "ingiuste" di cui ti parlavo sono molto peggiori della propedeuticità formale che citavi prima, quella è nota e il problema si risolve semplicemente facendo gli esami propedeutici. Quelle che citavo io sono molto scoccianti però, alla fine, vanno accettate. Tra l'altro non vedo perché un docente debba necessariamente giustificare le sue decisioni puramente "amministrative/organizzative" con te (a maggior ragione se si parla di propedeuticità formali previste dalla guida dello studente e quindi decise a livello di dipartimento). Capisco che sia meglio trovare un docente disponibile a spiegare la decisione però non può neppure essere una pretesa.
Per quanto riguarda i toni sinceramente mi sembra strano che siano tutti così. Io, a quei livelli, non ne ho mai trovato neppure uno. Sei veramente sicuro che il modo con cui ti porgi e le questioni su cui apri discussioni siano veramente adatti ad un colloquio con un docente pressoché sconosciuto?
Ti posso dire che, almeno da me, moltissimi professori sono veramente alla mano (poi magari sono inaffidabili per altre questioni eh!). Alcuni si fanno salutare anche con un "Ciao" se li incontri per i corridoi, altri ti salutano loro per primi perché si ricordano (sicuramente vagamente!) di te. Insomma ne ho incontrati veramente pochi di professori presuntutosi e comunque il loro atteggiamento molto formale rimaneva molto corretto ed educato. Insomma, la situazione che descrivi mi sembra quasi incredibile!

jitter1
La persona antipatica e poco disponibile la trovi dappertutto, ma è impossibile che siano tutti così. Probabilmente dal tuo modo di porti traspare un atteggiamento che infastidisce i docenti o le tue richieste sono fuori luogo, come chiedere
"TonyCOD":
dei dati statistici dal dipartimento di psicologia sulla quale è stata basata la scelta della regola se no è una regola camapata in aria quindi "chiacchiera".
Non puoi pretendere che un docente "perda tempo" a discutere con te di una cosa che non gli compete direttamente, indipendentemente dal fatto che tu abbia ragione o no.

TonyCOD
No, non sono pronto a fare "muro", sono proprio deluso dai loro atteggiamenti da "bulletto" di terza media, parlando di regole "ingiuste" siamo andati un po off-topic...la mia lamentela iniziale era quella di essere trattato proprio come una pezza da piedi, toni da sbruffoni, cioè...libretti che volano dalla finestra? io non vedo la differenza con i bulletti del dopo-scuola.

Intermat
Io ti posso dire che, anche da me, in 5 anni ci sono stati esami con regolamenti interni alquanto curiosi ma, detto ciò, li si accettano. Sai quante volte ho fatto esami in cui:
- se facevi l'esonero poi dovevi fare l'orale al primo appello
- se facevi il primo scritto non potevi fare l'orale al secondo
- se non facevi gli esoneri scritti poi l'appello era solo orale
- se non prendevi almeno 29 fra scritto e orale anche con 4 punti (additivi) al progetto la lode non si poteva prendere
- se venivi bocciato al secondo esonero (con un docente diverso) dovevi rifare anche il primo nonostante l'aver preso un voto alto

Se a questo aggiungiamo alcune correzioni alquanto severe (tipo -4 punti per un errore in una somma su un esercizio di un esame di tipo economico, oppure -3 punti per non aver scritto un numero al termine di un esercizio dal punto di vista teorico perfetto) probabilmente mi dovrei lamentare veementemente come stai facendo tu. Il fatto è che, secondo me, si deve accettare il giudizio o la regola. Al massimo si prova a parlare educatamente col professore essendo però disponibili ad accettare un parere avverso. Non ti conosco ma, dalle tue parole, mi sembri come un ragazzo che conosco che critica ogni professore dandogli dell'ignorante perché "non in grado di capire un metodo risolutivo " oppure perché"non in grado di spiegare il perché di una correzione". Magari non è il tuo caso, però il tuo modo di porti mi sembra questo. Insomma, magari parlerai pure educatamente ma vai dal docente pronto a "fare muro" piuttosto che ad accettare la risposta.

gugo82
"TonyCOD":
bhe, se uno mi risponde che una determinata regola "incentiva la studio" automaticamente gli chiedo che vorrei avere dei dati statistici dal dipartimento di psicologia sulla quale è stata basata la scelta della regola se no è una regola camapata in aria quindi "chiacchiera"...qui mi è stato particamente buttato giù il telefono in faccia!

Ed han fatto bene... :lol:

Impara ad indirizzare le tue lamentele verso chi di dovere, piuttosto che prendertela col primo che capita.

"TonyCOD":
Da una persona di scienza mi aspetto che una affermazione abbia una dimostrazione alle spalle e non un arrivederci al telefono.

Ma per favore...

"TonyCOD":
Un altro esempio è questo: un professore quest' anno mise due appelli in una sessione della sua materia (distanziate di circa 15gg)...lui però stabilì la regola che era possibile effettuare solo uno dei due appelli, quella volta intervennero anche i rappresentanti alla quale fu data una risposta "chiacchiera" come al solito.

