Legge 133, ADDIO UNIVERSITA' PUBBLICA
Salve a tutti,
approfitto di questo forum per diffondere un argomento che riguarda sicuramente quasi tutti i suoi frequentatori.
La situazione dell'università italiana in seguito ai tagli previsti dell'ultima finanziaria sta per diventare insostenibile... per farla breve faccio copia-incolla da uno dei volantini che girano a Pisa,
ABBIAMO CULTURA DA VENEDERE
Avete presente l’Università Statale di Milano? Bene, fate conto di non vederla più: il TAGLIO DI 456 MILIONI DI EURO al finanziamento dell’Università deciso dalla LEGGE 133 è equivalente alla completa scomparsa di una delle più grandi Università italiane.
Il tutto nell’assordante silenzio della stampa e della televisione.
Il Blocco del TURN OVER al 20% per cinque anni, ovvero un solo neoassunto ogni 5 pensionamenti, impedirà la possibilità di mantenere una didattica di qualità, con la chiusura di corsi di insegnamento. Per l’Ateneo di Pisa si prevedono circa 300 pensionamenti.
L’impossibilità di rinnovare la classe docente impedirà inoltre il ricambio generazionale, precludendo a un’intera generazione la carriera universitaria, mentre la folla dei precari senza speranza si ingrandirà sempre più.
Quale la soluzione prospettata dal governo per sopravvivere?
La trasformazione in FONDAZIONI PRIVATE.
Avete capito bene, ciò significa l’ADDIO, IN ITALIA, ALL’UNIVERSITA’ PUBBLICA e la privatizzazione limiterà la libertà di ricerca che sarà prevalentemente indirizzata dalle grandi aziende.
Il contributo da parte degli studenti potrà essere aumentato liberamente dalle fondazioni private (avete presente quanto costa iscriversi a un college americano?), e l’Università di qualità per tutti resterà solo un ricordo.
Gli studenti torneranno ad essere divisi in classi.
TUTTO QUESTO NON ACCADRA' TRA ANNI MA TRA GIORNI SE NON FACCIAMO QUALCOSA.
Difendiamo la nostra Università.
Il silenzio che viene mantenuto dai media sulla questione è scandaloso, dobbiamo diffondere come stanno relamente le cose per fare qualcosa prima che sia troppo tardi.
Per consultare il testo integrale della legge: http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm
per aderire all'appello degli atenei: http://www.repubblica.it/scuola_e_unive ... ref=hphead
http://www.petitiononline.com/ricerca1/petition.html
approfitto di questo forum per diffondere un argomento che riguarda sicuramente quasi tutti i suoi frequentatori.
La situazione dell'università italiana in seguito ai tagli previsti dell'ultima finanziaria sta per diventare insostenibile... per farla breve faccio copia-incolla da uno dei volantini che girano a Pisa,
ABBIAMO CULTURA DA VENEDERE
Avete presente l’Università Statale di Milano? Bene, fate conto di non vederla più: il TAGLIO DI 456 MILIONI DI EURO al finanziamento dell’Università deciso dalla LEGGE 133 è equivalente alla completa scomparsa di una delle più grandi Università italiane.
Il tutto nell’assordante silenzio della stampa e della televisione.
Il Blocco del TURN OVER al 20% per cinque anni, ovvero un solo neoassunto ogni 5 pensionamenti, impedirà la possibilità di mantenere una didattica di qualità, con la chiusura di corsi di insegnamento. Per l’Ateneo di Pisa si prevedono circa 300 pensionamenti.
L’impossibilità di rinnovare la classe docente impedirà inoltre il ricambio generazionale, precludendo a un’intera generazione la carriera universitaria, mentre la folla dei precari senza speranza si ingrandirà sempre più.
Quale la soluzione prospettata dal governo per sopravvivere?
La trasformazione in FONDAZIONI PRIVATE.
Avete capito bene, ciò significa l’ADDIO, IN ITALIA, ALL’UNIVERSITA’ PUBBLICA e la privatizzazione limiterà la libertà di ricerca che sarà prevalentemente indirizzata dalle grandi aziende.
Il contributo da parte degli studenti potrà essere aumentato liberamente dalle fondazioni private (avete presente quanto costa iscriversi a un college americano?), e l’Università di qualità per tutti resterà solo un ricordo.
Gli studenti torneranno ad essere divisi in classi.
TUTTO QUESTO NON ACCADRA' TRA ANNI MA TRA GIORNI SE NON FACCIAMO QUALCOSA.
Difendiamo la nostra Università.
Il silenzio che viene mantenuto dai media sulla questione è scandaloso, dobbiamo diffondere come stanno relamente le cose per fare qualcosa prima che sia troppo tardi.
Per consultare il testo integrale della legge: http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm
per aderire all'appello degli atenei: http://www.repubblica.it/scuola_e_unive ... ref=hphead
http://www.petitiononline.com/ricerca1/petition.html
Risposte
"Gugo82":
Guarda le cose obbiettivamente: il rettore non ha sospeso l'attività didattica; nonostante ciò i docenti non fanno lezione,
Falso. Come ho detto i docenti per la maggior parte (con pochissime eccezioni degne di merito) non prendono posizione, ben preoccupati di perdere la loro posizione. Questo silenzio per me equivale a un consenso con la riforma.
"Gugo82":
preferendo organizzare delle discussioni in piazza;,
Falso. Le assemblee sono organizzate dai collettivi studenteschi, dalle associazioni dei precari e dai ricercaotri. Non dai docenti (purtroppo)
"Gugo82":
gli studenti, che sono quelli danneggiati dalla mancanza di lezioni, non trovano di meglio da fare che seguire i proff.
Totalmente falso per quanto detto prima. Come devo ripeterti che non seguire le lezioni è il male minore in questo caso, perchè se non provochiamo disagio diffuso con blocchi della didattica la legge verrà applicata alla lettera e dopo non potremo più seguire lezioni. A nessuno piace non seguire le lezioni e studiare da soli, ma è un prezzo da pagare per avere la speranza di continuare a poter studiare in un'Università. Sospendere ora è forse l'unica possibilità che abbiamo per evitare di non poterle seguire mai più.E' tanto difficile da capire?
