Ingegneri ignoranti?
Il titolo è ironico ovviamente, non mi permetterei mai dal basso della mia inesperienza da liceale
.
Il fatto è che ultimamante ho letto una cosa che mi ha un tantino sbalordito.
Navigando su un altro forum di matematica, ho letto un commento di uno studente (quasi sicuramente di matematica o fisica) nel quale affermava di conoscere diversi "quasi ingegneri" (ovvero che stanno per terminare l'università) che hanno dimenticato la maggior parte dell'analisi studiata precedentemente, anche perchè poi serve molto poco.
Si dice però in compenso per ingegneri elettronici e informatici questa regola vale già di meno.
Questa visione mi ha sorpreso non poco, perchè ho sempre sentito (anche qui nel forum) invece che l'ingegnere è una figura con una discreta cultura scientifica.
Ringrazio chi contribuirà con la propria opinione, specialmente gli ingegneri ovviamente
Ciao a tutti.

Il fatto è che ultimamante ho letto una cosa che mi ha un tantino sbalordito.
Navigando su un altro forum di matematica, ho letto un commento di uno studente (quasi sicuramente di matematica o fisica) nel quale affermava di conoscere diversi "quasi ingegneri" (ovvero che stanno per terminare l'università) che hanno dimenticato la maggior parte dell'analisi studiata precedentemente, anche perchè poi serve molto poco.
Si dice però in compenso per ingegneri elettronici e informatici questa regola vale già di meno.
Questa visione mi ha sorpreso non poco, perchè ho sempre sentito (anche qui nel forum) invece che l'ingegnere è una figura con una discreta cultura scientifica.
Ringrazio chi contribuirà con la propria opinione, specialmente gli ingegneri ovviamente

Ciao a tutti.
Risposte
Rispondo all'appello!
Concordo a grandi linee con il commento che hai letto. La maggior parte dei laureati in ingegneria ha dimenticato quasi tutta la matematica studiata perché ciò su cui si concentrano i corsi successivi sono delle applicazioni fisico-tecniche di carattere matematico che sono poi quelle utilizzate per la tesi e nel lavoro successivo. È molto raro che un ingegnere nel proprio lavoro abbia bisogno di utilizzare il teorema di Bolzano-Weierstrass o l'analisi complessa, per cui la perdita delle conoscenze matematiche nude e crude è un fatto abbastanza comune. Quello che dovrebbe rimanere è almeno la mentalità rigorosa e scientifica nell'affrontare i problemi pratici (ciò che fa sí che comunemente si dica che un ingegnere è "quadrato"...).
È vero. Anche per gli ingegneri delle telecomunicazioni.
Ciò è dovuto al fatto che nel ramo dell'ingegneria dell'informazione senza matematica non si va da nessuna parte. Mentre in ambito meccanico, civile, edile il buon senso e l'intuizione possono aiutare molto nell'affrontare molte problematiche pratiche inattese, nell'ambito dell'ingegneria dell'informazione l'intuizione senza matematica ha poco valore e in mancanza di solidi riscontri matematici su ciò che si sta facendo si rischiano di prendere delle cantonate clamorose...
Diciamo che la cultura scientifica di un ingegnere, al di là delle competenze e delle conoscenze delle materie riguardanti il suo ramo specifico, consiste anche in quella mentalità "quadrata" di cui parlavo prima, ovvero nella sua attitudine a modellizzare aspetti significativi della realtà in modo da poter risolvere i problemi incontrati appoggiandosi a tecniche e procedimenti già acquisiti.
In ogni caso vale quanto già detto da Luca.Barletta: ci sono ingegneri a cui la matematica studiata è piaciuta e quindi se la ricordano, altri che invece l'hanno studiata per forza in quanto erano piú interessati ai corsi successivi, piú applicativi e quindi se la ricordano di meno.
Alla fin fine quello che conta sono sempre i gusti e le attitudini dell'individuo...