Ed i rappresentanti poi che hanno fatto?
Hanno portato avanti la cosa nelle sedi opportune, o si sono limitati a far vedere a voi studenti che loro "lottavano" con voi (pur fregandosene quasi nulla della questione)?

"TonyCOD":
Io sono una persona molto timida per cui ti posso assicurare che sono molto umile davanti ai professori automaticamente.

Timidezza ed umiltà non sono la stesa cosa.

TonyCOD
bhe, se uno mi risponde che una determinata regola "incentiva la studio" automaticamente gli chiedo che vorrei avere dei dati statistici dal dipartimento di psicologia sulla quale è stata basata la scelta della regola se no è una regola camapata in aria quindi "chiacchiera"...qui mi è stato particamente buttato giù il telefono in faccia! Da una persona di scienza mi aspetto che una affermazione abbia una dimostrazione alle spalle e non un arrivederci al telefono. Un altro esempio è questo: un professore quest' anno mise due appelli in una sessione della sua materia (distanziate di circa 15gg)...lui però stabilì la regola che era possibile effettuare solo uno dei due appelli, quella volta intervennerò anche i rappresentanti alla quale fu data una risposta "chiacchiera" come al solito. Io sono una persona molto timida per cui ti posso assicurare che sono molto umile davanti ai professori automaticamente.

gugo82
"TonyCOD":
Si, ok, capito :p ma nessun professore mi ha mai risposto con una frase del tipo "queste sono le regole di Ateneo, non le gradisco ma se non vengo seguite i rischi sono : xxxx" ma mi hanno solo riempito di chiacchiere senza filo logico e con presunzione, mi avessero detto le cose in onestà sarebbe stato un altro discorso.

Di nuovo... "Mi avessero detto le cose in onestà" denota un pregiudizio.
Probabilmente, non ti hanno detto che non le gradiscono perché beh, in verità, le gradiscono molto e stavano cercando di spiegarti perché le gradiscono con "chiacchiere", per te "senza filo logico", ma per loro con un degno significato.

"TonyCOD":
Poi comunque l' esempio della propedeuticità era uno fra i tanti, sono inciampato in altri modus operandi dei professori alquanto bizzarri e senza logica[...]

Tipo?

"TonyCOD":
[...] mi avessero risposto una volta con un po di onestà ed umiltà! :/

E tu con quanta "umiltà" vai a parlare coi tuoi docenti? :lol:

TonyCOD
Si, ok, capito :p ma nessun professore mi ha mai risposto con una frase del tipo "queste sono le regole di Ateneo, non le gradisco ma se non vengo seguite i rischi sono : xxxx" ma mi hanno solo riempito di chiacchiere senza filo logico e con presunzione, mi avessero detto le cose in onestà sarebbe stato un altro discorso. Poi comunque l' esempio della propedecità era uno fra i tanti, sono inciampato in altri modus operandi dei professori alquanto bizzarri e senza logica, mi avessero risposto una volta con un po di onestà ed umiltà! :/

gugo82
"TonyCOD":
Le regole senza senso logico sono ad esempio le propeducità: io non posso fare l' esame di aerodinamica (come ogni altro esame del terzo anno) a meno che non abbia superato l' esame di Economia e disegno tecnico, che diamine di senso ha? il prof mi rispose con un "aiuta ad incentivare lo studio", in che senso? cosa intende con "incentivare"? ci sono delle statistiche alla mano del dipartimento di psicologia per capire se regole del genere incentivino lo studio oppure facciano solo frustrare gli studenti?? mi pare che queste regole esistano solo per dissuadere la continuazione degli studi oppure far finire fuori corso gli studenti e gonfiare le tasche dell' Università. Ci sono anche altre regole idiote che spesso ho tirato in ballo in discussioni e mai mi è stata data una risposta decente da nessuno.

Un professore non può rispondere ad una domanda del genere, semplicemente perché queste regole non le stabilisce lui.
Lui ha, casomai, il compito di rispettare le regole e di farle rispettare a voi onde evitare l'insorgere di situazioni spiacevoli per gli studenti.
Racconto fatti accaduti.

Anzi, ti dirò che molte volte i docenti hanno una visione sulle propedeuticità che è diversa da quella stabilita per regolamento e, molte volte, si adoperano per cambiare le regole che ritengono insensate.
Tuttavia, non sempre ci riescono e pure loro devono sottostare a regolamenti che non condividono.

Morale della favola: se ci sono delle regole, esse vanno rispettate; se tali regole non si condividono, si prova a cambiarle, ma nel frattempo si continua a rispettarle.
In caso contrario, a rimetterci è quasi sempre lo studente.

"TonyCOD":
Poi, ho capito che il giudizio del professore è insindacabile, però a volte i professori non mi hanno nemmeno lasciato visionare l' esame per capire dove avevo sbagliato, che devo dire?