"Gugo82":
Nella situazione in cui siete, caro Alvin, dovreste essere incazzati neri con i vostri docenti perchè, mentre voi li state pagando profumatamente, loro se ne infischiano di tenere i corsi;
Arifalso, dato che loro non stanno partecipando alla protesta. E se partecipasseo, noi studenti saremmo contentissimi, perchè il movimento sarebbe unitario, sarebbe l'intero Ateneo a mobilitarsi. Sarebbe un chiaro segnale. Siamo invece incazzati per il fato che non prendono una posizione.
"Gugo82":
dovreste infine essere incazzati con voi stessi perchè state rinunciando al vostro attuale, sacrosanto (e pagato coi soldi dei vostri genitori) diritto all'istruzione per lottare soprattutto per i privilegi di qualcun altro.
Ma parlo al muro? Non stiamo DIFENDENDO questo diritto, al piccolo costo (in proporzione) di restare indietro per qualche settimana. Che poi io ora sto studiando per conto mio, non mi do al "fancazzismo" rivoluzionario, se è questo quello che insinui.
"Gugo82":
P.S.: Vedi cosa intendevo con asilo per giovani uomini che si credono ancora adolescenti?
E questo è ancora volto a delegittimare, oltre a essere offensivo.
"alvinlee88":
[quote="Gugo82"]Alvin, ti ricordo che, come tu stesso hai detto, l'attività didattica non è stata sospesa.
Verrà sospesa, se tutto va come previsto, dalla settimana prossima.
"Gugo82":
Visto che credete sia l'ultimo anno per studiare, sfruttatelo fino in fondo.
Le riunioni in piazzetta fatele di pomeriggio.
Che discorso vuoto di senso. Non me lo aspettavo veramente. Sei dunque deciso sulla linea di minimizzazione e delegittimazione ("piazzetta". Piazza dei cavalieri è molto grande e c'erano oltre 5000 persone ), linea pericolosa e totalmente egoista. Mi fa tristezza constatare che tu, magari in boìuona fede, non ti rendi conto dell'urgenza del problema.
Non ha senso dire: "sfruttate questo ultimo anno fino in fondo". E dopo? E gli altri studenti? E le altre generazioni? Dobbiamo sfruttare questo poco tempo per fare forme di protesta efficaci che inducano chi comanda a non poter più ignorarci, che inducano i rettori ad assumere una posizione in proposito, e già questo vorrebbe dire molto. Non vogliamo che questo sia l'ultimo anno per studiare, vogliamo che ce ne siano ancora, e migliori. Per questo oggi protestiamo.
Non seguire le lezioni è un disagio per tutti, ma vorrei far capire che facciamo questo per evitare di non poterle seguire mai più. Non protesterei se non avessi a cuore lo studio.[/quote]
Alvin, non vi sto dicendo di non protestare. Quello di manifestare dissenso è un diritto di chiunque... Però me la prendo con voi e con i vostri docenti per come vi comportate!
Guarda le cose obbiettivamente: il rettore non ha sospeso l'attività didattica; nonostante ciò i docenti non fanno lezione, preferendo organizzare delle discussioni in piazza; gli studenti, che sono quelli danneggiati dalla mancanza di lezioni, non trovano di meglio da fare che seguire i proff.
Nella situazione in cui siete, caro Alvin, dovreste essere incazzati neri con i vostri docenti perchè, mentre voi li state pagando profumatamente, loro se ne infischiano di tenere i corsi; dovreste essere incazzati neri col vostro rettore, perchè non sa ricondurre ad una situazione "normale" una protesta che può essere fatta senza danneggiare gli studenti; dovreste infine essere incazzati con voi stessi perchè state rinunciando al vostro attuale, sacrosanto (e pagato coi soldi dei vostri genitori) diritto all'istruzione per lottare soprattutto per i privilegi di qualcun altro.
L'unico modo serio di comportarsi in situazioni del genere è quello di mandare la didattica avanti ed organizzare eventi di protesta dopo le lezioni.
A chi giova la sospensione delle lezioni? A nessuno.
A Silvio interessa che voi non facciate lezione? No, anzi lui gode nel vedere persone ignoranti (perchè anche su questo si basa il suo potere).
Gli unici a perderci, nella situazione in cui vi stanno facendo infilare i vostri docenti, siete voi studenti.
P.S.: Vedi cosa intendevo con asilo per giovani uomini che si credono ancora adolescenti? Le occupazioni sono cosette da liceali; gli adulti di solito si siedono ad un tavolo e parlano. E soprattutto non buttano nel cesso i propri diritti ed i propri soldi.
(Mi scuso per la brutale franchezza, ma non potevo farne a meno. Se qualche moderatore vuole modificare, faccia pure.)
Perchè sai bene che in Italia è difficilissimo arrabbiarsi, e avere risuonanza mediatica. Questa protesta universitaria sembrerebbe essere in atto oggi perchè sono coinvolti direttamente gli studenti, che sono la parte più "attiva" della popolazione. Hanno modo di attivarsi praticamente fin da subito, e si sta provando a sfruttare l'occasione in modo costruttivo e intellignete. Cercando di non farne un flop.
Oggi hanno detto solo 2 parole al tg 3 e un servizio un pò più lungo su canale 50 a mezzanotte e 5. Sappiamo che non vogliono darci risuonanza, per questo abbiamo indetto una conferenza stampa dalla sala del rettorato occupato. Non è difficile capire che in fondi sono tagliati anche e soprattutto per compensare i 3 miliardi di euri per Alitalia. Io sono arrabbiatissimo per questa questione, ma non c'è stata una mobilitazione: credo tu abbia idea di quanto sarebbe stato difficile organizzarla. Guarda le hostess e i piloti che hanno protestato, sono stati definiti dai media dei "bizzarri individui che esultatno mentre il Titanic affonda". Con un servizio informativo che affossa ogni iniziativa in tal modo, capisci l'estrema difficoltà di forme di protesta efficaci.
Ma in questo contesto universitario, il più "caldo", si intravede una speranza di mobilitazione, quindi è bene concentrarci su questa. E' vero che andrebbe fatta anche per Alitalia, anche per il Lodo Alfano, anche per i condannati e i prescritti in Parlamento, anche per la disinformazione sull'8 per mille, anche per l'ingerenza vaticana in Italia, anche per l'aspetto di stato reazionario e xenofobo che sta assumendo il nostro paese, e per migliaia di altri problemi. Ma il fatto di esser riusciti a far partire una protesta per un solo problema non vuol dire che bisogna fermarla perchè non si propone di risolvere anche gli altri problemi. Per ogni problema affrontato ne troverai sempre un altro da affrontare, magari più grosso. Ma questo non implica lasciar perdere il primo, in special modo se sembra l'unico argomento per il quale la gente si muove.