"+Steven+":
Il fatto è che ultimamante ho letto una cosa che mi ha un tantino sbalordito.
Navigando su un altro forum di matematica, ho letto un commento di uno studente (quasi sicuramente di matematica o fisica) nel quale affermava di conoscere diversi "quasi ingegneri" (ovvero che stanno per terminare l'università) che hanno dimenticato la maggior parte dell'analisi studiata precedentemente anche perchè poi serve molto poco.
Concordo a grandi linee con il commento che hai letto. La maggior parte dei laureati in ingegneria ha dimenticato quasi tutta la matematica studiata perché ciò su cui si concentrano i corsi successivi sono delle applicazioni fisico-tecniche di carattere matematico che sono poi quelle utilizzate per la tesi e nel lavoro successivo. È molto raro che un ingegnere nel proprio lavoro abbia bisogno di utilizzare il teorema di Bolzano-Weierstrass o l'analisi complessa, per cui la perdita delle conoscenze matematiche nude e crude è un fatto abbastanza comune. Quello che dovrebbe rimanere è almeno la mentalità rigorosa e scientifica nell'affrontare i problemi pratici (ciò che fa sí che comunemente si dica che un ingegnere è "quadrato"...).
"+Steven+":
Si dice però in compenso per ingegneri elettronici e informatici questa regola vale già di meno.
È vero. Anche per gli ingegneri delle telecomunicazioni.
Ciò è dovuto al fatto che nel ramo dell'ingegneria dell'informazione senza matematica non si va da nessuna parte. Mentre in ambito meccanico, civile, edile il buon senso e l'intuizione possono aiutare molto nell'affrontare molte problematiche pratiche inattese, nell'ambito dell'ingegneria dell'informazione l'intuizione senza matematica ha poco valore e in mancanza di solidi riscontri matematici su ciò che si sta facendo si rischiano di prendere delle cantonate clamorose...
"+Steven+":
Questa visione mi ha sorpreso non poco, perchè ho sempre sentito (anche qui nel forum) invece che l'ingegnere è una figura con una discreta cultura scientifica.
Diciamo che la cultura scientifica di un ingegnere, al di là delle competenze e delle conoscenze delle materie riguardanti il suo ramo specifico, consiste anche in quella mentalità "quadrata" di cui parlavo prima, ovvero nella sua attitudine a modellizzare aspetti significativi della realtà in modo da poter risolvere i problemi incontrati appoggiandosi a tecniche e procedimenti già acquisiti.
In ogni caso vale quanto già detto da Luca.Barletta: ci sono ingegneri a cui la matematica studiata è piaciuta e quindi se la ricordano, altri che invece l'hanno studiata per forza in quanto erano piú interessati ai corsi successivi, piú applicativi e quindi se la ricordano di meno.
Alla fin fine quello che conta sono sempre i gusti e le attitudini dell'individuo...
Steven, sei un insinuante Pilato che aspetta che ti serva la testa di tecnos sul piatto d'argento!
Eheheh!
Devo trattenermi!!!!!!!!!!!!!
Diciamo che solitamente il Fisico crede in media a quello che fa più della media degli studenti di ingegneria, non degli ingegneri.
Sforzo titanico di autocontenimento.
Eheheh!
Devo trattenermi!!!!!!!!!!!!!
Diciamo che solitamente il Fisico crede in media a quello che fa più della media degli studenti di ingegneria, non degli ingegneri.
Sforzo titanico di autocontenimento.
"+Steven+":
affermava di conoscere diversi "quasi ingegneri" (ovvero che stanno per terminare l'università) che hanno dimenticato la maggior parte dell'analisi studiata precedentemente, anche perchè poi serve molto poco.
Se una cosa la studi e la capisci allora non puoi dimenticartela. Se la studi e basta, dopo un mesetto la dimentichi. E' la mia rule of thumb.
E non vale solo per gli ing...
Caro Steven, esistono in tutte le discipline casi analoghi.
Conosco economisti che di economia non hanno mai capito nulla, ne conosco altri decisamente in gamba: tutti usciti dallo stesso corso di laurea, con gli stessi professori e via dicendo.
Io mi concentrerei su due aspetti:
- l'interesse.
- il metodo di studio utilizzato.
Conosco economisti che di economia non hanno mai capito nulla, ne conosco altri decisamente in gamba: tutti usciti dallo stesso corso di laurea, con gli stessi professori e via dicendo.
Io mi concentrerei su due aspetti:
- l'interesse.
- il metodo di studio utilizzato.