Questo è un problema.
Se capita spesso che un docente non faccia visionare i compiti o che li "perda", si deve segnalare la cosa a qualcuno: ad esempio, potresti parlarne coi rappresentanti degli studenti in seno al consiglio del C.d.L., oppure col coordinatore del C.d.L., oppure (nei casi peggiori) andare a lamentare la cosa in Presidenza.

TonyCOD
Le regole senza senso logico sono ad esempio le propeducità: io non posso fare l' esame di aerodinamica (come ogni altro esame del terzo anno) a meno che non abbia superato l' esame di Economia e disegno tecnico, che diamine di senso ha? il prof mi rispose con un "aiuta ad incentivare lo studio", in che senso? cosa intende con "incentivare"? ci sono delle statistiche alla mano del dipartimento di psicologia per capire se regole del genere incentivino lo studio oppure facciano solo frustrare gli studenti?? mi pare che queste regole esistano solo per dissuadere la continuazione degli studi oppure far finire fuori corso gli studenti e gonfiare le tasche dell' Università. Ci sono anche altre regole idiote che spesso ho tirato in ballo in discussioni e mai mi è stata data una risposta decente da nessuno. Poi, ho capito che il giudizio del professore è insindacabile, però a volte i professori non mi hanno nemmeno lasciato visionare l' esame per capire dove avev sbagliato, che devo dire?

MementoMori2
Che facoltà fai ? Per quanto riguarda la mia esperienza i professori sono molto bravi e ti incitano sovente a rivolgere domande in qualsiasi luogo o ora. Sono disponibili, si possono addirittura prendere degli appuntamenti privati in accordo con il professore. Per quanto riguarda gli esami, certo sono rigidi nelle valutazioni ma sono sempre aperti a chiarimenti.

gugo82
"TonyCOD":
guarda tra lavoro e problemi personali io sono da parecchi anni all' Uni e la mia più che una conclusione affrettata è uno sfogo di una pentola a pressione; su 10 mail che mando (e non mail triviali) 2 hanno risposta e con un ritardo di almeno 5 giorni, al telefono non sanno altro che dire "si arrangi" con tono strafottente e quando chiedo di indagare e chiarire regole senza senso logico alcuno la migliore risposta che ho mai ottenuto è: " quando insegnerà lei detterà le regole come vuole, adesso comando io"; ai ricevimenti i prof sono poco disponibili ed il peggio che mi è mai capitato (chiedendo delucidazioni s un esame che non passai per un punto) mi è stato letteralmente gettato in faccia il testo d' esame dal prof sorridente mente diceva "alla prossima!!!". Sono però contento che in altre università non sia così, ma qui a Pd mi pare ci sia proprio il peggio del peggio! Se non fosse per dei problemi personali avrei già cambiato Uni (e penso che in fondo sia proprio questo quello che vogliono i prof, è l' unica spiegazione logica che mi posso dare).

Mah... I problemi che sollevi non mi pare siano così facili da definire.

Che vuol dire "chiarire regole senza senso logico"?
Nella affermazione è già implicito il giudizio che dai su tali paletti; quindi sembra che tu non voglia affatto "charire", ma convincere il docente a "eludere" tali regole. Un atteggiamento del genere già compromette il discorso in partenza.

Per quanto riguarda "ai ricevimenti i professori sono poco disponibili", che dire... Dipende da come gli studenti hanno in mente quando parlano di "disponibilità" del docente.
Di solito, un docente capisce in 3 secondi netti se lo studente non ha "fatto i compiti a casa" prima del ricevimento (il che vuol dire che non ha aperto libro e pretende che gli venga spiegato ex-novo un argomento di cui non sa nulla, oppure che non ha nemmeno provato a svolgere gli esercizi sui quali chiede "spiegazioni") e si regola di conseguenza.
Il resto, ovviamente, lo fa il carattere della persona.

Sul "mi è stato gettato il faccia il testo d'esame"... In passato si vedevano volare libretti giù dalle finestre dei dipartimenti ed esami chiudersi con gentilezze del tipo "Si alzi e se ne vada. Non mi contamini con la sua ignoranza".
A me è capitato più di una volta di bocciare studenti gli orali perché non conoscevano argomenti di base (e.g., un ingegnere non sapeva quale fosse il comportamento della serie armonica); nonostante siano esempi di tale palese e conclamata ignoranza, alcuni studenti insistono affinché il loro esame continui... Va da sé che in questo caso si discute animatamente e si finisce con l'alzare la voce se lo studente, continuando ad insistere, non rientra nei ranghi.

Infine, di compiti non superati per un punto, mezzo punto, un quarto di punto è piena la Terra.
A meno che non scopra un grossolano errore da parte del docente (e.g., è sbagliata la correzione di un esercizio, oppure, più prosaicamente, è sbagliata la somma dei punteggi parziali), lo studente farebbe bene a ricordare che il giudizio del docente è insindacabile.

La questione delle mail è abbastanza chiara, ma va da sé che se il docente non ha tempo o la domanda nella mail è banale (per rispondere basterebbe guardare il sito web), la mail non riceve l'attenzione che si vorrebbe.

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