Quello che mi preoccupa più di tutto è l'atteggiamento di indifferenza e minimizzazione (non so se consapevole o meno) di Gugo, che spero sia tenuto dalla minoranza degli studenti.
Oggi hanno detto solo 2 parole al tg 3 e un servizio un pò più lungo su canale 50 a mezzanotte e 5. Sappiamo che non vogliono darci risuonanza, per questo abbiamo indetto una conferenza stampa dalla sala del rettorato occupato. Non è difficile capire che in fondi sono tagliati anche e soprattutto per compensare i 3 miliardi di euri per Alitalia. Io sono arrabbiatissimo per questa questione, ma non c'è stata una mobilitazione: credo tu abbia idea di quanto sarebbe stato difficile organizzarla. Guarda le hostess e i piloti che hanno protestato, sono stati definiti dai media dei "bizzarri individui che esultatno mentre il Titanic affonda". Con un servizio informativo che affossa ogni iniziativa in tal modo, capisci l'estrema difficoltà di forme di protesta efficaci.
Ma in questo contesto universitario, il più "caldo", si intravede una speranza di mobilitazione, quindi è bene concentrarci su questa. E' vero che andrebbe fatta anche per Alitalia, anche per il Lodo Alfano, anche per i condannati e i prescritti in Parlamento, anche per la disinformazione sull'8 per mille, anche per l'ingerenza vaticana in Italia, anche per l'aspetto di stato reazionario e xenofobo che sta assumendo il nostro paese, e per migliaia di altri problemi. Ma il fatto di esser riusciti a far partire una protesta per un solo problema non vuol dire che bisogna fermarla perchè non si propone di risolvere anche gli altri problemi. Per ogni problema affrontato ne troverai sempre un altro da affrontare, magari più grosso. Ma questo non implica lasciar perdere il primo, in special modo se sembra l'unico argomento per il quale la gente si muove.
Quello che mi preoccupa più di tutto è l'atteggiamento di indifferenza e minimizzazione (non so se consapevole o meno) di Gugo, che spero sia tenuto dalla minoranza degli studenti.
Quando si è sommersi dai debiti e non si ha un quattrino in cassa, bisogna rimboccarsi le maniche, fare dei sacrifici e concentrare gli sforzi sulle attività che producono o che costituiscono le basi per produrre, ad esempio l'istruzione.
Magari in Danimarca mi arrivano informazioni distorte, ma io ho sentito parlare solo di riduzione fiscale, di aboloizione dell'ICI, di un paese che va bene, di un governo che sta risolvendo tutti i problemi del paese, di un formidabile "salvataggio Alitalia" costato allo Stato 3 miliardi di euri.
Stiamo parlando dello stesso Stato che taglia i fondi perchè è senza un quattrino in cassa e indebitato fino al collo?
Se è così, non capisco perchè nessuno si sia (appena un minimo) arrabbiato quando questo stesso Stato che versa in condizioni vicine al fallimento si conceda il lusso di regalare 3 miliardi di euri a 16 compagni di merende.
Magari in Danimarca mi arrivano informazioni distorte, ma io ho sentito parlare solo di riduzione fiscale, di aboloizione dell'ICI, di un paese che va bene, di un governo che sta risolvendo tutti i problemi del paese, di un formidabile "salvataggio Alitalia" costato allo Stato 3 miliardi di euri.
Stiamo parlando dello stesso Stato che taglia i fondi perchè è senza un quattrino in cassa e indebitato fino al collo?
Se è così, non capisco perchè nessuno si sia (appena un minimo) arrabbiato quando questo stesso Stato che versa in condizioni vicine al fallimento si conceda il lusso di regalare 3 miliardi di euri a 16 compagni di merende.
"Gugo82":
Alvin, ti ricordo che, come tu stesso hai detto, l'attività didattica non è stata sospesa.
Verrà sospesa, se tutto va come previsto, dalla settimana prossima.
"Gugo82":
Visto che credete sia l'ultimo anno per studiare, sfruttatelo fino in fondo.
Le riunioni in piazzetta fatele di pomeriggio.
Che discorso vuoto di senso. Non me lo aspettavo veramente. Sei dunque deciso sulla linea di minimizzazione e delegittimazione ("piazzetta". Piazza dei cavalieri è molto grande e c'erano oltre 5000 persone ), linea pericolosa e totalmente egoista. Mi fa tristezza constatare che tu, magari in boìuona fede, non ti rendi conto dell'urgenza del problema.
Non ha senso dire: "sfruttate questo ultimo anno fino in fondo". E dopo? E gli altri studenti? E le altre generazioni? Dobbiamo sfruttare questo poco tempo per fare forme di protesta efficaci che inducano chi comanda a non poter più ignorarci, che inducano i rettori ad assumere una posizione in proposito, e già questo vorrebbe dire molto. Non vogliamo che questo sia l'ultimo anno per studiare, vogliamo che ce ne siano ancora, e migliori. Per questo oggi protestiamo.
Non seguire le lezioni è un disagio per tutti, ma vorrei far capire che facciamo questo per evitare di non poterle seguire mai più. Non protesterei se non avessi a cuore lo studio.
Alvin, ti ricordo che, come tu stesso hai detto, l'attività didattica non è stata sospesa.
Visto che credete sia l'ultimo anno per studiare, sfruttatelo fino in fondo.
Le riunioni in piazzetta fatele di pomeriggio.
(Ovviamente, non ce l'ho con gli studenti, ma con i docenti e col rettorato. Il rettore dovrebbe prendere una decisione: o sospende le lezioni, così si possono organizzare discussioni in piazza, o fa in modo che i docenti svolgano il proprio lavoro. I docenti dovrebbero essere più seri ed organizzare le riunioni fuori dall'orario di lezione, visto che non sono in sciopero.)
Visto che credete sia l'ultimo anno per studiare, sfruttatelo fino in fondo.
Le riunioni in piazzetta fatele di pomeriggio.
(Ovviamente, non ce l'ho con gli studenti, ma con i docenti e col rettorato. Il rettore dovrebbe prendere una decisione: o sospende le lezioni, così si possono organizzare discussioni in piazza, o fa in modo che i docenti svolgano il proprio lavoro. I docenti dovrebbero essere più seri ed organizzare le riunioni fuori dall'orario di lezione, visto che non sono in sciopero.)
"Gugo82":
Gugo consiglia: studiate anche voi di Pisa, invece che perdervi dietro a queste cose (voi avete un nobile ideale, ma chi vi muove no).
Alvinlee (e il buonsenso) consigliano: protestate anche voi di Napoli, o fra poco non esisterà più nemmeno la possibilità di studiare. Chi ci muove siamo noi stessi, è una cosa che "parte dal basso". Non ci sono doppi fini, siamo semplicemente estremamente preoccupati, e oggi qualcosa è stato fatto. Voglio sperare che in tutti gli Atenei italiani succeda lo stesso, non potranno ignorarci per sempre.
D'altronde la questione è questa: ora o mai più! Se non facciamo ritrattare questa legge ora, non avremo altre occasioni. Il tempo è poco. Forse il fatto che non se ne parli al telegiornale, o sui giornali, inducono a pensare che non sia una cosa di una tale gravità. Ma questo è proprio quello che vogliono, è il potere derivato dal controllo dell'informazione. La contro-informazione, la protesta, deve venire dal basso, da tutti noi studenti e ricercatori.
Il tuo atteggiamento, Gugo, che ci inviti a studiare e non "perdere tempo", è di quelli più pericolosi che ci siano: tu minimizzi l'enorme gravità del problema e delegittimi l'impegno di tanti studenti e ricercatori instillando il sospetto di essere "manovrati". Se questo tuo discorso "placa l'animo" di uno solo dei manifestanti, è una grave perdita, un passo in più verso il punto di non ritorno. E tanto per la cronaca, io ora sto studiando, nel polo occupato mi porto i libri, durante la notte se non faccio turni ovviamente studio. Facciamo questa protesta proprio PER POTER STUDIARE!!
__________
Che io sappia, qui a Napoli tutto tranquillo... Però tieni presente che sono tutto "casa e dipartimento di Matematica" in questi giorni pre-laurea, quindi non so che succeda da altre parti. 
Però fossero successe occupazioni ne avrei sentito parlare dai colleghi, quindi mi pare strano.
[dopo un rapido giro di consultazioni...]
Ho chiesto un po' in giro. Quello che so abbastanza certamente è che (almeno a MSA* ed Ingegneria) non c'è stata nessuna assemblea; le associazioni degli studenti se ne stanno buone; le lezioni sono cominciate, tutti seguono ed hanno poca voglia di fare ammuina.
Gugo consiglia: studiate anche voi di Pisa, invece che perdervi dietro a queste cose (voi avete un nobile ideale, chi vi muove probabilmente no); e comunque, Silvio è famoso per fottersene ampiamente delle proteste di piazza... Ormai ci ha fatto il callo, dato che noi, in questi anni, siamo scesi troppe volte inutilmente per le strade a protestare. Se dico "Pierino ed il lupo" capite quello che intendo?
__________
* MSA: Monte Sant'Angelo, ossia la sede universitaria di Fuorigrotta-Soccavo dove è concentrato il grosso dei dipartimenti di Scienze (Biologia, Chimica, Fisica e Matematica) ed il dipartimento di Economia.

Però fossero successe occupazioni ne avrei sentito parlare dai colleghi, quindi mi pare strano.
[dopo un rapido giro di consultazioni...]
Ho chiesto un po' in giro. Quello che so abbastanza certamente è che (almeno a MSA* ed Ingegneria) non c'è stata nessuna assemblea; le associazioni degli studenti se ne stanno buone; le lezioni sono cominciate, tutti seguono ed hanno poca voglia di fare ammuina.
Gugo consiglia: studiate anche voi di Pisa, invece che perdervi dietro a queste cose (voi avete un nobile ideale, chi vi muove probabilmente no); e comunque, Silvio è famoso per fottersene ampiamente delle proteste di piazza... Ormai ci ha fatto il callo, dato che noi, in questi anni, siamo scesi troppe volte inutilmente per le strade a protestare. Se dico "Pierino ed il lupo" capite quello che intendo?
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* MSA: Monte Sant'Angelo, ossia la sede universitaria di Fuorigrotta-Soccavo dove è concentrato il grosso dei dipartimenti di Scienze (Biologia, Chimica, Fisica e Matematica) ed il dipartimento di Economia.
Ragazzi oggi a Pisa è stato un giorno memorabile!!!
L'assemblea indetta per oggi nell'aula magna della facoltà di giurisprudenza, per parlare della legge e soprattutto decidere le forme di mobilitazione, è stata traferita per eccesso di affluenza in Piazza dei Cavalieri (dove è la Normale), che è stata letteralmente invasa dagli studenti. Vi assicuro che non esagero dicendo che la piazza straripava.
Non so fare le stime, ma le persone erano davvero tante. Se trovo le foto le posto.
C'è stata una partecipazione enorme, un sacco di interventi interessanti, alcuni in contrasto fra loro, ma la cosa principale che è scaturita dalle discussioni è stato che non è più il tempo di analisi sottili, è il tempo di fare praticamente qualcosa. Dopo i fischi a quelli di Comunione e Liberazione che hanno detto "non blocchiamo la didattica e non occupiamo, questo danneggerebbe solo noi", e in alternativa hanno proposto cose come bloccare le autostrade (immagino con le preghiere) e i porti navali nevralgici dell'economia internazione (credo anche questo con l'ausilio dell'Onnipotente), l'assemblea si è concretizzata nell'occupazione (direi invasione, eravamo tantissimi) del Polo Carmignani e della sala stampa del Rettorato, da dove è già stata indetta una conferenza stampa per parlare e far capire alla gente la gravità della questione. Dal polo occupato si è iniziato a fare un servizio web con continui aggiornamenti (almeno, l'idea c'era finchè io ero li, ora non so), vogliamo indire un'assemblea con i ricercatori e i precari (che oggi erano tanatissimi all'assemblea, erano i più incazzati (si può dire?)di tutti). Ingegneria è già bloccata la didattica da una settimana, Firenze non ha nemmeno iniziato l'anno accademico. Oggi giravamo voci su occupazioni anche alla Federici II di Napoli. Anche il personale tecnico-amministrativo è stato molto presente.
Solo i docenti (a parte qualche eccezione che è da menzionare, come Francesca Acquistapace, ordinaria di matematica) non hanno espresso una posizione chiara in merito, nè per una nè per l'altra parte. Quindi da domani si pensa di parlare in ogni aula (dato che la didattica non è ancora sospesa), con i professori presenti, di come procede la mobilitazione, di cosa fare, e chiedere quale sia la posizione assunta dal singolo docente, dato che come corpo non si espongono. Io ho lasciato il Polo occupato mentre ancora si parlava di un sacco di iniziative, spero intelligenti e fruttifere, domani vedrò cosa succede e come contribuire.
Vedere così tante persone (studenti, precari, ricercatori, personale tecnico e di segreteria) riunite insieme e agire finalmente in maniera pratica e (si spera) costruttiva mi ha scaldato il cuore.
Voglio chiedere a tutti voi come è la situazione nei vostri Atenei, chi si fosse reso conto della reale entità della questione, e di quanto essa sia prioritaria alla pur gravissima questione della necessità di un radicale cambiamento nell'Università pubblica (come si è giustamente detto anche qui) è invitato a far sapere che Pisa si è mossa, insieme a Firenze (e secondo voci che non ho verificato alla Federico II di Napoli), e che serve un movimento di insieme.
Vi aggiornerò su sviluppi, nella nutrita speranza che questa occupazione sia costruttiva e porti i frutti desiderati, e la presenza di molti ricercatori insieme a noi oggi è sicuramente un bel segno.
P.s ho trovato questo link, riassume piuttosto bene la giornata di oggi. Le foto sono fatte malissimo, dal basso e da troppo vicino agli oratori: non danno assolutamente l'idea della reale massa di persone che oggi erano presenti. Se ne trovo altre le posto.
http://associazione-aut-aut.noblogs.org ... a-d-ateneo
Se ne parla un pò anche qui
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=24481713
Un quadro generale (ovviamente di un giornale di sinistra, mi sembra ovvio dato che gli altri non ne parlano) della situazione:
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32703507
L'assemblea indetta per oggi nell'aula magna della facoltà di giurisprudenza, per parlare della legge e soprattutto decidere le forme di mobilitazione, è stata traferita per eccesso di affluenza in Piazza dei Cavalieri (dove è la Normale), che è stata letteralmente invasa dagli studenti. Vi assicuro che non esagero dicendo che la piazza straripava.
Non so fare le stime, ma le persone erano davvero tante. Se trovo le foto le posto.
C'è stata una partecipazione enorme, un sacco di interventi interessanti, alcuni in contrasto fra loro, ma la cosa principale che è scaturita dalle discussioni è stato che non è più il tempo di analisi sottili, è il tempo di fare praticamente qualcosa. Dopo i fischi a quelli di Comunione e Liberazione che hanno detto "non blocchiamo la didattica e non occupiamo, questo danneggerebbe solo noi", e in alternativa hanno proposto cose come bloccare le autostrade (immagino con le preghiere) e i porti navali nevralgici dell'economia internazione (credo anche questo con l'ausilio dell'Onnipotente), l'assemblea si è concretizzata nell'occupazione (direi invasione, eravamo tantissimi) del Polo Carmignani e della sala stampa del Rettorato, da dove è già stata indetta una conferenza stampa per parlare e far capire alla gente la gravità della questione. Dal polo occupato si è iniziato a fare un servizio web con continui aggiornamenti (almeno, l'idea c'era finchè io ero li, ora non so), vogliamo indire un'assemblea con i ricercatori e i precari (che oggi erano tanatissimi all'assemblea, erano i più incazzati (si può dire?)di tutti). Ingegneria è già bloccata la didattica da una settimana, Firenze non ha nemmeno iniziato l'anno accademico. Oggi giravamo voci su occupazioni anche alla Federici II di Napoli. Anche il personale tecnico-amministrativo è stato molto presente.
Solo i docenti (a parte qualche eccezione che è da menzionare, come Francesca Acquistapace, ordinaria di matematica) non hanno espresso una posizione chiara in merito, nè per una nè per l'altra parte. Quindi da domani si pensa di parlare in ogni aula (dato che la didattica non è ancora sospesa), con i professori presenti, di come procede la mobilitazione, di cosa fare, e chiedere quale sia la posizione assunta dal singolo docente, dato che come corpo non si espongono. Io ho lasciato il Polo occupato mentre ancora si parlava di un sacco di iniziative, spero intelligenti e fruttifere, domani vedrò cosa succede e come contribuire.
Vedere così tante persone (studenti, precari, ricercatori, personale tecnico e di segreteria) riunite insieme e agire finalmente in maniera pratica e (si spera) costruttiva mi ha scaldato il cuore.
Voglio chiedere a tutti voi come è la situazione nei vostri Atenei, chi si fosse reso conto della reale entità della questione, e di quanto essa sia prioritaria alla pur gravissima questione della necessità di un radicale cambiamento nell'Università pubblica (come si è giustamente detto anche qui) è invitato a far sapere che Pisa si è mossa, insieme a Firenze (e secondo voci che non ho verificato alla Federico II di Napoli), e che serve un movimento di insieme.
Vi aggiornerò su sviluppi, nella nutrita speranza che questa occupazione sia costruttiva e porti i frutti desiderati, e la presenza di molti ricercatori insieme a noi oggi è sicuramente un bel segno.
P.s ho trovato questo link, riassume piuttosto bene la giornata di oggi. Le foto sono fatte malissimo, dal basso e da troppo vicino agli oratori: non danno assolutamente l'idea della reale massa di persone che oggi erano presenti. Se ne trovo altre le posto.
http://associazione-aut-aut.noblogs.org ... a-d-ateneo
Se ne parla un pò anche qui
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=24481713
Un quadro generale (ovviamente di un giornale di sinistra, mi sembra ovvio dato che gli altri non ne parlano) della situazione:
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32703507
Purtroppo questa è la situazione, spero solo che l'urto provochi solo qualche ammaccatura, ma l’aria che tira in questi giorni non promette nulla di buono.
Io NON sono laureato in scienze politiche e non ho alcuna intenzione di fare "l'esame di politica economica e di macroeconomia (sono 1 o 2?)", ma mi sembra un po’ difficile poter investire quando non si ha un quattrino e un mare di debiti, o meglio l’unico investimento che credo si possa fare è …. di andare a sbattere con l’auto.
Da quello che ho studiato in ambito economico (sono laureato in scienze politiche) non ricordo che la parola tagli sia mai stata massa vicino alla parola efficienza.
Questo per 2 motivi:
a) I tagli vengono fatti quando il sistema è fortemente inefficiente e bisogna tenere le perdite,
b) i tagli deincentivano gli investimenti e provocano recessione economica (quindi non stupiamoci se l'Italia non crescerà).
Nel caso dell'università il punto b può essere visto come deincentivo alle nuove ricerche e al fatto che le persone più in gamba andranno a continuare gli studi all'estero.
Io non credo che avere meno soldi porterà in tempi rapidi le università a gestire in modo efficiente i soldi. Il servizio agli studenti nei prossimi anni peggiorerà inevitabilmente, solamente le università (e i corsi di studio) che per ragioni varie riusciranno ad attrarre investimenti sopravviveranno. Ma per attrarre investimenti devi investire tu stesso e per farlo servono anche soldi (oltre che persone capaci). Inoltre questo andrà a scapito di quei settori più puri i cui benefici all'umanità sono meno immediati e più generalizzati. Questo sperando che le rette universitarie non crescano.
I motivi del punto (b) sono quelli per cui generalmente in un corso base di politica economica ti sconsigliano di far tagli al bilancio in un paese in recessione o con economia stagnante...
Sempre nello stesso corso vengono messe come politiche a favore della crescita:
1) Migliorare l'efficienza del lavoratore (e si è dimostrato che il lavoro precario diminuisce la produttività)
2) Aumentare il risparmio (questo non ha molto bisogno di motivazione)
3) Investire in infrastrutture
4) Investire in Ricerca
Ora è ovvio che non si può investire sempre e che l'investimento deve tenere conto dei limiti del bilancio ma fare una politica con il chiaro scopo di tagliare settori chiave della crescita economica a lungo termine come la ricerca è una politica sbagliata in partenza. Inoltre è meglio aumentare i soldi di un povero che di un ricco ai fini della crescita economica.
Il metodo migliore per garantire una crescita stabile, senza investire in continuazione, è dare fiducia sul futuro ai cittadini (o anche averli felici) e avere una ricerca al top. Quindi aggiungerei alle politiche sbagliati anche il terrorismo psicologico che le televisioni hanno porto avanti negli ultimi 7 anni.
Personalmente credo che il signor Tremonti debba rifare l'esame di politica economica e di macroeconomia perché credo che si sia perso per strada un po' di nozioni fondamentali... Inoltre considerando come era stato bravo con i conti qualche anno fa gli rifarei fare anche matematica generale...
Questo per 2 motivi:
a) I tagli vengono fatti quando il sistema è fortemente inefficiente e bisogna tenere le perdite,
b) i tagli deincentivano gli investimenti e provocano recessione economica (quindi non stupiamoci se l'Italia non crescerà).
Nel caso dell'università il punto b può essere visto come deincentivo alle nuove ricerche e al fatto che le persone più in gamba andranno a continuare gli studi all'estero.
Io non credo che avere meno soldi porterà in tempi rapidi le università a gestire in modo efficiente i soldi. Il servizio agli studenti nei prossimi anni peggiorerà inevitabilmente, solamente le università (e i corsi di studio) che per ragioni varie riusciranno ad attrarre investimenti sopravviveranno. Ma per attrarre investimenti devi investire tu stesso e per farlo servono anche soldi (oltre che persone capaci). Inoltre questo andrà a scapito di quei settori più puri i cui benefici all'umanità sono meno immediati e più generalizzati. Questo sperando che le rette universitarie non crescano.
I motivi del punto (b) sono quelli per cui generalmente in un corso base di politica economica ti sconsigliano di far tagli al bilancio in un paese in recessione o con economia stagnante...
Sempre nello stesso corso vengono messe come politiche a favore della crescita:
1) Migliorare l'efficienza del lavoratore (e si è dimostrato che il lavoro precario diminuisce la produttività)
2) Aumentare il risparmio (questo non ha molto bisogno di motivazione)
3) Investire in infrastrutture
4) Investire in Ricerca
Ora è ovvio che non si può investire sempre e che l'investimento deve tenere conto dei limiti del bilancio ma fare una politica con il chiaro scopo di tagliare settori chiave della crescita economica a lungo termine come la ricerca è una politica sbagliata in partenza. Inoltre è meglio aumentare i soldi di un povero che di un ricco ai fini della crescita economica.
Il metodo migliore per garantire una crescita stabile, senza investire in continuazione, è dare fiducia sul futuro ai cittadini (o anche averli felici) e avere una ricerca al top. Quindi aggiungerei alle politiche sbagliati anche il terrorismo psicologico che le televisioni hanno porto avanti negli ultimi 7 anni.
Personalmente credo che il signor Tremonti debba rifare l'esame di politica economica e di macroeconomia perché credo che si sia perso per strada un po' di nozioni fondamentali... Inoltre considerando come era stato bravo con i conti qualche anno fa gli rifarei fare anche matematica generale...
"alvinlee88":
@Fioravante: potresti approfondire le tue asserzioni sul fatto che il privato "sfutta" il pubblico? Ne sento parlare spesso, ma in maniera poco chiara.
Il mio intervento riguardava una questione specifica, in cui le università private pagano ai docenti universitari (mi riferisco a quelli di ruolo nelle università statali) solo un "delta" di stipendio, mentre il grosso viene dai fondi dello Stato. Però magari svolgono la stessa "quantità" di attività didattica nell'ateneo privato e in quello pubblico.
Quanto all'aspetto generale, tempo fa (mica è una novità!) c'era un detto: "privatizzare i profitti e socializzare le perdite". Molte aziende decotte furono acquisite dalle Partecipazioni Statali. Contribuendo così ad alimentare in modo distorto il mito della inefficienza del pubblico.
D'altronde è quello che capita oggi in giro per il mondo.
ciao, anche io sono uno studente dell'università di Pisa (Scienze politiche), ho notato come questo problema di grande rilevanza non sia conosciuto in alcune università , ho parlato stamattina con amici che studiano a Napoli e a Roma, non sapevano nulla!!! è una cosa assurda!
Andando incontro a una privatizzazione non solo vi sarà il problema dei piani di studio pilotati, ma avete mai pensato a quanti studenti riescono a mantenersi all'uni tramite la borsa di studio (che gli garantisce studentatoe mensa gratuiti e altri ausili), ovviamente una università privata non può permettersi di concedere tanti aiuti a questi studenti, a meno che non ci sommergano di tasse (almeno il doppio di quelle attuali!!)!!
Credo che ci sia bisogno di mettere a conoscenza del problema tutti gli studenti delle università!!Direi di fare un giro su forum ufficiali e non di università e lasciare un messaggio per farli per così dire "svegliare"!
Alvin se sei stato alla riunione di stamattina, potresti mettermi al corrente su cosa si è deciso?
Andando incontro a una privatizzazione non solo vi sarà il problema dei piani di studio pilotati, ma avete mai pensato a quanti studenti riescono a mantenersi all'uni tramite la borsa di studio (che gli garantisce studentatoe mensa gratuiti e altri ausili), ovviamente una università privata non può permettersi di concedere tanti aiuti a questi studenti, a meno che non ci sommergano di tasse (almeno il doppio di quelle attuali!!)!!
Credo che ci sia bisogno di mettere a conoscenza del problema tutti gli studenti delle università!!Direi di fare un giro su forum ufficiali e non di università e lasciare un messaggio per farli per così dire "svegliare"!
Alvin se sei stato alla riunione di stamattina, potresti mettermi al corrente su cosa si è deciso?
"fu^2":
l'unica pecca è (se non è così smentitemi subito che ne sarei felicissimo!) che non vedo un movimento di protesta omogeneo da parte degli atenei, cioè almeno qui a milano la bicocca e la statale si parlano veramente poco sul da farsi... cioè ognuna decide per se su come sensibilizzare la "folla" su quanto sta avvenendo... forse questo è un punto debole per fare una protesta, anche se mi rendo conto che unire un movimento unitario più atenei è molto problematico...
(sarebbe bello vedere una manifestazione di tutte le università insieme... )!
Questa della protesta unitaria sarebbe veramente importante, ma credo difficile da attuare. Domani a pisa ci sarà l'assemblea generale di Ateneo (non delle singole facoltà) indetta proprio per questa ragione, voglio vedere cosa ne salterà fuori. In ogni caso a Firenze, a quanto ne so, non hanno nemmeno cominciato l'anno accademico, e a Ingegneria a Pisa è una settiamana che i ricercatori hanno bloccato la didattiva (sempre a quanto ne so). Noi a SMFN siamo un pò apatici, sono proprio curioso di vedere che succederà domani.
concordo con alvinlee su praticamente tutto.
l'unica pecca è (se non è così smentitemi subito che ne sarei felicissimo!) che non vedo un movimento di protesta omogeneo da parte degli atenei, cioè almeno qui a milano la bicocca e la statale si parlano veramente poco sul da farsi... cioè ognuna decide per se su come sensibilizzare la "folla" su quanto sta avvenendo... forse questo è un punto debole per fare una protesta, anche se mi rendo conto che unire un movimento unitario più atenei è molto problematico...
(sarebbe bello vedere una manifestazione di tutte le università insieme... )!
@Gugo: non so a che università, a che facoltà ti riferisci, ma nella mia al massimo nelle aule c'è qualche scritta sui banchi, qualche scarabocchio nelle aule studio... nulla di degrado dato dalla devastazione vandalica delle cose, viviamo in un ambiente civile nei nostri rossi (nel senso letterario) edifici
E poi io sono Orgolioso di poter studiare all'università, sono orgolioso di stare nella mia università! e non mi pare che l'ambiente sia lontanamente paragonabile a quello delle superiori (lezione con matemaici+fisici=circa 110 persone al più si sente un piccolo brusio nelle ultime file, ma nulla che ti impedisca di fare/ascoltare la lezione).
l'unica pecca è (se non è così smentitemi subito che ne sarei felicissimo!) che non vedo un movimento di protesta omogeneo da parte degli atenei, cioè almeno qui a milano la bicocca e la statale si parlano veramente poco sul da farsi... cioè ognuna decide per se su come sensibilizzare la "folla" su quanto sta avvenendo... forse questo è un punto debole per fare una protesta, anche se mi rendo conto che unire un movimento unitario più atenei è molto problematico...
(sarebbe bello vedere una manifestazione di tutte le università insieme... )!
@Gugo: non so a che università, a che facoltà ti riferisci, ma nella mia al massimo nelle aule c'è qualche scritta sui banchi, qualche scarabocchio nelle aule studio... nulla di degrado dato dalla devastazione vandalica delle cose, viviamo in un ambiente civile nei nostri rossi (nel senso letterario) edifici

E poi io sono Orgolioso di poter studiare all'università, sono orgolioso di stare nella mia università! e non mi pare che l'ambiente sia lontanamente paragonabile a quello delle superiori (lezione con matemaici+fisici=circa 110 persone al più si sente un piccolo brusio nelle ultime file, ma nulla che ti impedisca di fare/ascoltare la lezione).
"Gugo82":
Il fatto è che i tagli vanno necessariamente fatti.
Servirebbe tutta un'altra politica, di ottimizzazione come hai giustamente detto, di valorizzazione del merito e di eliminazione degli sprechi.
E questi tagli non rispecchiano una tale politica, in quanto
1) sono di proporzioni enormi, esorbitanti. Mai visti prima di tale entità.
2) sono totalmente "a caso", ovvero non si tiene conto di quanto un ateneo sia più o meno virtuoso (o più o meno marcio) nel decidere i tagli. E' una cosa totalmente ottusa, sono colpi indiscriminati. Da me si dice "ndocojo cojo".
Non può essere così che si risollevano le sorti dell'Università pubblica.
E ripeto che sono il primo a dire che le cose n nvanno bene come vanno ora. Affatto. L'hanno detto anche molti docenti (mi hanno stupito) alle nostre assemblee (altri invece hanno cercato di svicolare sull'argomento). Ma adesso c'è una questione di priorità. Se questa legge viene applicata nel giro di pochissimo tempo ritengo molto probabile lo scenario da me descritto :non sono ottimista come fields, basta pensare che moltissimi atenei sono già con un buco di bilancio pauroso (perché? come? per colpa di chi? Cose da chiarire e da risolvere. Giusto), e con tagli di una tale entità saranno definitivamente condannati. Il tutto mi pare di una logicità allucinante.
tagli$=>$fallimento $=>$ avvento dei privati (banche, aziende..) $=>$ morte della libertà di ricerca e del diritto all'Istruzione per tutti.
Senza contare il blocco del turn over che farà chiudere moltissimi corsi e il blocco delle assunzioni, che impediranno di fatto di rinnovare sensibilmente questa classe di "vecchi baroni" (detto molto superficialmente).
Fields dice che tutto ciò non avverrà. Io non vedo come ciò possa non accadere.
Questa è la priorità da fronteggiare, il "punto di non ritorno". Se non facciamo qualcosa dopo il problema non si ripresenterà nemmeno.Dobbiamo impedire la distruzione, e poi lavorare su un profondo miglioramento.
Ci tengo a far capire che io sono realmente preoccupato, sarei contento di esagerare la situazione. Il fatto è che sono convinto che le cose andranno su questa linea. E se mi unisco alla protesta e mi agito, non è certo perchè voglio salvaguardare meccanismi di corruzione, nepotsimo e privilegi. Voglio salvaguardare l'esistenza di un ambiente (e non l'ambiente in sè che va profondamente cambiato) in cui vivrò per diverso altor tempo e vorrei divenisse un ambiente dignitoso e di qualità. Ma per renderlo tale, l'ambiente in questione deve continuare a esistere!
"Gugo82":
Ormai, da quello che vedo, l'università si è ridotta ad un asilo nido per giovani uomini che credono ancora di essere adolescenti. Sembra che gli studenti non sentano il "peso" di essere nell'Università: si lamentano di quelle quattro cazzatelle che gli propinano i prof. a lezione; devastano le aule; fanno un bordello immane nei corridoi; agli esami sono costantemente sottopreparati... Se questo secondo te è università pubblica, allora non mi rimane che augurare la subitanea abolizione di tale istituzione che è diventata una succursale dei licei e delle curve degli stadi.
Ma questo lo vedi te, io non ho certo questo approccio nel confronti della mia Università, da noi le aule non vengono devastate, non si fa affatto bordello nei corridoi (al massimo vedi schiere di zombie in fila alla lentissima macchientta del caffè), agli esami ci sono quelli preparati e quelli no, come credo sia normale. O meglio, di solito almeno al primo anno non ho visto nessuno "tentare" un esame (a parte forse un paio di persone, ovviamente bocciati): alcuni hanno fatto male, o hanno presi voti bassi, o perchè non hanno reso in sede d'esame o perchè effettivamente il loro livello è quello, pur avendo studiato, Ti ripeto, questa realtà del tentativismo io non la vedo. Personalmente ho "tentato" più volte uno scritto solo a programmazione (e l'ho sempre passato, solo che non mi sono mai presentato all'orale per vedere di fare meglio) e ad analisi: il primo mi ha fatto rendere conto di non essere effettivamente preparato (mi è servito a prendere coscienza di questo), e il secondo invece è andato meglio. Questo atteggiamente, che peraltro a me è servito per rendermi conto della mia preparazione (il provare gli scritti intendo) non è da condannare, non è "tentativismo". Ma non è questo di cui si parlava.
La questione è che io non credo minimamente che l'università pubblica sia una succursale dei licei o delle curve degli stadi. Può essere vero (non so) nella tua, ma converrai che non è un campione statistico sufficiente, e che il tuo discorso nella sua superficiale generalità ("curve degli stadi") ha molto poco di scientifico e di argomentato.
"gugo82":
Gli studenti dovrebbero capire che quella universitaria è l'istruzione più elevata che gli verrà impartita e portare rispetto per questo fatto; anzi, dovrebbero provare sano orgoglio per essere entrati a far parte d'una cosa che è immensamente più grande di loro: la Cultura.
Io infatti sono orgoglioso di poter studiare all'Università, pur non essendo di famiglia ricca. Mi rendo perfettametne conto del "privilegio", ma in senso buono, si studiare in un' Università. Ed è proprio per questo che contesto questa politica di tagli e privatizzazione: fra 1 anno o 2 non potrei più permettermi di studiare qui. E se anche io finissi in tempo per sfuggire alle conseguenze della legge Tremonti, non fare nulla perchè non tocca me sarebbe un gesto egoista e irresponsabile nei confronti dei futuri studenti come me. Fermo restando che se si attua questa legge sono convinto che gli effetti li sentirò anch'io.
@Fioravante: potresti approfondire le tue asserzioni sul fatto che il privato "sfutta" il pubblico? Ne sento parlare spesso, ma in maniera poco chiara.
Concordo sulle “false università private”, perché in realtà sono anch’esse sovvenzionate dallo Stato, un po’ meno sulla libera circolazione dei professori, cambiare ogni tanto aria è sempre utile.
A dire il vero io mettevo in evidenza una furbata delle università private che usano indirettamente soldi pubblici.
Lo Stato, ovvero i contribuenti, pagano prof universitari e ricercatori anche per la loro attività didattica. Peccato che taluni sono distratti da attività didattiche esterne, in università private. Le quali usufruiscono di attività didattica qualificata pagandone in minima parte i costi che altrimenti dovrebbero sostenere.
Questa furbata serve anche a propagandare il mito dell'efficienza del privato. Il quale non si perita di venire a piangere dal pubblico dopo aver fatto disastri (850 miliardi di dollari non mi sembrano noccioline).
Lo Stato, ovvero i contribuenti, pagano prof universitari e ricercatori anche per la loro attività didattica. Peccato che taluni sono distratti da attività didattiche esterne, in università private. Le quali usufruiscono di attività didattica qualificata pagandone in minima parte i costi che altrimenti dovrebbero sostenere.
Questa furbata serve anche a propagandare il mito dell'efficienza del privato. Il quale non si perita di venire a piangere dal pubblico dopo aver fatto disastri (850 miliardi di dollari non mi sembrano noccioline).
Il cattivissimo: “Ho qualche dubbio sulle università private esistenti”.
Io, che sono buono: “Ho qualche dubbio sulle università private esistenti e molti dubbi sulle università statali esistenti”. Le prime almeno pesano solo in parte sulle tasche dei contribuenti.
E poi, dove sta scritto che la cultura deve per forza passare per l’università?.
Io, che sono buono: “Ho qualche dubbio sulle università private esistenti e molti dubbi sulle università statali esistenti”. Le prime almeno pesano solo in parte sulle tasche dei contribuenti.
E poi, dove sta scritto che la cultura deve per forza passare per l’università?.